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Autore: Flyer95    12/05/2017    0 recensioni
(Ristesura dopo 7 anni)
Ho deciso di rivedere e ricorreggere questa fanfiction perché pochi giorni fa, avendola riletta causa nostalgia, ho notato la presenza di molti errori di scrittura e di forma che mi hanno fatta rabbrividire. Ero davvero piccola e questi errori possono essere “tollerati” a causa della mia inesperienza. Tuttavia si tratta del mio primo lavoro e mi dispiace davvero che sia in questo stato, quindi lo sto riscrivendo. Buona lettura!
Tratto dal primo capitolo
A distanza di un anno dalla fine del terzo torneo mondiale di beyblade, Takao decise di invitare tutti i nostri amici bladers per una breve vacanza a casa Kinomiya un’enorme villa stile giapponese, con annesso dojo.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve, sono tornata con un nuovo capitolo di Blooming Flowers! Buona lettura! =)

 

Problemi di squadra

 

I nostri amici combatterono al torneo e si classificarono al turno successivo. Anche le ragazze vinsero, nonostante i continui litigi tra Ming Ming e Hilary. Le loro schermaglie avevano causato un effetto domino: anche le altre avevano cominciato a discutere tra chi sosteneva che fosse colpa di Ming Ming e chi, invece, che fosse colpa di Hilary; Mikaru osservava il tutto restando silente. Passando di fronte alla reception, incontrarono i ragazzi ma questi, notando che le fanciulle fossero di pessimo umore, decisero di lasciarle in pace e si diressero in piscina per sedersi al chiosco.

Mikaru, una volta arrivate nella loro stanza, chiuse la porta e si volto dalla loro parte con sguardo glaciale: ”Nessuna di noi uscirà da questa stanza finché non avremo risolto il problema.”

Le altre, indispettite, si  misero a brontolare, mettendo a dura prova la pazienza della bionda che, alla fine, sbottò:“Non volete capire che ci siamo qualificate per un pelo? Se non riusciamo a collaborare tra di noi, come possiamo sperare di poter battere gli avversari? Il gioco di squadra è importante! Io so di cosa è capace Mark e ho già fatto tornei di questo tipo. Domani abbiamo due partite da giocare, se vogliamo sperare di arrivare ai quarti; inoltre, in questi ultimi e nelle semifinali, dovremo giocare in due alla volta! Se perdiamo per colpa di stupidi litigi, perderemo ogni possibilità di incastrare Mark! Ve lo ripeto un' ultima volta: fatevi un piccolo esame di coscienza e finché non avrete risolto i vostri problemi, non uscirete di qui!”

Detto questo, uscì dalla stanza e le rinchiuse dentro; le ragazze rimasero qualche istante interdette per la sfuriata subita, poi si ripresero e ognuna raggiunse il proprio letto sovrappensiero.

Mikaru camminava per sbollire la rabbia, finché non si rese conto di essere arrivata in piscina, dove notò i ragazzi, presso il chiosco, che ridevano e scherzavano tra loro. La struttura era enorme e aveva un’enorme cupola  costituita da ampie vetrate; la piscina era immensa ed era costeggiata da innumerevoli ombrelloni e lettini. Oltre la vasca, sulla sinistra, si trovava il chiosco in legno, contenente solo un bancone, dove stava il barman, mentre i tavoli, protetti da ombrelloni, stavano sulla destra.

“Certo che non sei cambiata affatto: quando sei arrabbiata hai sempre quello sguardo vitreo.” disse una voce femminile alle sue spalle. La bionda si voltò e vide una ragazza che stava in piedi a bordo piscina: aveva i capelli castani, legati in una coda laterale a sinistra, che le arrivavano poco sotto la spalla e gli occhi verde oceano. Indossava una T-shirt elegante nera, un paio di pantaloncini bianchi, dei collant neri e stivali bassi dello stesso colore.

“Yuriko, sei proprio tu?” disse, stupita, la ragazza.

“Non fare quella faccia sconvolta.” disse la mora, avvicinandosi “È dura sopravvivere qui dentro ma come vedi sono ancora integra. Anche se, ora, sei una mia rivalesorrise quindi trattami come tale.”

Mikaru ghignò “Effettivamente ho sempre desiderato battermi con te, sono contenta di poterlo fare, finalmente.”

 Si guardarono con aria di sfida, finché Yuriko assunse un’aria triste “Anche se avrei preferito non farlo qui.”

“Che intendi dire?”

“Stai attenta.”

Prima che la bionda potesse replicare, soggiunse alle sue spalle Yuri, che l’aveva notata in lontananza “Mikaru, che ci fai qui tutta sola?” solo dopo vide la mora e sgranò gli occhi: “Yuriko?”

“Yuri?” chiese quella, ancora più sconvolta.

“Voi due vi conoscete?” chiese la bionda.

“Potrei farti la stessa domanda.” rispose lui.

“Beh, allora io vado dagli altri. Ci vediamo dopo.” disse Mikaru e si allontanò.

I due si scrutarono per un po', finché Yuriko spezzò il silenzio: “Nonostante tutti questi anni, sono riuscita a riconoscerti. Anche se, devo ammetterlo: sei sempre lo stesso.”

“Cosa ci fai qui?”

“Faccio parte della D.A. e sto partecipando al torneo.”

