Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: lalwl    05/07/2017    1 recensioni
La vita degli adolescenti è sempre difficile. Ma quella di Jungkook non è vita. È attesa della morte. Fin quando non si intravede una luce blu in fondo al tunnel. Min Yoongi.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Min Yoongi/ Suga, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Amico... è la terza volta questa settimana.» «Hoseok, non è proprio il momento.» gli porgo i soldi e prendo la bustina con dentro la marijuana. Lui continua a guardarmi con occhi pieni di falsa preoccupazione mentre intasca i soldi. Siamo dietro al cortile della mia vecchia scuola superiore. Hoseok veniva in classe con me quando ancora andavo a scuola. Io ho passato l'ultimo anno per un filo. Lui è stato trattenuto e rieccolo qui. Verso la fine dell'anno aveva cominciato a raccontarmi di questo giro in cui era entrato, prendeva tanta roba da uno spacciatore di grossa taglia e poi lui vendeva "al dettaglio" agli studenti guadagnandoci un bel po'. Io non avevo provato a biasimarlo anche se non ero d'accordo. Lui invece aveva creduto fossi felice per lui. È questo che tende a fare la gente: interpretare i miei silenzi come meglio crede. Era una specie di amico Hoseok, certo non aveva mai chiesto nulla quando tornavo a scuola con la faccia livida (in realtà l'unico che lo fa è Tae.... e Suga) e gliene ero grato in un certo senso, ma quando mi vedeva solo veniva sempre con quel suo bel sorriso e cominciava a ciarlare. Non mi dispiaceva moltissimo. Credo che però lui lo facesse più per noia. Era abbastanza solo anche lui. Poi la droga gli ha aperto nuove porte, nuove occasioni, nuove amicizie e ciao ciao Jeon. Continuava a sorridermi imbarazzato nei corridoi e ogni tanto provava a rivolgermi qualche parola. Ma l'imbarazzo era tangibile. E fino alla fine smise di guardarmi in faccia. Certo io non è che facilitavo le cose, ma mi sentii comunque male a perdere quella che sarebbe stata un'amicizia se Hoseok non fosse stato così maledettamente uguale a tutti gli altri: cieco e sordo a ciò che invece il mio corpo mostrava e urlava tutti i giorni. «Ci vediam-» faccio per andarmene quando mi ferma. «Senti Jeon... tutto okay? Sai non mi sembravi un tipo che si fa... è successo qualcosa?» Non mi volto e sbuffo sorridendo sarcastico. «Infatti. Non ti sembravo, ma ora lo sono. Non mi è successo solo qualcosa, mi è successo molto. Non che ti interesserebbe comunque. Quindi puoi rilassarti ora.» Continuo a camminare e lo sento sospirare dietro di me. Okay no. Mi sto comportando da stronzo. Sto esigendo troppo da tutti. Infondo non mi ha fatto nulla di male. Torno sui miei passi. «Senti...» alza la testa stupito «per rispondere alla tua domanda: no. Non è tutto okay. Cazzo niente è okay. Ma non devi preoccuparti ci sono abituato. Scusami. Non volevo risponderti male» «N-no ehm... scusami tu...» Sorrido. (Addirittura. Questo ragazzo mi deve molto ora) «Non preoccuparti. Grazie per.... l'interessamento. Ci sentiamo.» Sorride sincero ed annuisce. Vado via. Sono le 16:00 e fa freddo. Sono nella mia adorabile catapecchia. E mi sto fumando la terza canna di oggi. E cazzo. Cazzo. Se mi faccio schifo. Ho sempre odiato chi era talmente codardo da rifugiarsi nella droga. Come mamma. Ed ora fa male sapere che sto diventando uno di quei codardi. Alla fine con mamma non ho risolto nulla. Lei fuma ancora. Ed io non ho avuto il coraggio di guardarla più negli occhi da quando le avevo promesso che l'avrei portata via dalle grinfie di quella cosa che ora sta catturando anche me. Lei crede che io non mi sia accorto di nulla. Ma non è così. Vedo la delusione nei suoi occhi quando ha la mente lucida, la delusione verso un figlio che non è