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Autore: Vera_D_Winters    04/07/2017    2 recensioni
...Stava giusto uscendo da una lezione di diritto, la tracolla colma di libri e quaderni, quando la sentì arrivare. Come poteva essere altrimenti?
All'occhio risultava anche bella con quel suo visino delicato, il passo leggiadro come se danzasse costantemente, il portamento elegante e il corpo esile ma proporzionato. I suoi grandi occhioni chiari scrutavano il mondo con aspettativa e ingenuità, e i suoi lunghi capelli di soffici boccoli rosa sembravano zucchero filato.
Poi sfortunatamente apriva bocca e la magia finiva...
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Altro Personaggio, Drakul Mihawk, Perona, Sabo, Trafalgar Law
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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𝓐𝓷𝓭 𝓷𝓸𝔀 𝓽𝓱𝓪𝓽 𝓘'𝓶 𝓼𝓽𝓻𝓸𝓷𝓰 𝓘 𝓱𝓪𝓿𝒆 𝒇𝓲𝓰𝓾𝓻𝒆𝓭 𝓸𝓾𝓽
ℋ𝓸𝔀 𝓽𝓱𝓲𝓼 𝔀𝓸𝓻𝓵𝓭 𝓽𝓾𝓻𝓷𝓼 𝓬𝓸𝓵𝓭 𝓪𝓷𝓭 𝓲𝓽 𝓫𝓻𝒆𝓪𝓴𝓼 𝓽𝓱𝓻𝓸𝓾𝓰𝓱 𝓶𝔂 𝓼𝓸𝓾𝓵
𝓐𝓷𝓭 𝓘 𝓴𝓷𝓸𝔀 𝓘'𝓵𝓵 𝒇𝓲𝓷𝓭 𝓭𝒆𝒆𝓹 𝓲𝓷𝓼𝓲𝓭𝒆 𝓶𝒆 𝓘 𝓬𝓪𝓷 𝓫𝒆 𝓽𝓱𝒆 𝓸𝓷𝒆
𝓘 𝔀𝓲𝓵𝓵 𝓷𝒆𝓿𝒆𝓻 𝓵𝒆𝓽 𝔂𝓸𝓾 𝒇𝓪𝓵𝓵 
𝓘'𝓵𝓵 𝓼𝓽𝓪𝓷𝓭 𝓾𝓹 𝔀𝓲𝓽𝓱 𝔂𝓸𝓾 𝒇𝓸𝓻𝒆𝓿𝒆𝓻
𝓘'𝓵𝓵 𝓫𝒆 𝓽𝓱𝒆𝓻𝒆 𝒇𝓸𝓻 𝔂𝓸𝓾 𝓽𝓱𝓻𝓸𝓾𝓰𝓱 𝓲𝓽 𝓪𝓵𝓵...

Sabo non dovette nemmeno impegnarsi più di tanto, a differenza del trio al piano inferiore, perchè non appena lo vide, il rapitore di Perona cominciò a piagnucolare asserendo che gli dispiaceva da morire, che lo aveva fatto solo per coprire i debiti di gioco che aveva contratto e non perdere la casa, e che non voleva far del male alla ragazza.
Il biondo tuttavia non gli badò. Voleva comunque tirargli un cazzotto in viso e rompergli il naso ma... quel poveraccio aveva finito col fargli pena. E così semplicemente si era inginocchiato sulla principessina dai capelli rosa e aveva iniziato ad armeggiare con le corde annodate attorno ai suoi polsi, per liberarla.
E le braccia della giovane non tardarono a cingergli il collo non appena ebbero modo di farlo. Si aspettava anche un pianto disperato Sabo, che ricambiò comunque l'abbraccio con quasi altrettanta energia, ma ancora una volta quel giorno venne sorpreso. Perona lo stava ringraziando dal profondo del cuore, e la sua emozione trapelava dal tono di voce tremolante, ma non vi erano lacrime a bagnargli la camicia, c'era solo quella stretta inaspettata delle sue esili dita. Nessun tremore, nessun pianto spacca timpani.
Non si poteva dire lo stesso dell'uomo che ora stava inginocchiato a terra, tenendosi disperato la testa tra le mani.
Alla pietà di poco prima, sul viso del biondo si susseguirono disgusto, rabbia, ancora pena, e poi ancora disgusto. Non valeva nemmeno la pena prenderlo a calci.
"Andiamo a casa."
Sussurrò invece all'orecchio di Perona, che annuì e si lasciò prendere docilmente tra le braccia, mentre il suo salvatore la portava via.

