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Autore: Jadis_    04/07/2017    1 recensioni
Due mondi stanno per incontrarsi: l'arrivo di una ragazza tra le mura di Hogwarts scombussolerà tutto il mondo magico.
Dal testo:
"La tempesta si stava calmando, permettendole di vedere meglio il sentiero, ma allo stesso tempo condannandola allo scoperto. Il cavallo cedette di schianto, facendola volare dalla sella, e mandandola con la faccia nella neve gelida: si era rotto una zampa. "Maledizione!" urlò, battendo i pugni per terra. Si rimise in piedi e si scrollò di dosso la neve, ma ormai parte dei vestiti era bagnata. "
Crossover tra "Le Cronache di Narnia " e "Harry Potter"
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Voldemort
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Un invito inaspettato



Al Ballo del Ceppo ormai mancava poco più di una settimana, e, malgrado gli sforzi per trovare un accompagnatore ideale, Alexandra ne era ancora sprovvista. Sbuffò per l'ennesima volta mentre si dirigeva da sola alla lezione di Cura delle Creature Magiche, poiché quella mattina non aveva sentito suonare quel cavolo di aggeggio comunemente chiamato sveglia, ma non era del tutto colpa sua: la McGranitt aveva intensificato le ore di ballo, riducendo la maggior parte degli studenti della sua casa a un mucchio di zombie, e lei,nonostante gli sforzi, quella mattina non era proprio riuscita ad alzarsi dal letto, e pur di non fare tardi aveva saltato la colazione.

"Ciao! Ben arrivata!" la salutò Hermione.

"Buongiorno! Dove sono Harry e Ron?"

"Non ne ho idea, pensavo che fossero con te."

"Io mi sono alzata e il dormitorio era già mezzo vuoto, quindi per non fare tardi ho corso."

"Sicuramente staranno ancora dormendo..."

"Be', non è colpa loro, questa volta."

"Lo so, Alexandra. Persino io riesco a malapena a tenermi in piedi" sbadigliò la Grifondoro.

"Fortuna che oggi è l'ultimo giorno di lezioni prima delle vacanze."
 



Erano già passate due ore da quando Silente era entrato nella sala del trono per conferire con Aslan. L'anziano mago aveva detto a Sirius di attendere fuori, e lui non aveva osato replicare. In fin dei conti, si trovava in un luogo diverso dal Mondo Magico, in cui vigevano altre regole comportamentali. Fu scortato da due guardie in un salone enorme, al cui interno, a parte qualche scaffale, due poltrone e un tavolo, non vi era nulla. Il silenzio era snervante, e dopo un pò cominciò a fare avanti e indietro per tutta la stanza, ma si stufò quasi subito e si fermò a guardare il paesaggio fuori dalla finestra. La neve ricopriva ogni cosa: un manto bianco, candido e freddo come la persona che lo aveva creato. Sirius ricordava bene il giorno in cui lei gli aveva mostrato questo potere nascosto.

"Jadis, va tutto bene?"

"No, devo parlarti. C'é una cosa che non ti ho detto e non voglio che ci siano segreti tra noi."

"Così mi spaventi."

" Io ti ho mentito."

"Su cosa? Jadis, spiegati!"

La donna appoggiò la mano sulla parete, e quest'ultima pian piano si ricoprì di un leggero strato di ghiaccio. Sirius la guardò incredulo.

"Questo 'dono', anche se per me è più un maledizione, l'ho ereditato da mia madre."

"C'è solo una strega al mondo con questo potere, e lei è..."

"Pericolosa, lo so" lo interruppe Jadis.

Il rumore dell'apertura della porta lo riportò alla realtà.

"Aslan è pronto per ricevervi" pronunciò la guardia.

Felpato annuì.
 

 

"Bene, oggi vi farò conoscere un animale molto speciale. Mi raccomando: state molto attenti, basta poco per farlo innervosire!" esordì Hagrid, per poi emettere un lungo fischio. Un rumore di zoccoli si fece pian piano sempre più vicino.

"Lui è Pegaso, è un esemplare di cavallo alato" pronunciò il mezzogigante non appena la creatura fece la sua comparsa.

Alexandra non si meravigliò come il resto dei suoi compagni; in fondo a Narnia, di esemplari come quello, ne aveva visti molti.

"Bene, chi vuole provare a toccarlo?"

Indietreggiarono quasi tutti all'istante, tranne una certa Grifondoro.

" Vedo che abbiamo una volontaria! Dai, su, Alexandra, avvicinati, non morde mica!"

La ragazza guardò prima Hagrid e poi la creatura.

"Ma tutte a me capitano?" pensò.

Si avvicinò piano al cavallo alato e attese. L'animale la scrutò per qualche secondo, sentì il suo odore, poi appoggiò il suo muso sulla fronte della Grifondoro e quest'ultima posò la mano sulla pelle del cavallo.

"Be', a quanto pare gli piaci" disse sorridendo il Mezzogigante.

Alexandra si staccò e accarezzò il muso di Pegaso.

