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Autore: hogvwartss    11/07/2017    0 recensioni
"Per qualche secondo, prima che l'altro se ne rendesse conto, Scorpius si fermò a guardare Albus. Ormai lo aveva capito, anzi probabilmente l'aveva sempre saputo: Scorpius Malfoy era innamorato di Albus Potter."
Albus Potter e Scorpius Malfoy, entrambi Serpeverde, sono al loro ultimo anno ad Hogwarts e finalmente Scorpius decide di rivelare il suo più grande segreto al suo migliore amico.
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Albus Severus Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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6 anni fa

 

Il ragazzo guardava fuori dal finestrino del lungo treno scarlatto che in poche ore l'avrebbe portato nella scuola che ormai da tempo bravama di vedere dal vivo e non solo attraverso le parole degli altri. Osservando il cielo, gli alberi e gli uccelli volare verso posti lontani si chiese in quale Casa sarebbe stato smistato anche se probabilmente per gli altri la risposta era già palese. Il suo cognome aveva una lunghissima tradizione nella Casata Serpeverde e anche lui era sicuro sarebbe finito lì anche se non sentiva di possedere esattamente le caratteristiche di un Serpeverde. Certo, era ambizioso e astuto – o almeno così affermava il padre – ma sentiva che molto del suo carattere appartenesse a Corvonero: era voglioso di imparare, creativo e intelligente. Nessun Malfoy però era mai stato smistato in Corvonero e lui non sarebbe stato da meno.

“E' occupato?” chiese una voce proveniente dallo sportello della carrozza. Smosso dai suoi pensieri, il ragazzo si girò verso la voce e vide un ragazzino – probabilmente anche lui del primo anno – con occhi verdi brillanti e capelli neri come la pece. Era tutto sporco di nero sulla maggior parte del viso e sulle mani.

“Siediti pure non c'è problema.” rispose l'altro osservando l'altro mentre si sedeva. Nel ragazzo c'era qualcosa di famigliare ma non riusciva a capire chi quel ragazzo gli ricordasse. Tutto fu più chiaro quando quello si presentò allungando la mano nera.

“Mi chiamo Albus e mio fratello e miei cugini mi hanno buttato della Polvere Buiopesto addosso. Per fortuna non mi ero ancora cambiato nella mia divisa.”

L'altro ragazzo si tirò indietro dei capelli argentati che continuavano a finirgli sul viso e gli sorrise di rimando. Ma certo. Quello che aveva davanti era Albus Potter, il secondo figlio del famoso Harry Potter, colui che tempo addietro aveva sconfitto il Signore Oscuro non una, ma ben due volte. Anche i figli del famoso mago con la cicatrice a saetta si erano fatti già notare, sopratutto il più grande James, già famoso a Hogwarts. Il ragazzo aveva visto spesso la famiglia Potter sui giornali ma Albus sembrava diverso dalle fotografie: era più genuino e meno pomposo, come gli era sempre sembrata quella famiglia.

“Io sono Scorpius, piacere.” disse infine il ragazzo guardando verso il basso. Scorpius non conosceva nessuno ad Hogwarts o almeno non in modo profondo da poterci parlare e Albus era la prima persona che gli aveva rivolto la parola quel giorno – senza contare i genitori –. Scorpius avrebbe voluto diventare amico del ragazzo e dimenticare il passato dei propri genitori perchè alla fine lui non era per niente come suo padre e sicuramente Albus non era come Harry Potter.

“Sei un Malfoy vero? Mio padre mi ha parlato di tuo padre,” disse Albus “non in senso negativo, ovviamente. Penso che anche tu sappia che tra loro due ci furono dei dissapori, ma papà l'ha superata. Erano ragazzini, si cresce.”

Scorpius annuì senza sapere realmente che dire. Suo padre non l'aveva totalmente superata. Se lui e Potter si incontravano al Ministero o per le strade di Diagon Alley si salutavano cordialmente però non erano diventati amici dopo la fine della scuola e della guerra. Era quel tipico rapporto di sopportazione reciproca.

