I MARIA’S
FRIENDS
OVVERO
COME CARLISLE CULLEN
DIVENTÒ UN VAMPIRO
C’era
una volta, e più precisamente nel diciassettesimo secolo, un
giovane uomo che
viveva a Londra. Il suo nome era Carlisle Cullen, e suo padre era il
pastore
della chiesa Anglicana di Santa Maria, conosciuta dai più
come la chiesa
consacrata alla Vergine, e dai pochi appartenenti alla confraternita
dei
“Maria’s Friends” (predecessori degli
Hippy, che non c’entrano niente con gli
Amici di Maria DeFilippi) come la chiesa di Santa Maria in Canna.
L’erba per
intenderci.
I
Maria’s Friends erano uomini
dediti alla coltivazione ed al commercio della preziosa erba, anche se,
a voler
essere sinceri, meno della metà dell’erba che
producevano veniva rivenduta,
perché un buon sessanta per cento usciva dalla chiesa di
Santa Maria in Canna
dal comignolo, sotto forma di fumo. Comunque non perdiamoci in queste
divagazioni che non sono poi così importanti ai fini della
nostra storia, e
torniamo a parlare delle fiorenti attività commerciali dei
Maria’s Friends.
Essi infatti
facevano soldi a
palate con i loro traffici che, a quel tempo, erano illegali solo se a
beccarti
era qualcuno che non poteva venir corrotto con un sano (si fa per dire,
ma a
quell’epoca gli effetti collaterali delle droghe non erano
molto conosciuti)
spinello. E queste persone erano: Gesù (sfortunatamente
deperito qualche
millennio prima in seguito ad accidentale crocifissione), Hamtaro
(criceto
giapponese non ancora inventato) e Neville Paciock (il quale, non
conoscendo
accendini né fiammiferi babbani e non essendo in grado di
evocare un fuoco con
la magia, non saprebbe come accendersi la canna).
Quindi
potremmo concludere che i
Maria’s Friends fossero una potentissima organizzazione
segreta, con lucrosi
traffici clandestini. Un’associazione a delinquere? Bhe, loro
preferivano
chiamarsi “un’associazione a fumare”. E
comunque non si potrebbero paragonare
alla mafia: prima di tutto non parlavano il siciliano, e poi loro erano
animati
da buoni propositi e ferme convinzioni religiose. Infatti i
Maria’s Friends,
oltre a commerciare l’erba, si riunivano ogni sabato a
mezzanotte nella chiesa
di Santa Maria in Canna, per pregare ed intonare le loro lodi alla
divinità che
veneravano: la Maria. Ah, e non dimentichiamo la cosa più
importante che facevano
nelle loro riunioni settimanali: fumavano spinelli, ovvio.
Così, una volta che
erano fatti al punto giusto, intonavano i loro canti religiosi che
più che
altro sembravano canti da ubriaconi all’osteria. Si ha
ragione di credere che,
secoli più tardi, le loro odi religiose furono plagiate da
Giuseppe Verdi che,
essendo a corto di idee, prese alcune di quelle canzoni inserendole
nelle sue
opere. Tanto – si disse il furbacchione,
e non aveva tutti i torti – schifezze
assieme ad altre schifezze si sposano perfettamente, no? E queste
canzoni fanno
tanto schifo che tutti crederanno che le abbia davvero scritte io!
Oggi sono in
vena di
divagazioni, mi sembra che si sia capito. Ma andiamo avanti con il
nostro
racconto.
Quella sera,
era un sabato,
Carlisle Cullen e suo padre si trovavano nella loro chiesa. Stavano
preparando
la solita riunione della confraternita, ma quella volta c’era
qualcosa di
diverso, perché quella sarebbe stata una notte speciale.
Infatti sull’altare,
oltre ai soliti foglietti da arrotolare ed alle solite foglioline
dall’inconfondibile forma di mano (e non erano foglie di
platano) c’erano anche
dei paletti di legno dalla punta affilata.
Quella notte
era la notte in cui
i fedeli seguaci della Maria avrebbero dovuto combattere gli infedeli
che
volevano gettare il seme… (di che cosa, dei tulipani? Sorry,
ho perso
l’ispirazione a metà frase) come dicevo, il seme
dell’infedeltà tra i credenti.
Era una guerra santa da combattere con coraggio e determinazione, e i
Maria’s
Friends saranno anche no violence e tutte queste cose qua, ma quando ci
vuole
ci vuole, e che cavolo!
Detto in parole povere, i vampiri avevano cominciato a commerciare la Cocaina a Londra, e gli ex affezionati fumatori di Marijuana avevano gradito la nuova polverina bianca a tal punto che avevano rinnegato la loro fede nella Maria. A quel punto i Maria’s Friends, che consideravano la diffusione della Maria nel mondo la loro santa missione, avevano deciso di agire per riportare i credenti sulla retta via.
