Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Maya Cullen    08/06/2009    0 recensioni
Vampiri. Stregoni. Esistono davvero. Ma non sono tutti uguali. Alcuni, pochi, portano con loro un’ eredità speciale, qualcosa che li rende ricercati ma pericolosi. E la famiglia Cullen sa benissimo di cosa si tratta. Edward e Carlisle hanno toccato con mano, moltissimo tempo fa. Ora, a distanza di anni, il pericolo è tornato reale e minaccioso. Ed è tornato con le sembianze di una ragazza. Cosa sarebbe successo se Edward avesse incontrato qualcuno che gli somigliasse tantissimo e allo stesso tempo fosse il suo esatto contrario? Cosa gli è successo prima di incontrare Bella, prima di Twilight? E’ la mia prima FF, se vi piacerebbe sapere cosa ha tenuto impegnato Edward Cullen prima di Bella Swan, leggete e lo scoprirete. E fatemi sapere che ne pensate!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ecco qui...ve l'avevo detto che l'avevo ritrovata tutta...questo è il mio epilogo - per il momento...- spero che la storia vi sia piaciuta almeno un po' e che vi siate appassionati alla miriade di avvenimenti che mi sono inventata...resto comunque in attesa di vostri commenti, sia belli che brutti...mi piacerebbe davvero sapere che ne pensate! Juls Epilogo

Epilogo

 

                Il sole stava sorgendo, ma io, a differenza di Edward accanto a me, non rilucevo né brillavo. Io ero diversa.

                Edward mi strinse la mano, la sinistra, dove aveva visto apparire il mio strano tatuaggio. Lo avrebbe incuriosito, se non fosse stato indice di qualcosa di così spaventoso. Ed io, in quel momento, non avrei retto nessun altro ricordo spaventoso. Volevo la pace e forse dovevo proprio darmi una mossa a trovarla.

-          Pensi di partire presto?

Mi chiese senza interpellarmi con la mente come aveva sempre fatto con me, prima di allora.

-          Non riesco a rimanere un giorno di più a fissare questa tomba Edward.

La voce si incrinò pericolosamente, mostrando quanto, nonostante fossero passati già otto giorni, non riuscissi ancora a farmene una ragione logica.

-          Smetti di fissarla allora Juls. – la sua voce sembrava implorarmi – Ci trasferiremo dove vorrai, io, Rose, Emmett…e anche Jasper ed Alice, Carlisle ed Esme. Tu sei parte della nostra famiglia.

Mi voltai a guardarlo negli occhi. I suoi, dorati per la caccia della notte precedente, si erano inchiodati nei miei, verdi ma desolatamente spenti.

-          Io non sono come voi.

Puntualizzai.

-          Non ci interessa…o pensi che l’affetto si misuri su quanto tu abbia di vampiro?

Negai con il capo e mi strinsi nel cappotto che portavo. Regalo di Alice. Caldo cachemire che mi avrebbe dovuto tenere al caldo ma che non faceva che farmi presente quanto non ne avessi bisogno.

-          Edward … - la voce mi si perse in un soffio mentre nominavo il suo nome.

Lui strinse ancora la mia mano, sperando di farmi un favore.

Deglutii, cercando di far riaffiorare almeno parte di quella voce melodiosa che avevo guadagnato con la mia trasformazione.

-          Mi abituerò, prima o poi.

Cercai di tranquillizzarlo.

-          Non devi abituarti, devi perdonarti Juls.

Mi rimbeccò lui acido.

-          L’ ho sentito tutto dopo… sai? – tornai a fissare la tomba di Caleb di fronte a me – Dopo la partenza di Daniel, ho sentito tutto il dolore che non mi aveva nemmeno sfiorato prima. Tutto in una volta.

-          Juls …

La sua voce, lacerata tanto quanto la mia, cercava di dire qualcosa che però non si sarebbe mai potuto dire.

-          Patrick dice che certe maledizioni di sangue lasciano sempre una scia.

-          Tornerai mai da me?

Mi chiese.

Mi sorpresi della domanda. Ma non avrei dovuto. Edward Cullen mi reputava parte della sua famiglia e visto che al momento non aveva nessuno, la famiglia era la sua unica preoccupazione.

-          Dovresti fare qualcosa per questa tua ossessione nei miei confronti – lo presi in giro – Chessò, trovati una ragazza, una fidanzata, qualcuno in punto di morte da trasformare in vampiro. 

-          Non funziona così e lo sai anche tu.

Come non detto. L’arma dell’ironia non aveva aiutato.

-          Lo so Edward, ma ti prego, dimmi che ci proverai almeno. Non fare come hai fatto con me, non ti nascondere dietro ad una maschera. Non se lo merita nessuno, un atteggiamento così.

