Capitolo 17 – Non tutti i lieti fine includono “e vissero
per sempre felici e contenti”...
…D’un tratto
qualcuno alle mie spalle
forse un angelo
vestito da passante
mi portò via dicendomi
Così ih:
Meraviglioso
ma come non ti accorgi
di quanto il mondo sia
meraviglioso…
…Ma guarda intorno a te
che doni ti hanno fatto:
ti hanno inventato
il mare eh!
Tu dici non ho niente
Ti sembra niente il sole!
La vita
l’amore
Meraviglioso
il bene di una donna
che ama solo te
meraviglioso
La luce di un mattino
l’abbraccio di un amico
il viso di un bambino
meraviglioso…
da Meraviglioso di D. Modugno (nonché rifatta dai
Negramaro!)
…Quindici anni dopo…
Bussai con un paio di tocchi per annunciare il mio arrivo,
ma sapevo che quello scricciolo mi stava aspettando.
< Buongiorno Jane! > le regalai come al solito un
sorriso sincero contagiandola con la mia allegria.
< Ehi, Doc! Hai visto? Il dio Ade non s’è ancora
visto…> esclamò simulando delusione.
Sua madre le scoccò uno sguardo carico di rimprovero, per
poi salutarmi cordialmente:
< Buongiorno Dottoressa! > ormai non si scusava più
per la ironia pessimista di sua figlia che aveva ormai messo a disagio una
sfilza di medici ed infermieri; aveva capito che io non mi facevo scalfire da
una nota di provocazione come quella.
Ricambiai il saluto della Signora Stanford e poi ritornai a
rivolgermi a Jane.
< Certo! Non è ancora venuto perchè ho parlato con il dio
della morte in persona! E gli ho intimato di starti alla larga. Mi stupisce
ancora che non ti fidi di me. >
Lei mi sorrise, come ogni volta che le rispondevo in modo
energico o spiritoso, come ogni volta che le regalavo qualche minuto in più del
mio tempo per raccontarle qualche aneddoto della mia giovinezza…
Erano mesi che apprezzavo la sua compagnia e lei la mia;
diceva che con me imparava a conoscere il mondo anche se stava rinchiusa tutto
il giorno in una stanza di ospedale.
< Ma io mi fido de te, Cris…> mi disse in sussurro,
mentre iniziavo già a trafficare con la sua cartella medica.
Nascosi il sorriso che illuminò il mio viso facendo finta di
non sentire: quando c’era gente nella stanza non mi lasciavo mai troppo
andare.
Mentre firmavo un paio di scartoffie, il mio sguardo si posò
sul tavolino che c’era accanto al letto, dove era appoggiata una pila di
romanzi.
< Come procede con la lettura? > chiesi a voce alta.
< Diciamo che se non ti sbrigavi a venirmi a controllare
questa settimana, venivo a cercarti per tutto l’ospedale! Sono due giorni che
li ho finiti, li ho praticamente divorati…Me ne devi consigliare degli altri…
> mi informò con entusiasmo.
< Oh, senza dubbio, miss terremoto! > replicai con una
risata. < Quale ti è piaciuto di più? >
< Be’, me lo chiedi pure? Sicuramente New Moon…mi ha
letteralmente sconvolta! Proprio come Twilight. >
< Allora vado a prenderti il terzo, Eclipse, dovrei
avercelo giù al secondo piano, nel mio studio…Così puoi iniziarlo subito. >
< Sarebbe fantastico! >
La signora Stanford si alzò < Vado a prendere un po’
d’aria, tesoro. Così aspetto tuo fratello, che voleva passare di qui…> si
chinò a baciare la fronte della figlia e si avviò verso la porta della stanza.
< Certo mamma…>
Presi a misurarle la pressione, concentrandomi sui battiti
del suo cuore; come il solito ce l’aveva troppo bassa a causa dei numerosi
esami che mettevano a dura prova il suo fisico, così cercai in un cassetto una
siringa e la riempii del liquido biancastro che le dovevo iniettare per
equilibrare un po’ la pressione sanguigna.
Lei, ormai pratica dei problemi che il tumore maligno alla
gamba le aveva recato, mi porse automaticamente il braccio e afferrò
contemporaneamente un pacchetto di gomme da masticare, mettendosene una in
bocca.
Con decisione e delicatezza inserii l’ago, e spinsi piano lo
stantuffo.
