Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: hogvwartss    13/07/2017    1 recensioni
"Per qualche secondo, prima che l'altro se ne rendesse conto, Scorpius si fermò a guardare Albus. Ormai lo aveva capito, anzi probabilmente l'aveva sempre saputo: Scorpius Malfoy era innamorato di Albus Potter."
Albus Potter e Scorpius Malfoy, entrambi Serpeverde, sono al loro ultimo anno ad Hogwarts e finalmente Scorpius decide di rivelare il suo più grande segreto al suo migliore amico.
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Albus Severus Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I mesi passarono lentamente, i pensieri di Scorpius sempre diretti ad Albus mentre l'altro lo ignorava completamente e ogni volta che ne aveva l'occasione lo insultava con parole sempre più pesanti e crudeli.

Fortunatamente, grazie anche al supporto di Mandy e Julie, i voti di Scorpius riuscirono ad alzarsi e a tornare alla normalità. La professoressa McGonagall, quando lo incrociava per i corridoi, gli sorrideva. Ovviamente, il ragazzo non le aveva svelato nulla del suo amore per Albus, era rimasto sul vago, ma probabilmente lei sapeva senza che lui le dicesse nient'altro.

“Ci credete che manca una settimana e poi saremmo finalmente fuori da qui?” disse Mandy durante l'ultimo lunedì della loro vita scolastica. La ragazza era riuscita a dire ai suoi genitori che stava frequentando una ragazza da qualche settimana e i suoi genitori l'avevano presa abbastanza bene, tanto da permetterle di passare due settimane alla casa al mare di Julie nel sud Italia. D'altro canto, Scorpius, non era riuscito a dire nulla ai genitori. Era convito che dopo averlo detto a Albus, sarebbe stato semplice dirlo al padre e alla madre. Invece non era facile: ogni volta che cercava di dir loro cosa provava, si frenava. Aveva paura di ricevere la stessa reazione dell'amico, non voleva che i suoi genitori lo cacciassero di casa e smettessero di parlargli solo perchè gli piace portarsi a letto degli uomini al posto delle donne.

“Hai già deciso cosa fare questa estate, Scorpius? A parte coming out con i tuoi genitori è chiaro.” lo provocò Julie posando la forchetta sulla tavola.

Scorpius le sorrise. “Penso che resterò a casa a capire cosa farne della mia vita.”

“Cosa dici? Ti devi divertire! Ti ricordo che il mio invito è ancora valido e lo sarà sempre.” Julie gli sorrise e tornò a mangiare la poca frutta rimasta sul suo piatto. “Come pensi di diglielo, comunque?”

“Dire cosa a chi?”

“Ai tuoi genitori. Che sei gay. Sai.. il grande segreto..”

Scorpius abbassò lo sguardo sul suo piatto ormai vuoto. “Devo proprio?”

“Stai scherzando spero..” intervenne Mandy. “Credimi: dirglielo ti farà solo sentire meglio.”

“Per voi è diverso. Per le donne è diverso, credo. Per noi, dire di essere gay è come dire di aver perso la virilità. E poi non conoscete mio padre.”

Mandy si scambiò un'occhiata con Julie e scoppiò a ridere. “Sai che ti voglio bene, Scorpius, ma ti devo dire una cosa.”

“Dimmi, avanti.” disse lui alzando lo sguardo.

“Sei una mezza calzetta!” urlò lei così che tutto il tavolo di Serpeverde e quello di fronte dei Grifondoro li sentisse. Scorpius notò Rose seduta sul tavolo davanti che si mise a ridere. I due non avevano più parlato da quando lei lo aveva beccato a piangere in corridoio, ma aveva continuato a salutarlo cordialmente se lo vedeva nei corridoi. Ciò gli era sembrato strano. Lei e Albus erano come gemelli siamesi, si dicevano tutto. Che lei sapesse di Scorpius?

Il ragazzo tirò una gomitata a Mandy ma si mise a ridere. Dall'enorme porta della Sala Grande il ragazzo vide entrare Albus, solo. Si sedette nel primo posto che trovò libero e non sembrò notare i tre ragazzi seduti solo qualche posto lontano da lui. Il suo viso era contratto, preoccupato.

 

Il sabato successivo era il giorno in cui si sarebbero svolti i M.A.G.O e la Sala Grande era stata totalmente cambiata: al posto delle solite quattro tavolate c'erano tantissimi banchi messi in fila su sette file. Il soffitto non aveva le solite candele ma mostrava il cielo leggermente nuvoloso. All'interno c'era già un leggero brusio di gente che parlottava, ripassava e si scambiava appunti o suggerimenti – inutili – su come copiare.

