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Autore: lele06    09/05/2017    3 recensioni
Salve a tutti. Sono tornato con una nuova storia , nella quale Naruto ed Hinata dovranno condividere un piccolo monolocale.
Tratto dal testo:
. Quando aprì la porta, fu meravigliato di vedere di fronte a lui, una ragazza bellissima, il cui volto divenne subito rosso alla sua vista
< Chi sei? > domandò non riuscendo a ricordare chi fosse
< S-sono la tua nuova vicina di casa > rispose balbettando distogliendo lo sguardo da lui < S-scusa potresti vestirti > chiese balbettando nuovamente con il viso in fiamme. Sentendo ciò il ragazzo abbassò lo sguardo, rimanendo sconvolto da ciò che vide. L’asciugamano che prima teneva legato alla vita, adesso si trovava ai suoi piedi. Imbarazzato si coprì il suo uccello chiudendo la porta
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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                                                                                  CAPITOLO 11
 
< Hinata > la chiamò Iruka < Se vuoi, puoi anche andare via prima oggi > le comunicò, visto che quel pomeriggio non ci fossero molti clienti nel negozio. Di conseguenza l’uomo pensò di concederle un po' di relax, in quanto i giorni precedenti avevano dovuto lavorare davvero molto. Quindi pensò di poter sfruttare quell’occasione per far riprendere un po' di energie ai suoi dipendenti. Quel giorno avrebbe fatto tornare prima a casa Hinata, mentre il giorno seguente sarebbe stato il turno di Shino, sempre se il negozio non fosse stato pieno di clienti.
< Davvero? > chiese la ragazza incredula dinnanzi a quella notizia. Non poteva credere di poter tornare a casa così presto. Immaginò che grazie a quello avrebbe potuto preparare qualcosa di gustoso per Naruto.
< Si > rispose Iruka sorridendo < è meglio approfittarne adesso che non abbiamo molti clienti > continuò < Se domani si presentasse la stessa situazione, toccherà a te Shino > aggiunse voltandosi verso il ragazzo, posizionato dietro la cassa, rimasto alquanto spiazzato da quella notizia, poiché a causa della decisione di Iruka non avrebbe potuto chiedere quella piccola informazione ad Hinata. Per questa piccolissima cosa, il suo fidanzato aveva imposto lo sciopero di baci, carezze e rapporti. Era trascorso solo un girono da quando Kiba avesse imposto quelle regole e lui già non riusciva più a sopportare quella situazione. L’unica cosa che lo consolasse, era che per il suo fidanzato fosse anche peggio, poiché era una persona molto più espansiva di lui, quindi non sapeva dire fin quando avrebbe resistito.
Sentendo quelle parole, Hinata posizionò sullo scaffale l’ultima bottiglia di pelati per poi correre nello spogliatoi a cambiarsi, non riuscendo ancora a credere a quello che fosse accaduto quel giorno. Pensò che sicuramente quello dovesse essere un giorno molto fortunato per lei.
< Perché quella faccia da funerale? > chiese Iruka osservando l’espressione depressa di Shino < Per caso preferivi essere tu quello che se ne fosse andato prima? > domandò, associando quella sua espressione al non essersene potuto tornare prima a casa, in quanto lui aveva deciso che quel giorno sarebbe toccato ad Hinata
< Niente del genere > rispose sospirando Shino abbassando il capo. Rifletté sul fatto che se si sarebbe trattato di quello, sarebbe stato molto più facile da risolvere.
< Allora da cosa è dovuto il tuo stato d’animo? > chiese Iruka poggiando la schiena vicino al bancone
< Questioni sentimentali > rispose il ragazzo alzando il capo
< Problemi con Kiba? > domandò l’uomo sorprendendo il ragazzo
< Si > rispose abbassando nuovamente il capo per poi sospirare, pensando che se non avrebbe risolto al più presto quel problema, sarebbe uscito pazzo.
< Per questo motivo ieri non è venuto a prenderti? > chiese
< Affermativo > poggiando la guancia sul freddo bancone, osservando il muro dove solitamente trovava Kiba ogni giorno all’orario di chiusura
< Beh, vedi di far pace con lui. Non mi piace vederti in queste condizioni > lo informò
< È quello che voglio anche io > affermò < è solo che non riesco mai a chiedere ad Hinata di quella cosa > aggiunse maledicendo il suo carattere. Sentendo ciò, Iruka inclinò il capo non riuscendo a capire cosa centrasse Hinata con i suoi problemi con Kiba. In quel momento udì aprirsi la porta degli spogliatoi, dalla quale apparì la figura della ragazza. Pensò che fosse sbucata proprio nel momento giusto.
< Hinata > la chiamò facendogli segno di avvicinarsi < Shino deve chiederti una cosa > la informò allontanandosi all’istante, non volendo disturbare i due. Sentendo ciò, la ragazza osservò il ragazzo, il quale alzò all’istante il capo precedentemente chino, spiazzato dalle parole del suo capo. Nonostante lo avesse preso alla sprovvista, grazie a lui avrebbe potuto chiedere quella piccola cosa ad Hinata. In questo modo sarebbe stato capace di far pace con Kiba, ma cosa più importante avrebbe potuto fare tutto quello che fosse di suo gradimento con il suo fidanzato.