Albus iniziò a cercare qualcosa per pulirsi nel suo zaino e finalmente iniziò a togliersi lo sporco dalla faccia. Il suo viso era roseo con le guance leggermente arrossate; i suoi occhi però erano ciò che illuminava di più il viso, ancora per certi versi infantile ma allo stesso tempo ben marcato. Appena finito il ragazzo sospirò e iniziò anch'egli a guardare fuori dal finestrino e fino alla fine del viaggio nessuno dei due spiccicò parola.

 

Suo padre gli aveva spiegato che appena scesi dal treno sarebbero saliti su delle barche che gli avrebbe portati al castello di Hogwarts. Albus appena sceso dal treno si riunì con gli altri membri della sua famiglia, lasciando di nuovo solo Scorpius il quale salì in una delle ultime barche con degli altri ragazzini che nemmeno si presentarono.

Tutti insieme entrarono da una grande porta dorata e mentre l'attenzione di tutti era sulla bellezza del luogo, gli occhi di Scorpius cercavano quelli di Albus.

Ad attenderli all'interno c'era il Professor Harrolds che spiego loro cosa sarebbe successo da ora in poi: sarebbero stati smistati e da allora la loro Casa sarebbe stata la loro famiglia. Scorpius si chiese come fosse stata la vita di Albus fino ad ora: costeggiata dalla fama del padre, pieno di attenzione da parte di tutti, contrariamente a quella di Scorpius, vissuta nell'ombra del padre, ex Mangiamorte, preso in giro nelle scuole babbane per il suo cognome, per i suoi capelli argentati. Aveva pensato che ad Hogwarts tutto sarebbe cambiato, che le persone avrebbero capito che lui era un semplice ragazzino come tutti gli altri. Forse se fosse stato smistato in Corvonero le persone avrebbero avuto un'opinione diversa di lui, ma allo stesso tempo c'era il padre. Prima di partire, Draco Malfoy gli aveva detto che era fiero di avere un altro Serpeverde nella famiglia ed era stata forse la prima volta che il padre aveva usato quella parola. Lui era fiero di avere un figlio Serpeverde. Fiero. Come poteva deluderlo?

Le porte della Sala Grande si aprirono e Scorpius vide quattro tavoli colmi di ragazzi che aspettavano con impazienza – probabilmente di mangiare –. Il professore li condusse fino alla fine della stanza dove c'era un lungo tavolo dove al centro era seduta la professoressa McGonagall,la Preside di Hogwarts. Sedeva con un leggero sorriso e guardava i nuovi arrivati, scrutandoli e studiandoli uno a uno, probabilmente posizionandoli personalmente in una delle quattro Case di Hogwarts.

Dopo il discorso di apertura del Cappello parlante il professor Harrods iniziò a chiamare in ordine alfabetico gli studenti. Aghar Shida finì in Tassorosso, così come Armani Sofia subito dopo di lei. I nomi nella lista venivano piano piano cancellati e ci si avvicinava sempre più velocemente alla lettere M.

“Malfoy Scorpius.”

Scorpius deglutì. Sentiva le mani che gli tremavano, le gambe che lo reggevano a malapena. Salì i due gradini che lo separavano dallo sgabello di legno e ci si sedette. Il professore appoggiò delicatamente il Cappello sopra la sua testa ma questo non disse nulla. C'era il silenzio più totale, come se stesse pensando. Probabilmente stava scavando nel più profondo dell'animo del ragazzo per decidere cosa scegliere: accontentare il padre o seguire il proprio destino?

Alla fine il Cappello parlò e Scorpius chiuse gli occhi per un secondo, trattenne le lacrime e poi si alzò per dirigersi verso il tavolo con i vestiti verdi e neri.

 

Scorpius non prestò molta attenzione agli allo smistamento degli altri ragazzi, sentiva che il Cappello aveva preso la decisione più facile e più conveniente. D'altro canto, però, sarebbe riuscito ad avere successo in Corvonero? Era davvero portato per quella Casa? O era solo l'orrore verso la Casa già designata per lui che gliela faceva tanto odiare?

