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Autore: Namielly    21/05/2017    3 recensioni
Mentre non c’eri,
ho contato i secondi, i minuti, le ore, i giorni, le settimane, i mesi…
Gli anni…
Sperando sempre che quel secondo, quel minuto, quell’ora, quel giorno, quella settimana…
Quell’anno…
Fosse l’ultimo passato senza di te.
Adesso, posso smettere di contare.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jiraya, Naruto Uzumaki, Sai, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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“Fuggi via da Malinconia.”


*Metti in valigia la collera,
e fuggi via da Malinconia.


Mi mancavi. Da morire. Dopo te non ho più amato.

O forse dovrei essere più preciso: ho amato, ma nessuno è stato mai come te. Ogni fibra del mio corpo e del mio essere era tuo, lo è sempre stato. Ho rifuggito altre storie, altre farse, altre commedie.

Sarebbero state solo una stupida replica, falsa e malfatta, del nostro amore.

Amore d’adolescenti, amore mai cresciuto, mai accudito, curato. Non ne abbiamo mai avuto modo.

Vederti, viverti, è un sogno. Mi sembra di aver trattenuto il respiro sino ad ora e di ritornare solo adesso a respirare, a grandi boccate, a pieni polmoni; aria che sa di vita, di te.

Sorrido a lavoro, pensando al tuo sorriso, alle tue mani, ai tuoi capelli che profumano di un profumo solo tuo, alla tua pelle bianca e liscia, alla dolcezza del tuo intero essere… la tua bell’anima.

Sei davvero ciò che ho sempre desiderato, non ho mai voluto nessun’altro all’infuori di te.

Ma il tuo sorriso adesso non sembra più così felice… Nel mio egoismo non vedevo la tua tristezza, il tuo tormento, la tua preoccupazione quando mi fissavi.

Ho sempre ignorato le tue parole, ma adesso mi rimbombano nella testa… Non riesco a togliermele.

“Tutto quello in cui credi… E’ solo una menzogna.” Ho fatto finta di non sentirti, ho continuato a insistere a… tener su quest’opera teatrale meravigliosa che, come ogni opera che si rispetti, ha una sua conclusione.

E come tutte le belle sceneggiature, anche la nostra è destinata a sfociare in tragedia.

Tanto compianto e angustiato amore, infine, dopo un periodo di felicità, scema in una miserevole fine.

La fine che dà senso a tutto, la fine che dà ai due tristi amanti il loro degno, crudele riscatto.

Ed oggi, dopo tutto quanto, dopo questi meravigliosi mesi che mi son stati concessi da Dio…

Io, adesso, devo dirti addio.



“Cosa vuoi, Kakashi?”

Sono mesi che Kakashi mi evita come fossi la peste… Sono mesi che Sasuke ha perso la memoria, mesi in cui non ho fatto altro che covare rabbia. Non riesco ad esser gentile con lui… La ferita brucia ancora, è viva, pulsa.

“Sasuke… Come sta?”

“Beh, alla grande, a parte che non ricorda un cazzo.”

“Ha fatto l’esame per diventare Jonin… Vero?” Kakashi è esitante, strano, mentre mi rivolge questa domanda.

“Si… L’ha passato a pieni voti. Sembra che abbia mantenuto ogni sua abilità… In ben poco tempo potrebbe diventare Anbu… E’ quello che desidera fare, da quel che mi ha accennato.”

Lo fisso di sottecchi, con cautela gemella alla sua. Qualcosa non va. Siamo nel suo ufficio. Lui è dietro la scrivania e il suo sguardo di rado incontra il mio; scatta da un lato all’altro e a volte s’abbassa sulle sue mani intrecciate, si tormenta le nocche. Il nervosismo aleggia in tutta la stanza, pesa, si fa sentire. All’inizio credevo fosse per come si era comportato nei miei confronti e in quelli di Sasuke, ma sento che non è così. C’è dell’altro.

E non mi piace.

“E’ quello che desidera fare lui… o quello che vuole qualcun altro?”

Sento la tempia pulsare, e sbotto, carico d’astio e risentimento.

“Se credi che sia io a convincerlo, non mi conosci proprio per un ca!...”

“No.” Mi interrompe. “Intendo qualcun altro.”

“Ma… a che Diavolo ti stai riferendo?...” mi sto sentendo pian piano agitare, non so da cosa. Un brutto presentimento si sta facendo strada dentro di me, un brutto presagio.

“Qualcuno vuole che Sasuke aiuti in un colpo di Stato. Lui non è l’unico a cui è stata tolta la memoria… Ma anche altri…”

Ma che…

“Che cosa significa?”

