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Autore: Jadis_    13/06/2017    1 recensioni
Due mondi stanno per incontrarsi: l'arrivo di una ragazza tra le mura di Hogwarts scombussolerà tutto il mondo magico.
Dal testo:
"La tempesta si stava calmando, permettendole di vedere meglio il sentiero, ma allo stesso tempo condannandola allo scoperto. Il cavallo cedette di schianto, facendola volare dalla sella, e mandandola con la faccia nella neve gelida: si era rotto una zampa. "Maledizione!" urlò, battendo i pugni per terra. Si rimise in piedi e si scrollò di dosso la neve, ma ormai parte dei vestiti era bagnata. "
Crossover tra "Le Cronache di Narnia " e "Harry Potter"
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Voldemort
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Lezione di Ballo
 


Vivere a Hogwarts le risultava già abbastanza difficile, ma dopo quella sconcertante verità il suo stato d'animo era altamente peggiorato. Aveva bisogno di sfogarsi, poiché l'odio verso la donna che l'aveva messa al mondo era diventato all'improvviso un enorme senso di colpa che le opprimeva il torace. Chissà quanto aveva sofferto sua madre in tutti quegli anni? E lei non se ne era nemmeno resa conto, troppo presa da quell'irrefrenabile voglia di andar via. Ora, invece, avrebbe desiderato solo tornare a casa, abbracciarla e chiederle scusa per non aver capito che intendeva proteggerla. Sperava che Sirius (non riusciva ancora a chiamarlo padre), in un modo o nell'altro, avrebbe potuto portarle quel messaggio che lei gli aveva affidato prima che se ne andasse dalla scuola. Sospirò, alzandosi dal letto. Fuori aveva ripreso a nevicare; avrebbe passato un altro sabato all'interno delle mura del castello a non far nulla, visto che, come al solito, insieme a Hermione si era anticipata i compiti di un'intera settimana. Uscì dalla Torre di Grifondoro, e durante il tragitto rifiutò le varie proposte per il Ballo del Ceppo, compresa quella di Draco Malfoy. Sicuramente i due gemelli Weasley, grazie ai suoi no, stavano facendo soldi a palate. Entrò nella Sala Grande e si mise seduta al tavolo della sua casa, ma Harry, Ron e Hermione non erano ancora arrivati, il che le parve abbastanza strano. Bevve il suo latte macchiato in silenzio, cercando di scacciare i vari pensieri che le ronzavano in testa, a cominciare dall'annuncio che la sera precedente la McGranitt aveva dato nella Sala Comune dei Grifondoro.
 

"Siccome il giorno del Ballo si avvicina, e io non voglio in alcun modo che la casa di cui mi vanto essere la direttrice faccia una figuraccia, ho deciso che voi Grifondoro prenderete delle lezioni di ballo con la sottoscritta" disse a voce alta, in modo da farsi sentire da tutti.

L'intera sala rimase ammutolita.

"Bene, vi aspetto domani sera alle nove in punto nell'aula di Trasfigurazione. Siate puntuali!"

 

Posò la tazza con delicatezza sopra il tavolo e sbuffò. Odiava ballare, anche se sapeva benissimo farlo. Si alzò da tavola e uscì dalla sala. Lungo il corridoio incontrò Ron, che, infuriato, le passò davanti senza nemmeno salutarla.

"Perdonalo, oggi per lui è stata una brutta giornata" le disse Harry, scusandosi per l'amico.

"Che è successo?"

"Ha solo visto Hermione accettare l'invito da parte di Victor Krum."

"La gelosia è una brutta bestia da tenere a bada..."

"Tu hai trovato il tuo cavaliere?"

"No, non ancora, e sinceramente vorrei evitare questo ballo."

"Perché?"

"Odio ballare."

"Peccato che i Campioni dovranno aprire le danze."

"Non rigirare il coltello nella piaga!"

"Cambiando argomento... Sai, sei strana da quando hai incontrato tuo padre, nonché mio padrino."

"Strana? Harry, devo ancora assimilare la cosa!"

"Va bene, ma tanto so che c'è dell'altro, sotto."

"E tu cosa mi tieni nascosto? Credi che non mi sia accorta che, ogni volta che vado via, tu ti metti a confabulare con Ron?"

"Ehm... Ci vediamo stasera!" disse il Prescelto.

"E io sarei quella strana?" pensò la Grifondoro.

 

Voldemort faceva avanti e indietro da più di mezz'ora sul quel pezzo di pavimento ghiacciato. Era nuovamente davanti alle porte della Sala del Trono della Strega Bianca, ma il dubbio messogli dalla madre di quest'ultima non lo lasciava in pace. Cosa intendeva quella donna? Effettivamente non sapeva nulla del passato di Jadis e non intendeva saperlo, ma c'era qualcosa che non andava, lo sentiva fin dentro le ossa, forse avrebbe fatto meglio ad indagare...
Finalmente, la guardia aprì l'enorme portone, facendolo ridestare da quei pensieri.

"Sua Maestà è pronta per ricevervi" disse il soldato.

Il Signore Oscuro entrò e si inchinò a pochi passi dallo scranno reale.

"Cosa ti porta da me? " chiese la donna.

"Perché non mi avete detto che è vostra figlia?" domandò lui, cercando di trattenere la rabbia.

"Perché non sono affari tuoi. È tutto qui ciò che dovevi riferirmi?"

"Se vi interessa saperlo, ha egregiamente superato la prima prova, sottomettendo il suo drago."

"Nel tuo tono c'è sfida.  Non ti azzardare a sfidarmi!"