< Cosa devi chiedermi? > domandò inclinando di poco il capo, curiosa di sapere cosa gli dovesse dire Shino, il quale prese un gran respiro, durante il quale cominciò a pensare alle parole da usare
< Io e Kiba viviamo in un appartamento davvero minuscolo > iniziò guardando la ragazza dritta negli occhi < So che dove abiti tu, all’ultimo piano è presente una mansarda > le comunicò, mentre Hinata non aveva ancora capito dove il suo collega vollese arrivare con quelle parole, ma ancora di più rimase sorpresa dal fatto che dove lei abitasse ci fosse anche una mansarda < Prima di prendere in affitto l’appartamento dove abitiamo attualmente, abbiamo chiesto informazioni al proprietario del palazzo dove vivi, principalmente per la mansarda > continuò < L’uomo ci disse che all’ora la stava ristrutturando , ma ci informò che i lavori erano quasi terminati. Alla fine di questi, ci avrebbe chiamati per vedere se fossimo ancora interessati ad affittarla. > aggiunse < Il problema è che fino ad adesso, non ci ha chiamato, quindi volevo chiederti se potessi chiedere qualche notizia sui lavori su quella mansarda per conto mio >
< Certamente > affermò Hinata, mentre Shino si sentiva più leggero, come se si fosse tolto un peso di dosso < Ma veramente all’ultimo piano è collocata una piccola mansarda? > chiese meravigliata da quella notizia.
< Si > rispose Shino, non riuscendo ad intuire se la domanda di Hinata fosse sarcastica.
< Non ne avevo proprio idea > lo informò sorridendo < Appena torno a casa, la prima cosa che farò sarà quella di informarmi su questo argomento > continuò rassicurando Shino, il quale appena sarebbe rincasato avrebbe informato Kiba degli sviluppi di quell’argomento, credendo che quello potesse bastare per porre fine al suo sciopero.
< Grazie > chinando leggermente il capo in segno di gratitudine
< Non essere così. Lo faccio con piacere> aggiunse sorridendo. Sentendo ciò, Shino sollevò il capo pensando che se non fosse stato omossessuale sicuramente si sarebbe innamorato di una ragazza come Hinata.
< Allora appeno ho qualche novità ti informò > gli comunicò per poi recarsi verso gli scaffali prendendo gli ingredienti con i quali avrebbe fatto sicuramente felice Naruto. < Ci vediamo domani > lo salutò dopo aver pagato uscendo velocemente dal negozio, non vedendo l’ora di vedere l’espressione sorpresa di Naruto quando avrebbe visto sul tavola il suo piatto preferito.
 
Intanto nel negozio del biondino, quest’ultimo pensò che la scelta del capo di assumere Rukia fosse stata davvero una mossa perfetta da parte sua. Grazie all’arrivo della ragazza, il negozio era affollatissimo non concedendo neanche un attimo di pausa al ragazzo. L’unico problema era che tutti i clienti erano uomini. Se precedentemente la maggior parte delle persone che si recavano lì erano donne, in quel momento la situazione si era capovolta. Tutti gli acquirenti erano ragazzi oppure uomini di mezza età attratti dalla bellezza di Rukia, una ragazza alta, con capelli mori ed un abbondante petto, il quale veniva messo inevidenza da una maglietta scollata.
< Ci sa proprio fare > osservò il capo dopo essersi avvicinato a Naruto, il quale era perfettamente d’accordo con lui. Conosceva bene Rukia e sapeva che era molto abile ad incantare gli uomini. Quando frequentavano il liceo, anche lui cadde nella sua trappola. Per quel piccolo errore la sua fidanzata di quel periodo lo lasciò. In quel momento decise di continuare ad avere rapporti occasionali con Rukia, in quanto non aveva più niente da perdere. Ma adesso aveva desiderava avere una relazione stabile. Era giunto a questa conclusione quando Sakura e Sasuke lo avevano informato del loro imminente matrimonio. Ambiva anche lui nel trovare una ragazza con cui trascorrere il resto della vita insieme, con la quale poter mettere su una famiglia. Aveva accettato la proposta di Rukia, per il semplice motivo che era da un bel po' di tempo che non avesse un rapporto con una donna. In questo modo aveva preso due piccioni con una fava. Aveva anche deciso che quella sarebbe stata l’unica volta che avrebbe avuto quel genere di rapporto con lei, in quanto dal giorno successivo si sarebbe messo alla ricerca della ragazza giusta per lui.
< Non battere la fiacca > lo ammonì l’uomo, notando come Naruto stesse guardando Rukia con espressione da imbambolato. < Vai a lavorare che fortunatamente oggi abbiamo molti clienti > continuò sorridendo, soddisfatto di aver assunto una ragazza come Rukia. Era consapevole che grazie al suo aiuto avrebbero evitato il fallimento.

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< Grazie per il vostro duro lavoro > li ringraziò dopo aver posizionato il lucchetto alla serranda, per poi andarsene, lasciando soli i due ragazzi, i quale si guardarono
< Da questa parte > disse Naruto, indicandole la direzione da seguire per giungere al suo appartamento, cominciando ad incamminarsi imitato dalla ragazza. Durante il tragitto verso casa, nessuno dei due parlò fino a quando Rukia decise di porre fine a quell’inusuale mutismo. Ricordava che ogni qualvolta stesse con Naruto, quest’ultimo parlava sempre non dando un attimo di tregua alle sue orecchio. Quindi le sembrò alquanto strano quel silenzio da parte sua.
