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Autore: Kushina Namikaze    16/06/2017    5 recensioni
ciao a tutti...questa è la mia prima fan fiction...la storia si divide in due parti...la prima è un flash back riguardante ciò che accade subito dopo la guerra...la seconda parte riguarda ciò che accade tre anni dopo quegli eventi...se vi ho incuriosito non vi resta che leggere :)
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sakura
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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Il Team Naruto iniziò ufficialmente la missione non appena conobbero il loro cliente. Le informazioni dategli da Tsunade erano molto dettagliate. Come avevano pianificato la squadra indagò segretamente fra le guardie che li avrebbero accompagnati durante la missione, fortunatamente fra loro non sembrava esserci degli impostori per cui decisero la formazione da attuare: Konohamaru davanti, Naruto dietro, Sakura e Kizashi ai lati. Partirono con qualche minuto di ritardo ma niente di grave, la missione fu molto tranquilla, anzi quasi noiosa: ogni ora facevano una pausa perché il loro cliente voleva “respirare aria fresca” rallentando di molto la tabella di marcia, le guardie poi erano molto lente nel camminare tanto che Konohamaru aveva rischiato di andare troppo avanti qualche volta. Per rimediare alla noia indossarono tutti delle ricetrasmittenti in modo da poter parlare durante la lunga passeggiata.
Dopo quasi dodici estenuanti ore s’iniziò a vedere in lontananza la residenza del Damyo, però tutto era stato fin troppo tranquillo, secondo i rapporti il signor Fuyo riceveva sempre attacchi di qualunque genere durante i suoi spostamenti, il che rese Sakura piuttosto sospetta.
“Naruto credo che ci stiano osservando per poi coglierci di sorpresa in un agguato.”
“Lo pensavo anch’io ma non avverto niente nei dintorni.”
“Probabilmente ci hanno osservato tutto il tempo da lontano e studiato i nostri movimenti, sfrutteranno la nostra prossima pausa ne sono sicura!”
“Molto bene. Allora facciamoli uscire allo scoperto!”
“Che cosa dobbiamo fare nii-chan”
“Quando ci fermeremo fate finta di essere stanchi, così se veramente qualcuno ci vuole attaccare coglierà l’occasione.”
E così fu, quando si fermò il team Naruto, si sedette al suolo come se avessero camminato per ore a passo spedito, quando invece hanno praticamente passeggiato con pause regolari.
“E voi vi fate chiamare shinobi! Alzatevi e perlustrate la zona!” disse il capitano delle guardie.
“Senti, tu pensa alla tua squadra che io penso alla mia!” rispose Naruto. “Voi non avete fatto che oziare durante le pause mentre noi non ci siamo fermati un attimo, siamo ormai quasi arrivati a destinazione e non percepiamo alcun chakra intorno.” Disse alzando leggermente il tono.
Naruto si alzò si avvicinò all’orecchio del capitano e disse “ci stanno per attaccare probabilmente, se qualcuno ci ha seguito ne approfitterà ora, state in guardia!”
Non trascorsero neanche cinque minuti che vi fu una prima pioggia di kunai.
Sakura, pronta al contrattacco con un pugno dato al suolo fece cadere tutti all’interno di una buca. I kunai andarono oltre e non li colpirono. Naruto e Konohamaru uscirono dalla fossa per vedere quanti nemici erano.  Erano circondati! Un totale di circa venti persone erano pronte a scagliarsi contro di loro.
“Chi siete? E cosa volete dal signor Fuyo?” urlò Naruto.
“Non sono affari che ti riguardano ragazzo! Se non volete morire subito vi conviene consegnarcelo.”
“Te lo sogni! Sakura-chan ci sono feriti?” urlò Naruto alla sua compagna.
“No stiamo tutti bene!”
“Perfetto, Sakura-chan vieni e coprimi. Signor Haruno resti a protezione del signor Fuyo coordinandosi con le guardie.”
