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Autore: TeamFreeWill    08/05/2017    4 recensioni
Missing moment collocato tra la 7*10 e la 7*11.
La morte di Bobby è devastante. Gli stessi momenti vissuti dal punto di vista di Dean e dal punto di vista di Sam. :)
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Settima stagione
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- Questa storia fa parte della serie 'I pensieri '
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Pov sam


"Idioti" Ci sorride. Sereno.

La penna gli cade dalla mano. I macchinari iniziano a suonare. Impazziti.

I dottori sono frenetici. Caos.

Mi spingono via. Sono sconvolto.

Dean non si muove. Trema. Io lo prendo di forza e lo spingo fuori in corridoio.

Li vedo che tentano di rianimarlo, ma poi chiudono la porta e la tenda.

Sento il defibrillatore e le scariche. Prego e spero.

Sto già piangendo quando esce il dottore. Il tempo si ferma. Tutto sparisce. Il cuore si spezza.

“Abbiamo fatto di tutto…mi spiace per la vostra perdita” lo dice con naturalezza. Lui è abituato.

L’annuncio è devastante. Mi dispero. “No!” dico.

Mi metto una mano sulla bocca. Sconfitto. Ucciso dal dolore.

Poi sento la rabbia di Dean che esplode. Grida. Sta per colpire il dottore, lo fermo in tempo.

Lo guardo in lacrime. Lui mi scansa e se ne va fuori. E’ furioso.

Firmare tutto l'iter per riportare a casa il corpo del nostro Bobby è come essere trafitti da spade nel cuore.

Finito tutto, esco in parcheggio. Mi manca l’aria. Soffoco.

Dean è seduto sugli scalini. Mi siedo accanto a lui e lo abbraccio di slancio. Non riesco a smettere di piangere.

E’ rigido, ma poi ricambia.

Nei due giorni successivi vado avanti per inerzia. Respirare, mangiare, dormire, lavarsi e tanto dolore.

Le visioni mi tormentano sempre di più. Lucifero gode. Ride. Stringe il mio cuore con la sua morsa fatale.

Ma resisto per Dean. Lui beve dalla fiaschetta di Bobby. Solo quello fa.

Il terzo giorno è la mazzata finale. Ci restituiscono Bobby.

Lo prepariamo per il funerale da cacciatore. "Bobby riposa in pace. Te lo meriti" dico.

Dean non l’accetta ancora. Si blocca e mi lancia l'accendino.

Io lo prendo. Sono disperato. Impotente. Sono costretto ad accendere il fuoco.

Il cuore è a pezzi come pure la mente.

Ci abbracciamo mentre il tutto brucia. Non so come trovo la forza di guardare.

Sono distrutto. Piango da tre giorni ininterrottamente.

Quando è finito tutto e seppelliamo le ceneri, Dean mi lascia solo.

Vede che mi premo la mano. Grido "Fermati". Lo inseguo. Niente. Mi lascia solo.

Ritorno dentro e leggo il diario di Bobby. Una pallottola fa meno male.

Mi ubriaco per smettere di pensare, di soffrire. Il petto è pesante.

Vado nel mio letto. Dormo un sonno pieno d’incubi.

Il mattino dopo sono distrutto e preoccupato per mio fratello

Supplico Dean di sfogarsi, gli appoggio una mano sulla spalla.

Mi insulta. Io lo fisso e gli sfilo il quadernetto dove ha annotato i numeri.

La parete di fronte a lui è piena di notizie sul quel figlio di puttana. Ossessione!

Si alza e il pugno in viso arriva inaspettato.

Sono ferito dal gesto. Non dal dolore fisico.

Lui è scioccato. Si scusa e scappa via.

Lo aspetto in veranda e quando ritorna vedo che ha gli occhi lucidi. È anche ubriaco.

Gli vado incontro e ci abbracciamo stretti.

"Sfogati. Sono qui" gli dico calmo.

"Perché Sammy?! Cass e poi lui. Perché?!" mi dice piano.

Sento una sola lacrima che gli scende, che si posa sulla mia spalla.

Poi si stacca e mi giura che ucciderà Dick Roman.

Io annuisco. Lucifero mi dice che falliremo. Ride. Sadico. Non l'ascolto.

Entriamo nel rifugio. Vuoto e freddo. Soli.

Dean si corica nel letto di Bobby e si addormenta.

Io mi premo la mano per far smettere il tormento continuo che ride di me. Che mi soffoca da quando il muro è crollato.

Nei quattro giorni che seguono, io e Dean siamo sempre qui. Impotenti.

Cerco di riprendermi. Mi sforzo.

Sono seduto sul divano a bere. Anche Dean lo fa.

Poso un attimo il mio sguardo preoccupato e triste su di lui.

Poi ritorno a guardare fisso davanti a me. Perso.

Lucifero ride malefico. Immagini della gabbia. Di morte.

Mi premo la mano. Forte. Sempre più frequentemente.

Nessuna parola tra noi. Nessun contatto visivo. Solo silenzio. Doloroso silenzio.

Oramai è passata una settimana.



Note autrice
Grazie a chi ha avuto la pazienza di leggerla. Ciao a tutti.
  
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