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Autore: syila    12/05/2017    7 recensioni
“Io pensavo che voi sapeste sempre qual è la cosa giusta da fare”
“Siamo Immortali, non divini! Tu poi hai messo in crisi anche quelle poche certezze accumulate negli anni, perciò, se ti chiedi il motivo per cui evito di usare i miei doni su di te è perché...”
“Perché?” Yuuri sgranò gli occhi e trattenne il fiato, il suo tono accusatorio non lasciava presagire niente di buono.
“Perché ti amo Glupyy, ti amo troppo”
“Oh, Victor” da quel momento Yuuri decise d'infischiarsene delle regole di Sergej, socchiuse le palpebre e lo fissò a lungo prima di afferrarlo per il bavero del giaccone attirandolo a sé per baciarlo.
“Avrei dovuto farlo mesi fa quando mi hai offerto quel passaggio” e approfittando dello stupore suscitato dalla sua dichiarazione cominciò a liberarlo dalla sciarpa e dai primi bottoni.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Otabek Altin, Victor Nikiforov, Yakov Feltsman, Yuri Plisetsky, Yuuri Katsuki
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Sole a Mezzanotte'
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Capitolo VII°

“È la prima buona azione dell'anno!” dichiarò Victor stirandosi le braccia tutto contento una volta rimasti soli.
“Ah si? Vuoi farne un'altra?”
Il tono di Yuuri aveva una sfumatura strana, che autorizzava a certi pensieri indecenti circa il programma della serata.
“Tutte quelle che vuoi solnyshko moyo

Soprattutto se riguardano del sesso sfrenato fino all'alba...

“P-prendiamo la metro per tornare a casa? O anche l'autobus!”
“Eh?”

Uhm il mio Sole ha dei gusti strani, vuole farlo sui mezzi pubblici...

“Tutto, ma non Sergej, ti prego, ti prego, ti prego! Farò ciò che vuoi in cambio!”

Quindi sesso sfrenato fino all'alba!

"Perciò l'espressione allucinata e gli strilli erano dovuto al suo modo di guidare? Oh, adesso si spiegano tante cose...”
“Perché? Pensavi che ci piacesse?”
“Credevo che le nuove generazioni apprezzassero lo stile Fast & Furious: velocità, rischio, adrenalina!”
“Victor, l'unica volta che sono stato sulle montagne russe ho rimesso l'anima, perciò chiedimi tutto” dichiarò compreso di dignitosa fermezza “Ma non di tornare su quella macchina se c'è Sergej alla guida”
“Uhm, ho la soluzione anche a questo piccolo problema, però tu hai promesso, ricordatelo!”
Il giovane giapponese sospirò, ignorava il quando e il come, eppure dietro il sorrisino sicuro del suo vampiro si nascondeva la solita, enorme fregatura.



Il ritorno a casa invece fu quanto di più tranquillo e rilassante potesse sperare di ottenere; erano bastate due paroline in russo all'orecchio di Sergej, perché l'energumeno si trasformasse in un provetto chauffeur con tanto di giro panoramico della città illuminata a festa.
Sul lungo fiume c'erano ancora decine di persone in vena di festeggiare il Nuovo Anno incuranti delle temperature rigidissime e Yuuri lasciatosi alle spalle il rocambolesco pomeriggio teneva il naso incollato al finestrino godendosi l'imprevista gita in notturna.
“Vuoi scendere e fare due passi?”
“No-no” scosse il capo e si allungò accanto a lui rivolgendogli un sorriso languido “Ora come ora vorrei solo andare a casa e farmi un bel bagno caldo”

“Bel bagno caldo” c'è della provocatoria intenzionalità nelle tue parole! Stavolta non ti lascerò dormire e pazienza se domani sarai un po' stropicciato... Dobbiamo festeggiare il nuovo anno!

“Ti ho rovinato la serata, vero?” continuò facendogli gli occhi dolci “Con la storia di Plisetsky”

Se mi guardi in quel modo non arriviamo nemmeno all'ascensore!

