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Autore: RIRHI    21/06/2017    0 recensioni
C'è un periodo nascosto della storia di konoha, che vorrei raccontare tratta d'amore e passione, in una terra che come il nome racconta incarna il fuoco dei cuori di giovani che segnano la storia di un futuro a noi conosciuto. La storia di due giovani donne che per il proprio villaggio rinunciano all'amore della lora vita, la vita di chi mette al primo posto il coraggio per proteggere la volontà del fuoco. La storia di Mito Uzumaki e Ria Namikaze donne straniere in una terra che diventerà la loro casa
MitoxMadara, MitoxHashirama
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Hashirama Senju, Kurama, Madara Uchiha, Mito Uzumaki, Tobirama Senju
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Prima dell'inizio
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La pergamena che stringeva tra le mani era diventata incredibilmente pesante, come l’aria satura di tensione che aleggiava all’interno dello studio. Tobirama continuava a rileggere quelle righe sperando che i suoi occhi vigili avessero preso un abbaglio. Ma per quanto si sforzasse di rileggere quelle poche righe queste non mutavano. La sua mente inizio a reagire alla gravità della situazione, si chiese perché mai qualcuno dovesse rapire Mito Uzumaki la futura moglie del ninja più potente di tutte le terre ninja. Riflette che forse il reale obbiettivo di quel rapimento fosse Hashirama stesso, o il villaggio. Una trappola, allontanare Hashirama per attaccare Konoha. Le informazioni lo stavano divorando.
“Cos’è tutto questo silenzio?” Hashirama era entrato nell’ufficio, e captando l’aria tesa, aveva assunto un’espressione troppo seria per il suo viso cosi perennemente sorridente. Tobirama inghiotti un grumo di saliva, dire ad Hashirama cosa stava accadendo avrebbe creato una reazione estrema nel fratello troppo impulsivo, per fermarsi a riflettere e analizzare la situazione. E se miravano a lui o al villaggio non avrebbe mai permesso di mettere entrambi in pericolo.
“Hokage-dono abbiamo ricevuto una notizia dal clan Uzumaki!” Sasuke aveva preso la parola, notando la reazione di Hashirama e il silenzio di Tobirama “Mito-dono è stata…” non termino la frase che ricevette un pizzicotto da Tobirama che lo fulmino con lo sguardo. L’albino ripiego la pergamena con cura e la ripose all’interno di un cassetto della scrivania. “Allora che notizie avete di Mito?” chiese Hashirama.
“Verrà presto in visita al villaggio, infondo le vostre nozze sono previste tra un anno!” Tobirama, prego tutti i kami che suo fratello credesse alla sua piccola bugia. Questo lo scruto per un secondo, prima di ridere come suo solito “Vero vero! Ma tutti questi ospiti, dovrò parlare con Kumi per allestire più stanze, rimani tu in ufficio Tobi?” domando prima di uscire, all’affermazione del fratello minore.
Sospirò di sollievo Hashirama era sì il dio degli shinobi ma grazie alla sua genuina stupidità ingannarlo era semplice. Mentre lui poteva nel frattempo analizzare con cura la situazione prima di decidere come risolverla, e sicuramente il comportamento impulsivo di Hashirama non avrebbe permesso l’elaborazione di nessuna strategia, la notizia non doveva trapelare e doveva occuparsene personalmente, il villaggio non poteva rimanere senza la copertura di Hashirama. Il solo nome del maggiore dei Senju costringeva i nemici a ritirarsi in partenza, e il villaggio era ancora troppo vulnerabile, per non assicuragli la protezione di quel nome.
“Sasuke preparati ti voglio pronto a partire per domani mattina, Ruri e Asashi anche voi, ci vediamo alle porte del villaggio alle 6:00, riposate fino a domani”
Gli Ambu si ritirarono, e Tobirama si stava dirigendo alla porta “Dove stai andando adesso scusa?” Sasuke l’osservo interrogativo.
