Buon fine
settimana ragazzuole,
Come vedete
siamo giunti al capitolo
della punizione di Ronald.
Non voglio
né posso anticiparvi
nulla, per non togliervi il piacere di gustarvi fino all'ultimo il
brano.
Alcune di voi mi
hanno rimproverato
del fatto che secondo loro, sono troppo cattiva con Ronald Bilius ( che caspita
di nome è? ) Weasley e io non posso che
prendere atto di questo pensiero.
Purtroppo non
credo che modificherò i
miei gusti, anche perché proprio non lo digerisco.
Le stesse
persone mi hanno ribadito
che lui è simpatico, buffo, coraggioso, bello ( non diciamo
eresie, per favore)
ed eroico.
Sono punti di
vista e come ho detto
prima, ne prendo atto.
E poi dai non
sono sempre stata
cattiva con lui; in Nati sotto lo stesso destino l'ho descritto buono,
quindi.
Vabbè
metto un freno a questo
sproloquio e vi lascio alla lettura.
Come sempre vi
ringrazio del vostro
affetto e vi do appuntamento a sabato prossimo.
Baci Lorian
Capitolo 16 -
Che brutta nottata, Ron!
Hermione era
entrata in punta di
piedi nella grande stanza.
Approfittando
della luce prodotta da
un raggio di luna, si era abbassata a leggere il biglietto che era tra
le sue
mani e che recitava:
Hermione,
tesoro
raggiungimi alla torre di Divinazione a mezzanotte.
Ti
devo parlare
urgentemente di una cosa.
Ti
amo, Draco
Lentamente aveva
ripiegato il
biglietto, infilandolo nella tasca poi con un sussurro aveva detto:
" Draco, sei
qui?".
Quelle erano le
ultime parole che era
riuscita a dire, poi un colpo di sonno improvviso l'aveva colta.
Pochi istanti
prima di chiudere gli
occhi, aveva sentito una voce bisbigliare: " Morfeus!" e poi
più
nulla.
Ronald Weasley,
fiero di se stesso
stava guardando il corpo della sua compagna e futura moglie, accasciato
ai suoi
piedi.
Un ghigno
profondo si era allargato
sulle sue labbra.
Senza dire una
sola parola, si era
abbassato e aveva preso in braccio Hermione, spostandola su un mucchio
di
cuscini.
Con un lampo di
cupidigia negli
occhi, aveva tolto la cravatta della ragazza e sfilato la camicia della
divisa,
mettendo in mostra il suo reggiseno di pizzo nero.
Il suo respiro
si era fatto accelerato
e solo il fatto di temere l'arrivo di Malfoy, l'aveva fermato dal
toccare il
seno di quella che sarebbe diventata la sua sposa.
Certo, quando
avrebbe ripreso
conoscenza lei avrebbe strepitato, urlando al mondo intero la sua
innocenza e
magari, anzi sicuramente lo avrebbe odiato ma Ron era più
che certo che Malfoy
egocentrico com'era, da quel lato sarebbe stato sordo.
Ed Hermione alla
fine, sarebbe scesa
a più miti consigli e sarebbe tornata con la coda tra le
gambe da lui, che
l'avrebbe accolta a braccia aperte.
Con la voce
eccitata, aveva detto: "
Avremo tutta la vita davanti, tesoro mio!
Ora devo solo
liberarti dalla
presenza molesta di quella serpe e poi riportarti sulla retta via.
Tu sei mia ed
è bene che te ne convinca,
perché non ti lascerò mai in pace!
Lui non ti ama
né ti amerà mai, come
ti amo io.
So che sei
confusa dal fatto che io
sto con Lavanda, ma devi stare tranquilla, amor mio.
Con lei ci scopo
solamente mentre io
e te ci sposeremo e mi auguro con tutto il cuore che tu non abbia fatto
nulla
con il furetto, perché mi arrabbierei davvero tanto.
Io devo essere
il primo e il solo e
su questo non transigo!".
Mentre diceva
quelle parole, Ronald
continuava ad accarezzare il viso di una dormiente Hermione.
Poi in silenzio
aveva iniziato a
sfilarsi la cravatta poi si era slacciato la camicia, sfilandosela.
