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Autore: miss Gold_394    09/07/2017    3 recensioni
Una raccolta di coppie canon, het, slash con Severus Piton come protagonista indiscusso, dove verrà svelata ogni singola sfumatura del suo carattere.
Dal capitolo 29, paring Severus Piton/ Lucius Malfoy (Bella addormentata, prequel) " Tocchi impercettibili, sguardi maliziosi, sfrontati, lanciati in un silenzio urlato, che non avevano nulla di innocente. Loro non erano e mai sarebbero stati innocenti in qualcosa"
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Severus Piton | Coppie: Harry/Severus, Hermione/Severus, Lily/Severus, Severus/Narcissa
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Paring: Silver and Steel 
Personaggi: Severus Piton e James Potter 
Contesto: Epoca dei Malandrini, What if
Genere: sentimentale, comico, parodia
Titolo: La scommessa (terza parte) 



Scusate per l'attesa! Spero che, anche  questa parte, vi strappi almeno un sorriso.
Buona lettura a tutti!





Si era giunti così alla metà della settimana stabilita dalla scommessa. 
Potter era più agguerrito e determinato che mai nel raggiungere la sua vittoria, e armato di macchina fotografica appesa al collo e sempre pronta ad un eventuale uso, cercava di rintracciare e scovare Piton, la sua preda, che per timore si rintanava in ogni angolo del castello. Ma ormai il Serpeverde non sapeva più dove nascondersi e poi Potter riusciva a trovarlo comunque in quell'assurdo nascondino (Severus non sapeva ancora dell'esistenza della mappa del Malandrino).
James, intanto, aveva raccolto un mucchio di materiale. Difatti era riuscito di nuovo a beccarlo sotto la doccia e il povero Severus era quasi diventato cieco a furia dei flash che l'avevano investito in pieno (come un procione spaventato,  colpito in pieno dai fanali di una macchina. Ammettiamo, anche se non bello, era questo l'esempio più calzante). 
Poi, in seguito e come d'accordo, il Malandrino le aveva passate ai Tassorosso che avevano messo su un giro che faceva a dir poco spavento (alla faccia della loro presunta bontà. Ormai erano stati corrotti dal vil denaro). 
-Io dico che avreste potuto ricattarlo. Dopotutto, chi comprerebbe le foto di Pivellus nudo?- domandò con superiorità Black mentre addentava una fetta biscottata sottratta dalle mani di Peter. 
- Non hai idea invece di quante copie abbiamo venduto. Non c'è rimasto più nulla- gli disse un Tasso che stava contando un gran mucchio  di lucidi Galeoni davanti a lui.    -E giusto per metterti al corrente, i nostri clienti sono stati i più disparati. Persone di tutti i tipi, ragazze soprattutto, ma anche insospettabili- 
-Tipo?- 
-Sai, non so se posso rivelartele. Sono informazioni riservate...- 
-Tieni, avido di un Tasso-    Felpato gli allungò due Galeoni che furono presi in tutta velocità.  - Adesso rivelami alcuni nomi- 
-Beh- rispose quest'ultimo, addentando una delle monete per verificarne l' autenticità. -Sono persone di cui non si sospetterebbe mai, tipo: anziani signori dalla barba lunga e dagli occhiali a mezzaluna, studenti con strane fisse per i pavoni albini, anche allegre signorine di alto borgo purosangue, dai lunghi capelli biondi e dal nome di fiori... e c'è anche tuo fratello, Regulus- Questo fece quasi strozzare il primogenito di casa Black. 
-Ci sono gli altri? Almeno mi consolo dalle mie sciagure- 
-C'è una persona, che ricopre un ruolo importante nel Collegio docenti, talmente importante che non so se faccio bene a parlarne...- 
-È per caso Lumacorno? Ho sempre pensato che dietro a tutte le lusinghe smielate  che rivolge a Pivellus...-
-No, è una donna. Ed è tra le vostre schiere-
-No! Non mi dire che è la McGranitt!-
-Io non ho detto nulla!- ma dal ghigno era più che palese. Ma non disse  altro e spari in fretta e furia con il suo bottino.
