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Autore: Andrasil    19/05/2017    1 recensioni
Il mondo magico è sconvolto da un nuovo fenomeno, un'aberrazione che, agli occhi di tutti, deve essere contenuta, studiata e infine sradicata al più presto. Freya è una giovane maga da poco uscita da Hogwarts e dovrà affrontare la durezza della realtà quando verrà accusata di essere proprio quel mostro che la società magica teme.
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Altro contesto
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I suoni avevano raggiunto le sue orecchie prima che i suoi occhi potessero vedere da cosa erano causati.
Dopo aver liberato il Kelpie…o William? …, Freya si era diretta verso l’uscita e solo un paio di corridoi dopo aveva notato che l’animale marino non era con lei. Probabilmente doveva aver preso la direzione opposta ed essere andato ad aiutare i fratelli.
Freya aveva desiderato seguirlo; poi, però, aveva sentito il rumore di voci umane e si era affrettata nell’altra direzione.
“Che cosa hai detto?!” Gridava una voce.
“No…no…” biascicava una seconda.
“Eppure ero sicuro che oramai avessi capito Numero 1, che avessi compreso chi sono i tuoi padroni.”
Freya azzardò un’occhiata dietro l’angolo. Tre carcerieri puntavano le loro bacchette contro il vecchio Abominio chiamato Numero 1 accasciato al suolo e con le mani incartapecorite debolmente sollevate a proteggersi la faccia.
“Se ti dico di leccare il fango dalle nostre scarpe, tu lo fai!”
“Si…si…”
“E se ti dico di non emettere neppure un suono mentre ti cruciamo, tu lo fai!”
“Io…si…”
“E se ti andare dai tuoi simili e ucciderli, TU LO FAI!”
“Io…io…”
Non vi era nulla che il vecchio potesse fare per difendersi. Era solo una figura accartocciata su se stessa per l’età e le torture, due fardelli troppo difficili da portare insieme.
Era stato troppo, sia per Freya che per l’altra. Con un urlo si era scagliata contro i maghi e il vecchio.
Aveva sentito i maghi in nero gridare degli incantesimi, ma nessuno di loro l’aveva raggiunta.
La ragazza era piombata sui due come un uragano e, benché le sue forme fossero ancora quelle di un essere umano, aveva cominciato a colpirli come un animale ignorando la bacchetta che aveva in mano.
Alla fine erano riusciti a immobilizzarla. Gli avambracci e le facce dei maghi erano coperti di piccole ferite provocate dalle unghie e dai denti di Freya. Non era riuscita a fare altro in quella forma, ma stranamente non riusciva a trasformarsi. Dentro di lei non sentiva più nessuna bestia: la sua mente era stata colmata dall’altra: ora era lei il mostro.
Un pugno in faccia la fece cadere in ginocchio mentre sentiva il naso rompersi e lasciar andare un fiotto di sangue misto a muco.
“Brutta ba…”
Il nulla colpi il mago in nero con così tanta forza da fantumarne con uno schiocco le ossa quando urtò contro una parete. Il secondo mago puntò la bacchetta contro Freya, ma venne anche lui scagliato a diversi metri di distanza da una forza invisibile.
“Fermo Numero 1!” gridò l’ultimo carceriere, strillando subito dopo: “crucio
Da un punto imprecisato davanti a Freya risuonò un lamento, un attimo dopo tra lei e il mago apparve un enorme facocero grigio: un Tebo.
L’incantesimo gli stava provocando certamente un dolore immenso, ma l’animale continuava a trascinarsi avanti verso il mago arrancando sulle zampe scosse da singulti per la sofferenza.
Nonostante la sua mente annebbiata, Freya realizzò che doveva essere stato torturato così tante volte con quell’incantesimo da essersi “abituato” ad esso, per quanto possibile. Probabilmente neppure da lucida sarebbe riuscita a concepire un tale pensiero. Probabilmente non avrebbe pensato che la violenza potesse raggiungere un tale limite. Ma non esiste limite alla violenza. O forse esisteva prima che il più feroce dei mostri: l’uomo, lo sradicasse.
Il mago in nero non osava sciogliere l’incantesimo perché era l’unica cosa che gli impediva di essere caricato, ma allo stesso tempo cercava di indietreggiare lentamente per sfuggire alle zanne che Numero 1 faceva schioccare sempre più vicine al suo corpo.
Era successo tutto fin troppo in fretta.
“Hey” Aveva gridato una voce da dietro le spalle di Freya. Il mago si era distratto per un momento alzando lo sguardo. Numero 1 aveva chiuso le sue zanne sulla pancia dell’uomo tagliandolo praticamente a metà. La stessa voce dietro di Freya, che non aveva fatto in tempo a girarsi, aveva detto quasi con dolcezza “Avada Kedavra” e un fascio di luce verde si era abbattuto sul Tebo che era stramazzato al suolo.
Freya si era girata con un secondo di ritardo e l’unica cosa che ricordava era di aver incrociato per un secondo il viso dell’uomo vestito di bianco che l’aveva drogata poco prima.
Poi solo un lampo bianco.
   
 
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