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Autore: piccola_Calliope    15/05/2017    4 recensioni
La Bella e la Bestia è la mia favola preferita e questa storia è una mia personale rivisitazione, dove non c'è una fata, un sacrilegio o una rosa magica.
Ma c'è un ragazzo, prepotente, volgarotto, con una storia particolare dietro e una lei...
Una lei che inconsapevolmente gli insegnerà ad amare.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Sorridi

POV. 
RICCARDO
Mi accomodo dietro Fiamma in silenzio, lei inizia ad uscire i libri dallo zaino e non mi considera...
Quelli come me sono sempre stati al centro dell'attenzione, non passo inosservato tra la mia fisicità e il mio atteggiamento, tutti tendono a darmi attenzioni; Fiamma è probabilmente la prima che mi tratta cosi...
-Posso sapere perchè ti ostini ad osservarmi?-mi domanda lei acida.
-Pensavo-le rispondo, deponendo solo per qualche istante l'ascia di guerra.
-Sei in grado di pensare?-mi domanda alzando un sopracciglio.
Io scoppio a ridere, a ridere di gusto, Fiamma è cosi terribilmente genuina.
-Sei terribilmente genuina-affermo.
-E' un complimento?-mi chiede.
-No-scoppio nuovamente a ridere.
Lei mi guarda male e si mette a leggere qualcosa, scegliendo ancora una volta d'ignorarmi.
-Buongiorno tesoro-l'allegra voce della sua amica di cui ancora non ricordo il nome attira la nostra attenzione.
-Ciao-risponde Fiamma.
-Cos'è quel musone? Centri per caso tu belloccio?-mi chiede la tizia fissandomi.
-Non credo d'esser cosi importante per la tua amica-rispondo alzando le spalle. Non credo di poter esser cosi importante per qualcuno da modificare il suo umore, l'unica cosa che riesco a fare è far saltare tutti i miei nervi al mio ''amato'' padre.
-Riccardo non fare caso a Carlotta, è un idiota tende sempre a dire idiozie-fa il suo ingresso il mio compagno di banco, che mi rivolge la parola senza astio, eppure ieri con lui non ero stato gentile.
Io osservo lo sguardo truce che Carlotta, gli regala.
-In realtà non meriteresti la mia parola, ma se ci alleiamo contro Carlotta possiamo diventare migliori amici-il biondino mi sorride, non nego che io voglia ricambiare il suo sorriso, ma non ci riesco.
-Non sono fatto per avere amici-rispondo e mi alzo, mi allontano, li lascio alle loro chiacchiere, sono amici, si vogliono bene...Vogliono parlare di cose loro, è giusto cosi. Io non centro nulla con loro, con il loro mondo fatato, dove il problema più grande può essere incontrare uno stronzetto come me.
Io ho spesso cambiato città e questo mi ha portato a non riuscire a creare un rapporto stabile con qualcuno, mi sarebbe piaciuto avere un amico, con cui giocare alla playstation, con cui parlare di ragazze, con cui bere birra e fare la gara a chi riesce a buttare il rutto più forte...
Mio padre è stato in grado di privarmi anche di questo.
Marta invece è sempre riuscita a crearsi qualche amica...Ma è risaputo Marta è diversa da me, diversa anni luce.

POV. FIAMMA
-Successo qualcosa?-mi chiede Carlotta.
-Ma nulla di che, è solo un idiota-rispondo.
Riccardo è davvero un idiota, uno di quelli troppo convinti, un volgarotto che non merita assolutamente la mia considerazione. Eppure non so perchè mi destabilizza, mi attira...Non riesco a capire cosa mi succede quando lui è nei paraggi.
-Però riesce ad attirare la tua attenzione-Carlotta sorride, lei riesce davvero a leggermi nella mente.
-In che senso?-le chiedo, facendo finta di nulla, in realtà so perfettamente dove vuole andare a parare.
-Lo stai pensando anche adesso, non ti è indifferente-dice.
-Ma che dici-sbotto.
