Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: GabrielleWinchester    15/07/2017    1 recensioni
Dopo la battaglia contro Semeyraza, tutto sembra ritornare alla normalità nella famiglia Winchester...ma è una normalità che ha il sapore di mistero, un mistero legato al regno più misconosciuto di tutti, il Purgatorio e che darà modo ai fratelli Winchester e alle loro compagne di conoscere nuovi personaggi e scoprire verità nascoste. Buona lettura :-) Crossover Supernatural/Alphas/Guild Hunter di Nalini Singh :-)
Genere: Drammatico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buon pomeriggio,
ecco a voi il quarantanovesimo capitolo, rivisitato e completamente a nuovo e con un finale completamente diverso. Sperando che vi possa piacere, ringrazio di vero cuore tutti coloro che lo leggeranno e lo recensiranno, tutti coloro che hanno deciso di mettere le mie storie tra le seguite, ricordate, da recensire e preferite e tutti coloro che mi hanno messo e mi metteranno come propria autrice preferita. Mi auguro di non aver fatto errori di sorta e vi avverto che il capitolo è leggermente più erotico e più volgare rispetto al precedente.
Buona lettura.
Gabrielle :-D
                                                                                           
                                                               Il Ciondolo di Dio, il Lycangelo e Lyarel

Mentre i prescelti del Paradiso stavano attraversando il portale dimensionale creato da Mary Winchester, diretti verso il Luogo o non Luogo degli Angeli, per poter prelevare l’ultima parte destinata alla riparazione dell’amato e odiato specchio di lapislazzuli, combattendo contro la controparte oscura, Sheeira era volata via in direzione della casa di Ignitia,  con il cuore angosciato, in quanto stava ritornando nel luogo dove era iniziato tutto il suo travaglio, nella casa dove abitava la persona che aveva amato con tutta se stessa, sfidando le dure leggi delle alte sfere celesti, ed era stata ripagata con un nulla di fatto.
Un nulla di fatto che si era tradotto con un soggiorno non voluto all’Inferno, una vacanza non progettata e soprattutto non prenotata, nessun rimborso ma con un sacco di oneri aggiuntivi.
Tutto perché era stata rinnegata da lei, da Ignitia.
Ignitia, come il nome latino del fuoco, Ignis, come quell’elemento che riscaldava e nel contempo distruggeva ogni cosa nei paraggi.
Come quel sentimento da cui Haniel l’aveva sempre messa in guardia, poiché c’erano stati casi in precedenza di angeli che si erano innamorati dei loro protetti, dimenticandosi totalmente di fare parte di entità intransigenti e quindi non dovevano lasciarsi trasportare dai sentimenti, una sensazione piacevole e tremenda, un fiore velenoso che soffocava il cuore e infettava tutta la grazia, facendola stare male.
Un sentimento che dava e toglieva tutto.
Come nella filosofia pluralista di Empedocle, in cui il troppo amore o il troppo odio portavano alla distruzione e quindi alla morte.
All’inizio Sheeira aveva tentato di non farsi coinvolgere, aveva addirittura dato le sue dimissioni da angelo custode di Ignitia, proprio perché aveva paura delle conseguenze che le sarebbero accadute se si fosse lasciata coinvolgere dai sentimenti, e dopo, in seguito a un no secco da parte di Haniel, che nessun angelo poteva abbandonare il posto di lavoro, aveva deciso di fare buon viso a cattivo gioco, scavandosi lentamente la fossa per l’Inferno.
Stava andando da lei per recuperare il Ciondolo di Dio, l’ultimo ingrediente per creare un portale dimensionale che consentisse di andare nel luogo dove era collocato lo specchio.
A ritrovarsi su una spiaggia che racchiudeva il potere dei tre regni ultraterreni, a combattere contro la morte dei mostri del Purgatorio, contro Empusa, ovvero la Quinta Cavaliere dell’Apocalisse assieme agli Alphas e all’aiuto dell’arcangelo Raphael, il messaggero celeste a capo di New York, e della sua compagna cacciatrice Elena, anche se la Vaso di Collera ignorava come potesse succedere tutto questo, come si potessero incontrare e in quale momento, ma soprattutto come potessero sconfiggere un essere come lei, una Cavaliere che aveva al suo interno i poteri di Morte, Pestilenza, Guerra e Carestia e nello stesso tempo il potere distruttivo e creativo della Natura.
Era combattere un grande incendio con un ventaglio di carta.
Dovevano lottare contro il pensiero orribile che sua sorella potesse morire definitivamente, poiché il pugnale di Anubi non consentiva ritorni e non si faceva eccezioni, che Chronie si liberasse della prigione da cui Eve l’aveva relegata per evitare che lei potesse diventare una minaccia per sé e per gli altri, che la ragazza potesse privilegiare la sua parte demoniaca al posto di quella purgatoriana e che sua madre, la Personificazione dell’Equilibrio, potesse uscire dal suo giardino per vendicare la morte della sua primogenita, procurando disastri a destra e a manca, per cui l’Apocalisse sarebbe stata vista come un male necessario, come l’unico modo per uscire da via senza uscita.
Poiché Astrea incazzata era come se tutti gli incubi del mondo avessero deciso di solidificarsi.
E c’era stata una sola occasione in cui Sheeira aveva visto sua madre arrabbiata e non era stata una bella cosa da vedere. In quell’occasione, durante un gioco in cui si stava testando la forza angelica delle ali, Lucifero aveva rotto con una mazza l’ala destra di Hesediel, costringendola ad atterrare malamente e a un lungo periodo di degenza, e Astrea lo aveva obbligato a fabbricare una nuova ala con la grazia.
“ È stato un incidente”
“L’unico incidente che hai avuto nella tua vita è stato l’incontro con Semeyraza…dimmi è stato lui a insegnarti quella mossa? Dovevi solo verificare la forza delle ali di Hesediel, non distruggerle!”