< Sono curiosa, Jane…> confessai, senza togliere gli
occhi dalla mia operazione.
< Di cosa? > mi domandò lei, corrugando la fronte.
< Tifi per Edward o per Jacob? >
Stese le labbra, abbassando gli occhi.
< Mi chiedi se sceglierei il ghiaccio o la fiamma? >
< Proprio così! > confermai, stupendomi che lei avesse
colto quella metaforica verità.
< Beh, ho diciassette anni e dovrei vedere il bellissimo
vampiro come il mio Principe Azzurro, dovrei rivedermi nella passione che lega
Bella a lui ma…non so, c’è qualcosa in Jacob che mi attira un sacco! Pensa per
un istante a quello che lui fa per lei: lui diventa il suo sole… > arricciò
le labbra perdendosi per qualche istante nei suoi pensieri.
Poi ritornò a me:
< Tu hai mai dovuto scegliere? > come al solito era
curiosa della mia esperienza per immaginare una vita che per anni non era
riuscita a vedere con i suoi occhi, che non era riuscita a vivere sulla sua
pelle…
< Mmm…> mi presi qualche secondo per pensare < …sì,
direi di sì! Avevo diciannove anni giusto un paio in più di te!…>
< Ma davvero?? > mi chiese lei, con audace malizia.
< Proprio così, è stata la settimana più affollata della
mia vita! > sorrisi ripensando a quei momenti lontani.
< Che intendi con “settimana”?? Ti sei innamorata di due
persone in una settimana? > domandò incredula.
< No, certo che no! Però mi sono bastati sette giorni per
innamorarmi di una star interplanetaria vista da tutte le ragazze dai settanta
in giù come la versione sexy del Principe Azzurro! >
Ed era magnifico davvero il suo fascino!
< Non ti seguo…e la scelta? >
< La scelta stava se vivere in un sogno o continuare a
restare con i piedi per terra e vivere la realtà per cui avevo lavorato e
studiato fino a quel momento…Già allora volevo diventare medico. > mentre
parlavo iniziai ad armeggiare con il monitor che teneva sotto controllo quel
minuto corpicino.
< In effetti una settimana non poteva cancellare tutto il
tuo percorso; ma io, che sono segregata in questo letto da due anni, avrei
fatto fuga d’amore, avrei colto la palla al balzo…mi sarei presa la mia libertà!
> disse con convinzione, guardando fuori dalla finestra, con un lieve tono
di rimprovero.
< E’ giusto così, infatti…Chi ti dice che io non abbia
lottato per la mia libertà?? > domandai, con un sorriso sghembo sulle
labbra.
< Ma hai appena detto…Insomma sei qui! Indossi un camice
bianco…sei l’oncologo più maledettamente bravo di Londra…! > rimase a bocca
aperta senza capire.
< Be’, la mia libertà è stata quella di continuare i miei
studi, di trovare il mio Jake, il mio sole…una persona che è riuscita a colmare
una perdita immensa che aveva bloccato la mia vita, proprio come è in grado di
fare una malattia…>
Aveva sempre apprezzato la mia franchezza, la mia
sincerità…forse per quello parlammo per più di mezz’ora. Fortuna che era la mia
pausa pranzo!
Mi alzai dalla sedia accanto al suo letto, la nostra
chiacchierata ora doveva lasciare spazio ad un intervento in sala operatoria di
un vecchio signore del Mayne…
< Sai, Cris…Senza dubbio sei da ammirare…> disse Jane,
facendomi voltare sulla porta.
< Per quale motivo? > e ripercorsi tutti i nostri
discorsi a tempo record.
< Tutte avrebbero scelto Edward…> scoppiò a ridere,
allargando le braccia, come per dire “era ovvio!”.
< Diciamo pure che ho barato! >
< E’ proprio per questo che sei da ammirare…> mi fece l’occhiolino.
Uscii dalla porta a passo svelto, incamminandomi lungo il
corridoio, quando mi sentii chiamare.
< Dottoressa! > era l’infermiera del reparto analisi.
< Oh, Buongiorno Sarah! >
< Buongiorno a lei! Ecco i risultati della chemio che mi
aveva chiesto con urgenza…> E mi porse il malloppo di documenti.
< La ringrazio! > e si congedò con un rapido augurio
per l’intervento che, sapeva, avrei avuto di lì a un quarto d’ora.