< È grande l’appartamento dove vivi? > domandò per rompere il ghiaccio
< Per niente > rispose < è minuscolo, inoltre con l’arrivo … > continuò bloccandosi dal continuare, poiché proprio in quel momento stava per dirle che condivideva l’appartamento con una ragazza. Si diede dell’imbecille da solo per non essersi ricordato di una cosa così importante, prima di accettare la proposta di Rukia. Adesso doveva trovare un modo gentile per impedire che la ragazza entrasse a casa sua.
< Cosa stavi dicendo? > chiese resasi conto nell’osservare il ragazzo che qualcosa non andasse nella sua espressione
< Mi sono appena ricordato che questa sera non possiamo > rispose voltandosi verso di lei
< Perché? > domandò Rukia
< Perché mia madre doveva venirmi a trovare > rispose mentendo
< Puoi sempre mandarle un messaggio, dicendole che hai un impegno importante a cui partecipare > gli suggerì
< Se lo facessi, sicuramente si arrabbierebbe > la informò < è da un po' che non ci vediamo > aggiunse sperando che con quelle parole avrebbe fatto desister là dal continuare
< Puoi sempre vederla un'altra volta > affermò afferrando il suo braccio, mostrandogli un’espressione da cucciola bastonata, la quale fece sospirare Naruto che pensò che prima avrebbe fatto quello e prima non avrebbe più avuto a che fare con lei.
< Ok, ho capito > disse sospirando nuovamente, mentre Rukia lasciò andare la presa al braccio del ragazzo, poiché così sarebbe stato molto più semplice per lui prendere dalla tasca dei pantaloni il telefonino.
< Possiamo andare > le comunicò, dopo aver scritto il messaggio ed aver rimesso in tasca il telefonino, riprendendo il cammino verso il suo appartamento con la speranza che Hinata leggesse in tempo il messaggio, altrimenti si sarebbe ritrovato in grossi guai.
Intanto nell’appartamento, Hinata spense il fuoco sotto la pentola. Appena era tornata a casa, la prima cosa che avesse fatto era stata quella di preparare la cena per la sera. Senza neanche cambiarsi, si era fiondata in cucina prendendo tutto il necessario, precedentemente comprato al negozio, mettendosi subito all’opera non vedendo l’ora che Naruto rincasasse per vedere la sua espressione piena di stupore alla vista del suo piatto preferito. Alzò il coperchio, immergendo un cucchiaio per assaporare come fosse il sapore della zuppa
< Ottima > esclamò soddisfatta del gusto. Doveva dire che si era impegnata tantissimo nel prepararla. Aveva optato per quel piatto non solo perché fosse il preferito da Naruto, ma anche per festeggiare l’assenza di Konohamaru ed Hanabi. Grazie a questo avrebbero potuto vivere nuovamente da soli in quel piccolo appartamento. Riposizionò il coperchio sulla pentola per poi recarsi nella stanza principale per cominciare a sistemare la tavola. Quando finì di apparecchiare quest’ultima sentì vibrare il suo telefonino. Lo prese con la speranza che non fosse nuovamente sua madre che le mandasse altre foto di Kyota. Quando l’aveva informata di inviargli, il giorno del trasloco, delle foto della città di Kyoto, sua madre non faceva altro che inviargli foto. A causa sua aveva riempito la memoria del telefonino. L’aveva avvisata innumerevoli volte di porre fine a ciò, ma nonostante questo la donna continuava imperterrita a mandarle. Rimase alquanto sorpresa quando vide che il messaggio appena arrivatole, non fosse di sua madre, ma da parte di Naruto. L’aprì all’istante iniziando a sentire crescere in lei l’ansia, poiché era raro che Naruto le mandasse un messaggio. Cominciò a pensare che forse fosse capitato qualcosa al ragazzo. Il solo immaginare ciò, sentì crescere ancora di più la tensione in lei, ma questa scomparì quando lesse il messaggio inviatogli da Naruto
                   “Hinata devo chiederti un grande favore. Sono vicino casa in compagnia di un amica. Lei non sa che condivido
                  l’appartamento con un’altra persona, soprattutto con un ragazza. Lo so che è una cosa improvvisa da chiedere,
                 ma potresti lasciarmi l’appartamento libero per questa sera?