-Ti irrita il suo pensiero, Riccardino ti fa ribollire il sangue-la mia migliore amica ride di gusto.
Io le do un pizzicotto.
-Stronza-sbotta.
-Smettila di dire idiozie o quella che si allea con Andrea sono io-rispondo.
-Quando vuoi-Andrea mi sorride e Carlotta fulmina entrambi.
La professoressa di letteratura fa il suo ingresso e Riccardo dietro di lei, si accomoda al suo posto e la sua presenza mi investe, non capisco cosa lui riesco a trasmettermi, lo sento anche se non lo vedo...Ha una presenza ingombrante.
La professoressa dopo aver fatto l'appello fissa Gucci.
-Qualche problema prof?-risponde lui con la sua solita aria da strafottente.
-Non si risponde cosi ad un insegnante-la prof è decisamente arrabbiata.
-E perchè mai?-chiede Riccardo ridendo.
-Vedo che lei è decisamente insolente signor Gucci-riprende la prof.
-Cosi dicono-mi sembra quasi di sentire il suo sorrisetto da bulletto comparire sul volto di Riccardo.
-Ho saputo di ciò che è successo ieri, lo trovo increscioso-è 3 anni che conosco la professoressa di letteratura, non era mai stata cosi furente.
-Se vuole posso uscire anche oggi-replica il ragazzaccio che si trova dietro di me.
-Io non so come lei sia abituato signor Gucci, ma qui deve sottostare a delle regole e deve comportarsi correttamente-risponde la prof.
-Ci proverò-afferma Riccardo per lo meno ha deciso di provarci, si spera non stia mentendo.
-Ecco adesso prenda il libro di letteratura e inizi a leggere a pagina 384-la professoressa sembra essere rasserenata.
-No-risponde Riccardo.
-Come prego?-chiede la prof.
-Io non leggo-replica il ragazzo.
-E perchè mai?-la prof scoppia a ridere, in effetti è stano rifiutarsi di leggere con tanto ''ardore''.
-Io non leggo-ripete Riccardo.
-Deve sottostare a delle regole ricorda? Io le ordino di leggere signor Gucci!-la professoressa è nuovamente nervosa e si rivolge a lui con un tono leggermente sgarbato.
-Ma che siamo al elementari che devo leggere?-domanda Riccardo e adesso anche il suo tono di voce tradisce nervosismo.
-Legga signor Gucci-ordina la prof.
-No-insiste Riccardo.
-Legga signor Gucci! Non si faccia fare una nota di nuovo...-dice la prof.
Io mi volto e lo osservo, è bianco in viso, la spavalderia è quasi del tutto sparita... Non riesco davvero a capire cosa gli stia succedendo.
Apre il libro e inizia a leggere.
Ma ciò che lui dice è incomprensibile, tutto sbagliato...
-Gucci-la professoressa lo ferma.
A lui tremano le mani, è terribilmente nervoso.
-Non volevo leggere-Riccardo alza la voce.
-E' dislessico-sussurra una mia compagna.
-Si sono dislessico qualche problema?-Riccardo si alza in piedi, furente più di ieri.
-Gucci si rimetta seduto-ordina la prof.
-E' colpa sua!-Riccardo la guarda male, sembra quasi avere gli occhi lucidi.
-Lei doveva fare presente il problema-afferma la professoressa.
-Per far ridere queste coglione?-domanda Riccardo indicando due nostre compagne che ridono...Hanno 18 anni ciascuno eppure sono cosi sciocche da ridere di fronte ha un ragazzo dislessico che a parer mio non ha nulla per cui vergognarsi.-E tu smettila di fissarmi-adesso è arrabbiato con me, i suoi occhi azzurri furenti si proiettano su di me.
-Gucci moderi il linguaggio e si segga-ordina ancora la prof.
-Mi faccia pure la nota-detto questo esattamente come ieri, Riccardo Gucci apre la porta e va via...
-Questo ragazzo è ingestibile-esclama la prof esasperata.
-Sono sconcertata-mi volto e trovo Carlotta letteralmente a bocca aperta.