“A chiamare Madara!” Sbatte la porta lasciando un povero Sasuke a sospirare esasperato, stavano accadendo così tante cose, Tobirama il suo migliore amico si stava per sposare e la moglie del fratello veniva rapita, dalla creazione del villaggio non avevano avuto un attimo di pace, e quando Tobi gli aveva chiesto di essere il suo braccio destro, la sua vita matrimoniale come quella di padre era decaduta in un baratro, ma almeno il villaggio avrebbe garantito al suo adorato Hiruzen una vita lunga, protetto dalle mura di Konoha.
Tobirama attraversava lentamente le vie del villaggio per raggiungere il campo d’addestramento che Madara aveva allestito e dove a quell’ora era solito tenere delle lezioni di taijutsu per gli allievi della scuola shinobi che ancora non vantava molti insegnati, tutti troppo occupati nei preparativi del villaggio, e malgrado l’apparenza Madara era molto bravo con i bambini, forse per via di Izuna, il ricordo del minore degli Uchiha gli lascio l’amaro in bocca.
Arrivato al campo noto i bambini seduti a cerchiò che osservavano attenti un combattimento, Madara a quanto pare aveva deciso di farsi aiutare. Si sorprese scorgendo la figura della bionda Namikaze. Che notandolo appollaiato sul ramo si distrasse quel tanto che bastava per ricevere un calcio sul fianco e cadere a terra. Madara accortosi della distrazione della bionda aveva tuttavia modulato l’attacco impedendo a questa di ritrovarsi tra qualche ore con un ematoma.
A quel punto Tobirama si proietto sul campo e porse una mano a Ria per permettergli di alzarsi.
“Hai disturbato la mia dimostrazione!” fece lei prima di aggrapparsi alla mano di Tobirama per rialzarsi. I bambini erano pieni di ammirazione alla vista del Nidaime. Tanto che Madara dovette rimproverarli di far silenzi.
“Scusate non volevo disturbare” si volto a guardare Madara fulminandolo, vedere Ria con lui gli aveva creato un moto di gelosia, ingiustificato.
“Non guardi così” fece il moro in difesa “Stavo mostrando il villaggio a Ria ed il tempo e volato, non mi sono reso conto che dovevo tornare a fare lezione e Ria a insistito per volermi accompagnare ed essere utile!”
“Si Nidaime-sama sperò di non aver commesso un crimine nel voler aiutare i vostri piccoli tesori” e si rivolse ai bambini, che la guardavano con adorazione “con qualche lezione di taijutsu anche se Madara-sama è lodevole di per sé, non necessitava certo del mio aiuto!” Si rivolse al moro con un sorriso particolarmente dolce che fece ribollire l’albino. Quand’è che avevano stretto così tanto, si chiese l’Hokage. “Come mai si trova qui, Hokage-sama?” Continuo la bionda curiosa.
Tobirama era talmente preso dalla scena che per un attimo aveva totalmente dimenticato la storia di Mito. Si guardo attorno, non poteva tuttavia rilevare hai bambini cosa stava accadendo. “Bambini che ne dite di fare una pausa? E andare a giocare” Questi urlarono di gioia e in pochi minuti si dileguarono per andare a giocare.
“Voglio una scusa più che buona per aver fatto saltare la mia lezione!” Madara lo guardo spazientito.
“è abbastanza importante!” si rivolse verso la bionda, che capì che l’albino non avrebbe parlato se lei si fosse intrattenuta con loro, quindi si dileguo, quando il Secondo fu sicuro che la presenza della donna fosse a debita distanza racconto le circostanze a Madara.
“Hai fatto bene a non rilevare nulla ad Hashirama, ma se fallissimo la situazione potresti creare una guerra con gli Uzumaki! È tuo fratello ti taglierebbe la testa per non averlo avvertito!”
“Per questo esigo che vieni anche tu!” inghiotti ogni forma d’orgoglio nel chiedere all’Uchiha suo acerrimo nemico di seguirlo in questa missione. Quest’ultimo sogghigno.
“Finalmente ti sei arreso al mio valore!”