                p.s.  Mi farò perdonare, lo giuro”
Lo rilesse più volte, in quanto non riusciva a credere al contenuto di quel messaggio. Intuì soltanto che per quella sera, la sua presenza lì non fosse gradita. Questo la rese un tantino triste, in quanto lei sperava di trascorrere la serata in modo piacevole sola con Naruto. Purtroppo per lei il ragazzo aveva già altri impegni. Dopo aver preso il giubbino uscì di casa, guardando in direzione della strada. A detta di quello che avesse scritto il ragazzo, quest’ultimo non era molto distante da lì. Quindi se non volesse farsi vedere dalla ragazza in sua compagnia doveva andarsene il prima possibile. Sfortunatamente per lei, mentre pensava ciò, notò avvicinarsi al loro palazzo una coppietta composta da un ragazzo dai capelli biondi ed una ragazza bruna. Appena li vide, capì all’istante che si trattasse di loro. Il vederli parlare amichevolmente, le strinse il cuore, in quanto il sorriso che mostrava sempre a lei lo stava mostrando anche ad un’altra. Osservare ciò, la fece cominciare ad andare in panico non sapendo cosa fare. Se avrebbe sceso le scale in quel momento, li avrebbe incontrati e non voleva incrociarli per nessun motivo, altrimenti non sapeva come si sarebbe potuta comportare. Lanciò uno sguardo alla porta accanto a quella di Naruto. Fiondò la mano nella borsa alla ricerca delle chiavi del suo appartamento. Appena le trovò le estrasse velocemente dalla borsa e sempre velocemente aprì la porta del suo appartamento, chiudendolo all’istante. Poggiò la schiena alla porta abbassando il capo per poi rialzarlo ed osservare che i lavori nel suo appartamento fossero ancora a zero. Era tutto come lo aveva lasciato la sera che si trasferì da Naruto. Notò che anche la crepa nel muro era ancora presente. Ricordò il giorno in cui scoprì quella crepa. Curiosa diede una piccola occhiata, constatando grazie a quest’ultima della confusione presente nella stanza di fianco alla sua. In quel momento sentì chiudersi la porta dell’appartamento di Naruto. Istintivamente si fiondò vicino la crepa cercando di vedere cose stessa accadendo. Quando vide i due baciarsi, in modo molto appassionato, si allontanò dal buco non riuscendo a credere a quello che avesse visto, iniziando a riflettere sul fatto che il ragazzo non gli avesse mai detto di essere fidanzato. Sicuramente se avrebbe avuto una fidanzata, quest’ultima non gli avrebbe permesso di condividere un appartamento con lei, nonostante la colpa era totalmente sua se lei si era ritrovata senza una casa. Si ricordò però che gli avesse detto di aver avuto una fidanzata ai tempi del liceo, ma niente di niente su una nuova possibile fiamma. Appena sentì un gemito di piacere, si avvicinò lentamente nuovamente alla crepa, non credendo che quello che stesse facendo fosse la cosa giusta da fare. Nonostante ciò, la curiosità era troppo per desistere. Quando intravide quello che stessero facendo, si pentì di aver dato una sbirciata, in quanto intravide la figura della ragazza sul letto. Dai movimenti che stesse facendo, Hinata intuì subito cosa stessero facendo i due. Vedendo ciò sentì il cuore dolergli, inoltre percepì qualcosa sulla sua guancia. Portò la mano su quest’ultima sorprendendosi di constatare che la sua guancia fosse bagnata. Si allontanò dalla crepa, recandosi in bagno dove si posizionò davanti allo specchio, notando scendere dai suoi occhi lacrime. Non si era resa minimamente di aver iniziato a piangere. Asciugò le sue lacrime con le maniche del giubbino per poi guardare dritto nello specchio, il quale rifletteva il suo riflesso.
< Lo sapevo che non dovevo innamorarmi di lui > disse aggiungendo “idiota” alla fine. Si domandò se Naruto si fosse reso conto della tavola preparata e del buon profumo che si sentisse appena aprivi la porta. Pensò che molto probabilmente non avesse notato nessuna delle due cose, in quanto appena aveva chiuso la porta si era fiondato immediatamente sulla ragazza. Sentì il cuore stingersi immaginare ciò. Pensò che forse non avrebbe avuto nessuna possibilità con Naruto neanche se gli avesse confessato i suoi sentimenti. L’unica cosa che potesse fare in quel momento era quello di nascondere al ragazzo ciò che provasse per lui e continuare la loro convivenza fino a quando i lavori nel suo appartamento non fossero terminati. Sperando che sarebbero cominciati al più presto, visto che fossero ancora in alto mare.
Uscì dal suo appartamento, in quanto non volesse stare lì dentro e sentire i gemiti di piacere provenienti dall’appartamento di fianco. Quella era l’ultima cosa che non volesse ascoltare. Voleva solo andare in un posto lontano da quello. Prese il cellullare dalla borsa, chiamando, dopo averlo sbloccato, una persona alla quale doveva dire qualcosa di importante.
< Pronto > disse la persona dall’altro capo del telefono
< Shino, sono Hinata > affermò < Disturbo? > chiese preoccupandosi che forse avrebbe disturbato il suo amico visto l’ora
< Per niente > rispose
< Ho chiesto informazione a Kakashi per quanto riguarda la mansarda > lo informò auspicando che conoscesse il nome del proprietario dell’immobile < Se per te non è un problema vorrei dirti di persona ciò che mi ha detto > gli propose
< Certo > affermò Shino spiegando ad Hinata come arrivare al suo appartamento per poi chiudere la chiamata.

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< Buonasera > esclamò appena Shino aprì la porta, facendo apparire la sua figura
< Ciao > disse notando qualcosa di strano nella ragazza < è accaduto qualcosa? > domandò osservando gli occhi leggermente arrossati di Hinata, la quale scosse la testa come risposta al ragazzo. Vedendo che Hinata non volesse confidarsi con lui, Shino non insistette facendola entrare in casa. Quando oltrepassò la porta, Hinata rimase alquanto sconvolta dalla grandezza di quell’appartamento, in quanto non poteva considerarsi neanche un appartamento, ma era semplicemente una camera. Dove abitava lei era molto più grande di quel posto. Pensò che Shino avesse veramente ragione quando gli comunicò che il posto dove vivesse fosse minuscolo. Notò che non avessero neanche il tavolo per mangiare, quindi ipotizzò che ogni sera cenassero sul letto. Osservando lo stupore sul volto di Hinata, Shino immaginò che molto probabilmente la ragazza non avesse creduto a quello che avesse detto riguardo il suo appartamento. Sorrise a quel pensiero, poiché a chiunque aveva parlato della sua casa, gli rispondevano che non potesse essere come dicesse lui. Ma quando glielo mostrava rimanevano a bocca aperta
< Scommetto che non ti aspettavi che fosse così piccolo > ipotizzò il ragazzo sorridendo. Hinata si volto verso di lui ancora con un’espressione meravigliata, incredula che quello che il ragazzo le avesse detto quel pomeriggio era tutto vero. L’appartamento in cui viveva era una reggia in confronto a quello dove abitavano Shino e Kiba. L’unica cosa utile che individuò fu il letto di una piazza e mezzo, ma per il resto non si salvava niente.