Alla non risposta di quello che poi sarebbe divenuto il Creatore dell’Inferno, la Personificazione dell’Equilibrio aveva ricambiato con un sorriso ampio e dopo aveva spalancato le ali, un gesto che aveva spaccato l’ala destra di Lucifero, costringendo la sua grazia a uscirsene fuori, facendo inginocchiare l’angelo.
“Sicuramente potrai occupare il tuo tempo in maniera proficua. Mi raccomando, stai attento alla distanza delle piume. Non vorrei che la nuova ala avesse un difetto di fabbricazione”
Il Creatore dell’Inferno si era messo a fabbricare la nuova ala di Hesediel sotto la coercizione di Astrea e aveva urlato “Non avevo intenzione di ferirla. Semeyraza mi aveva assicurato che la sua mazza avrebbe rafforzato la struttura muscolare di Hesediel…”
Uno sbattere di ciglia e la grazia di Lucifero era andata in fiamme e l’angelo era rotolato tra dolori atroci, in quanto le fiamme avevano amplificato il dolore provocato all’ala rotta.
Astrea era rimasta lì, senza muovere un muscolo, senza accennare ad aiutarlo, nonostante le facessero segnali e la incoraggiassero a essere imparziale.
A non far uscire il lato oscuro a discapito di quello luminoso.
Ed era stato questo il motivo che aveva spinto Dio a relegarla nel posto dove si trovava, perché se era capace di una cosa del genere, poteva fare molto di più.
Il Bene che diventava Male era più terribile e inquietante del Male che diventava Bene.
Poi il pensiero di Sheeira ritornò alla sua missione, al recupero del Ciondolo di Dio, alla rappresentazione pittoresca che aveva visto raffigurata all’interno di un libro presente nella Biblioteca di Haniel.
Un secondo cuore che si trovava sotto quello umano e che poteva compromettere la vita di chi lo portava.
Perché poteva scoppiare da un momento all’altro, rilasciando una grande quantità di energia tale da provocare un’embolia polmonare e la conseguente morte. Tutto questo si verificava nel caso che il possessore del Ciondolo avesse superato la linea di bene e di male che tutti gli umani avevano, per garantire l’equilibrio celeste.
Ogni battito d’ali era un tormento e una felicità insieme.
Un ricordo felice come loro due insieme che ridevano e scherzavano e all’orizzonte non c’era l’ombra di essere rinnegata e cancellata dai ricordi di Ignitia e un ricordo infernale, laddove un emissario di Lucifero, un suo subalterno si era divertito a torturarla con metodi crudeli e sopra ogni possibile decenza per ogni giorno in cui era stata prigioniera.
Siccome il tempo all’Inferno trascorreva diversamente per gli angeli, Sheeira aveva calcolato il suo tempo di permanenza in circa dieci secoli, tempo che era stato confermato quando si decisero di salvarla, quando Lucifero e il Tribunale Celeste avevano concordato che la punizione era durata abbastanza.
Ci era rimasta fino a quando Haniel non era sceso all’Inferno e l’aveva liberata, proprio nel momento in cui Sheeira aveva completato il processo di trasformazione in una Vaso di Collera, proprio quando la rabbia e la frustrazione di essere stata abbandonata dalla sua protetta, dall’unica persona che aveva avuto il pieno accesso alla sua sfera intima, beh avevano preso il pieno controllo di lei e la vendetta era stata l’unica cosa a mantenerla in vita, a farla sopportare la tortura, a farla continuare a combattere, a darle uno scopo.
Ogni giorno sognava di trasformare in un pugnale il sangue del demone che la torturava e di affondarlo nel cuore di Ignitia, di vedere il sangue schizzare nel muro e in qualche modo liberarsi dall’angoscia che quel luogo le aveva affibbiato.
Aveva lasciato che la parte oscura soffocasse la parte luminosa, rendendola più pericolosa di un demone.
Ovvero un angelo ribelle, un angelo capace di infliggere dolore, capace di incutere terrore e distruzione e nel contempo capace di grandi gesti di affettuosità, una creatura divina tenuta a bada, poiché erano capaci di grande bontà o di una grande cattiveria.
L’arcangelo dell’amore l’aveva liberata subito dopo il passaggio da Principiato a Vaso di Collera e aveva tentato di immergerla all’interno della Fonte di Afrodite ma non c’era stato verso di farla tornare al punto di partenza e la Fonte aveva subito un processo di bonifico, talmente la Collera era traboccante in lei.
La Collera era entrata in lei in maniera radicale.
“Io non voglio più avere a che fare con l’amore, non voglio avere a che fare i sentimenti. Voglio trovare un modo per convogliare la Collera e indirizzarla verso coloro che hanno preso gioco dei miei sentimenti”
“La vendetta non è mai la soluzione Sheeira. Lasciati aiutare, non tutti sono come Ignitia”
Sheeira aveva ridacchiato in maniera nervosa e dopo aveva affondato le sue nuove ali nel terreno, scatenando una scossa tellurica, un movimento oscillatorio che aveva distrutto il Giardino dei Principati, la collera che era fuoriuscita in lei in maniera impulsiva.
La rabbia aveva distrutto qualsiasi cosa e i Principati si erano prodigati a sistemare il luogo e nello stesso tempo avevano cercato fino all’ultimo di aiutarlo, di recuperare la vecchia Collera.
“La Collera non ti porterà mai alla pace dei sensi ma ti consumerà fino a quando non rimarrà solo lei e tu sarai solo un burattino”
“Io non voglio più provare amore, non voglio più soffrire per amore. Voglio utilizzare la mia rabbia in maniera costruttiva, senza farmi condizionare dalla bontà che, tanto, non porta altro che alla sofferenza"
E dopo si era scatenata, una furia omicida, il pugnale di Eris che passava da mano a mano, la lama che affondava impetuosa tra i muscoli delle ali, i suoi vecchi colleghi che cadevano in una pozza di sangue, piume e grazia angelica.