Io non so che dire...So solo che Riccardo non è solo il bulletto che io ho visto, ma c'è dell'altro...Riccardo è come uno di quei libri che hanno la copertina lucida, una copertina magnifica che attira la tua attenzione, ma letto il titolo vedi che forse è un libro noioso o tratta tematiche complicate, leggi la trama per toglierti questo dubbio e si, ti viene confermato ciò che avevi ipotizzato, allora posi quel libro...Io purtroppo da idiota ho sempre scelto di leggere quel libro...
-Che pensi?-mi domanda Andrea.
-Credo che lui abbia una vita complicata-rispondo.
-Non provare a salvarlo Fiamma, non puoi salvare tutti e non puoi salvare uno come lui, nemmeno lo conosci-mi ammonisce Carlotta.
Io le sorrido come a volerla rassicurare, si probabilmente questa volta non mi invischierò in una storia più grande di me e non aiuterò uno come lui, che non vuole essere aiutato, ha ragione Carlotta nemmeno lo conosco.

POV. RICCARDO
La mia insegnante delle elementari aveva scoperto la mia dislessia e da lì mille test per accertare la diagnosi, i miei compagni avevano imparato tutti a leggere perfettamente...Io invece ogni volta che leggevo facevo ridere tutti, io inizialmente non mi sentivo diverso, o meno dotato, poi le risate di quei bambini mi sono entrate nel cervello e da lì è nato il mio rifiuto nei confronti della lettura.
Oggi quando ho sentito quelle due ridere, ho rivisto il Riccardo bambino e mi sono sentito fragile...
E io, io non potevo permettermelo.
Io non potevo essere fragile.
Apro la porta di casa consapevole che mio padre per l'ennesima volta mi urlerà contro, consapevole di aver deluso ancora mia sorella.
Poso le chiavi e velocemente mi dirigo verso la mia cameretta, quando sento dei rumori inconfondibili provenire dalla camera di mio padre...
Sono gemiti di una donna.
Stringo i pugni e come una furia apro la porta.
Come volevasi dimostrare trovo mio padre con un'altra donna, chiamiamola donna, potrà avere poco più di 22 anni...
-Riccardo-urla mio padre tirando il lenzuolo sui loro corpi.
-Mi disgusti-affermo guardandolo un ultimo istante negli occhi e poi uscendo da quella stanza e da quella casa...
Non riesco nemmeno a raggiungere il mio motorino che le lacrime amare sgorgano...
Do un pugno al muro, sgraffiandomi le nocche.
-Dannazione-urlo.
Non prendo nemmeno il motorino corro semplicemente via...
Mio padre ancora una volta pensa solo a se stesso, pensa al suo divertimento, al suo piacere...Probabilmente inizierà una relazione con la tizia, sarà felice per qualche tempo e quando lei lo tradirà o lo lascerà per il prossimo idiota, lui furente vorrà andare via, trascinando con sé nelle sue follie me e Marta.
Delle sue cazzate dovevamo sempre pagare noi!
Mia madre è andata via perchè non poteva stare accanto ad un uomo simile.
Corro corro fin quando non raggiungo un bel parco verde.
Andare al parco mi calma, mi piace osservare la gente, qualcuno fa un picnic, qualche famigliola gioca con il proprio bambino, sembrano tutti cosi felici, il parco mi trasmette serenità.
Mi metto comodo su una panchina, chiudo gli occhi e cerco di ricordare mia madre, lei che mi culla, lei che mi fa sentire protetto, lei che mi regala amore immenso e mi permette d'esser fragile...

POV. FIAMMA
-Stasera inaugurano il locale di mio cugino ci andiamo?-mi domanda Carlotta, appena uscite da scuola.
-Va bene-le rispondo sorridendo.
-Posso venirci anche io?-domanda Andrea in imbarazzo.
-Certo che puoi, non devi mica chiedere il permesso a questa arpia-rido di gusto.
Carlotta mi fulmina.
