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Autore: puffolettaHP    09/06/2009    9 recensioni
questa raccolta demenziale (di cui non so ancora gli effetti collaterali, ma sicuramente ne ha molti) ha uno scopo che non so ancora, perciò se siete abbastanza dementi leggetela pure, atrimenti, se ci tenete a restare sani di mente, è meglio di no. "C’era una volta, e più precisamente nel diciassettesimo secolo, un giovane uomo che viveva a Londra. Il suo nome era Carlisle Cullen, e suo padre era il pastore della chiesa Anglicana di Santa Maria, conosciuta dai più come la chiesa consacrata alla Vergine, e dai pochi appartenenti alla confraternita dei “Maria’s Friends” (predecessori degli Hippy, che non c’entrano niente con gli Amici di Maria DeFilippi) come la chiesa di Santa Maria in Canna. L’erba per intenderci. I Maria’s Friends erano uomini dediti alla coltivazione ed al commercio della preziosa erba, anche se, a voler essere sinceri, meno della metà dell’erba che producevano veniva rivenduta, perché un buon sessanta per cento usciva dalla chiesa di Santa Maria in Canna dal comignolo, sotto forma di fumo..."
Genere: Parodia, Demenziale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'LA VERA STORIA DI EDWARD E BELLA'
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I MARIA’S FRIENDS

OVVERO COME CARLISLE CULLEN DIVENTÒ UN VAMPIRO

 

 

C’era una volta, e più precisamente nel diciassettesimo secolo, un giovane uomo che viveva a Londra. Il suo nome era Carlisle Cullen, e suo padre era il pastore della chiesa Anglicana di Santa Maria, conosciuta dai più come la chiesa consacrata alla Vergine, e dai pochi appartenenti alla confraternita dei “Maria’s Friends” (predecessori degli Hippy, che non c’entrano niente con gli Amici di Maria DeFilippi) come la chiesa di Santa Maria in Canna. L’erba per intenderci.

I Maria’s Friends erano uomini dediti alla coltivazione ed al commercio della preziosa erba, anche se, a voler essere sinceri, meno della metà dell’erba che producevano veniva rivenduta, perché un buon sessanta per cento usciva dalla chiesa di Santa Maria in Canna dal comignolo, sotto forma di fumo. Comunque non perdiamoci in queste divagazioni che non sono poi così importanti ai fini della nostra storia, e torniamo a parlare delle fiorenti attività commerciali dei Maria’s Friends.

Essi infatti facevano soldi a palate con i loro traffici che, a quel tempo, erano illegali solo se a beccarti era qualcuno che non poteva venir corrotto con un sano (si fa per dire, ma a quell’epoca gli effetti collaterali delle droghe non erano molto conosciuti) spinello. E queste persone erano: Gesù (sfortunatamente deperito qualche millennio prima in seguito ad accidentale crocifissione), Hamtaro (criceto giapponese non ancora inventato) e Neville Paciock (il quale, non conoscendo accendini né fiammiferi babbani e non essendo in grado di evocare un fuoco con la magia, non saprebbe come accendersi la canna).

Quindi potremmo concludere che i Maria’s Friends fossero una potentissima organizzazione segreta, con lucrosi traffici clandestini. Un’associazione a delinquere? Bhe, loro preferivano chiamarsi “un’associazione a fumare”. E comunque non si potrebbero paragonare alla mafia: prima di tutto non parlavano il siciliano, e poi loro erano animati da buoni propositi e ferme convinzioni religiose. Infatti i Maria’s Friends, oltre a commerciare l’erba, si riunivano ogni sabato a mezzanotte nella chiesa di Santa Maria in Canna, per pregare ed intonare le loro lodi alla divinità che veneravano: la Maria. Ah, e non dimentichiamo la cosa più importante che facevano nelle loro riunioni settimanali: fumavano spinelli, ovvio. Così, una volta che erano fatti al punto giusto, intonavano i loro canti religiosi che più che altro sembravano canti da ubriaconi all’osteria. Si ha ragione di credere che, secoli più tardi, le loro odi religiose furono plagiate da Giuseppe Verdi che, essendo a corto di idee, prese alcune di quelle canzoni inserendole nelle sue opere. Tanto – si disse il furbacchione, e non aveva tutti i torti – schifezze assieme ad altre schifezze si sposano perfettamente, no? E queste canzoni fanno tanto schifo che tutti crederanno che le abbia davvero scritte io!

