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Autore: LadyDenebola    06/05/2017    1 recensioni
Dopo sette anni dai MAGO, Violet torna a Hogwarts come assistente bibliotecaria, e qui ritrova un vecchio professore di cui non sentiva parlare da tempo. Fra lupi mannari, lezioni di duello e nuove assunzioni, Violet avrà modo di ricredersi sul suo ex Direttore. Versione aggiornata di una fanfic che pubblicai qui anni fa.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Minerva McGranitt, Nuovo personaggio, Serpeverde, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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AL MOMENTO SBAGLIATO, NEL POSTO SBAGLIATO




L’atmosfera delle feste ancora aleggiava sugli studenti, che facevano del loro meglio per concentrarsi sulle lezioni. Mai come al ritorno da una vacanza era atroce rimettersi a studiare i concetti complicati di Trasfigurazione e Aritmanzia o a dosare gli ingredienti per Pozioni. Violet capiva benissimo le lamentele dei ragazzi, ma adesso che lavorava come assistente di Vitious doveva dimostrarsi abbastanza autorevole da farli lavorare, visto che lo stesso minuscolo professore sembrava avere la testa ancora in ferie.
Poco dopo la ripresa delle lezioni, un avviso nelle bacheche dei dormitori che annunciava la ripresa del Club dei Duellanti risvegliò tutti dal torpore. Un entusiasmo quasi febbrile cominciò a serpeggiare fra gli studenti: era come se l’intera scuola non fosse più in grado di tollerare l’astinenza dal Club per più di venti giorni. August e le sue lezioni tornarono a essere l’argomento predominante nelle conversazioni: perfino chi avrebbe sostenuto i GUFO e i MAGO si preoccupava più di cosa avrebbe fatto durante gli allenamenti che delle lezioni.
Più di una volta Violet dovette faticare per convincere alcuni ragazzi a impegnarsi con lo studio, ora che gli esami sembravano più vicini, finché Will non rese vane le sue prediche osservando che il Club poteva essere un’ottima preparazione a quello che li aspettava a giugno.
Naturalmente, non tutti i professori concessero margini di distrazione. Se da un lato Vitious continuava a essere accondiscendente, dall’altro Piton non ammetteva che gli studenti pensassero ad altro durante le sue lezioni di Difesa. Non passava giorno senza che Violet dovesse ascoltare gli sfoghi dei ragazzi, Serpeverde compresi, che si lamentavano dell’innaturale carico di compiti cui Piton li sottoponeva.
Ben presto Violet capì che avrebbe dovuto abituarsi non tanto al ritmo delle lezioni quanto ad ascoltare gli sfoghi degli studenti, se voleva lavorare seriamente come insegnante e, con sua sorpresa, non le occorse una grande fatica. Avrebbe potuto definire il suo ritorno a Hogwarts normale, se non fosse stato per August.
Non si parlavano dalla notte di Capodanno e, sebbene si salutassero cordialmente nei corridoi, Violet poteva percepire con chiarezza un nuovo atteggiamento dai modi freddi e scostanti del vampiro. Scoprì che la cosa non la scalfiva, anche se non poteva impedirsi di provare imbarazzo al ricordo di quella sera, ricordo che riaffiorava ogni volta che incrociava August. In realtà, quel che aveva temuto di più era che Piton ricominciasse a bersagliarla di frecciatine ma, con suo sollievo, il professore era tornato ad attuare la tattica dell’indifferenza.
<< I ragazzi sono particolarmente vivaci, in questi giorni >>commentò la professoressa Vector un pomeriggio in una sala professori piena a metà.
Dai loro angoli, Lumacorno e la professoressa Sinistra borbottarono solidali.
<< Chissà come mai >>commentò quest’ultima con sarcasmo.
<< Non possiamo biasimarli: è naturale che provino interesse per qualcosa che non li impegna come le nostre lezioni >>ribatté Lumacorno, sfogliando l’ultimo numero di Trasfigurazione Oggi.