-Lo faccio solo per aiutare mio cugino, ha bisogno di gente che vada al suo locale e probabilmente tu inviterai quei zoticoni dei tuoi amici del calcetto-risponde la mia migliore amica.
-A stasera-Andrea mi bacia la guancia e scappa via.
-Lo odio-borbotta Carlotta.
-Ma posso capire perchè?-le chiedo ridendo.
-Perchè Dio guardalo! E' un idiota-alza talmente tanto la voce che fa girare dei ragazzini del primo anno.
-Non mi hai convinto-continuo a ridere.
-Fiamma Fumi non so cosa tu stia elaborando, ma non è come credi-sbuffa Carlotta.
-Secondo me Andrea ti...-vengo interrotta dalla mano di Carlotta.
-Tappa quella fogna signorina Fumi-mi fulmina.
-Fiamma-una voce preoccupata mi chiama, io e Carlotta ci voltiamo e ci ritroviamo di fronte Marta.
-Hey-le sorrido.
-E' andato via?-mi chiede e immagino si riferisca a Riccardo.
Io guardo un istante Carlotta e lei cala lo sguardo, Marta ha quegli occhioni grandi che ti guardano e ti mettono in imbarazzo, non sai come dirle le cose.
-Si Marta-rispondo.
-Perchè? Cosa è successo oggi? Avete litigato ancora?-mi domanda esasperata, immagino non sia facile avere Riccardo come fratello.
-Si è scoperto in malo modo che è dislessico-dico.
-Hanno riso?-mi domanda Marta.
-Due idiote-rispondo, stringendo i pugni le risate di quelle due hanno infastidito anche me.
-Si farà sospendere, io non so davvero come fare-Marta è davvero triste.
-Hai mai pensato di far andare tuo fratello da uno psicologo? Io non dico che sia pazzo, ma credo che una bella chiacchierata con qualcuno non gli farebbe male-interviene Carlotta.
-Lo conosci da poco, anzi forse non lo conosci, ma secondo te uno come Riccardo andrebbe dallo psicologo?-chiede Marta.-Scusate ma ora vado a casa-detto questo non ci dà nemmeno il tempo di salutarla che scappa via.
-Hai ragione probabilmente non hanno una bella situazione a casa, solo che Marta affronta le cose con maturità rispetto al fratello-dice Carlotta.
Io osservo correre via Marta...
-A stasera-sorrido a Carlotta e vado via anche io.
Salgo sul motorino e faccio il solito tragitto, arrivata vicina al parco, posteggio e scendo, mi piace sedermi su una panchina per dieci minuti, stacco il cervello; lo faccio quasi ogni giorno.
Dopo una lunga giornata scolastica, andare al parco mi rilassa.
Raggiungo la mia solita panchina e resto pietrificata nel trovarci seduto Riccardo con gli occhi chiusi.
Sbatto gli occhi più volte, completamente incredula, è Riccardo Gucci quello seduto nella mia panchina.
Non so che fare...Non so se andare via o fare finta di nulla.
Rifletto qualche istante e alla fine decido di avvicinarmi.
-Sei un incubo, ti ritrovo anche qui-esordisco cosi sedendomi accanto a lui.
Lui apre gli occhi, quegli occhi che non sono ne furenti, ne arrabbiati, ma spenti.
-Che ci fai qui?-domanda sorpreso.
-Ci vengo quasi tutti i giorni dopo scuola, mi piace rilassarmi qui per 10 minuti-affermo.
Lui sorride.
-E' il tuo posto?-domanda.
Io mi sposto giusto per fargli vedere il mio nome e il mio cognome incisi sul legno.
-Avevo 14 anni quando l'ho fatto-sorrido.
-Non sei arrabbiata con me?-mi chiede.
-Dovrei in effetti, ma adesso non mi va-rispondo e prendo a guardare una coppietta innamorata che cammina mano per mano.
Riccardo osserva me, sento i suoi occhi fissi sulla mia figura.
-E se ricominciassimo?-domando all'improvviso.
-In che senso?-chiede lui sollevando un sopracciglio.
