QUESTA ONE SHOT è DEDICATA A TUTTI QUELLI CHE HANNO LETTO E RECENSITO LA MIA STORIA “LA VERA STORIA DI EDWARD E BELLA” ED IN PARTICOLARE A NESSIE93, CHE MI HA CHIESTO DI SCRIVERLA. SPERO CHE VI PIACCIA E OVVIAMENTE… RECENSITE!
QUELLO CHE NESSUNO HA MAI SAPUTO DI JACOB BLACK E DEL SUO LATO "ROSA BARBIE"
Jacob Black era un ragazzo tanto buono e dolce. Viveva con il suo padre handicappato in una casetta in mezzo al bosco che si trovava in mezzo ad altre casette in mezzo al bosco. Quelle casette in mezzo ad altre casette in mezzo al bosco si chiamavano La Push. Inizialmente il vero nome era Push Up, perché le ragazze là giravano con le tette all’altezza delle orecchie, ma poi avevano dovuto modificare il nome perché l’Ispettore capo Swan non aveva gradito.
Nonostante il
cartello all’inizio del sentierino dicesse
“La Push”, però, gli abitanti del luogo
continuavano a chiamarlo Push Up. Jacob
non era molto bravo in inglese anche se Forks si trova negli Stati
Uniti dove
teoricamente si dovrebbe parlare inglese, comunque lui non era bravo in
inglese
e punto. Anzi, non sapeva proprio parlarlo, perché lui
parlava il linguaggio
dei segni dei pellerossa. Quindi non sapeva cosa fosse il push up,
anche se lui
se lo metteva ogni giorno perché aveva delle tendenze
leggermente omosessuali.
La sua ultima
cotta era Sam Uley, che però non ricambiava.
Sam infatti, dopo aver messo due corna grandi così a Leah
Clearwater (=Water
chiaro cioè pulito, perché gli abitanti di Push
Up erano molto igienizzati) con
la cugina Emily, e dopo aver picchiato Emily per avergli fatto notare
che non
era molto carino tradire Leah in quel modo, aveva deciso di piantarla
con le
storie d’amore. Così tutti i perizomi fucsia di
pizzo che Jacob si era comprato
non erano serviti a un cazzo. Inoltre Jacob si sentiva depresso
perché, dopo
quindici anni che lui Embry e Quil si cambiavano nella stessa stanza,
aveva
detto loro di essere gay ed i due, dopo aver provveduto a coprirsi con
due
foglioline di fico (tipo statue greche) lo avevano giustamente mandato
a fan culo.
Perciò
Jacob aveva deciso di buttarsi sul lavoro per
dimenticare la sua vita dolorosa ed il suo amore non corrisposto e,
ispirato
dal video di “shut up and drive” di Rihanna, aveva
deciso di diventare un
meccanico. Dopo mesi di inutili tentativi era finalmente riuscito a
montare la
sua Lamborghini (rosa Barbie, ma lasciamo perdere che è
meglio) usando anche
qualche pezzo rubato dai lego di Quil, per vendicarsi di essere stato
mandato a
fan culo.
Così,
quella mattina, Jacob uscì di casa mostrando il dito
medio al padre. Ma non pensiate che fosse così volgare, nel
linguaggio dei
gesti dei pellerossa significa “vado a scuola”.
Comunque uscì di casa, solo che
ovviamente non andò a scuola. Lo avevano cacciato anni prima
per aver tentato
di stuprare il professore di ginnastica, anche se non lo aveva ancora
detto a
suo padre. Così Jacob prese la sua bella auto rosa Barbie e,
inserite le chiavi
con il portachiavi di Hello Kitty nel quadro, mise in moto. In quel
momento si
sentì un:
- Oh,
sisisi Ken!
Jacob
sorrise, soddisfatto: quando si cambiava marcia
partiva quella suoneria, mentre quando si frenava si accendevano le
luci rosa
appiccicate sul bagagliaio dell’auto e una vocina diceva
“Frena, Barbie!”.
Jacob
patì sgommando, estasiato dalla sua nuova macchina
personalizzata
e firmata Barbie. Prima o poi – si disse – avrebbe
dovuto farsela autografare
da Zac Efron (ehhhhh, si… il mondo è proprio
triste ragazzi, ma anche Jacob
Black ascoltava le canzoni di High School Musical).