Quando Mandy, Julie e Scorpius tutti e tre andarono a cercare i loro posti e fortunatamente scoprirono di essere vicini orizzontalmente, però scoprirono anche se Albus era già seduto davanti al banco di Scorpius. In silenzio, stava ripassando alcune materie.

In pochi minuti, l'intera sala si riempì e quindici minuti dopo iniziò il test. Scorpius cercò di rimanere concentrato il più possibile ma davanti a sé la testa di Albus si continuava a muovere da una parte all'altra, così come il suo piede continuava a battere sul pavimento.

“Per favore smettila.” sussurrò Scorpius sporgendosi leggermente in avanti.

Albus inizialmente rispose solo con un grugnito ma poi, più chiaramente si scusò e Scorpius tornò a concentrarsi sul suo test. Fortunatamente, appena il tempo finiva, il foglio diventava di nuovo bianco e sopra si materializzavano i voti.

Scorpius non fu sorpreso di vedere che in tutte le materie era riuscito ad avere il massimo. Anche moltissimi altri studenti stavano sorridendo e gioendo, altri piangevano – per gioia o, pochi, perchè non erano riusciti a superare l'esame – e infine, davanti a lui, Albus era fermo immobile. Non muoveva un muscolo. Aveva in mano il suo foglio ma non traspariva nessuna emozione, nessun rumore.

“Tutto okay, Albus?” chiese piano Scorpius, cercando di non sembrare troppo invadente e avendo paura di una risposta negativa. “L'hai passato?”

“Appena.” rispose lui velocemente girandosi per poterlo vedere in faccia. “Non credevo ti interessasse di me.”

“Cosa vai blaterando?” chiese Scorpius osservando per la prima volta il viso di Albus senza alcuna rabbia. Sembrava quasi che stessero parlando come una volta, quando ancora non c'era tutto quell'odio.

“Suvvia, Malfoy. Ti sto prendendo in giro.” Il suo tono era amichevole, come una volta. Sul viso di Scorpius si era formato un sorriso che fu però subito abbattuto. “Non crederai mica che io ti abbia ricominciato a parlare? Ti ho solo risposto per gentilezza. E per prenderti in giro.”

Dopo di che, Albus si alzò e uscì dalla stanza. Scorpius rimase fermo sul suo banco, immobile. Era stato nuovamente fregato da Albus. Niente poteva tornare come prima. Tutto era finito. La scuola era finita. Gli anni passati sarebbero stati solo un ricordo. Anche Albus sarebbe diventato un ricordo. Un bel ricordo perlopiù, ma sempre e solo un ricordo.

 

Il giorno dopo, alle dieci esatte, tutti gli studenti dell'ultimo anno dovevano trovarsi di fronte alla scuola, ognuno con le proprie valigie, pronti a dire addio. Scorpius si sveglio due ore prima per preparare la sua valigia, ma Albus era già scomparso dalla vista. Quando scese in Sala Comune di lui non c'era traccia e lo vide solamente quando il ragazzo uscì dal castello per l'ultima volta nella sua vita. Non osò nemmeno avvicinarsi a lui ma si mise vicino a Mandy e Julie. Tutti gli studenti del settimo anno erano lì fuori e Scorpius ne osservò ogni viso: alcuni li conosceva personalmente, con altri non ci aveva mai parlato, ma sapeva che avrebbe sentito la mancanza di quel posto, di quelle persone. Dopotutto, Hogwarts era stata la sua casa e lo sarà sempre.

“Buongiorno ragazzi.” disse la professoressa McGonagall che tutto d'un tratto era apparsa nella folla e si faceva strada per mettersi in una posizione visibile a tutti. “Oggi è un giorno molto speciale non solo per voi ma anche per me. Come voi, anche io oggi finisco la mia avventura qui ad Hogwarts e lasciare questo castello è estremamente doloroso. Ci sono un sacco di ricordi, belli o brutti, persone che ho conosciuto qui che ora non ci sono più..” si fermò un secondo e guardò il castello, probabilmente ricordando tutte le persone che erano morte, sopratutto durante la Seconda Guerra Magica. Dopodiché tornò a guardare gli studenti. “Voi siete stata la mia ultima classe, vi ho visti crescere dal primo giorno e posso solo dire di essere fiera di tutti voi, dell'enorme percorso che avete fatto, delle sfide che avete affrontato sempre con un sorriso. Ricordo benissimo ognuno di voi mentre sostava su quello sgabello mentre venivate smistati nelle vostre Case. Ricordo tutto e forse non è una cosa positiva. Ma sono fiera di voi. Sono fiera di ricordarmi dei vostri progressi.” La donna spostò i suoi occhi verso Scorpius e sorrise. Era ancora affascinante seppur l'età. Il ragazzo non avrebbe mai dimenticato quella donna, che l'aveva aiutato e l'aveva fatto crescere. Come si può dimenticare una persona tanto speciale?