Violet alzò gli occhi al cielo. Sapeva che stavano alludendo tutti e tre ad August e al suo Club e sapeva anche, o meglio, aveva capito che parte del corpo insegnante provava una vera invidia verso il successo che le lezioni di August riscuotevano.
<< Violet, sei tornata al Club? Se non erro, eri diventata un membro abbastanza fisso >>aggiunse Lumacorno, osservandola da sopra la rivista.
<< Mi bastano le lezioni di Incantesimi >>rispose lei tornando alle cartelle piene di appunti che Vitious le aveva chiesto di studiare per prepararsi alla prossima lezione. Udì il professore sbuffare divertito, ma lo ignorò.
Per un po’, regnò una relativa quiete. Le due professoresse discutevano degli ultimi gossip pubblicati sul Settimanale delle Streghe e Lumacorno era ancora immerso nella lettura. L’unico a essere rimasto in silenzio per tutto quel tempo era Piton, seduto all’altro capo del tavolo rispetto a Violet, la testa china su alcuni compiti da correggere.
Violet gli lanciò molte occhiate di sottecchi, ma lui era tanto concentrato sul suo lavoro da non accorgersi di nulla. I suoi occhi scorrevano lungo le pergamene mentre giocherellava con la piuma intinta d’inchiostro; più volte la fece scattare a correggere gli errori e a scrivere quella che senza dubbio era un’osservazione sprezzante anziché una correzione costruttiva. Un paio di volte Violet dovette controllare una risatina davanti alle espressioni accigliate che Piton non si curava di trattenere, ma poi, con una piccola stretta allo stomaco, si chiese se avesse mai reagito così anche davanti a un suo compito.
<< Sul serio, trovo ingiusto che August abbia tutto questo successo >>riprese la Vector quando si fu stancata di fare gossip.<< I ragazzi dovrebbero iniziare a studiare per gli esami, e invece eccoli che parlano solo di incantesimi e maledizioni! >>
<< Be’, Septima, almeno ripassano molti concetti che troveranno alle prove di giugno >>ribatté Lumacorno con voce conciliante.
<< Non i concetti delle nostre materie, però! >>sbottò la Sinistra.<< E neanche quelli di Pozioni, Horace! >>
<< Cosa volete che vi dica? August ha senza dubbio un notevole ascendente sugli studenti, ma non sta rubando tempo alle nostre lezioni, perciò non vedo perché dovremmo invidiarlo. Se proprio vi dà fastidio, chiedetegli di convincere i ragazzi a impegnarsi di più anche nel resto >>ribatté Lumacorno, allarmato.
<< Violet, gli studenti ti danno retta >>osservò a bruciapelo la Vector.
Colta di sorpresa, Violet alzò di scatto la testa. Le due professoresse e Lumacorno la osservavano con un interesse quasi canzonatorio.
<< Perché non provi tu a convincere i ragazzi? >>continuò la Vector.
<< È quello che tento di fare da molti giorni >>rispose Violet, stupita da quell’assurda richiesta, << ma non ho l’autorità per costringerli >>
<< E, se ci provassi, perderesti credibilità ai loro occhi >>soggiunse Lumacorno, serio. Notò la fronte aggrottata di Violet, così si affrettò a spiegare:<< Non essendo ancora un’insegnante, gli studenti sentono di potersi fidare abbastanza di te per confidarsi. Ti considerano addirittura loro amica! Temo però che, se li costringessi a concentrarsi più sulle lezioni che sul Club, passeresti subito da amica a professoressa >>
<< Se la metti così, Horace, Rosenao potrebbe dover rinunciare all’insegnamento >>s’intromise Piton. Tutti e quattro si voltarono verso di lui. Piton, pur tenendo lo sguardo sui compiti, conscio della loro attenzione continuò:<< Qualsiasi sia l’approccio scelto, un insegnante deve essere capace di farsi obbedire. Se Rosenao dovesse temere di cambiare atteggiamento con gli studenti, che probabilità avrebbe di farsi rispettare da loro, in futuro? >>
<< Il rispetto si può ottenere anche con un atteggiamento amichevole >>replicò lentamente Violet.
