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Autore: lorian    06/05/2017    3 recensioni
Un inusuale e travagliata storia d'amore tra due delle persone più lontane una dall'altra.
Nonostante regole, credenze e differenze sociali li vedano assolutamente separati, la lotta per stare uniti diventa imperiosa.
Un viaggio fatto tra i ricordi di questa storia che settimana dopo settimana, vi conquisterà.
Draco rivivrà ogni singola emozione per condividerla con tutti voi.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Buon fine settimana ragazzuole,

Come vedete siamo giunti al capitolo della punizione di Ronald.

Non voglio né posso anticiparvi nulla, per non togliervi il piacere di gustarvi fino all'ultimo il brano.

Alcune di voi mi hanno rimproverato del fatto che secondo loro, sono troppo cattiva con Ronald Bilius ( che caspita di nome è? ) Weasley e io non posso che prendere atto di questo pensiero.

Purtroppo non credo che modificherò i miei gusti, anche perché proprio non lo digerisco.

Le stesse persone mi hanno ribadito che lui è simpatico, buffo, coraggioso, bello ( non diciamo eresie, per favore) ed eroico.

Sono punti di vista e come ho detto prima, ne prendo atto.

E poi dai non sono sempre stata cattiva con lui; in Nati sotto lo stesso destino l'ho descritto buono, quindi.

Vabbè metto un freno a questo sproloquio e vi lascio alla lettura.

Come sempre vi ringrazio del vostro affetto e vi do appuntamento a sabato prossimo.

Baci Lorian

 

Capitolo 16 - Che brutta nottata, Ron!

 

Hermione era entrata in punta di piedi nella grande stanza.

Approfittando della luce prodotta da un raggio di luna, si era abbassata a leggere il biglietto che era tra le sue mani e che recitava:

 

Hermione, tesoro raggiungimi alla torre di Divinazione a mezzanotte.

Ti devo parlare urgentemente di una cosa.

Ti amo, Draco

 

Lentamente aveva ripiegato il biglietto, infilandolo nella tasca poi con un sussurro aveva detto:

" Draco, sei qui?".

Quelle erano le ultime parole che era riuscita a dire, poi un colpo di sonno improvviso l'aveva colta.           

Pochi istanti prima di chiudere gli occhi, aveva sentito una voce bisbigliare: " Morfeus!" e poi più nulla.

Ronald Weasley, fiero di se stesso stava guardando il corpo della sua compagna e futura moglie, accasciato ai suoi piedi.

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Un ghigno profondo si era allargato sulle sue labbra.

Senza dire una sola parola, si era abbassato e aveva preso in braccio Hermione, spostandola su un mucchio di cuscini.

Con un lampo di cupidigia negli occhi, aveva tolto la cravatta della ragazza e sfilato la camicia della divisa, mettendo in mostra il suo reggiseno di pizzo nero.

Il suo respiro si era fatto accelerato e solo il fatto di temere l'arrivo di Malfoy, l'aveva fermato dal toccare il seno di quella che sarebbe diventata la sua sposa.

Certo, quando avrebbe ripreso conoscenza lei avrebbe strepitato, urlando al mondo intero la sua innocenza e magari, anzi sicuramente lo avrebbe odiato ma Ron era più che certo che Malfoy egocentrico com'era, da quel lato sarebbe stato sordo.

Ed Hermione alla fine, sarebbe scesa a più miti consigli e sarebbe tornata con la coda tra le gambe da lui, che l'avrebbe accolta a braccia aperte.

Con la voce eccitata, aveva detto: " Avremo tutta la vita davanti, tesoro mio!

Ora devo solo liberarti dalla presenza molesta di quella serpe e poi riportarti sulla retta via.

Tu sei mia ed è bene che te ne convinca, perché non ti lascerò mai in pace!

Lui non ti ama né ti amerà mai, come ti amo io.

So che sei confusa dal fatto che io sto con Lavanda, ma devi stare tranquilla, amor mio.