Oggi sono in vena di divagazioni, mi sembra che si sia capito. Ma andiamo avanti con il nostro racconto.

Quella sera, era un sabato, Carlisle Cullen e suo padre si trovavano nella loro chiesa. Stavano preparando la solita riunione della confraternita, ma quella volta c’era qualcosa di diverso, perché quella sarebbe stata una notte speciale. Infatti sull’altare, oltre ai soliti foglietti da arrotolare ed alle solite foglioline dall’inconfondibile forma di mano (e non erano foglie di platano) c’erano anche dei paletti di legno dalla punta affilata.

Quella notte era la notte in cui i fedeli seguaci della Maria avrebbero dovuto combattere gli infedeli che volevano gettare il seme… (di che cosa, dei tulipani? Sorry, ho perso l’ispirazione a metà frase) come dicevo, il seme dell’infedeltà tra i credenti. Era una guerra santa da combattere con coraggio e determinazione, e i Maria’s Friends saranno anche no violence e tutte queste cose qua, ma quando ci vuole ci vuole, e che cavolo!

Detto in parole povere, i vampiri avevano cominciato a commerciare la Cocaina a Londra, e gli ex affezionati fumatori di Marijuana avevano gradito la nuova polverina bianca a tal punto che avevano rinnegato la loro fede nella Maria. A quel punto i Maria’s Friends, che consideravano la diffusione della Maria nel mondo la loro santa missione, avevano deciso di agire per riportare i credenti sulla retta via.

-          È tutto pronto, figlio mio?

Gli chiese suo padre e Carlisle annuì, sistemando sulla tovaglia di lino bianco dell’altare una ciotolina colma d’erba. Poi, esitando, disse.

-          Padre, siete sicuro che tutto ciò che ci accingiamo a fare sia per il bene supremo?*

-          Sono anche io contrario all’uso della violenza! – rispose il padre, cominciando ad arrotolarsi uno spinello – ma in questo caso è necessario estirpare l’infedeltà e la corruzione dalla nostra città! La nostra signora Maria – possa sempre essere fumata – ci perdonerà per questo.

Carlisle annuì, poco convinto: facendo un paio di conticini, si era reso conto che se avessero fatto un po’ di sconti e qualche pubblicità con Pamela Anderson, sarebbero riusciti a tornare a vendere la Santa Erba. Ma suo padre, che era un conservatore, non aveva voluto saperne di tettone in bikini e promozioni prendi due, paghi tre. Diceva che non avrebbero funzionato e, vedendo l’abilità matematica di Carlisle, che l’aveva portato ad elaborare la complicata offerta del “prendi due, paghi tre”, suo padre aveva anche ragione. In quel momento la porta della chiesa si spalancò ed entrarono due uomini con il volto nascosto da mantelli neri.

-          Ehi, fratelli! – disse uno, alzando la mano per mostrare il tatuaggio a forma di foglia di Maria che distingueva i membri della confraternita – veniamo in pace per la santissima celebrazione della nostra dea e padrona, la Maria – possa sempre essere fumata.

-          Entrate nel tempio della nostra signora, fratelli amati, e bruciamo assieme un’offerta alla sua misericordia!

