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Autore: praimfaya    30/06/2017    2 recensioni
Suits&Darvey!TRIBUTE / Dal capitolo II: La pelle di Hermione era chiara, liscia, piacevole al tatto.
La immaginava bollente, anche, su quella porzione di gambe tuffatasi sotto i lembi della gonna corta, la cui licenziosità era altresì accentuata dal fatto che la stessa, nel corso della serata, si era più volte sollevata sui fianchi della giovane, che esasperata aveva infine smesso di rimetterla al proprio posto.
“ Dovresti smetterla ”, lo rimproverò lei con voce assurdamente calma.
Restava perfetta e composta, più o meno, nonostante avessero tenuto i calici sollevati per tutta la sera. Draco si chiese come potesse reggere l’alcool tanto meglio di lui.
“ Di fare che? ”, la provocò. Falso innocente.
Eppure sapeva che lei era a conoscenza di ogni cosa, So-tutto-io, e dunque era anche a conoscenza della clamorosa attrazione che sentiva in quel momento.
“ Di guardarmi così ”.
Non rispose, ma lo sguardo che le lanciò la fece tremare.
Hermione scosse la testa con fermezza, nonostante sentisse le gambe cedere e volesse solamente scappare da lì, da lui. Gli regalò un sorriso imprevedibilmente saggio, annullò la distanza che li separava e avvicinò il viso al suo.
“ Non resto coinvolta con le persone con cui lavoro ”.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Luna Lovegood, Narcissa Malfoy, Nuovo personaggio, Theodore Nott | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Greenback Boogie


VII
Another One Bites the Dust ”

Are you ready, hey, are you ready for this?
Are you hanging on the edge of your seat?
Out of the doorway the bullets rip
to the sound of the beat
( . . . ) How do you think I’m going to get along
without you when you’re gone
You took me for everything that I had
and kicked me out on my own
Are you happy? Are you satisfied?
How long can you stand the heat?
[9]