Ebbene, il
nostro sfegatato fan di Zac Efron stava
guidando nell’autostrada canticchiando.
- Ui
ar soren flaien ders not
e star in even det ui kent ric!
Ve
l’ho detto che non lo sapeva l’Inglese. La
traduzione
di sta roba, per chi fosse interessato, è
“we’re soarin’, flyin’,
ther’s not a
star in heaven that we can’t reach”. In quel
momento stava passando accanto
alla scuola superiore di Forks, dove c’erano quel sex symbol
di Edward Cullen e
quei due suoi fratelli uno più gnocco dell’altro,
con cui avrebbe fatto
volentieri le corna a Sam, tralasciando il dettaglio che lui non stava
con Sam
e che nessuno dei tre Cullen ci sarebbe stato. In quel momento,
però, qualcuno
sollevò la sua Lamborghini e lo lanciò via, a un
paio di chilometri di distanza
(chi avesse letto LA VERA STORIA DI EDWARD E BELLA saprebbe che la
Lamborghini
serviva ad Alice per picchiare Edward). Jacob non ebbe nemmeno il tempo
di
capire quello che stava succedendo che si schiantò per terra
e battè la testa
su un sasso. Poi fu tutto nero.
Visto che
Jacob Black non può morire, quando vide quella
strana luce alla fine del corridoio buio, con Gesù Cristo e
gli angeli che
cantavano Jingle Bells (avevano un repertorio di canzoni un
po’ scarsetto a
dire il vero…) ebbe uno dei suoi rarissimi lampi di
buonsenso, e decise di non
andare verso la luce. Saggia scelta Jacob.
Jacob Black
riaprì gli occhi, massaggiandosi la testa. Si
trovava in una foresta, disteso sull’erba soffice e bagnata,
che gli aveva
smerdato tutti i vestiti. Constatando di essere tutto sporco, decise di
andare
a lavarsi al fiumiciattolo che scorreva lì vicino,
perché ovviamente tutti gli
eroi che si rispettano trovano un fiume ogni volta che si accorgono di
puzzare.
Così, ancora un po’ rincoglionito, fece cadere i
vestiti nel fiume e quelli
furono portati via dalla corrente. Jacob Black fece spallucce e si
lavò, come
avrebbe fatto qualsiasi maschio etero. Fortunatamente per lui, non si
era
accorto di indossare un perizoma fucsia ed un Push Up. Dopo essersi
lavato,
andò alla ricerca di una foglia di fico e la
trovò subito, nonostante a Forks
non crescessero fichi. Ma la fogliolina di un fico è un
classico e poi ormai
l’ho scritto e non ho voglia di cancellare. Troppa fatica
(ihihi).
Una volta
lavato e vestito (si fa per dire) Jacob si
sedette all’ombra del fatidico fico inesistente e si
riaddormentò.
Quando Jacob
si risvegliò era ormai l’alba del girono dopo
(come il film) e si sentiva riposato ma ancora confuso. Non sapeva bene
come
fosse arrivato in quel posto, anzi, a ben pensarci non sapeva proprio
un bel
niente. Non gli veniva in mente nemmeno il suo nome.
A questo
punto dovremmo tutti ringraziare Alice, che ha
fatto perdere la memoria a Jacob. E dico ringraziarla perché
Jacob, come
saprete, aveva frequentato si e no un paio di semestri a scuola e li
aveva
passati a fare fantasie erotiche sui suoi compagni di classe (maschi).
Per cui
non era una gan perdita. Inoltre Jake non aveva la minima idea di
essere stato
un gay convinto fino a poche ore prima, il che potremmo dire che sia un
bene,
anche se Edward non concorderebbe, visto che Jacob poi se la
farà con Bella. Ma
insomma, questi son dettagli.
In quel
momento Jacob capì di aver perso la memoria e
cominciò a spaventarsi: non sapeva dove andare, a chi
rivolgesi. Cosa poteva
fare?
In quel
momento si sentì un fruscio ed una lupa grigia
spuntò dal sottobosco.
- Ehi, ragazzo,
ti sei peso?
