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Autore: Gra Gra 96    13/06/2017    0 recensioni
E se i personaggi di Modern Family ricevessero una lettera dalla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts?
Mitchell si alzò in piedi, assumendo la stessa posizione di quando si preparava a fare un’arringa davanti ai membri della giuria popolare. « Innanzitutto, perché mai avrebbero dovuto invitarci ad andare a Hogwarts, scuola di magia inglese, quando noi siamo di evidente nazionalità americana? E poi, perché non abbiamo ricevuto la lettera al compimento dei nostri undici anni, ma adesso? » chiese, con fare inquisitorio. « Non so, Cam, questa storia mi puzza di truffa. »
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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Casa Dunphy era ancora immersa in quel soffice tepore che precede l’avvento di un nuovo giorno, quando una bizzarra civetta dal piumaggio bruno si poggiò sulla cassetta della posta.
Con gli artigli grattava impaziente sulla superficie metallica, quasi fosse in attesa di qualcosa, o meglio, di qualcuno. Ed ecco che la porta d’ingresso si schiuse e fece la sua comparsa Phil, canticchiando allegramente un motivetto appena inventato.
« Buongiorno, signor gufo! » salutò cordialmente Phil, gettando la bestiola in un grave stato confusionale circa la sua identità. « Non capita spesso di incontrare gufi da queste parti! »
La civetta pensò fosse inutile precisare al suo strambo interlocutore la sua appartenenza ad una specie animale differente, perciò si limitò a porgli la zampetta, alla quale era legata una busta dall’aspetto solenne. L’uomo assunse un’espressione sorpresa, ma sciolse comunque il laccio e prese la lettere, permettendo all’offesa civetta di prendere il largo.
L’indirizzo sulla busta diceva così:
 
Famiglia Dunphy
Villetta familiare
Los Angeles
California (USA)

 
Phil cominciò a nutrire qualche sospetto sulla provenienza della missiva, aveva quasi paura a sperarlo, tanta sarebbe stata la delusione in caso contrario. Claire e i ragazzi stavano ancora dormendo, essendo domenica mattina, così quella pesante responsabilità cadeva tutta sulle sue spalle. Gli ci vollero qualche minuto di tempo e alcuni esercizi di rilassamento – appresi nel corso della sua brillante carriera di cheerleader – per decidersi ad aprire la lettera. Con le mani ancora tremanti, lesse quanto scritto su quella pergamena giallastra:
 
SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS
Direttore: Albus Silente (Ordine di Merlino, Prima Classe, Grande Esorcista, Stregone Capo, Supremo Pezzo Grosso, Confed. Internaz. dei Maghi)
 
Cara famiglia Dunphy (Phil, Claire, Haley, Alex e Luke)
siamo lieti di informarVi che Voi avete diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, per una settimana ed in via del tutto eccezionale.
Data la vostra residenza negli Stati Uniti, Vi riforniremo personalmente dei libri di testo e delle attrezzature necessarie, una volta giunti a destinazione.
I corsi avranno inizio il 1° settembre.
Con ossequi,
Minerva McGranitt
Vicedirettrice

 
« O mio Dio, non ci posso credere!!! Claire! » boccheggiò Phil, stringendo convulsamente tra le mani il suo lasciapassare per il tanto agognato mondo della magia. « Claire! »
Dalla finestra del secondo piano fece capolino una chioma bionda spettinata. La donna conosceva bene il marito e la sua tendenza ad eccitarsi per le cose più irrilevanti, così non fu neanche con troppa convinzione che gli chiese: « Che succede stavolta, Phil? »
« Tesoro, tieniti forte. » annunciò l’uomo, con un sorriso che gli andava da una parte all’altra del volto. « Andremo a Hogwarts!!! »
 