“ Hai almeno un’idea del danno che hai causato? ”
L’iniziale sorpresa di Draco nell’ascensore del Ministero era presto divenuta rabbia, e l’uomo aveva trascinato Shirley alla
Beirne&Gibson Associates, pretendendo che informasse lei stessa il loro capo per quanto avvenuto, e sperando intimamente che venisse tanto schiacciata dallo scontro con Monica da rassegnare le dimissioni.
Era stato fin troppo paziente, più di quanto la bionda meritasse.
Si trovavano nell’ufficio della Gibson da ben due ore, eppure la situazione non si era smossa di un millimetro: il legismago rimbeccava la collega, le rivolgeva insulti più o meno coloriti e passeggiava ad alta voce nel viale dei ricordi, riportando alla loro memoria tutti i precedenti fallimenti della Platt. L’ex Tassorosso avrebbe voluto strozzarlo, ma per tutto il tempo si era limitata ad ascoltare i due, la testa china e l’impellente necessità di
scomparire.
“ Posso sapere come hai avuto l’idea di fare una cosa tanto stupida? ”
“ Come non lo so, ma posso dirti quando ”, aveva sibilato il mago, “Quando ci preparavamo per questa causa ieri pomeriggio e io le ho espresso detto di non osare provarci ”.
Se anche avesse voluto partecipare alla conversazione, osservò, Draco non sembrava intenzionato a permetterglielo.
“ Non mi sembra di averlo chiesto a te ”.
Monica sembrava aver ripreso in mano il controllo della situazione, e Shirley sperò per la propria sanità mentale che la situazione non precipitasse nuovamente.
L’odio furioso del mago le faceva venire il voltastomaco.
“ E
tu ”, le si era rivolta poi. “ Esigo una spiegazione ”.
“ Mi sembrava la scelta migliore da fare ”, pigolò.
“ Nessuno ti ha chiesto di fare una fottutissima scelta! ”.
Draco era nuovamente esploso, e se la bacchetta non fosse stata requisita ad entrambi al proprio arrivo, ella avrebbe seriamente temuto per la propria incolumità. Non che lui avesse bisogno di magia, per ucciderla, e la vena pulsante sulla sua tempia le fece sospettare che anche lui stesse considerando lo stesso scenario, ma sotto l’etichetta di
buon proposito o bene superiore.
“ Avremmo potuto vincere, è stato un colpo di sfortuna ”.
Sfortuna ”, la scimmiottò Monica. “ Si è trattato di mera incompetenza. Prendi la tua bacchetta e sparisci dalla mia vista, al prossimo errore sei fuori ”.
Ormai esausta da quell’incontro, la aveva infine congedata, ormai certa di non poter giungere a nessuna conclusione con il dialogo. Avrebbe preso altre misure.
Draco borbottò un “Se non c’è altro…” di rito, già sulla vita della porta.
“ Noi non abbiamo finito ”, lo richiamò.
L’ex Serpeverde le rivolse un’occhiata interrogative, sentendosi improvvisamente sotto esame.
Non aveva avuto niente a che fare con la brava di Shirley Platt, e la Gibson lo sapeva bene.
“ Questa mattina eri strano in
aula ”.
“ Si tratta di, io, emh, una faccenda personale. Sono sinceramente imbarazzato ”.
Apparentemente, quella mattina non aveva rischiato solo l’onore, in tribunale, quando la
sorpresa lo aveva colto alla sprovvista e aveva commesso una serie di errori da principiante, ma anche di perdere la vita per mano del proprio mentore, a cui dalla tribuna non era sfuggito il turbamento che lui, scioccamente, era convinto di aver dissimulato alla perfezione.
“ Non è più personale, se metti in gioco la mia reputazione e il mio studio comportandoti in quel modo in tribunale, per di più in un processo che ci sta già facendo fin troppa cattiva pubblicità ”.
La donna si versò un bicchiere di Firewhisky, ma diversamente a quanto accadeva di solito non glielo offrì, troppo furente per pensare alle buone maniere.
“ Va bene ”, si arrese lui. Affrontare l’argomento con il capo era l’ultimo dei suoi desideri, ma poteva scommettere che senza una spiegazione valida non lo avrebbe lasciato andare, e lui era troppo stanco e troppo sconvolto per inventare qualcosa che non fosse la verità.
“ Chi era quella donna? ”, domandò, dritta al punto. Monica Gibson era nota per non amare i giri di parole, ed essere anzi fin troppo diretta.
“ Qualche donna? ”
“ L’avvocato della difesa. La conosci. Intimamente ”.
“ Kylie Caldwell,
signora, è la mia ex. È tornata in Inghilterra circa una settimana fa. Non sapevo fosse coinvolta nel processo ”.
Allo shock e all’indignazione iniziali era subentrata la sensazione di essere stato ferito non solo come uomo, e come partner, tenuto all’oscuro e potenzialmente aggirato, seppur la avesse poi spuntata lui, ma anche come avvocato. Aveva sempre tenuto particolarmente a cuore la separazione fra la vita privata e quella professionale, e Kylie lo sapeva bene.
Sperò avesse una buona spiegazione, per quel tiro mancino, perché la sua reazione sarebbe stata imprevedibile: Draco era una molla pronta a scattare.
Monica parve notarlo, poiché lo congedò subito dopo.
“ Prima di andare via voglio che ricontrolli gli atti e scopri se c’è un modo di fare appello e rimediare al disastro della Platt. Stalle lontano finché non ti sarai calmato ”.