< Hinata > urlò Kiba, uscito dal bagno, felice di vedere lì la ragazza raggiungendola velocemente per poi abbracciandola < Come mai da queste parti? > chiese sorpreso da quella visita.
< Vi dovevo informare di una cosa molto importante > rispose voltandosi verso Shino, il quale sperò che la ragazza portasse con se buone notizie, poiché nonostante avesse informato Kiba sul fatto di aver chiesto ad Hinata, il suo fidanzato aveva detto che sarebbe stato ancora in sciopero fino a quando Hinata non lo avrebbe informato sulla risposta di Kakashi.
< Sputa il rospo > affermò Kiba facendole segno di accomodarsi sul letto, mentre lui si accomodò ai piedi di quest’ultimo, mentre Shino accanto alla ragazza
< La prima cosa che ho fatto una volta ritornata a casa è stata quella di parlare con Kakashi > gli comunicò < Lui mi ha detto che i lavori della mansarda non sono ancora terminati > continuò osservando l’espressione di Kiba intristirsi per quella notizia < Ma mi ha detto che mancano solo alcuni ritocchi come la tinteggiatura delle pareti ed altre piccole cose > aggiunse notando con compiacere che l’espressione di Kiba cambiò in felice
< Quindi? > chiese Shino non capendo dove volesse arrivare Hinata con quelle parole. La ragazze sentendo quella domanda si voltò verso il ragazzo
< Mi ha informata del fatto che la ditta a cui aveva affidato il lavoro ha abbandonato il progetto perché è fallita, quindi mi ha detto che se volete affittare la mansarda dovete terminare voi quei piccoli lavori che mancano al suo completamento > rispose sorridendo notando con piacere nascere sul volto di Shino un grande sorriso. Ascoltando quella bellissima notizia datale da Hinata, il ragazzo accanto a lei l’abbraccio di slancio, imitato anche dal suo fidanzato
< Noto con piacere che siete felici di questa notizia > fece notare, riflettendo sul fatto che almeno qualcuno, quella sera, fosse contento, poiché lei non lo era per niente. In quel momento gli venne in mente la scena di Naruto parlare amichevolmente con la ragazza al suo fianco. Scosse la testa dicendo tra se e se “Non devo pensare a questo. Non devo pensare a questo”, in quanto aveva già deciso che avrebbe tenuta per se i sentimenti che provasse per il suo coinquilino.
< Tutto bene Hinata? > chiese Kiba notando il volto triste della ragazza, la quale ritornò in sé se ascoltando quelle parole
< Certo > sorridendo, mostrandogli un sorriso forzato, il quale non passò inosservato a Kiba che decise di non insistere poiché aveva intuito che Hinata non avesse intenzione di raccontargli cosa la stesse turbando. < Come avete intenzione di risolvere la questione della mansarda? > domandò cerando di cambiare argomento. Questo non passo inosservato sia a Kiba sia a Shino
< Me ne occuperò io > rispose alzandosi in piedi Kiba fiero di ciò, mentre Hinata si voltò con sguardo perplesso verso Shino, poiché non credeva possibile che il ragazzo sapesse aggiustare una casa
< Non ti preoccupare. Con i lavori manuali è molto bravo > la informò Shino tranquillizzando la ragazza < Devi sapere che il padre di Kiba ha una ditta edile. Fin da quando era piccolo è sempre stato in un cantiere, quindi in queste cose è davvero affidabile. > continuò
< Adesso la prima cosa da fare è quella di informare Kakashi che accettiamo la sua proposta > fece notare Kiba afferrando il giubbino posto sul letto
< Dove hai intenzione di andare? > chiese Hinata
< Dal tuo proprietario di casa > rispose come se fosse la cosa più semplice del mondo
< Non serve > gli comunicò < Quando mi ha fatto quella proposta, mi sono permessa di accettarla per voi > aggiunse sorridendo facendo rimanere di stucco i due ragazzi, i quale non riuscirono a credere alle loro orecchie
< Sei una grande > urlò Kiba fiondandosi verso la ragazza per abbracciarla
< Secondo me è ancora presto per festeggiare > disse < Poiché non so ancora quali lavori bisognano fare > continuò
< Ti ho detto che questo è l’ultimo dei problemi > la informò sorridendo < Se si dovrebbe fare qualcosa di complicato chiederò aiuto a qualcuno della mia famiglia > aggiunse afferrando la mano della ragazza, la quale rimase alquanto sorpresa da ciò, per poi tirarla ed uscire velocemente di casa, non dando nemmeno il tempo ad Hinata di chiedere dove stessero andando
< Shino muoviti > urlò Kiba euforico, scendendo le scale trascinando con se Hinata, la quale non stava capendo cosa fosse accaduto a Kiba.