Deglutì e fu costretta a fermarsi per calmare i nervi. Il ricordo all’inferno fu molto forte e destabilizzante e la vaso di collera volle prendere la decisione di andarsene e lasciar perdere tutto, ritornare a fare la ladruncola e a far impazzire i poliziotti di Vancouver ma poi pensò a sua sorella maggiore, al fatto che stesse soffrendo e combattendo per salvare un regno bistrattato e sfruttato da tutti e si sentì una vigliacca a voler fuggire, a voler scappare dalle responsabilità.
Chiuse gli occhi e trattenne le lacrime.
“Non mi ha rinnegata, è stata costretta. Non voleva rinnegarmi, è stata costretta”
Era questo il mantra che si ripeteva ogni giorno da quando Lucifero l’aveva trascinata all’inferno, un modo per non impazzire e anche per illudersi che Ignitia le volesse ancora bene…sebbene sapesse quale fosse la vera realtà.
“Non mi ha rinnegata, è stata costretta”
Intorno a sé si stagliarono immagini di Ignitia che continuava la vita normalmente e che, addirittura, si lamentava della sua amicizia con Sheeira, considerata troppo oppressiva.
Sheeira divenne terrea in volto quando vide e sentì Ignitia affermare che il Vaso di Collera era stata la peggior cosa che le fosse mai capitata e che il nuovo angelo custode che le era stato affidato, poiché nessun essere umano poteva rimanere sprovvisto di guardiano celeste, era migliore di lei, in quanto le lasciava campo libero.
Il demone che la stava torturando, uno scagnozzo di Lucifero alle prime armi ma con una grande cattiveria insita nelle vene, scoppiò a ridere di fronte alla faccia sconvolta dell’ex principato e le assestò un potente colpo alla schiena, alle ali, facendo schizzare tutto intorno sangue e piume, sangue che era stato bevuto avidamente da demoni succiasangue, il quale lo avevano vomitato e iniettato di nuovo a Sheeira, costringendola a violente convulsioni.
Poi il torturatore le diede un colpo con una mazza ferrata, proprio durante il culmine di una violenta convulsione, ferendole gravemente l’occhio destro e rischiando di farlo uscire dall’orbita e quindi compromettendo la vista “Povera cucciola! È questo il brutto difetto di voi angioletti…avete una fiducia smisurata nei confronti del prossimo e questo vi porta a soffrire e a rodervi per persone che sono solo buone per farci da servi”
“Non mi ha rinnegata!”
Quella punizione era durata per giorni, settimane, mesi, secoli, lei che era legata alla ruota delle torture e costretta ad annegare nel suo stesso sangue, la grazia angelica infettata e usata come veleno per infierire contro di lei.
“Non posso lasciarmi condizionare dal passato. Mia sorella ha bisogno di me”
La Vaso di Collera si soffermò a guardare il cielo che stava sfumando verso l’arancione del tramonto e si accorse che era meglio sbrigarsi, prima che la luce crepuscolare l’avvolgesse tutta e la facesse precipitare in alto mare, con le ali bruciate, come una novella Icaro.
La tortura all’inferno non era per nulla paragonabile all’effetto della luce del tramonto, in quanto era il momento in cui Ignitia era nata e l’ora di nascita del protetto influenzava il buon funzionamento della grazia angelica.
Poiché un umano può cambiare angelo custode in caso di divergenza tra i due ma un guardiano celeste non lo può fare.
Un essere umano è per sempre!
Sapeva di angeli all’inferno morti tra atroci torture, dopo essere stati sottoposti a interminabili cicli di chemioterapia lunare, il momento in cui erano nati i loro protetti, i quali si erano macchiati di atti orribili e i guardiani celesti erano stati presi di mira per essere venuti meno al loro lavoro di protettori e di guide verso il bene.
Qualsiasi angelo che non riusciva a portare a termine il proprio compito, nonostante ci avesse messo la buona volontà, beh era condannato a circa un millennio di torture.
Ed era il tempo che lei aveva soggiornato all’inferno.
Era la dura legge dell’Universo, un accordo stipulato da Dio e Lucifero, appena qualche minuto dopo la creazione dell’Inferno,  un modo per ricordare al bene e al male quale fossero i loro compiti, che non potevano assolutamente sgarrare.
“Non posso assolutamente farmi trascinare dal passato”
Sheeira volò più veloce che poté, lottando contro il tempo e contro la paura che sua sorella potesse fallire nelle battaglia contro la controparte oscura e finalmente scorse la casa di Ignitia.
Il momento della verità era arrivato.
L’angelo ribelle rallentò il ritmo delle ali e si preparò all’atterraggio. Un grosso rottweiler ruppe la catena, corse verso di lei, la bocca spalancata per aggredirla, i canini per lacerare la carne, il tutto per difendere la padrona.
La Vaso di Collera si mise davanti a lui, incurante del pericolo, spalancò le ali ed intimò con voce ferma ed autoritaria “Silenzio!”
Il cane della villa si fermò a pochi passi dalla gamba di Sheeira e andò ad accucciarsi in un angolo del giardino, non osando attaccarla.
“Chi non muore, si rivede”
La Vaso di Collera sorrise in maniera ironico e si girò verso la voce sconosciuta “Non mi dire, sei venuto a darmi il benvenuto. E la torta dov’è?”
Sheeira vide appoggiato al muro il nuovo angelo custode di Ignitia, un Principato dai capelli rossi e gli occhi azzurri.