<< Non lo escludo, anche se non è il metodo che adotterei io. Il punto è >>Piton adesso alzò il capo e la guardò negli occhi, << saresti in grado di imporre una decisione che agli studenti potrebbe non piacere? >>
<< Sì, se so che è nel loro interesse >>
Gli angoli della bocca di Piton si sollevarono verso l’alto.
<< La prima a esserne convinta dovrai essere tu, però. E, per essere davvero convincente, dovrai dare l’esempio >>
Violet sbatté le palpebre. << Parla in generale o del Club? >>
Il ghigno di Piton si fece più pronunciato, e lei lo incassò stoicamente come una pugnalata. Si sforzò di mantenere un’espressione neutra anche se l’unica cosa che l’avrebbe fatta star meglio era urlare davanti a tutti che non le importava nulla del Club o di August, cosa di cui, invece, Piton sembrava ancora convinto.
<< Vedrete che fra poche settimane i ragazzi torneranno da soli a concentrarsi sui corsi >>intervenne Lumacorno per spezzare il silenzio.
Piton distolse lo sguardo da quello di Violet e tornò al proprio lavoro. Gli altri lo imitarono, e, finalmente, nessuno pronunciò più il nome di August. Violet, dal canto suo, non riuscì a sopprimere la delusione provocata dalle parole di Piton. Avrebbe perfino accettato di essere sottoposta alla Legilimanzia purché lui capisse cosa pensava davvero di August, ma poi il suo orgoglio si risvegliò urlandole che non doveva alcuna spiegazione a quell’idiota di Piton. Idiota… in realtà, rifletté Violet mentre scorreva ciecamente gli appunti di Vitious, era stata la sua imprudenza a dargli l’impressione che si fosse invaghita di August. E, probabilmente, l’aveva lasciata anche agli altri insegnanti.
Quei pensieri poco lusinghieri la perseguitarono tutta la notte, impedendole di dormire bene. Ogni volta che ripensava al ghigno beffardo di Piton, una rabbia dolorosa le bruciava il petto: come poteva essere stata così ingenua da credere che la sua indifferenza sarebbe durata a lungo?
Un martellare pressante alla porta la fece sussultare violentemente. Bacchetta alla mano, Violet posò l’orecchio contro il legno, ma colse soltanto quel bussare che ora si era fatto basso e più nervoso.
Aprì di uno spiraglio. E la porta si spalancò con violenza, scaraventandola dentro e lasciando entrare due figure che si affrettarono a richiudersela dietro.
<< LUM...! >>cominciò Violet.
<< Zitta! >>
Una mano corse a tapparle la bocca e un'altra a bloccarle il polso. Violet prese a scalciare, ma poi riconobbe la voce di Will nel buio.
<< Shhh! Sta passando Piton. Se ci becca ci fa fuori! >>
Violet si calmò e tese le orecchie. Le parve di sentire dei passi frettolosi sorpassare la camera e allontanarsi nel corridoio. Attesero un'altra manciata di secondi, poi una nuova voce mormorò: << Lumos >> e Violet finalmente vide Will, che ancora la teneva bloccata, e il suo amico Michael.
<< Scusaci >>mormorò Will lasciandola andare, << ma questa era la stanza più vicina >>
<< Che cavolo ci fate in giro a quest'ora? >>sibilò Violet.
<< Avevamo organizzato una festa nella Stanza delle Necessità, ma a metà strada abbiamo incrociato Piton >>spiegò Michael guardando incuriosito la stanza.
<< E non potevate farla nella Sala Comune? >>
<< Ci sono anche ragazzi delle altre Case >>Will appoggiò l'orecchio alla porta, concentrato. << Aspettiamo un altro po', forse si è appostato alla fine del corridoio e ci sta aspettando >>aggiunse con un brivido.
<< Non se ne parla nemmeno! Adesso uscite e ve ne andate alla vostra stupida festa! Non voglio essere coinvolta >>sbottò Violet.