Tutto senza mai
togliere gli occhi di
dosso dalla giovane.
Con la voce
trasfigurata dalla
lussuria, aveva detto: " Presto tesoro, molto prima di quello che pensi
sarai mia.
Ti
dimostrerò che solo io posso
amarti e tra le mie braccia proverai il piacere più assoluto.
Se non fosse una
pessima idea, ti
direi di chiedere a Lavanda ma non sarà necessario,
perché lo potrai toccare
con mano.
Per Godric, se
solo penso al fatto
che sarò il primo e l'unico ad affondare dentro di te,
faccio fatica già da ora
a trattenermi.
Ma non voglio
farti mia mentre sei
incosciente.
Voglio sentirti
gemere e desidero vederti
godere e insieme raggiungeremo il piacere più assoluto!".
Un rumore
proveniente dalle scale, lo
aveva indotto a mettere un punto a quel delirio di parole e con un
ghigno
diabolico impresso sulla bocca, si era sdraiato accanto alla ragazza
abbassando
le luci, in modo che rimanesse solo un chiarore delicato.
Draco era un po'
scocciato oltre che
stanco di tutte quelle scale.
Il ragazzo si
era fermato poi aveva
tirato fuori il biglietto, che gli avevano recapitato e facendosi luce
con la
bacchetta, aveva letto quel messaggio:
Draco,
tesoro
raggiungimi alla torre di Divinazione a mezzanotte.
Ti
devo parlare
urgentemente di una cosa.
Ti
amo, Hermione
Il ragazzo aveva
scosso la testa poi
aveva alzato gli occhi al soffitto e aveva ripreso a salire quelle
benedette
scale.
Una volta giunto
a destinazione,
aveva tirato un profondo respiro e prima di entrare, si era guardato
per un
secondo alle spalle.
Anche se gli
alunni di Hogwarts
avevano deciso che lui non era più interessante come capro
espiatorio, preferiva
sempre stare sull'attenti.
Un po'
più tranquillo, aveva aperto
l'uscio e si era trovato immerso nell'oscurità.
In
verità c'era una tenue luce e lui
stringendo i pugni, si era diretto in quel punto, per vedere cosa fosse
che la
creava.
Giunto
lì aveva però sgranato
automaticamente gli occhi, perché disteso sul pavimento,
c'era Ronald Weasley
che copriva con il suo corpo un'altra figura.
Con un tono di
voce stridula, aveva
sibilato: " Che diavolo significa questo?" e Ron si era girato con un
ghigno ferino impresso sulle labbra poi si era alzato e quando si era
trovato
proprio di fronte a lui, Draco aveva notato che il ragazzo era in boxer.
Aveva quindi
portato gli occhi sul corpo
ancora disteso a terra e il particolare che lei fosse in reggiseno gli
era
parso evidente e palese.
Si era girato
verso Ronald e aveva
detto: "Ti ho
chiesto che diavolo
significa questo?" e il rosso ridacchiando aveva risposto: "
Significa che è giunta l'ora che tu da brava serpe velenosa,
ti ritiri nel tuo
buco e lasci in pace ciò che mi appartiene di diritto.
Lei è
mia e tu non devi più darle
fastidio!".
Inaspettatamente
però, Draco aveva
sorriso poi aveva risposto: " Sei tu che mi hai mandato quel biglietto,
vero?" e Ronald aveva annuito poi aveva mormorato: " Si, lei non
voleva che tu lo sapessi!
Comunque sappi
che era sua intenzione,
non avere più nulla a che fare con te, dopo la fine della
scuola!".
Draco aveva
inarcato un sopracciglio
poi aveva detto: " Sei assolutamente sicuro di quello che dici?" e il rosso aveva
annuito,
decisamente soddisfatto.
In
realtà Draco non aveva ancora
perso il controllo come lui si aspettava ma a breve era certo, che
sarebbe
riuscito a farlo sbroccare.
Infatti dopo due
secondi aveva detto:
" Io e lei abbiamo fatto l'amore e sono stato il primo.
Ora mi
appartiene e non ci sono storie!".
