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Autore: Karyon    09/06/2009    4 recensioni
Bere faceva male, di questo Remus ne era sicuro. O quasi.
Questa fiction partecipa al "100 Prompts!" Del collection of starlight.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: I Malandrini | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In vino veritas

 

E poi, si chiedevano per quale assurdo motivo non permetteva a quella sottospecie di cane rognoso di bere qualcosa di babbano.
Quello era il problema.
Sirius era capace di andare fuori boccino bevendo Burrobirra. Peggio degli elfi domestici di Hogwarts.
James sbuffò per l’ennesima volta, occhi al cielo – Merlino, che palle. Posso lasciarlo qui? – Sbottò, mentre era costretto a trascinarsi il suo peso morto in giro per Londra.
Lily si girò a lanciargli un’occhiataccia – Non è certo colpa nostra se vuoi riuscite a ubriacarvi anche prima di pranzare.
- Io non sono sbronzo – ci tenne a sottolineare Signor “gara di bevute e spugna umana” Potter. Come a dargli ragione, l’alcool che aveva ingerito si materializzò di colpo, salendo fino al cervello e portandolo a scivolare tirandosi dietro quell’altro psicotico.
- Ecco, sei perfettamente sano, infatti – ironizzò la rossa, mentre lui ingaggiava una lotta col braccio esanime di Sirius che voleva stritolarlo.
- La solita prefetta rompiscatole… Felpato, dannazione, svegliati!
Un getto di acqua fredda scaturì dalla sua bacchetta, centrando in pieno il viso di Sirius, che non sembrava particolarmente turbato dalla cosa.
- Eh?
- Beh, buongiorno – la buttò lì James, mentre quasi gli spostava il braccio a morsi.
- Oh, siamo ancora qui? – Replicò perplesso il bruno, senza rendersi minimamente conto di ciò che stava rischiando.
- Già, siamo ancora qui – grugnì James, prima di alzarsi di scatto.
Sirius riuscì a non sprofondare per puro caso, riuscì ad alzarsi con altrettanta fortuna e si tenne la testa come per paura che rotolasse via.
Cosa molto probabile, tra l’altro.
Lily sospirò, battendo un piede a terra con impazienza – Ci muoviamo? Potrebbero darci per dispersi…
- Sì, sì andiamo… se il pulcioso ci degna della sua attenzione – borbottò James, mentre Sirius annuiva – Sì, sì, arrivo… solo, non gridare Ramoso, che ho un concerto di orchi nella testa…
I due fidanzati lo guardarono come se fosse scemo – Beh, questo ha un senso – ridacchiò Lily, prima di anticiparli sulla discesa che portava al Paiolo Magico.
- Io ho l’impressione che mi prenda in giro… - borbottò il bruno, prima di appoggiarsi alla spalla dell’amico.
- Mmh, noo. Avrai capito male… - replicò, ghignando.
Si avviarono barcollando alla locanda dall’insegna scura e annunciarono la propria entrata con un gran fracasso.
- Merlino! Ramoso, sta attento!
- Ma sei tu che non hai visto la porta!