Esclamò il padre di Carlisle, accogliendo i nuovi arrivati con calore. Il concetto di “bruciare delle offerte alla Maria” andava inteso più come un “fumare delle offerte”, dal momento che l’unica cosa che si bruciava era l’estremità della canna, per accenderla. I quattro devoti credenti, così, si fecero velocemente il segno della Maria (reinterpretazione del segno della croce XD) davanti alle ciotole d’erba e poi si accesero quattro spinelli, aspettando che anche gli altri confratelli arrivassero.

A mezzanotte, nella chiesa si era riunito un gruppo di un centinaio d’incalliti fumatori di Marijuana, tutti con uno spinello acceso in mano. In quel momento il padre di Carlisle salì sul pulpito e si schiarì la voce, aspettando che anche l’ultimo spinello fosse spento (con parecchio rammarico del fumatore che lo stava allegramente fumacchiando).

-          Fratelli – disse il prete, con voce tonante – questa notte è una notte speciale! Questa notte è la notte della vendetta della vera fede e dell’estirpazione dei sacrileghi e dei profani dalle mura di questa città!

Un coro di assensi si levò dai confratelli e quelli che erano arrivati in chiesa per primi, e che per passare il tempo si erano fumati già una mezza dozzina di spinelli, cominciarono a gridare parole inesistenti, levando i pugni al cielo. Il pastore Marijuano fece di nuovo silenzio e proseguì il suo discorso.

-          Quindi, fratelli, in nome della nostra santissima patrona Maria…

-          Possa sempre essere fumata! – esclamarono tutti, con fervore.

-          Vi chiedo – proseguì il prete, squadrando tutti i confratelli – siete pronti a fare questo sacrificio per far valere la vera fede e per diffondere la Maria in tutto il mondo?

-          Si!

Gridarono tutti, agitando spade, archi e forconi che si erano portati da casa per far fuori i vampiri. Il pastore annuì e, alzando le braccia al cielo, esclamò:

-          E allora io vi dico, fratelli, bruciamo le nostre offerte alla Maria (possa sempre essere fumata) e preghiamo il suo aiuto in questa guerra santa, e poi riversiamoci nelle strade e spediamo alla clinica di riabilitazione** tutti i miscredenti!

Un nuovo grido di assenso si levò dai fedeli al culto della Marijuana, poi tutti s’inginocchiarono e fecero silenzio, mentre Carlisle vuotava una ciotolina di erba dentro ad un porta incenso (riadattato a porta Marijuana) ed accendeva una candela sacra. Il padre di Carlisle si schiarì la voce, prese la candela e disse:

-          Dopo la cena, Gesù prese la Maria, rese grazie, la fumò, la passò ai suoi discepoli e disse: prendete e fumatene tutti, questa è l’erba di Dio, bruciata per voi e per tutti in redenzione dei peccati. Fumate questo in memoria di me.

E così dicendo il pastore Marijuano appiccò fuoco alla Maria contenuta nel porta incenso. Poi anche lui e Carlisle s’inginocchiarono e tutti assieme recitarono la preghiera alla Maria:

 

Ave o Maria

Piena di droga

Il signore fuma te

Tu sei benedetta fra le erbe

E benedetta sia colei che si fa con te

La canna

Santa Maria

Erba di dio

Rallegra noi fumatori

Adesso e fino all’ora della nostra morte

Amen

 

Finita la preghiera, i fedeli si sedettero tutti in cerchio e presero ad arrotolare le loro “offerte alla Maria”, passandosi la sacra candela per accendersi gli spinelli. Rimasero a fumare in silenzio per alcuni minuti, assorti nella meditazione. Poi, quando anche l’ultimo spinello giacque sul fondo di un portacenere, i Maria’s Friends si alzarono ed imbracciarono fiaccole, forconi e paletti di legno, ponti a sradicare l’infedeltà da Londra.