Draco aveva preso il corridoio che portava al proprio ufficio ancora inviperito, indispettito dalla situazione e dal comportamento di Kylie, che con lo scherzo di quella mattina era entrata nella lista dei candidati alla sua lista nera. Ella gli aveva già mandato due gufi, ma li aveva fatti tornare indietro senza preoccuparsi di inviare una risposta ai suoi messaggi. In quel momento voleva stare, se non solo, almeno il più lontano possibile da lei.
“È venuta qui ”, lo intercettò Hermione, e l’ex Serpeverde non ebbe bisogno di chiedere per sapere a chi si riferisse.
“ Che voleva? ”, domandò, apparentemente disinteressato.
“ Parlare con te.
Disperatamente ”, gli rispose. Non trovava la Caldwell particolarmente piacevole, e certamente non si entusiasmava all’idea di saperla inserita nella propria routine, in futuro, ma aveva provato tristezza per lei quando le si era presentata davanti con un’aria decisamente meno altera di quella dei giorni precedenti, sinceramente in pena.    
“ Se dovesse
importunarti oltre dille che mi farò sentire io quando vorrò di nuovo parlare con lei ”.
Hermiione non sapeva cosa fosse successo, eppure sentì di non potergli permettere di comportarsi così, di far soffrire quella donna e stare male lui stesso. Per quanto la piega degli eventi la lasciasse ferita, frastornata e confusa, e volesse, nel profondo, essere lei a occupare quella posizione nella vita dell’uomo, l’impossibilità di mettere in pratica tale desiderio le faceva sperare che Draco non restasse solo per sempre, ma fosse felice.
“ Oppure potresti sparire dalla mia vista prima che il tuo tono mi convinca a prenderti a schiaffi”, lo aveva interrotto, prima che proseguisse, con cipiglio severo, “ E potresti andare da lei e sistemare le cose, così lei non mi
importunerà per chiedermi di te, e tu non mi importunerai con conversazioni di questo tipo ”.
Malfoy aveva sbarrato gli occhi, sconvolto da tanto ardore, ma poi si era trovato nuovamente sul piede di guerra, così offeso nel profondo da non poter concepire come
possibile la sua proposta.
“ Stamattina Kylie ha rappresentato il Ministero contro Magnus Millett ”, la aveva informata.
“ Lei
cosa? ”, aveva squittito lei.
“ Hai capito bene. Mi sono sentito umiliato. Tradito dalla stessa donna che ho rischiato di perdere per
problemi di fiducia. Non ha senso ”.
Hermione si concesse un respiro profondo, ed elaborò quanto appena appreso.
“ Posso capire la tua indignazione, davvero. Ha fatto una cosa sbagliata, non è stata onesta con te su qualcosa che non riguardava il vostro rapporto, ma il vostro lavoro, cosciente di come influiscano l’uno sull’altra reciprocamente. Hai ragione ad essere arrabbiato ”, lo aveva rassicurato. Con uno scatto rapido aveva abbandonato la sedia girevole, ove trascorreva gran parte della propria giornata lavorativa, e si era avvicinata all’uomo. Aveva posato le mani sulle sue spalle, poi lo aveva costretto a guardarla negli occhi.
“ Non puoi dare un senso a tutta la faccenda se non ti confronti con Kylie, se non ottieni una spiegazione al suo gesto e trovi un modo di reagire ad essa ”, aveva concluso.
Draco le aveva afferrato una mano con la propria, delicatamente, carezzandone il dorso con dita leggere.
“ Grazie ”, sussurrò, così impercettibile che l’ex Grifondoro non lo sentì.
Grazie per essere qui, per essere così.