Il ragazzo non aveva dato nessuna informazione al suo fidanzato su dove stesse andando, in quanto sapeva che Shino avesse intuito la sua destinazione, infatti Kiba si era avviato poiché non riusciva più resistere dal vedere la mansarda dove avrebbe vissuto insieme a Shino, mentre quest’ultimo se la prese comoda conoscendo la destinazione finale. Mentre veniva trascinata con la forza da Kiba, Hinata intuì dove il ragazzo la stesse portando quando intravide l’insegna del supermercato dove lavorasse con Shino. Si preoccupò vedendola, in quanto quello era l’unico posto dove lei non volesse tornare. Le sarebbe andato bene qualsiasi posto, tranne quello. Giunti alla destinazione, Kiba allentò la presa alla sua mano, per poi poggiare le sue sulle ginocchia intento a riprendere fiato, mentre Hinata si diresse verso le scale desiderosa di sedersi su di esse, in quanto a causa di quella corsa aveva tutte le gambe indolenzite. Decise che appena si sarebbe ripresa, Kiba avrebbe fatto i conti con lei, in quanto se avrebbe saputo dove il ragazzo l’avrebbe portata, non lo avrebbe seguito per niente al mondo.
< Spero che Kakashi non stia dormendo > osservò Kiba voltandosi verso la ragazza, intenta a riprendere fiato
< Perché? > domandò con quel poco fiato che avesse recuperato
< Vorrei farmi dare le chiavi, prima che vada a dormire > rispose
< Per questo motivo hai corso? > chiese sentendo crescere in lei tanta rabbia verso il ragazzo
< Si > rispose. Sentendo ciò, Hinata se avesse avuto un po' di energia nel suo corpo lo avrebbe ucciso, in quanto l’aveva fatto correre per un motivo inutile, poiché le chiavi della mansarda non le aveva Kakashi, bensì lei. Quando aveva comunicato all’uomo che i suoi amici accettavano la sua proposta, l’uomo aveva consegnato a lei le chiavi. In questo modo se avessero voluto andare a dare un’occhiata sarebbero potuti andare.
< Certo che sei proprio un’idiota > affermò
< COSA! > urlò Kiba risentito da ciò che avesse appena detto la ragazza
< Le chiavi non le ha Kakashi, ma io > lo informò estraendole dalla borsa, mostrandole al ragazzo, il quale a quella vista sentì ritornare tutta l’energia che aveva usato per correre. Kiba si avvicinò nuovamente ad Hinata, afferrandole un’altra volta la mano. La ragazza allarmata da ciò
< Se hai intenzione nuovamente di correre, sappi che ti ucciderò > lo informò avvisandolo che se l’avesse fatta correre di nuovo, lui avrebbe fatto una brutta fine. Sentendo quelle, all’istante Kiba lasciò la sua mano, temendo per la sua vita. < Bravo bambino > disse la ragazza alzandosi e seguendolo.
Quando arrivarono al suo piano, il suo sguardo andò sulla porta dell’appartamento di Naruto. Pensò che molto probabilmente in quel momento stessero mangiando quello che avesse preparato al ragazzo. Al solo pensiero sentì il cuore stringersi, poiché avrebbe voluto essere lei la persona insieme al ragazzo in quel momento. Se avesse saputo che le cose fossero andate in quel modo, quella sera per cena non gli avrebbe preparato il ramen. Anzi non avrebbe cucinato niente per lui.
< Hinata > la chiamò Kiba dopo essersi voltato, vedendo che la ragazza fosse rimasta immobile sulle scale con lo sguardo rivolto verso una porta < Muoviti > urlò per poi continuare a salire le scale
< Vengo > affermò portando lo sguardo sulla schiena di Kiba, pensando che forse sarebbe stato molto più difficile di quel che pensasse sopprimere i suoi sentimenti per Naruto.

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< Fantastico! > esclamò Kiba appena entrò nella mansarda, contento del fatto che non sarebbero serviti molti interventi. Da quella prima occhiata, pensò che bisognava dipingere solo le pareti per adesso.
< Credo che dipingerò le pareti di bianco > affermò guardandosi intorno, notando con piacere che quella stanza fosse grande quanto il loro attuale appartamento, con l’unica differenza che avevano anche una cucina separata dalla stanza principale.  Kiba ed Hinata cominciarono a dare un’occhiata in giro per controllare se si dovessero aggiustare altre cose, aspettando che anche Shino li raggiungesse.
< Fortunatamente non si devono fare molti interventi > fece notare Kiba, compiaciuto da ciò. Grazie a questo, avrebbero potuto trasferirsi molto presto, in quanto oltre ad una tinteggiata bisognava montare soltanto un tubo sotto al lavello. Pensò che molto probabilmente che tra tre giorni avrebbero anche potuto trasferirsi.
< Se ti serve una mano per tinteggiare, io sono disponibile > propose Hinata
< Sicura? > domandò
< Si > rispose sorridendo, contenta nell’aiutarli
< Grazie > disse sorridendo, felice di aver anche l’aiuto della ragazza. In questo modo avrebbero potuto traslocare anche prima, in quanto mentre Shino ed Hinata avrebbero pittato lui avrebbe montato il tubo e dato una controllata, in modo più dettagliato, in giro per controllare che tutto fosse stato installato nel modo giusto.
