Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Segui la storia  |       
Autore: mrs konstantyn    11/06/2017    0 recensioni
"Il giovanotto, che di nome faceva Feliks, aveva imparato a sbrigare le sue faccende con zelo, senza lamentarsi o mostrare la sua stanchezza, limitandosi, a fine giornata, a cercare un po' di tranquillità accucciandosi in un angolo del focolare, dove si metteva a sedere nella cenere, sporcandosi la candida pelle ed i già malridotti abiti che indossava, guadagnandosi così il canzonatorio nomignolo di "Cenerentola"."
---
APH crossover, prevalentemente LietPol, contiene accenni di PruAus
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Lituania/Toris Lorinaitis, Polonia/Feliks Łukasiewicz, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il principe aveva lasciato il bosco a malincuore, riprendendo la sua passeggiata con evidentemente meno entusiasmo rispetto al consueto. Nonostante ne ignorasse il motivo, era certo che avrebbe di gran lunga preferito trattenersi a conversare con quella graziosa fanciulla per molto più tempo di quanto era riuscito a fare. Come se non fosse abbastanza, i suoi accompagnatori, ai quali occhi l'attrazione per la ragazza era risultata palese, non avevano perso l'occasione di ricordargli il modo in cui si era comportato con lei. 
«Il nostro principe è incredibile.- Il giovane che procedeva alla sua destra, un suo coetaneo, che a causa dell'imponente statura appariva decisamente più maturo di lui, non poté trattenersi dal commentare, per l'ennesima volta, l'accaduto. Il suo caratteristico timbro di voce, pacato ma perennemente vago, celava dietro quelle parole un'indefinibile inflessione canzonatoria. -Non si è mai neanche avvicinato ad alcuna donna da che ho memoria, e invece oggi, senza alcun preavviso, ha fatto dietrofront ed è smontato da cavallo solo per attaccare bottone con una paesana.» Dopo questa esclamazione, l'interessato di tali parole dovette voltare il viso dal lato opposto, per non far notare agli altri il colorito purpureo che aveva assunto improvvisamente.
Ciò che aveva lasciato sorpresi i compagni era, senza dubbio, l'improvviso e, apparentemente, immotivato interessamento mostrato dal castano per una giovane, dopo anni passati a rifiutare le pretendenti procurategli dai suoi genitori, ansiosi di vedere il figlio finalmente maritato.
Proprio per tale ragione, il principe Toris Laurinaitis aveva acquisito la fama di essere un tipo particolarmente difficile da soddisfare. Eppure, egli non si reputava un giovane particolarmente esigente; certo, non poteva dire di essersi fatto mai mancare qualcosa nella vita, data la sua posizione sociale di rilievo, tuttavia -questo l'avrebbe potuto testimoniare chiunque lo conoscesse- possedeva un'ammirevole umiltà, una capacità di accontentarsi, senza pretendere di ottenere il meglio, per quanto ne avesse tutte le possibilità. Quindi, per quale motivo era incapace di provare attrazione per una donna? Perché gli era difficile anche soltanto immaginare un insieme di caratteristiche che avrebbe potuto trovare quantomeno piacevoli in un'ipotetica compagna? Che ci fosse qualcosa di sbagliato in lui?
Quesiti simili lo tormentavano da tempo, e anche quel giorno occuparono la sua mente senza dargli tregua, lasciandogli addosso una terribile sensazione di angoscia, la quale non passò inosservata all'esterno. Pervaso da quelle emozioni negative, la cena trascorsa con entrambi i genitori gli parve interminabile. Tralasciando le preoccupazioni di sua madre per la sua salute fisica, dato l'atteggiamento insofferente che aveva mostrato sin dal suo ritorno a palazzo, la parte peggiore iniziò quando fu suo padre a prendere la parola.
«Il tuo diciottesimo compleanno è alle porte Toris, spero che te lo ricordi.- Il principe annuì, mormorando un "sì, padre", immaginandosi già a quale particolare argomento avrebbe potuto condurli questo tipo di esordio. -Suppongo che tu sappia che il tempo a tua disposizione per trovare una promessa sposa sta scadendo.»
