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Autore: Ginny W    10/06/2009    5 recensioni
Cosa succederebbe se Harry Potter e Draco Malfoy finissero nel passato e non sapessero come tornare indietro?
Genere: Romantico, Commedia, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: I Malandrini, Narcissa Malfoy, Severus Piton | Coppie: Draco/Harry
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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cap2

"Dobbiamo assolutamente fargliela pagare James, quella serpe non può permettersi di attaccarti così!" ribadì, per l'ennesima volta nel corso della mattinata Sirius Black che, consumando voracemente il suo pranzo, insisteva per avere vendetta dell'affronto recato all'amico.

Harry, che continuava a ripetere di non essere stato attaccato da Draco...o meglio, da Lucius...o chi accidenti era in quel momento, veniva ripetutamente zittito da Sirius e Peter, più che mai decisi a render dura la vita a Malfoy e al suo compagno di casa, Piton. Anche Remus Lupin, che di solito restava in disparte negli scherzi organizzati dai tre, sembrava pensare che una punizione alle due serpi non avrebbe fatto male.

"Ragazzi, sul serio... Malfoy non mi ha neanche sfiorato, non vale la pena beccarsi una punizione per così poco!" disse con poco convincimento, Harry.

"Io non credo alle mie orecchie Ramoso... devi aver sbattuto la testa da qualche parte, io quasi non ti riconosco più!" Sirius Black quasi urlò, guardando l'amico, con la miglior faccia scandalizzata del suo repertorio.

"D'accordo, va bene... fai un po' come ti pare!" rispose Harry, preferendo non suscitare i sospetti dei tre Grifondoro.

Durante il pranzo i tre amici iniziarono a progettare la malandrinata a danno delle due serpi mentre Harry, in disparte, aveva ormai rinunciato a protestare, costretto ad assecondare, con poca voglia, lo scherzo, mentre pochi posti più in là, Lily Evans, avendo capito che i quattro tramavano qualcosa, borbottò un infastidito: "Infantili!"

Durante il corso del pomeriggio, poi, per Harry Potter fu un'ardua impresa quella di non destare sospetti sul suo comportamento: si sentiva stranamente a disagio in quella situazione, poiché non sapendo come comportarsi, rischiava di far confondere e di insospettire i suoi compagni... o peggio ancora agli insegnanti!

D'altro canto, anche per Draco Malfoy la mattinata appena trascorsa non era stata facile da affrontare. Il biondo aveva trascorso il mattino chiuso nella Sala Comune della sua Casa, in un grande stato di agitazione: seduto su un grande divano, con la testa tra le mani, cercando di non impazzire al pensiero su come lui e Potter potessero essersi ritrovati al settimo piano, e sul perché Potter se ne fosse andato via, in compagnia di tre ragazzi che non aveva mai visto girovagare per Hogwarts, tantomeno in compagnia dello Sfregiato.

Mentre meditava su quella strana situazione, ricordò una cosa che avrebbe di gran lunga preferito dimenticare: il ragazzo moro, piuttosto arrogantemente, l'aveva congedato con uno sguardo carico di disprezzo, chiamandolo Lucius. Immerso nei suoi pensieri, quasi non sentì la porta dei sotterranei aprirsi per far entrare un ragazzo, che non appena lo vide si diresse verso di lui.

"Ehi, Lucius...ma stai ancora sperimentando le pozioni ringiovanenti? "chiese rimanendo in piedi davanti a Draco, aspettandosi chiaramente una risposta.

Malfoy, alzando lentamente lo sguardo confuso e spaesato, squadrò il compagno davanti a lui: era magrolino, pallido come un lenzuolo e indiscutibilmente brutto. Un naso adunco sporgeva dalla faccia, incorniciata da capelli scuri, neri come la pece e decisamente unti. 

Il biondo notò che il ragazzo era un Serpeverde, altrimenti non si sarebbe spiegato come avesse fatto ad entrare nella Sala Comune; ma nonostante la conferma, attestata dalla cravatta verde-argento, il biondo non ricordava proprio di averlo mai incontrato da nessuna parte, e questo aumentava  la confusione nella sua testa, soprattutto quando si rese conto che gli si rivolgeva con tanta confidenza, come se fossero amici.