Per la prima volta nella mia carriera sfogliai delle
scartoffie con mani tremanti: erano i risultati della chemioterapia di Jane.
Qualunque fosse l’esito doveva sapere subito e corsi in
camera sua, pur sapendo di trovarla sola…
Entrai e lei, vedendomi con quei fogli in mano, sbiancò.
< Jane, di solito per queste cose si vuole qualcuno
vicino…>
Fece spallucce, lo sguardo fiero e forte.
< Ci sei tu! >
Annuii con decisione e mi avvicinai per prenderle la mano.
< Non sei ancora fuori pericolo…> chiuse gli occhi,
serrò le labbra con forza < …ma sta regredendo! Un paio di mesi e puoi uscire
senza problemi…>
Poche volte avevo visto qualcosa di così meraviglioso!
Il suo sorriso, le sue lacrime…
Poche volte avevo sentito un tocco così confortante!
Il suo abbraccio era forse uno dei più belli che avessi mai
ricevuto…
Sembrava come abbracciare uno dei miei figli, sembrava quasi
l’abbraccio del mio amore…
Chiusi la porta d’entrata spingendola leggermente con il
piede. Appoggiai le chiavi dell’auto sul tavolino, sfilandomi in contemporanea
la giacca.
E lui era lì, ad aspettarmi con un sorriso…
< Sei tornata prima. > osservò con estremo piacere.
< E’ una giornata perfetta…> dissi in risposta,
alzando appena le spalle.
Scivolò alle mie spalle e mi baciò un guancia; indugiò per
pochi istanti sul mio collo, facendomi rabbrividire appena, come ogni volta che
il suo naso sfiorava la mia pelle.
< Mi è mancato il tuo profumo in questi due giorni…>
ammise con un tono di tranquillità vertiginosa.
< E a me è mancato mio marito. > dissi girandomi nel
suo abbraccio e sfiorando le sue labbra con le mie, per poi perdermi nel suo
profondissimo sguardo.
< Vieni > e dicendolo mi prese per mano, conducendomi
in salotto < Jack è su di giri: ti deve raccontare la sua giornata a
scuola…>
Entrando vidi i miei angeli stesi sul divano a guardare il
Mago di Oz.
< Ehi, non l’ho mai visto quel film! > esclamai con
ironia, per catturare la loro attenzione.
< Mamma!! > inevitabilmente le loro urla furono
seguite da uno scatto improvviso verso il mio addome che avvinghiarono con
forza.
< Ehi Giulia! Tesoro, così mi fai male…> la avvertii
cercando di allentare la presa.
< ‘cusa mami! > e la sollevai per darle un bacio sulla
guancia che lei ricambiò con una forza non del tutto normale per una bambina di
quattro anni.
< Cosa hai fatto con Amy oggi? > le domandai,
poggiandola a terra.
< Abbiamo giocato a…a…Mamma Casetta! > mi informò,
tutta soddisfatta.
Al che la mia dolce metà la prese tra le sue braccia per
mettersela sulle ginocchia e continuare a guardare il film; poi mi rivolse uno
sguardo divertito…
< Le baby-sitter sono sempre così prevedibili! Mamma
Casetta! Ti avevo detto che dovevamo lasciarla a mia madre…> disse
riluttante con lo scopo di stuzzicarmi.
Ero sempre agitata quando nessuno dei due era a casa e mi
rifiutavo di lasciare due terremoti come loro a mia suocera…non aveva i
riflessi pronti, sarebbe saltata in aria la casa!
Gli feci una linguaccia, senza farmi vedere da nostro
figlio.
< E tu Jack? Com’è andata a scuola?? > mi chinai su di
lui pulendogli con un fazzoletto di carta gli angoli della bocca impasticciati
di cioccolata.
< Ho preso un Super Bravo in matematica! >
gridò gettando i pugnetti in aria in segno di vittoria.
< Ma sei un campione! >
< E in più oggi abbiamo imparato a fare le meno…>
osservò tutto emozionato.
Certo le meno! Pensai e scoppiai inevitabilmente
a ridere e così pure suo padre.