All'improvviso si sentì toccare una spalla e così Scorpius alzò lo sguardo verso la sua destra dove degli occhi verde smeraldo lo stavano fissando con un sorriso forzato. Probabilmente Scorpius strabuzzò gli occhi perchè nel viso di Albus Potter si disegnò uno sguardo interrogativo.

“Che ci fai tu qui? Il tavolo di Grifondoro è quello lì.” disse Scorpius indicando il primo tavolo di fronte a loro.

“A quanto pare sono stato smistato in Serpeverde. Devo ammettere che era un'opzione che mi ero già prefissato.” Albus parlava come se tutto ciò fosse normale: la sua intera famiglia era in Grifondoro a partire dai suoi genitori e continuando per i suoi zii, Hermione Granger e l'intera famiglia Weasley. Sembrava totalmente a suo agio in quella tavolata come se appartenesse a quel mondo, diversamente da Scorpius.

Il cibo si materializzò sulla tavola e tutti incominciarono a mangiare. Albus non sembrava uno di molte parole ma Scorpius aveva tante domande. Lui era esattamente l'eccezione alla regola, la pecora nera della sua famiglia ed era felice così.

“Perchè dici che avevi messo in conto di essere Serpeverde?” chiese Scorpius mentre, osservando il cibo in tavola, si rese conto di non essere per niente affamato.

“Durante lo smistamento di mio padre il Cappello gli aveva detto che avrebbe fatto grandi cose se fosse finito in Serpeverde. Lui però ha chiesto di essere messo in Grifondoro perchè era convito che tutti i maghi cattivi venissero smistati lì.”

“E lo pensa ancora?”

“Sicuramente ora non lo penserà più visto che ha un figlio Serpeverde.” affermò Albus regalandogli un leggero sorriso. “Quando ce lo ha raccontato, ci è sembrato ovvio che forse uno di noi sarebbe finito in questa Casa. E eccoci qui.”

Albus tornò tranquillamente a mangiare mentre Scorpius si guardava in torno, immaginando come sarebbe stata la sua vita se solo avesse chiesto al Cappello di essere in Corvonero.

 

Settimo anno

 

Scorpius si svegliò di soprassalto quando sentì un rumore provenire dal letto accanto al suo. Appena aperti gli occhi quasi non si ricordava di essere a Hogwarts per il suo ultimo anno di scuola, che tra qualche mese sarebbe stato libero da quelle catene e che probabilmente sarebbe finito a lavorare nello stesso reparto del padre. C'erano lati positivi e negativi nel finire la scuola e uno di quelli negativi era abbandonare Albus.

Nei sei anni passati insieme, i due avevano stretto un rapporto fraterno molto forte. Durante il loro primo anno erano stati dei nemici – amici per motivi strani, probabilmente per il fatto che Scorpius si sentiva triste e depresso a causa della Casa in cui era stato smistato e allo stesso tempo perchè Albus non riusciva a capire perchè Scorpius non fosse felice. Alla fine del primo anno, però, i due avevano avuto una lunga chiacchierata nella Sala Comune di Serpeverde e, senza rendersene conto, avevano fatto uscire pensieri e segreti che non avevano mai rivelato a nessuno. Da allora in poi avevano iniziato a essere amici, a vedersi durante le vacanze estive, a scambiarsi regali ai compleanni e a fare tutto ciò che si fa tra migliori amici.
Nel loro settimo anno ad Hogwarts erano anche riusciti ad avere il dormitorio tutto per loro: al primo anno c'erano cinque Serpeverde di cui uno si era ritirato per andare a una scuola babbana, uno era morto durante un incidente in auto con i suoi genitori e l'ultimo rimasto era stato bocciato l'anno precedente e doveva ripetere il sesto anno. Così, per la prima volta, la stanza era solo ed esclusivamente dei due ragazzi.