Con lei ci scopo solamente mentre io e te ci sposeremo e mi auguro con tutto il cuore che tu non abbia fatto nulla con il furetto, perché mi arrabbierei davvero tanto.

Io devo essere il primo e il solo e su questo non transigo!".

Mentre diceva quelle parole, Ronald continuava ad accarezzare il viso di una dormiente Hermione.

Poi in silenzio aveva iniziato a sfilarsi la cravatta poi si era slacciato la camicia, sfilandosela.

Tutto senza mai togliere gli occhi di dosso dalla giovane.

Con la voce trasfigurata dalla lussuria, aveva detto: " Presto tesoro, molto prima di quello che pensi sarai mia.

Ti dimostrerò che solo io posso amarti e tra le mie braccia proverai il piacere più assoluto.

Se non fosse una pessima idea, ti direi di chiedere a Lavanda ma non sarà necessario, perché lo potrai toccare con mano.

Per Godric, se solo penso al fatto che sarò il primo e l'unico ad affondare dentro di te, faccio fatica già da ora a trattenermi.

Ma non voglio farti mia mentre sei incosciente.

Voglio sentirti gemere e desidero vederti godere e insieme raggiungeremo il piacere più assoluto!".

Un rumore proveniente dalle scale, lo aveva indotto a mettere un punto a quel delirio di parole e con un ghigno diabolico impresso sulla bocca, si era sdraiato accanto alla ragazza abbassando le luci, in modo che rimanesse solo un chiarore delicato.

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Draco era un po' scocciato oltre che stanco di tutte quelle scale.

Il ragazzo si era fermato poi aveva tirato fuori il biglietto, che gli avevano recapitato e facendosi luce con la bacchetta, aveva letto quel messaggio:

 

Draco, tesoro raggiungimi alla torre di Divinazione a mezzanotte.

Ti devo parlare urgentemente di una cosa.

Ti amo, Hermione

 

Il ragazzo aveva scosso la testa poi aveva alzato gli occhi al soffitto e aveva ripreso a salire quelle benedette scale.

Una volta giunto a destinazione, aveva tirato un profondo respiro e prima di entrare, si era guardato per un secondo alle spalle.

Anche se gli alunni di Hogwarts avevano deciso che lui non era più interessante come capro espiatorio, preferiva sempre stare sull'attenti.

Un po' più tranquillo, aveva aperto l'uscio e si era trovato immerso nell'oscurità.

In verità c'era una tenue luce e lui stringendo i pugni, si era diretto in quel punto, per vedere cosa fosse che la creava.

Giunto lì aveva però sgranato automaticamente gli occhi, perché disteso sul pavimento, c'era Ronald Weasley che copriva con il suo corpo un'altra figura.

Con un tono di voce stridula, aveva sibilato: " Che diavolo significa questo?" e Ron si era girato con un ghigno ferino impresso sulle labbra poi si era alzato e quando si era trovato proprio di fronte a lui, Draco aveva notato che il ragazzo era in boxer.

Aveva quindi portato gli occhi sul corpo ancora disteso a terra e il particolare che lei fosse in reggiseno gli era parso evidente e palese.

Si era girato verso Ronald e aveva detto:  "Ti ho chiesto che diavolo significa questo?" e il rosso ridacchiando aveva risposto: " Significa che è giunta l'ora che tu da brava serpe velenosa, ti ritiri nel tuo buco e lasci in pace ciò che mi appartiene di diritto.

Lei è mia e tu non devi più darle fastidio!".

Inaspettatamente però, Draco aveva sorriso poi aveva risposto: " Sei tu che mi hai mandato quel biglietto, vero?" e Ronald aveva annuito poi aveva mormorato: " Si, lei non voleva che tu lo sapessi!

Comunque sappi che era sua intenzione, non avere più nulla a che fare con te, dopo la fine della scuola!".

Draco aveva inarcato un sopracciglio poi aveva detto: " Sei assolutamente sicuro di quello che  dici?" e il rosso aveva annuito, decisamente soddisfatto.