Come aveva previsto, non vi era altro, nella mente del genitore, che avesse la precedenza rispetto alla necessità di sposarsi del figlio. Il ragazzo alzò leggermente una mano, come per introdurre la propria replica, ma venne interrotto dal sovrano, che riprese il suo discorso. «Io e tua madre siamo preoccupati per te.- L'ormai anziano regnante sospirò sconsolato, scuotendo il capo. -Sai bene che il mio trono avrà bisogno al più presto di un erede, e nessuno all'infuori di te, che sei il mio unico figlio, potrebbe darmene uno.- Si interruppe ancora, questa volta per lanciare un'occhiata verso la consorte, la quale gli sorrise accennatamente, per esortarlo a continuare. -Tua madre ha deciso che, per aiutarti, organizzerà un ballo a corte entro la settimana. Inviterà tutte le fanciulle del regno, anche dei suoi dintorni se necessario, a costo che tu trovi una fanciulla di tuo gradimento con cui maritarti.»
Il ragazzo acquisì un inaspettato interesse per l'argomento man mano che il padre continuava ad enunciarlo. Quando quest'ultimo sottolineò la sua intenzione di far partecipare ognuna delle giovani del reame, l'immagine della fanciulla incontrata quel pomeriggio stesso apparve come un lampo durante una tempesta davanti ai suoi occhi. In quell'istante, il disinteresse di Toris si tramutò con incredibile rapidità in puro entusiasmo. Raddrizzò la sua postura, fino a quel momento curva,
«Farò del mio meglio.- Asserì, accompagnando le parole con un rapido cenno affermativo del capo. Si voltò in direzione del re, e poi in quella della regina, sorridendo raggiante ad entrambi. -Padre, madre, vi prometto che, dopo questa festa, non avrete più nulla di cui preoccuparvi.»
I genitori rimasero sbalorditi dalla foga con cui il figlio aveva accolto la notizia, convinti che avrebbe reagito in maniera decisamente differente. Essi, di certo, non potevano essere a conoscenza della ragione per la quale il principe non vedeva l'ora di prender parte al ballo.
Toris, dal canto suo, non pensò più ad altro che non fosse il ricevimento imminente, o, più precisamente, alla bionda fanciulla che avrebbe voluto incontrare durante questo, né quella notte, né durante le giornate successive.

~~~

Una mattina particolarmente afosa, Feliks era inginocchiato di fronte al camino, intento a strofinare energicamente la base in pietra del sopra citato focolare, cercando disperatamente di rimuovere il carbone incrostatovisi sopra anni prima, il quale non dava alcun segno di cedimento.
Nel frattempo, il fratellastro del ragazzo era comodamente seduto a leggere, su di una poltrona poco distante, e fischiettava pigramente, come se neanche si accorgesse della presenza del biondo.

Il povero Cenerentola si sentiva al limite della sopportazione: da più di un'ora stava tentando di ripulire il vecchio caminetto, e man mano che andava avanti, gli pareva che l'impresa richiedesse il doppio del tempo già trascorso. Le braccia, che aveva alternato regolarmente per evitare di sforzarne una soltanto in modo eccessivo, gli dolevano talmente tanto da sembrare sul punto di staccarsi definitivamente dal torso. Ma ciò che rendeva quel lavoro insopportabile era il caldo di quella giornata, tale da provocargli una nausea sempre più forte e più asfissiante.
Per contrastare quella sensazione, aveva precedentemente spalancato la finestra alle proprie spalle, in modo da far entrare un po' di aria fresca, ma nonostante questo, per via dello sforzo che stava compiendo, la temperatura del suo corpo non faceva altro che aumentare.  Arrivò al punto in cui credette che, se non si fosse fermato, sarebbe svenuto sul pavimento. Interruppe la sua faccenda per spostarsi più vicino alla vetrata, in modo da riprendere finalmente fiato. Appoggiò i gomiti al davanzale, reggendosi poi la testa con le mani, e respirò a pieni polmoni, come se fosse stato in apnea fino ad allora.
