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Autore: Eternal Fantasy    10/07/2017    4 recensioni
Dal testo:
Sanji Vinsmoke credeva di essersi liberato della sua famiglia quando aveva otto anni.
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Universo Alternativo ambientato nel mondo moderno.
Sanji-centrico, probabilmente OOC.
Episodi più o meno brevi della vita scolastica e non del diciassettenne Sanji, tra amici casinisti, nuove conoscenze ancora più disfunzionali, e famigliari che avrebbe davvero davvero preferito non avere.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Famiglia Vinsmoke, Mugiwara, Sanji, Un po' tutti | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law, Franky/Nico Robin, Rufy/Nami, Sanji/Zoro
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Episodi forse senza senso della vita da liceale di Sanji Vinsmoke

 

 

Ascolta la musica del cuore

 

L’inizio di febbraio era sempre freddissimo a East City, ma quella sera all’interno della discoteca “Sabaody” l’atmosfera era davvero incandescente. Una folla di ragazzi della loro scuola e non solo riempiva il locale, pressati come sardine nella pista da ballo e dimenandosi al ritmo scatenato della musica rock metal dei “Kidd’s Pirates”.

La Ciurma di Cappello di Paglia si era data appuntamento lì proprio per assistere al concerto del gruppo fondato dal compagno di classe di Rufy, ma quando Sanji mise piede nel locale capì che trovare il resto dei suoi amici sarebbe stata un’impresa non da poco. L’unica possibilità di muoversi era circumnavigare il grosso della folla, quindi il cuoco cominciò a muoversi lungo i bordi della calca, non riuscendo però a evitare di venire comunque sballottato qua e là.

Cercando scampo dai vortici di fan esagitati Sanji si rifugiò in un isolato angolo in ombra, e scoprì che non era l’unico ad aver scelto quel rifugio. Ma la cosa che lo lasciò veramente di stucco era che la persona che vi trovò era nientemeno che Ichiji Vinsmoke.

Istintivamente si guardò attorno per individuare Niji; era così abituato a vederli eternamente insieme, costantemente l’uno al fianco dell’altro, che pensava fosse fisicamente impossibile scindere la loro simbiosi.

Eppure il maggiore dei gemelli era lì privo della propria inseparabile metà, intento ad ascoltare la musica con profonda concentrazione.

Sanji ricordò che durante la sua intrusione al maniero Vinsmoke dalla stanza di Ichiji uscivano quel tipo di canzoni, prova inconfutabile che il genere musicale era di suo gradimento; ma da qui al presentarsi personalmente a un concerto in una discoteca di periferia pullulante di plebei urlanti ce ne voleva…

“Ehi. Non pensavo che ti avrei mai visto in un posto simile. Hai perso un’altra scommessa?” esordì con pesante sarcasmo a mo’ di saluto.

Ichiji riemerse dalle proprie riflessioni salutandolo con un cenno del capo e gli rispose con la consueta imperturbabilità:

“Ho deciso di recarmi qui per sincerarmi di aver scelto un istruttore adeguato. Sto verificando le sue effettive capacità.”

 “Di che istruttore parli?”

“Mi sono rivolto a Eustass Kidd affinché mi insegni a suonare la chitarra.”

A momenti Sanji ingoiava la propria sigaretta. “COSA? E per quale motivo?”

“Perché gli ho offerto un pagamento estremamente generoso.”

“No, no, intendo per quale motivo proprio TU vorresti imparare a suonare uno strumento musicale!”

Ichiji parve ponderare se fosse opportuno rivelare un’informazione così personale, ma infine confessò:

“Voglio dedicare una canzone a qualcuno, e ritengo che riuscirei a comunicare i miei sentimenti in modo più chiaro se potessi eseguirla di persona.”

Quella frase conteneva un tale numero di informazioni sconvolgenti per la psiche di Sanji che il suo cervello andò metaforicamente in blocco per qualche secondo prima di eseguire un riavvio d’emergenza per metabolizzare che:

1 – Ichiji Vinsmoke era in grado di provare dei sentimenti.

2 – Aveva ingoiato il suo smisurato orgoglio e chiesto aiuto a Eustass Kidd, che lo detestava apertamente, per imparare a suonare uno strumento.

3 – Stava facendo tutto ciò per QUALCUN ALTRO.

“Tu… tu vorresti fare una serenata a qualcuno?” balbettò incredulo.

E la sua incredulità crebbe ancora quando Ichiji gli rivolse un lieve inarcarsi delle labbra che sulla faccia di un altro sarebbe potuto essere un sorriso divertito:

“Ti sembra davvero un’iniziativa tanto insensata? Credo che in futuro cambierai idea.”