-Ma in questa scuola sono tutti folli! James!- appena vide il suo amico che entrava nella Sala Grande lo chiamò a gran voce.  -Lo sai che c'è un traditore fra di noi?-
-Chi? No, non tu Sirius. Avevo notato in effetti uno sguardo bramoso verso Mocciosus, ma pensavo di sbagliarmi- 
-Ma sei scemo!? Non sono io, e fra l'altro quello che rivolgo a Piton è uno sguardo di disgusto, non certo di bramosia-
-Ma allora...- e l'occhio del Cacciatore cadde su Minus, che si ingozzava con la sua colazione.  -Peter! Come hai potuto tradirmi?- 
-Guarda che non è lui. Peter qui è l'unico, oltre me, a continuare ad essere sano di mente. E poi non ci tradirebbe mai per un suo guadagno personale, vero Codaliscia?- 
-Ehm...- gocce di sudore scorrevano sulla fronte del ragazzotto e gli occhi acquosi schizzavano da una parte all'altra senza guardare veramente i due.    -Ma certo! Ragazzi, io vi sono fedele. Non vi tradire mai!- 
-Visto, Jamie? Io non sbaglio mai, dovessi farmi dodici anni ad Azkaban per questo. E comunque mi stavo riferendo alla McGranitt-
-Cosa! Adesso mi sente! Sono giorni che dico che Piton è solo mio e lei... Ma come si permette?- e stava per andare spedito dalla professoressa per far valere le sue ragioni, se non fosse stato bloccato da Felpato e dalla voce di una ragazzina (poteva avere sui dodici, undici anni) che lo chiamava. 
-L'ho visto! L'ho visto!- 
-Scusa, chi avresti visto?- chiese Black, non con poca fatica visto che stava ancora trattenendo il suo compagno di classe dal fare una spiacevole fine.
-Ma lui, ovvio! Il ragazzo dai bei occhi neri!-
-Oh, no! Pure le bimbe avete traviato!-
-Zitto, Sirius! Dimmi piccola, dov'è?- 
La bambina guardò i ragazzi con i suoi grandi occhi chiari,  sporgenti, e dall'aria un po' folle e inquietante a dire il vero. Pareva studiarli con curiosità, come specie rare di qualche particolare animale, giocherellando con le sue trecce  color biondo sporco. Alla fine, soddisfatta del suo studio, rispose a James con aria sognante e dondolando su se stessa.  -Si trova fra il confine tra l'ignoranza e l'eterno sapere-  
-Dove scusa?!- 
-Ma certo! Si trova davanti all'entrata della biblioteca, giusto? -
-Esatto, James Potter. Ora scusami ma devo andare. Xeno Lovegood dice di aver avvistato,  vicino al Lago Nero, una colonia di Nargilli- e se ne andò saltellando, lasciando sul posto uno sbigottito Sirius Black e un entusiasta James Potter.
-Per caso l'ho già detto che siete diventati tutti pazzi? Questa scuola è divenuta un manicomio! Non poteva dirtelo chiaramente dove si trovavano?-
-Suvvia, è solo una bimba un po' eccentrica Cassandra Moon, ma completamente innocua*.Ora scusami ma la caccia a Pivellus si è riaperta- gli rispose il Cacciatore, dirigendosi lesto verso la sua destinazione.


Severus e Lily intanto, ignari di ciò che sarebbe accaduto di lì a poco, stavano tranquilli, godendosi gli ultimi attimi di quiete prima di entrare in biblioteca per studiare e finire il tema di Pozioni. 
O meglio, Lily appariva tranquilla, il suo amico d'infanzia un po' meno.
Saranno stati i numerosi tic all'occhio, oppure i frequenti scatti delle mani volte ad afferrare il manico della sua bacchetta, o i giri di testa per vedere se ci fosse qualcuno nelle vicinanze a dare questa vaghissima idea di agitazione. 
In effetti, pensò la Evans, non era un bel periodo per Sev. James Potter aveva escogitato un nuovo modo per dargli fastidio e il Serpeverde non l'aveva presa proprio bene. Quelle continue smancerie e richieste di attenzioni lo stavano mandando letteralmente al manicomio. 
Ormai era l'unico pensiero che Potter aveva in testa. Molti pensavano che la faccenda si sarebbe conclusa presto, lei in primis, ma evidentemente non era stato così. 