Le sirene della polizia risuonarono da lontano, facendo fuggire quei pochi motociclisti che ancora si reggevano sulle proprie gambe, ed arrivò persino un'ambulanza.
Perona venne issata su quest'ultima, e un paramedico molto gentile si occupò di lei per controllare che non avesse ricevuto alcun tipo di trauma, mentre seduti sul marciapiede a capo chino si facevano medicare i ragazzi, uno più sgualcito e ammaccato dell'altro. Zoro più di tutti sembrava aver incassato la maggior parte dei colpi, ma Perona sospettava anche che la maggior parte delle ossa rotte dei motociclisti, erano proprio opera sua.
Saltò fuori che ad architettare tutto quel marasma era stata Cindry, una compagna di scuola di cui a malapena conosceva  il viso. Perchè la odiava a tal punto? Probabilmente non lo avrebbe mai saputo. Ma indagare nell'animo umano e comprenderne i disagi non era cosa che spettasse a lei.
Una volta comunque saputo tutto, il preside Akainu sopraggiunto sul luogo con la polizia, assicurò che avrebbe indagato e avrebbe fatto espellere la ragazza e chiunque l'avesse aiutata in quella losca impresa, ma che non sarebbe andato leggero nemmeno con i quattro giovani che invece di attendere la polizia si erano lanciati in quell'impresa folle.
A quel punto poi, intervenne anche il commissario, un omone alto e dalla capigliatura ormai grigia il cui nome era Garp qualcosa. 
Le urla che tirò fuori furono più spaventose di uno squadrone di greezly, e Perona giurò di vedere perfino Zoro chinare il capo con un tremito.
Gli improperi che si ripeterono a oltranza furono: incoscienti, idioti, potevate farvi ammazzare, bisogna lasciare che al polizia faccia il suo lavoro... la sfuriata durò parecchi minuti, ma ad un certo punto Perona smise di badarvi poichè suo padre era arrivato tutto trafelato, e bianco come un cencio, più del solito almeno, l'aveva stretta tra le braccia tremando come una foglia.
Non avrebbe mai pensato che quell'uomo potesse tenere tanto a lei e preoccuparsi a tal punto. Non le aveva mai dimostrato il benché minimo affetto, eppure eccolo lì. Perciò, per quanto fosse dispiaciuta per gli amici che stavano subendo quella lavata di capo assurda, si godette le attenzione del suo papà, versando ora quelle lacrime che aveva trattenuto tra le braccia di Sabo. Avrebbe avuto modo di parlare anche con il biondo in un secondo momento, e ringraziarlo ancora, ancora e ancora.