“Non hai perso affatto la voglia di essere presuntuosa. Il periodo all’Inferno non ha fatto altro che peggiorare questo lato del tuo carattere”
“ Syrian, che bello vederti”
Il Principato s’inginocchiò, prese una manciata di terra dal giardino, la portò al naso per odorarla e sussurrò “Spero che tu non ti lasci influenzare dal passato e svolg…”
Sheeira strinse le mani, resistendo all’impulso di mettergli le mani al collo e prese un respiro profondo, facendo riaffiorare la sua parte da Principato e soffocando quella da Vaso da Collera.
“Non c’è alcun bisogno che tu mi dica come svolgere il mio lavoro. Quello che è successo tra me e Ignitia fa parte del passato e sta tranquillo che non ho voglia di usurpare il tuo posto”
Syrian si mordicchiò il labbro e chiese mentre Sheeira preparava al rituale per chiamare Anton “Chi stai chiamando per estrarre il Ciondolo di Dio dallo sterno di Ignitia?”
“Sai che sei troppo curioso per i miei gusti?”
“Rispondere con una domanda non mi darà una spiegazione. E come nuovo angelo custode ho il diritto di sapere che cosa hai in mente per la mia am…volevo dire protetta”
A quel lapsus Sheeira fece un ghigno, consapevole che anche Syrian si stava innamorando della sua protetta e che doveva stare molto attento a non fare la sua stessa fine “Mi raccomando portati la protezione solare. In questo periodo il sole è molto forte all’Inferno”
“Io non farò il tuo stesso errore!”
A quella esclamazione, Sheeira fece un sorrisetto stiracchiato e annuì in maniera distratta, preparandosi al rituale per il Lycos Eros. Syrian le prese un polso di prepotenza e le chiese “Che cosa mi significa quel sorriso?”
“Niente, a parte che tu sei un povero illuso e mi stai facendo perdere tempo”
Poi la Vaso di Collera ignorò Syrian e si preparò al rituale. Prese il pugnale di Eris e si procurò una piccola ferita vicino al cuore, lasciando che alcune gocce di sangue e di grazia cadessero al suolo. Era il metodo adatto per poter evocare correttamente un Lycos Eros, secondo quanto era stato scritto all’interno del manuale di evocazione dei mostri, scritto da Binael in persona. Le gocce dovevano evaporare e creare una colonna di luce, al cui interno sarebbe dovuto comparire Anton ma non successe nulla.
“Stai evocando un Lycos Eros?”
“Tu non hai altre cose da fare, come ad esempio zappare l’orto? Non ho bisogno del commentatore”
“Questo è un metodo antiquato per evocare un Lycos Eros e molto dispendioso. Non fai prima a andare al Purgatorio e a prenderne uno?”
“Preferisco fare le cose all’antica maniera”
“Comunque mi sento offeso dal fatto che tu abbia deciso di affidarti a un licantropo dell’amore, invece di chiedere aiuto a noi”
“Nessun motivo personale, ho solo bisogno di un parere esterno. Non ti preoccupare, Anton si limiterà solo ad aprirle lo sterno e non farà nient’altro. Te la riconsegniamo tutt’intera, altrimenti puoi lamentarti attraverso il nostro servizio consumatori”
Syrian sbuffò innervosito e la Vaso di Collera ritornò al suo rituale. Sheeira non si fece scoraggiare dal tentativo fallito e lasciò cadere altre gocce di sangue angelico, pensando che le prime non erano abbastanza. Non stava mica evocando una formica ma un Lycos Eros, un mostro in grado di spappolarle il cuore e non venire distrutto dal fascio di luce, provocato dalla grazia. Le gocce di sangue cominciarono ad emanare fumo ma dopo non successe nulla. La Vaso di Collera iniziò a innervosirsi, in quanto il tempo stava scadendo e sua sorella poteva morire da un momento all’altro. Portando dentro sé la vita di tre creature, di tre gemellini sovrannaturali, dai poteri ancora misconosciuti ma dal destino già segnato, segnato dalla garanzia e dalla sfortuna di essere dei Winchester, portando dentro di sé le aspettative e le speranze di un intero popolo bistrattato e utilizzato per scopi egoistici sia da parte del Paradiso che da parte dell’Inferno.
“Anton, non farmi aspettare, porca miseria”
Incise ancora di più in profondità il pugnale in modo tale da arrivare all’arteria principale e la recise con un colpo secco, sapendo di stare rischiando un’emorragia interna che poteva compromettere tutto, visto che non aveva un vessillo ma anche lei aveva scelto l’opzione della grazia umanizzata.
Se moriva adesso, moriva per sempre.
“Io non capirò mai la decisione di umanizzare la grazia”
“Ci sono molte cose che tu non capirai mai ma non starò qui a spiegarti. O stai qui a seguire il mio rituale senza fiatare oppure…”
“Oppure che cosa farai?”
“Oppure posso rendere la tua vita da guardiano celeste un vero inferno. A te la scelta”
“Tu hai deciso di seguire il Paradiso!”
“Peccato che il Paradiso abbia deciso di buttarmi dagli amici di Facebook, probabilmente mi avrà bloccato”
Il sangue fuoriuscì a fiotti dal petto, Sheeira crollò tra le braccia di Syrian, il quale era rimasto lì a vegliarla con un misto di disapprovazione e paura, il latrato del cane a fare da colonna sonora, quando finalmente successe lo strano fenomeno.
“Finalmente si sta decidendo a comparire il signorino”
“Forse ha trovato traffico” sorrise Sheeira esausta “Con molta probabilità ha dovuto scegliere una via alternativa”
“Tu fai tutta la gradassa ma poi sotto sotto sei troppo buona Sheeira”
“Sono nata con questo difetto di fabbricazione. Purtroppo la ditta che mi ha prodotto, beh ha chiuso i battenti per fallimento”
Il sangue caduto per terra cominciò a sollevarsi, a scindersi in piccole gocce, le quali evaporarono e crearono una colonna di luce, al cui interno comparve Anton che si stava radendo, totalmente incurante di tutto, come se fosse stato ancora all’interno del Purgatorio.