<< Ce ne andiamo, ce ne andiamo. Dacci solo un minuto >>
Violet respirò profondamente per reprimere l’impulso di buttarli fuori con un incantesimo.
Michael si voltò verso Will con un'espressione allarmata.
<< E le altre? >>sussurrò.<< Alyssa, Marika e Susan? >>
Will gli restituì lo sguardo.
<< Cavolo! Erano dietro di noi! >>
Entrambi guardarono Violet, che capì al volo.
<< Scordatevelo! Non ci vengo a cercarle! Magari si sono nascoste in qualche aula >>
<< Ti prego, se Piton vede te puoi sempre dirgli che hai sentito un rumore e sei andata controllare >>la supplicò Will.
<< Ho detto no! Quanto ci scommettete che quelle tre sono al sicuro? >>Suo malgrado, Violet abbassò la voce.
<< Be’, non possiamo restare qui in eterno >>fece Michael, ma non si mosse. Will tamburellò nervosamente sul muro, alla ricerca di una soluzione.
Violet spostava lo sguardo dall’uno all’altro, e alla fine sbottò:<< E va bene, le cercherò io. Se continuate ad andare in giro, è probabile che Piton vi trovi >>
<< Grande! >>Gli occhi di Will si riaccesero d’entusiasmo.<< Allora noi andiamo ad aspettare nella Stanza delle Necessità >>
<< Temo sia la soluzione migliore. La Sala Comune di Serpeverde è troppo lontana, e Piton vi troverebbe in un attimo se provaste a raggiungerla >>sospirò Violet.
Pazzi di gioia, Will e Michael la baciarono a turno sulla guancia, ma lei li allontanò, per niente addolcita.
<< Dove avete visto le vostre amiche l'ultima volta? >>
<< Al piano di sotto >>rispose Will aprendo la porta di uno spiraglio e tendendo le orecchie.<< Direi che siamo soli >>
<< Voi andate >>tagliò corto Violet seguendoli nel corridoio, << ma se le trovate alla festa, mandatemi un messaggio >>
I due ragazzi corsero via a passo felpato.
“Quand’ero studente io non eravamo così avventati”. Violet non poté fare a meno di dar ragione a Piton mentre si incamminava verso le scale. Quel che la infastidiva davvero era che avrebbe dovuto trovare Alyssa Potier e le sue amiche, smorfiose quanto lei. L’antipatia che nutriva per Alyssa era reciproca, come aveva constatato a Incantesimi, e per un attimo riuscì quasi a prendere il sopravvento: essere sorprese fuori dal letto da Piton poteva aiutare quelle tre a ritrovare un po’ di umiltà. Ma, rifletté Violet strofinandosi le braccia per scaldarle, quanto avrebbe potuto essere severa la punizione di Piton verso tre Serpeverde?
Attenta a non far rumore, setacciò da cima a fondo tutto il secondo piano, ma quando fu chiaro che era l’unica persona sveglia in quell’angolo di castello, decise di tornare a letto.
L’eco di una risata la raggiunse come un richiamo spettrale. Violet scattò in avanti, le orecchie tese. Adesso percepiva alcuni mormorii femminili provenienti dal corridoio di fronte a lei: probabilmente, Alyssa e le sue amiche vi erano arrivate quando lei si era già allontanata. Esasperata, si avvicinò a passo di marcia, pronta a sorprenderle e rispedirle in Sala Comune: non sarebbe stata così indulgente da permetter loro di fare festa.
<< Mi creda, professore, non riuscivamo a dormire. È per questo che siamo venute qui. Avevamo bisogno di un po' d'aria fresca >>stava dicendo Alyssa.
<< Signorine, risparmiatevi ogni sforzo della vostra fervida fantasia e ditemi dove sono gli altri >>disse August.
Violet si bloccò poco prima della fine del passaggio. Poté quasi udire le tre Serpeverdi trattenere il respiro.
<< Altri? >>ripeté un’altra voce femminile, che doveva appartenere a Marika.<< Siamo venute qui da sole >>
<< Stavamo per tornare a letto >>aggiunse Susan.