Draco invece di
infuriarsi, aveva
ghignato poi aveva detto: " Continuo a non capire il motivo per cui mi
hai
fatto venire qui.
Per quanto tu
non meriti niente,
posso prometterti di non spargere la voce, in modo che in tutto il
castello non
sappiano di questo abominio!".
Ronald era
decisamente confuso: il
furetto non si stava comportando come lui si aspettava e anche se il
suo
traguardo era quasi raggiunto, non voleva fare a meno di vederlo
distrutto,
quindi con malignità aveva detto: " Ma davvero credevi che
una come lei,
potesse interessarsi ad uno scarto come te?".
Draco, serafico
come non mai aveva
incrociato le braccia al torace e aveva detto: " Non vedo
perché dovevo
crederlo, in fondo io ho rispetto per la donna che è e non
mi interesserei mai
a lei.
Sei solo tu
quello malato, che per il
gusto di farmi stare male, mi ha fatto venire qui per farmi vedere
questa oscenità
e che sentendo le tue parole è andato a letto con lei, con
tutto il rispetto.
Quanto al fatto
che tu sia stato il primo,
non posso metterci la mano sul fuoco!".
Adesso Ronald
non ci capiva davvero
più nulla e leggermente stizzito, aveva detto: " Cosa vuol
dire che non ci
metti la mano sul fuoco? Vuoi forse farmi credere che lei è
stata prima con
te?" e il giovane a quelle parole era scoppiato a ridere.
Quando si era
ripreso aveva risposto:
" Ma sei sordo o cosa? Ti ho detto poco fa che non mi interesserei mai
a
lei, perché le porto rispetto cosa che invece non hai fatto
tu!".
Il sopraciglio
di Ronald era schizzato
in alto, tanto da unificarsi quasi ai capelli poi aveva stretto i pugni
e
alzando il tono di voce aveva detto: " Ehi Malfoy, vedi di non
prendermi
per il culo!
Credi forse che
la gente sia idiota?
Vi ha visti tutto il castello, quadri compresi comportarvi in modo
deplorevole
e ora mi vieni a dire che la rispetti e che non ti interesseresti mai a
lei?".
Draco aveva
ghignato poi aveva
mormorato: " Non ho mai detto che la gente è idiota ma tu,
di certo lo
sei!
Non capisco
davvero di quale
atteggiamento deplorevole vai cianciando.
Non l'ho mai
toccata e non mi sarei
permesso per nessun motivo al mondo; in passato ho pensato le peggiori
cose sul
suo conto ma questo lei lo sa e lo ha capito.
Ora invece trovo
che sia una persona
meravigliosa, con un'intelligenza fuori dal comune e il fatto che tu la
stia
prendendo in giro in questo modo, lo trovo vergognoso!".
La voce di Ron
aveva raggiunto un tono
altissimo quando lui aveva urlato: " IO LA STO PRENDENDO IN GIRO? HAI
PROPRIO UNA BELLA FACCIA TOSTA, MALFOY!
TU L'HAI PRESA
IN GIRO, METTENDOLA IN
UNA SITUAZIONE VERGOGNOSA.
LEI HA TRADITO
LA SUA CASATA... E ME,
QUANDO HA PRESO LE TUE DIFESE TIRANDOSI DIETRO ANCHE QUELLO STUPIDO DI
HARRY E
QUELLA TRADITRICE DI MIA SORELLA!".
Draco aveva
gettato uno sguardo
veloce alle spalle di Ronald e un leggero sorriso gli era salito sulle
labbra
poi era tornato serio e aveva detto: " Ma si può sapere ora
cosa c'entrano
Harry e tua sorella? E perché secondo te lei avrebbe tradito
la sua
casata?".
Ronald aveva
iniziato a tremare poi
aveva detto: " Mi reputi davvero cretino, vero Malfoy?
Come fai a dire
che Hermione non ha
tradito la sua casata?".
Draco aveva
spalancato la bocca poi
aveva risposto: " Hermione? E ora che c'entra lei?".
Il rosso era
sull'orlo della sincope,
perché aveva la netta impressione che il furetto lo stesse
prendendo per i suoi
beati fondelli.