“Non mi dire” esclamò Sheeira arrabbiata, allontanandosi di scatto da Syrian e fissando Anton “Mi sono dissanguata per questo? Sul serio?”
Dapprima il Lycos Eros non si accorse della presenza dell’angelo ribelle e di Syrian e continuò a usare la lametta, incurante che Sheeira lo avesse convocato. Come se ancora si trovasse all’interno del Purgatorio, tra i suoi simili, tra la sopravvivenza vista come l’elemento chiave dell’ambiente, dove le lotte all’ultimo sangue erano calde carezze, un modo per dimostrare che si teneva all’altra persona.
Perché una carezza gentile veniva vista come un pugno allo stomaco, come la peggiore delle torture, in quanto gli angeli avevano tentato di invadere il terzo regno con gentilezza, cercando di attirarsi le simpatie degli abitanti, affascinati dal modo elegante dei guardiani celesti e poi cambiando totalmente atteggiamento, rivelandosi per quello che erano, ovvero conquistatori spietati, pronti a fare una carneficina in casi di estrema necessità, per inseguire il Bene Supremo.
E quindi poteva capire benissimo la reticenza per gli abitanti del Paradiso e per coloro che li servivano.
“Tu ti sei quasi uccisa per uno così? A te manca qualche rotella!”
La Vaso di Collera sbuffò innervosita e finalmente Anton si girò verso di lei, con un sorriso grande che le fece mancare il fiato. Syrian guardò Sheeira e poi Anton e si batté una mano sulla fronte, sconcertato dalla reazione della sua ex collega.
“Non mi dire, anche tu non sei immune al fascino del sorriso di un Lycos Eros”
“Per caso, hai un pulsante di spegnimento nascosto nella schiena? Mi farebbe comodo attivarlo!”
Il Lycos Eros sapeva che il suo sorriso era il punto debole dell’angelo ribelle, che lei avrebbe fatto qualunque cosa per il suo sorriso e continuò a radersi, sorridendo e divertendosi a provocarla.
Poi alzò il sopracciglio destro in segno di interessamento e sussurrò “Oh ciao”
Sheeira si batté una mano sulla fronte incredula, l’aveva fatta aspettare per circa mezz’ora, rischiando la morte per dissanguamento e l’unica cosa che sapeva dire era ciao?”
“Tu sei un grandissimo maleducato. La mia collega ha rischiato la morte per convocarti e tu sai dire ciao?”
Anton si girò verso un indignato Syrian e commentò rivolgendosi a Sheeira “Amore mio, lo sai benissimo che il nostro è un sentimento anticonvenzionale! Poi preferisco averti tutta per me, non amo i ménage a trois”
Poi si fece un taglio profondo, tracciò un sigillo enochiano e spedì Syrian in Paradiso “Finalmente!”
“Oh ciao, sai dire solo questo?”
“Ho rimandato Syrian in Paradiso e tu mi ringrazi così? Comunque sono stato educato, potevo dirti Salve ma so che è un saluto che non sopporti e ho optato per il Ciao. Ci tengo alla mia vita”
Le strizzò l’occhio destro e la fissò in maniera impertinente. In quel momento Sheeira non seppe se prenderlo a calci nelle balle o baciarlo appassionatamente, forse tutte e due. Ogni volta le provocava reazioni contrastanti. Si costrinse a darsi una calmata, a non comportarsi come un adolescente alla prima cotta, e dopo lo punzecchiò “Hai finito oppure devo aspettare che tu ti faccia la ceretta alle gambe?”
“Per la ceretta ho già preso appuntamento con l’estetista la settimana prossima. D’altronde dovevo farmi bello per colui o per colei che mi avrebbe convocato”
“Tu neanche se stessi un anno intero in un centro benessere diventeresti bello”
“Chi disprezza, compra”
E detto questo, appoggiò la testa sulla spalla destra di Sheeira, provocandole una reazione inaspettata, con tanto di spalancamento involontario delle ali. Avendo deciso di solidificare la grazia, il suo corpo non era immune alle sensazioni corporee. In quel momento voleva solo baciarlo appassionatamente e dimenticare tutto il dolore che aveva sopportato.
“Io non disprezzo, non compro ma vendo”
“Dicono tutti così  ma poi alla fine comprano tutti” e dicendo questo, fece scivolare la mano destra lungo la colonna vertebrale, fermandosi a metà schiena e facendo avanti e indietro, stuzzicandola e costringendola a dare prova di autocontrollo. “Come mai mi hai convocato? Sentivi troppo la mia mancanza? Ah, a proposito mi sono iscritto a…”
“Hai un’opinione di te così alta che l’Everest in confronto è una collinetta”
E lo disse con voce talmente alterata che il Lycos Eros si allontanò da lei e disse “Svegliata dal lato sbagliato Shy? Posso cercare di farti rilassare”
“Cerca di non fare lo scemo”
“Come mai hai chiamato me? Non potevi chiamare i tuoi colleghi? Syrian sembrava così impaziente di aiutarti!”
“Quel pallone gonfiato? No e se non sta attento, si prende un posto in prima fila all’Inferno e quasi quasi sono indecisa se comprare i biglietti per godermi lo spettacolo. Comunque ho avuto delle divergenze con loro e poi la linea per contattarli è intasata”
“Hai provato a cambiare gestore?”
“Mi hanno lasciata in attesa. Poi non penso che i miei colleghi sarebbero stati così felici di aiutarmi…l’ultima volta che hanno cercato di offrirmi il loro aiuto, beh sono stati ricambiati con una coltellata in pieno petto”
Sheeira si interruppe bruscamente vedendo Anton sogghignare compiaciuto e gridò “Adesso cosa hai?”