<< Se volevate prendere solo un po’ d’aria, perché vi siete sforzate di non fare alcun rumore? >>domandò sarcastico August.
<< Professore, lei sa quanto alcuni suoi colleghi siano rigidi sul regolamento scolastico >>ribatté Alyssa.
Il cuore di Violet prese a battere forte. Sperava di aver frainteso il tono della ragazza, ma quando Alyssa riprese a parlare, il tono di morbida sensualità era più marcato.
<< Non tutti gli insegnanti avrebbero capito le nostre esigenze >>
<< Più che di esigenze, io parlerei di capriccio, signorina Potier. Potevate tranquillamente aspettare il sonno in Sala Comune >>La voce di August era ferma, ma Violet percepì quella particolare sfumatura che spesso aveva riservato a lei.
Senza aspettare oltre, svoltò l’angolo schiarendosi rumorosamente la gola. Le tre Serpeverdi e August non erano lontani. Vedendola comparire all’improvviso, le ragazze trasalirono e sbatterono le palpebre, stordite.
<< È ora che ve ne torniate davvero a dormire >>disse Violet con voce forzatamente calma.
Alyssa, Marika e Susan si scambiarono uno sguardo esitante. Stavano pensando agli altri nella Stanza delle Necessità, ma non erano così sciocche da ammettere che dovevano partecipare a una festa, perfino ora che l’incanto di August era finito.
<< Andate >>ringhiò Violet.<< Ci sono altri professori in giro: non è la notte più adatta per una passeggiata  >>
Le Serpeverdi si lasciarono convincere. Una volta che il rumore dei loro passi fu scomparso, Violet tirò un sospiro di sollievo.
<< Stanotte i ragazzi sembrano più attivi del solito >>osservò August. << Ne ho incrociati altri, ma quelle tre sono le uniche a essersi fatte sorprendere >>
<< L’avevano vista? >>
<< Sì, ma ero convinto che sarebbero corse via, facendo finta di niente >>August si grattò il mento, accigliato.
<< Perché non le ha rispedite subito al loro dormitorio? >>esclamò Violet. August sgranò gli occhi davanti alla durezza della sua voce, ma lei non vi badò. Vedeva chiaramente il pericolo che quelle ragazze avevano corso.
<< Gliel’ho intimato più volte, però era interessante ascoltare tutte le scuse che riuscivano a… >>
<< Le stava incantando! >>lo interruppe Violet.
La scarsa luce che entrava dalla finestra rendeva difficile distinguere l’espressione di August. Quando parlò, però, la sua voce si era indurita quanto quella di Violet.
<< Non mi incolpi della sfacciataggine di quelle ragazzine >>
<< Avrebbe dovuto prendere un’altra strada, quando le ha viste >>insisté Violet.<< Sa perfettamente che le studentesse sono attratte da lei, ma se non è sicuro di controllarsi eviti di incontrarle di notte in un corridoio buio! >>
<< Non sono io quello che dovrebbe restare nel proprio Dormitorio. Ho sempre vagato di notte e non smetterò per paura di incontrare dei ragazzini che vanno a spasso >>rispose August senza cambiar tono. << E lei? Pattuglia i corridoi in pigiama? >>
<< Stavo... >>cominciò Violet, ma si interruppe prima di tradire Will e gli altri.<< Ho sentito dei rumori e ho pensato di andare a controllare >>
<< Ci ha interrotti solo quando ha pensato che le avrei attaccate, non è così? >>domandò August dopo una pausa. << Avevo percepito la sua presenza quando si è avvicinata >>
<< Se sapeva che ero vicina, perché non mi ha dimostrato di essere un insegnante serio? >>
August irrigidì la mascella, colpito da quell’offesa, ma Violet non volle ritrattare. Piton aveva ragione: non poteva essere accondiscendente con August se si divertiva a provocare gli studenti.