La polizia prese in custodia i motociclisti e il meccanico e si ritirò così come aveva fatto il preside, seguito a ruota da Mihawk, che aveva ringraziato quasi sull'orlo delle lacrime i quattro giovani che avevano salvato la sua bambina, prima di portarsela via.
Così i malcapitati eroi rimasero per un po' da soli, seduti sul marciapiede, ognuno in una posa diversa, ognuno perso in qualche strano pensiero tutto suo.
"Se mi espellono giuro che avrò la testa di Cindry."
Fu Law a spezzare il silenzio con voce cupa, mentre Sanji ridacchiava della sua affermazione.
"Su non fare così, sei stato un bravo fratello maggiore. Anzi lo siamo stati tutti. La conosco poco, ma se fosse successo qualcosa a Perona-chan, non me lo sarei mai perdonato."
Il futuro chef scompigliò amorevolmente i capelli scuri del suo ragazzo beccandosi un'occhiataccia in risposta, ma non sembrò badarvi molto, era come se ci fosse abituato.
"Qui l'unico vero fratello che si doveva preoccupare era testa di muschio."
Brontolò ancora il moro, causando un attimo di stordimento generale.
Per tutta risposta Zoro si grattò la guancia incerottata, visibilmente in imbarazza, e portò lo sguardo al cielo sereno sopra le loro teste.
"Non so come tu faccia a saperlo..."
"Lo sanno tutti."
"Io non lo sapevo."
Intervenne Sabo a metà tra l'indispettito e il sorpreso.
"Chiunque conosca un po' la famiglia Drakul e si interessa un po' agli scandali lo sa."
"Ah allora tu lo sai perchè sei un pettegolo."
A quelle parole Law fece per aprire bocca e non preannunciava nulla di buono, ma il suo ragazzo gli posò una mano sulla spalla, e Zoro decise di parlare ancora, interrompendo il litigio imminente.
"Mia madre era una cameriera in quella casa... ma era follemente innamorata di Mihawk. Lui dal canto suo era ingabbiato in un matrimonio combinato con la madre di Perona e... si sa come vanno queste cose. Perona però era già nata e per questo Mihawk non volle divorziare. Quando nacqui io mia madre lasciò la casa, e mio padre... ha provveduto a noi a distanza fino a che non sono stato abbastanza grande da poter essere istruito ad essere il suo successero. Quando sarà il momento prenderò il suo cognome, ma... Perona non sa nulla di tutto questo. Lui non glie l'ha voluto dire. Lei ama ancora molto la madre, anche se è morta quando era piccola, e Mihawk temeva che sapere della mia... insomma, era una cosa delicata. Forse un giorno glielo dirà, ma per adesso spero che voi tre manteniate il segreto."
Ogni parola era costata al giovane un grande sforzo, lo si capiva dal modo in cui la sua voce si era incrinata più volte, ma non potè trovare altro che comprensione.
I tre promisero di non fare mai parola alcuna di ciò che si erano detti, dopodiché tornò a scivolare su tutti loro un delicato silenzio.
Quel giorno aveva gettato il seme del cambiamento su tutti loro, inevitabilmente e in maniera del tutto invisibile, avrebbe germogliato, e avrebbe portato ognuno di loro verso il proprio reale cammino.