- È
tutto pronto, figlio mio?
Gli chiese
suo padre e Carlisle
annuì, sistemando sulla tovaglia di lino bianco
dell’altare una ciotolina colma
d’erba. Poi, esitando, disse.
- Padre, siete
sicuro che tutto ciò che ci accingiamo a fare
sia per il bene supremo?*
- Sono anche io
contrario all’uso della violenza! – rispose
il padre, cominciando ad arrotolarsi uno spinello – ma in
questo caso è
necessario estirpare l’infedeltà e la corruzione
dalla nostra città! La nostra
signora Maria – possa sempre essere fumata – ci
perdonerà per questo.
Carlisle
annuì, poco convinto:
facendo un paio di conticini, si era reso conto che se avessero fatto
un po’ di
sconti e qualche pubblicità con Pamela Anderson, sarebbero
riusciti a tornare a
vendere la Santa Erba. Ma suo padre, che era un conservatore, non aveva
voluto
saperne di tettone in bikini e promozioni prendi due, paghi tre. Diceva
che non
avrebbero funzionato e, vedendo l’abilità
matematica di Carlisle, che l’aveva
portato ad elaborare la complicata offerta del “prendi due,
paghi tre”, suo
padre aveva anche ragione. In quel momento la porta della chiesa si
spalancò ed
entrarono due uomini con il volto nascosto da mantelli neri.
- Ehi,
fratelli! – disse uno, alzando la mano per mostrare
il tatuaggio a forma di foglia di Maria che distingueva i membri della
confraternita – veniamo in pace per la santissima
celebrazione della nostra dea
e padrona, la Maria – possa sempre essere fumata.
- Entrate nel
tempio della nostra signora, fratelli amati, e
bruciamo assieme un’offerta alla sua misericordia!
Esclamò
il padre di Carlisle,
accogliendo i nuovi arrivati con calore. Il concetto di
“bruciare delle offerte
alla Maria” andava inteso più come un
“fumare delle offerte”, dal momento che
l’unica cosa che si bruciava era
l’estremità della canna, per accenderla. I
quattro devoti credenti, così, si fecero velocemente il
segno della Maria
(reinterpretazione del segno della croce XD) davanti alle ciotole
d’erba e poi
si accesero quattro spinelli, aspettando che anche gli altri
confratelli
arrivassero.
A mezzanotte,
nella chiesa si
era riunito un gruppo di un centinaio d’incalliti fumatori di
Marijuana, tutti
con uno spinello acceso in mano. In quel momento il padre di Carlisle
salì sul
pulpito e si schiarì la voce, aspettando che anche
l’ultimo spinello fosse
spento (con parecchio rammarico del fumatore che lo stava allegramente
fumacchiando).
- Fratelli
– disse il prete, con voce tonante – questa notte
è una notte speciale! Questa notte è la notte
della vendetta della vera fede e
dell’estirpazione dei sacrileghi e dei profani dalle mura di
questa città!
Un coro di
assensi si levò dai
confratelli e quelli che erano arrivati in chiesa per primi, e che per
passare
il tempo si erano fumati già una mezza dozzina di spinelli,
cominciarono a
gridare parole inesistenti, levando i pugni al cielo. Il pastore
Marijuano fece
di nuovo silenzio e proseguì il suo discorso.
- Quindi,
fratelli, in nome della nostra santissima patrona
Maria…
- Possa sempre
essere fumata! – esclamarono tutti, con
fervore.
- Vi chiedo
– proseguì il prete, squadrando tutti i
confratelli – siete pronti a fare questo sacrificio per far
valere la vera fede
e per diffondere la Maria in tutto il mondo?
- Si!
Gridarono
tutti, agitando spade,
archi e forconi che si erano portati da casa per far fuori i vampiri.
Il pastore
annuì e, alzando le braccia al cielo, esclamò:
- E allora io
vi dico, fratelli, bruciamo le nostre offerte
alla Maria (possa sempre essere fumata) e preghiamo il suo aiuto in
questa
guerra santa, e poi riversiamoci nelle strade e spediamo alla clinica
di
riabilitazione** tutti i miscredenti!
Un nuovo
grido di assenso si
levò dai fedeli al culto della Marijuana, poi tutti
s’inginocchiarono e fecero
silenzio, mentre Carlisle vuotava una ciotolina di erba dentro ad un
porta
incenso (riadattato a porta Marijuana) ed accendeva una candela sacra.