“ Rozzo. Volgare. Maleducato. Insopportabile. Odioso. Vanesio… ”
Shirley avrebbe potuto continuare la lista all’infinito, tirando su con il naso di tanto in tanto. Era seduta per terra, in uno degli stretti cubicoli dei bagni femminili, e piangeva da quelle che le erano sembrate ore. Aveva gli occhi arrossati, dalle lacrime e dal suo continuo sfregarli con le dita. Era diretta lì, quando passando accanto alla cucina aveva sentito Draco parlare, e ridere, di lei con gli altri colleghi, ma l’umiliazione bruciante le aveva fatto dimenticare perché vi si stesse recando.
“ Egocentrico. Antipatico. Viscido. Maligno ”, e aveva quasi citato ogni insulto del vocabolario inglese quando la porta principale si aprì, e il rumore di un paio di tacchi instaurò un silenzio gelido.
Shirley non riuscì a trattenere un ultimo, affranto singhiozzo, e poco dopo la nuova arrivata batté tre colpi sulla porta dietro cui era nascosta.
Si immobilizzò, nel tentativo di eludere la propria presenza e, possibilmente, evitare la figuraccia. Le erano serviti anni per costruirsi una reputazione, alla Beirne&Gibson Associates, la fama di un essere un eccellente avvocato a discapito delle stranezze, degli errori grossolani che aveva commesso lungo la via. Non poteva permettere che la sua immagine venisse rovinata così.
“ Vedo le tue scarpe ”, commentò una voce che riconobbe ora essere quella di Hermione Granger.
“ Vieni dentro. Sbrigati ”.
Shirley aprì la porta e la trascinò dentro per un braccio, richiudendola subito dopo aver dato un rapido sguardo al bagno, assicurandosi che nessuno fosse presente.
“ Che è successo? ”, aveva domandato la ex Grifondoro, con una certa preoccupazione, quando aveva notato gli occhi lucidi e le spalle tremanti della donna.
La Platt si diede mentalmente della stupida. Che genere di conforto poteva trarre da lei? Si aspettava davvero che il braccio destro, e sinistro, dell’uomo che l’aveva ridotta così la avrebbe ascoltata, supportata e sostenuta mentre lo insultava?
“ Malfoy ”, confessò. Posò gli occhi azzurri sul pavimento, timorosa di guardarla.
“ Per l’amor del cielo, cosa ha fatto quell’
idiota questa volta? ”
“ T-ti avrà riferito che questa mattina in tribunale i-io ho fatto un po’ d-di casino ”, balbettò Shirley, scossa da una nuova ondata di singhiozzi.
“ Sì, me lo ha detto. Ma non è la cosa peggiore che gli è successa questa mattina. Non credo che ce l’abbia davvero con te… Non quanto sembra, almeno ”.
“ L’avere dei problemi non gli dà il permesso di prendersi gioco di me con i miei colleghi, o di rimproverarmi davanti al mio superiore. Ha superato ogni limite ”.
Il pianto di Shirley si era arrestato, e c’era una nuova consapevolezza nei suoi occhi quando li incatenò a quelli della riccia.
“ Tu non sei così, invece. Cosa può legarti  tanto a una persona simile? ”, domandò, sprezzante.
“ Credo che ora sia tu a sconfinare,
Shirley ”.
Hermione era stata volutamente dura, aveva incrociato le braccia al petto e raddrizzato la propria postura, pronta ad affrontare, se necessario, una discussione meno pacifica del previsto.
“ Se vuoi che ti dica che è stato infantile e perfido nei tuoi confronti, e non solo in questa occasione, posso farlo. Non sono cieca, né stupida, e se può interessarti ho più di una volta preso le tue difese, ma non ti concedo di mettere in discussione il
mio rapporto con lui. Oltre a esserne completamente l’oscuro, non ti riguarda affatto ”.
Shirley si era scusata, apparentemente più calma, poi le aveva rivolto un sorriso di plastica, prendendole le mani fra le sue e stringendole piano.
“ Su una cosa non posso ritrattare ”, le aveva confessato. “ Tu sei
migliore di lui, Hermione ”.
“ Dove vuoi arrivare? ”, aveva domandato l’altra, sospettosa.
“ A dirti che quando ti stancherai di
sprecarti in questo modo, cerco un’assistente esecutiva. Pare tu sia la migliore in città ”.
In realtà a mettere in giro la voce era stata proprio la Granger stessa, che durante una festa aziendale, dopo qualche Firewhisky di troppo, aveva annunciato ridendo l’assenza di persone con le sue abilità nell’area di moltissimi chilometri al di fuori di Londra.
Hermione non rispose, ma le scoccò un’occhiata in tralice. Non sapeva se sentirsi lusingata, per le parole di lei, vezzeggiata come non le capitava da tempo, o se fosse più opportuno dare ascolto alla parte di lei che si sentiva indignata per il ritratto diffamante che era stato dipinto di Draco, e inoltre si sentiva dispiaciuta per Shirley, per la sua incapacità di vedere come stesse brandendo la stessa spada con cui Malfoy la aveva ferita poco prima:
la calunnia.
“ A domani, Shirley ”, la salutò, per poi affrettarsi a uscire dal bagno delle donne.










