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Autore: Black Mist    24/05/2017    4 recensioni
Storia ad OC
Iscrizioni chiuse.
Crossover con un mondo di magia, seguiremo le vostre avventure con Ginevra, sotto forma di OC. Magia, lezioni che sognamo da quando abbiamo aperto per la prima volta i libri della nostra J.K.Rowling, amori e calcio.
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Tsurugi Kyousuke, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il corridoio del treno era ricolmo di studenti dalle divise di mille colori, fu la prima cosa che Ginevra notò. Non che fosse una cosa particolarmente difficile da individuare, visto gli ultimi tredici spintoni, venti pestate ai piedi e altrettante urla dopo, ma vedere tutti quei bambini/giovani uomini muoversi come massa informe tutti vicini, dava una strana sensazione a Ginevra. 

Presto pure lei sarebbe stata lì, pensò eccitata. Lì, in compagnia di una combriccola di amici affiatata a ridere e scherzare.

Osamu le morse la mano dalle sbarre della gabbia.

-OUC-  stupida lontra!- Ginevra si mise a scrollare la mano morsa nemmeno tentando di celare un'espressione di fastidio. Osamu la guardava con i suoi occhi cioccolato con un sogghigno. 

-Avrei dovuto prendere un gufo, ecco cosa!- brontolò guardando male quest'ultimo, mentre apriva la porta di uno scompartimento.

Era vuoto.

Ginevra sospirò. Fare amici non sarebbe stato così facile purtroppo.

Si sedette su una delle seggiole rosse e si mise a guardare fuori dalla finestra. Il treno era ancora alla stazione, di conseguenza la finestra le permetteva di osservare la piattaforma e le persone su di essa.

C'era una famiglia dannatamente rumorosa e numerosa che si poteva facilmente individuare dai capelli rosso carota che avevano tutti avevano in comune.

Davanti alla finestra proprio di Ginevra c'era anche una madre che sistemava il colletto della maglia alla propria figlia, una bambina dai capelli castani che le sorrideva radiosa. Aveva due occhi enormi e dalle numerose sfumature castane e rosse, che le davano un'aria dolce e innocente.

Ginevra sbuffò. Con tutto il rispetto ma sembrava una di quelle bambine che stanno sempre zitte e buone. 

In quell'instante due bambini uscirono dal varco. Uno era un bambino mingherlino dagli occhi metallici e i capelli dalla peculiare forma, che rideva a quello che l'amico gli aveva detto, un bambino dagli occhi e capelli del color verde acqua, la cui forma ricordava due tenere orecchie di coniglio.

Il bambino dai capelli verdi ad un certo punto si volse verso il treno e incrociò lo sguardo della bambina dei capelli castani, che si staccò dalla madre e corse ad abbracciare l'altro.

Nel lato opposto della stazione una famiglia stava discutendo con il figlio, un bambino mingherlino dai capelli biondi cenere, che terminavano con dei riccioluti sulle punte. Ginevra non vedeva bene il suo volto, in quanto era troppo distante, ma poteva notare quanto fosse rannicchiato su se stesso, la testa bassa e vergognosa.

A Ginevra quella vista non piaceva. Le ricordava troppo certe riunioni familiari avute in passato. Certo, nulla che un po' di petardi infilati nell'arrosto di fagiano non potesse risolvere.

Il treno fischiò.

Ginevra si mise composta e chiuse gli occhi.

 

*flashback*

 

-Tu sarai un Serpeverde, Ginevra.

Era la voce di suo padre, che la trapassava con gli occhi severi.

-E darai lustro alla celebre casata dei Marrow!

Quella era la voce di sua madre, i cui occhi verdi la guardavano con superbia.

 

*End flashback*

 

Un sogghigno comparse sul volto apparentemente angelico della bambina.

-Col c****.

 

 

 

 

 

 

-Topolina, tesoro, ricordati di lavarti i denti tre volte al giorno..

-Si mamma...

-E di pettinarti i capelli, ma non durante le lezioni...

-Sì mamma.

-E mandami ALMENO tre lettere. Entro la prossima settimana.

-Sì mamma. Ora poso andare?

Una bambina dai capelli rosso scuro si stava torcendo i capelli davanti alla madre, che continuava a farle raccomandazioni.

-E comportati bene!

-SÌ mamma, ora posso andare? Per favore?

La donna sorrise dolcemente. 

-Vai e dai il massimo. Quando tornerai dovrai raccontarmi tutto di Hoguorm.

-Hogwarts mamma, Hogwarts. Ci vediamo a Natale!

Un fuggiasco bacio sulla guancia della madre e la bimba era partita, spintonando numerose persone con numerosi "mi scusi!", "mi spiace!", "ops!" per poi letteralmente volare per la porta aperta del treno.

I ragazzini del primo anno che erano lì la guardavano a bocca aperta.

Rowena sorrise tra sé, orgogliosa delle sue capacità.

Un ragazzino sghignazzò. 

Lei lo guardò con un sopracciglio inarcato. Il suo vicino, un bambino dalla capigliatura curiosa, del tutto simile a una cresta, le rise in faccia, tirando una gomitata al compagno che ancora ridacchiava, dicendo:

-Ehi Bailong, sta attento che questa mezzosangue qui ti rischierà di battere a scuola.

Gli occhi color notte di Rowena si assottigliarono pericolosamente.

-Non è stato carino quello che hai detto, sai?

L'attenzione si volse a un ragazzo che aveva la testa fuori da uno scompartimento.