Continuarono per qualche secondo in uno stato tale, che Lily li avrebbe volentieri strozzati, poi Colui che tutto può, andò a salvarli da morte certa.
- Ragazzi… che avete combinato? – Fece Remus, on la sensazione che qualche avventore si trattenesse a stento da lanciare un paio di Maledizioni Senza Perdono. – Ehm, muoviamoci eh… - borbottò, mentre si avvicinava ai due casi disperati.
Lily se ne stava a braccia incrociate, promettendo indicibili dolori all’ormai segnato a vita James, che intanto aveva scroccato un bel boccale a Tom, mentre Sirius se ne stava beatamente addossato alla porta, manco fosse una zattera di salvataggio.
- Felpato, sei sempre il solito… - sospirò, passandogli un braccio in vita. – Andiamo.
Sirius gli passò un braccio sulle spalle e gli ghignò in un orecchio – Grazie, mio salvatore!
Remus sbuffò, proiettando sguardi di scusa un po’ a tutti, mentre i diretti interessati sembravano fregarsene bellamente. Raggiunta la salvezza delle panchine, Peter li salutò con un “Alleluia!”, rischiando la morte per decapitazione da forchetta.
- Stattene buono qui, tu… - mormorò Remus, ficcando Sirius in un angolo, giusto per essere sicuri che non gli saltasse in mente niente. Tipo andarsene in giro canticchiando una canzone di Stubby Boardman, con la voce gracchiante che si ritrovava. Ovviamente, era un puro esempio casuale.
 - Bene ragazzi, cosa vi porto?
Lo sdentato Tom si avvicinò sorridendo, anche se sembrava adocchiare comunque Sirius, che quasi ronfava addossato a Remus.
Lily provò pure a dare un calcio al solito beone, ma niente: in come etilico. Alla fine rinunciò e si limitò a ordinare, seguita dagli altri.
- Ehm, Felpato, vuoi qualcosa…?  - Provò Remus, avvicinandosi al bell’addormentato.
Quello si limitò a grugnire. Cosa che nel linguaggio canino significava sì e ormai faticavano a distinguere le due entità.
- Felpato, sveglia! – Sbottò James, mollandogli un calcio, e neanche tanto leggero, che quasi gli spezzava uno stinco.
- Ahia! Sei impazzito? – Urlò Sirius, vivo e vegeto e con la voglia di uccidere quel cornuto. Nel senso animalesco del termine, ovviamente.
James ghignò dolcemente – Ehi, sei vivo! Grazie al cielo!
Il bruno represse il desiderio di tirargli una fattura e sbatté le palpebre verso Tom, che continuava a sorridere perseverante.
- Sì? – Chiese con incredibile faccia di bronzo e Remus sospirò per l’ennesima volta in due secondi – Che vuoi?
- Beh… - cominciò Sirius ghignando ed esaminandolo con sguardo tutt’altro che convincente, - Facciamo un panino – rispose poi, senza comunque guardare il proprietario.
Guardava lui.
Lily passò lo sguardo dall’uno all’altro e tossì – Ehm, allora. Dopo il pranzo dove andiamo?
Peter si grattò la testa bionda – Dovremmo andare un attimo alla Gringott, Ramoso deve ritirare i soldi. Eh?
James annuì – Poi dalla Madama, ho la divisa distrutta.