“Forse Madara non capisci che io riconosco fin troppo bene il tuo valore!” D’altronde Madara dopo Hashirama era il ninja più forte che conosceva, il suo atteggiamento con lui e con il suo clan era dovuto al fatto che gli Uchiha avessero ucciso la sua adorata madre e i suoi fratelli, ma d’altronde anche il suo Clan aveva creato ferite profonde nel cuore di Madara, e lui stesso aveva causato un colpo mortale al suo adorato fratellino Izuna. “Domani mattina alle 6:00 alle porte del villaggio!”
Si dileguo, tornando in ufficio, si rese conto che c’erano ancora molte pratiche da sbrigare ma grazie a Sasuke riuscì a terminare quel carico di lavoro per il tramonto, si assicuro di recuperare il rotolo prima di dare il cambio al fratello spiegandogli che si sarebbe allontanato nei giorni seguenti insieme alla sua squadra e a Madara per una missione affidatogli dal Daymano in persona per fargli da sorta nei territori della nebbia, prima di ritirarsi finalmente nei suoi alloggi.
 Quando entro nella sua stanza gli sembro che fosse passata una vita intera dall’ultima volta che vi aveva messo piede. L’enorme finestra gli regalava un paesaggio niente male sul villaggio, la scrivania sottostante la finestra era piena di libri aperti su pagine che neanche lui ricordava, mentre il letto matrimoniale adagiato contro il muro si fece sempre più invitate decise tuttavia che una doccia fosse una cosa saggia prima di stendersi. Apri la finestra per far entrare un po’ d’aria nuova, poggio il rotolo sul comodino di destra più vicino alla porta del bagno e si fiondo in doccia. L’acqua fresca fu decisamente un tocca sana, ci rimase 10 minuti buoni, godendo del getto rifrescante. Uscendo si avvolse un asciugamano intorno alla vita e ne prese un altro per asciugarsi i bianchi capelli. Si diresse in camera con l’intendo di prendere dei vistiti puliti dall’armadio quando si accorse di non essere solo, sul suo letto vi trovo appollaiata a leggere la pergamena la bionda Namikaze.  
Questa levo gli azzurri occhi a guardarlo, si senti in soggezione mentre questa guardava con attenzione il suo corpo. Si blocco in quella posizione, paralizzato e imbarazzato. La bionda sorrise vedendo la reazione dell’albino. “Vi stavo aspettando!” disse. “Non potevate attendere se avevate qualcosa da dirmi!” fece sicuro il Nidaime cercando di riacquisire le sue capacità mentali. “E perdermi lo spettacolo!” disse la bionda prima di alzarsi e mettersi d’avanti all’albino, sempre più incredulo.  “Vi vedo teso Tobirama-sama!” si lecco le labbra “Posso fare qualcosa per farvi rilassare” le mani diafane della bionda si posarono sui pettorali marmorei del secondo. “Non dovreste trovarvi qui!” fu in grado di dire. “Se volete che me ne vada basta dirlo!” Si giro dando gli le spalle al giovane dirigendosi verso la porta, tuttavia il giovane l’afferro girandola verso di sé, facendola aderire con la schiena al muro “Non dovresti provocare gli uomini così!” fece lui guardandola negli occhi, questa di risposta gli sfilo l’asciugamano dai fianchi ribaltando le posizioni, senza mai interrompere il loro contatto visivo. “Non sto provocando un uomo sto provocando il mio futuro marito!” le iridi azzurre si riflettevano nei suoi occhi rossi, mentre le mani di lei passarono dai suoi addominali al suo membro duro tanto da farlo sussultare.
 “E ora lasciate che mi preda cura di voi Hokage-sama!”
Tobirama si sveglio qualche ora dopo, accorgendosi di una dolce pressione sul suo petto, la bionda gli si era accovacciata addosso, forse anche lei accortasi dei movimenti dell’albino si sveglio. “Vi ho svegliato?” fece lei con voce dolce mentre inizio ad accarezzargli il petto. “Dovreste riposare ancora un po' l’alba e lontana vi sveglierò io. Alle 6 giusto?” e gli rivolse un sorriso. “Hai sentito la conversazione con Madara?” domando ancora assonnato, la bionda rispose con un cenno del capo. “Ora dormite Hokage-sama”
   
 
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