A fatica aveva
recuperato la calma
poi aveva incrociato le braccia al torace e aveva detto: " Di la verità,
Malfoy; quanta
Tentacula velenosa ti sei fumato,
oggi?
E'
quasi
mezz'ora che andiamo avanti a parlare di Hermione, la mia ragazza e ora
tu mi
chiedi cosa c'entra lei?".
Draco
aveva storto la bocca poi aveva detto: " Innanzitutto vacci piano con
le
affermazioni, rosso!
Hermione
è la mia ragazza e non di certo la tua.
Se
ti
dico che non so cosa c'entra, lo faccio con cognizione di causa.
Per
Salazar se volevi coinvolgerla, perché non chiamavi pure lei
per mostrarle
questo spettacolo?".
Il
volto
di Ronald era diventato paonazzo poi alzando la voce nuovamente, aveva
detto:
" MA SEI SCEMO? NON VEDI CHE HERMIONE E' QUI? NON HAI ANCORA CAPITO CHE
IO
E LEI ABBIAMO FATTO SESSO? CHI CREDI CHE SIA QUESTA, LA FATA MORGANA?".
Draco
mantenendo
il suo aplomb, aveva risposto: " Innanzitutto vedi di abbassare la
voce,
per favore!
Poi
chiariamo una volta per tutte questa situazione. Tu e Hermione non
avete fatto
sesso né mai lo farete, se dipende da me.
Weasley,
in questo caso credo di non essere io quello che si è fumato
la Tentacula
velenosa e sopratutto, non sono né scemo né cieco
e quella non è di certo la MIA
Hermione!" aveva concluso indicando la persona dietro a Ronald.
Il rosso confuso
si era girato di
scatto e quando i suoi occhi avevano incontrato quelli furiosi di una
Minerva
McGranitt decisamente inviperita, aveva sentito il sangue congelarsi
nelle
vene.
La donna che
aveva ripreso conoscenza
cinque minuti prima, aveva atteso che la pozione Polisucco perdesse il
suo
effetto; con un gesto della bacchetta si era rimessa addosso i suoi
vestiti poi
aveva ascoltato tutta la conversazione avvenuta tra i due ragazzi e ora
definirla furibonda era un vero e proprio eufemismo.
Ronald si era
irrigidito e d'istinto
aveva fatto un passo indietro, pronto a darsi alla fuga ma la voce
gelida della
preside lo aveva
bloccato, quando aveva sibilato: " Non le consiglio di muoversi, signor
Weasley perché in questo momento, credo che non risponderei
delle mie azioni!".
Il rosso aveva
ingoiato a fatica un
bolo di saliva poi aveva aperto la bocca e tremante aveva detto: "
Pro-professoressa, i-io non... non..." poi aveva raschiato con la gola
e
aveva ripreso a dire " So che le cir-circostanze so-sono contro di me
ma
mi cre-creda se le di-dico che è tu-tutto un errore!".
Gli occhi di
Minerva si erano fatti
ancora più piccoli di fronte a quel patetico balbettio poi
aveva detto: "
Un errore? Lei dice che è stato tutto un errore?"
Quando Ron aveva
agitato la testa
come una molla, la donna aveva continuato dicendo: " Quindi
ricapitoliamo:
lei non mi ha fatta addormentare con un Morfeus, non mi ha stesa su
quei
cuscini, non mi ha spo-spogliata, non si è coricato accanto
a me, non ha detto
al signor Malfoy che ha fatto
se-sesso con me,
non gli ha sbattuto
in faccia che è stato il primo e sopratutto non ha asserito
che
io ora le
appartengo di diritto,
giusto?".
La faccia di
Ronald si era fatta
ancora più rossa poi annaspando aveva risposto: " Ma mica
lei! Io quelle
cose pensavo di averle fatte a He-Hermione!".
Subito dopo aver
finito di parlare,
il ragazzo si era reso conto di essersi messo ancor più nei
guai e come dicono
i babbani, si era dato la proverbiale zappa sui piedi.
Minerva aveva
portato le sue mani sui
fianchi, irrigidendo la schiena e aveva iniziato a tremare di furore e
sdegno.
