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Autore: Midam    30/04/2017    1 recensioni
[Stheo, principalmente, poi volendo anche altre ship messe a caso]
Semplicemente una raccolta di one shot sulla mia ship di Teen Wolf preferita anche se non la shippa nessuno. Queste che scrivo sono robe che mi sogno la notte, più o meno, e che poi trascrivo. Ho una mente malata e devo farmi curare al più presto, ne sono consapevole! ^^
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Il branco, Stiles Stilinski, Theo Raeken
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Theo bussò alla finestra della camera del piccolo Stilinski, poiché sapeva che se si fosse presentato al portone di casa lo sceriffo, dopo avergli aperto, gli avrebbe sbattuto la porta in faccia. Magari anche letteralmente.
Non che si aspettasse un trattamento migliore da Stiles, anzi, da lui si aspettava decisamente di peggio, ma tentar non nuoce. O almeno voleva credere che fosse così... perché Stiles con in mano una mazza da baseball nuoceva eccome!

L'umano non si alzò dal letto ma vide Theo fuori dalla sua finestra e lanciò una scarpa conto il vetro di essa, nella speranza che Theo si spaventasse all'impatto e volasse via come il fastidioso insetto che era, ma non lo fece, purtroppo.
La chimera bussó di nuovo.
-Non voglio aprirti. Vattene.-
-Stiles, puoi aprire, lasciarmi parlare e poi farmene andare o puoi farmi stare qui anche tutta la notte in attesa che tu mi apra.-
Stiles ponderò la decisione. Farlo entrare e ascoltarlo parlare non era proprio in cima alla lista delle cose che voleva fare in quel momento, ma non voleva comunque avere un'inquietante Theo fuori dalla finestra, appollaiato come un gufo sul suo davanzale per tutta la sera e la notte.
Sospirò e poi si alzò sbuffando dal letto, a fatica, raggiunse la finestra e l'aprì, permettendo all'altro di entrare, poi se ne tornò a letto.
Theo notò che Stiles aveva l'aspetto di un cadavere. Annusò l'aria e non si respirava il piacevole profumo che circondava sempre l'umano, quello di felicità, spensieratezza e scelleratezza, ma piuttosto... si odorava aria di malattia.
-Cos'hai?-
Domandò, sedendosi sulla sedia della sua scrivania. In un primo momento Stiles lo guardò male per averlo fatto e Theo fù subito pronto ad alzarsi, ma poi vide che l'altro ci rinunciò, forse troppo stanco per prenderlo a calci.
-Influenza. Ho la febbre a 39. Mi fà male tutto e mi sento uno schifo.-
Rispose. Theo annuì ed il suo sguardo si mise poi a vagare per la stanza, randomicamente.
-Senti, non ho voglia di sopportare un altro dolore come il sentir parlare a lungo Theo Raeken. Che cosa vuoi? Non perdere tempo.-
La chimera sorrise. Seppur malato e fisicamente distrutto Stiles non cambiava mai.
-Ti ricordi, vero, che essendo in parte lupo mannaro posso assorbire il dolore altrui?-
L'umano sospirò.
-Si che lo sò. Per un attimo ci avevo pensato ma... non voglio nulla da te. Piuttosto faccio alzare il culo a Scott, ovunque egli sia, e glielo faccio portare quà.-
Il sorriso di Theo si trasformò in un ghigno divertito. La mutazione avvenne così lentamente, ma al contempo così velocemente, da neanche farlo notare.
-Posso prendere il tuo dolore, quanto ne vuoi tu, ma... ad una condizione.-
-Vattene Theo. Te l'ho detto, non voglio niente da te, men che meno fare un patto con... il Diavolo.-
La chimera ridacchiò.
-E così sarei il Diavolo eh?-
-Si, ed ogni mattino mi chiedo come tu riesca a pettinarti per nascondere le corna. Sei bravo eh!-
Il ghigno della chimera si fece sempre più largo, pian pianino.
-Andiamo Stiles, sai benissimo che le mie intenzioni non sono più malevole. Stò cercando di redimermi per quello che ho fatto e credo che fin'ora io abbia fatto parecchio.-
-Magari ultimamente avrai salvato più vite di quante tu ne abbia prese, ma io non dimentico quello che hai fatto. Sei un maledetto stronzo e ti odio. Tutti ti odiamo. Scott ti tiene costantemente sott'occhio, così che potrà ucciderti non appena farai una mossa falsa.-
-Allora non ne farò più. Fidati di me per una volta. Inoltre non voglio chiederti nulla di... difficile, anzi, perché io assorba tutto il dolore che vuoi ti chiederò di fare una cosa semplicissima, e no, Stiles, per niente losca e malvagia.-
-Che cosa diavolo vuoi allora?!-
Domandò Stiles con un tono di voce più alto del dovuto, facendosi del male alla gola.