Ancora in preda alle risate mi diressi in cucina per
preparare la cena e solo quando sentii due braccia forti e salde afferrarmi e
intrappolarmi, capii che mi aveva seguita…
< Sono stato via solo due giorni e credevo di impazzire
senza di voi…senza di te…> mi sussurrò tra i capelli < Mi sembra che sia
ancora tutto nuovo, mi sembra di essere ancora un giovane sbarbatello cotto
della ragazza più bella della scuola…>
Sorrisi a quel paragone, capendo perfettamente che intendeva
dire.
< E’ la nostra realtà, amore…e ringrazio il cielo ogni
giorni per quanto sia magnifica! > e ancora una volta le sue labbra
incontrarono le mie, in un chiaro ed eterno segno di amore…
Libera da ogni emozione, mantenendo quella fugace bolla di
sapone, stretta tra le sue braccia, gli dissi: < Rob…Non posso scegliere
Edward…io ho bisogno di un Jacob, della realtà. Il mio sogno l’ho già
vissuto, ora non cerco altro che la strada per vivere questa vita… >
I suoi occhi erano carichi di emozioni discordanti.
Occhi profondi in uno sguardo perfetto e comprensivo. Fece
per parlare ma poi cambiò idea, con un rapido gesto di diniego mosse quei
capelli che tanto adoravo.
< Cris, voglio solo che tu sappia che regalandoti quel
libro non volevo influire nella tua scelta…Ci tengo che questo sia chiaro. Non
volevo e non voglio nemmeno ora che tu faccia scelte di cui ti potresti
pentire. Rispetto la tua scelta, perché dimostra quanto tu sia speciale. >
mi baciò la guancia, forse incapace di aggiungere altro e, flettendo le
ginocchia si abbassò per prendere il bagaglio a mano, senza slegare gli occhi
dai miei.
Si girò in un istante muovendo un passo verso il resto del
gruppo. Mi domandai perché non avevo ancora parlato.
< Sai a volte mi chiedo se tu vuoi proprio così tanto
assomigliare al vampiro più famoso del mondo…> gli chiesi, alzando la voce in modo che mi sentisse. Era più una
provocazione e un pretesto, che una vera domanda, e lui lo sapeva perché non
appena lo presi con decisione per il polso si voltò e un’espressione confusa
gli si dipinse sul volto. C’era anche l’immancabile sorriso sghembo. Un brivido
lungo la schiena mi fece tremare.
< Devo molto ad Edward Cullen. E chiaramente, sentendomi
chiamare Edward da un anno a questa parte, mi sono convinto di essere davvero
simile a lui…Tutti mi vedono come lui…> non concluse, si perse nei
suoi pensieri. Voleva rispondermi, ma non sapeva cosa dire e disperse la sua
attenzione lontano, fuori, oltre gli alti finestroni dell’aeroporto.
Gli presi una mano e
la portai sulla mia guancia; e a quel contatto chiudemmo entrambi gli occhi.
< Io però non sono tutti. > dissi in un tono un po’
rotto dall’emozione.
Non parlò, nessun intoppo. Continuai.
< Quando ho letto Twilight, leggevo il nome di Edward
e pensavo a te…il vostro aspetto combaciava alla perfezione, il vostro
carattere era così concorde in molti punti: entrambi gentili, entrambi
incredibilmente affascinanti e dolci, ma…> persi un battito, e nell’impresa
di controllare il mio cuore alzai le palpebre di scatto, concentrandomi sui
suoi lineamenti distesi ed impassibili.
< …ma, solo stanotte grazie alla scoperta di Jacob, ho
capito che io non ho più bisogno del sogno, della perfetta ed immutabile
eternità. > un altro battito venne a mancare < Ho bisogno di un amico, di
un cuore sincero, di una mano calda da afferrare quando sto per cadere…> mi
bloccai perché potei di nuovo vedere i suoi occhi dopo quelle parole, e il mio
cuore si rasserenò in un istante.
< Sento di volere una persona che mi fa sorridere, che mi
abbraccia e mi fa sentire protetta, al riparo, che riesce a riscaldarmi anche
solo con uno sguardo, perché per me rappresenta il sole di ogni giorno. >
Sorrisi alle mie parole: sembravo una bambina!
< So che potrebbe sembrare una contraddizione, ma credo
di aver trovato il modo di aver tutte queste cose restando comunque nella mia
dimensione reale! > ironizzai un po’, facendo sorridere pure lui che non
aveva perso una parola.