Uscirono nelle strade intonando i loro canti religiosi che, oltre ad assomigliare spaventosamente alla musica dell’Aida di Verdi (non ancora scritta), ricordavano vagamente delle canzoni dei Pooh (anch’esse non ancora inventate, o copiate, che dir si voglia). Non ci volle molto prima che trovassero i vampiri, o meglio che i vampiri trovassero loro: infatti, mentre Carlisle, suo padre e gli altri confratelli stavano percorrendo un angusto vicoletto, due figure incappucciate balzarono davanti a loro, come se fossero comparse dal nulla. Entrambi si tolsero il cappuccio, rivelando due bellissimi volti dagli occhi rosso cupo. “Ehi, ma guarda te che gnocca! Magari dopo, io e lei…” pensò Carlisle, guadando la vampira più bassa, una donna bellissima dai capelli castani. Poi però si rimproverò subito per i suoi pensieri “ma sono impazzito? Farmela con una vampira cocainomane? Neanche morto! Non rinnegherò così il culto della Maria – possa sempre essere fumata!”.

Il padre di Carlisle puntò il forcone contro i due eretici cocainomani, minacciandoli.

-          Eretici, infedeli, la vostra ora è giunta! Morirete per i vostri peccati, ma non bruceremo i vostri corpi perché il vostro lezzo infernale non si mescoli al dolce fumo della santissima Maria – possa sempre essere fumata – che noi fumeremo per festeggiare gioiosi dopo aver compiuto la nostra santa missione!

Il vampiro maschio ridacchiò, ma ovviamente non ritenne opportuno far notare ai Maria’s Friends che se non avessero bruciato i loro corpi, si sarebbero riattaccati. E poi, piccolo dettaglio che i confratelli erano troppo fatti per considerare, non era poi così facile fare a pezzi due vampiri, nemmeno se quelli avessero voluto farsi fare a pezzi. Comunque gli arditi Maria dipendenti continuarono a puntare le loro armi improvvisate contro ai due vampiri, ed alcuni di loro si accesero degli spinelli, in un chiaro segno di sfida.

-          Vi intimiamo – disse in quel momento Carlisle, facendo un ampio gesto con la torcia – di lasciare le sacre mura della nostra città e di portare la vostra polverina demoniaca in altri luoghi!

La vampira scoppiò a ridere, e parlò con la sua voce cristallina:

-          E perché mai dovremmo darvi ascolto? Qua gli affari vanno alla grande, non avete idea di quanti drogati ci siano in questa città!

-          Si che ce l’abbiamo, invece – strillò il reverendo Cullen, infuriato – e prima che arrivaste voi a rompere le palle erano tutti dei fedeli credenti della Maria – possa sempre essere fumata!

Notare il repentino cambio di linguaggio, dovuto alle troppe canne ed alla rabbia del momento. dopotutto, anche i preti Marijuani seicenteschi, a volte, si lasciavano andare a cotali epiteti. E notare che questi seicenteschi mi stanno anche contagiando… da quando in qua scrivo cotali? Comunque, vorrete tutti sapere come andò avanti la vicenda, immagino.

-          Sentite, drogatelli da quattro soldi – sbottò il vampiro – ma chi vi credete di essere? È molto meglio la coca di quella verdurina da conigli che vi fumate voi!

-          Ah, davvero? – urlò il reverendo Cullen, offeso nel profondo – io non credo proprio! La Maria – possa sempre essere fumata – è cinquecento volte meglio di quella vostra sbora liofilizzata!

E qui il vampiro perse la pazienza.

-          Ehi! Modera i toni, umano! Io sono su questa terra da molti più anni di te e ti dico che la coca è…

-          No, ascolta cosa ti dico io, stronzo cocainomane! – sbottò il prete Marijuano - Se sei a questo mondo da così tanto tempo e non hai ancora capito che la Maria (possa sempre essere fumata) è meglio della coca, allora non hai capito proprio niente della vita!

-          È meglio la coca! – strillò la vampira, gesticolando con le braccia.

-          La Maria, ti dico, sniffatrice dei miei stivali!

