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Autore: namory superfigo    03/06/2017    2 recensioni
ATTENZIONE: Questa storia, con il consenso degli autori, è tratta liberamente da The end of whirlpool
di Xandalpon e Lullaby1992.
Il villaggio del vortice mi ha sempre affascinato,, in questa storia lo capirete!
Salve, se avete letto la storia citata, questa è una wat if nella wat if, in pratica: cosa succederebbe se Naruto andasse a vivere nel villaggio del vortice? Cosa accadrebbe se incontrasse i figli di Yuki e Nadeshiko e insieme formassero un team? Premetto che forse sarebbe meglio aver letto la storia citata qui sopra, magari alcuni punti non saranno chiari. Ringrazio anche gli autori citati qui sopra per avermi dato il permesso di usufruire del loro materiale e spero che mi seguiranno, mi farebbe piacere!
PS: avviso che stò modificando tutta la storia, aggiornerò il prima possibile.
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
Capitoli:
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8)      CHIARIMENTI E SCONTRO SUL PONTE

 

 

Non appena giunsero davanti alla casa del vecchio una donna lo abbracciò di slancio:

“papà sei vivo, quanto sono felice!” gridò la donna stritolando il povero vecchio, i ragazzi notarono un ragazzino che li osservava con sguardo furioso.

“Ragazzi, questa è Tsunami, mia figlia, mentre questo è il mio piccolo nipotino, si chiama Inari, su saluta.” Disse il vecchio con un sorriso, Sagiko si avvicinò tendendogli la mano che lui non strinse, con uno sguardo irato si allontanò, suo nonno lo guardò andarsene con un’espressione triste sul viso.

“Siete affamati, immagino che il viaggio sia stato lungo e faticoso, sedetevi comodi!” disse Tsunami con un sorriso forzato entrando in cucina.”Wow, è tutto delizioso!” dissero all’unisono Sasuke e Naruto con le bocche piene per poi lanciarsi sguardi in cagnesco, gli altri erano stupiti da quanto cibo ingurgitassero quei due, Sakura mollò un pizzicotto a Sasuke mentre Midori rifilò un calcio al biondino:

“possibile che non sappiate mangiare civilmente?” chiese esasperata sopra ogni dire Sagiko, venendo completamente ignorata dai due che continuarono ad ingozzarsi senza alcun ritegno quando Inari, stufo di quei ninja gridò:

“ma perché non tornate a casa, non potrete nulla contro Gatoo, è troppo forte per voi!”, facendo alterare il biondino che gli gridò contro:”ma sta zitto bambino capriccioso!”. Il bambino lo guardò per poi scoppiare a piangere, ma se pensava che Naruto avesse finito si sbagliava:

“si, piangi solamente, perché non provi a reagire, sei un’incapace, pensi che il mondo giri solamente intorno a te?” disse furioso, il bambino si alzò e con le lacrime agli occhi uscì di casa, aveva bisogno di una passeggiata per sbollire i nervi. Sagiko inveì contro il biondino spalleggiata dalla compagna e dalla sensei:

“ma sei scemo, è solamente un bambino, lo hai fatto piangere razza di baka!” gridò la castana lasciando di stucco Naruto, non aveva mai sentito inveire la Yajirushi in questa maniera, ora iniziava seriamente a temere di avere compiuto una cazzata.

“Lo seguo, anche perché ho bisogno di una passeggiata” disse Inazuma guardando male il biondino.

Inari era seduto sul tronco di un’albero spezzato osservando il celo furiosamente, la sua vista però fu offuscata da una cascata di capelli color porpora, notò Inazuma sedersi accanto a lui e dire:

“cerca di perdonarlo, non voleva essere troppo duro con te, il fatto è che lui ha vissuto una vita da schifo e solo ora inizia a riprendersi, fin da bambino veniva trattato male e picchiato solo perché dentro di se conteneva il demone dalle nove code, non succede più perché ora vive a Uzu, però l’odio degli abitanti lo ha forgiato, probabilmente le parole che ti ha detto sono quelle che si ripeteva ogni giorno per andare avanti.”. Inari la guardò stupito, non si sarebbe mai aspettato che Naruto avesse vissuto tutta quella sofferenza, in confronto la sua era una bazzecola, eppure il biondo era riuscito a rialzarsi e a continuare per la sua strada, perchè lui non avrebbe potuto lottare come lui? In quel momento il bambino si promise che da quel momento in poi non sarebbe stato più così arrendevole, avrebbe lottato fino alla fine per ottenere cio che voleva! Inazuma lo lasciò a rimuginare sui suoi pensieri e si diresse verso la casetta, all’improvviso però una serie di kunai la costrinsero a difendersi, dopo aver respinto le armi si mise in posizione di combattimento aspettandosi un altro attacco, una serie di shuriken puntarono verso la sua testa, li schivò agilmente e riuscì a intravedere il suo avversario:

“esci da li Uchiha” gli disse irritata, non voleva perdere tempo, sapeva gia cosa le avrebbe chiesto, seppur titubante gli doveva una spiegazione. Il ragazzo uscì dal cespuglio in cui si era nascosto e chiese:

“come fai ad avere lo sharingan?”.