Lo vidi indietreggiare, spaventato, che potessi essere andata così a fondo. Poi sorrise, compiaciuto.

-          Jasper mi aveva sempre avvisato che in te c’era molto più di quanto io stesso vedessi.

-          Jasper mi ha sempre visto in maniera differente da tutti gli altri. Non ho mai capito se a torto o a  ragione.

Ghignai divertita, immaginandomi il biondo vampiro mentre si passava la mano tra i capelli imbarazzato come faceva sempre quanto io lo stupivo in qualche modo.

-          Rose non la prenderà bene.

Continuò a parlarmi, come se potesse trattenermi di più.

-          Rose è molto più forte di quanto non la vogliate credere tutti voi. Un giorno o l’altro ve la troverete contro e non riuscirete a far nulla né tu né Carlisle.

-          Sa quasi di previsione.

Mi punzecchiò irritato.

-          Fidati, un giorno o l’altro capiterà. E non vorrei essere nei vostri panni.

Lasciai cadere la mano che stringeva, mentre con l’altra posavo il mazzo di tulipani e fresie che avevo recuperato per tutte quella tomba, a monito della mia carneficina.

Ti dispiace farmi un ultimo regalo d’addio?

Chiesi ad Edward già conoscendo la risposta.

Lo vidi sparire dal mio fianco e dopo meno di qualche secondo, le note del suo pianoforte si sciolsero nell’aria ancora fredda di quello strano otto gennaio.

Gli altri si arrabbieranno se te ne vai senza salutare.

Mi rimproverò.

Non è un addio, Edward Cullen. Ma solo un arrivederci. Alice non lo può vedere, ma io ne sono certa.

Mi incamminai verso la statale. Il vento cominciava a soffiare violento ed io avevo, nonostante tutto, bisogno di un riparo.

Una Lotus Elise nera lucente si fermò di fronte a me, aprendo di scatto lo sportello del passeggero. Dall’interno, una serie di note altrettanto delicate, di un pianoforte che suonava una composizione che non conoscevo.

-          Vieni o ti prenderai qualcosa.

La voce vellutata di Patrick sorrideva, sollevata, di avermi ritrovato così in fretta.

-          Bella musica – notai – Cd nuovo?

-          Gentile fornitura della Cullens&Co. Composta appositamente per te.

Scherzò allungandosi su di me e chiudendo la porta. La posizione poteva risultare imbarazzante, ma non in quel momento. Mi sorrise ancora e mi porse due biglietti aerei rigorosamente di prima classe.

-          Daniel ci aspetta domani.

-          Ha terminato con le cose di Dorian?

Chiesi non nascondendo un pizzico d’astio che ancora faticavo a trattenere nel pronunciare quel nome.

-          Avremo di che stare tranquilli per un bel po’.

-          Sempre che Daniel non ci si rimetta con quella storia del sesso.

Scherzai mentre sentivo il rombo del motore che prendeva vita silenzioso e veloce.

-          Dovrebbe aver smesso. – mi tranquillizzò lui – Dopo la nostra ultima scaramouche, direi che i nostri equilibri dovrebbero essere un po’ più stabili. Almeno ha un debito di riconoscenza nei tuoi confronti e questo non lo può ignorare.

Mi strinse la mano, sempre più sollevato.

-          A proposito, Aro chiede se passiamo dalle sue parti, sembra che abbia un piccolo problema con alcuni maghetti da strapazzo nella provincia di Napoli.

-          Per me non ci sono problemi, purché Jane stia lontana da me.

-          Questo non sarà difficile da ottenere.

Rise, bello come il peccato, e mi stinse ancor più la mano mentre accelerava veloce e mi portava via da Forks. Almeno per un po’.

 

Avevo detto che avrei scelto, lo ammetto. Vi ho illuso, in un certo qual senso. Le mie due strade, quelle che avevo sognato così tante volte prima di essere ciò che sono diventata, sono ancora lì, in attesa della mia scelta definitiva. Pogue sa che prima o poi tornerò, io e lui abbiamo ancora molti discorsi in sospeso che al momento non me la sono sentita proprio di affrontare. Ma abbiamo molto tempo. Entrambi.

Vi avevo promesso un finale che non ho mantenuto e vi ho fatto sperare in una storia che non fosse così. Vi avevo tuttavia avvisato, o sbaglio? La mia specie è qualcosa di letale … ma solo per gli altri. Perché noi, in fin dei conti, siamo più morti di tutti gli altri vampiri che ci circondano.

Noi esistiamo…ma per il momento alla larga da voi.

 

 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Maya Cullen