-Piacere Fiamma-gli sorrido e gli porgo la mano.
Lui osserva la mia mano e sbarra gli occhi sorpreso.
-No non sono fatt...-si alza, ma io afferro il suo polso e lo interrompo.
-Per cosa sei fatto esattamente? Ti conosco da meno di 48 ore e ti ho solo sentito dire non sono fatto per questo o per quello...Dimmi per cosa sei fatto allora-dico.
-Per stare solo-risponde e si stacca malamente dalla mia presa e io noto la sua mano con le nocche sanguinanti.-Pena?-chiede ridendo, osservandosi la mano.
-Ti piace tanto eh?-domando io alzandomi e fronteggiandolo.
-Cosa?-mi chiede.
-Fare questo, fare quello che soffre, che ha sofferto, fare l'incompreso, credere che il mondo sia arrabbiato con lui, credere di non potersi mostrare fragile di fronte agli altri-lo investo con le parole.
-Cosa ti ha fatto soffrire impavida fanciulla?-mi chiede quasi a volermi prendere in giro.
-Ha senso parlarne con te?-domando.
-Dimostrami che non ho sofferto solo io no?-ha quel sorrisetto beffardo stampato sul volto.
-Io credo che tua sorella ti adori, oggi mi ha chiesto dov'eri e appena le ho detto perchè sei scappato, si è dispiaciuta e preoccupata è corsa a casa...E tu sei qui! Dovresti essere con lei e rassicurarla-affermo.
-A me chi mi rassicura?-mi urla contro.
-Nessuno perchè tu non permetti a nessuno di avvicinarti, sai che lo sento?! Sento i mille muri che hai costruito sei una fortezze invalicabile Riccardo Gucci-dico.
Lui è di nuovo sorpreso, i suoi occhi azzurri si proiettano nei miei e sono diversi, mi guarda diversamente.
-Non puoi capire-cala lo sguardo.
-E invece forse un po' capisco è questo il problema-dico.
-Presuntuosa-afferma lui.
-Senti chi parla-scoppio a ridere.
Lui mi osserva ridere e lo trovo sorridere.
-Allora sai sorridere come gli altri, senza fare sguardi maliziosi o strafottenti, un sorriso autentico lo sai fare anche tu-affermo.
-Piacere Riccardo-mi porge la mano.
Io sorrido e la stringo, non so perchè questo aver ricominciato mi renda cosi felice...
-Stasera inaugurano il locale del cugino di Carlotta, se ti va vieni-gli lascio il volantino del locale che avevo nella tasca dei jeans e scappo via.

POV. RICCARDO
Osservo Fiamma correre via e non so cosa sento, non so come mi sento...
Non riesco a capire, che effetto lei sia in grado di farmi.
E' diversa dalle altre.
Di lei non ho ''fame'', non la desidero sessualmente...Però mi destabilizza quando mi è vicino, come poco fa quando me la sono trovata seduta accanto.
Decido di tornare a casa, apro la porta, vado in cucina dove sento vociare e trovo Marta che chiacchiera con mio padre.
-Riccardo sono stato in pensiero-esclama mio padre appena mi vede.
-Ti prego risparmiatela-sbuffo, come può far finta di nulla l'ho visto con una donna meno di due ore fa?!
Mi avvicino a mia sorella e le bacio la fronte.
-Stai bene?-mi domanda sorpresa.
-Mi ha chiamato la scuola, ho fatto fare una nota a quelle due tue compagne che hanno osato ridere-interviene mio padre.
-Si bravo-lo guardo male, mio padre non ha mai capito che per fare il padre non basta questo...
-Sei diverso-Marta mi scruta attentamente, come se volesse leggermi dentro.
-Non ho fame vado in camera-affermo.
-Non puoi sempre saltare i pasti-mi ammonisce mio padre.
-Io faccio quello che cazzo voglio, esattamente come te-detto questo gli do una pacca sulla spalla e vado in camera.
Mi butto sul letto e mi rigiro nelle mani quel volantino...
Poco dopo mi raggiunge Marta con un vassoio.