Il viso di lui, che era sempre imperturbabile, fu solcato da un’ombra di stupore mista a terrore. Lei continuò “Mi sono unita a loro perché, se fossi diventata più forte, avrei avuto l’occasione di incontrarti di nuovo. Direi che ci sono riuscita, anche se ora devo andare.” si voltò di spalle e fece qualche passo per poi fermarsi: “Ti prego di non perdere.” e si rimise a camminare, scomparendo oltre l’uscita.

“Non lo farò.” disse lui per poi raggiungere gli altri.

Nel frattempo, Mikaru si era seduta vicino a Kei e di fronte a Takao, Max e Rei. Sorseggiando la sua bevanda in silenzio, si chiese come stessero le altre; inoltre l’apparizione improvvisa di Yuriko, l’aveva turbata, mentre gli altri, invece, continuavano a parlare allegramente. Yuri li raggiunse e si unì a loro; Takao, notando che la ragazza era presente solo con il corpo, richiamò la sua attenzione e disse: “Deduco dalla tua espressione e dal fatto che tu sia sola, che hai litigato con le ragazze. Se non ne vuoi parlare, fai pure. Però vogliamo sapere una cosa: come vi siete conosciute tu, Hilary, Mao ed Emily? Inoltre, chi era quella ragazza?”

Mikaru si riscosse dai sui pensieri e lo fissò confusa; posò la bibita e gli rispose ghignando: “Ficcanaso come al solito!” lui si inalberò e gli altri risero “Comunque non sono segreti di stato Hai indovinato: ho litigato con loro. Stai tranquillo, risolveremo.” prese un respiro profondo e iniziò a raccontare: “Io e le ragazze ci siamo conosciute durante un torneo femminile a squadre, organizzato dal mio maggiordomo come regalo di compleanno, circa due anni fa; per la mia squadra aveva ingaggiato le migliori giocatrici di beyblade del primo torneo mondiale, ovvero Mao ed Emily, più un’altra ragazza talentuosa, cioè Hilary.”

“Hilary non sa giocare!”

“Questo lo dici tu! Comunque, appena conosciute, non abbiamo parlato granché. Abbiamo iniziato a socializzare quando ci accorgemmo dell’enorme problema di Hilary: aveva un gran talento ma non lo sapeva sfruttare. Così, le abbiamo impartito delle lezioni e, in poco tempo, è diventata una mini campionessa: riuscimmo perfino a vincere il torneo. Quell’esperienza ci ha legate tantissimo e, da allora, siamo diventate amiche.”

“Cavoli, non avevo la minima idea che Hilary sapesse giocare.” disse Takao

“Questo perché non hai mai provato a capirla. Takao, sei senza speranze.” replicò il professor K; gli altri si misero a ridere, mentre Takao diventava paonazzo dalla rabbia.

“Comunque non ci hai ancora detto chi era quella ragazza.” si intromise Max, e gli altri riportarono l’attenzione sulla bionda. Soprattutto Yuri, che parve molto interessato all’argomento.

“Si chiama Yuriko: è l’unica vera amica che sono riuscita a farmi, dentro questo posto. Diciamo che mi ha salvato la vita.”

I ragazzi annuirono e Rei si rivolse a lei: “Cambiando argomento: è normale che questo posto sia pieno di videocamere?” disse guardando una telecamera, posta all’estremo lato destro della piscina.

“Normalissimo: a Mark piace tenere tutto sotto controllo. Fortunatamente, non ha piazzato i suoi schifosissimi aggeggi nelle stanze da letto e nei bagni, altrimenti qualcuno potrebbe lamentarsi.”

Nel frattempo, le ragazze avevano discusso: tutte ammisero di aver sbagliato e fecero pace. Quindi, decisero di aspettare Mikaru.

 

La blader si trattenne a discorrere con i nuovi amici per un’altra ora, poi li salutò e si avviò in camera: quando aprì la porta, trovò le ragazze sedute in cerchio e le dissero che la stavano aspettando per parlarle. Lei, un po' stupita, si accomodò in mezzo a Mao e Emily, aspettando il verdetto.

Mao parlò a nome di tutte: “Ci dispiace moltissimo: ci siamo comportate da sciocche, senza pensare alle conseguenze delle nostre azioni. Quindi ne abbiamo discusso tra di noi e abbiamo deciso di collaborare per il bene della squadra. Puoi perdonarci?” la guardarono in attesa di risposta.

Mikaru le guardò negli occhi, una per una: “Posso fidarmi di voi?”

Le ragazze annuirono e lei, vedendole determinate, sentenziò: “D’accordo: vi siete meritate un’altra chance. Ma vi avverto: se vi comporterete nuovamente in questa maniera, non ci penserò due volte prima di richiudervi dentro.”

Le sorrisero e si gettarono su di lei abbracciandola, cogliendola alla sprovvista; perse l’equilibrio e cadde all’indietro insieme a loro. Dopo un iniziale attimo di smarrimento, tutte si misero a ridere.

“Direi che ora ci serve un nome per la squadra. Che ne dite di Blooming Flowers?” Chiese la bionda.

“È bellissimo!” disse Mao e anche le altre concordarono.

Si rialzarono e Mikaru, assumendo i modi di fare di un sergente, tuonò: “Allora è deciso. Soldatesse, ai vostri letti! Domani ci aspetta una giornata di guerra!”

Le altre risposero facendo il saluto militare: “Sissignora!” e si misero a ridere mentre raggiungevano il loro letto, per andare a dormire.

 

FINE SESTO CAPITOLO

 

Cosa capiterà ai nostri ragazzi? Lo scopriremo nel prossimo capitolo! A presto =)

 

 

   
 
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