“ Hai pensato almeno per un momento, mentre eravamo insieme, a dirmi la verità? ”
Draco non la aveva neppure salutata, all’ingresso del parco vicino a casa sua. Esso era stato scelto dall’uomo come terreno neutro in cui avere il decisivo e potenzialmente finale scontro con Kylie. Quando le aveva scritto quel biglietto, qualche ora prima, lo aveva fatto perché dentro di sé era irrimediabilmente arrivato al prendere una decisione: se le risposte di lei non lo avessero soddisfatto, l’ex Serpeverde si sarebbe fatto da parte, avrebbe smesso di farle del male e le avrebbe revocato il diritto di fare altrettanto.
“ In ogni momento ”, aveva ammesso Kylie, distratta, lo sguardo fisso in un punto, ma la mente altrove. Osservava la cucitura del primo bottone del giaccone di lui, blu scuro, e intanto cercava di ricostruire dentro di sé il percorso che la aveva condotta a quel momento, le scelte cruciali e irrevocabili che, ai suoi occhi, avevano ormai incrinato quanto di bello avessero mai condiviso.
“ Qualche mese fa mio padre ha contratto il
vaiolo di drago mentre faceva uno dei suoi esperimenti. I medici hanno fatto il possibile per bloccare l’avanzamento della malattia, ma ormai si era insinuata troppo a fondo nel suo organismo. Sono stati vaghi nel determinare quanto tempo gli rimanga da vivere, da un mese a un tetto massimo di dieci anni. È stato lui a voler tornare qui, in Inghilterra. Dice che non si sente a suo agio a morire in un altro posto, e al contrario del resto di noi cerca di vivere normalmente, giorno per giorno. Sembra sereno, in un certo senso. E quando la Passaporta ci ha portati al Ministero mi sono sentita così anche io, perché l’essere a Londra significava la possibilità di rivederti, per quanto tutt’ora mi sembri sciocca l’idea di credere in questa nostra storia impossibile. Sono stata fortunata a trovare subito un buon impiego, per giunta al Ministero, visto il poco preavviso. Nel frattempo ci siamo riavvicinati, ma prima che potessi rendermene conto i due livelli si sono sovrapposti,e non sapevo cosa fare, come venirne fuori. Ho realizzato che la fine era già stata scritta, quindi potevo solo trarre il massimo dal tempo che avevo ancora a disposizione. Ed eccoci qui ”.
Draco la aveva lasciata parlare, rispettoso, sentendosi prima dispiaciuto per il signor Caldwell e poi infinitamente triste per la donna stessa, il cui tono abbattuto suggeriva una lotte interiore ben più lunga ed estenuante di quella che ora si trovava ad affrontare lui.
“ Mi dispiace per tuo padre ”, le aveva confessato, sincero. “ E mi dispiace che tu abbia dovuto affrontare anche me, contemporaneamente. Suppongo di doverti delle scuse ”.
Quando lo aveva conosciuto, dodici anni prima, l’uomo aveva già interiorizzato l’
umiltà, seppur accompagnata da una massiccia dose di narcismo, antagonismo ed egocentrismo. Kylie strabuzzò gli occhi, perché assistette per la prima volta al manifestarsi di quella che era stata, seppur lei non potesse saperlo, la più grande conquista di Hermione: Malfoy aveva imparato l’empatia.
“ Avrei dovuto dirti che rappresento l’accusa contro Magnus Millett, ma oltre a non sapere come farlo, ero altresì convinta che il modo migliore per avere un atteggiamento professionale fosse quello di non discutere mai del caso privatamente, non prima del necessario ”.
Il messaggio che Kylie voleva mandargli era piuttosto semplice: se le fosse stata concessa una seconda possibilità, se avesse potuto viaggiare nel tempo e decidere diversamente, ella non lo avrebbe fatto. Ora stava al mago decretare se potesse convivere con quella presa di posizione.
Per la prima volta era riuscita a porre sé stessa sopra ai sentimenti che provava per lui, e un moto di fierezza le indurì per un istante i tratti del viso.
“ Quando abbiamo finito l’Università aspiravi a qualcosa di più di un impiego pubblico ”, aveva osservato lui, desideroso di cambiare discorso e di ottenere risposta ai numerosi interrogativi che lo assillavano.
“ Ed è tutt’ora così, ma come ti ho spiegato, ho avuto solo una settimana per dare le dimissioni nel mio vecchio studio, in cui fra l’altro stavo per avere un bell’avanzamento di carriera, e il pubblico ministero e l’unico impiego ben retribuito che sono riuscita a trovare. Mi dispiace? Eccome. Sono risentita? Per niente. Ho tutta la vita davanti, l’unica cosa che mi interessa attualmente è che la mia famiglia
al completo sia felice per il tempo che le rimane ”.
Kylie non aveva potuto impedirsi di iniziare a piangere, così l’aveva avvolta con le braccia e l’aveva stretta a sé. Aveva poi iniziato ad accarezzarle i capelli all’attaccatura sulla nuca, ricordando come il gesto avesse il potere di tranquillizzarlo.
“ E se ci fosse una possibilità di essere felice personalmente, insieme alla tua famiglia al completo? ”, le domandò, serio.
Ella posò una mano sul suo petto, allontanandolo appena, e posò lo sguardo sul suo.
“ Non capisco ”, ammise, aggrottando appena le sopracciglia.
Non aveva idea di quale tiro mancino Draco stesse cercando di tirarle, ma era troppo stanca per combatterlo o provare a difendersi. Sperava solo che non ci andasse giù troppo pesante.
Quando l’uomo proseguì dovette tuttavia ricredersi, perché oltre a contraddire i suoi timori la fece improvvisamente sentire orgogliosa: diversamente da ogni altra donna della sua vita, passata o presente che fosse, Kylie aveva fatto sbocciare in lui la
speranza, il coraggio di permettersi di sognare un futuro diverso, felice, meno solitario.
“ La
Beirne&Gibson ha sicuramente posto per una fuoriclasse come te, Caldwell ”, aveva iniziato. Draco voleva farle capire che la sua offerta non era solo personale: era sì una promessa per il futuro, ma anche un impegno professionale disinteressato, onesto.
“ La paga è migliore, e anche la compagnia. La vista degli uffici dà proprio su questo parco…”
Draco l’aveva presa per mano, l’aveva condotta su una panchina e la aveva fatta sedere, prendendo posto accanto a lei.
“ Non ho bisogno che tu mi dia una risposta subito, e ti prometto che la nostra relazione non verrà influenzata dalla tua decisione. Puoi venire con me in ufficio domani, possiamo prima chiudere il caso Millett come avversari e poi pensare al tuo trasferimento, oppure puoi iniziare a pianificare la tua pensione con la paga ministeriale. La scelta è tua, Kylie, ma sarei onorato di lavorare con te. E di frequentarti, se desideri la stessa cosa ”.
La strega si era
trovata senza parole, le labbra socchiuse in attesa di una risposta che ella parve non trovare per diversi minuti, assorta nella contemplazione della radura circostante.
Il verde era sempre stato il suo colore preferito, ed ella si sentiva particolarmente a proprio agio quando circondata dalla natura e dai suoi innocenti, spontanei spettacoli.
“ Hai fame? ”, le domandò quindi, cambiando discorso.
La donna aveva bisogno di tempo, e lui aveva intenzione di concederle tutto quello di cui necessitasse. Seppur fosse la prima volta che si impegnava tanto in un rapporto con l’altro sesso, o in un rapporto in generale che esulasse quelli parentali, i quali erano l’inconscia ragione per cui, di fatto, non ne aveva poi più creati altri, le sue intenzioni erano estremamente serie.
“ Da morire ”, ammise lei.
Si incamminarono verso l’uscita del parco, le mani ancora intrecciate.