Con la voce resa
roca dalla rabbia,
la donna aveva detto: " Se ho capito bene, lei mi ha appena confermato
che
tutta questa patetica messinscena è stata fatta a danno
della sua compagna di
scuola?
Era la signorina
Granger che voleva
umiliare, spogliare e magari anche... toccare?
E scommetto che
tutto questo è stato
concepito dal suo retrogrado cervello, per poter separare il signor
Malfoy
dalla sua ragazza, non è così?".
Ron aveva aperto
la bocca per parlare
ma in quel momento, nella grande aula di Divinazione avevano fatto il
loro
ingresso un deluso Harry, una schifata Ginny, un indifferente Blaise,
una
triste Luna e per ultima Hermione che sdegnata, aveva raggiunto Draco
prendendolo per mano.
Il rosso aveva
guardato ad uno ad uno
i suoi amici e aveva visto nei loro occhi tanto livore ma solo quando
aveva posato
lo sguardo su quello di Hermione, che si era reso conto di non avere la
benché
minima possibilità di giustificarsi.
Quindi si era
girato verso la preside
e in silenzio, aveva annuito alla domanda precedente.
La donna aveva
sbuffato profondamente
poi aveva detto: " Non so più cosa fare con lei, signor
Weasley.
In questi mesi
penso di averle dato
tutte le possibilità, prendendo in considerazione anche
tutte le attenuanti
della situazione.
Le ho chiesto in
ogni modo possibile
di comportarsi bene, le ho dato perfino il castigo delle stalle ma lei
ha
continuato a fare di testa sua, ignorando la mano che le avevo teso per
aiutarla.
Ha continuato a
fomentare i suoi
compagni e quando la signorina Granger e il signor Malfoy si sono messi
insieme,
lei li ha offesi ed attaccati.
Non contento ha
messo su tutto questo
bailamme, costringendomi ad intervenire in prima persona.
Ora basta, sono
davvero stufa e mi
vedo costretta a prendere dei seri provvedimenti nei suoi riguardi.
Sappia che anche
gli altri professori
sono d'accordo con me, quindi posso perfettamente evitare di
chiedere il loro
parere.
Ci tengo a
precisare che quello che dirò
in questo momento, va contro ogni mia più rosea speranza e
cioè quella di
liberarmi di lei.
Credo che sia
assolutamente inutile
sospenderla come ho fatto con tanti suoi compagni, anche
perché ormai siamo a
fine anno e non avrebbe senso.
E' mio parere
che lei debba
comprendere a fondo la portata dei danni che ha procurato in questi
mesi e contro
il mio stesso interesse, io la boccio obbligandola a ripetere l'anno!".
Ronald era
scioccato all'idea di
dover ritornare a scuola ma ancor più, lo terrorizzava la
reazione che avrebbe
avuto sua madre.
Tutti in
famiglia sapevano quanto
fosse intransigente Molly Prewett in Weasley e una bocciatura era una
cosa
assolutamente inaccettabile per la donna, tanto più se
questa proveniva per
demerito.
Mentre il
ragazzo annegava nel
terrore, la preside aveva continuato dicendo:
" Ovviamente, non ha alcun senso che lei rimanga qui al
castello
visto che non dovrà dare gli esami.
Quindi la invito
a recarsi subito
alla torre del Grifondoro e a preparare i suoi bagagli.
Non appena
farà giorno, lei tornerà
alla Tana e spero che questo l'aiuti davvero a riflettere su
ciò che ha
fatto!".
Ronald non aveva
più parole e in
silenzio aveva assistito all'uscita di scena di Harry che non l'aveva
degnato
di uno sguardo, di sua sorella Ginny che aveva scosso la testa
desolata, di
Zabini che stranamente non aveva sogghignato della sua sorte e di Luna
che
l'aveva guardato con i suoi grandi occhi sporgenti trasmettendogli
tutta la sua
delusione.
Gli unici che
erano rimasti nell'aula
oltre a lui erano la preside, Malfoy e Hermione.
La ragazza lo
guardava con tanta
rabbia poi si era voltata e prendendo la mano di Draco, se ne era
andata senza
dire una parola lasciandolo annegare nel suo rammarico.