“Vogliono creare una squadra di uomini e donne che si sacrifichino per… Questo. Non so che progetti abbiano loro precisamente per Sasuke, ma credo che lui non morrebbe… Non subito, almeno. Lui terrebbe a bada te, la Volpe, dunque… Lo terrebbero in vita almeno sino a che non raggiungono l’apice, secondo il mio ragionamento.”

“… Quel giorno. Il giorno in cui siamo stati chiamati a decidere le sorti di Sasuke, loro… Mi hanno preso in disparte.” Kakashi sospira profondamente. “Mi hanno proposto… Un accordo. La memoria di Sasuke, in cambio della resurrezione di Rin.”

Spalanco la bocca, in pieno shock.

“Quindi… Rin adesso è viva?! Come?!”

“… Non proprio. E’ poco più palpabile e visibile di un fantasma. Lei non è qui e non è nemmeno nell’aldilà. E’ nel mezzo…” sospira nuovamente, prendendosi la testa tra le mani.

“… Sono stato debole, Naruto. Sono stato debole. Sapevo vagamente dei loro piani, ma… Sono stato sopraffatto… Dalla voglia di riaverla, qui. So… So che tu puoi capirmi.” La sua voce è soffocata, attutita dalle sue mani. Sento pian piano la mia rabbia scemare e annullarsi.

“Non volevano che tu sapessi. Non avresti mai concesso che Sasuke venisse usato.

Sei ancora in tempo.

Fuggi, Naruto. Prendi Sasuke e vattene, prima che sia troppo tardi. Metà Konoha è coinvolta in tutto questo, anche persone che tu… Non immagineresti. Non vale la pena rivivere un’ennesima Guerra… non vale la pena sacrificarsi per la stessa gente che avrebbe condannato Sasuke a morte… Anzi, che lo hanno condannato a morte. Ho sperato, per qualche attimo, che la gente sarebbe stata più clemente. Ho sperato per qualche minuscolo istante che avrebbero optato per una sua prigionia, o recupero.

Invece hanno scelto d’usarlo… Come un burattino senz’anima. Salvare proprio loro, che tanto hanno odiato e disprezzato due ragazzini con un destino crudele che nessuno dei due aveva potuto decidere, che hanno cambiato per sempre il loro modo di ragionare e vivere.

Hai ragione, quando dici che non meritano. E dopo quanto fatto a Sasuke… non meritano nulla.

So che alla fine deciderai da te… Ma Sasuke non sopravvivrebbe adesso che sai, adesso che non ha ancora riacquisito la totale dimestichezza con tutte le sue abilità. Perché, nonostante le possegga, tu sai che gli ci è voluto qualche tempo per ricordare precisamente come armeggiarle completamente… Questa tecnica è quanto di più intricato, maligno e schifoso abbia mai sentito.

Da parte mia… Non ho scusanti. La mia debolezza e il mio egoismo hanno inciso sia su Rin che su voi… Le persone che più amo... Rin vive una vita che non è vita, costretta tra quattro mura e consapevole di star vivendo una bellissima bugia. Non ho mai accettato la sua morte, non ho mai accettato il fatto di non aver potuto vivere la vita che sognavo con lei. Ero innamorato perso di Rin quando lei è morta. E poi ho danneggiato te… Ho danneggiato Sasuke… L’ho ucciso.

Un’altra persona che grava sulla mia coscienza.

Tutto per uno stupido barlume, falso, contorto, della vita che avrei potuto avere con Rin. Perdonami, Naruto.”

Silenzio accoglie le sue parole. Mi sento svuotato. Non saprei come altro definire quello che sento adesso.

Svuotato.

“Io… Adesso… Non ho altra scelta…” Sono costretto a fuggire. Sasuke dipende da me e non posso rischiare muoia per qualche mio stupido scatto eroico.

Mi sento… Impotente.

“Puoi ricominciare a vivere. Lontano da qui.”

Fai la valigia…

“Addio, Naruto.”

“Aspetta!” lo fermo, mentre s’alza frettolosamente, tremando.

“Tu… che fine farai?” Kakashi mi sorride.

“Non lo so, Naruto.”

“Vieni con noi, portati Rin. Vedremo cosa fare e come agire… anche per Konoha.” Gli propongo.

“… Si. Va bene.”

“Domani, all’alba. Ci troviamo sul punto più alto di Konoha.”

E fuggi via da Malinconia.



Rin svanisce sotto il mio sguardo, lentamente. Un ultimo, dolce, felice sorriso, le illumina il volto.

Mi dice “Arrivederci, amore mio.”

“Arrivederci, amore.” Riesco a dire prima che una spada affondi nel mio petto, trapassandomi da parte a parte.

Ci rivediamo nella prossima vita.



*Frase tratta dalla canzone "Goodbye Malinconia"
   
 
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