"Bene, penso che sia pronto per farsi cavalcare da te" pronunciò Hagrid, per poi prendere la ragazza e metterla sul dorso del cavallo.

"No, no, aspetta! Io soffro di vertigini!" esclamò Alexandra, ma ormai era troppo tardi. Pegaso aveva spiccato il volo, e la giovane aveva stretto le braccia intorno al collo dell'animale e chiuso gli occhi istantaneamente.
 

 


"Il piano che avete in mente è rischioso" disse Aslan.

"Lo sappiamo" rispose Silente.

"Ma effettivamente è l'unica alternativa. Nemmeno io so tutto del piano di Jadis."

Sirius fece il suo ingresso nella sala in quel preciso momento.

"Tu devi essere il famoso Sirius Black?"

"Sì" rispose, facendo un piccolo inchino.

"Con me non servono tutti questi formalismi. Silente mi ha detto che ti sei offerto volontariamente."

"Sì, farei qualunque cosa per salvarla." 

"Di questo ne ero consapevole. All'inizio sarai scortato da una delle mie guardie; è molto facile perdersi. Considera Cair Paravel come casa tua."

"Buona fortuna" intervenne Silente.

Sirius sorrise, e con un inchino si congedò.
 

 


Aveva finalmente trovato il coraggio di aprire gli occhi. Stavano planando dolcemente sul  Lago Nero. Pegaso accarezzò l'acqua con le zampe anteriori, facendo inevitabilmente arrivare qualche spruzzo in faccia alla Grifondoro, ancora saldamente stretta al suo collo. Alexandra cercò di riprendersi; in fondo, quella sensazione di completa libertà che provava non era poi così male. Le trasmetteva una sorta di carica adrenalinica. Tolse le braccia dalla gola dell'animale e si aggrappò alla criniera di quest'ultimo. Quell'irrefrenabile paura dell'altezza sembrava di colpo sparita. Ricominciarono a salire, sorvolarono un pezzo della Foresta Proibita e poi placidamente atterrarono a qualche passo da Hagrid.

"Tutta intera?" le chiese il Mezzogigante, mentre l'aiutava a smontare da cavallo.

Alexandra annuì.

"Bene!" Fece Hagrid, per poi rivolgersi al resto degli studenti. "Per oggi la lezione è finita. Ci rivediamo dopo le vacanze!"
 

Aveva volato e si sentiva meravigliosamente bene. Aveva passato tutta l'ora di Pozioni con la testa che andava a quel momento, a quell'adrenalina che aveva avuto in corpo: non si era mai sentita così viva. Voleva a ogni costo riprovarla, e l'avrebbe sicuramente rifatto quel pomeriggio; però, a dorso di un drago, stavolta. 

"Per oggi è tutto. Sapete cosa voglio che facciate per le vacanze. Non accetterò giustificazioni." disse Piton.

Finalmente fu libera di uscire fuori e riprendere fiato. Se la testa era rimasta da un'altra parte per tutta la lezione, lo stomaco no: l'odore di alcuni ingredienti le dava ancora la nausea, nonostante fosse a Hogwarts da mesi.
Percorse il corridoio con una certa fretta, fino a che non arrivò alla torre dei Grifondoro. Doveva sbrigarsi, il tempo non prometteva nulla di buono, ma non appena vi mise piede all'interno trovò ad attenderla Harry.

"Ciao" la salutò il Prescelto.

"Ciao! Ti sei appena svegliato?"

"In un certo senso, sì."

"Pensavo che fossi con Ron."

"No, non mi andava. Tu dove vai così di fretta? Ho saputo che questa mattina hai cavalcato un cavallo alato."

"Sì, e volevo riprovare."

"Riprovare?"

"Ti ricordo che ho un drago."

"Ah, è vero!"

"Cos'hai? Ti vedo strano."

"Be'... ecco... io... insomma..."

"Tu cosa?"

"Mi chiedevo se volessi venire al Ballo con me..." disse Harry, portandosi la mano alla nuca.

"Certo" sorrise la Grifondoro.

"Dici... dici sul serio?"

"Sì, dico sul serio, perché tutta questa incredulità?"

"Vedi... io... non credevo che tu potessi accettare. Hai detto di no a mezza scuola."

"Mezza scuola non era te" rispose la ragazza, dandogli un bacio sulla guancia. "Scusami, ma devo andare a cambiarmi; ho un altro cavaliere che mi attende
da parecchio tempo" aggiunse, per poi imboccare le scale del dormitorio femminile.

Harry rimase lì, immobile, con il volto leggermente rosso e un sorriso leggero sulle labbra.
 
 
 
 
 
 
 



Note dell'Autrice: 

Salve a tutti! Sono ancora viva, quindi potete stare tranquilli: l'erba cattiva non muore mai. Lasciando perdere gli scherzi, ahimé questo periodo per me è davvero brutto e spero che passi in fretta. Spero che questo capitolo vi piaccia, sappiate che nel prossimo ne vedremo delle belle ;).

Un bacio e alla prossima <3 
   
 
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