< Ciò che cerco di dirti Robert è che tu mi fai
sorridere, tu mi illumini, tu mi tieni al caldo, al sicuro con i tuoi abbracci,
con i tuoi baci. Non voglio stare con te perché sei famoso e mi puoi regalare
la favola…Voglio stare con te, perché in una settimana ho ricominciato a
credere e ad amare! > una lacrima scese a bagnarmi il viso e seguì il
profilo della guance, fino a raggiungere le mie labbra, tremanti e felici.
L’incertezza della mia bocca svanì non appena le sue labbra
si modellarono sulle mie.
Non ci importava di ciò che stava attorno a noi, l’unica
cosa importante era quel bacio.
< Meraviglioso! > lo sentii respirare tra i miei
capelli.
< Che cosa? > chiesi, scostandomi un po’ da lui, per
poterlo vedere in viso.
< Il fatto che tu riveda di più Jacob in me, che
Edward…>
< Sì, non credo sia una cosa da tutti i giorni! > gli
concessi a parole, mordendomi il labbro.
< …e il tuo profumo è meraviglioso! > prese a
sghignazzare e a baciarmi di nuovo.
< Cris! Dimmi che non sto sognando…> esclamò quando si
allontanò dalle mie labbra e mi abbracciò con forza fino a sollevarmi di peso
per fare una piroetta.
< Non stai sognando…è la nostra bolla di sapone!
Meravigliosa, ma reale…e indovina? >
< Cosa?? > chiese lui, incuriosito.
< Domani prendo il primo volo che trovo e ti
seguo…tenterò il test di medicina a Los Angeles! > esclamai, compiaciuta
dalla sua reazione stupita.
< Sei pazza! >
< No, ci voglio provare davvero con te…Con papà ho
parlato stamattina e ho sentito mamma al telefono venendo in aeroporto. Erano
un po’ spiazzati, ma è una mia scelta e loro me la appoggiano in pieno…Si fidano
di me e anche di te. > gli spiegai.
< Di me? >
< Sì, per proprietà transitiva! >
< Mi fai impazzire! > disse lui, avvinghiandosi a me
in un altro abbraccio.
< Già stufo di me, Pattinson? >
< Non lo sarò mai abbastanza, amore mio! >.
E un lieto fine come questo di solito si conclude con “…e
vissero per sempre felici e contenti…”, ma io credo che sia più appropriato
concludere questa storia con
…E vissero assieme la loro vita…
La felicità si guadagna vivendo una vita a pieno, senza
rammarichi, senza rimpianti o rimorsi…senza perdere occasioni di donare amore e
tranquillità.
La felicità si guadagna credendo.
Writer’s corner
Eccomi a voi cari lettori e lettrici ( penso di essere
abbastanza nel giusto nel cancellare direttamente il primo appellativo XD! )…
Riguardo il capitolo:
1-
Giuro non ho idea se i particolari di pressione, tumori e
cose varie siano effettivamente possibili o del tutto improbabili…ma perdonate
questa mia irrefrenabile inventiva…
2-
Come dice Anna ^^ “ Date a Cesare quel che è di Casare…”!
Quindi ho messo Meraviglioso come canzone di Modugno, nonostante quella
dei Negramaro sia divina a mio parere…
3-
…Non esiste una terza osservazioneXD…beh forse sì…Spero non
sia troppo contorta la parte del “quadretto famigliare”…
Ricorderò sempre questa fic, perché è stata la mia prima invenzione portata a termine…il mio primo, piccolo, personale successo…
Mi prendo la libertà di considerarlo un successo, perché mi
ha dato soddisfazioni immense!
E’ iniziato tutto il 5 Marzo…: questa fic, seguita poi da
altre, l’incremento di questa mia nuova passione per lo scrivere, la conoscenza
di nuove persone…Insomma, un tesoro davvero davvero prezioso.
E per questo devo dire il mio primo Grazie ad EFP!