"Non mi permetterei mai." 

La strega si alzò dal trono e strinse tra le mani la bacchetta, puntandola contro il Signore Oscuro.

"Ascoltami bene! Che lei sia mia figlia o meno a te non deve interessare! Sai quello che devi fare. Osa venire da me per una stupidaggine del genere ancora una volta, e ti assicuro che di te non resterà nemmeno la cenere a testimoniare la tua presenza su questo mondo! Spero di essere stata chiara!"

"Si, siete stata chiarissima."

"Bene, me ne compiaccio. Ora va', e fai modo che lei torni da me sana e salva" disse la donna, rimettendosi seduta sullo scranno reale.
 


La sera, il malumore di Ron era in parte compensato dal sorriso enorme che Hermione rivolgeva di tanto in tanto a Krum. Alexandra e Harry non sapevano come comportarsi con i loro amici: era già un miracolo che non fosse riesplosa la discussione violenta avvenuta nel dormitorio.

"Che atmosfera allegra" bisbigliò la Grifondoro.

"Già" rispose il Prescelto.

"Secondo te quanto andrà avanti?"

"Fino al ballo, come minimo..."

"Spero che chiariscano prima. Sai, non vorrei rivedere Hermione infuriata"

"Nemmeno io."

Il resto della cena si svolse in un pesante silenzio, con Ron che aveva spazzolato il vassoio del pollo e Hermione che continuava a farlo innervosire lanciando sorrisi a Victor. Uscirono tutti e quattro dalla Sala Grande, ma Harry e Alexandra si affiancarono a Ginny e  Neville.

"Allora, preoccupati?" chiese la giovane Weasley.

"Se intendi preoccupati per il fatto che prima o poi quei due si uccidano a vicenda, sì" disse ironica la Grifondoro.

"In realtà mi riferivo alla lezione di ballo."

"Secondo me sarà una bella esperienza" intervenne Neville.

"Oh, sì, certo! Come quando fai una verifica di Trasfigurazione" gli rispose il Prescelto, facendo ridere tutti.

"Io sono tranquillissima."

"Alexandra, tu sai ballare?" chiese stupita Ginny.

"Si, ahimè..."

"Perché 'ahimè'? Io la trovo una cosa fantastica!"

"Odia ballare" rispose Harry al suo posto.

"Non è che odio ballare, è solo che... insomma... mi imbarazza!"

"Fidati, è più imbarazzante il comportamento di Ron e Hermione" le sorrise Neville.
 


Non aveva toccato ancora il suo tè, che ormai si era completamente raffreddato. Jadis era affacciata al balcone della sua stanza, con lo sguardo fisso verso Cair Paravel e il mare apparentemente calmo sul quale la fortezza bianca si affacciava. Avrebbe voluto farsi trasportare da Aslan direttamente a Hogwarts per riprendere sua figlia, ma non poteva andarsene, non poteva permettere che anche Narnia fosse conquistata da sua madre. Strinse le mani intorno alla balaustra in marmo, mentre delle calde lacrime iniziavano a scendere dai suoi occhi. Non piangeva da tempo immemore, e ora non ce la faceva più a tenersi tutto dentro. Il bussare alla porta le fece quasi riprendere l'autocontrollo. Si asciugò in fretta le lacrime: non poteva mostrarsi debole.

"Entra pure" disse.

Il nano entrò, pronto a riprendere il vassoio, ma notò subito che il tè non era stato toccato.

"Mia Signora, state bene? Non avete toccato per niente il vostro tè."

"Sì, sto bene... Porta via tutto, non ho voglia di berlo. "

Ginarrbrik non osò replicare. Prese il vassoio d'argento e uscì dalla camera.
 


"Bene, bene... Ci siamo tutti" esordì la McGranitt.

Gli alunni erano seduti su delle cassapanche allestite per l'occasione nell'aula. Oltre a loro e alla professoressa, nella sala vi era anche Gazza, come addetto alla musica.

"Questa sera vi insegnerò il ballo con il quale si aprono le danze: il valzer. Non voglio assolutamente che voi mettiate in ridicolo la vostra illustre casa comportandovi come una balbettante massa di babbuini.  Non dovrete far altro che lasciarvi trasportare dalla musica e il vostro corpo farà il resto, poiché in ogni ragazzo c'è un leone pronto a balzare, mentre in ogni ragazza c'è un cigno pronto a venir fuori e danzare."

"Certo, come no. Preferisco essere un babbuino" disse Ron, ridendo sotto voce insieme a Harry.

"Signor Weasley, la prego, si alzi."

"Dice a me, professoressa?" rispose il ragazzo.

"Sì, certo che dico a lei! Venga qui."

Ron si alzò dalla propria postazione.

"Bene, ora metta la mano sul mio fianco."

"Dove?"

"Sul mio fianco!"

Il ragazzo obbedì.

"Per favore, Mastro Gazza, accenda la musica."

Il grammofono partì, intonando la melodia.

"E un, due e tre... su, signor Weasley! Segua il ritmo, si lasci trasportare!"
 

"Giuratemi che non glielo farete mai dimenticare!" disse Il Prescelto, rivolto ai due gemelli Weasley.

"Ci puoi contare" rispose George.
 








Note dell'Autrice:

Salve a tutti! Allora la nostra cara Alexandra è in preda ai sensi di colpa, mentre Jadis è stanca di nascondersi dietro una maschera. Harry invece nasconde qualcosa alla nostra proganista e ahimé saprete tutto sulla faccenda nel prossimo capitolo. Spero che vi sia piaciuto :)

Un bacio e alla prossima <3
   
 
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