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Autore: zcc3401    08/06/2017    1 recensioni
Dal testo:
“Nami siamo arrivati?” richiese per la millesima volta il capitano della Thousand Sunny.
“No e smettila di continuare a chiedermelo!” rispose esasperata la navigatrice quasi urlando dalla rabbia “Se le indicazioni date da Ace sono giuste, arriveremo tra breve”.
“Ma voi ci credete a questa storia di questo fantomatico mondo? Ad essere sincero non ne ho mai sentito parlare”chiese Franky
“Stando a quel poco dei libri che sono riuscita a leggere a proposito si tratterebbe di un mondo molto strano e con personaggi addirittura più forti di quelli del nostro nuovo mondo. Probabilmente se li incontrassimo ci ucciderebbero senza problemi” commento tetramente la archeologa della ciurma.
(Storia ad OC - iscrizioni momentaneamente aperte)
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Monkey D. Rufy, Nami, Nuovo personaggio | Coppie: Rufy/Nami
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Cap.45 Sette Giorni



“Rufy….”
Un raggio di sole entrò nella stanza e colpì cappello di paglia sugli occhi facendoglieli aprire.
Il ragazzo di gomma si alzò col busto sul letto e si guardò attorno, quella non era la sua stanza e nemmeno quella dell’infermeria.
In effetti non era nemmeno sulla Sunny.
Un movimento vicino a lui lo distrasse, era Nami con addosso un costume a bikini, aveva la testa appoggiata sul letto.
Rufy non riuscì a resistere così con delicatezza gli accarezzò la faccia.
A quel debole e dolce contatto la navigatrice si destò dal sonno e vedendo Rufy sveglio gli saltò addosso e gli stampò un bacio sulle labbra.
Finito di godere del momento, Nami gli tirò un pugno che lo fece finire con la testa per terra.
“NON TI AZZARDARE MAI PIU’ A FARE UNA COSA DEL GENERE!!!” gli urlò addosso Nami.
“Ahia Nami” si lagnò Rufy, ma velocemente tornò normale e attirò Nami a se e provò a baciarla, ma l’arancione non si lasciò baciare.
“Scordatelo, non ti bacerò più, così impari a farmi prendere degli spaventi” disse tentando di svincolarsi senza riuscire.
Rufy ignorando le proteste della ragazza alla fine riuscì a baciarla e dopo vari tentativi di Nami di togliersi anche lei si lasciò andare.
Le labbra della ragazza e del ragazzo di gomma si muovevano in sincronia, mentre Rufy seguendo l’istinto fece avvicinare ancora di più il corpo di Nami al suo.
Quando i due corpi si toccarono l’istinto di Rufy prese il sopravvento facendo muovere le sue mani su tutto il corpo formoso della ragazza.
Entrambi si godettero l’istante e nel momento in cui le mani di Rufy arrivarono sui glutei della ragazza, l’attirò sopra di se facendola mettere a cavalcioni su di lui, ma furono interrotti dall’entrata nella stanza di Chopper e Sonia, che buttando giù Nami, si appiccicarono a Rufy.
“Rufy, che bello è vedere che stai bene!” urlarono in sincronia entrambi i due con le lacrime agli occhi.
“Ragazzi…” disse Nami infuriata per aver interrotto il momento che stava passando con il suo ragazzo “Non vi hanno insegnato a bussare per caso?!?!”
“Scusa Nami, ma quando ti abbiamo sentito urlare non abbiamo più resistito e siamo venuti a vedere come stava Rufy” rispose Sonia asciugandosi le lacrime con il torso della mano “ E poi che stavate facendo voi due?” disse la ragazza alla altra lasciando intendere cosa volesse dire.
Nami per tutta risposta arrossì “Non sono affari tuoi, piuttosto che interrompere noi, vai da Zoro forse riusciresti ad averne un po’ anche tu”
“NAMI!” gli urlò in controbattuta Sonia rossa come un peperone.
Rufy guardando la scena non resistette e scoppiò a ridere.
“Bene vedo che Cappello di paglia sta molto meglio” disse una voce femminile che attirò l’attenzione di tutti.
Nella stanza entrò una ragazza dai lunghissimi capelli rossi che arrivavano fino al sedere, occhi marroni e generose forme messe in risalto da una tuta di pelle nera aderente coperta da un lungo camice bianco.
“Chi cavolo sei tu?” chiese Rufy.
“Portagli rispetto, è stata lei a curarti” rispose Nami.
“Ah davvero? Allora grazie, ma chi cavolo sei?” rispose e domandò Rufy.
La ragazza rossa scoppiò a ridere con un certo contegno e alla fine aggiunse “Hai ragione non mi sono presentata”
“Il mio nome è Natalie” disse la rossa “Ed è un piacere conoscerti finalmente, ho sentito molto parlare di te, lasciati dire che sconfiggere un illusione non è da tutti”
“Grazie, ma Spaventapasseri è ancora in giro e quando lo rivedrò finirà molto male” disse Rufy.
