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Autore: catto    27/06/2017    0 recensioni
La storia ha inizio dopo la battaglia di Hogwarts. I ragazzi ricominciano la scuola per affrontare il loro ultimo anno ma qualcosa di oscuro sta nascendo e sta per distruggere la loro tranquillità.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Scusate per l'enorme ritardo ma sto sotto esami e non ho un briciolo di tempo. 
Grazie per aver aspettato tutto questo tempo.



Erano passate  due settimane e Hermione era ancora avvolta nelle tenebre del sogno in cui il preside l'aveva fatta cadere. Le ferite non guarivano e il sangue continuava a scorrere, solo che ogni giorno che passava quello diventava sempre più scuro. 
La situazione stava degenerando. 
Draco passava i suoi pomeriggi seduto accanto a lei, perso nel suo viso cereo  e smorto. Anche Harry andava a trovarla e spesso glI capitava di vedere il suo nemico che teneva la mano della sua migliore amica, quasi con le lacrime agli occhi, intento a sussurrarle parole di conforto. Non avrebbe mai creduto che qualcuno sarebbe mai riuscito a cambiare il caratteraccio di Draco Malfoy, invece Hermione gli aveva stravolto la vita piegandolo e facendogli perdere completamente la testa per lei.  Ogni volta che trovava Draco si nascondeva, aspettando che uscisse, per poi andarsi a sedere accanto all'amica, sperando che si riprendesse presto.

Una mattina grigia un uomo con un mantello si smaterializzò all'interno del castello. 
Il preside stava in giardino e attendeva il suo ospite con pazienza. 
L'uomo rimanendo con il viso coperto raggiunse il preside camminando con una postura eretta e di alta classe. 
Quando raggiunse il vecchio con la barba lunga non salutò, né si presentò. Si limitò a dire una semplice e unica domanda: «Dov'è mia figlia?» 