“Non ti facevo così irruenta, sei una donna caliente”
“Vuoi continuare a parlare della mia vita?”
“Sì, fino a quando non mi dirai il motivo della mia convocazione. Ho un lavoro da svolgere e ho una vita da portare avanti!”
“Come quello di strappare i cuori alle persone?”
“Potrei avere un futuro come medico legale. A parte gli scherzi Shy, ho capito benissimo che non mi hai chiamato perché ti manco ma perché sono una speranza per te. Che succede?”
Sheeira calò la testa, il viso arrossato e borbottò “Devo prendere il Ciondolo di Dio dal petto di Ignitia. E mi serve il tuo aiuto”
La Vaso di Collera si accorse che Anton era cambiato e gli chiese preoccupata “Hai bisogno di qualcosa?”
“Guanti di adamante”
L’angelo non se lo fece ripetere una seconda volta, prese il suo pugnale e si fece una piccola incisione nell’avambraccio, materializzando una parte della sua grazia, mormorò qualche parola in enochiano e dei filamenti avvolsero le mani di Anton, come se fossero più una seconda pelle e che dei veri e propri guanti angelici.
“Adesso puoi aiutarmi?”
“Uhm…non lo so, fammi pensare. Sono ancora in tempo per ritirare la mia offerta di aiuto?”
“Anton” lo supplicò Sheeira sull’orlo di una crisi di nervi, con le lacrime agli occhi, inginocchiandosi di fronte a lui e fornendo prova di quanto fosse disperata e disposta a fare l’impossibile per salvare sua sorella “Per favore aiutami, Hesediel sta morendo e io devo prendere il Ciondolo di Dio per formare un portale dimensionale per andare a riparare uno stupido specchio di lapislazzuli, il quale sta combinando disastri a destra e a manca e io non voglio stare qui ad ascoltare la tua titubanza!”
Il Lycos Eros strabuzzò gli occhi, ricordando come Christine lo avesse guarito dopo l’attacco di Sheeira rischiando grosso, in quanto poteva essere dilaniata da un branco di licantropi inferociti e annuì “Per Hesediel, questo e altro”
“Tu sì che sai come conquistare il cuore di una ragazza”
“Non puoi chiedere promesse a un cattivo ragazzo. E comunque preferisco graffiare un cuore piuttosto che conquistarlo. C’è più sfizio!”
“Andiamo Cupido da strapazzo!”
“Fai di tutto per insultarmi ma poi…”
Poi entrarono in casa, appena in tempo per sentire Ignitia parcheggiare la macchina e sbattere lo sportello del guidatore, visibilmente contrariata, gettare le scarpe da ballo nei sedili posteriori, appena in tempo per evitare di incrociare  il suo sguardo, perché era proprio vero che il tempo non guariva le ferite ma le accentuava se ne aveva l’occasione.
“Tutto bene?” domandò Anton preoccupato, mettendole una mano sulla spalla.
Sheeira non lo sentì e stette ferma sulla soglia della porta e si rese incorporea mentre la sua ex protetta l’attraversava da parte a parte. In un momento l’angelo e l’umana furono una cosa sola e in quel breve intervallo la Vaso di Collera seppe che si era fidanzata, che era in procinto di sposarsi, che la sua vita stava trascorrendo normalmente, come se la loro amicizia non fosse mai esistita.
“Sheeira allontanati dalla porta”
Il licantropo dell’amore la scrollò, conscio del fatto che quella vicinanza non era salutare per un angelo che era stato ferito dai sentimenti. La Vaso di Collera lo guardò trasognata, come se non avesse ritenuto possibile una cosa del genere “Hai per caso frequentato un master in counseling?”
“Non ho fatto in  tempo a iscrivermi. Comunque ho avuto a che fare con cuori spezzati e so che non è una buona cosa lasciarsi indebolire. Rivangare il passato, quel passato che ti ha trascinato all’Inferno, non cambierà le cose. Anzi ti renderà ancora più incattivita”
La Vaso di Collera rimase colpita dall’affermazione e dovette ammettere dentro di sé che avesse ragione, anche se ovviamente non glielo avrebbe detto, tanto per farlo stare sulle spine. Anton rimase lì ad aspettare che Sheeira affermasse che lui avesse ragione ma la Vaso di Collera non gli diede quella soddisfazioni.
“Meglio tenerti sulle spine, poi non ci trovo gusto a ringraziarti. Non bisogna chiedere promesse a un angelo ribelle!”
“Io e te siamo una coppia assolutamente insuperabile”
Subito dopo i sensi di Ignitia entrarono in allerta, avvertendo che la casa era stata sorvegliata e messa in sicurezza da un demone e che quest’ultimo era entrato più volte, mascherandosi da persona insospettabile e innocuo.
Il Lycos Eros e la Vaso di Collera osservarono Ignitia mentre si dirigeva in cucina, apriva il frigorifero e si concedeva  uno spuntino notturno.
“Lo senti anche tu?”
“Profumo di demone n°5” esclamò Sheeira agitata, guardandosi intorno sospettosa, come se si aspettasse che da un momento all’altro spuntasse un demone ad aggredirli “Con molta probabilità, uno scagnozzo di Crowley è venuto a crollare la situazione”
“Tu lo sai per quale motivo Crowley abbia deciso di conquistare il Purgatorio? Molte voci di corridoio affermano che lo abbia fatto per la figlia che ha avuto con Eve…”
Sheeira sbuffò, non stupendosi affatto che la voce fosse circolata così in fretta tra i regni. Come redazioni giornalistiche, non avevano eguali.
