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Autore: Wolf    14/04/2005    2 recensioni
Una lettera per te. Una lettera da Milano a Torino.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Milano - Torino.

Devo ammettere, mio malgrado, che le cose non vanno sempre come dovrebbero.

Ho sempre creduto al destino,

Tu, per prima, ne sei al corrente.

 

Ciò che pensavo di me e te era chiaro ed evidente come le lenzuola lavate con il Dash.

Ho sempre creduto, e fermamente, che io e te fossimo legati da quella specie di rapporto ultraterreno che non può essere contenuto in semplici parole.. quel DESTINO inequivocabile.

 

Perchè ogni volta che ti guardavo mi accorgevo sempre di più di quanto mi stessi entrando dentro.

Dentro la pelle, sotto la pelle, nelle mani, nelle braccia, nei capelli, negl'occhi, nel cuore...

Non volevo diventare un disertore d'amore, un subbuglio dell'anima che scalpitando cerca di allontanarsi da ciò che veramente la vita riseva per lui.

Ma ora mi pare chiaro che il destino è solo per chi ci crede.

E bisogna crederci in due.

Nonostante tutto,

tutto quanto mi riporti a te,

ho osservato che non basta a colmare la distanza.

 

Lo so; da quando Marco è qui. Marco, o Matteo, o Yoyo, o chiunque altro...

Mi pare chiaro quanto io sia sprofondato nell'illusione delle coincidenze.

Milano-Torino è la distanza e non è scelta a caso.

E' quella che c'è, che ci sarà tra di Noi.

 

D'altonde non posso spiegarti quanto sia difficile per me sentire un legame, un intesa, che esiste solo nella mia testa.

Te l'ho sempre detto, e ripetuto.

 

Non esiste l'impossibile, solo l'irraggiungibile; o così tu mi insegni.

Nessuna frase è mai stata più azzeccata di questa e nessun aggettivo, come irraggiungibile, ti è mai calzato così giustamente agl'occhi di nessuno.

Ai miei occhi,

occhi a cui tu pari, al di fuori di ogni aspettativa, più gelida del ghiacchio in una notte d'inverno.

Ma anche più calda di un B-52 dritto in gola. Più calda dell'inferno stesso.

Occhi a cui tu pari il significato di tutto il mondo intero.

Occhi a cui tu pari tu.

Occhi a cui non serve nient'altro.

Occhi che ti cercano in ogni istante, in ogni ricordo,

In fondo a me, vedo te.

Milano- Torino è ciò che ci separa,

quel passo che tu (o io, non mi sento di escluderlo a priori ) non hai voglia di compiere.

Torino è quella porta che non riesco a varcare,

che non trovo il coraggio di cercare,

che tu nascondi abilmente.

 

Quella porta che credo non aprirò mai.

 

Ci sto provando,

forse non abbastanza.

E mi ritrovo sempre più a pensare alle coincidenze che mi hanno condotto da te, a tutti i piccoli segnali che non sono riuscito a lasciar scorrere via.

E mi ritrovo a ricordare che non credo nelle coincidenze.

E mi ritrovo a dire a mezze labbra "Try a little Tenderness".

E Mi ritrovo con te, in ogni istante.

Ed impietosamente lontano da te.

E mi sento un esplosivo disattivato,

mi sento senza senso.

E mi sento... come un petalo in balia del vento,

un petalo che è oramai convinto della strada che sta percorrendo, ma che si ritrova a virare improvvisamente per poi essere riportato di nuovo su quella strada.

Un petalo che si chiede se le distrazioni saranno o meno più forti del vento.

E mi sento un idiota intelligente,

un gentile assassino,

una superfice d'acqua infuocata,

un guerriero errante che non ha più una guerra da combattete ma che cerca qualcuno da uccidere vagando senza senso.

Ed è per Te che così mi sento.

Per Te che ogni cosa è con, o senza senso.

Tutto ciò solo e soltanto per TE.

E questo devi saperlo.

Una lettera da Milano a Torino.

Una lettera solo per Te.

 

  
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