Esattamente in quell'istante, udì il rumore della chiave del portone principale che girava nella serratura, e in meno di un minuto, la matrigna apparve alle sue spalle. Il giovane si girò rapidamente nella direzione della donna, portando le mani dietro alla schiena, come se dovesse nasconderle qualcosa.
«Cenerentola! Sempre a bighellonare tu, eh?- Lo rimproverò aspramente, agitando l'indice della mano destra in maniera concitata. -Ti avevo chiesto di dare una pulita al camino, ma non ci hai nemmeno provato.» Feliks alzò le mani, come un colpevole colto in flagrante durante un misfatto.
«Avevo solo fatto una pausa, sono ore che ci provo, ve lo giuro.» Tentò di giustificarsi, ma la donna si disinteressò completamente delle sue scuse, liquidandole seccamente con un gesto svogliato della mano. Si rivolse invece al figlio, che durante quella scena non aveva nemmeno alzato gli occhi dal suo romanzo. «Gilbert, avanti, ascoltami! Ho una notizia meravigliosa da darti.» Come per magia, l'astio di cui era intrisa la sua voce si sciolse completamente, lasciando il posto all'entusiasmo più puro.
«È arrivato il banditore in città, per portare un messaggio dal re in persona!- Sentendo la madre riferirsi al sovrano, il giovane dai capelli chiari si fece tutto orecchi. -Questo sabato si terrà una festa da ballo a palazzo, a cui ogni singolo cittadino è invitato, perché egli spera che, in questa occasione, riuscirà a trovare una moglie per il principe Toris.» Queste parole non catturarono soltanto l'attenzione di Gilbert, ma perfino di Cenerentola. Il collegamento tra quel nome appena pronunciato dalla matrigna, ed il ragazzo gentile che aveva incontrato qualche giorno prima nel bosco fu immediato. Il ragazzo era pronto a ricevere altri dettagli riguardo alla cerimonia, ma il fratellastro prese la parola prima che ne avesse l'occasione.
«Deduco che non vediate l'ora di prendervi parte, dico bene madre?- La canzonò velatamente l'albino, alzando le sopracciglia. -Ma purtroppo, devo smorzare il vostro entusiasmo: se non ve ne siete accorta, non penso che sarei la damigella che il principino vorrebbe conoscere, per quanto indubbiamente magnifico io sia.» La donna tirò un energico scappellotto sulla nuca del figlio, che chinò rapidamente la testa, emettendo un verso dolorante. Feliks fu costretto a coprirsi la bocca per evitare di scoppiare a ridere. «Certo che l'ho notato, razza di genio.- Sbuffò la donna, tornata improvvisamente seria. -Ma ho pensato che faremo bene a sfruttare questa occasione per trovarti una compagna di buona famiglia, visto che da solo non hai mai combinato nulla.»
Gilbert annuì, alzando gli occhi al cielo, probabilmente, sperando che le prediche della madre fossero terminate.
«Allora non posso che darvi ragione.- La accontentò. -Perfetto, vorrà dire che andremo a questa benedetta festa.»
La matrigna parve aver repentinamente riacquistato l'impeto col quale aveva dato l'annuncio al figlio. Batté le mani, esordendo con un: «Non c'è tempo da perdere!»
In poco tempo, enunciò la lista completa di tutti i preparativi che avrebbero dovuto attuare, in vista del ballo: visitare il sarto per farsi realizzare degli abiti abiti nuovi, scegliere quali gioielli abbinarvi, acconciarsi i capelli e faccende simili.
Durante questo sproloquio perse completamente l'attenzione del figlio, che tornò a leggere come se niente fosse, ma Feliks, invece, rimase ad ascoltarla senza perdersi nemmeno una parola.
Dopotutto, l'annuncio diceva che "ogni singolo cittadino è invitato", quindi, cosa mai avrebbe potuto impedirgli di recarsi anche lui a palazzo? Soprattutto, Cenerentola ignorava qualsiasi cosa che lo avrebbe potuto ostacolare dall'incontrare nuovamente il principe, colui che a sua insaputa, in quello stesso momento, stava immaginando il suo dolce viso, come faceva sin dal primo giorno, impaziente di poterlo guardare nuovamente dal vivo.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: mrs konstantyn