Senza aggiungere altro a quelle parole sibilline il maggiore dei gemelli, con schiena dritta e passo marziale, lasciò la discoteca, la massa di fan in delirio e un allibito Sanji.

*

Un mese dopo era il 2 marzo, giorno del compleanno di Sanji, che al termine del turno serale al ristorante ricevette un messaggio da Zoro che lo informava di recarsi al “Saké di Binks”.

Gli sembrò strano che la Ciurma si riunisse là anche nel giorno di chiusura del locale, ma forse Brook aveva chiesto un permesso speciale al gestore, il suo caro amico Yooki Rumba.

Al suo arrivo però le luci erano tutte spente. La porta era aperta, quindi Sanji entrò con cautela:

“Ragazzi, siete qui?”

Una luce si accese sul piccolo palco quasi interamente occupato dal pianoforte di Brook, e Zoro uscì dalle ombre, da solo. Lo spadaccino era vestito in modo quasi elegante, camicia bianca e pantaloni neri con tanto di giacca abbinata e una cravatta a cui davvero non sapeva fare il nodo e quindi era rimasta slacciata.

Quella visione era abbastanza da lasciare Sanji a bocca aperta, cosa che rese ancora più rossa la faccia del ragazzo dai capelli verdi, che indicò bruscamente una sedia posizionata davanti al palco:

“Senti, siediti lì e non dire niente, ok? È già abbastanza imbarazzante così!”

Zoro si sedette al pianoforte e cominciò a suonare una melodia che Sanji riconobbe subito: la dolcissima ninnananna di un carillon appartenuto a sua madre. Quando lei era ancora in vita gli faceva sempre ascoltare quella rilassante armonia per tranquillizzarlo.

Al termine della breve esibizione Sanji aveva le lacrime agli occhi e chiese all’altro con voce rotta dalla commozione come facesse a conoscere quella musica.

Zoro confessò con non poco imbarazzo che già un mese prima aveva cominciato a pensare cosa mai regalargli per il compleanno, dato che non aveva idea di cosa potesse piacergli su un piano più personale: strumenti da cucina e ingredienti erano banali, la Ciurma glieli regalava tutti gli anni. Per una volta lo spadaccino voleva trovare qualcosa di speciale.

Mentre si aggirava per la via commerciale del centro si era imbattuto in Ichiji Vinsmoke. Nonostante sapesse dell’antipatia di Sanji per i membri maschi della sua famiglia, si trattava pur sempre di suo fratello, quindi si era fatto avanti e gli aveva chiesto senza mezzi termini cosa piacesse al suo biondo gemello.

Il ragazzo senza battere ciglio l’aveva trascinato in un negozio di dischi, aveva cercato tra i CD di musica classica fino a trovare il brano del carillon della madre e gliel’aveva comprato.

Il Vinsmoke aveva rifiutato l’offerta di rimborsargli il disco anche quando Zoro gli aveva detto che non poteva dare a Sanji un regalo pagato da un altro; così, dato che lo spadaccino era perennemente al verde (no, nessun doppio senso con la sua capigliatura sottinteso), parlandone un po’ con lui aveva trovato una soluzione: avrebbe chiesto a Brook di insegnargli a suonare quel pezzo al pianoforte.

Ci era voluta molta pazienza e una mezza crisi isterica dell’amico musicista, ma alla fine la determinazione dello spadaccino aveva trionfato.

Solo una volta finito il racconto Zoro trovò il coraggio di rialzare lo sguardo sul volto di Sanji; quasi si spaventò vedendo le sue guance bagnate di lacrime.

“Grazie Zoro… è un pensiero bellissimo. Il miglior regalo della mia vita.”

E il meglio doveva ancora venire. Zoro gli donò un sorriso dolce come mai lo avrebbe creduto capace, e lo abbracciò stretto:

“Non c’è di che, Sopracciglio a ricciolo; ma mi aspetto una bella sorpresa da te per il mio, di compleanno, il prossimo 11 novembre!” scherzò per dissimulare il tremito nella voce dovuto alla forza delle emozioni tumultuose che stava provando.

Il viso di Sanji s’imporporò al pensiero di quali ‘sorprese’ ben poco caste avrebbe voluto fargli, e nascose le sue guance in fiamme nel petto muscoloso del suo amore segreto prima di replicare:

“Avrai quello che ti meriti, Marimo. Te lo prometto.”

 

 

 

Siamo giunti alla fine della raccolta!

Grazie a tutti coloro che mi hanno seguito fino ad ora e soprattutto a coloro che hanno lasciato recensioni per comunicarmi cosa ne pensano di questa mia prima immersione nel mondo di One Piece!

 

  
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