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Autore: paolo_68    09/06/2009    0 recensioni
e se fosse Jasper ad innamorarsi di un essere umano? e se fosse costretto a lasciare per sempre Alice? cosa accadrebbe??
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jasper Hale, Nuovo personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Amanda

Ciao a tutte!! Spero che questo capitolo vi piaccia, in questi giorni non ho aggiornato perché è una storia scritta di getto e non ne avevo molta voglia. Comunque ringrazio tutte per i vostri commenti e le persone che mi hanno messo in preferiti. Un bacio!

 

Amanda

 

Sono tornata a casa dall’ospedale da poco più di due giorni dopo che i dottori sotto la mia insistenza si sono convinti che sto bene e che non ho bisogno di altri brodini di pollo e visite di ogni tipo.

La memoria non mi è tornata e continuo a sentirmi poco bene quando cerco di ricordare ma non lo do a vedere, non voglio ritornare in quell’ospedale e soprattutto non ora che il luna park di Siettle ha riaperto dopo due settimane di chiusura dovuta alla pioggia incessante.

Sono le otto meno venti e manca poco all’arrivo di Sophie e Brandon. Indosso rapidamente una maglietta nera un po’ troppo scollata e una mini gonna di jeans con i leggins neri.

Il campanello suona e io mi precipito fuori quasi correndo, è da tanto che non salgo su una giostra o che inseguo con la mia migliore amica i ragazzi più carini.

 

-Ciao Emy! Sei pronta per divertirti?-. Sophie mi saltò addosso abbracciandomi, mi è venuta a trovare una sola volta in ospedale ed ora è felice che io stia nuovamente bene.

 

-Ciao piccolina, tutto bene?-. La voce di Brandon è forte ma melodiosa e non resisto dall’abbracciarlo. Lui è sempre stato un bellissimo ragazzo alto e muscoloso, dai capelli corvini e la pelle diafana. Una sua caratteristica che mi è sempre parsa singolare è il colore degli occhi che si sposta dall’oro liquido al nero quando si arrabbia.

 

Arriviamo a destinazione verso le otto e mezza. Ormai è buio e posso vedere in lontananza le migliaia di luci provenienti dalle giostre e i dolci profumi delle caramelle de dello zucchero filato.

 

Trascorriamo tutta la serata in compagnia di alcuni amici di Brandon mentre sento la testa scoppiarmi a causa delle musiche troppo forti.

 

-Brandon, Sophie io vado a prendere una bottiglia d’acqua mi aspettate qui?-.

Brandon sembra indeciso se lasciarmi andare da sola o accompagnarmi ma lo tranquillizzo sorridendogli e lui annuisce continuando il discorso iniziato da un certo Jack.  

 

 

Attraverso un lungo tunnel che porta al lato nord del parco dove si trova la mia piadineria preferita, mi è improvvisamente venuta fame. Il tunnel sembra infinito, lo percorro correndo con un po’ di paura finchè due uomini non mi si parano davanti sghignazzando. Mi sposto di lato per lasciare loro il passaggio libero ma sembra che siano loro che non vogliono far passare me. La paura mi assale ma so che devo fingere per non sembrare debole come in realtà sono.

 

 

Jasper

 

Non si come Alice mi abbia convinto a venire in questo posto così chiassoso. Un uomo sui cinquanta mi tende sorridendo un sacchetto pieno di caramelle, faccio segno di no e mi allontano disgustato.

Non riesco a capire come gli esseri umani si possano divertire con così poco, con la musica così alta e con giostre troppo pericolose per corpi così fragili.

 

-Japer mi stai ascoltando?-.

 

Alice mi riporta alla realtà sventolandomi la mano davanti agli occhi.

 

-Sì Alice scusa, ero solo pensieroso-.

 

Non mi chiede spiegazioni e per questo gliene sono grato. Non avrei saputo cosa dirgli stavo solo cercando di immedesimarmi con la mente degli esseri umani.