♦♦♦
 
Più o meno alla stessa ora, Mitch e Cam stavano facendo colazione insieme a Lily davanti a una tavola riccamente imbandita. Dopo due settimane di pura agonia a causa dell’ennesima dieta intrapresa da Cameron, la famiglia si stava finalmente godendo un po’ di tranquillità.
Il rosso avvocato stava per portare alla bocca una fetta di bacon, quando un allocco si appollaiò sul davanzale della loro finestra. A sua memoria, Mitchell non ricordava di avere mai visto un gufo in città, tuttavia nulla ormai poteva apparirgli strano dopo essere stato costretto ad assistere allo spettacolo del marito che strappava a morsi l’imbottitura del divano per la fame. Gettò comunque un’occhiata sul rapace e si accorse con terrore che quel pennuto lo stava fissando.
« Cam, è una mia impressione o quell’uccello mi sta guardando dritto negli occhi? »
L’altro, intento com’era a consumare la prima colazione completa dopo settimane, lo rassicurò blandamente: « Non essere paranoico come al solito, Mitch. »
« No, Cam, quell’essere mi sta proprio fissando. Tutto questo è inquietante. » insistette.
Infastidito per l’ennesima interruzione del suo pasto, Cameron fece per cominciare con la sua solita solfa: « Se fossi cresciuto in campagna come me, avresti dovuto fare l’abitudine ai comportamenti animali più strambi. Figurati che quando avevo cinque anni una mucca… »
Stavolta fu Lily a troncare bruscamente la rievocazione del suo passato in Missouri.
« Basta voi due! State facendo arrabbiare il gufo! »
E difatti l’animale aveva iniziato a sbattere con insistenza gli artigli contro il vetro della finestra. Mitchell si ritrasse con un’espressione di puro disgusto e abbandonò la stanza, lasciando che fosse il marito, cresciuto nelle campagne del Missouri, ad affrontare la bestia.
« Ha una lettera legata alla zampetta! » intervenne acutamente Lily ancora una volta.
Solo a quel punto un pensiero sembrò guizzare nella mente di Cam, mandandolo in preda all’agitazione. Ruppe il vetro nel tentativo maldestro di aprire la finestra, ma non se ne curò e sfilò veloce la busta dalla zampa dell’allocco.
« Mitchell! » gridò con la vocetta acuta che riservava solo alle grandi occasioni. « È lei! »
 
Famiglia Tucker-Pritchett
Villetta familiare, primo piano
Los Angeles
California (USA)

 
« Lei chi? » chiese l’uomo, ancora rifugiato nella stanza accanto. « E quel dannato pennuto?! Se n’è andato o è ancora lì ad aspettarmi? »
Non ricevette alcuna risposta, essendo Cam ormai assorto nella lettura della missiva; Lily che cercava ancora di capirci qualcosa dello strambo comportamento dei suoi due papà.
 
SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS
Direttore: Albus Silente (Ordine di Merlino, Prima Classe, Grande Esorcista, Stregone Capo, Supremo Pezzo Grosso, Confed. Internaz. dei Maghi)
 
Cara famiglia Tucker-Pritchett (Cameron, Mitchell, Lily)
siamo lieti di informarVi che Voi avete diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, per una settimana ed in via del tutto eccezionale.
Data la vostra residenza negli Stati Uniti, Vi riforniremo personalmente dei libri di testo e delle attrezzature necessarie, una volta giunti a destinazione.
I corsi avranno inizio il 1° settembre.
Con ossequi,
Minerva McGranitt
Vicedirettrice

 
Ancora in iperventilazione, le mani sudate e il volto paonazzo, Cameron si limitò a passare la pergamena al compagno, aspettando con trepidazione di vedere la sua reazione. Tuttavia, da bravo avvocato qual era, Mitchell non si lasciò incantare da quattro scarabocchi disegnati su quello che, a suo parere, era un foglio sapientemente ingiallito.
« Non so, Cam, questa storia non mi convince granché… » cominciò cauto.
« E sentiamo, perché? » chiese l’altro spazientito.
Mitchell si alzò in piedi, assumendo la stessa posizione di quando si preparava a fare un’arringa davanti ai membri della giuria popolare.
« Innanzitutto, perché mai avrebbero dovuto invitarci ad andare a Hogwarts, scuola di magia inglese, quando noi siamo di evidente nazionalità americana? E poi, perché non abbiamo ricevuto la lettera al compimento dei nostri undici anni, ma adesso? » chiese, con fare inquisitorio. « Non so, Cam, questa storia mi puzza di truffa. »
La reazione dell’allenatore di football fu pari in intensità all’uragano che si era recentemente abbattuto sulla fattoria di famiglia in Missouri, facendo strage di pecore.
« Sei sempre il solito Pritchett, cinico e scettico fino alla nausea! Sai che ti dico, tu fa’ un po’ come vuoi, ma il 1° settembre io e Lily ci faremo trovare al binario 9 e ¾. »
E uscì di scena in maniera teatrale come al solito, afferrando un manico di scopa e fingendo di cavalcarlo alla ricerca del boccino.
 
