Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: Smolly    12/06/2009    2 recensioni
Due ragazze che vivono nella New York del ventunesimo secolo scoprono di essere in realtà due principesse catapultate nel futuro per scappare alla presa del loro regno da parte di uno scuro Conte...che cosa faranno mai????
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cap 5

Capitolo 5:

Nella luce accecante si delinearono i contorni di un uomo. Avanzava lento, avvolto in un mantello scuro che risaltava sempre più sul bianco dell’ambiente. Era la guardia della Stanza di Passaggio. La Stanza di Psassaggio era come un enorme deserto bianco, dove non c’erano che la casa del sacerdote che custodiva e controllava il luogo con il suo assistente; qui vi passavano tutti quelli che desideravano passare da un mondo all’altro. Da un punto indefinito comparvero due figure:l’una reggeva l’altra, appoggiata pesantemente sulla spalla della prima figura. Parevano due donne, a occhio e croce. Avevano vestiti semprlici, e una borsa.

-Chi siete???- chiese con voce grave la guardia alle due figure appena si fermarono a poca distanza da lui. Non ricevette risposta. Pensò che fossero due anime sorde, morte o quant’altro, che viaggiavano nella Stanza di Passaggio senza meta:a volte accadeva che le anime dei morti venissero mandati dai maghi nella Stanza di Passaggio e che lì vagassero senza meta alcuna; sinceramente l’uomo non aveva mai capito il perchè. Poi una delle due alzò la testa, precedentemente poggiata alla spalla dell’altra e un paio di occhi verdi cerchiati di rosso per pianto fissarono la guardia con immensa tristezza. Dopo qualche secondo anche l’altra figura alzò la testa e la guardia si sentì raggelare dallo sguardo di due occhi neri, anch’essi molto tristi.

-Chi siete voi due??- ripetè di nuovo, sperando in una risposta.

-Veniamo dal mondo degli uomini, siamo amici di Melek, dobbiamo arrivare nell’altro mondo- fu Danielle, con voce spezzata, a prendere parola.

-Non conosco nessun Melek. Forse il sacerdote del luogo sì e vi può dare una mano…venite con me- e la guardia fece cenno di seguirlo.

Sembrò che nessuna delle due ragazze volesse andargli dietro, poi pian piano si mossero verso di lui e fu così che iniziò il breve percorso verso il sacerdote.

Il guardiano abitava in una specie di cottage, che col suo rosso mattone risaltava su tutto quel bianco inconsistente del posto. Era l’unica casa che c’era.

-Signore, ci sono visite- disse la guardia bussando delicatamente alla porta. Ad aprire fu un uomo giovane di aspetto, rasato, con un tatuaggio a forma di drago sul braccio destro e una tunica nera.

-Entrate pure- rispose il sacerdote. Aveva una voce calma e profonda, quasi spettrale, tanto che il primo pensiero di Nell fu che l’uomo che aveva d’avanti era solo un sogno. Ma le immagini della madre morta erano troppo vive in lei per poter dubitare della veridicità dell’accaduto, anche se avrebbe preferito un altro modo per vedere la morte della donna.

-Siamo qui da parte di Melek, pare che vi conosciate. Dobbiamo arrivare da lui il più presto che possiamo:ci può aiutare?- Nell soppesò le parole in modo da risultare più calma e gentile possibile.

-Sì, Melek. È passato qui giusto l’altro giorno; era molto di fretta e aveva una grande paura di essere beccato da qualcuno, a quanto pare-

-E sai se gli hanno fatto qualcosa?-

-Credo che non l’habbiano trattato molto bene laggiù!non so che cosa di preciso, ma niente di troppo grave credo, o mi avrebbero avvertito della sua morte- le scrutò per un secondo e un lampo attraversò gli occhi del sacerdote –ma voi…voi siete le principesse. Oh santo dio-

-Ma si vede così tanto???- riuscì a dire Nell.

-Accipicchia, dove ho la testa??? Come ho fatto a non accorgermi subito di chi eravate:gli stessi occhi di quando eravate piccole.-

-Scusi, ma lei ci conosce???-

-Certo! Ogni sacerdote della Stanza di Passaggio deve essere informato sulle famiglie reali-

-Buono a sapersi. Però preferirei che il nostro argomento tornasse sulla richiesta che abbiamo avanzato poco fa!- s’azzardò a dire Danielle, che si era messa a sedere.

-Certo, lo farò; prima però fareste meglio a riprendervi con una bella tazza di tè fumante e a dirmi che cosa vi è accaduto-

-Esistono i tè anche da voi?-curiosarono le due sorelle, cercando di distrarsi.

-Certo, non crederete che i due mondi siano completamente differenti, senza niente in comune…anche se piccolo- e agitò delle bustine.

-Grazie infinite-

Passò una buona mezz’ora prima che una delle due principesse si decidesse a raccontare l’accaduto:

-Io mi chiamo Danielle e lei e Nell. Melek ci aveva rintracciato grazie a questo libro- iniziò la rossa, togliendo dalla borsa il tomo borchiato –ci ha spiegato tante cose sul mondo parallelo. Quando se n’è andato ci ha detto che avrebbe creato un’arco che noi avremmo dovuto attraversare il giorno dopo alla stessa ora. Siamo venute all’appuntamento senza il permesso di nostra madre:eravamo in punizione. Le abbiamo scritto un biglietto dove le dicevamo che volevamo conoscere la verità e che doveva scusarci. Ha pensato bene di venirci a cercare. Ci ha trovate. Eravavo davanti a quell’arco e con noi c’era un demone, che voleva ucciderci. Mamma è morta per riuscire a farci passare. Ancora non mi capacito di questo- si coprì il volto con le mani eriprese a piangere sommessamente.