“Sai gia tutto, sono una figlia bastarda del tuo clan… parecchi anni fa, durante la terza grande guerra ninja, il nostro villaggio chiese aiuto a Konoha, la nostra storica alleata. Mia madre, Hakari,  fu mandata come messaggero del vortice perché era la più calma e paziente del clan, alcuni persino dubitavano delle sue origini come sulle mie dato che ero e sono tuttora pigra. Comunque, mia madre incontrò subito il consenso di parecchi clan come i Sarutobi, i Nara, gli Akimichi e gli Yamanaka, ma incontrò anche clan avversi come gli Yuga e gli Uchiha, però alla fine la maggioransa votò per aiutarci. Mia madre,  ignara del pericolo, mandò avanti le sue guardie del corpo. Mentre si allontanava dal villaggio passò nel quartiere Uchiha, dove fu aggredita da uomini mascherati. All’inizio riuscì a contrastarli ma poi si rese conto dell’effettivo pericolo dei suoi avversari, dopo averla sconfitta…” li una lacrima scese sul suo viso.

“Fu ingiustamente stuprata. Per questo all’inizio quando naqqui lei fu distaccata nei miei confronti perché i miei occhi neri le ricordavano dell’accaduto, sei soddisfatto adesso?” chiese mentre una seconda lacrima scendeva imperterrita sul suo viso, anche se si era abituata ormai alle sue origini faceva ancora male parlarne.

“Scusami, non volevo rattristarti…”.

“Non è colpa tua” gli disse lei asciugandosi le goccie salate.

“quindi noi saremmo cugini alla lontana?” chiese l’Uchiha.

“Be… penso di si” gli rispose, il ragazzo le sorrise.

“Be, allora non sono l’unico superstite del mio clan!” gioì lui.

-Addirittura ha rinnegato suo fratello, povero ragazzo…- si disse lei tristemente.

“Se vuoi in queste settimane ti posso aiutare con lo sharingan” gli propose, il ragazzo gioì per quella proposta allettante e annuì contento.

***

 

Nei giorni seguenti però non fu solo Sasuke ad allenarsi, dato che Kakashi era libero e che sai aveva deciso di allenarsi con Midori l’albino fu braccato dalla rosa che gli chiese di aiutarla negli allenamenti, voleva diventare più forte, la prossima volta avrebbe fatto vedere lei a quella rossa dalle lunghe trecce chi era la più forte! Sai si allenava con Midori, mentre Naruto con Sagiko, lo stile di lotta della ragazza migliorava ogni giorno, lei lo aiutava ad affinare la sua velocità, il suo punto di forza, nonostante tutto il suo impegno però non era mai riuscito a schivare tutte le freccie della castana. Dopo qualche giorno però successe una cosa strana, tutti i ragazzi e i sensei avevano deciso di accompagnare il vecchio Tazuna, quando però giunsero alla costruzione notarono che non c’era nessuno, oltre tutto un velo di nebbia preoccupante si era abbassato sul ponte, i ragazzi si misero in guardia, un sibilo fin troppo famigliare confermò i loro tremendi sospetti, Zabuza era tornato!

Dalla nebbia apparve l’uomo accompagnato da un ragazzo con la maschera, era l’oinin che lo aveva ucciso!

-Così era un suo alleato- pensarono Kakashi e Inazuma mettendosi in posizione.

“Ragazzi, noi ci occupiamo di Zabuza, Midori,Sai e Sakura difendete il vecchio, voi cercate di sconfiggerlo!” disse Inazuma estraendo la sua spada e pardento all’attacco seguita a ruota da Kakashi.Il ragazzo mascherato iniziò a comporre rapidi sigilli con una sola mano:

“arte del ghiaccio: tecnica del cristallo mortale!”. Una serie di piccoli cristalli si avventò contro di loro, l’Uchiha li ridusse tutti in acqua grazie ad una vampata di fuoco spuntata dalla sua bocca.