Dopo il discorso della Preside, tutti gli studenti, senza le loro valigie, furono portati esattamente nello stesso posto dove erano arrivati sette anni prima. Al loro arrivo ad Hogwarts erano stati trasportati fino al castello in delle barche ed è così che se ne sarebbero andati. A gruppi, salirono nelle barche e malinconicamente guardarono il castello. Era immenso visto da lì, magnifico e spettacolare. Scorpius lo guardò per un'ultima volta e lo ringraziò mentalmente. Lo ringraziò per essere stato la sua casa, il posto dove potesse essere sé stesso e dove aveva conosciuto le migliori persone della sua vita. Appena la barca partì, un senso di vuoto dilaniò nel corpo di Scorpius. Non avrebbe mai più rivisto i lunghi corridoi che lo portavano a lezione, la Sala Grande e la Sala Comune di Serpeverde. Il dormitorio, dove per la prima – e ultima – volta, Albus lo aveva baciato. Troppi ricordi affluivano nella sua mente e non si accorse nemmeno che aveva iniziato a piangere, come anche la maggior parte degli altri studenti. Mandy singhiozzava, stringendosi tra le braccia di Julie. L'unico impassibile, da quel che poteva vedere, era Albus, molte barche più avanti, che guardava dritto e non sembrava importargli che la parte fondamentale della sua vita si stava piano piano allontanando.

 

L'estate dopo il diploma fu intensa: Scorpius non era ancora riuscito a dire ai suoi genitori di essere omosessuale ma la madre spesso gli chiedeva perchè lui e Albus non fossero più amici. Lui rispondeva con una scrollata di spalle e cercava di cambiare argomento. Alla fine, comunque, aveva ceduto e aveva passato due settimane nella casa di Julie in sud Italia e poi, loro tre, avevano passato una settimana in Francia come regalo per essersi diplomati a buoni voti. Sicuramente, una delle migliori estati della sua vita. Anche perchè, verso la fine di agosto ricevette una lettera da Albus. Inizialmente non voleva nemmeno aprirla, aveva il terrore che fosse piena di brutte parole che lui non era proprio in volere di sentire. La curiosità, però, prese il sopravvento.
Chiuso nella sua camera, aprì piano la busta e ci ritrovò dentro un foglio di carta piegato in quattro. Quando lo aprì vide che la lettera non era estremamente lunga ma non era stata scritta da Albus – anche se il nome del mittente era il suo –. Così iniziò a leggere:

 

Caro Scorpius,

scusa se nella busta c'è scritto che questa lettera proviene da Albus ma non è così. Dopo molti – troppi – mesi, finalmente mi ha detto cosa è successo tra di voi e ne sono totalmente dispiaciuta. Albus si è comportato come un cretino e spero che presto capirà il suo sbaglio. Spero che capirà che anche se è innamorato di te – come io credo che sia, altrimenti non ne farebbe una questione così grande – non è la fine del mondo, che due uomini possono amarsi senza problemi. Sicuramente per i suoi genitori non è un problema, ne sono certa.

Volevo solo mostrarti il mio supporto e farti sapere che sono anche dalla tua parte. Passa una bella estate!

Rose Weasley

P.S.= ho saputo che inizierai un tirocinio al Ministero della Magia nel Dipartimento degli Incidenti Magici e Catastrofi. E' fantastico! Io farò tirocinio nel Dipartimento di Cooperazione Magica, magari ci possiamo beccare per un caffè. Fammi sapere!

Scorpius osservò la lettera. Certo, era deluso che non provenisse davvero dalla mano di Albus, ma era anche felice che Rose non fosse contro di lui. Forse se loro due avessero parlato più a fondo, Albus avrebbe finalmente capito che era nel torto. Si poteva solo sperare.

Il ragazzo prese un pezzo di pergamena e iniziò a scrivere una lettera di risposta per Rose:

 

Cara Rose,

sono felice di aver ricevuto la tua lettera e mi conforta che non pensi che io sia uno ''strano''.

Ovviamente mi piacerebbe incontrarmi con te. Io iniziò il tirocinio la settimana prossima e sicuramente ci incontreremo per i corridoi e ci potremmo mettere d'accordo.

Grazie ancora,

Scorpius Malfoy

 

Il ragazzo piegò la lettera e la mise in una busta. Scese le scale, la mise nel becco dell'uccello di famiglia, Valjean – chiamato così per l'amore che Scorpius aveva per il protagonista del libro babbano 'I miserabili' – e lo guardò volare via. Guardò anche volare con esso la speranza di un cambiamento. Forse qualcosa sarebbe davvero cambiato. Bisogna solo aspettare.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: hogvwartss