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Autore: JEH1929    03/05/2017    2 recensioni
E così era stato deciso: avremmo abitato insieme.
Io mi ero gettata a capofitto nella novità senza pensare veramente cosa essa potesse veramente comportare, come mi succedeva sempre. Come al solito avevo riflettuto assai poco e così avevamo iniziato a visitare un appartamento dietro l’altro, quanto più vicini possibile all’università.
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“Sarò la tua sabbia, la tua erba, il tuo cielo, la tua felicità. Ti amo. Tua per sempre, Sana”
E mentre stringo fra le mani il libretto e non riesco a trattenere una piccola lacrima, che mi brucia gli occhi, penso a quanto la sorte possa essere ironica e a quanto sia facile che tutto ciò che pensavi avresti posseduto per sempre possa essere perduto in un millisecondo.
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Fanfiction su Sana e Akito e su quello che potrebbe essere loro successo dopo la fine del manga.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Aya Sugita/Alissa, Naozumi Kamura/Charles Lones, Sana Kurata/Rossana Smith, Tsuyoshi Sasaki/Terence | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutto sommato non è poi così difficile evitare qualcuno anche vivendo nella stessa casa. Trascorro le mie giornate all’università con Rumi e Hiroto. La situazione con Hiroto è tornata abbastanza normale, nessuno dei due ha più parlato di quello che è successo e non so se Rumi ne è al corrente. A volte mi sento leggermente imbarazzata in sua presenza, ma il suo sorriso dolce è sufficiente a farmi rilassare e l’atmosfera ritorna ad essere quella di un tempo. Quando esco dall’università vado spesso al negozio di Hisae o da Fuka, con cui ho iniziato a trascorrere sempre più tempo. A volte mi vedo con Naozumi. Tutto, pur di non stare in casa.
Dopo aver trascorso una settimana con la febbre alta a casa di suo padre, è tornato all’appartamento, ne sono stata colpevolmente felice, anche se non avrei dovuto. Nonostante tutto, non posso stare lontano da lui, per quanto stargli vicino mi possa causare dolore.
Per fortuna anche Hayama è fuori per la maggior parte del tempo. Adesso che ha ripreso anche a lavorare ci incontriamo così raramente che la situazione è abbastanza sopportabile. I momenti peggiori sono i pasti, quando siamo costretti a stare tutti insieme. Io vorrei evitare di pranzare e cenare tutti insieme, ma Aya e Tsuyoshi sembrano ritenere necessario questo rituale. Per questo, almeno una volta al giorno, sono costretta a rimanere nella sua stessa stanza. Non che litighiamo o cose così. No, assolutamente. Non siamo mai andati d’accordo come adesso. Ognuno è freddamente gentile con l’altro. Ma mi sento talmente rigida che ogni volta finisce per passarmi la fame. Da quando mi sono resa conto di essere ancora innamorata di lui e ho capito che invece lui non lo è più affatto, mi sembra di essere ripiombata indietro, quando, tornata dalle riprese de “La villa dell’acqua”, dovevo affrontare per la prima volta i miei sentimenti delusi e la relazione di Akito e Fuka. Con la piccola differenza che questa volta sono totalmente certa dell’assenza di un qualsiasi sentimento di Hayama nei miei confronti.
Anche gli weekend non sono semplici: niente università e niente lavoro. Per questo qualche volta siamo costretti a stare insieme, quando usciamo con gli altri, quando andiamo al locale di Gomi. Io cerco di mantenere un profilo basso, non ballo più, non bevo più. Aya sta iniziando a preoccuparsi per me, ma io le ho assicurato che sto benissimo. Ed effettivamente è quello di cui cerco di convincere anche me stessa. Senza troppo successo, aggiungerei. Ma questi sono dettagli irrilevanti.
Per fortuna Hayama sembra volermi evitare con tutto sé stesso, quindi spesso la sera esce. Non so con chi e non lo voglio sapere. E non riesco neanche a capire se il fatto che esca mi dia una qualche forma di sollievo perché non sono costretta ad affrontare i suoi occhi dorati, o se, nel momento stesso in cui esce di casa, io non veda l’ora che torni. Ovviamente mi dico che devo dimenticarlo, che devo smettere di amarlo. Ma dopo tutti questi anni non ho ancora capito che non è possibile?
Spesso vado a visitare Naozumi sul set di qualche pubblicità che sta registrando in questo periodo o lo incontro dopo che ha diretto un qualche programma in diretta. Ovviamente sono sempre la benvenuta in questi luoghi, tutti sono contenti di rivedermi dopo tanto tempo. Rei, cercando di cogliere la palla al balzo, mi tampina ogni giorno, proponendomi nuovi ruoli e nuove prospettive che mi sono state offerte. Ma ogni volta rifiuto, persistendo nella mia idea di prendermi una pausa dal lavoro. Anche Naozumi a volte prova a chiedermi quando ho intenzione di tornare sugli schermi, ma io gli rispondo la verità, ossia che non ne ho assolutamente idea e che ora come ora non me la sento. Lui non commenta, ma vedo che è preoccupato per me. L’altro giorno ha provato a parlarmi della mia situazione con Hayama, ma io ho tergiversato, cambiando argomento, e lui non ha insistito. Perfino Aya e Fuka hanno smesso di insinuare che prima o poi torneremo insieme, forse anche loro hanno capito che lui non è più innamorato di me.
Ormai che sono sicura che non potrò mai dimenticare il mio amore per lui, l’unica cosa che posso fare è cercare di andare avanti, imparando a conviverci.
 