<< È dunque convinta che volessi far del male a quelle ragazze? >>sussurrò lui. << Mi creda, se avessi voluto morderle non avrei aspettato il suo arrivo. Devo comunque ammettere >>aggiunse con un sorrisetto, << che la sua reazione sta superando le mie aspettative >>
<< Cosa significa? >>
<< Le ho detto che mi ero accorto di lei, così ho pensato di… metterla alla prova. Ero curioso di vedere come avrebbe reagito >>Il sorriso di August si fece più pronunciato.
Violet arrossì. Prese alcuni respiri profondi per calmarsi.
<< Per un attimo ho temuto che mi avesse mentito quando ha detto che non attaccherebbe mai uno studente >>replicò.
August sospirò. Ogni traccia della precedente rabbia era già svanita dal suo volto.
<< Pensavo di averla convinta >>disse.
Violet rilassò le spalle. Era inutile continuare a discutere. Alyssa e le altre, con ogni probabilità, erano davvero tornate nel loro dormitorio e lei non aveva più alcun motivo di restare lì, in piedi in un freddo corridoio, a litigare con August.
<< Spero di non assistere più alla scena di prima >>borbottò.<< La lascio alla sua passeggiata >>
<< Aspetti >>La voce di August le impedì di fare un altro passo. Era stata imperiosa e dolce allo stesso tempo, e Violet si sentì d'un tratto priva di energie, come se fossero bastate quelle parole a indebolirla.
<< Voglio andare a dormire >>disse, e si stupì di quanto esausta suonava la sua voce.
<< Non avrò pace finché non mi dirà che mi crede >>replicò August, posandole le mani sulle spalle. << Non farei mai del male a nessun abitante di questo castello, compresa lei >>mormorò sfiorandole la pelle del collo con le labbra.
Violet ebbe una fugace visione del loro bacio, e un brivido le percorse la schiena. Poteva percepire quanto le mani di August fossero fredde perfino attraverso la stoffa del pigiama, eppure sapeva che i tremiti che quel tocco le provocava non erano dovuti alla temperatura. Da qualche parte remota della sua testa una vocina le urlò di allontanarsi.
Le labbra di August scesero fino alla base del collo, fermandosi quando incontrarono l’ostacolo del colletto.
<< Vede? Nessun morso >>
Violet si mosse appena: quel poco d'autocontrollo che le restava non l’avrebbe aiutata, stavolta. August le diede un altro bacio, incapace a sua volta di nascondere un brivido. Strinse Violet per i fianchi in modo che i loro corpi aderissero… E una luce improvvisa si riversò nel corridoio. Entrambi trasalirono. Violet si scostò da August di qualche passo, e il suo respiro cominciò subito a tornare regolare.
Piton entrò nel cono di luce creato dalla sua bacchetta. Se fu sorpreso di trovarli lì, non lo diede a vedere.
<< Ero convinto di trovare degli studenti >>disse con voce incolore, spostando lo sguardo dall'uno all'altra.
<< Abbiamo sorpreso delle studentesse fuori dal letto, in effetti >>asserì August.
<< Quanto sono state sfortunate, a incontrarvi perfino quando non dovreste essere di turno >>osservò Piton con voce mortalmente calma. << O meglio, che lei fosse in giro come sempre me lo aspettavo >>aggiunse gettando un'occhiata sprezzante ad August, << ma credevo che tu non dovessi pattugliare più, Rosenao >>
<< Ho sentito dei rumori, perciò sono scesa a vedere. E qui ho incontrato August >>balbettò lei, ben sapendo che Piton non le avrebbe creduto.
<< Non scomodatevi ulteriormente >>replicò lui. << Stanotte, spetta a me controllare che nessuno sia fuori dai dormitori, perciò vi consiglio di tornare alle vostre occupazioni, qualsiasi esse siano >>
Violet e August furono abbastanza intelligenti da non rispondere alla provocazione. Piton li superò senza degnarli di un altro sguardo, lasciandosi dietro un silenzio imbarazzato.
<< Forse è meglio che vada anch’io >>mormorò August. Si voltò con aria colpevole verso Violet, ma lei si affrettò ad augurargli la buonanotte e a tornare indietro.