I mezzi, per combattere questa ardua ed epica battaglia tra bene e male, Potter li aveva trovati tutti. Anche quelli più illeciti e sporchi ripensando alla scena avvenuta solo il giorno prima dove, all'improvviso, si era ritrovata davanti un tremante e insaponato Severus, terrorizzato, stretto in un accappatoio rosa (che doveva aver rubato da qualche  parte perché  non avrebbe mai indossato un qualsiasi indumento di quel colore), stringendo tra le mani nervose una paperella di gomma  gialla (e con cui, ma non ne era sicura, parlava e rivolgeva frasi di conforto del tipo "tranquilla Quacky, qui quel bruto non può trovarci". Ma non poteva essere. Suvvia, chi avrebbe potuto chiamare una paperella di gomma, Quacky? Dolly, quello sì che è un nome. Poi lo sanno tutti che le paperelle di gomma sono femmine, ovvio).
Calmarlo non era stato per nulla facile e le urla di Gazza che risuonavano per tutto l'antico edificio, che si lamentava del lago che Piton aveva creato cercando di scappare dalle grinfie del Grifondoro, non aiutavano di certo il suo operato. 
E doveva dirlo, anche se con dinamiche e sfumature diverse,  scene come queste erano già capitate e cominciava ad essere stufa.
Stufa del fatto che Severus continuasse ad essere perennemente appiccicato a lei (va bene essere amici, ma ormai le stava sempre  addosso. Solo durante le lezioni aveva qualche attimo di tregua).
Lily di qui, Lily di qua, Lily guarda  dietro l'angolo e vedi se la via è libera. Lily leggi questo bigliettino, è di Potter e potrebbe essere stregato. Lily entra dentro il bagno, solleva la tavoletta del gabinetto e controlla che non ci sia Potter nascosto nel sifone della tazza. Stufa! C'era un limite a tutto!
Poi doveva sorbirsi la sfilata di doni, gufi carichi di pacchetti, scatole di dolci, lettere.
Tutti regali che una volta era lei a ricevere. 
A lei Potter chiedeva di uscire, era a lei che dedicava le vittorie delle partite di Quidditch. Lui aveva fatto  qualunque cosa, anche solo per un suo cenno o sorriso. 
E ora il nulla. E  ne era disperatamente gelosa. 
Non la degnava più di un solo sguardo, e non lo trovava giusto.
Ma certo non poteva ammetterlo, che figura ci avrebbe fatto? E così era costretta a contenere la sua cocente invidia dentro di sé.
E naturalmente a fare da balia a Sev, come dimenticarlo.
-Sev, potresti per favore calmarti?- 
-Guarda Lily che io sono calmo- gli rispose il compagno accanto a lei, accompagnando ogni sua parola con uno ticchettio all'occhio destro. -Sono calmissimo. Mai stato meglio nella mia vita, davvero- 
-Certo, certo. Ti faccio semplicemente notare che qui siamo soli. Non c'è nessun Malandrino all'orizzonte, quindi potresti gentilmente lasciarmi la spalla? Non credo che slogarmela servirà a qualcosa- 
-Giusto- rispose Severus liberando l' amica dalla sua morsa. -In fondo non c'è nessuno qui, hai ragione. Solo noi du...-
-Mocciosus! Eccoti!- Piton non fece neanche in tempo a formulare la fine della frase che subito Ramoso fece la sua comparsa. Il terrore tornò ad affacciarsi prepotentemente nell'animo del giovine che, per difendersi e allontanarsi da lui, si rifugiò nel primo luogo disponibile  che gli venne in mente. 
Sotto la gonna di Lily. 
-Sev!- urlò la ragazza presa alla sprovvista . -Smettila subito e lasciami!- ma l'amico non accennava a mollare la presa, anzi, la strinse ancora di più. Ormai la fanciulla poteva sentire i capelli corvini di lui solleticarle il fondoschiena e ciò la fece diventare ancor più rossa dei suoi capelli.
-Insomma! Mollami!- 
-No! Non voglio più uscire!-
-Chiamalo scemo!- latrò scherzando, un ragazzo del settimo anno di Corvonero che stava assistendo allo spettacolo. E non era l'unico che vi era a ridere di quella allegra pantomima. 
-Pivellus! Esci da lì che devo parlarti- disse Ramoso, ignorando bellamente che il ragazzo che aveva sempre odiato fosse in "intimità" con la ragazza che aveva sempre spergiurato di amare.  Questo fece infuriare ancor di più la ragazza che con colpo di bacino colpì Severus e lo fece ruzzolare a terra, lungo, disteso sul pavimento di marmo. Inerme, sembrava una tartaruga rigirata sul guscio che non riusciva ad alzarsi (da procione impaurito a tartaruga, che gran passo in avanti proprio).