-Devi mangiare-mi ammonisce.
-Che palle che sei certe volte Marta-ridendo le do una cuscinata in faccia.
-Che ti è successo?-mi domanda.
-Perchè?-domando.
-Stai sorridendo Riccardo-Marta sorride.
Io riguardo quel volantino che ho in mano.
-Cos'è?-domanda lei.
-Inaugurano un locale nuovo-dico.
-Come mai ti interessa?-mi chiede sedendosi accanto a me.
Per un istante mi viene in mente Fiamma che ride...
-Una ragazza?-dire che mia sorella sorride a 34 anni è dire poco.
-Mi ha invitato Fiamma-sento le guance bruciare.
-Ric stai arrossendo-Marta scoppia a ridere.
-Non ci vado-accartoccio il volantino.
-Ti piace?-mi chiede sorridendo.
-No-addento il panino che mi ha portato.
-Io se fossi in te ci andrei-detto questo esce dalla mia camera.
Spinto da non so cosa entro in quel locale alle 22:00 c'è una confusione tremenda, non troverò mai Fiamma probabilmente.
-Hey Riccardo-improvvisamente Andrea mi dà una pacca sulla spalla.
Io lo guardo sorpreso.
-Non dovevo toccarti?-è intimorito da me.
-Apposto-mi sforzo di sorridere.
-Sai a chi assomigli Riccardo Gucci? Mai visto la bella e la bestia?-improvvisamente compare Fiamma, ha indosso un abitino viola, decisamente corto...E' bellissima e io sento il mio petto esplodere non so nemmeno perchè.
-Mia sorella ne va matta-rispondo.
-Allora conoscerai la scena in cui alla bestia si avvicinano gli uccellini e lui è sorpreso, ecco sembri lui-mi sorride.
-Bel complimento-sorrido e con lei non mi sforzo, la conosco da si e no 48 ore, ma lei riesce a trasmettermi qualcosa di per me indecifrato.
-Cosa mi sono persa? Voi due andate d'accordo?-domanda Carlotta.
-Per il momento-Fiamma continua a sorridermi e io sento il mio cuore uscire dalla gabbia toracica.
Io senza dire nulla mi allontano o rischio di morire...
Vado al bancone, ordino una birra e inizio a sorseggiarla.
Andrea, Carlotta e Fiamma si mettono a ballare, io li osservo, Carlotta e Andrea si spintonano, mentre Fiamma balla per sé e devo dirlo, la trovo davvero sexy...
Improvvisamente i suoi occhi si proiettano nei miei.
Mi sorride e io come una calamita la raggiungo.
-Vuoi ballare?-mi domanda.
Io non dico nulla la afferro per i fianchi e la avvicino a me.
Quando ci tocchiamo sento come una scossa elettrica attraversarmi tutto il corpo...
Il suo viso è vicino al mio, il suo profumo è ovunque...
Non cosa mi stia succedendo, Fiamma mi fa sentire strano.
E questo sentirmi strano non mi piace, improvvisamente mi stacco da lei che è incredula...
Mi avvicino ad una biondina, ballo con lei e non passa molto che la tizia mi ficca la lingua in gola.
Io e Fiamma non smettiamo di guardarci...E mentre la tizia mi bacia, leggo il labiale di Fiamma: ''Che schifo.''
Poco dopo sottobraccio insieme alla tizia esco dal locale.
Angolo autrice
Salve :)
Lo so è passato molto tempo e so che devo aggiornare altre storie (per chi mi segue da più tempo) ma giuro farò tutto, datemi tempo.
Ecco intanto questo nuovo capitolo...
Lo so è successo tanto e Riccardo sembra già ''cambiato'' e innamorato ma vi posso assicurare che è solo un illusione.
Spero vi piaccia il capitolo, lasciate qualche commento se vi va.
Nei prossimi giorni ci saranno altri aggiornamenti qui e nelle altre storie.
Come sempre grazie per la pazienza.
Tanti saluti piccola_Calliope

 

 

  
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