-Un bacio.-
Stiles inarcò le sopracciglia, stupefatto, e rimase in quella posizione, pietrificato, per diversi secondi prima di esplodere.
-MA SEI IMPAZZITO? CREDI CHE IO TI BACEREI MAI? PIUTTOSTO PREFERIREI FARMI SCHIACCIARE LA TESTA DALLA RUOTA DELLA MIA STESSA JEEP.-
Successivamente si portò una mano alla gola, dolorante.
Theo sospirò. Beh, non si aspettava una reazione differente dopotutto.
-Preferiresti anche continuare a soffrire per l'influenza, quando io potrei calmare ogni dolore nel tuo corpo ed aiutarti a guarire più rapidamente?-
-SI.-
Theo fece un sorriso, un poco triste.
-Cavolo, devi odiarmi davvero moltissimo se preferiresti soffrire piuttosto che farti aiutare da me, e tutto al prezzo di un piccolo bacio.-
Passarono diversi secondi in silenzio.
-D'accordo, annuso astio nell'aria. Me ne vado.-
La chimera si alzò dalla sedia e si avviò verso la finestra, ma prima che potesse uscire da quella casa con un balzo animale ed andarsene per la sua strada, la voce di Stiles lo fermò.
-Aspetta.-
Essa era debole, incerta ed un poco tremolante, come se Stiles avesse parlato contro la sua volontà proprio all'ultimissimo secondo.
-Come?-
Chiese Theo, arrestando la sua uscita di scena.
-A...aspetta.-
La chimera ubbidì e si allontanò di due passi dalla finestra.
-Va bene, okay? Accetto. Ti prego poni fine a tutto questo dolore ed avrai...-
Sospirò.
-...il tuo dannato bacio.-
Theo sorrise, soddisfatto e felice.
Si avvicinò poi a Stiles, si sedette sul letto accanto a lui e si fissarono per qualche istante.
-Vuoi... vuoi baciarmi proprio adesso, mentre sono in queste condizioni? Eww.-
-No, idiota, prima ti aiuto.-
-Eww comunque, non sarei in perfetta forma lo stesso.-
-Ho fatto cose peggiori, non sono schizzinoso.-
-Tipo squarciare la gola a Josh?-
-Tipo squarciare la gola a Josh, si.-
Theo allungò la mano verso l'altro, che dopo qualche istante di esitazione, come se avesse paura che la chimera volesse squarciargliela o rompergliela, la afferrò.
Invece Theo strinse dolcemente e delicatamente la mano di Stiles, a differenza di ciò che si aspettava l'altro.
Poco dopo le vene delle loro braccia cominciarono a colorarsi di nero, segno che Theo aveva cominciato il processo di assorbimento del dolore.
Stiles prese a sentirsi subito meglio, il dolore causato dal raffreddore, dal mal di gola, dal mal d'orecchie, dal mal di testa e da diversi altri mali sparirono lentamente e completamente. Sapeva che quella era solo una situazione di benessere temporanea, che presto tutti quei mali sarebbero ritornati, ma se Theo poteva aiutarlo anzitutto a guarire più velocemente e poi a farlo sentire comunque meglio seppur non a lungo... beh, era meglio di niente.
Stiles fissò per tutto il tempo l'espressione di Theo farsi prima concentrata, poi sofferente e successivamente ritornare calma e concentrata.
Le loro mani si separarono poco dopo e giunse il momento della ricompensa per Theo.
Stiles deglutì, agitato, un poco sotto pressione e a disagio.
In testa gli risuonarono le parole di tanto tempo prima: "Ehi Scott, posso piacere ai gay?"
Non sapeva se Theo fosse gay, magari era bisessuale, come anche Stiles sotto sotto, molto nel profondo era, ma poteva anche darsi che lo fosse e che... lo trovasse attraente.
Di certo l'umano non avrebbe voluto sprecare il suo primo bacio con un ragazzo così, con quella piattola di Theo, ma aveva accettato la sua proposta e la chimera si era presa il suo dolore. Oramai era troppo tardi per tirarsi indietro.
Per sentirsi meno a disagio, Stiles immaginò di baciare Lydia, il suo vero amore, ma avrebbe anche preferito immaginare di baciare Scott piuttosto che pensare di baciare Theo, cosa che... doveva realmente fare, non immaginare.
Chiuse gli occhi e si avvicinò a lui quando anche Theo cominciò ad accorciare le distanze.
Poi si baciarono.