In realtà Draco non aveva ancora perso il controllo come lui si aspettava ma a breve era certo, che sarebbe riuscito a farlo sbroccare.

Infatti dopo due secondi aveva detto: " Io e lei abbiamo fatto l'amore e sono stato il primo.

Ora mi appartiene e non ci sono storie!".

Draco invece di infuriarsi, aveva ghignato poi aveva detto: " Continuo a non capire il motivo per cui mi hai fatto venire qui.

Per quanto tu non meriti niente, posso prometterti di non spargere la voce, in modo che in tutto il castello non sappiano di questo abominio!".

Ronald era decisamente confuso: il furetto non si stava comportando come lui si aspettava e anche se il suo traguardo era quasi raggiunto, non voleva fare a meno di vederlo distrutto, quindi con malignità aveva detto: " Ma davvero credevi che una come lei, potesse interessarsi ad uno scarto come te?".

Draco, serafico come non mai aveva incrociato le braccia al torace e aveva detto: " Non vedo perché dovevo crederlo, in fondo io ho rispetto per la donna che è e non mi interesserei mai a lei.

Sei solo tu quello malato, che per il gusto di farmi stare male, mi ha fatto venire qui per farmi vedere questa oscenità e che sentendo le tue parole è andato a letto con lei, con tutto il rispetto.

Quanto al fatto che tu sia stato il primo, non posso metterci la mano sul fuoco!".

Adesso Ronald non ci capiva davvero più nulla e leggermente stizzito, aveva detto: " Cosa vuol dire che non ci metti la mano sul fuoco? Vuoi forse farmi credere che lei è stata prima con te?" e il giovane a quelle parole era scoppiato a ridere.

Quando si era ripreso aveva risposto: " Ma sei sordo o cosa? Ti ho detto poco fa che non mi interesserei mai a lei, perché le porto rispetto cosa che invece non hai fatto tu!".

Il sopraciglio di Ronald era schizzato in alto, tanto da unificarsi quasi ai capelli poi aveva stretto i pugni e alzando il tono di voce aveva detto: " Ehi Malfoy, vedi di non prendermi per il culo!

Credi forse che la gente sia idiota? Vi ha visti tutto il castello, quadri compresi comportarvi in modo deplorevole e ora mi vieni a dire che la rispetti e che non ti interesseresti mai a lei?".

Draco aveva ghignato poi aveva mormorato: " Non ho mai detto che la gente è idiota ma tu, di certo lo sei!

Non capisco davvero di quale atteggiamento deplorevole vai cianciando.

Non l'ho mai toccata e non mi sarei permesso per nessun motivo al mondo; in passato ho pensato le peggiori cose sul suo conto ma questo lei lo sa e lo ha capito.

Ora invece trovo che sia una persona meravigliosa, con un'intelligenza fuori dal comune e il fatto che tu la stia prendendo in giro in questo modo, lo trovo vergognoso!".

La voce di Ron aveva raggiunto un tono altissimo quando lui aveva urlato: " IO LA STO PRENDENDO IN GIRO? HAI PROPRIO UNA BELLA FACCIA TOSTA, MALFOY!

TU L'HAI PRESA IN GIRO, METTENDOLA IN UNA SITUAZIONE VERGOGNOSA.

LEI HA TRADITO LA SUA CASATA... E ME, QUANDO HA PRESO LE TUE DIFESE TIRANDOSI DIETRO ANCHE QUELLO STUPIDO DI HARRY E QUELLA TRADITRICE DI MIA SORELLA!".

Draco aveva gettato uno sguardo veloce alle spalle di Ronald e un leggero sorriso gli era salito sulle labbra poi era tornato serio e aveva detto: " Ma si può sapere ora cosa c'entrano Harry e tua sorella? E perché secondo te lei avrebbe tradito la sua casata?".

Ronald aveva iniziato a tremare poi aveva detto: " Mi reputi davvero cretino, vero Malfoy?

Come fai a dire che Hermione non ha tradito la sua casata?".

Draco aveva spalancato la bocca poi aveva risposto: " Hermione? E ora che c'entra lei?".