Aveva i capelli di un morbido castano, che ricadevano dolcemente come caschetto ai lati del suo viso, e i suoi occhi li guardavano con disapprovazione. Vicino a lui stava un ragazzo che sembrava la perfetta reincarnazione della notte stessa: gli occhi ambra erano appuntiti e luminosi come stelle e i suoi cappelli blu notte erano raccolti in una capigliatura particolare. Rowena dedusse fosse stato però il compagno a parlare.

-E a te che ti frega, Di Rigo? 

-A te ti non si dice. - Rowena si pentì in partenza di quella frase uscita dalla sua bocca. Neanche cinque minuti dalla partenza ed era già sotto i riflettori. Peccato che non fossero molto graditi.

-Toh, la mezzosangue è una secchia.- disse l'albino con tono derisorio.

-Toh, il purosangue non sa parlare la sua lingua madre. 

Non era stata la voce di Rowena a parlare, ma dello sconosciuto dai capelli notte.

-Tu taci Blade. Non c'è posto per i traditori del proprio sangue qui. - sibilò l'albino, con voce bassa e minacciosa, tanto da far sussultare la ragazza, che si trovava più spaesata che mai. E ora?

 

 

 

Phoenix trascinava a fatica il suo bagaglio per i corridoi. I suoi capelli morbidi gli cadevano davanti agli occhi chiari, impedendogli una grande visuale.

Difatti cadde.

Flivk, il suo caro ermellino, iniziò a ridere.

-Ah, ma taci.- brontolò il ragazzo, trascinandosi in piedi e sbirciando timidamente per le finestre degli scompartimenti.

Solo uno di questi era disponibile, e dentro stava già una ragazza.

Il giovane ragazzo deglutì.

"Ok, Phoenix." Pensò tentando miseramente di sembrare risoluto "adesso vai dentro e ti presenti, okay?" Il biondo guardò la maniglia. La ragazza. Poi di nuovo la maniglia.

Flivk gli saltò su una spalla facendogli cenno col muso verso la porta.

Lui lo guardò.

Allungò titubante la mano verso la maniglia. E quella di avvicinava, sempre di più, di più, di più...!

Poi si girò, prese il baule e disse:

-Ma sai Flivk, ho sentito dire che viaggiare nel vagone bagagli dei treni è diventato molto popolare!

L'ermellino scosse il capo. Che padrone...!

Finché il ragazzo non inciampò sul tappeto, cascò all'indietro e piombò nello scompartimento, facendo sobbalzare la ragazzina.

Aveva i capelli rosso fuoco e gli occhi color del cielo, che lo osservavano preoccupati.

-Tutto ok?

Phoenix tentò di rialzarsi, stavolta incespicando sul povero Flivk, a cui cadde addosso. 

-S-Sì! Tutt-to ok!

La faccia del ragazzo era color dei capelli della ragazza che continuava ad osservarlo.

Poi gli sorrise e gli diede una pacca sulla schiena, facendogli mancare il respiro e annaspare.

-Non preoccupati! A me succede fin troppo spesso di inciampare su oggetti e i miei stessi piedi! L'importante è sempre rialzarsi!

-...o sprofondare nel sottosuolo più profondo.- mugugnò lui, però non sentito.

-Che c'è, te la sei presa per la figuraccia?

"Sfregare sale sulla ferita di certo non aiuta"

-Rimedio subito! Sai perché l'America è fredda?

Il giovane la guardò confuso.

-L'America non è fredda. Né quella nel Nord, in cui c'è una temperatura media, né tantomeno al Sud.

-Io...non intendevo...vabbè, fai la domanda e basta!

-...Perché l'America è fredda?

-Perché è stata scoperta!

Uno scomodo silenzio riempì lo scompartimento.

Sarebbe stato un lungo viaggio...

 

 

 

-Fei! Quanto manca? Sono eccitata! Perché non siamo ancora arrivati?

-Etsu, non siamo nemmeno partiti! -ridacchiò il ragazzo dai capelli a orecchie di coniglio.

-Calmati! Sei peggio di Arion!

-Non è vero! - replicò la bambina gonfiando le guance in modo infantile.

-E poi lui dov'è? 

-Credo sia in un altro scompartimento. Doveva incontrarsi con alcuni suoi amici, aveva detto.

Il fischio della locomotiva li raggiunse.

Si guardarono eccitatissimi. Estuko prese le mani di Fei tra le sue. 

-Spero tantissimo saremo nella stessa casa!

-Pure io!

-Spero anche di andare bene a scuola!

-Pure io!

-Spero di trovare anche una compagna con cui fare scherzi e mettere lucertole nei piatti dei prof!

-Pur-Aspetta!

Fei la guardava scioccato mentre lei rideva a crepapelle.

Non vedeva l'ora di iniziare a fare magie e trovarsi tantissimi amici!

Aveva in mente un sacco di cose da fare, ma nessuno le ha mai dato corda. Tranne Fei ovviamente, ma lui era il suo migliore amico. Non poteva fare cose con lui da migliore amica, eh!

Spinse la sua faccia contro il vetro della finestra, per guardare la mamma che la salutava dalla stazione.

Sorrise mentre sventolava la mano in sua direzione.

Non vedeva davvero l'ora!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

N.d.A.

Intanto ho iniziato con questo capitoletto, è corto e mi spiace non averlo fatto tanto più lungo ma vorrei avere qualche OC in più per procedere con la storia vera e propria.

Spero che agli autori delle schede i loro OC siano piaciuti ( se ci sono richieste non esitate a farle ) e premetto che il prossimo capitolo sarà più completo e si procederà con la storia.

Per altri che fossero interessati alla storia, la scheda OC è nel prologo.

Chiedo immediatamente scusa per eventuali errori ortografici, ma sul telefono ho qualche difficoltà a scrivere 

Black Mist

   
 
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