I nemici li attaccarono Naruto, Sakura e Konohamaru batterono i più deboli con pochi colpi ma fra loro vi erano alcuni che conoscevano parecchi ninjutsu pericolosi, come avevano previsto, fra loro vi erano anche dei nukenin. Naruto lasciò i banditi a Konohamaru che, con l’aiuto dei kage bushin, riuscì a sconfiggerli in poco tempo, mentre lui e Sakura si occupavano dei nukenin. Intanto Kizashi osservava tutto dai bordi della fossa per vedere se la squadra aveva bisogno di aiuto, intanto, come ordinato da Naruto, controllava che nessuno arrivasse al signor Fuyo proteggendolo. L’unica cosa che vide Kizashi fu la battaglia che affrontava sua figlia, di solito i ninja medici non erano portati per il combattimento ravvicinato restando sempre nelle retrovie ma Sakura non era come gli altri. Le bastava un unico pugno o calcio ben assestato con la sua forza mostruosa per mettere al tappeto tutti i suoi avversari, e con Naruto al suo fianco non aveva neanche bisogno di guardarsi le spalle. Erano come un unico shinobi a cui nessuno riusciva ad avvicinarsi, questo doveva essere merito di tutti gli allenamenti e missioni effettuati insieme, in appena dieci minuti riuscirono a sconfiggere e catturare tutti i nemici legandoli con delle corde. Naruto prese il suo Bingo Book per controllare se fra loro vi erano alcuni dei nukenin lì elencati.
“Konohamaru guarda.” Disse Naruto mostrandogli il quaderno completamente bianco al suo interno.
“Che cosa devo guardare Nii-chan, qui non c’è niente!”
“Ti avevo detto che ti avrei mostrato una nuova tecnica e io non mi rimangio mai la parola data! Guarda attentamente.”
Dopo aver eseguito alcuni segni con le mani Naruto toccò il quaderno e quando lo riaprì comparvero le foto dei nukenin.
“Wooooooooooow nii-chan è fantastico! Dimmi dove l’hai imparata!”
“Bhè era nel diario che mi ha lasciato mio padre e l’ho imparata, ne sto apprendendo molte altre ma per ora questa è quella più utile che mi riesce meglio! Sakura-chan ne hai uno anche tu vero?”
“Sì ma non lo porto mai con me.”
“Puoi controllare tu se fra di loro vi sono alcuni ricercati?
“Si certo lascia fare a me.”
“E non dite a nonna Tsunade che ve l’ho fatto vedere, non avrei dovuto farlo.”
“Non ti preoccupare sappiamo tenere un segreto!” Disse Konohamaru.
Mentre Sakura controllava i ricercati Naruto insieme a Kizashi aiutarono le guardie e il signor Fuyo ad uscire dalla fossa creata da Sakura, infine con l’aiuto del chakra di Kurama, Naruto portò su anche la carrozza del signor Fuyo.
Fra gli aggressori vi erano ben cinque nukenin, Naruto usò la tecnica del richiamo evocando Gamatatsu e lo incaricò di portare i nukenin e i loro seguaci a Konoha dove li avrebbe attesi un processo. Insieme ai nukenin Naruto diede a Gamatatsu anche due brevi rapporti, uno su ciò che era successo fino a quel momento da consegnare all’Hokage e uno da consegnare alla squadra interrogatori con i nomi dei ricercati. Gamatastu era un rospo dalle abilità particolari, infatti riusciva a ingrandirsi e rimpicciolirsi a seconda della situazione. Per questa occasione si ingrandì abbastanza da far entrare tutti i venti banditi nella sua bocca, per poi rimpicciolirsi e andare verso Konoha con i due rapporti messi all’interno di una sacca che teneva appesa al collo.
Intanto mentre si riorganizzavano Kizashi si avvicinò a sua figlia;
“Sei stata davvero straordinaria Sakura, sapevo che eri un’ottima kunoichi, ma vederti combattere dal vivo mi ha fatto capire quanto realmente vali. Tsunade-sama è stata davvero una grande insegnante.”
“Non solo lei, è anche merito di Kakashi-sensei che ci ha fatto allenare tanto sul lavoro di squadra. È anche grazie a lui se sono cresciuta così tanto come kunoichi.”
“Bhè resta il fatto che sei stata straordinaria! E poi non ho mai visto nessuno combattere come avete fatto tu e Naruto. Si può sapere come fate?”
“Bhè abbiamo affrontato talmente tante missioni insieme che ormai so esattamente come si muove e cosa sta per fare, lo stesso vale per lui.”
“Potevate farli fuori da soli a quelli!”
“Poteva anche Naruto da solo, ma non mi andava di stare in disparte.” Disse Sakura alzando le spalle.
Non appena riorganizzarono la formazione ripresero il cammino, questa volta Naruto entrò in modalità eremitica per percepire una eventuale presenza di nemici, erano sempre più vicini all’abitazione del Damyo, non poteva rischiare di mettere in pericolo anche il feudatario. Durante gli ultimi kilometri, Naruto fece cambio di posto con Kizashi e si avvicinò al signor Fuyo.