Tutto sommato non è poi così difficile evitare qualcuno anche vivendo nella stessa casa. Trascorro le mie giornate all’università da solo. Se prima evitavo di parlare con le persone, adesso evito proprio le persone. L’altro giorno Sakura ha provato ad attirare la mia attenzione, ho sentito qualcosa di simile all’imbarazzo per quello che era successo l’ultima volta che ci eravamo visti, ma poi lei ha capito che non era aria e mi ha lasciato in pace. Mi sono sentito uno stronzo.
Quando esco dall’università vado a lavoro. Lavorare mi fa bene, mi rilassa, il karate ormai è una parte così essenziale della mia vita che non posso più farne a meno.
Dopo aver trascorso una settimana con la febbre alta a casa di mio padre, sono tornato all’appartamento. Nonostante tutto, non posso stare lontano da lei, per quanto starle vicino mi possa causare dolore.
In realtà non ci incontriamo spesso. Adesso che ho ripreso anche a lavorare ci incontriamo così raramente che la situazione è abbastanza sopportabile. I momenti peggiori sono i pasti, quando siamo costretti a stare tutti insieme. Io vorrei evitare di pranzare e cenare tutti insieme, ma Aya e Tsuyoshi sembrano ritenere necessario questo rituale. Per questo, almeno una volta al giorno, sono costretto a rimanere nella sua stessa stanza. Non che litighiamo o cose così. No, assolutamente. Non siamo mai andati d’accordo come adesso. Ognuno è freddamente gentile con l’altro. Ma mi sento talmente irritato e frustrato che ogni volta finisce per passarmi la fame. Da quando mi sono reso conto di essere ancora innamorato di lei e ho capito che invece lei non lo è più affatto, mi sembra di essere ripiombato indietro, quando eravamo due bambini e lei non riusciva mai a capire cosa provassi e io ero troppo stupido, troppo orgoglioso per dirle realmente quali fossero i miei sentimenti. Con la piccola differenza che adesso sono assolutamente convinto che lei non mi ami più. Differenza non irrilevante.
Anche gli weekend non sono semplici: niente università e niente lavoro. Per questo qualche volta siamo costretti a stare insieme, quando usciamo con gli altri, quando andiamo al locale di Gomi. Io mi allontano il prima possibile e bevo qualche drink, ovviamente senza mai strafare, non voglio che succeda la stessa cosa dell’ultima volta. Ma lei non si muove mai dal suo posto, immobile, senza rendersi mai conto che io la sto fissando. A volte Gomi mi chiede se va tutto bene ma io gli dico di non impicciarsi e che sto bene. Ed effettivamente è quello di cui cerco di convincere anche me stesso. Senza troppo successo, aggiungerei. Ma questi sono dettagli irrilevanti.
Per fortuna Sana sembra volermi evitare con tutta sé stessa allo stesso modo in cui lo faccio io. Spesso la sera esco. Gli altri pensano che vada in giro con qualcuno e che ogni sera esca con una ragazza diversa. La verità è che passo la serata e a volte anche parte della notte a camminare per la città, in silenzio, da solo. A volte corro, ma a volte mi sembra mi manchi addirittura la forza per quello. Ovviamente mi dico che devo dimenticarla, che devo smettere di amarla. Ma dopo tutti questi anni non ho ancora capito che non è possibile?
A volte Tsuyoshi prova a parlarmi e chiedermi cosa ho intenzione di fare e se voglio continuare ad andare avanti così, ma, quando vede che i suoi discorsi sono più buttati al vento del solito, non commenta, anche se vedo che è preoccupato per me. Natsumi ha provato a chiedermi qualcosa durante la mia malattia, quando iniziavo a rimettermi, ma, come al solito, non è riuscita a farmi dire niente.  Anche mio padre ha provato a parlarmi alla fine, ottenendo lo stesso risultato di mia sorella. Perfino Aya e Fuka hanno smesso di insinuare che prima o poi torneremo insieme, forse anche loro hanno capito che lei non è più innamorata di me.
Ormai che sono sicuro che non potrò mai dimenticare il mio amore per lei, l’unica cosa che posso fare è cercare di andare avanti, imparando a conviverci.

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Ciao a tutti! Questo capitolo è un tentativo, non sapevo se inserirlo o meno, ma alla fine ho deciso di metterlo lo stesso, anche se non mi convinceva del tutto. Ho pensato che potesse essere il modo migliore per mostrare la sofferenza dei nostri personaggi, in particolar modo visto che soffrono nello stesso identico modo e che continuano a non capire niente. Ditemi se il capitolo ha un senso di esistere oppure no! Aspetto i vostri commenti! E ringrazio di nuovo quelli che leggono e commentano! A presto
   
 
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