 

Trascorro una serata a parlare con il mio piccolo folletto e a seguirla lungo le stradine illuminate pazientando ad ogni bancarella in cui si ferma.

 

Per un attimo mi dimentico tutto ciò che mi sta intorno. Un odore famigliare mi penetra violento nelle narici. È un misto di sangue e puro terrore e ne potrei percepire la provenienza da chilometri. È lei che sa di quell’odore ne sono praticamente certo. Mi mordo il labbro, non devo pensare a nulla o il mio folletto si insospettisce, cerco in pochi secondi una scusa per allontanarmi.

 

-Amore ho bisogno di fare una passeggiata senza tutta questa musica-.

 

Alice sembra delusa, aveva da poco iniziato a parlare con una donna conosciuta da poco dell’importanza di essere attraenti sia fuori che dentro.

 

-Jazz se aspetti cinque minuti ti accompagno-.

 

No, lei non può venire non glielo permetto, non capirebbe il motivo del mio comportamento e lei non deve sospettare.

-Non ti preoccupare Alice, vado da solo, ho bisogno di tranquillità-.

 

Detto ciò mi allontano senza farla obbiettare. Inizio quasi a correre, sempre a passo di umano per non destare sospetti e come un segugio seguo il suo odore sempre più violento. Arrivo ad un tunnel, non è sola, sento paura ma anche eccitazione. È una sensazione che mi disgusta e arrivo a lei.

 

È indifesa e impaurita, appoggiata al muro del tunnel e circondata da due uomini che la fissano eccitati.

Fortunatamente non sono Edward, non sarei riuscito a sopportare i loro sporchi pensieri.

Sto per reagire a quella vista quando una nuova presenza entra con la stessa prepotenza all’interno del tunnel. Non è un essere umano perché non sa di sangue, è uno di noi ne sono certo. Mi aggrappo rapido a uno dei due uomini e lo colpisco con un pugno in piena faccia. L’altro sembra indietreggiare ma non fa in tempo che un calcio in pieno stomaco lo fa piegare in due.  La ragazza cade e la prendo tra le braccia mentre alle mie spalle posso sentire un ringhio soffocato provenire dal vampiro da poco giunto davanti agli uomini.

 

-Gr…grazie, io stavo andando a prendere una bottiglia d’acqua e…-.

 

-Shhhh-. Non le faccio finire la frase posizionandole un dito sulle labbra. La faccio sedere in terra ma lei cerca di alzarsi. Non vuole mostrare la sua fragilità. Guarda per un attimo il vampiro del quale avevo dimenticato la presenza.

 

-Brandon!-. Corre verso l’amico buttandosi fra le sue braccia.

 

Ma lei sapeva che stava abbracciando un vampiro?

 

-Grazie di aver salvato la mia piccolina, l’avrei fatto io ma sono arrivato tardi-.

 

È un falso, sento la sua ipocrisia da metri. Mi infastidiscono le sue parole e il suo “mia” calcato di brutto. Fortunatamente la ragazza non se ne accorge e sciogliendo l’abbraccio mi tende la mano.

 

-Piacere Amanda, ma tu puoi chiamarmi Emy! Ci siamo già visti da qualche parte?-.

 

Non si ricorda di me e questo mi tranquillizza molto. Le sorrido e stringo la sua piccola e fragile mano da umana.

 

-Non mi sembra. Io sono Jasper ma tu puoi chiamarmi Jazz-.

 

Non mi sono reso conto la prima volta di quanto è bella. I capelli sono scuri e lunghi con sfumature dorate sulle punte, gli occhi di un verde intenso e le labbra piene e color sangue.

Il veleno mi riempie la bocca, deglutisco e sorrido.

 

-Ora è meglio che vada, non voglio far aspettare i miei amici-.

 

Detto ciò mi allontano senza lasciarla rispondere ma spero dentro di me di rivederla presto.

 

 

 

  
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