-Oh, Danielle- mormorò Nell. Poi abbracciò la sorella con tutta la forza che aveva. La guardia si commosse a vederle in quello stato.

-Come sono tristi- e, non potendo trattenersi dal’impulso, andò da loro e le abbracciò entrambe.

-Adesso è l’ora di smetterla. Voi dovete andare da Melek. Non possiamo aspettare troppo;il demone è in circolazione:prima agiamo e meglio è- decretò il sacerdote spezzando la fragilità del precedente momento.

-Vi travestirete, in modo che non vi riconoscano. Potrete così raggiungerlo tranquillamente passando inosservate-

-Ma non sappiamo dov’è. Come facciamo a travestirci?-

-aspettate un attimo- il sacerdote scomparve un secondo e poi ricomparve con uno scatolone–è in infermeria di uno dei campi dell’esercito nemico. Quindi sarete travestite da infermiere!semplice…ecco i vostri vestiti- e dalla scatola saltarono fuori due completi perfetti per loro.

-Per caso li tieni qui per quando due ragazze hanno bisogno di travestirsi da infermiere per iintrufolarsi in un campo nemico???-

-Non proprio-sorrise il sacerdote.

Pochi minuti dopo le principesse erano pronte ad andare. Perciò fu evocata la magia, con la quale si formo un’arco aperto sul mondo delle creature.

-buona fortuna ragazze, è stato un vero piacere-

-Grazie a te. Una sola domanda: Melek non ha accennatoi ai nostri nomi in questo mondo-

-Ovviamente non sono gli stessi che avete adesso. Danielle, il tuo nome vero è Shiran e quello di Nell è Nihal. Ma meglio se non vi azzardate a pronunciarli finchè non siete al sicuro-

-Non lo faremo- e, salutando l’uomo e il suo assistente, attraversarono l’arco.

***

Il campo era cupo e molto vasto. Schiere di uomini si strascicavano verso le tende acora più scure dell’atmosfera. Le armi erano appoggiate ovunque: spade, asce e lance. Una tenda bianca si distingueva fra le altre: evidentemente doveva essere l’infermeria, che era di quel colore per poter essere distinta meglio.

-Nessuno si è accorto di noi- disse Nihal.

-facciamo veloci, soo ansiosa di arrivare laggiù. Non ce la faccio a restare qui ancora per molto- rispose Shiran.

-Calmati!!!- e si avvicinò alla tenda con cautela, seguita a ruota dalla minore delle due. Erano quasi arrivate quando un omone massiccio si stagliò davanti a loro

-Due infermiere che sono fuori a quest’ora??non dovresteessere a controllare i malati-

-Stiamo giusto andando…è che siamo nuove- implorò Nihal. “fa che non ci dica niente, fa che non ci dica niente” sperò vivamente.

-Potete entrare, ma la prossima volta che vi becco fuori orario non farete un altro passo da vive!-

-Ok- dissero in coro le false infermiere, e non se lo fecero ripetere due volte:entrarono dentro quasi correndo.

***

(poco prima)

- Buona sera Melek-

-‘sera Roy-

-Come andiamo oggi?-

-Meglio del solito. E tu?-

-Bene. Ashan dovrebbe essere rimandato qui tra poco- E in quel momento entrò una guardia, portando Ashan con lui.

-Toh guarda, parliamo del diavolo e spuntano le corna. Bentornato Ashan caro- lo salutò Melek, contento di aver ritrovato ambedue i compagni di stanza. Ashan si mise seduto sul lettino accanto al loro e a quel punto la guardia se ne andò. Melek, impaziente com’era, si mise subito a fare domande all’amico:

-Ashan, ma che ti è successo?-

-Niente, mi sono fatto solo più male del previsto-

-Non è possibile: tu e Roy avete ricevuto lo stesso trattamente-

-Senti Melek:io sono tuo amico, siamo compagni di stanza, ma di questo non voglio proprio parlare-

-Perché? Dieci anni fa ti ho trovato solo e abbandonato tra tutti gli schiavi del Conte, triste, distrutto psicologicamente:ho sempre pensato che ti fosse successo qualcosa ed è dieci anni che non ricevo nessuna risposta, e anche Roy si chiede perché. Almeno a noi puoi dire tutto. E come puoi esserti fatto più male di lui?-

-Togliti quella domanda dalla testa. Mi è successo qualcosa, sì, ma per favore non lo voglio dire-

-sei proprio un bambino quando fai così Ashan. Proprio un bambino-

in quel momento due infermiere entrarono nella stanza. Melek si accorse subito che cosa c’era che non andava in loro. Erano le principesse. LE due si guardarono intorno per controllare presenze indesiderate e si avvicinarono a loro.

-Ce l’abbiamo fatta- Disse Shiran.

-Melek, vi conoscete?- lo interrogò Roy.

-Sì, pare proprio di sì. È un po’ lunga da spiegare, ma se mi date del tempo vi spiegherò chi sono!-

***

SPAZIO AUTRICE:

finalmente ho finito questo capitolo. Lo considero più un capitolo di passaggio, che mi serviva per far ricongiungere i personaggi. Spero appreziate lo stesso.

X DANYCULLEN:Innanzitutto grazie per il complimento. Mi fa piacere sapere che sto migliorando...adesso sai che hanno fatto le "bimbe"...e perchè Roy non le ha trovate...anche a me dispiace per la mamma, ma era necessario!!!!....1 bacione
X AFANEIA:Sì,certo che è sopravvissuto, non potevo farlo morire!!!!e trovare quella tortura non è stato semplice, erano tutte troppo atroci per lui...XD

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Smolly