“Rovinarla? Ohi-ohi non mi divertivo così da... Nemmeno lo ricordo!” Victor gli prese il mento tra le dita e si avvicinò per sussurrargli il resto sulle labbra “Tutto insieme a te è molto più divertente mio adorabile Yuuri”
“Sergej vi porta a casa!”
Il vocione dell'uomo calò come la mannaia del boia sulla parentesi romantica della coppia, il giapponese arrossì e si ritrasse e Victor scoppiò in una risata divertita “Dimentico sempre le regole di Sergej!”
“Sedile posteriore buono per portare un cadavere quando portabagagli è già occupato, ma per altre cose letto è molto meglio!”
“E-eh?” Yuuri pensò che il suo inglese fosse andato in corto circuito “Ha detto proprio... Cadavere?!”
“Ecco vedi... Sergej ha una storia un po' particolare alle spalle” e poiché l'autista dopo averli redarguiti si era completamente disinteressato di loro rivolgendo la sua attenzione alle pollastrelle che affollavano il viale lungo la Neva, Victor continuò disinvolto la sua spiegazione “è entrato giovanissimo nei reparti speciali; è andato in Afganisthan, poi in Cecenia e credo abbia visto e fatto cose di cui non va particolarmente fiero, poi con la disgregazione dell'Unione Sovietica sono cominciati i suoi problemi: il congedo, la disoccupazione, dei lavoretti poco puliti, il carcere. Finché Yakov non ha notato le sue diciamo... Peculiarissime qualità e ha trovato il modo di metterle a frutto”
Yuuri ascoltava incredulo “Vuoi dire che...” bisbigliò “è una specie di... Sicario?”
“Ohi-ohi all'occorrenza sarebbe in grado di fare anche quello, ma in genere Yakov gli affida dei trasporti e delle consegne urgenti e in cambio gli ha procurato un onesto lavoro da tassista”
“Ossignore...” il giovane giapponese ripensò per un attimo all'avventurosa gita in taxi e impallidì, magari su quei sedili c'era stato davvero un cadavere prima di lui!
“Yuuri resta con me” Victor sorrise “Puoi stare tranquillo, adesso sa che fai parte della nostra famiglia, si farebbe uccidere per proteggerti, è una persona di fiducia e con un suo senso dell'onore”
“Quindi sei stato tu a mandarmelo la sera del mio arrivo in stazione” pensare che gli avesse mandato una specie di angelo custode, magari un po' sopra le righe, lo riempì di gioia e di tenera gratitudine.
“Assolutamente no!” trillò il russo.
“Ah”
“È tutto merito della tua buona stella!”
In effetti era troppo bello per essere vero...



“Ma tu...” iniziò deciso ad affrontare una volta per tutte l'argomento da cui Victor lo aveva tenuto lontano in tutti i modi possibili, almeno fino a quel giorno “Hai usato i tuoi... Poteri anche su di lui?”
“Ovviamente no, non ne avevo motivo” ammise francamente l'altro.
“E su di me?”
L'ultima domanda era venuta fuori a precipizio prima di poterla perfezionare presentandogliela in una forma che non suonasse come un'accusa o un'offesa; niente era più lontano dalle sue intenzioni e non lo avrebbe rimproverato nel caso lo avesse fatto, in fondo il risultato era valso il rischio.
Era solo molto curioso, come lo era di tutto ciò che riguardava Victor e il suo mondo; si morse il labbro e lo guardò con quell'aria colpevole che voleva significare Ecco; alla fine te l'ho chiesto.
Come al solito nel momento sbagliato.