Appena Scorpus si girò verso il letto di Albus lo trovò vuoto: il suo amico era per terra con la bacchetta in mano e stava provando a fare un incantesimo. La materia più odiata da Albus era proprio Incantesimi nella quale Scorpius invece eccelleva. Per qualche secondo, prima che l'altro se ne rendesse conto, Scorpius si fermò a guardare Albus. Ormai lo aveva capito, anzi probabilmente l'aveva sempre saputo: Scorpius Malfoy era innamorato di Albus Potter. Da quando i due erano diventati amici stretti, qualcosa nel loro rapporto era cambiato, sopratutto da parte di Scorpius: sensazioni strane e nuove si mostravano quando i due stavano insieme, quando Albus, anche per sbaglio, lo sfiorava, l'altro sentiva un tremore e spesso Scorpius aveva sognato di baciarlo. D'altro canto però era consapevole che il suo amore per l'amico non era ricambiato: ormai dall'inizio del sesto anno Albus si frequentava con un'altra ragazza Serpeverde, Mandy Mason, e le cose tra loro sembravano andare alla grande.

Ovviamente Scorpius si era sempre mostrato felice della loro relazione ma, sotto sotto, ogni volta che vedeva Albus toccare la mano di lei o darle un bacio, sentiva una forte fitta nel petto.

Gelosia.

“Buongiorno bella addormentata” disse improvvisamente Albus avendo notato che l'altro era sveglio. “Dormito bene?”

“Cosa stai facendo a quest'ora del mattino?” chiese Scorpius guardando fuori dalla finestra e vedendo che il sole stava sorgendo in quel momento. “Perchè non torni a dormire finchè la sveglia non suona ossia tra più di un'ora?”

“Non posso.” ribattè l'altro tornando a provare l'incantesimo imperterrito. “E' tutta l'estate che mi alleno per fare divinamente questo incantesimo ma non ci riesco.”

Scorpius scostò le coperte e scese dal letto avvicinandosi all'amico. Gli chiese di fargli vedere come faceva e dopo pochi secondi ci fu di nuovo lo stesso rumore che lo aveva svegliato. Il ragazzo, allora, si sedette vicino ad Albus e gli prese il polso.

“Sbagli totalmente il movimento.”

“No che non lo sbaglio, l'ho visto fare mille volte da James, so come si fa.”

La testardaggine di Albus, come sempre presente, lo portava a sembrare un so-tutto-io, così Scorpius prese la sua bacchetta e gli mostrò come andava realmente fatto l'incantesimo. Albus borbottò qualcosa di rimando e ci riprovò, questa volta con successo. Dopo di che, Scorpius si alzò da terra e posò la propria bacchetta sul letto mentre apriva il baule per cercare la divisa di Serpeverde. Negli anni l'aveva osservata e spesso e volentieri odiata ma dopo sette anni aveva imparato ad amare la sua Casa, ad amare cosa voleva dire essere Serpeverde. Se potesse tornare indietro nel tempo probabilmente però non sceglierebbe di finire lì. La sua vita sarebbe stata completamente diversa in Corvonero: innanzitutto non avrebbe conosciuto Albus, forse avrebbe continuato a reprimere il suo essere omosessuale e più di tutto però, sarebbe una persona diversa mentalmente. In tutti quegli anni, la sua mentalità era stata ristretta alle materie scelte e spesso il “volerne sapere di più” non era ben visto dai Capo Casata.

Probabilmente sarebbe stata una vita totalmente diversa e molto più sola.

 

I giorni ad Hogwarts proseguivano lenti e monotoni, una lezione dopo l'altra finchè una sera Albus tornò in dormitorio sbattendo la porta e buttandosi sul letto. Non era raro che una scena del genere succedesse fino all'anno prima, quando James, fratello maggiore di Albus, continuava a prenderlo in giro e a fargli scherzi ridicoli. James, però, si era laureato l'anno prima e gli altri membri della famiglia di Albus erano piuttosto tranquilli e lo lasciavano abbastanza stare.