- Chissà perché – lo interruppe Lily, scoccandogli un’occhiataccia.
Dopo la decima volta che lo beccava a fissarlo, doveva pur capire cose volesse. Si sentiva tanto un piatto da mangiare, in quell’istante. E non era una sensazione proprio piacevole.
Remus sospirò – Che c’è?
Sirius sussultò – Eh? – sillabò, battendo le palpebre.
Ora, o era talmente fuori quadro da vagare nel vuoto – cosa tra l’altro molto probabile -, o era diventato sordo.
- Mi stavi fissando – spiegò allora, guardandolo a sua volta.
Sirius negò, un po’ troppo irruentemente, - Non è vero.
Remus fece una smorfia – Ma se ti ho visto!
Sirius s’imbronciò – No – rimbeccò, corrucciandosi.
Merlino, era proprio come un bambino. E ubriaco diventava ancora più capriccioso.
- Va bene – si arrese l’altro, che tanto a dibattere con lui in quello stato era perfettamente
inutile.
Non che poi, durante il pranzo, la situazione fosse migliorata.
Probabilmente era in atto una sorta di congiura dei boccali di Burrobirra, perché anche James partì per la tangente un paio di minuti dopo. Alla fine, lui e Lily dovettero raccattarli dietro al bancone di Tom, mentre molestavano due fattucchiere dall’aria poco socievole.
Ovviamente Peter si limitava a fare il tifo da lontano, al sicuro sulle sedie.
- Sirius, stai fermo! – Sbottò Remus, invocando la sacra pazienza. E, sull’altro versante, a Lily non andava meglio.
- Mmh, potremmo abbandonarli qui e scappare – propose la rossa, mentre cercava di tenere a bada un James tentacolare.
Remus annuì – Bell’idea… se non avessi timore della distruzione del locale, in nostra assenza… - replicò, riuscendo a far capire a quel caso perso che no, la forchetta non poteva essere usata a mo’ di bacchetta.
- Lunastorta… - mormorò Sirius, con voce roca.
- Sì?
- Dopo potresti accompagnarmi a casa? – Domandò, mentre giocava con bicchiere.
Lì si delirava sul serio. Di che accidenti di casa stava parlando?
- Felpato, guarda che tu stai a casa mia… - ribatté James, con lo sguardo di chi è molto - molto paziente.
Sirius annuì – Ah già. Beh, ci accompagni a casa, allora?
Remus batté le palpebre, perplesso – Ehm, certo – rispose, sicuro. – E perché?
- Non voglio lasciarti – replicò velocemente, facendogli venire un colpo, tra le altre cose.
L’affermazione cadde un po’ nel vuoto, con Peter che figurati se aveva sentito, James che ne aveva recepito la metà e Lily che fingeva di non aver capito. Ok, Remus era arrossito.
Ma non era visibile, no?
- Oh, ok – riuscì solo a dire, mentre Sirius ghignava.
Strano, perché il ghigno era quello. Cioè il solito ghigno ‘alla Black’, lucido e sobrio.
Remus lo fissò per qualche istante, poi arrivò l’agognato conto. Dopo aver scollato quei due dalle panchine, convinto Tom a lasciarli andare via, convinto James che la porta era aperta e convinto Peter a fare finalmente qualcosa, come portare la borsa di uno di quei due disgraziati, si avviarono come un branco di allegri scalmanati, per le strade innevate. Ipoteticamente l’itinerario era Gringott – Madama – casa Potter – salvezza; ma qualcosa diceva che erano fortunati già solo ad attraversare incolumi il buco del muro.
Lily picchiettò con la bacchetta un paio di mattonelle e queste si ritirarono a mostrare la Londra magica con i suoi negozi colorati e folli.
Peter attraversò la soglia con l’aria di un condannato che ha ricevuto la grazia, mentre Lily si trascinò dietro James, strozzandolo per la sciarpa.
Remus sospirò, afferrando la borsa di Sirius - Felpato, andiam… - si bloccò quando una sciarpa rosso – oro gli si avvitò al collo e si girò – Cosa?
Sirius ghignò – Sai com’è, fa freddo qui fuori…
L’altro sbuffò – Beh, tu non sei più vestito di me...
- Eh, ma l’alcol fa miracoli, per ora non sento quasi niente! – Esclamò, ridendo.
Remus inarcò un sopracciglio – Allora facevi finta di essere ubriaco…
Sirius inclinò la testa, avvicinandosi – Beh, sono un po’ alticcio, ma non proprio sbronzo… dovresti sapere cosa sono in grado di dire quando non sono in me… - insinuò.
Decisamente non voleva chiederglielo, ma lui era sempre stato curioso e, beh… il lupo perde il pelo, non certo il vizio.
- Tipo?
- Tipo che non era esattamente il panino che volevo poco fa… - gli sussurrò ad un orecchio, prima di attraversare il buco nella parete.
Remus rimase inchiodato alla neve, con la sciarpa di Sirius che gli fasciava il collo e con il viso, nonostante il freddo, totalmente in fiamme. Oh, e il cervello congelato, invece.
- Lunastortaaa ti muovi?
La risata latrante di quel cane pulcioso lo raggiungeva attraverso il rumore del traffico della Londra babbana e Remus sospirò, sorridendo.
Dopotutto, bere alle volte non faceva poi così male.

Non durante i pasti, almeno.

N/A

Questa cosa è orripilante. Ma è stata scritta appositamente per completare la tabella del “100 prompts!” del C.o.S. e perché ero già in ritardo.
Scusatemi.

http://fanfictioncontest.forumcommunity.net/
[Link C.o.S.]

http://fanfictioncontest.forumcommunity.net/?t=25481090&view=getlastpost#lastpost
[Link “100 prompts!”]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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