Il padre
di Carlisle si schiarì la voce, prese la candela e disse:
- Dopo la cena,
Gesù prese la Maria, rese grazie, la fumò,
la passò ai suoi discepoli e disse: prendete e fumatene
tutti, questa è l’erba
di Dio, bruciata per voi e per tutti in redenzione dei peccati. Fumate
questo
in memoria di me.
E
così dicendo il pastore
Marijuano appiccò fuoco alla Maria contenuta nel porta
incenso. Poi anche lui e
Carlisle s’inginocchiarono e tutti assieme recitarono la
preghiera alla Maria:
Ave o Maria
Piena di droga
Il signore fuma te
Tu sei benedetta
fra le erbe
E benedetta sia colei che si fa con te
La canna
Santa Maria
Erba di dio
Rallegra noi
fumatori
Adesso e fino
all’ora della nostra morte
Amen
Finita la
preghiera, i fedeli si
sedettero tutti in cerchio e presero ad arrotolare le loro
“offerte alla
Maria”, passandosi la sacra candela per accendersi gli
spinelli. Rimasero a
fumare in silenzio per alcuni minuti, assorti nella meditazione. Poi,
quando
anche l’ultimo spinello giacque sul fondo di un portacenere,
i Maria’s Friends
si alzarono ed imbracciarono fiaccole, forconi e paletti di legno,
ponti a
sradicare l’infedeltà da Londra.
Uscirono
nelle strade intonando
i loro canti religiosi che, oltre ad assomigliare spaventosamente alla
musica
dell’Aida di Verdi (non ancora scritta), ricordavano
vagamente delle canzoni
dei Pooh (anch’esse non ancora inventate, o copiate, che dir
si voglia). Non ci
volle molto prima che trovassero i vampiri, o meglio che i vampiri
trovassero loro:
infatti, mentre Carlisle, suo padre e gli altri confratelli stavano
percorrendo
un angusto vicoletto, due figure incappucciate balzarono davanti a
loro, come
se fossero comparse dal nulla. Entrambi si tolsero il cappuccio,
rivelando due
bellissimi volti dagli occhi rosso cupo. “Ehi, ma
guarda te che gnocca!
Magari dopo, io e lei…” pensò
Carlisle, guadando la vampira più bassa, una
donna bellissima dai capelli castani. Poi però si
rimproverò subito per i suoi
pensieri “ma sono impazzito? Farmela con una vampira
cocainomane? Neanche
morto! Non rinnegherò così il culto della Maria
– possa sempre essere fumata!”.
Il padre di
Carlisle puntò il
forcone contro i due eretici cocainomani, minacciandoli.
- Eretici,
infedeli, la vostra ora è giunta! Morirete per i
vostri peccati, ma non bruceremo i vostri corpi perché il
vostro lezzo
infernale non si mescoli al dolce fumo della santissima Maria
– possa sempre
essere fumata – che noi fumeremo per festeggiare gioiosi dopo
aver compiuto la
nostra santa missione!
Il vampiro
maschio ridacchiò, ma
ovviamente non ritenne opportuno far notare ai Maria’s
Friends che se non
avessero bruciato i loro corpi, si sarebbero riattaccati. E poi,
piccolo
dettaglio che i confratelli erano troppo fatti per considerare, non era
poi così
facile fare a pezzi due vampiri, nemmeno se quelli avessero voluto
farsi fare a
pezzi. Comunque gli arditi Maria dipendenti continuarono a puntare le
loro armi
improvvisate contro ai due vampiri, ed alcuni di loro si accesero degli
spinelli, in un chiaro segno di sfida.
- Vi intimiamo
– disse in quel momento Carlisle, facendo un
ampio gesto con la torcia – di lasciare le sacre mura della
nostra città e di
portare la vostra polverina demoniaca in altri luoghi!
La vampira
scoppiò a ridere, e
parlò con la sua voce cristallina:
- E
perché mai dovremmo darvi ascolto? Qua gli affari vanno
alla grande, non avete idea di quanti drogati ci siano in questa
città!
- Si che ce
l’abbiamo, invece – strillò il reverendo
Cullen,
infuriato – e prima che arrivaste voi a rompere le palle
erano tutti dei fedeli
credenti della Maria – possa sempre essere fumata!
Notare il
repentino cambio di linguaggio, dovuto alle
troppe canne ed alla rabbia del momento. dopotutto, anche i preti
Marijuani
seicenteschi, a volte, si lasciavano andare a cotali epiteti. E notare
che
questi seicenteschi mi stanno anche contagiando… da quando
in qua scrivo
cotali? Comunque, vorrete tutti sapere come andò avanti la
vicenda, immagino.
- Sentite,
drogatelli da quattro soldi – sbottò il vampiro
–
ma chi vi credete di essere? È molto meglio la coca di
quella verdurina da
conigli che vi fumate voi!