Per quella notte, erano successi fin troppi guai. Violet prese mentalmente nota di trovare una punizione adeguata per Will e Michael: se non fosse stato per loro, sarebbe rimasta al sicuro in camera anziché imbattersi in quelli che, ormai, erano diventati la sua disgrazia. Se fino a quel pomeriggio Piton poteva solo supporre che si sentisse attratta da August, adesso di sicuro ne aveva la certezza e nulla di ciò che lei avrebbe potuto dire gli avrebbe fatto cambiare idea.
Violet si bloccò. Nella peggiore delle ipotesi, quella situazione sarebbe andata avanti fino alla fine del semestre…
Le gambe si mossero quasi automaticamente. Un attimo dopo, Violet ripercorreva di nuovo i corridoi del secondo piano, e prima di quanto avesse osato sperare raggiunse Piton in cima a una rampa di scale.
Il professore si accorse di lei solo quando si sentì chiamare. Si voltò, il viso simile a una maschera. Violet cercò di non distogliere lo sguardo dal suo, anche se l’impassibilità con cui Piton la fissava era snervante.
<< Non sentirti in dovere di darmi spiegazioni >>disse lui, senza darle il tempo di raccogliere i pensieri.
<< Devo, invece >>ribatté Violet, ora con aria di sfida. Doveva chiarire, sì, ma non poteva tollerare che Piton continuasse a usare quel tono. << Da come ha reagito, direi che ha frainteso quel che è successo >>
Piton assunse un’aria falsamente perplessa, irritandola di più.
<< Buffo, Rosenao. Sei convinta che mi interessi cosa stavate facendo prima che arrivassi? Lungi da me l’intromettermi nella vita privata degli altri… insegnanti! >>
<< Non ha capito nulla >>sibilò Violet. Come era già successo in passato, Piton era riuscito a farla passare dall’imbarazzo alla rabbia con una semplice battuta.<< Ho sentito dei movimenti nei corridoi e sono uscita a controllare. E poi ho incontrato August mentre rispediva nel loro dormitorio alcune ragazze di Serpeverde >>
Scoprire che le amanti delle passeggiate notturne appartenevano alla sua Casa non scalfì Piton. Continuava a osservare Violet con quell’aria di sprezzante incredulità, ma lei si rifiutò di vacillare. Non avrebbe sopportato di dirgli tutta la verità, ma almeno gli avrebbe fatto capire che lei e August non si erano dati appuntamento.
<< Perché ritieni così importante giustificarti? >>mormorò Piton.<< Non farti un’idea sbagliata: non mi interessa sapere perché ho trovato te e Purblack in un corridoio buio. Rilassati, Rosenao >>
<< È difficile rilassarsi quando si viene accusati ingiustamente >>
<< Ti sbagli: sei tu ad aver ingigantito questa storia. E, francamente, non la trovo così interessante da impedirmi di continuare la ronda >>Piton si avviò lungo la scalinata. Giunto alla fine, si bloccò e, senza voltarsi, disse a voce abbastanza alta:<< Mi sono stancato di metterti in guardia dai pericoli. Spero per te che il gioco valga la candela >>
 


Angolino dell’autrice: eeeeeee rieccoli qui, signori e signore! Loro, proprio loro, le mie amate cavie!  
A presto! ^__^
No, scherzi a parte, devo innanzitutto chiedere scusa a quanti stanno ancora seguendo la storia (sottofondo del canto desolante dei grilli), ma negli ultimi mesi sono stata fisicamente assente e solo adesso ho trovato il tempo di rimettere mano alla fanfic e aggiornare. Lo so, non ci sono stati grandi sviluppi (anche se il tentativo di August di “saltare addosso” a Violet non la considererei cosa da poco), ma vi prometto che le cose si faranno davvero interessanti. E, posso garantirvelo prima che cominciate a tirarmi addosso verdure marce, non lascerò passare altri quattro mesi.
Perciò, prostrandomi per farmi perdonare, vi auguro un buon fine settimana e vi prometto che aggiornerò prestissimo!
^__^
   
 
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