Nel secondo Grazie voglio raggruppare tutti i
55 pazzi che hanno messo RaC tra i preferiti…
0kikka0
68Keira68
AlessandraMalfoy
Alina81
AlterSiby
Ayachan
BAMBOLOTTA
Bella95
Bellemorte86
Bibosky
Carolttina
Ciccimuamua
Cla61
Cloddy_94
CriPattinson
C_annuccia
Dahlia3vFA
Debblovers
Deisy87
Delfina
Dodo
DolcePotter
Drusilla87
Fede72
Federob
Fede_sganch
Ffdipendente
Giadona
Ginnylove
Huli
Irys89
KikkaKikka
Kucchi
LondonCalling
Loralaya
Masychan
Miky 483
Mylifeabeautifullie
NeverThink
Noemi91
Piccola Ketty
Pucciosi4ever
Raffuz
Samuel87
Sea89
Sognatrice85
SweetCherry
Terry 90
Twilighter94
Violae
Xx_scritrice88_xX
Yara995
_martinella95_
_screps_
____stellina
…e i 13 che l’anno messa tra le fic seguite…
bellemorte86
c_annuccia
deisy87
Dying Athiest
FuckingBlondieGirl
Ilachan89yamapi
Piccola Ketty
Renesmee
Sa chan
Shelly Webster
Sognatrice85
Vale tvb
Venicequeen
E ora mi dedico alle recensioni del 16esimo capitolo…
Marghe – Davvero pensi che sono tremenda?? >.<…hai
ragione le scelte sono sempre un ostacolo da superare…ed è piuttosto dura a
volte! Spero comunque che la fine non ti abbia lasciata troppo delusa per come è scritta…mi ha sempre fatto piacere
quello che pensi, perché descrivi le emozioni come pochi sanno fare e spesso
anche in RaC ci sono stati in ballo le sensazioni e i sentimenti…
Dod – Ti giuro, quando ho letto la tua recensione mi
sono sentita onnipotente! =D…Mi sono guardata intorno e ho pensato “accipicchia, ‘sta fic la posso
concludere solo io!” e son caduta dalle nuvole come il mio solito…-.-
Scrittrice con i fiocchi addirittura?…mmm Non credo! Però i tuoi complimenti mi
fanno sempre gonfiare il petto d’orgoglio! XD Aspetto di sapere che ne pensi
del finale…
Jessica (SweetCherry) – Ma ciao! Davvero ti
ha preso così tanto?? O.o Ma mi fai stra felice!! Mi farebbe piacere sapere che
ne pensi di questo ultimo capitolo…^^ Sai sono super in ansia di sapere che ne
pensate!!
Anna – a te commento alla fine… =P No apparte gli
scherzi…tu avevi già sbirciato non che fatto qualche correzione, quindi ci
ritorno dopo…
Fefè – Sì Cristina è decisamente pazza…Ho giocato molto
sul fatto che tecnicamente Rob non è Edward…il ragionamento era super astruso,
lo so ^^…ma spero tu lo abbia apprezzato, d’altra parte mi dici che sono un
portento! Ogni tua recensione è un onore per me!!! Sai all’inizio avevo preso
in considerazione al tuo finale alternativo, ma poi ho pensato a questo piccolo
trucchetto e, scegliendolo, mi sono auto immolata al patibolo!
Cloddy – sì, certo che ti dico di sì! C’hai
azzeccato…perché credo anche che Cris possa continuare la sua carriera a LA,
proprio come poi a brillantemente fatto…=D A proposito, le interrogazioni??
Come sono andate alla fine? Odio i prof che dicono “sì sì ti interrogo domani!”
e poi passano ere zoologiche…e intanto tu studi…Comunque ora siamo in vacanza e
relax! Yuppi!!
Silvia (London Calling) – ^^…se perdeva un figo, ecco che se
perdeva…e difatti non resistito a farla furba ed intelligente la tipa =D!
Piaciuto l’ultimo chapp?? Voglio ringraziarti con il cuore per i complimenti
(non del tutto meritati) che mi hai fatto nelle tue recensioni…grazie, davvero!
=D
Rose – Ma Ciop!! Caspita! Mi avevi sconvolta perché mi hai
azzeccato tutto! TUTTO…Uff…beh sono riuscita comunque a farti gustare il finale
con questa contorta stesura??
Sei un portento di scrittrice (ergo pozzo di fantasia
contorta ed illimitata)…mannaggia a te! =P
Voglio dedicare il terzo Grazie alle autrici
di queste ultime otto recensioni: Marghe, Dod, Silvia, Cloddy, Fefè,
Jessica, Anna e Rose.
E le altre persone che mi hanno recensita in questi mesi:
____stellina, yara995, carlottina, 68Keira68, CriPattinson,
dodo, Ginnylove.