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Autore: Queen FalseHearth    25/05/2017    4 recensioni
La danza: è una parola a prima vista può sembrare semplice ma che racchiude molti segreti. Come fa la danza a renderti speciale? Perché solo lei ti permette di esprimere i sentimenti attraverso il corpo? Perché la danza è vita, ecco la risposta.
Leggete questa storia se vi va ;)
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La danza: è una parola a prima vista può sembrare semplice ma che racchiude molti segreti. Come fa la danza a renderti speciale? Perché solo lei ti permette di esprimere i sentimenti attraverso il corpo? Perché la danza è vita, ecco la risposta.
Io adoro ballare; la danza fa parte di me, quando eseguo quei movimenti mi sento…mi sento speciale. Dimentico tutto: le faccende frivole e i brutti scherzi. La palestra dove faccio lezione è diventata il mio regno. La musica che accompagna gli esercizi è a dir poco spettacolare. M’impegno con tutte le forze a onorare la danza, a non sbagliare i movimenti di essa. L’unica cosa che non mi va a genio sono gli esercizi base, quelli che occupano tutte le ore del periodo invernale, preferisco imparare coreografie; ma senza esercizi non potrei fare niente. Grazie a quegli allenamenti (il noioso ma preciso tandiou) so fare cose che a prima vista risultano molto difficili. Per esempio all’inizio del mio quinto anno accademico di danza ero molto brava a gestire le mie meravigliose doppie pirouette iniziando dalla quarta posizione, tutto grazie agli esercizi. La mia insegnate notando il mio progresso mi suggerì addirittura di provare tre pirouette di fila.

Adesso non riesco a farne manco una sola giusta!

Il saggio di fine anno è vicino e non abbiamo tempo di fare la preparazione alla sbarra: o li sapevamo fare o il balletto sarebbe stato una schifezza. Di certo non avrei tenuto le gambe piegate o sbagliare i movimenti delle braccia ma credo di aver dimenticato come fare i giri. Mi sono scordata la tecnica, ma come ho fatto? Dovevo esercitarmi per conto mio, ho riconosciuto il valore di quegli esercizi. Oggi pomeriggio ci ho provato.
Mi sono posizionata nella diagonale del soggiorno; mia madre stava facendo i servizi e mia sorella esce dalla sua camera solo se ha fame, avrei avuto la stanza tutta per me. La mia gamba davanti era in plié, affondatissima: la sua spinta bastava per girare correttamente ma non ci riuscivo. L’orribile quadro in bianco e nero di cui ignoro il significato (forse…etruschi che pescano su un fiume?) era diventato il mio punto fisso, la sua posizione poteva permettermi di fare i miei tentativi. Cosa mancava? Girai, girai, girai e finivo per perdere l’equilibro e terminare in maniera brusca. Danzare oltre a essere travolgente esige il rispetto di regole che non possono essere ignorate, la conseguenza sono cadute poco aggraziate e dolori atroci. Fare le piroutte, o qualsiasi passo di danza classica, non dipendeva dalla mia determinazione perché se sfrutto solo quella non riuscirò a fare niente. No: la danza esige metodo e coordinazione, movimenti precisi e leggiadri. La danza è ordine. Potevo provare a fare mille piroutte ma sapevo che nessuna sarebbe stata dignitosa se fatta con aggressività.
Forse era questione di equilibro. Decisi di ritornare alle basi, di usare la sbarra. La libreria del soggiorno era perfetta per appoggiarmi parzialmente. Feci un plié, forse uno dei migliori, e poi trasformai la gamba destra in un passè (un movimento di passaggio del piede della gamba in azione che passa dal ginocchio della gamba di sostegno prima di cambiare posizione). Tolsi delicatamente la mano dallo scaffale e subito caddi. Come potevo fare una pirouette decente se non riuscivo manco a stare in equilibro per cinque secondi?
Realizzai gli errori schiocchi che avevo fatto: le spalle erano rigide, il collo troppo rilassato, la punta del piede non era alta, il passé troppo chiuso, il piede era storto, le spalle non erano allineate con i fianchi, le braccia erano scoordinate e la gamba di base storta. Se la danza fosse una persona mi avrebbe di sicuro schiaffeggiato. Stavo sbagliando tutto: dovevo rispettare tutte quelle tecniche contemporaneamente. Dovevo partire dalla sesta posizione delle braccia e chiuderle fino a formare un cerchio (prima posizione delle braccia) contemporaneamente a quando facevo il passè o giravo! Come facevo a girare senza il sostegno delle braccia? Quel passè era fatto superficialmente. Mi sento stupida a pensare a quegli errori, come ho fatto a dimenticare quei principi che l’insegnante mi ha accuratamente corretto? Forse prima giravo la testa troppo lentamente.
Prima di ritornare al centro della sala…cioè al centro della stanza volevo riprovare a fare un altro tentativo partendo da un aiuto. Feci un passè. Sentivo che la mano non mi serviva più, rimasi in equilibrio con le braccia alla prima posizione per molto tempo. Ci sono riuscita. Che sensazione liberatoria. Ma non è quello il mio traguardo.
Ritornai a fissare il quadro, feci un gran respiro. In passato fare doppie pirouette era routine, automatico come ripetere l’alfabeto. Rivoglio quell’attitudine. Potevo farcela.
Non ci riuscì, ho fatto solo una e mezzo.
Bhe…ci riproverò.

Il giorno successivo, nell’ora di danza, la mia maestra mi corresse dicendomi che la piroutta che dovevo fare era quell’andedam e dove guardare un altro punto fisso, totalmente diverso da quello che fissavo nel soggiorno.

Errori di una ballerina classica




Angolo autrice
Ho scritto questa storia qualche giorno fa  ho deciso che è arrivato il momento di pubblicarla. Se avete notato degli errori potete segnalarmeli, sono qui per migliorare con la scrittura. Per chi non conosce questo tipo di danza sarà stata difficile la comprensione della storia…andata su Internet a cercare i passi se non li avete capiti (perché non sono stata capace di descriverli…eh eh)
La danza è vita, non ho da dire altro.

 

 

 

   
 
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