“Le voci di corridoio hanno ragione. Crowley ha combinato tutto sto casino per incontrare la figlia, per convincerla a venire con lui e seguire la parte demoniaca”
Anton annuì trasognato, pensando come all’inizio tutto si riconducesse solo alla mera conquista e invece c’era un disegno più grande dietro le apparenze, la voglia di un padre non proprio modello che utilizzava la propria progenie per raggiungere i suoi scopi e non per seguire un sano e costruttivo istinto paterno.
Almeno il demone era coerente con la sua natura, al posto di tanti angeli che utilizzavano il Bene come scusa per distruggere. Il sorriso gentile dietro la pugnalata crudele. Il Lycos Eros aveva conosciuto Chronie, ben prima che Eve si separasse da Crowley e decidesse di rinchiuderla, rimanendo colpito dall’aura di rabbia che la circondava, una rabbia derivante dal suo lignaggio e da due genitori che le volevano bene per convenienza.
Il suo sguardo si concentrò sui ceppi che erano stati messi all’interno del caminetto, in attesa di essere accesi, e gli venne in mente la sua piccolina, alla sua Chrysie, una piccola Lycos Eros che aveva chiamato come Christine, un modo per sdebitarsi di averlo salvato.
Nel Purgatorio le cose stavano andando sempre peggio dopo la morte di Fabian per merito di un demone, il gruppo di licantropi  si era rivelato debole e non capace di fare fronte alle difficoltà, lui che si era ritrovato da solo a badare a una bambina piccola, una bimba che gli era stata affidata da una Lycos Eros moribonda, lui che non aveva nessuna dimestichezza con i piccoli.
Vedendo che Ignitia non si decideva ad andare a letto, Sheeira domandò “Come va in Purgatorio?”
Anton si girò verso di lei e scrollò le spalle “Ah, sei ancora viva. Si lotta un giorno sì e uno no. Nel Purgatorio non si corre il rischio di annoiarsi”
“Come sta Fabian?”
“Allora è proprio vero che tu e lui avete fatto pace, non è una leggenda metropolitana. E pensare che avrei scommesso di più su una possibile glaciazione all’Inferno”
“Le più grandi amicizie non iniziano sempre in maniera burrascosa? Per mia difesa, tu volevi squartare il petto con i tuoi artigli da licantropo da strapazzo. Una donzella deve essere sempre difendersi dai malintenzionati”
“Tu donzella? Ma se hai la delicatezza di un elefante che fa break dance in una cristalleria”
“Noto con piacere che posso cantare sul tuo appoggio. Come sta?”
Il Lycos Eros si mordicchiò il labbro nervoso, il ricordo della morte di Fabian che riaffiorava prepotentemente, il sangue che colava dalle mani nel vano tentativo di salvarlo, il suo respiro affannato nel dirgli che il gruppo doveva rimanere compatto “Morto, ucciso da un demone”
La Vaso di Collera non seppe cosa dire per un po’, nonostante Fabian l’avesse minacciata, beh non meritava di morire così e poi rispose rammaricata “Mi dispiace” intrecciò le mani e continuando a guardare Ignitia che mangiava e pregando che andasse al più presto a dormire domandò “Che cosa hai fatto dopo?”
“Siamo qui per parlare della mia vita privata o per prendere dal petto della tua amata il Ciondolo di Dio?”
Sheeira gli diede un pugno sulla nuca con fare seccato e indicò contrariata la sua ex protetta “Dobbiamo aspettare che lei salga e si addormenti di sua spontanea volontà. Non vorrai aprirla qui, come una banale scatoletta di tonno”
“Non sarebbe una cattiva idea, almeno facciamo qualcosa di alternativo”
La Vaso di Collera spalancò un’ala e lo schiaffeggiò ripetutamente, causandogli numerosi schiaffi che non si rimarginarono a causa dell’argento contenuto in essa “Non ti permetterò di ferirla più di quanto non sia strettamente necessario, è chiaro?” ritirò l’ala e si concentrò di nuovo su Ignitia “Che cosa hai fatto dopo la morte di Fabian?”
Anton non rispose subito, aspettando di guarire dalla furia di Sheeira e non riuscendoci “La prossima volta, aggrediscimi in maniera naturale. Per quanto riguarda la mia vita privata, lo vuoi proprio sapere che cosa ho fatto?”
“Non ti preoccupare paparino, dormirò come un angioletto stanotte”
Il Lycos Eros rimase a fissarla ammirato, pensando che molto probabilmente non esisteva un’altra persona come Sheeira e cominciò a raccontare “Dopo la morte di Fabian, all’interno del gruppo si sono creati dei dissapori ingestibili, metà del gruppo ha sfigurato e mutilato l’altra metà, a causa degli effetti di un’influenza demoniaca abbattutasi all’improvviso, un attacco virale ordinato da uno scagnozzo di Crowley, il quale aveva tentato di indurci in tentazione nel seguire la linea folle del suo capo. Io ho abbandonato il gruppo prima che la situazione potesse degenerare e sono diventato papà di una splendida bambina”
A quelle parole Sheeira si sentì morire dentro, una strana gelosia si impossessò di lei, un sentimento totalmente infondato e ingiustificabile, in quanto il Lycos Eros era libero di fare ciò che volesse e lei non era nessuno per intromettersi nelle sue faccende. Ma pensare che altre mani lo potessero toccare, che altre labbra potessero sfiorare le sue, era una cosa che le risultava difficile da tollerare, per quanto fosse puerile il suo pensiero. Per un attimo che durò un’eternità, gli occhi castani di Anton si incrociarono con quelli azzurri di Sheeira e la tensione sessuale tra di loro salì al culmine, con Ignitia che era spettatrice ignara di quello scontro.