Stiles decisamente non si aspettava un bacio così. Non sapeva bene cosa aspettarsi da Theo, ma di certo non un bacio come quello, così... dolce, così lento e delicato, per nulla nello stile di una chimera assassina e malvagia.
Era strano, era come se per Theo fosse il primo bacio.
Le mani di Theo, Stiles le sentì chiaramente ma non le scacciò, si allungarono verso il corpo dell'altro, poggiandosi sui fianchi, e lo accarezzarono dolcemente.
Il bacio, fattosi pian piano più audace, trasportò entrambi, poiché senza rendersene neanche conto finirono stesi sul letto, Stiles sotto a stringere appena la felpa dell'altro e Theo sopra, ancora con le mani suoi suoi fianchi.
Quando entrambe le bocche si schiusero, contemporaneamente, vogliose di qualcosa di più, e le lingue si incontrarono il bacio durò ancora per qualche secondo, ma poi Stiles, come a riprendere il controllo, si staccò dalla bocca di Theo, lentamente, voltando il capo, non "aggressivamente", spingendolo via come avrebbe normalmente fatto.
Entrambi ansimavano leggermente e la mani cominciarono a staccarsi pian piano dai corpi dell'altro.
-Theo... basta... per favore...-
Aveva detto Stiles sottovoce, ancora con la testa girato e gli occhi chiusi.
-Si, scusami, scusami tanto, non... non volevo...-
Rispose sbrigativamente la chimera, staccandosi velocemente da Stiles, allontanandosi, permettendogli così di alzarsi.
-Stiles, davvero, scusami. Mi sono lasciato troppo andare. Non volevo... infastidirti.-
Stiles scosse la testa in segno di diniego.
-No, tranquillo, non c'è problema.-
Doveva ammettere però che la colpa era anche sua. Theo non aveva spinto troppo, forzando Stiles a stendersi sul letto assieme a lui, oooh no. Quando aveva sentito la chimera spingere appena appena, con una leggerissima pressione, lui l'aveva assecondato e si era buttato lentamente all'indietro portandosi con se anche l'altro.
La domanda però era: perché l'aveva fatto?
Gli era piaciuto?
A Stiles non era dispiaciuto il bacio, doveva ammetterlo. Dopo un pò aveva dimenticato che era dell'odioso Theo la bocca alla quale era così incollato e si era lasciato semplicemente andare a quel dolce bacio, liberandosi di tutti i pensieri.
"Hakuna Matata", pensò, citando il suo film Disney preferito.
Ripreso il controllo di se stesso ritornò alla realtà. Theo si stava dirigendo alla finestra, l'espressione persa nel vuoto, un poco confusa.
-Ehi.-
Lo richiamò, fermandolo dal suo intento di andarsene una seconda volta. La chimera si voltò verso di lui.
-Per cosa eri venuto qui inizialmente?-
Theo abbassò lo sguardo.
-Nulla, nulla.-
-Parla, o prendo la mazza da baseball. Ora ce le ho le forze di picchiarti, grazie a te.-
Theo sorrise, divertito dal solito comportamento di Stiles nei suoi confronti nonostante quello che era appena successo. Sospirò debolmente e poi riportò lo sguardo sul suo.
-Ecco, mi è capitato, in una giornata di noia, di farmi una maratona dei film Marvel. E dato che fra poco uscirà il nuovo film ho pensato... che se non hai nessuno con cui andarci posso... venire io con te...-
-Mi stai chiedendo di uscire? A me? Sul serio?-
-Si, si. È un'idea idiota. Lascia stare.-
Nuovamente Theo provò ad andarsene, ma...
-Paghi tu i pop corn.-
...Stiles lo bloccò. Ancora.
-Come?-
-Sei uno stronzo e ti odio per tutto quello che hai fatto a me e al mio branco, quindi paghi tu biglietti e pop corn. È già un inizio per redimerti.-
Theo rimase basito e stupito dalla risposta che assolutamente non si aspettava. Quando realizzò che Stiles aveva accettato l'invito al suo appuntamento sorrise raggiante, super felice, anche se cercò di non darlo a vedere.
Per la quarta volta Theo cercò di abbandonare la casa, senza successo. Non che volesse realmente andarsene, anzi, ma intuiva che Stiles non gradisse poi molto la sua presenza lì.
-Theo.-
-Dimmi.-
-Io... ti piaccio?-
Finalmente avrebbe avuto risposta alla sua vecchia domanda. Danny non aveva risposto a quel tempo.
Theo abbassò il capo e sorrise.
-Buonanotte Stiles.-
L'altro cercò di fermarlo di nuovo, ma stavolta la chimera non si arrestò ed uscì dalla finestra.
Non prima, però, di aver inciso con gli artigli sul legno del davanzale la parola "yes".
   
 
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