“Tranquillo, la prossima volta sarai in vantaggio contro di lui” rispose la rossa “Dal tuo sangue siamo riusciti a isolare la tossina, poi abbiamo estratto le proteine che inducono al terrore e sostituirle con semplici zuccheri composti in base proteica”
Rufy, Sonia e Nami la guardarono stranita mentre Chopper fece di sì con la testa ad affermare il tutto.
“Dovremmo capire che cosa hai detto per caso?” chiese Nami.
“A dire la verità, no. Era per far capire che non è stato facile” disse la ragazza dal camice bianco “Comunque abbiamo un antidoto e Rufy per un po’ sarà immune”.
“E non potevi dire così?” chiese Sonia con la testa che gli faceva male al pensiero del discorso di prima.
“No, non sarebbe stato divertente” disse la rossa uscendo facendo l’occhiolino.
“Che strana ragazza quella” disse Rufy.
Il silenzio calò nella stanza finchè il brontolio dello stomaco del ragazzo di gomma risvegliò tutti.
“Ho fame” si lagnò il capitano.
“Tranquillo ti abbiamo portato da mangiare” disse Chopper che insieme a Sonia andarono fuori dalla porta e tornarono con un carrello pieno di carne.
Rufy appena lo vide allungò il braccio e divorò tutto in un colpo.
“Hai finito tutto?” chiesero in sincronia i tre.
“Quanto ho dormito?” chiese Rufy ignorando la loro domanda.
“Sette giorni Rufy” disse Nami in risposta.
“Cosa? Ho saltato trentacinque pasti?”
“No, ne hai saltati appena ventuno” lo corresse Sonia.
“Ho fame! E gli altri dove sono? Abbiamo ritrovato Lisara? E il torneo che si fa? Io ero in finale? E adesso dove siamo?” chiese Rufy facendo una domanda dopo l’altra.
“Se non ci dai tempo di rispondere come facciamo e dirtelo!” gli urlò contro Nami “Comunque vieni a vedere” disse l’arancio indicando la finestra vicina.
Cappello di paglia si avvicinò e guardò fuori, la vista dava su una piccola città a circa trecento metri mentre appena sotto alla sua camera era presente una piscina con degli ombrelloni e sdrai in cui stavano i suoi amici in costume da bagno.
In acqua erano presenti Layla e Anne in bikini che sparlavano tra loro mentre i propri fidanzati erano poco più in là sotto un ombrellone che riposavano, Robin anche lei in bikini che leggeva un libro sotto un grande albero e seduta sull’erba e poco lontano Lena anch’essa come gli altri con Sanji che ci provava con lei.
Poi l’attenzione di Rufy si spostò su tutti gli altri suoi compagni di ciurma fino ad arrivare a Law anche lui in costume che stava dormendo su un lettino, soltanto che affianco a lui sullo stesso lettino era presente anche Lisara in bikini che dormiva tranquilla.
“Ma Lisara sta comoda a dormire così vicino a Law?” disse Rufy “Non vorrà lasciare la ciurma?”
“No, non vuole lasciarci” disse Sonia.
“Ah ok e perché sono così vicini quei due?” richiese cappello di paglia.
Nami si passò una mano sulla faccia, insomma era evidente.
“Rufy, Lisara e Law stanno assieme adesso” disse Chopper.
“Cosa?” chiese Rufy.
“Ti sei perso diverse cose mentre dormivi” disse Sonia.
“Comunque dove siamo?” chiese Rufy cambiando discorso.
“A casa mia” disse Iris che si avvicinava al gruppetto.
“Iris – san” disse Sonia.
“Smettila con Iris – san Sonia, mi fa sentire vecchia” disse la mora.
“Ok” rispose l’altra mora.
“Tu chi cacchio sei?” chiese il ragazzo di gomma.
“Il mio nome è Monkey D Iris e questa è casa mia e sei sulla mia isola, cappello di paglia” disse la ragazza al fratello.
“Ma tu guarda abbiamo lo stesso cognome che buffo” disse Rufy facendo finire tutti con le gambe all’aria.
“Rufy” disse sconsolata Nami.
“Possibile…” continuò Chopper.
“Che non ci arrivi?” finì Sonia.
“Arrivare a cosa?” chiese Rufy.
“Lei è tua sorella maggiore” disse alla fine Nami, mentre Iris si dovette a trattenere dal ridere della situazione.
“Ah, ok beh ciao allora” disse Rufy rifacendo finire tutti per terra.
“Solo questo gli dici?” chiese Chopper.
“Allora che cosa altro gli dovrei dire? Anche Sonia è mia sorella, Sabo ed Ace sono miei fratelli, è bello vedere che ho molti legami” spiegò Rufy agli altri.
“Ahah, sei proprio come ti descriveva il nonno” disse Iris.
“Nonno?” chiese Rufy.
“Sì a volte Garp viene a farmi visita, anche se la mia testa è sempre dolorante quando arriva” disse la mora strofinandosi la testa a memoria dei pugni d’amore del vecchio.