[ 9 ] Another One Bites the Dust, Queen.








qualche pensiero.
Bonjour! Il capitolo sette è ufficialmente online. :)
D'ora innanzi l'aggiornamento della fanfiction avverrà una volta a settimana, il venerdì-sabato.
Un ringraziamento speciale a
uomo senza nome per la recensione al primo capitolo!
Alla prossima,
praimfaya





Greenback Boogie, 1x08 PROMO:
“ LOVE RUNS OUT ”

Non avremmo mai dovuto assumere un ex Mangiamorte
da principio! ”, aveva esordito uno dei soci più anziani, Bernard Bouch.
Aveva lavorato in quel luogo fin dalla sua fondazione,
e da ex membro dell’Ordine della Fenice, ai tempi della prima guerra magica,
non aveva visto di buon occhio l’assunzione di un Malfoy,
e di
quel Malfoy in particolare, con il suo bel tatuaggio sull’avambraccio.
Più di una volta aveva fatto notare il proprio punto di vista,
ma ora anche altri sembravano irritati abbastanza
da fare di lui un capro espiatorio.
“ Questa volta non sentiremo ragioni, Monica ”,
si era inserito Harold Firth, un altro membro importante dell’assemblea.
“ Se Magnus Millett non sarà dichiarato innocente dal Wizengamot,
questo consiglio voterà per chiedere le dimissioni di Draco Malfoy ”.



   
 
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