Draco, Harry e Ron entrarono di corsa in infermeria. La professoressa McGranitt e il professor Piton li avevano avvertiti che la grifoncina si sarebbe presto svegliata e tutti e tre presi dall'euforia e dalla gioia erano corsi verso l'infermeria. 
Varcarono la porta e si immobilizzarono di fronte alla figura incappucciata seduta sul letto accanto ad Hermione. Il preside sostava in piedi lì vicino e osservava l'uomo con apparente calma. 
«Chi è lui?» domandò Harry. 
L'uomo si mise in piedi osservando attentamente i tre ragazzi per poi togliersi il mantello dal viso. 
Aveva capelli bianchissimi, occhi di un blu profondo, guardarli era come tuffarsi nei mari ghiacciati, negli abissi più profondi. Inoltre sembrava avesse vent'anni. 
«Lui è il padre della signorina Granger.» spiegò il preside. 
«Loro sono Ron Weasley, Harry Potter e Draco Malfoy.» 
L'uomo li squadrò attentamente, soffermandosi in particolare su Harry. 
«Io sono Miconos Grey.» 
La sua voce profonda risuonò nella sala. 
«Sbaglio o ha detto padre?» 
«Esatto signor Weasley. Si dia il caso che l'uomo qui presente sia il padre biologico della vostra amica.» 
«Perché è arrivato adesso? Sa curarla?» chiese Harry lasciando volare fuori le domande dalla sua bocca senza saperle controllare. 
«Devo prima capire cosa è successo.» 
«Perché è venuto qui signor Grey?» la voce di Draco risuonò talmente profonda e acida e addolorata da bloccare l'uomo per un secondo. 
Si concentrò sui suoi occhi grigi. Qualcun'altra avrebbe potuto scambiarlo per uno della sua razza per quegli occhi così particolari. 
«Ho saputo di avere una figlia e ho anche saputo che stava male così sono venuto per controllare con i miei occhi. In effetti assomiglia molto ad Elis.» 
«Cosa aspetta a curarla?» chiese Ron. 
L'uomo alzò un sopracciglio e represse un sorriso. La sua unica figlia aveva tre amici molto legati a lei. 
Senza dire nulla si avvicinò alla figlia e la osservò attentamente. 
Le toccò il braccio e immediatamente un bruciore lo colpì alle dita. 
Era come lui, non credeva fosse una cosa possibile invece era così. 
La tirò su e le controllò la schiena martoriata, piena di ferite che nessun incantesimo riusciva a guarire. Poi le aprì gli occhi rimanendo colpito dal nero che li ricopriva interamente. 
«Bisogna svegliarla e insegnarle come domarlo.»
«Se la svegliamo ricomincerà ad urlare e a sentire dolore.»
«Lo so.» disse semplicemente il padre. «È la nostra dannazione. Dobbiamo accettare quel dolore, farlo diventare parte di noi. Se farà così riuscirà ad accettarsi.»
«E se non ci riuscirà?»
«morirà.» 
«Non può permettergli di fare una cosa del genere preside.» sbottò Harry.
«Se la lasciamo in questo stato morirà comunque.» 
Il misterioso padre tirò su la ragazza mettendola in piedi poi fissò il preside. 
«Al mio tre sciolga l'incantesimo. 1 ... 2 ... 3... » il preside mosse la bacchetta e Hermione spalancò gli occhi neri. Subito aprì la bocca e urlò ma questa volta il grido non distrusse nulla. La grifondoro fece uno sguardo curioso per farsi comparire sul volto un sorriso macabro. Iniziò a ruggire bruciando la barriera che il padre aveva costruito. Rimase enormemente stupito da quella potenza, lui aveva 400 anni e in tutti quegli anni nessuno era mai riuscito a distruggere una sua barriera protettiva in così poco tempo.
Intorno alla ragazza iniziò a crearsi dell'oscurità che lei manipolava a suo piacimento. I capelli svolazzavano al vento e iniziò a librarsi in cielo.
«Cazzo...» imprecò avvicinandosi a lei. Fece per toccarle la gamba ma venne sbalzato via. «Hermione respira. Cerca di controllarti, non fargli prendere il sopravvento, non permettergli di comandare.l'unica che può farlo sei tu.» 
Lei lo ignorò completamente ricominciando a gridare e a scagliare lance di oscurità che si conficcavano al suolo o si incastravano nella barriera trasparente. 
Arrivarono altri professori che aiutarono Miconos Grey con la sua barriera ma nulla serviva a farla calmare. 
Harry e Draco si fissarono poi il serpeverde lanciò via la sua sigaretta e corse dentro la barriera. Si infilò tra uno squarcio che ancora non si era riformato e corse verso Hermione che lo guardava all'inizio con odio poi man mano che si avvicinava sembrava riconoscerlo sempre di più, come se lo stesse mettendo a fuoco.
Intanto le grida dei professori che ordinavano al biondo di fermarsi e cercavano di convincere Hermione a risorgere rimbombavano nell'infermeria. 
Prima che potesse arrivare a lei qualcuno lo afferrò per il colletto della camicia e lo scaraventò via. 
Il ragazzo che aveva tirato via Draco corse verso di lei e quella fece un sorriso tutt'altro che buono. Le atterrò davanti e la colpì alla fronte bloccandola poi si voltò verso tutti i professori e le persone che si trovavano in quella stanza, osservando in modo particolarmente minaccioso il padre biologico della ragazza. 
«Tu...»
Isick gli lanciò uno sguardo di puro odio mentre prendeva per mano la grifondoro che cercò, invano, di graffiarlo con i suoi artigli. 
«Miconos ... Da quanto tempo.»
«Cosa diamine stai facendo?» 
Isaac rise. «Credi veramente che io ti lasci fare del male a 'Mione? Non la puoi aiutare tu.» lo sguardo del ragazzo era gelido e pieno di odio verso quell'uomo.
In quelle due settimane aveva pian piano ricordato tutti i dolori che aveva provato da piccolo, identici a quelli di Hermione. Il dolore lancinante che gli bruciava la pelle e gliela strappava. «Tu non puoi aiutarla. Io si.»
«Tu non puoi fare un bel niente piccolo demonio.» 
Il ragazzo rise poi toccò Hermione con fare possessivo. 
«Io intanto sono riuscito ad avvicinarmi al contrario tuo.»
Dopo aver rivolto un piccolo sorriso a silente e ad Harry abbracciò la grifondoro esi smaterializzo via prima che il preside o il padre di lei potessero fare qualcosa. 
Non appena i due furono spariti Miconos Grey impallidì osservando attentamente Silente. 
«Lui ... Quel ragazzo, cosa ci fa qui?» si vedeva chiaramente che era arrabbiato ma cercava di controllarsi. 
«Isaac? lo ha portato Hermione.» 
L'aria si fece molto più tesa.
Draco era sconvolto continuava a guardare il buco in cui era appena sparita la sua ragazza. «Dove sono andati?» sussurrò. 
Nessuno rispose e Draco iniziò a sentire la preoccupazione, mischiata alla rabbia, aumentare dentro di lui. «DOVE SONO ANDATI?» 
«Temo che Isaac abbia portato Hermione dal suo padrone.» confidò Silente facendo sbiancare Harry, Ron e Draco.

Isaac ricomparve direttamente all'interno della stanza del suo padrone con la ragazza sotto braccio. 
«Isaac cosa diamine .... Oh oh.» nel vedere la ragazza con gli occhi completamente neri che veniva ogni tanto attraversati da fulmini si illuminò come non aveva mai fatto.
«Può aiutarla?» 
Il padrone la osservò attentamente mente quella lo osservava con uno sguardo terrificante e iniziava ad attirare a sè tutta l'oscurità di quella stanza per attaccare.
«Si, ma sai cosa vuol dire.» 
Isaac annuì e con un movimento della mano la bloccò. 
Avrebbe sentito molto altro dolore ma alla fine ne sarebbe uscita vincitrice.
   
 
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