Il Malandrino ne approfittò subito e si gettò su di lui, immobilizzandolo con il peso del suo corpo e sistemandosi sul ragazzo come se fosse stato una morbida seduta.
-Oh, finalmente posso parlarti, sono giorni che cerchi di sfuggirmi-
-Non voglio parlare con te! Se fossi una persona dotata di un minimo di acume l'avresti capito-
-Mocciosus! Perché fai così? Ma tranquillo, cambierai idea immediatamente grazie a questa- ed estrasse dalla tasca un rotolo di pergamena. -Il segreto del mio futuro successo. Sai che cos'è?- 
-No. E francamente me ne infischio- 
-Questa, maleducato di un pipistrello, è la lista stilata da me sui motivi che mi rendono così unico ed irresistibile.  Dopo averla ascoltata sono sicura che cambierai parere nei miei confronti e mi adorerai-
-Giammai! Preferirei avvelenarmi che subirmi te e la tua patetica lista!-
-Motivo numero uno per ammirarmi: sono bello-
-Che gran motivo, ma guarda un po' Potter, ti detesto tutt'ora- 
-Motivo numero due: sono capace e sveglio-
-Ma per favore!-
-Arguto, intelligente e dotato-
-Dotato di un' immensa scemenza!-
-Motivo numero tre: sono un gran giocatore di Quidditch-
-Mi sono sempre domandato come potesse reggere la  scopa il peso del tuo egocentrismo e permetterti anche solo di alzarti un millimetro dal suolo-
-Piton, smettila di borbottare, mi impedisci di leggere e mi deconcentri. Ecco, ora ho perso il filo e mi tocca ricominciare dall'inizio. Dunque...-
-Ma anche no- Piton reagì di impulso. Gli strappò di mano il foglio e prontamente lo nascose.
-Ridammi la pergamena!-
-Dovrai prendermela con la forza!- ghignò in segno di sfida il Serpeverde-
-L'hai voluto tu. Mi costringi a usare le maniere forti- e non esitando  neanche un secondo, gli mise le mani addosso, ovunque sul corpo magro  del giovane Serpente, frugando nelle vesti ampie e austere che lo racchiudevano.
Questa volta fu Piton a diventare rosso. Le mani del Grifondoro non esitavano a frugare  da ogni parte per trovare la pergamena e i suoi tentativi di allontanarlo risultavano vani. Potter risultava fisicamente più forte di lui. 
Cercava di spingerlo, di toglierselo di dosso, ma tutto inutile. Incombeva e non aveva scampo né via di fuga, soprattutto all'audacia del Leone che era arrivato a sondare, per trovare la sua pergamena, una parte ben sensibile e delicata di Severus.
-No! Lì tu posso assicurare che non c'è nulla!-
-Come no? Eppure sento qualcosa... Sì! So che la tieni là, sento un rigonfiamento...- 
-Non è lì!-
Ma Potter pareva non udirlo. Ora era arrivato perfino a slacciargli la cintura dei calzoni ed ad infilarsi con le mani tra di essi. 
-Potter, finiscila!-
-Finiscila tu, lo so che la mia lista...-
-Quella non è la tua stupida lista! Quello è il mio uccel...-
-Potter! Piton! Cosa diamine sta succedendo qui?-
A interrompere il ragazzo (e lo scampato turpiloquio non proprio elegante) era stata l'austera professoressa  McGranitt, la cui sola presenza aveva intimorito e allontanato tutti i presenti. Con lei vi era anche il Preside, Albus Silente, totalmente opposto alla sua collega, che se la rideva sotto i baffi della barba bianca.
-Insomma! È mai possibile che voi due dobbiate sempre creare confusione?- 
-Ma veramente professoressa...- cercò di giustificarsi Severus, ma venne zittito dal gesto secco e imperiale della docente di Trasfigurazione.
-Non voglio sentire ma, signor Piton. Anzi, sono costretta a prendere provvedimenti per questa nuova "bravata"- l'anziana donna si rivolse poi  al Preside. 
-Professor Silente, Lei a qualche idea su come punirli?-
-In effetti Minerva, avrei qualche idea-



*Ho introdotto una possibile idea di come immagino la madre di Luna Lovegood 










 
  
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