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Autore: EvrenAll    04/06/2017    1 recensioni
"Dove finiscono i sogni dimenticati?"
Sequel di Elizabeth.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stordita
(True Love Waits - Radiohead)








9 giugno 1991

 

Tutti gli ordini apposto, Carlo che chiacchierava con un cliente.

Un attimo di tregua.

Mi sedetti davanti al bancone ed incrociai le braccia nascondendoci il viso.

Tutti hanno bisogno di tempo da soli.

Tutti hanno bisogno di qualcuno.

Ignorai il tintinnio del campanello.

Non poteva bastarmi Joe? Avevo diviso tutto anche con lui…

Perchè non mi bastava Joe?

Perchè non riuscivo a tagliare il nastro?

Lasciare il permesso al mio cuore di abbandonare l’amore per Axl e vivere.

Lui l’aveva fatto: aveva ripreso Erin, ma non aveva funzionato.

Probabilmente vedeva già altre.

Sospirai.

Erano passati quattro anni e non era cambiato nulla, infondo.

Forse mi piaceva stare con uomini che mi facevano male. No, non era vero.

Nessuno mi aveva mai fatto male, a parte mio padre e Axl.

E alla fine li avevo perdonati entrambi.

Più o meno.


 

-Lizzie?-

Sollevai la testa, realizzando di essermi lasciata avvolgere dalla musica del pianoforte.

Carlo mi picchiettò le dita sulla spalla e mi avvicinò un bicchiere di vino rosso.

-Scusami- ravvivai i capelli all’indietro rizzando la schiena.

-Offri al pianista-

Annuii e mi alzai, prendendo il calice tra le dita.

Mi voltai ed iniziai a tremare.

-Offre la casa-

Lo appoggiai piano sul piano.

-Ciao Elizabeth-

Ciao amore della mia vita.

-Ciao-

Allungò una mano verso il mio braccio trattenendomi prima che potessi scappare.

-Speravo di trovarti qui-

Non riuscivo a dire niente.

-Sapevo di dover cambiare lavoro-

Scottava.

-Presuntuosa- improvvisamente si rese conto di essere lui stesso a disagio.

-Presuntuoso sei tu-

Mi sedetti sulla panca affianco a lui ed appoggiai le mani alle ginocchia.

-Lo so, ci siamo lasciati. Avevi tutto il diritto per fare quello che hai fatto-

-Non volevo farti ancora male, Elizabeth-

-E allora non avremmo dovuto fare l’amore alla prima occasione-

Girai la testa e lo guardai negli occhi.

-E non avresti dovuto andartene senza salutarmi-

-Elizabeth, io voglio solo qualcuno che mi ascolti- mi interruppe.

-E io qualcuno che non mi strappi il cuore dal petto-

-Ho bisogno di te-

-Piove-

Aggrottò le sopracciglia.

-Piove, Willliam-

-Non posso farti riavvicinare a me, ho troppa paura-

Il suo sguardo si rischiarò capendo l’allusione delle mie parole.

-Sai-

-Non ho mai smesso di guardarti-

-Di chiedere a Steven e a Duff se eri viva, se eri sola-

-E dalle nostre poche chiamate sembrava che ti fossi liberata di me-

-Allora ho deciso di stare bene anch’io. E il successo ed il tour mi hanno distratto, disinibito ed inibito insieme. Erin è tornata alla carica. Tu e Joe… mio Dio, ti ci ho spinta io tra le sue braccia-

-Me ne sono andato mentre dormivi perchè se ti avessi vista svegliarti accanto a me non avrei potuto più lasciarti andare-

-Tour, coca, Erin, sedute-

-Il tentativo di ricostruirmi è fallito con la morte di mio figlio e le stronzate di quella bambina-

-Credi che io non abbia paura?-

Appoggiai la testa alla sua spalla.

-Vuoi riprovarci?- sussurrai.

-Voglio averti vicina e basta. Sei l’unica con cui io riesca a parlare… A parte la psicologa-

-Jeff?-

-Mi da ancora dello stupido da quando sono tornato con Erin-

Ammise piano.

-Ben ti sta-

Silenzio.

-Axl, mi scoppia il cuore-

Silenzio.

-Lo sai che non posso essere tua amica, vero?-

La sua mano si strinse sulla mia schiena.

-Nemmeno io-




-Lizzie?-

Alzai la testa sentendo un ticchettio sulla mia spalla.

-Offri al pianista- mi accostò un calice di vino rosso.

Annuii nascondendo il tremore e presi tra le dita il sottile gambo di vetro.

Mi alzai e mi avvicinai al vecchio dalla zazzera canuta seduto al pianoforte.

-Offre la casa-

Un sorriso splendido, senza pensieri.Intontito.

-Grazie-

Ricambiai, senza ricordare i frammenti della conversazione del mio sogno.

Incubo.

Tutto svanito, se non quel gesto e la memoria di quella chioma rossastra.






 

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