-          La coca, razza di cretino! Ma ti sei fumato i neuroni, oltre che quell’erbaccia schifosa?

-          Non bestemmiare, eretico!!! Parli tu, che ti sei sniffato il cervello! 

Dopo che il reverendo Cullen ebbe pronunciato quelle parole tanto ardite, i due vampiri, stufi marci di stare ad ascoltare quei drogati fissati con la religione, si avventarono sul gruppo di estremisti religiosi Marijuani, che scoprirono troppo tardi che tutte le leggende sull’aglio e sui paletti di legno erano solo frottole inventate da qualche mamma per far stare buoni i bambini.

I primi confratelli dei Maria’s Friends furono miseramente sgozzati dai due vampiri, che però avevano una gan voglia di correre a casa a fasi qualche striscia, perciò lasciarono l’opera incompiuta. Infatti, mentre si allontanavano, Carlisle prese a strisciare verso un luogo sicuro dove farsi uno spinello, stringendosi il doloroso taglio a forma di mezzaluna che gli squarciava la spalla. 

 

 

 

*Linguaggio seicentesco, che volete farci XD spero che non siate troppo traumatizzati dai dialoghi che sono stati lasciati in pseudo-latino manzoniano, ma ho pensato che fosse meglio lasciarli nella forma originale.

**Clinica di riabilitazione = per i credenti del culto della Marijuana, è l’equivalente dell’inferno.

 

 

 

 

 

spazio autrice

ringrazio tutti quelli ke hanno letto, e soprattutto ki ha recensito. Questo episodio è venuto parekkio lungo, e ho pensato di scrivere un seguito, in cui si parla del traumatico risveglio di Carlisle che scopre di essere un vampiro cocainomane e cerca di suicidarsi… ho delle perplessità su questo capitolo, cmq, ma ho pensato di postarlo cmq xk vi servirà x capire la strana avversione di Carlisle per le feste di tanya e x la coca in generale, cosa strana per uno che si fa allegramente di canne! Mi riferisco ovviamente al prossimo cap di LA VERA STORIA DI EDWARD E BELLA. già che ci sn, volevo ingraziare tantix tutte le mie appassionate lettrici pazzoidi cm me: questo capitolo è dedicato a tutte voi, ma soprattutto a SIRYA95!

 

A proposito, mi stavo quasi dimenticando di kiedervi un parere su questo capitolo ke è un po’ azzardato xk l’ho scritto in modo più serio degli altri e nn so se questo ha rovinato o meno l’effetto comico… se si mi farò perdonare tornando a scrivere le solite cazzate! E ditemi, su ki sarà il prossimo cap?

 

Tra parentesi, stavo anke pensando ke dovrei scrivere le controindicazioni e gli effetti collaterali di queste ff, come dietro alle aspirine! XDXD

 

Un grazie enorme a:

ilaila95, grazie x la recensione… questo Jacob… bhe, nessuno lo conosceva, considerato ke lui ha dimenticato tto! XD

patu4ever, gazie mille anke a te, ke te ne pare di questo cap?

BlAcK_Berry, anke me ti adora XD grazie, spero ke continuerai a seguire le mie storie

HpK00, la mia adorata kiaretta! Cm va? Hai qualke suggerimento su personaggi x le prossime storielle? Io avrei in cantiere qualcosina su jasper… ma è sl un’idea ancora vaga x ora…

Nessie93, grazie anke a te x la recensione! Era d’obbligo dedicarti la one shot di Jacob, e anke questa raccolta è dedicata, in parte, a te, xk se nn mi avessi kiesto di scrivere la storia di jake nn sarebbe mai esistita!

SoReLLiNaMaLfoY, un milione di grazie anke a te, spero ke continuerai a seguire questa raccolta demente!

SIRYA95, ke mi hai dato l’idea di trasformare la one shot in una raccolta… ke dire, ho postato in fetta, contenta? Un bacio enormoso!
  
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