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Autore: _Lady di inchiostro_    02/06/2017    3 recensioni
Non l’hai lasciato. Neanche per un attimo, l’hai solo dato a Bepo mentre tu svolgevi l’operazione, ma poi l’hai rivoluto indietro, quasi bisognoso di poterlo stringere tra le dita.
Ne analizzavi i particolari, filo dopo filo, cucitura dopo cucitura. Fu una sensazione strana, nuova, quella che montò dentro di te, quel giorno.
Quasi come se, stingendo quel cappello con più forza, avresti potuto avvicinarti ancora di più a Mugiwara-ya.

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[Storia partecipante ai Ten Days of LawLu] [Tanta malinconia e un po’ di dolcezza ♥] [Yeah, I’m alive]
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Monkey D. Rufy, Trafalgar Law
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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(STRAW) HAT



 

Prompt: H is for... Hat








Non ricordi quando è stata l’ultima volta che hai tenuto stretto un cappello tra le dita. Di solito, tieni il tuo ben saldo sulla testa, per poi riporlo in un angolo della tua scrivania quando non hai sonno e rileggi per l’ennesima volta i tuoi tomi di medicina.
Quello che Cora-san portava in testa non era un vero e proprio cappello, ma quando la malattia si fece più persistente e lui ti avvolgeva tra le sue braccia, a te piaceva stringere i due cuori che andavano a terminare il buffo copricapo. Era come se avessi bisogno di aggrapparti a qualcosa, di sapere che Cora-san era lì e che non ti aveva ancora abbandonato. Stringere quel tessuto tra le dita ti faceva sentire stranamente a casa, come se fossi riuscito a ritrovare finalmente la pace che cercavi da tempo.
Non sei riuscito a godertela appieno, purtroppo. Mentre le lacrime ti bagnarono il viso, ti accorgesti che la camicia di Cora-san era sporca di sangue, quel maledetto giorno in cui ti salvò la vita.
E il copricapo era sempre lì, a coprirgli la testa, mentre sul suo volto si allargava un sorriso.





Quando quello strambo individuo, che assomigliava più a un pagliaccio che a un pirata, ti lanciò il cappello di Rufy, le tue dita percepirono subito qualcosa di ruvido. Era per via della paglia lavorata e intrecciata in sottilissimi fili, che andavano a formare la cupola e la visiera del cappello, legati poi da una striscia rossa; era per via di tutti i segni che erano stati lasciati su quel cappello che pareva millenario, e che comunque ne aveva passate di tutti i colori.
L’effetto che ti fece fu diverso rispetto a quello che sentivi quando stringevi il copricapo di Cora-san.
Per quanto fosse ridicolo, quell’uomo ci teneva veramente, e una volta ti aveva chiesto di provare ad indossarlo; e tu, che eri solo un bambino, ti eri tolto il cappello e ti eri messo quella stramba cosa di un colore troppo sgargiante per i tuoi gusti. Avevi sbuffato, ma poi hai abbassato subito lo sguardo nel vedere il lieve sorriso di Cora-san, simile a quello di un padre.
Come lui, anche Monkey D. Rufy teneva a quel buffo cappello di paglia.
Non l’hai lasciato. Neanche per un attimo, l’hai solo dato a Bepo mentre tu svolgevi l’operazione, ma poi l’hai rivoluto indietro, quasi bisognoso di poterlo stringere tra le dita.
Ne analizzavi i particolari, filo dopo filo, cucitura dopo cucitura. Fu una sensazione strana, nuova, quella che montò dentro di te, quel giorno.
Quasi come se, stingendo quel cappello con più forza, avresti potuto avvicinarti ancora di più a Mugiwara-ya.





Due anni dopo, ti bastò individuare quel cappello di paglia, posato su una zazzera nera come la pece, per riconoscere chi stesse cercando di attirare la tua attenzione. Dopo quello che successe sull’isola delle Kuja, dopo che avevi vegliato sulle sue condizioni per nottate intere, senza mai lasciare quel cappello, ti sei reso conto che era altro quello che nutrivi per Mugiwara-ya, non solo un semplice interesse.
L’hai visto piangere, in preda agli spasmi, l’hai visto richiamare suo fratello in quel sonno indetto dai farmaci, e ti sei reso conto che, in fondo, non eravate poi così diversi.
Anche le tue urla si sono protratte per tutta l’isola. Anche tu avresti voluto stringere Cora-san ancora una volta, chiedendogli scusa per tutto quello che gli avevi causato, rovinandogli la vita. Non ritenevi di meritare un simile privilegio, quello di vivere, almeno fino a quando non hai incontrato quel pirata tutto matto. E allora ti sei reso conto che quel bisogno quasi spasmodico di stringere quel cappello era dovuto a quello che provavi per lui e che tendevi a nascondere.
Quel ragazzino, non lo negavi, avrebbe cambiato veramente le sorti del mondo, e forse sarebbe riuscito a cambiare anche te.
Forse, sarebbe riuscito a far crollare quella scorza dura e fredda come il ghiaccio, e a farti tornare a provare dei sentimenti veri.