“Signor Fuyo, posso chiederle perché è spesso attaccato da nukenin o banditi? Politicamente non è una persona di particolare rilievo e durante i suoi spostamenti non porta oggetti particolarmente preziosi e neanche molto denaro.” Chiese Naruto con il tono più educato che conoscesse.
“Come mai t’importa tanto ragazzo?”
“Mi piacerebbe capirne il motivo e trovare un modo per aiutarla.”
“Purtroppo non mi puoi aiutare ragazzo. Quella che fa gola ai banditi è la mia profonda amicizia con il Damyo. È vero che con me non porto averi particolarmente preziosi, ma per il Damyo il prezioso sono io, per cui proveranno sempre a rapirmi per poi chiedere il riscatto al mio amico.”
“Capisco. Ma è sempre stato così?”
“No, io e il Damyo siamo amici da quando eravamo bambini, siamo come due fratelli, un tempo le nostre famiglie abitavano vicino. Quando abbiamo preso le nostre strade andammo ad abitare lontano, lui divenne Damyo e per evitare tutto questo tenemmo nascosta la nostra amicizia. Un giorno una delle mie guardie fece un accordo con alcuni criminali per catturarmi e chiedere un riscatto sostanzioso al Damyio. Per mia fortuna quel giorno alcune delle mie guardie avevano studiato all’accademia ninja per poi abbandonare il mestiere di shinobi. Senza di loro il piano di quei farabutti avrebbe avuto successo. Da allora vengo sempre attaccato nonostante quel traditore sia stato catturato e processato.” Raccontò il signor Fuyo con molta rabbia nel suo cuore.
“Si vede che la vostra è una profonda amicizia.”
“Da cosa lo capisci?”
“Lei è un uomo molto prudente che non esce dalla sua abitazione se non per necessità, se questa sua amicizia non era così profonda non sarebbe più andato dal suo amico, avrebbe evitato il rischio di essere rapito. Anche se dopo la batosta di oggi non penso che cercheranno di catturarla di nuovo.”
“Sei davvero un ragazzo ingamba! Non è che ti andrebbe di restare per il viaggio di ritorno?”
“Per me non c’è alcun problema, chiederò all’Hokage, nel frattempo potrei insegnare qualche trucchetto alle sue guardie più fidare così non avrà sempre bisogno di noi shinobi.”
“Si sarebbe davvero un’ottima idea!”
Così Naruto mentre camminava scrisse la richiesta del prolungamento di missione per il cliente con tutti i dettagli di cui aveva parlato al signor Fuyo, la mandò a Tsunade tramite un rospo messaggero. Intanto arrivarono alla dimora del Damyo dove questo fu contento di accogliere non solo il suo migliore amico ma anche l’eroe della quarta guerra ninja. Non appena il signor Fuyo raccontò del viaggio, il Damyo andò verso Naruto ringraziandolo per ciò che aveva fatto. Il ragazzo puntualizzò che non era solo merito sua ma anche dei suoi compagni di squadra. Il Damyo li invitò all’interno della sua abitazione per riposarsi e darsi una rinfrescata. Dal momento che dovevano attendere una risposta da parte dell’Hokage, Naruto e i suoi compagni accettarono. Approfittarono dell’ospitalità del Damyo per nutrirsi e bere fino a scoppiare, intanto arrivò il rospo messaggero di Naruto. La vecchia Tsunade aveva accettato il prolungamento della missione. Naruto andò ad informare il signor Fuyo che ne fu particolarmente contento, il Damyo a quel punto diede delle camere ai suoi ospiti inattesi per trascorrere le notti a venire.
Nel pomeriggio stesso Naruto convocò la sua squadra e le guardie fidate del signor Fuyo per insegnare loro qualche trucchetto. Partirono dalle basi delle arti marziali nel quale se la cavavano già abbastanza bene, poi passarono all’utilizzo di armi da lancio come kunai e shuriken. Ebbero parecchie difficoltà le guardie nel regolare la mira ma dopo molto allenamento vi riuscirono. Alcuni di loro erano portati per l’utilizzo del chakra, così gli insegnarono anche le basi per apprendere alcune facili tecniche. Ma le guardie del signor Fuyo non erano le uniche ad aver imparato cose nuove, infatti anche Konohamaru imparò parecchie cose stando al fianco di Naruto, come gestire meglio il suo chakra, scrivere un rapporto dettagliato da dare all’Hokage e tante altre cose. Vi fu una tecnica in particolare che Konohamaru volle insegnata, ovvero la Tecnica del Richiamo. Konohamaru lo chiese a Naruto quando terminarono gli allenamenti con le guardie, si stavano dirigendo verso le terme private del Damyo, quelle per gli ospiti, quando Konohamaru lo fermò.