Il rosso era sull'orlo della sincope, perché aveva la netta impressione che il furetto lo stesse prendendo per i suoi beati fondelli.

A fatica aveva recuperato la calma poi aveva incrociato le braccia al torace e aveva detto:  " Di la verità, Malfoy; quanta Tentacula velenosa ti sei fumato, oggi?

E' quasi mezz'ora che andiamo avanti a parlare di Hermione, la mia ragazza e ora tu mi chiedi cosa c'entra lei?".

Draco aveva storto la bocca poi aveva detto: " Innanzitutto vacci piano con le affermazioni, rosso!

Hermione è la mia ragazza e non di certo la tua.

Se ti dico che non so cosa c'entra, lo faccio con cognizione di causa.

Per Salazar se volevi coinvolgerla, perché non chiamavi pure lei per mostrarle questo spettacolo?".

Il volto di Ronald era diventato paonazzo poi alzando la voce nuovamente, aveva detto: " MA SEI SCEMO? NON VEDI CHE HERMIONE E' QUI? NON HAI ANCORA CAPITO CHE IO E LEI ABBIAMO FATTO SESSO? CHI CREDI CHE SIA QUESTA, LA FATA MORGANA?".

Draco mantenendo il suo aplomb, aveva risposto: " Innanzitutto vedi di abbassare la voce, per favore!

Poi chiariamo una volta per tutte questa situazione. Tu e Hermione non avete fatto sesso né mai lo farete, se dipende da me.

Weasley, in questo caso credo di non essere io quello che si è fumato la Tentacula velenosa e sopratutto, non sono né scemo né cieco e quella non è di certo la MIA Hermione!" aveva concluso indicando la persona dietro a Ronald.

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Il rosso confuso si era girato di scatto e quando i suoi occhi avevano incontrato quelli furiosi di una Minerva McGranitt decisamente inviperita, aveva sentito il sangue congelarsi nelle vene.

La donna che aveva ripreso conoscenza cinque minuti prima, aveva atteso che la pozione Polisucco perdesse il suo effetto; con un gesto della bacchetta si era rimessa addosso i suoi vestiti poi aveva ascoltato tutta la conversazione avvenuta tra i due ragazzi e ora definirla furibonda era un vero e proprio eufemismo.

Ronald si era irrigidito e d'istinto aveva fatto un passo indietro, pronto a darsi alla fuga ma la voce

gelida della preside lo aveva bloccato, quando aveva sibilato: " Non le consiglio di muoversi, signor Weasley perché in questo momento, credo che non risponderei delle mie azioni!".

Il rosso aveva ingoiato a fatica un bolo di saliva poi aveva aperto la bocca e tremante aveva detto: " Pro-professoressa, i-io non... non..." poi aveva raschiato con la gola e aveva ripreso a dire " So che le cir-circostanze so-sono contro di me ma mi cre-creda se le di-dico che è tu-tutto un errore!".

Gli occhi di Minerva si erano fatti ancora più piccoli di fronte a quel patetico balbettio poi aveva detto: " Un errore? Lei dice che è stato tutto un errore?"

Quando Ron aveva agitato la testa come una molla, la donna aveva continuato dicendo: " Quindi ricapitoliamo: lei non mi ha fatta addormentare con un Morfeus, non mi ha stesa su quei cuscini, non mi ha spo-spogliata, non si è coricato accanto a me, non ha detto al signor Malfoy che ha fatto

se-sesso con me, non gli ha sbattuto in faccia che è stato il primo e sopratutto non ha asserito che

io ora le appartengo di diritto, giusto?".

La faccia di Ronald si era fatta ancora più rossa poi annaspando aveva risposto: " Ma mica lei! Io quelle cose pensavo di averle fatte a He-Hermione!".

Subito dopo aver finito di parlare, il ragazzo si era reso conto di essersi messo ancor più nei guai e come dicono i babbani, si era dato la proverbiale zappa sui piedi.

Minerva aveva portato le sue mani sui fianchi, irrigidendo la schiena e aveva iniziato a tremare di furore e sdegno.