Avete affrontato lo scontro a Dressrosa, tu e Rufy,e non solo tu, ma un popolo intero, ha riposto in lui tutte le proprie speranze; hai messo nelle sue mani il tuo passato e i tuoi conti da saldare.
Alla fine, a scontro finito, il tuo viso si è illuminato un po’, giusto il tempo di far apparire un piccolo sorriso, e i tuoi ricordi sono subito volati a Cora-san. Sarebbe stato felice di vederti sorridere? Sicuramente sì.
A malincuore, siete stati costretti a separarvi, da Zou in poi, e tu non eri ancora riuscito ad ammettere ad alta voce che quel ragazzino ti faceva stare bene, che avevi bisogno di stare con lui; ancora non riuscivi ad ammettere di aver oltrepassato un limite che credevi invalicabile, che non ti importava più di voler stringere quel cappello tra le dita, ma che adesso volevi stringere lui. Lui e solo lui.
Era troppo per te dirlo ad alta voce, mh?
Siete stati separati per un tempo troppo lungo – o forse lo è stato solo per te, Law? – e adesso vi state per ricongiungere, poco prima di un’ennesima e imminente battaglia, con uno degli uomini più potenti del mondo. E tu non sei ancora riuscito ad ammettere i tuoi sentimenti.
«Ohi!» Ti accorgi solo adesso che qualcuno ha fatto il suo ingresso nella stanza, dove stavi da solo, per poter riflettere al meglio sulla possibile strategia di battaglia. I tuoi occhi si spalancano, e scorgi subito una cupola gialla su un letto di fili color ebano; poi, il tuo sguardo ricade su due occhi colori ossidiana e un sorriso luminoso. «Ciao Torao!»
Senza accorgetene, le tue gambe si stanno già muovendo, e in un attimo ti ritrovi ad abbracciare quel ragazzo sconclusionato e che, nonostante tutto, ami da morire. Lui non si scosta, anzi, alza appena timidamente le mani, e senti che premono contro il tessuto della camicia, contro la tua carne.
E rimanete così, in un incastro perfetto, i cappelli di entrambi oramai finiti per terra.



 


«Law?»
«Dimmi, Rufy.»
«Puoi tenermi il cappello per un po’?»






 
Miss me?
(da leggersi con la voce di Moriarty)
Vi giuro che non sono morta, sono solo emigrata su altri fandom, per adesso, ma non potevo non partecipare ai Ten Days Of LawLu.
Lo so, è una cosa insulsa, avrei potuto fare di meglio, ma non avevo nulla di pronto e questa storia è nata in una notte di estro creativo :')
Era da po' che volevo scrivere qualcosa sulla scena di Law che stringe il cappello di Rufy, penso che sia una delle più complesse del manga. Insomma, non l'ha mai lasciato... Il prompt mi ha solo dato lo spunto :3
E poi la Toei inserisce scene in più, tipo lui che stringe la visiera con forza quando gli parla Rayleigh, e boh, GRAZIE SEMPRE! <3
La scena finale sarebbe un ipotetico rincontro dopo Whole Cake Island; in questo caso, per quanto ami l'idea che loro due stiano già insieme da Dressrosa in poi, Law non ha ancora ammesso quello che prova per Rufy. Sarà l'imminente scontro con Kaido a farlo decidere ;)
Il pezzo in corsivo, invece, sarebbe una piccola scena avvenuta tra i due sulla Sunny, prima di Dressrosa; una cosa di mia invenzione, ovvio, ma per fare capire quanto Rufy si fidi – e tenga, precisiamo – a Law, al punto da lasciargli il suo cappello.
E niente, nuoto nel fluff immaginando ste cose! *w*
Che dire, fatemi sapere che cosa ne pensate! Le fiamme del LawLu Hell non si sono estinte, state tranquilli, tornerò a bruciare come prima! *risata malefica*
(ma mai come Giordano Bruno… *l’accoppano*)
Alla prossima – spero – miei adorati prodi! <3
_Lady di inchiostro_

P.S: ho aperto uno spazietto autore su Twitter, dateci un’occhiata se vi va di sapere qualcosa sulla mia inutile vita :’) ♥
 
  
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