< È enorme questo posto! > esclamò Shino, attirando l’attenzione dei due che si voltarono per poi ridere osservando l’espressione di meraviglia sul volto del ragazzo, il quale non immaginava che quel posto fosse così grande. < Hai controllato cosa si deve fare? > domandò Shino dopo essere ripreso dallo stupore
< Bisogna fare piccole cose > rispose < L’unico problema è che possiamo lavorarci solo di notte > continuò seccato da ciò, poiché se avesse potuto lavorare anche durante il giorno avrebbero potuto finire molto prima. Purtroppo l’università e il lavoro part-time li costringevano a lavorare solo la sera, rallentandoli
< Beh, adesso è meglio ritornare a casa > fece notare Shino dopo aver guardato l’ora sul suo telefonino, uscendo dalla mansarda seguito da Hinata e Kiba. I due ragazzi se ne andarono, mentre Hinata andò nel suo appartamento, in quanto non poteva entrare in quello di Naruto. Nonostante non volesse rimanere lì, dovette farlo in quanto non avena nessun altro posto in cui andare.
Intanto nell’appartamento del ragazzo
< È davvero buono questo ramen > affermò Rukia assaporando la pietanza, sorpresa da ciò, in quanto ai tempi del liceo il ragazzo la informò del fatto che la madre non fosse molto brava ai fornelli. Ma assaporando quel ramen, Rukia ipotizzò che molto probabilmente il problema non fosse la cucina della madre, ma piuttosto le papille gustative del ragazzo.
< Sono d’accordo con te > disse Naruto sorridendo appena deglutì. Doveva ammettere che quel ramen fosse ancora più buono di quello che avesse mangiato qualche giorno fa. Aveva tutto un altro sapore. L’unica parola che gli venisse in mente per descrivere quella pietanza era “deliziosa”. Appena aveva messo piede in casa, era stato accolto da un profumo gradevole grazie al quale capì che Hinata quella sera avesse preparato qualcosa di ottimo. Appena intuito ciò, la prima cosa che volesse fare era quello di mangiare, ma Rukia non era della stessa opinione. Infatti appena chiuse la porta subito si fiondò sulle sue labbra costringendolo a dover mangiare dopo aver fatto sesso. Mentre lo facevano, l’unico suo pensiero era quello di scoprire cosa ci fosse nella pentola al centro della tavolo, infatti decise di finire molto presto senza dilungarsi troppo, in quanto gli premeva di più mangiare quello che Hinata avesse preparato piuttosto che fare quello con Rukia.
< Certo che tua madre è davvero brava a cucinare > fece notare Rukia guardando Naruto, il quale inclinò di poco la testa verso destra non riuscendo a capire cosa centrasse sua madre. Notando l’espressione confusa sul volto del ragazzo < Non lo ha preparato tua madre questo delizioso ramen? > domandò per accertarsi di ciò
< Certo, l’ha cucinato mia madre > rispose mostrando un sorriso un tantino forzato, poiché si era già scordato che le avesse detto che quella sera dovesse cenare con la madre. Dall’atteggiamento del ragazzo, Rukia intuì che molto probabilmente Naruto le stesse nascondendo qualcosa.
Dopo aver cenato, senza neanche sparecchiare Rukia si buttò sul letto, toccandosi la pancia. Pensò che non avesse mai mangiato così tanto in tutta la sua vita. Solitamente era una persona che mangiasse poco, ma quella sera aveva davvero esagerato. In due avevano ripulito una pentola enorme. Tutto ciò era accaduto perché quel ramen era davvero delizioso. Era il ramen più buono che avesse mai mangiato.
< Cosa stai facendo? > chiese Naruto voltandosi verso la ragazza, rimasto alquanto sorpreso dall’atteggiamento di Rukia, in quanto pensava che appena finito di fare sesso ed aver mangiato se ne sarebbe andata. Se si fosse comportata come lui immaginasse, avrebbe potuto mandare un messaggio ad HInata informandola di poter tornare a casa.
< Sto prendendo posizione > rispose sorridendo con voce provocante
< Hai intenzione di rimanere qui, stanotte? > domandò leggermente stizzito da ciò
< Certo > rispose facendo segno al ragazzo di raggiungerla nel letto in modo da poter fare il secondo round, in quanto il primo era durato non molto tempo per i suoi gusti. Ai tempi del liceo ogni qualvolta si incontrassero, i loro rapporti perduravano molto tempo, mentre quella volta le sembrò come se Naruto avesse voluto intenzionalmente porre fine a quello che stavano facendo il prima possibile. < Non vieni? > domandò. Sentendo ciò, Naruto sospirò poiché non avesse nessuna voglia, ma pensò di assecondare la ragazza poiché quella fosse la prima ed ultima volta che avrebbe fatto quelle cose con lei. Si alzò sdraiandosi accanto alla ragazza, la quale sorrise compiaciuta del fatto che il ragazzo avesse accolto nuovamente la sua richiesta. Si fiondò sulle sue labbra, proprio come fece appena entrarono in casa, vedendo con piacere che Naruto rispose positivamente al suo bacio per poi fare quello che avessero fatto appena arrivati a casa.