 ♦♦♦
 
Lattina di birra, telecomando a portata di mano, partita di football alla tv. Jay non avrebbe sperato in niente di meglio per trascorrere in panciolle la domenica mattina. Era talmente concentrato sui nuovi schemi messi in atto dal coach della squadra, da non accorgersi di Gloria che strepitava qualcosa sull’ultima malefatta di Stella, il loro adorato bulldog. 
« Claro, Jay? » sbottò arrabbiata la donna, pigiando il pulsante di spegnimento della tv.
« Cosa?! » borbottò confuso, facendo un brusco ritorno alla realtà. « E dov’è finita la partita? Chi diavolo ha spento la televisione durante l’ultima azione? »
Gloria non si lasciò affatto intimidire dalla voce grossa del marito, anzi, aumentò il volume della sua. « Soy stata io, Jay, visto che è l’unico modo per farmi ascoltare! Quello stupido cane ha di nuovo portato a casa un topo morto. Crede forse di essere un gato? »
Jay si lasciò sprofondare nella poltrona, rassegnato all’ennesima sfuriata della moglie, sempre pronta a fare appunti sul comportamento della sua deliziosa cagnolina.
« È l’istinto del cacciatore che si risveglia in lei. Lasciala in pace, dannazione! »
Si versò un bicchiere di scotch. Ne avrebbe avuto bisogno per affrontare la giornata.
La replica di Gloria fu prontamente aggirata grazie all’arrivo del piccolo Joe, che stringeva felice tra le braccia quello che a tutti gli effetti sembrava essere un… gufo?!
« Cosa diamine ci fa un gufo in casa mia? » sbottò Jay, alzandosi di colpo. Il bicchiere cadde e andò in frantumi, mentre il prezioso nettare si disperdeva tra i meandri del parquet.
« Ti piace, papà? L’ha trovato Stella in giardino! Posso tenerlo? Ti preeego. » cinguettò il bambino, mostrando il suo nuovo animaletto ai suoi due sgomenti genitori.
« Claro que no! » rispose subito Gloria. « Questa casa non diventerà un maledetto zoo! »
Il ricco imprenditore stava per assentire, quando notò qualcosa di giallo in prossimità delle zampe della bestiola. Aveva tutta l’aria di una busta ingiallita. Subito pensò a qualche scherzo di cattivo gusto da parte del suo acerrimo nemico ed ex socio, il proprietario di Armadi Armadi Armadi Armadi. Dio solo sapeva quale disgustosa cosa celasse la busta.
« Dalla a me, Joe. No, non il gufo, quello puoi tenerlo. La busta! »
Non appena Jay entrò in possesso dell’oggetto, il rapace comprese che il suo lavoro di messaggero era giunto al termine e che quindi nient’altro lo tratteneva in quella casa di matti. Sgusciando fuori dalla presa del bambino, guadagnò l’uscita per non tornare più.
Subito Joe esplose in un pianto inconsolabile. « Il mio amico gufo non c’è più! »
Mentre Gloria cercava di consolare il bambino, Jay cominciò a rigirarsi la busta tra le mani.
 
Famiglia Pritchett
Villa con piscina
Los Angeles
California (USA)

 
« Dannazione, siamo proprio noi! » esclamò, prima di procedere alla lettura della missiva.
 
SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS
Direttore: Albus Silente (Ordine di Merlino, Prima Classe, Grande Esorcista, Stregone Capo, Supremo Pezzo Grosso, Confed. Internaz. dei Maghi)
 
Cara famiglia Pritchett (Jay, Gloria, Manny, Joe)
siamo lieti di informarVi che Voi avete diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, per una settimana ed in via del tutto eccezionale.
Data la vostra residenza negli Stati Uniti, Vi riforniremo personalmente dei libri di testo e delle attrezzature necessarie, una volta giunti a destinazione.
I corsi avranno inizio il 1° settembre.
Con ossequi,
Minerva McGranitt
Vicedirettrice

 
Scuola di magia e stregoneria? Libri di testo e attrezzature varie? Jay si pulì gli occhiali da lettura con un lembo della maglietta, sperando in qualche errore dovuto alla vista appannata.
E invece no, era tutto lì, nero su bianco – o meglio, su pergamena ingiallita.
« Che diavoleria è mai questa? » si chiese ad alta voce.
A illuminarlo fu ancora una volta Manny, che aveva raggiunto il salotto qualche minuto prima e aveva avuto tutto il tempo di leggere la lettera da dietro le spalle del suo patrigno.
« Oh, è fantastico, Jay! Hogwarts, capisci?! » esclamò, facendolo sobbalzare. « Non pensavo che sarebbe mai successo. Insomma, so bene quanto le mie doti eccezionali di ragazzo prodigio siano note anche al di là dell’oceano, ma qui si parla di tutta la famiglia al completo e, a dirla tutta, Jay, non pensavo che ci fosse qualcosa di speciale anche in te. »
« Non so bene di cosa accidenti tu stia blaterando, ma per quanto mi riguarda il 1° settembre me ne starò a casa mia, in poltrona, a guardare in santa pace un bel film western. È tutto. »
  
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