“Nii-chan insegnami la tecnica del richiamo!” Disse Konohamaru con aria speranzosa.
“Non credo di essere la persona migliore per insegnartela!”
“Si invece! Tu mi hai insegnato i Kage Bushin e anche il Rasengan. Voglio che sia tu a insegnarmi anche questa tecnica!”
“Ok se proprio insisti, ma sappi che se la impari da me evocherai solo rospi!”
“Va bene ci sto! Sembrano davvero fichissimi i rospi che evochi tu!”
“Si ma sono anche parecchio testardi!”
Naruto evocò uno dei rospi del monte Myoboku, il quale portò con se un grosso rotolo, lo srotolò e Konohamaru lo esaminò con attenzione.
“Prima di evocare un animale devi stringere un patto con lui, devi firmare con il tuo sangue e in seguito mettere le impronte delle tue dita. Queste che vedi sono le firme di altri evocatori di rospi.”
Konohamaru guardò il rigo prima di quello dove avrebbe dovuto firmare lui e lesse “Uzumaki Naruto”.
“Questa è la tua vero Nii-chan?”
“Si è la mia!” Naruto osservò attentamente quel rotolo, cosa che non aveva fatto tempo fa quando firmò il contratto, e vide la firma di suo padre, appena prima della sua e prima ancora quella del suo maestro Jiraya. “Ci sono anche quelle di mio padre e del mio maestro”
“Tuo padre doveva essere un tipo molto ordinato vista la scrittura molto chiara ed elegante.”
“Credo proprio di si!”
Konohamaru firmò la pergamena e non appena Naruto gli rivelò i segni delle mani iniziò ad allenarsi sulla tecnica e proprio come il suo maestro invocò girini per tutta la settimana di allenamento.
Per la sera, dopo la faticosa giornata trascorsa a fare da sensei, sperava di potersi intrufolare nella camera della sua ragazza ma il vecchio Kizashi aveva previsto tutto! Difatti aveva fatto in modo che le camere di Naruto e Sakura erano le più distanti fra di loro; e non solo! La camera di Sakura non solo era accanto a quella di suo padre ma era anche comunicante con essa! Quindi il povero Naruto si dovette accontentare di trascorrere le notti da solo.
La settimana prevista trascorse in fretta. Dopo ave ringraziato il Damyo per la sua ospitalità il Team di Naruto si rimise in marcia per il viaggio di ritorno insieme al signor Fuyo e alle sue guardie. La formazione era sempre la stessa dell’andata ma questa volta fu un viaggio tranquillo. Raggiunsero l’abitazione del signor Fuyo durante il primo pomeriggio e in seguito raggiunsero Konoha a notte inoltrata dopo aver corso a più non posso. L’intera  squadra era davvero stufa di quel passo lento. Consegnarono il rapporto l’indomani mattina ritirarono il loro compenso e tutti e quattro si goderono il resto della giornata libero. Kizashi invitò Naruto a pranzo, così che anche sua moglie avrebbe potuto conoscere meglio il fidanzato di sua figlia. Ovviamente anche la signora Haruno lo conosceva già ma solo come shinobi o come compagno di squadra di sua figlia. Naruto per la prima volta in vita sua trascorse una giornata in famiglia. Ha potuto osservare le  piccole semplicità che si vivono all’interno di una vera casa con dei veri genitori. Il biondo si sentì subito il benvenuto, nonostante le sottili minacce da parte di Kizashi. La signora Haruno parlò di aneddoti divertenti di quando Sakura era piccola, mettendo la figlia in imbarazzo. Quel giorno libero Naruto lo trascorse in famiglia capendo finalmente cosa significasse avere dei genitori che mangiano insieme a te nello stesso tavolo, parlando di cose del tutto superficiali. Finalmente Naruto capì cosa significava vivere in famiglia e quel giorno si decise che un domani anche lui avrebbe avuto la sua con Sakura al suo fianco. Adesso era ancora troppo presto aveva tante cose da fare ma prima o poi anche lui avrebbe avuto la sua famiglia.

Si sono viva. ormai aggiorno ogni morte di papa u.u Lo so inutile che mi scuso tanto non mi perdonate, ma il lavoro è lavoro ragazzi!
Per farla breve spero di aggiornare il più presto possibile e grazie a chi mi segue ancora nonostante le infinite pause!
Ciaooooooo, baci Kushina Namikaze

 
  
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