Il ragazzo, certo del fatto che Malfoy non gli avrebbe risposto, gli diede le spalle e scuotendo la testa si incamminò nuovamente in direzione del portone d'accesso; senza neanche una parola, scomparve dalla sua vista.

Sconcertato da tale comportamento, il biondo rimase lì, fermo, a rimuginare. Improvvisamente, la consapevolezza di chi fosse l'altro ragazzo, lo colpì come un fulmine a ciel sereno: quello era Piton...ma un Piton molto più giovane di come lo ricordasse. Era uguale a quello delle foto che il padre aveva dei tempi della scuola.

Erano tornati nel passato, aveva scagliato su Potter un incantesimo temporale!

"Che tutte queste stranezze dipendano da un mio errore?" si chiese mentalmente. Di certo non l'avrebbe mai ammesso: i Malfoy non sbagliano, non sbagliano mai...

Distratto da un rumore alzò gli occhi e si rese conto che una candida civetta dai riflessi argentati, con una pergamena legata alla zampa, si era appollaiata sul bracciolo della poltrona davanti a lui.

Si alzò come un automa dal suo posto e le si diresse incontro, leggendo il suo nome come destinatario della missiva. Aprendola con svogliata noncuranza, rimase un attimo perplesso nel leggere quelle poche parole:

"Ho bisogno di parlarti: vediamoci davanti alla Stanza delle Necessità alle nove e trenta in punto. Non mancare, furetto!

 H.P."

H.P.? Non poteva che trattarsi di Harry Potter!

Si recò alla scrivania, poco distante dal grande camino e scribacchiò velocemente una risposta. In quel momento il grande orologio suonò le dodici in punto. Facendo ripartire la civetta con la risposta, Draco si diresse verso la Sala Grande per il pranzo.

Si era appena seduto al suo posto, quando notò la civetta sorvolare leggiadra la tavolata dei Grifondoro e soffermarsi un istante, lasciando cadere delicatamente in grembo ad Harry Potter una lettera. Sentendo su di sé lo sguardo del moro, alzò la testa e annuì impercettibilmente.

Chissà se Potter poteva fornirgli le risposte ad alcune delle domande che gli affollavano la testa.

 

   ******

 

Mancavano cinque minuti alle nove e trenta ed  Harry Potter era già arrivato al settimo piano. Dopo aver messo via il Mantello dell'invisibilità e la Mappa del Malandrino, si appoggiò su di una delle tante colonne millenarie della scuola, in trepidante attesa del compagno.

Aveva aspettato per tutto il pomeriggio quel momento, sperando che insieme a Malfoy sarebbe riuscito a raccapezzarsi in quella faccenda. Di certo il biondo conosceva l'incantesimo che gli aveva scagliato contro, non avrebbe avuto difficoltà, quindi, a pronunciare il contro incantesimo.

"Sempre se esiste" disse una vocina nella sua testa, che assomigliava paurosamente a quella di Hermione Granger. Scacciato quel pensiero pessimistico, si staccò dalla colonna, iniziando a camminare su e giù, senza perdere di vista le due estremità del corridoio, aspettando, per quello che sembrò un tempo infinito, l'arrivo di Malfoy.

 "Potter" disse il biondo, fingendo indifferenza, a mo' di saluto.

"Malfoy" rispose Harry, sentendo la rabbia crescere dentro di sé. Non solo si trovavano in quella situazione a causa sua, ma al principino non pareva proprio importare quel piccolo dettaglio, e si permetteva anche di arrivare in ritardo.

Camminando davanti al ritratto di Barnaba il Babbeo per tre volte, Harry fece apparire una porta, dove entrò seguito da Draco: la stanza era arredata elegantemente, con colori caldi, tipici della Casa dei Grifondoro e con al centro un grande camino, circondato da poltrone e divani.

"Stanza delle Necessità, Malfoy, non dirmi che non ne sapevi niente!" chiese Harry, ghignando davanti all'espressione altezzosa di Draco Malfoy, mentre si sedeva su di un grande sofà.