riuscito a salvarla. Anzi. Ho creato molti più danni quel giorno. Tipo questo. Tipo il fatto che abbia cominciato a farmi solo per Suga. Solo perché se devo continuare a chiamarlo così io ho bisogno di una motivazione. Non ho scelto Hoseok a caso. Hoseok compra da Namjoon. Quindi da Suga. Ora posso dirmi suo cliente. E basta. Perché non avrei proprio dovuto illudermi dall'inizio. Suga non mi considererebbe mai in nessun modo se non come cliente. E mi sento patetico a volerlo essere si per fargli una specie di dispetto, ma anche per sentirmi un po' più vicino a lui. La prima è stata dura. Bruciava la gola e faceva lacrimare gli occhi. E il mal di testa. Quello era tremendo. Sono dovuto rimanere seduto a terra per mezz'ora. E no. Non mi sono sentito meglio. Mi sentivo solo mezzo addormentato e debole. Anche se devo ammettere che una sensazione a metà tra la tristezza e la gioia a preso possesso di me. Ma no. Non sono stato bene. E nemmeno con quella dopo. E con quella dopo ancora. E via così. Vi starete chiedendo perché allora io stia andando avanti così alla grande. Perché mi sta prendendo. E io ho tanta. Ma tanta. Proprio tanta paura. Porca... una lacrima ha spento la canna. La sto fissando quando sento una mano poggiarsi sulla mia spalla e se non avessi avuto i riflessi attuttiti sarei già saltato dalla paura. «Kookie...» gli occhi sbarrati di Taehyung non sono rivolti a me ma a ciò che tengo in mano. No. No, no, no... vengo qua a fumare per non farmi scoprire da Tae e per di più vengo quando lui ha i turni a lavoro così è sicuro che non mi scopra. Ma allora perché è qui? Non posso sopportare che Tae lo sappia. Non posso farlo stare male ancora una volta per me. Non posso ricevere l'aiuto che sicuramente vorrà darmi quando dovrei essere io ad aiutarlo. Perché si. Tae non scapperà indignato e deluso. Nemmeno mk sgriderà. Tae resterà qui e cercherà di capire, di farmi stare meglio. Infatti quando mormoro Tae e una lacrima nuova solca la mia guancia, lui si riscuote e si inginocchia di fronte a me. Posa le mani sulle mie guance e fissa gli occhi nei miei. Mi asciuga le lacrime «Che succede Kookie? Perché stai fumando quella cosa?» mormora. «I-io, io...» scoppio in singhiozzi lascio cadere la canna e mi getto nelle braccia di Tae che lento prende ad accarezzarmi i capelli. Dopo essermi calmato gli racconto tutto ciò che era successo quella mattina. «Jungkook» ora che mi sono tranquillizzato il suo sguardo è più serio «dovevi raccontarmi tutto prima, non capisci che dicendomi che era stato ancora una volta tuo padre hai mentito anche tu?» «Io non volevo trascinarti in tutto questo con me...» «Ma Jungkook sentiti. Parli come lui. Io sono te ricordi? Tu puoi, devi, dirmi tutto sempre. In modo da trovare una soluzione, che non è certo quella» indica con il mento la canna a terra. «Ma come...» «Kookie. Devi solo dimenticarlo. Far finta di non conoscerlo in questo modo lui per te non sarà più Suga, il nome che tu colleghi al tuo... spacciatore» pronuncia quella parola con così tanta stranezza. Come se non potesse stare nella stessa frase dove sta il mio nome. «Fare finta. La cosa che odio di più al mondo...» «Lo so Kookie, lo so... ma è l'unico modo» «L'unico» ribadisce quando porto lo sguardo alla canna a terra. «Promettimi che non lo farai più.» «Lo prometto» E mentre lo dico non posso credere di star mentendo al mio Tae.______________________________________________________________________________________________________________________________________Ehi. Capitolo corto stupido e noioso. Ma forse domani metto un capitolo nuovo. Comunque bo... ho sempre meno voglia di pubblicare qui, siate attivi guyyyys. Vi voglio sempre bene ~Rage
   
 
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