Con la voce resa roca dalla rabbia, la donna aveva detto: " Se ho capito bene, lei mi ha appena confermato che tutta questa patetica messinscena è stata fatta a danno della sua compagna di scuola?

Era la signorina Granger che voleva umiliare, spogliare e magari anche... toccare?

E scommetto che tutto questo è stato concepito dal suo retrogrado cervello, per poter separare il signor Malfoy dalla sua ragazza, non è così?".

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Ron aveva aperto la bocca per parlare ma in quel momento, nella grande aula di Divinazione avevano fatto il loro ingresso un deluso Harry, una schifata Ginny, un indifferente Blaise, una triste Luna e per ultima Hermione che sdegnata, aveva raggiunto Draco prendendolo per mano.

Il rosso aveva guardato ad uno ad uno i suoi amici e aveva visto nei loro occhi tanto livore ma solo quando aveva posato lo sguardo su quello di Hermione, che si era reso conto di non avere la benché minima possibilità di giustificarsi.

Quindi si era girato verso la preside e in silenzio, aveva annuito alla domanda precedente.

La donna aveva sbuffato profondamente poi aveva detto: " Non so più cosa fare con lei, signor Weasley.

In questi mesi penso di averle dato tutte le possibilità, prendendo in considerazione anche tutte le attenuanti della situazione.

Le ho chiesto in ogni modo possibile di comportarsi bene, le ho dato perfino il castigo delle stalle ma lei ha continuato a fare di testa sua, ignorando la mano che le avevo teso per aiutarla.

Ha continuato a fomentare i suoi compagni e quando la signorina Granger e il signor Malfoy si sono messi insieme, lei li ha offesi ed attaccati.

Non contento ha messo su tutto questo bailamme, costringendomi ad intervenire in prima persona.

Ora basta, sono davvero stufa e mi vedo costretta a prendere dei seri provvedimenti nei suoi riguardi.

Sappia che anche gli altri professori sono d'accordo con me, quindi posso perfettamente evitare di

chiedere il loro parere.

Ci tengo a precisare che quello che dirò in questo momento, va contro ogni mia più rosea speranza e cioè quella di liberarmi di lei.

Credo che sia assolutamente inutile sospenderla come ho fatto con tanti suoi compagni, anche perché ormai siamo a fine anno e non avrebbe senso.

E' mio parere che lei debba comprendere a fondo la portata dei danni che ha procurato in questi mesi e contro il mio stesso interesse, io la boccio obbligandola a ripetere l'anno!".

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Ronald era scioccato all'idea di dover ritornare a scuola ma ancor più, lo terrorizzava la reazione che avrebbe avuto sua madre.

Tutti in famiglia sapevano quanto fosse intransigente Molly Prewett in Weasley e una bocciatura era una cosa assolutamente inaccettabile per la donna, tanto più se questa proveniva per demerito.

Mentre il ragazzo annegava nel terrore, la preside aveva continuato dicendo:  " Ovviamente, non ha alcun senso che lei rimanga qui al castello visto che non dovrà dare gli esami.

Quindi la invito a recarsi subito alla torre del Grifondoro e a preparare i suoi bagagli.

Non appena farà giorno, lei tornerà alla Tana e spero che questo l'aiuti davvero a riflettere su ciò che ha fatto!".

Ronald non aveva più parole e in silenzio aveva assistito all'uscita di scena di Harry che non l'aveva degnato di uno sguardo, di sua sorella Ginny che aveva scosso la testa desolata, di Zabini che stranamente non aveva sogghignato della sua sorte e di Luna che l'aveva guardato con i suoi grandi occhi sporgenti trasmettendogli tutta la sua delusione.

Gli unici che erano rimasti nell'aula oltre a lui erano la preside, Malfoy e Hermione.

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La ragazza lo guardava con tanta rabbia poi si era voltata e prendendo la mano di Draco, se ne era andata senza dire una parola lasciandolo annegare nel suo rammarico.

  
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