“Cosa è successo?” chiese in modo calmo Scorpius alzando il naso dal libro babbano che stava leggendo. “Chi ti ha fatto arrabbiare talmente tanto da farti sbattere la porta?”

Albus si mise a sedere sul letto e guardò l'amico tristemente. Con una mano si sfregò gli occhi e sospirò buttandosi di nuovo sul letto.

“Io e Mandy ci siamo lasciati. Anzi, oserei dire che lei ha lasciato me. E per una ragazza! Ti rendi conto?” il tono nella voce di Albus era rabbiosa e di disgusto. Tra di loro non si era mai parlato di questo argomento, dell'argomento omosessualità. Albus nemmeno sapeva che Scorpius era omosessuale per il semplice fatto che per lui era difficile da dire a voce alta. Aveva anche sempre creduto che ammettendolo al suo migliore amico sarebbe anche stato palese che Scorpius provava qualcosa per Albus.

“Mi dispiace, Al.” Scorpius non sapeva cos'altro dire. Le parole non gli uscivano dalla bocca.

“Mi ha detto che ha capito che gli piacciono anche le ragazze e che l'ha capito quando Julie Tompson l'ha baciata due settimane fa. Due settimane fa!” sbottò Albus. Era arrabbiato, molto. “Sono stato con una lesbica per un anno e mezzo! Cavolo mi sembrava che le piacesse quando lo facevamo! E poi mi viene a dire che le piace Julie Tompson! Assurdo.”

Scorpius rimase zitto a fissare la pagina del libro mentre dentro di sé tutto si spezzava. Tutte le sue convinzioni che forse, un giorno, Albus avrebbe ricambiato i suoi sentimenti, o che perlomeno lo avrebbe accettato per ciò che era. In fondo, era sempre lo stesso Scorpius che aveva conosciuto quel giorno nel treno di Hogwarts, non importava chi volesse nel proprio letto. Le parole dell'amico però erano troppo dure, troppo sbagliate e lui non poteva resistere.

“E se ti dicessi che io sono gay? Cosa faresti? Non mi parleresti più?” sbottò Scorpius senza alzare lo sguardo dal libro. Le parole gli erano uscite da sole, con rabbia e delusione, con paura e tristezza. Era consapevole che da quel momento in poi tutto sarebbe cambiato.

Albus, però, si mise di nuovo a sedere e cominciò solamente a ridere. “Ah, certo! Tu? Gay? Ma se sbavi dietro a quella ragazza di Tassorosso da almeno due anni!”

Sarah Mulligan, Tassorosso. Bionda e con dei bellissimi occhi grigi. La ragazza più ammirata e desiderata della scuola era stata la sua copertura per anni. Un giorno, per coprire le sue tracce di omosessuale nascosto e anche represso, aveva confidato ad Albus di avere una cotta per Sarah e ogni volta che la incrociavano nei corridoi Scorpius faceva qualche complimento su di lei. Ma era tutta una menzogna, una bugia.

Scorpius non rise a sua volta, anzi si incupì. Alzò lo sguardo dal libro per cercare gli occhi smeraldo di Albus. Il suo sorriso svanì.

“Scorpius, stai scherzando vero?” era ragionevolmente incredulo e lo fissava con uno sguardo senza emozioni. “Da quando?”

“Da sempre, Al. Non c'è stato un momento da quando ti conosco che non ho desiderato dirtelo, anche solo per togliermi un peso dal petto. Di certo non mi sarei mai immaginato di dirtelo ora. Ora che ho anche scoperto che odi una parte di me.” quella confusione di parole uscirono dalla bocca di Scorpus con rabbia e cattiveria. Con chi era arrabbiato? Con sé stesso per non aver capito prima cosa ne pensava Albus? Per essere ciò che era?

Albus osservò attentamente Scorpius prima di alzarsi, dirigersi alla porta e dire: “Non so cosa dire.”

 

  
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