Gli chiese,
in Inglese. Perché lei l’Inglese lo sapeva, ma
Jacob no. La lupa, vedendo la faccia confusa di Jacob,
ripeté la domanda in
tutte le lingue che conosceva, ma Jacob continuava a non capire. Quando
alla
fine la povera bestia provò con il linguaggio dei segni dei
pellerossa, più per
disperazione che per altro, Jacob si portò una mano sulle
palle e con l’altra
fece il segno delle forbici. Il che, tradotto, vuol dire:
- Non lo so.
Non so più chi sono.
La lupa, che
ne aveva già viste di cotte e di crude, ebbe
pietà di lui e mimò:
- Povero
cucciolo, hai perso la memoria?
- Si…
credo.
- Bhe…
puoi stare con me finché non ti ricorderai di nuovo
chi sei.
Jacob era
colpito dalla generosità della lupa, e non
voleva disturbarla.
- Davvero? Ma
non ti do fastidio?
- Ma figurati,
mi sono sopportata quei due rompicoglioni di
Romolo e Remo, ce la farò anche con te!
- Chi sono
Remolo e Romo?
- Ma tu ci vai
a scuola?
- No, mi hanno
espulso.
- Sul serio? E
come?
- Non lo so, me
lo sono inventato. Ti ho già detto che non
mi ricordo un cazzo.
- Povero
piccolo. Magari prima eri anche intelligente…
Jacob non
colse l’insulto implicito. Si poteva anche
essere dimenticato delle sue tendenze omosessuali, ma di certo da
stupido non
era diventato intelligente.
-
Ma allora,
chi sono Remolo e quell’altro?
Chiese il
ragazzo.
- Bha, due
scemetti. Italiani, figurati.
Jacob cosa
fosse l’Italia non l’aveva mia saputo, neanche
prima di perdere la memoria.
- Sai, sono
vissuti più di duemila anni fa…
- Ma come, e tu
eri viva?
Chiese Jacob,
grattandosi la testa e scoprendovi un fiocco
rosa equivoco. Lo lanciò via e tornò a fissare la
lupa con aria interrogativa.
- Certo che ero
viva! Io sono una lupa-vampia, cosa credi,
pirlastro di un licantropo smemorato!
- Ah, ecco
perché puzzi…
Borbottò
Jacob, colto da un’improvvisa intelligenza. Poi
però la lampadina si rispense subito, perché fra
un po’ il petrolio finisce e
le bollette bisogna pagarle.
Jacob rimase
quattro giorni in compagnia della lupa,
finché non fu ritrovato da suo padre Billy che nonostante
l’handicap si era
messo a cercarlo. Bhe, in verità Billy era contento che il
figlio si fosse
tolto dalle scatole, ma mentre faceva una passeggiata nel bosco a bordo
della
sua sedia a rotelle, aveva trovato Jacob ed allora si era inventato di
essere
andato a cercarlo.
Billy,
trovando suo figlio vestito di foglie di fico ed in
compagnia di una lupa-vampira, decise che avrebbe dovuto dedicarsi un
poco di
più a lui, perché il poveraccio gli sembrava
proprio depresso. Anzi, doveva
essere in piena crisi adolescenziale, perché andava in giro
ripetendo:
- Chi sono io?
E chi sei tu? Dove siamo? Dove andiamo?
- Andiamo a
casa, ecco dove andiamo rincoglionito di un
licantropo!
Billy se lo
trascinò dietro attaccandolo alla sedia a
rotelle con lo scotch e lo portò a casa. Povero Jacob, gli
sembrava davvero in
crisi. Per tirargli un po’ su il morale avrebbe dovuto
presentargli la figlia
di Charlie, Bella. Magari sarebbero andati d’accordo e si
sarebbero messi
assieme. Billy non aveva mai saputo delle tendenze omosessuali del
figlio, ma
visto che in quel momento anche Jacob ne era ignaro, il piano avrebbe
anche
potuto funzionare.
…
e fu così che Jacob Black diventò etero, anche se
ogni
volta che si trasformava con Sam gli guardava il… bhe, dai,
avete capito. com'è che si dice, ah, si, la lupa perde il
pelo ma non perde il vizio.