“Complimenti, vediamo come ve la cavate con questo!” gridò componendo altri sigilli:

“arte del ghiaccio: tecnica degli specchi diabolici!”. Intorno a loro apparve una cupola di lastre di ghiaccio che riflettevano l’immagine del ragazzo che disse sorridendo maniacalmente:

“ora inizia lo spettacolo!”. Il ragazzo scomparve, uno spiedo partì da uno specchio verso Naruto che lo respinse, un altro puntò contro Sagiko che si difese, ma iniziarono ad apparire molti altri spiedi e ben presto i ragazzi furono in balia di quelle armi affilate, l’Uchiha era quello che riusciva di più ad evitarli grazie allo sharingan che gli permetteva di prevedere le mosse dell’avversario, gli altri erano coperti di tagli e sangue. L’uchiha  tentò il tutto per tutto lanciando una palla di fuoco suprema, ma le fiamme non scalfirono le lastre.

“Mi dispiace, dovrai sparare fiamme molto più calde per sciogliere questi” lo sbeffeggiò il ragazzo, Naruto si moltiplicò nel vano tentativo di difendersi, prima che i cloni piombassero sugli specchi furono tutti uccisi. Sagiko evocò le sue ali ricorrendo alla rotazione delle piume assassine, tecnica inventata da Naruto come avariante della nuvola di piume e alla sua tempesta di piume, lo stratagemma sembrò funzionare perché gli spiedi cozzavano contro le piume di fvento, purtroppo non poteva mantenere quel ritmo a lungo, Aku decise di lanciare una quantità esagerata di spiedi che distrussero le piume avventandosi minacciosa contro di lei, sarebbe morta se Naruto non si fosse messo in mezzo facendole da scudo con il suo corpo, dopo quella scarica di colpi cadde a terra grondando sangue.

“Naruto, perché?” chiese la ragazza inginocchiandosi davanti a lui.

“Tranquilla…” le sussurrò con un filo di voce, Aku tirò un’altra scarica di sembon contro di lui, però i colpi cozzarono solamente sul corpo dell’Uchiha.

“Perché lo hai fatto, stupido!” gli gridò Naruto che si era velocemente ripreso grazie al chakra della volpe.

“Sta zitto testa quadra, il mio corpo si è mosso da solo.”.

“A proposito, fammi un favore, difendi Sakura a qualunque costo, io…” rantolò morendo tra le braccia del biondino, una scarica di chakra rosso lo avvolse spazzando via la nebbia e inquietando i jonin, con un’urlo bestiale si scagliò contro gli specchi, la sua velocità era triplicata, se non di più, fatto sta che Aku non riuscì a fermarlo dal distruggere il suo specchio e mentre si spostava fu afferrato e sbattuto per terra, ma la cosa più stupefacente era che tutte le ferite erano guarite.

-Ma che demonio stò affrontando?- si chiese il ragazzo terrorizzato mentre era in balia della furia omicida del biondo che continuava ad infierire sul suo corpo martoriato, guando un pugno riuscì a rompergli la maschera il biondino si fermò guardandogli il viso, il chakra si ritirò nel suo corpo permettendo al ragazzo di ferirlo con un sembon.

“Tutto qui quello che sai fare, dove è finita la furia di qualche secondo fa?” chiese prima di sferrare il colpo di grazia che però fu parato da Sagiko che si lanciò all’attacco in un disperato tentativo di difendere Naruto, dopo qualche scambio di colpi fu messa anche lei al tappeto, quando però Aku si preparò a finirli fu fermato da Sakura che aveva visto Sasuke riverso al suolo e non ci aveva più visto dalla rabbia e guidata dall’istinto si era lanciata contro l’aguzino del suo amore. Iniziò ad incalzarlo con una scarica di colpi veloci e potentissimi che Aku parava astento, sapeva di non avere molte possibilità ma aveva notato Naruto che che si curava, infatti il biondo possedeva una delle abilità innate del suo clan, quella di curare chiunque con un morso, però la sua era molto più potente e poteva curare anche solo trasmettendo una piccola quantità di chakra, così appoggiandosi una mano sulle ferite poteva guarirle anche senza l’aiuto del Kyubi. Dopo qualche minuto Naruto si alzò come nuovo, si avvicinò all’Uchiha trasmettendogli una piccola quantità di chakra, girando nel suo corpo lo avrebbe curato, poi fece lo stesso procedimento con Sagiko che aprì gli occhi al delicato tocco del biondo ringraziandolo con lo sguardo, dopo aver compiuto cio il biondo si avventò contro Aku che però percepì un pericolo e disse:

“mi dispiace, purtroppo il mio maestro è in pericolo” così dicendo si lanciò verso il pericolo intenzionato a salvarlo.