                                                                      - Tre anni dopo -

Sabo era stato diseredato nel momento stesso in cui aveva detto ai suoi genitori di aver mollato volontariamente la Revolutionary Accademy per entrare all'accademia di polizia. Il biondo tuttavia se l'era aspettato e aveva già pronte le valigie. 
Se ne andò senza mai voltarsi indietro, e andava benissimo così.
All'accademia tutto era stato come sempre aveva voluto. Finalmente gli sembrava di aver trovato il suo posto nel mondo, e anche se era dura lavorare e studiare allo stesso tempo, nel dormitorio aveva trovato due ragazzi con cui aveva legato subito, e ci era voluto poco affinchè tutti li riconoscessero come trio inossidabile. I due erano i nipoti del commissario Garp, ma non ricevevano favoritismi per questo, anzi, si dovevano guadagnare ogni cosa con il doppio della fatica degli altri, e Sabo li ammirava molto per questo.
Zoro era l'unico ad essere rimasto alla Revolutionary. Doveva terminare gli studi e succedere a Mihawk, e aveva preso molto sul serio questo compito. Nel mentre però aveva trovato il tempo di sposarsi con Bibi, prima che quest'ultima cominciasse a viaggiare con il padre di ambasciata in ambasciata. Avevano voluto ufficializzare il tutto ed era stata una bellissima cerimonia. Era stata l'unica occasione in cui Sabo aveva rivisto i suoi genitori.
Anche Law e Sanji vivevano una storia d'amore a distanza, dato che il primo si era trasferito negli Stati Uniti per imparare nuove tecniche di trapianto e nuovi metodi per curare la malattia della sorellina, mentre l'altro aveva scelto come meta l'Italia, patria indiscussa della buona cucina.
Avrebbero potuto stare alla Revolutionary loro due, il preside Akainu aveva deciso di chiudere un occhio alla fine, ma stranamente nessuno aveva più trovato di fondamentale importanza tornare in quella scuola.
Perfino Perona.
Lei era stata a dir poco sorprendete.
Il preside le aveva detto che l'avrebbe ripresa a scuola, e lei per tutta risposta aveva declinato l'offerta, si era iscritta alla facoltà di infermieristica, e ormai aveva iniziato il tirocinio.
Perona infermiera? Non lo avrebbe mai creduto possibile eppure...
Alla fine anche lei aveva aperto gli occhi come tutti, comprendendo che il mondo fuori dal loro piccolo regno patinato poteva essere miserabile, spaventoso, ma valeva ogni secondo di vita vissuta.
Sabo era orgoglioso di lei come non credeva lo sarebbe mai stato. 
Certo... aveva ancora un shock da digerire, ma si sarebbe abituato anche a quello. Già stava sorridendo al pensiero in realtà.
Pochi giorni prima infatti la giovane donna gli aveva chiesto un appuntamento per un caffè e si erano incontrati per pochi minuti, approfittando dell'unico momento di pausa che entrambi avevano nelle loro fitte giornate.
Perona tutta rossa in viso gli aveva mostrato una foto sul cellulare, una foto che mostrava una bella donna dai capelli corvini e lo sguardo acuto e intelligente il cui nome a quanto pareva era Robin.
Inizialmente il biondo non aveva colto, perciò erano arrivate le parole della ragazza a dare un senso a quella scena.
"Mi... mi aiuteresti? Io...Io credo di avere una cotta per lei."
Sabo si era quasi ribaltato dalla sedia a quell'uscita, ma alla fine tra una risata e una carezza aveva promesso alla principessina che ormai in realtà principessina più non era, di darle una mano.
Il destino a volte prendeva pieghe davvero inaspettate, ormai questo lo aveva imparato.
"Perchè stai ridendo da solo come un babbeo?"
Gli domandò Ace tirandogli una spallata giocosa, mentre Rufy li guardava scaccolandosi il naso come un bambino.
"Sta pensando alla sua fidanzata!"
"Certo la sua mano destra..."
Commentò il più grande dei due fratelli, beccandosi una gomitata in risposta.
Sabo poi finì di allacciarsi la divisa e con una risata e un cenno del capo esortò gli altri due a muoversi.
"Andiamo su, dobbiamo salvare il mondo anche oggi!"
Gli altri due si unirono alla sua risata e lo affiancarono per uscire con lui.
Dopotutto lui ci credeva davvero di poter cambiare il mondo.
Un passo per volta.

- The End -


Spazio autrice

EEEEEEEE stop. 
Fine di questo esperimento.
Mi sono divertita lo ammetto, e mi sono divertita a farvi credere la saboxperona fino alla fine ma... no XD
Dopotutto questa ff doveva essere una crack paring fino alla fine e così è stato.
Ripeterò l'esperimento? Può essere.
Alla fine sono riuscita a tirar fuori una storia più o meno seria da una cavolata, perciò va bene così. Un po' mi fa amarezza però, rendermi conto che storie come questa, apparentemente senza nè capo nè coda, abbiano più seguito di altre meglio strutturate e più canoniche.
Detto ciò comunque, sono felicissima di come sia andata e ringrazio tutti quelli che hanno letto, che mi hanno aggiunta ai loro preferiti, e ancor più coloro che hanno trovato il tempo di lasciarmi una recensione.
Grazie mille davvero.
E a presto spero <3

   
 
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