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Il giorno seguente, Hinata appena aprì gli occhi ringraziò il signore che avesse fatto sorgere il sole. Si alzò toccandosi la schiena, la quale le doleva. Aveva passato una pessima nottata, durante la quale non era riuscita ad addormentarsi poiché si domandava perennemente se l’amica di Naruto fosse rimasta a dormire da loro. Più ci pensava e più credeva che la ragazza fosse rimasta da loro, poiché se fosse accaduto il contrario, Naruto sicuramente l’avrebbe avvertita. Aveva trascorso tutta la serata aspettando un messaggio da parte sua, ma purtroppo il ragazzo non le mandò niente, neanche una chiamata per informarsi delle sue condizioni. Si alzò dirigendosi in bagno per lavarsi con acqua fredda il suo viso. Guardò il suo riflesso nello specchio, pensando che quella mattina avesse davvero una brutta cera. Rifletté sul fatto che sarebbe stato meglio lavarsi nuovamente il viso, sperando che grazie a questo il suo volto si sarebbe ripreso da una notte insonne.  Nonostante avesse tentato più volte, la stanchezza dal suo volto non scomparì. Sospirò constatando ciò, pensando che non potesse far altro che rinunciare ad avere un’espressione decente quella mattina. Con un umore non tanto buono uscì di casa sperando che quella giornata appena cominciata potesse essere migliore di quella appena passata, ma quando aprì la porta incontrò l’amica di Naruto uscire dall’appartamento di quest’ultimo. Appena la vide pensò che se il buongiorno si vedesse dal mattino, quella giornata fosse iniziata davvero male.
< Salve > la salutò sorridendo
< Salve > controbatte Hinata chiudendo la porta a chiave, venendo superata dalla ragazza che scese le scale velocemente, imitandola ma non adoperando la sua stessa velocità, in quanto le gambe le dolevano per la corsa della sera precedente. Si annotò mentalmente di dover fare un piccolo schiaffo a Kiba per quello che le avesse costretto a fare la sera precedente. Rifletté sul fatto che ci avrebbe pensato quella sera, adesso l’unica cosa su cui si doveva concentrare era cercare di seguire con attenzione le lezioni universitaria di quella mattina.
Appena finirono di lavorare, Hinata e Shino, il quale quel pomeriggio non aveva potuto andarsene prima dal negozio, poiché sfortunatamente per lui quel giorno il negozio era stato molto affollato, raggiunsero velocemente la mansarda dove trovarono Kiba ad aspettarli
< Stavo per diventare vecchio a furia di aspettarvi > esclamò quando li vide arrivare < Su, mettiamoci a lavorare > continuò sollevandosi le maniche della maglia.
< Ok > dissero all’unisono Hinata e Shino raggiungendo il ragazzo all’interno della mansarda pronti ad iniziare a dipingere.
Quando finì il suo turno, Naruto scappò velocemente prima che Rukia gli avrebbe proposto di rifare quello che avessero fatto il giorno prima, in quanto quella mattina appena si svegliò notò la presenza di un foglio sul tavolo al centro della stanza. Quando lo prese, notò scritto un numero di telefonino. Vedendo ciò, ipotizzò che Rukia gli avesse lasciato il suo numero per un’eventuale ripetizione, ma sfortunatamente per la ragazza a Naruto non interessava minimamente replicare. Infatti accartocciò il foglio per poi buttarlo nell’immondizia. L’unica cosa che gli premeva veramente era quella di scusarsi adeguatamente con Hinata. Quindi appena il suo capo li congedò, immediatamente si incamminò verso casa senza neanche salutare l’uomo e Rukia. Durante il tragittò sperò che quando avrebbe visto Hinata, quest’ultima non fosse molto arrabbiata per quello accaduto la sera precedente. In più gli avrebbe dovuto fare i complimenti per il ramen cucinato. La doveva informare del fatto che quello fosse stato il ramen più buono che avesse mai mangiato. Sapeva che con quelle parole avrebbe reso molto contenta la ragazza, la quale ogni qualvolta lui si complimentava con lei gli mostrava sempre un sorriso che faceva perdere un battito al suo cuore. Si era pentito di aver accettato la proposta di Rukia, in quanto per colpa di quest’ultima la sera precedente non aveva potuto godere di quella splendida vista. Pensando ciò, aumentò il passo non vedendo l’ora di incontrare Hinata e passare una serata in sua compagnia.
Quando giunse di fronte alla porta del suo appartamento inserì velocemente la chiave dentro la serratura, cominciando a girarla per poi fermarsi in un secondo sentendo la voce di Hinata provenire dal piano di sopra. Salì le scale incuriosito dal fatto di vedere il perché la ragazza si trovasse lì. Raggiunto l’ultimo piano, si nascose osservando Hinata parlare con un ragazzo che non avesse mai visto prima d’ora. Vedere la ragazza discutere e divertirsi con un altro ragazzo, lo infastidì non poco. Pensò che i due stessero troppo vicini. Stava per raggiungerli e dividerli, ma non lo fece in quanto pensò che quel suo comportamento avrebbe potuto infastidire la ragazza. Nonostante gli desse fastidio, non poteva comportarsi come aveva immaginato poiché non aveva nessun diritto di fare ciò. Dopo aver riflettuto su questo, scese lentamente le scale ripensando ancora ad Hinata di fianco a quel ragazzo. Sentì il cuore dolergli e crescere dentro di lui un odio verso quella persona. Nonostante non lo conoscesse per niente, a prima vista poteva dire che quel ragazzo fosse una persona malvagia. Quindi decise che avrebbe protetto Hinata a qualsiasi costo.
 
Note autore:
Eccoci arrivati all’undicesimo capitolo. Come vi è sembrato? Spero che sia stato di vostro gradimento.
Vorrei ringraziare sabrinapesamosca, starfire5, tayly06, ele1direction per aver commentato il capitolo precedente; ele1direction, enrico1996 e tayly06 per aver aggiunto la storia tra le preferite.
Alla prossima.
   
 
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