“Si è svegliato? Si è svegliato? Si è svegliato?” urlò qualcuno nel corridoio mentre si avvicinava sempre di più, finché una bambina di quattro anni non travolse Rufy e lo stritolò.
“Che bello sei davvero di gomma” disse la bambina tirando la faccia di Rufy, la bambina aveva capelli neri e occhi dello stesso colore e per finire il tutto aveva un sorriso bellissimo.
“Nat” la richiamò Iris.
“Cosa? Volevo scoprirlo, non riuscivo più a trattenermi” disse la bambina facendo gli occhi dolci a Iris.
Iris per tutta risposta sospirò e Rufy per la terza volta fece la domanda “E tu chi cavolo sei?”
La bambina si staccò da Rufy e con un breve inchinò si presentò.
“Il mio nome è Monkey D Natasha, figlia di Monkey D Iris e tua nipote” disse la piccola fissando cappello di paglia.
“Mia nipote!?!?” urlò Rufy, ok avere una sorella, ma anche una nipote, insomma un parente al giorno, ma non di più “è un piacere conoscerti” rispose Rufy prendendola in braccio.
La piccola di tutta risposta per i primi cinque secondi si lasciò in balia di Rufy, poi si dimenò e costrinse lo zio a metterla a terra.
“Niente abbracci troppo lunghi, queste cose mi fanno impressione” disse la piccola andandosene.
“In più c’è il mio maggiordomo Jennry e Lena che Sonia ha già conosciuto, ma adesso sono usciti. Ora che hai conosciuto tutti i momentanei abitanti della mia casa…” incominciò Iris.
“Casa? Questo è un castello!!” disse Rufy con gli occhi a forma di stella.
“Sì, però è casa mia e sappi che tra poco arriveranno altre persone, perché questo posto è una base ribelle” disse Iris.
“Una che cosa?”
“è una base della ribellione, la base dei comandanti dei reparti speciali” spiegò la mora “Noi, io e le mie compagne siamo conosciute come le Valchirie, siamo in cinque, il comandate generale e i vari gradi dopo, hai già conosciuto Natalie, anche lei ne fa parte”.
“Certo, ho fame” disse Rufy facendo fare una faccia sconsolata a Nami, possibile che pensasse solo con lo stomaco?
Iris uscì dalla stanza e dopo dieci secondi era tornata con una mela fatta interamente d’oro e la lanciò a Rufy.
“Mangia” gli disse.
“Una mela? Io voglio della carne” si lagnò Rufy.
“Mangia quella mela” gli ordinò Iris con tono severo.
Rufy alla fine obbedì e la mangiò interamente in un morso.
Quando la mela finì il percorso e arrivò allo stomaco, Rufy si sentì totalmente sazio e non aveva più fame.
“Stai meglio vero?” domandò Iris anche se sapeva la risposta.
“Che cos’era?” domandò Cappello di paglia “Adesso mi sento come se avessi mangiato mille pezzi di carne!”.
“Si trattava di una mela dell’albero della vita. Anche se raccoglierle è un crimine quindi si trovano solo sul mercato nero e il loro valore è molto alto” spiegò Iris “Si sostiene che il primo essere umano che le mangiò era un naufrago che galleggiava su una zattera da mesi, aveva finito il cibo da due settimane e quando era sul punto di uccidersi gli apparve un’isola e quando ci arrivò la prima cosa che vide fu l’albero. A vista di quel povero essere umano che stava per morire, fu proprio l’albero a donargliela e appena questi gli diede un morso tornò in perfetta forma”
“Affascinante” commentò Sonia.
“Ovviamente questa è solo una leggenda, ma stando in questo mondo ho imparato che tutte le leggende hanno sempre un fondo di verità” disse Iris “Date le loro capacità, molti alberi furono sfruttati finché non producevano più nulla e così molti furono abbattuti o lasciati crescere fino a diventare grandi quanto delle isole”.
“Alberi grandi quanto delle isole?” domandò Nami.
“Già, alcune persone alla fine ne costruiscono addirittura città all’interno, strani vero? Passando ad altri discorsi, so che siete diretti verso Great Inauga, la base di Kennawey, facciamo così state qui finché non vi riprendete del tutto, dopotutto non solo Rufy, ma anche altri dovete recuperare in particolare Lisara e Law” disse Iris e se ne andò.
“In che senso Lisara e Law? Che cosa è successo mentre ero svenuto?” domandò Rufy.
“Molte cose” rispose Sonia.
“Credo che sia meglio spiegartelo” disse Nami.




Ok gente da quanto?
Più di un mese? Mi faccio schifo, ma come ho detto il mio tempo sta scarseggiando in confronto con il passato, ma io finirò questa storia anche se ci dovessi mettere più tempo di Oda, anzi meglio di no, contando il tempismo di Oda morirei prima.
Scherzo, non uccidetemi.
Ok vi lascio adesso devo andare.
Ci vediamo.
zcc
  
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