- Ah, davvero?
– urlò il reverendo Cullen, offeso nel
profondo – io non credo proprio! La Maria – possa
sempre essere fumata – è
cinquecento volte meglio di quella vostra sbora liofilizzata!
E qui il
vampiro perse la pazienza.
- Ehi! Modera i
toni, umano! Io sono su questa terra da
molti più anni di te e ti dico che la coca
è…
- No, ascolta
cosa ti dico io, stronzo cocainomane! – sbottò
il prete Marijuano - Se sei a questo mondo da così tanto
tempo e non hai ancora
capito che la Maria (possa sempre essere fumata) è meglio
della coca, allora
non hai capito proprio niente della vita!
- È
meglio la coca! – strillò la vampira, gesticolando
con
le braccia.
- La Maria, ti
dico, sniffatrice dei miei stivali!
- La coca,
razza di cretino! Ma ti sei fumato i neuroni,
oltre che quell’erbaccia schifosa?
- Non
bestemmiare, eretico!!! Parli tu, che ti sei sniffato
il cervello!
Dopo che il
reverendo Cullen ebbe pronunciato quelle
parole tanto ardite, i due vampiri, stufi marci di stare ad ascoltare
quei
drogati fissati con la religione, si avventarono sul gruppo di
estremisti
religiosi Marijuani, che scoprirono troppo tardi che tutte le leggende
sull’aglio e sui paletti di legno erano solo frottole
inventate da qualche
mamma per far stare buoni i bambini.
I primi
confratelli dei Maria’s Friends furono miseramente
sgozzati dai due vampiri, che però avevano una gan voglia di
correre a casa a
fasi qualche striscia, perciò lasciarono l’opera
incompiuta. Infatti, mentre si
allontanavano, Carlisle prese a strisciare verso un luogo sicuro dove
farsi uno
spinello, stringendosi il doloroso taglio a forma di mezzaluna che gli
squarciava la spalla.
*Linguaggio
seicentesco, che
volete farci XD spero che non siate troppo traumatizzati dai dialoghi
che sono
stati lasciati in pseudo-latino manzoniano, ma ho pensato che fosse
meglio
lasciarli nella forma originale.
**Clinica di riabilitazione = per i credenti del culto della Marijuana, è l’equivalente dell’inferno.
spazio autrice
ringrazio tutti quelli ke hanno
letto, e soprattutto ki
ha recensito. Questo episodio è venuto parekkio lungo, e ho
pensato di scrivere
un seguito, in cui si parla del traumatico risveglio di Carlisle che
scopre di
essere un vampiro cocainomane e cerca di suicidarsi… ho
delle perplessità su
questo capitolo, cmq, ma ho pensato di postarlo cmq xk vi
servirà x capire la
strana avversione di Carlisle per le feste di tanya e x la coca in
generale,
cosa strana per uno che si fa allegramente di canne! Mi riferisco
ovviamente al
prossimo cap di LA VERA STORIA DI
EDWARD E BELLA. già che ci sn, volevo
ingraziare
tantix tutte le mie appassionate lettrici pazzoidi cm me: questo
capitolo è
dedicato a tutte voi, ma soprattutto a SIRYA95!
A
proposito,
mi stavo quasi dimenticando di kiedervi un parere su questo capitolo ke
è un po’
azzardato xk l’ho scritto in modo più serio degli
altri e nn so se questo ha
rovinato o meno l’effetto comico… se si mi
farò perdonare tornando a scrivere
le solite cazzate! E ditemi, su ki sarà il prossimo cap?
Tra
parentesi,
stavo anke pensando ke dovrei scrivere le controindicazioni e gli
effetti
collaterali di queste ff, come dietro alle aspirine! XDXD
Un grazie enorme a:
ilaila95, grazie x la recensione… questo Jacob… bhe, nessuno lo conosceva, considerato ke lui ha dimenticato tto! XD
patu4ever, gazie mille anke a te, ke te ne pare di questo cap?
BlAcK_Berry, anke me ti adora XD grazie, spero ke continuerai a seguire le mie storie
HpK00, la mia adorata kiaretta! Cm va? Hai qualke suggerimento su personaggi x le prossime storielle? Io avrei in cantiere qualcosina su jasper… ma è sl un’idea ancora vaga x ora…
Nessie93, grazie anke a te x la
recensione! Era d’obbligo
dedicarti la one shot di Jacob, e anke questa raccolta è
dedicata, in parte, a
te, xk se nn mi avessi kiesto di scrivere la storia di jake nn sarebbe
mai esistita!
SoReLLiNaMaLfoY,
un
milione di grazie anke a te,
spero ke continuerai a seguire questa raccolta demente!