Yuuri sospirò nel vedere il viso amato comporsi in un'espressione pensierosa.
“Stavo per farlo, quando ci siamo conosciuti e ho guardato nei tuoi pensieri, nelle tue paure” la tranquilla ammissione mise scompiglio nell'animo del giovane convinto di essersi preparato a vari tipi di risposta: dalla più brusca alla più evasiva. “Poi ho capito che non era quello di cui avevi bisogno e nemmeno io”
“Oh, io pensavo che voi sapeste sempre qual è la cosa giusta da fare”
“Siamo Immortali, non divini! Tu poi hai messo in crisi anche quelle poche certezze accumulate negli anni, perciò, se ti chiedi il motivo per cui evito di usare i miei doni su di te è perché...”
“Perché?” Yuuri sgranò gli occhi e trattenne il fiato, il suo tono accusatorio non lasciava presagire niente di buono.
“Perché ti amo Glupyy, ti amo troppo”
“Oh, Victor” da quel momento Yuuri decise d'infischiarsene delle regole di Sergej, socchiuse le palpebre e lo fissò a lungo prima di afferrarlo per il bavero del giaccone attirandolo a sé per baciarlo.
“Avrei dovuto farlo mesi fa quando mi hai offerto quel passaggio” e approfittando dello stupore suscitato dalla sua dichiarazione cominciò a liberarlo dalla sciarpa e dai primi bottoni.
Il russo non sapeva cosa pensare, però aveva sempre sostenuto che era un peccato mortale scoraggiare le iniziative di un giovane talento, quindi lo assecondò di buon grado in quello che era ormai diventato un viluppo disordinato di vestiti e di mani ansiose di scoprire di più, di andare più a fondo, di studiare quali reazioni avrebbero suscitato il bacio o la carezza successiva, di ascoltarne il suono nei sospiri gravi o acuti dell'altro.



A riportarli alla realtà fu ancora una volta il loro chauffeur, la cui voce stentorea s'impose sulle risatine e i gemiti dei due impegnati a rotolarsi sui sedili posteriori “Siamo arrivati!”
“Oh? Si? Di già?” Victor alzò la testa a quota finestrino e notò il soffitto basso e le luci al neon del garage sotterraneo “Senti, perché non tieni la macchina e ce la riporti domani? Il club di Yakov è aperto fino a tardi stasera, vai a mio nome...”
I due uomini si scambiarono un ghignetto e un cenno d'intesa, poi in qualche modo i passeggeri riuscirono ad aprire la portiera e ad uscire fuori; Yuuri aveva le guance arrossate, gli occhiali storti, una manica del maglione sfilata ed era senza una scarpa finita chissà dove sotto i sedili; Victor non era certo in condizioni migliori.
Ridacchiando come ragazzini corsero fino all'ascensore e una volta in cabina il russo finì addosso alla pulsantiera che partì selezionando un piano a caso.
“Dovremmo bloccare le porte” suggerì il giapponese che armeggiava coi suoi pantaloni determinato a sfilarglieli.
“Si, dovremmo...” ansimò l'oggetto di quelle attenzioni “Ma a quest'ora chi vuoi che ci sia nel palazzo...”
Lo strillo dell'anziana inquilina del trentesimo quando si aprirono le porte della cabina rivelandone il contenuto la inserì di diritto nella top ten delle Scream Queens dei film horror insieme ai guaiti isterici del suo chihuahua.
“Quel cagnetto è troppo stressato”
“Dovrebbe scopare di più...”
Dichiararono serissimi una volta colti sul fatto, poi accennarono un saluto militare, mentre l'ascensore ripartiva, per condurli al loro piano.


Fine Settima Parte



† La voce della coscienza †

Ed ecco svelati i programmi della serata di Victor, non che fossero poi così misteriosi alla fine X°D
Inoltre abbiamo saputo qualcosa in più riguardo a Sergej, oltre al fatto che gli piacciono le pollastrelle che passeggiano sul lungofiume (si temo che il nostro autista sia irrimediabilmente etero! Ma non mi sento di contraddire la sua ragguardevole montagna di muscoli °-°')
I nostri eroi sono arrivati a casa finalmente e possono dar sfogo alle loro libidini in santa pace... Ma sarà DAVVERO così?
Restate sintonizzati al prossimo aggiornamento per saperlo e visto che questo capitolo è un pochino più corto credo che arriverà in orbita all'inizio della settimana prossima °-°'

Annotazione linguistica: Glupyy corrisponde all'inglese "silly" traducibile a spanne come sciocco ^^
   
 
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