***

Lo scontro tra Zabuza e i ragazzi dallo sharingan continuava senza esclusione di colpi, nuibaru sferrava violenti attacchi respinti dalla mannaia decapitatrice mentre Kakashi attaccava con un paio di kunai potenziati con il chakra, all’improvviso Zabuza ricorse dinuovo alla sua tecnica migliore, un velo di nebbia calò sul campo di battaglia, Kakashi però sapeva come fare, estrasse rapidamente un rotolo per poi evocare i suoi cani ninja, percependo il sangue sulla lama del suo kunai gli animali attaccarono il bersaglio che fu colto completamente alla sprovvista, per non parlare poi del tremendo fendente di nuibaru che lo sfiorò, i cani lo avevano afferrato e Inazuma si accingeva a colpire un’altra volta quando un chakra rosso spazzò via la nebbia, i due jonin non poterono far altro che rabbrividire, avevano riconosciuto il chakra del kyubi.

-Cosa starà combinando?- pensò Inazuma spaventata, dovevano concludere lo scontro il prima possibile e Kakashi sapeva come…

Sulla sua mano iniziò a scorrere del chakra elettrico, il jonin chiuse la mano a pugno e si lanciò all’attacco sotto lo sguardo terrorizzato dell’uomo che non sapeva come sfuggire a quella mossa così devastante.

“Taglio del fulmine!” gridò l’albino mentre affondava la mano verso il petto di Zabuza, però il colpo trapassò di netto lo stomaco del povero Aku che aveva voluto salvarlo a qualunque costo.

Il ragazzo sputò sangue per poi accasciarsi al suolo morente.

“Noooo!” gridò Zabuza furioso.

Proprio in quel momento una risata malefica li raggiunse, dall’altra parte del ponte, circondato da una squadra di mercenari spuntava Gatoo che si avvicinò ad Aku sferrandogli un calcio in faccia, non contento gliene diede un altro finchè il suo corpo non fu straziato.

“Così impara quell’impudente a rompermi il braccio!” disse, ma in quel momento un’energia demoniaca lo colpì. Zabuza si era rialzato furiosamente, attorno alla sua figura pareva di intravedere un demonio, era la manifestazione del sakki, con tutta la sua furia Zabuza chiese a Kakashi un kunai con cui si lanciò contro i mercenari uccidendoli tutti senza alcuna pietà, poi attaccò Gatoo, dopo avergli sferrato un colpo mortale gli sibilò:

“brutto bastardo, me la pagherai, avrai il tempo di capire i tuoi errori all’inferno!”. Così dicendo gli conficcò il kunai nella gola, beandosi dell’urlo di dolore dell’uomo. Poi cadde perterra incapace di alzarsi, era coperto di ferite e giaceva nel suo stesso sangue. I mercenari rimasti si gettarono contro i ninja, prima che Naruto(parecchio affaticato dallo scontro appena sostenuto) riuscisse a moltiplicarsi si udirono una serie di grida, i membri del villaggio si erano dati alle armi e con forconi iniziarono a scacciare brutalmente i nemici aiutati dai ninja.Dopo aver scacciato la minaccia Kakashi tornò dal corpo esanime del suo avversario che rantolò:

“Kakashi, portami il corpo del ragazzo…”. Dopo che Kakashi ebbe depositato il corpo senza vita di Aku accanto al suo maestro Zabuza gli disse:

“Ho anche io il diritto di esprimere un’ultimo desiderio?”.

“Si” gli disse Kakashi.”Tieni questa, considerala un regalo per avermi sconfitto, fanne buon uso, preferisco che la maneggi chi mi ha sconfitto piuttosto che farla finire nelle mani di un semplice bandito.”. Kakashi, dopo avergli lanciato uno sguardo stupito e dopo averlo ringraziato afferrò la mannaia decapitatrice appendendosela alla schiena.

 

Spazio autore:

Salve, vi sono mancato? Allora, che ne dite di questo capitolo? Come vedete ho voluto far menare le mani anche a Sakura, che ne pensate voi? Ringrazio i recensori dello scorso capitolo:

eco89 sasuxsaku, aimo94 e shinobi qafa.

Ci sentiamo alla prossima, a buon rendere spero!

 

   
 
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