"Ma chi ti ha chiesto niente Potter, allora di cosa devi parlarmi?" chiese Draco, accomodandosi a sua volta sulla poltrona davanti ad Harry.

"Voglio sapere quale incantesimo hai usato per spedirci nel passato!" rispose schiettamente il moro.

Malfoy lo guardò, sentendo un disagio mai provato prima.

" Sei proprio certo che sia colpa mia, Potter?"

" Certo, Malfoy...visto che sei l'unico che continua a lanciarmi maledizioni anche ora, che Voldemort è stato sconfitto...l'idea non piace neanche a me, ma dovremmo collaborare per venir fuori da questa situazione" disse Harry.

 "Va bene, va bene, collaboriamo... Non conosco gli effetti dell'incantesimo, né tantomeno un contro incantesimo! L'ho trovato scritto in un diario di mio padre, Potter, non so nient'altro" disse Draco, stizzito, sprofondando nella poltrona.

"Allora si tratta di magia oscura. Ricordi almeno la formula?" chiese il moro, scompigliandosi i capelli.

"Vortex  temporis*" rispose semplicemente, il biondo.

"Bene, allora cercheremo qualcosa nella biblioteca, nella sezione proibita" disse Harry.

"Fa quello che ti pare, Potter, l'importante è tornare nel nostro tempo..."

"Sia chiaro Malfoy, tu mi aiuterai: da solo ci impiegherei troppo tempo, e dopotutto sei tu che ti metti a scagliare incantesimi senza conoscerne gli effetti, quindi tu mi aiuterai" disse autoritariamente il Grifondoro, sfidando il biondo.

"Che faccia tosta...non ti ricorda nulla un bagno infestato? E una certa maledizione sconosciuta?...Dimmi dove e quando!" sbuffò Draco, arricciando il naso.

"Inizieremo domani nell'intervallo dopo pranzo. In biblioteca, davanti alla sezione proibita."

"E sentiamo, genio, come pensi di entrare nella sezione proibita, di giorno e con la bibliotecaria in circolazione?" chiese, sbeffeggiando il compagno.

"Tu fatti trovare là davanti, io troverò il modo di farci entrare indisturbati" rispose Harry, alzandosi dalla poltrona e dirigendosi verso la porta. Aprendola Harry controllò il corridoio, che sembrava deserto, ma  dopo un istante, si sentì un rumore di passi accompagnato da un gran vociare e si fermò di scatto sulla soglia.

Malfoy che seguiva Harry, cercava di capire come mai Potter si fosse fermato così all'improvviso davanti l'ingresso.

"Potter, vuoi spostarti?" chiese Draco, confuso dal comportamento del moro.

"Sta zitto!" rispose Harry al compagno, cercando di ascoltare.

"Oh si, Malfoy e Piton non sanno quello che li aspetta!" disse una voce, che ad Harry sembrò familiare. All'improvviso un gruppo di quattro persone comparve nel corridoio, illuminato soltanto da una luce fioca che consentiva ugualmente di distinguere le sembianze dei ragazzi.

Harry chiuse la grande porta di legno, con uno sguardo confuso. Con mani febbrili cercò nella tasca del mantello la Mappa del Malandrino. Aprendola, gli vennero confermate le sue supposizioni e sconfortato si lasciò scivolare sul pavimento.

"Posso sapere perché non si può uscire?" chiese Malfoy, infastidito.

"C'è qualcuno nel corridoio" rispose Harry debolmente, guardando per terra con uno sguardo scioccato.

"Sembra che tu abbia visto un fantasma, Potter... chi c'è la fuori?" chiese interessato, il biondo, che non capiva la reazione del Grifondoro.

"Mio padre."

 

 

* Tradotto dal latino sarebbe "spirale di tempo"

Ok, mi scuso per il mega ritardo, ma come alcune di voi sanno sono stata da novembre senza linea, e adesso che la telecom si è di nuovo fatta viva ho provveduto a postare il prima possibile :)

Ringrazo come al solito Annaly che mi ha betato il capitolo...

Godetevi questo chappy e fatemi sapere che ne pensate... un bacione ricolmo di affetto a tutte! <3

 

  
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