L’angelo si mordicchiò il labbro inferiore per il nervosismo, immaginando come sarebbe stato baciare un Lycos Eros, un mostro con i suoi stessi poteri, due creature sovrannaturali in grado di difendere e capire l’amore. Nonostante lei fosse diventata una Vaso di Collera a tutti gli effetti, ancora la sua grazia aveva strascichi della sua antica ascendenza da Principato, poiché era un’eredità da tenere in grande considerazione.
“Ah sono contenta per te” esclamò Sheeira in tono brusco, cercando di fare trasparire ironia e svelando una gelosia marcia “Almeno hai messo la testa a posto, a quanto pare i miracoli esistono. Vorrei stringere la mano a quella povera Lycos Eros che ti ha portato sulla retta via e chiedere che venga ammessa in Paradiso. Merita di essere accolta con tutti gli onori in Paradiso piuttosto che essere scaraventata in Purgatorio”
Anton sghignazzò divertito e si avvicinò di più a lei, inclinando la testa a sinistra per valutarla “Sto sbagliando oppure capto una nota di gelosia nella tua voce?”
La Vaso di Collera sbuffò irritata e tentò di svicolare la domanda “Non so di cosa tu stia parlando! Questa è la mia voce di profonda gioia, anzi sto pensando a come allestire la stanza per lei. Che dici, punto sul romantico oppure sul macabro?”
Il Lycos Eros si avvicinò ancora di più e a pochi passi dal suo orecchio destro “Non c’è nessuno nella mia vita. Chrysie è mia figlia adottiva e non ho nessuna persona nella mia vita, per quanto mi piacerebbe averla. Chry è una piccola Lycos Eros che mi è stata affidata da una madre al limite delle forze e che è morta tra le mie braccia, il suo ultimo pensiero rivolto alla sua piccolina, consapevole che non ci sarebbe stata per crescerla. Sono la sola persona che si può occupare di lei, vista che la popolazione dei Lycos Eros è stata decimata da un demone”
“Tutti?”
“Siamo diventati un numero esiguo. Ci possiamo contare sulle dita di una mano”
“Gemma?”
“Non mi dire, un’altra tua fiamma! Caspita, hai una vita sessualmente attiva” esclamò Anton in maniera divertita e dopo si affrettò a rassicurarla “La figlia di Haniel sta bene, è un po’ scossa ma tutto sommato sta bene. Certo a causa di un feroce scontro non potrà più correre, in quanto il demone le ha reciso i tendini delle gambe e sono stati guariti in malo modo. Per noi Lycos Eros l’importante è essere vivi, distrutti ma vivi”
Sheeira rimase stupefatta dal tono che aveva utilizzato il Lycos Eros e i suoi sensi da Principato mai assopiti l’avvertirono che Anton amava moltissimo la sua piccolina, che avrebbe affrontato le peggiori torture per lei. Poi la vena ironica e dissacrante prese il sopravvento sulla sua parte buona e ribatté “Non ti facevo sentimentale. Pensavo che tu fossi uno strappacuore che un tenerone. Come si dice, l’abito non fa il monaco”
“Sono un tipo dalle mille risorse” rispose il Lycos Eros in maniera sorniona, avvicinandosi e attorcigliando una ciocca bionda attorno a un dito, liberando il ricciolo “Vuoi sapere perché…?”
A quelle parole, Sheeira si allontanò bruscamente da Anton e calò la testa imbarazzata, sapendo benissimo dove volesse andare a parare.
“Volevo evitare..”
“Che io soffrissi così” concluse Sheeira schermendosi e allontanandosi da esso “Alla luce di quanto mi è successo, beh non avrei rifiutato la tua offerta. Sarebbe stato un gesto molto carino da parte tua. Almeno avrei evitato di fare la villeggiatura a Hell’s Resort, il modo in cui trattano i clienti è letteralmente infernale”
Il pensiero di Sheeira vagò sul divano, su quello stesso divano in cui lei e Ignitia si divertivano a chiacchierare per ore intere e il suo cuore ebbe un tuffo, poiché il passato era una ferita difficile da rimarginare e da dimenticare. Prese un cuscino e rise in quanto era logoro, vittima delle loro innumerevoli lotte spensierate con i cuscini.
Era una gioia sublime e sofferenza indicibile ricordarsi tutto questo.
“Tra poco crollo tra le tue braccia” borbottò Anton in tono annoiato “Ho dimenticato il gas acceso e non vorrei che la casa saltasse in aria”
 E detto questo appoggiò la testa sulla spalla sinistra della Vaso di Collera, la quale prontamente lo allontanò con uno spintone, in una dimostrazione di finto fastidio. In realtà era contenta che il Lycos Eros si appoggiasse a lei ma doveva far finta di essere seccata. Aveva permesso ai sentimenti di avvolgerla e di ferirla e ne era rimasta scottata e non voleva ricadere nello stesso errore.
“Non sono un morbido cuscino su cui appoggiarti”
“Puoi fare finta di odiarmi ma io lo so che mi adori”
“Sei troppo sicuro per i miei gusti, lupacchiotto. Vuoi un’altra iniezione d’argento nelle vene per rimetterti in riga?”
A quelle parole, il Lycos Eros si scostò dalla Vaso di Collera, memore dell’ultima volta in cui l’argento gli aveva ostruito le vie respiratorie ed era stato necessario l’intervento di Christine “Non ci tengo assolutamente. Comunque non puoi essere sempre così diffidente nei confronti degli altri, prima o poi…”
Poi Anton si bloccò, vedendo che Sheeira si era scurita in volto e da Lycos Eros capì che era un argomento che stava a cuore all’ex Principato. Ignitia non era stata una semplice amica, era stata qualcosa di più. E comprese che anche Gemma era stata una di quelle persone che lei aveva amato ma non era andata bene. Quante persone aveva amato  e ne era stata ripagata con un nulla di fatto?
Quante volte aveva frantumato il cuore e lo aveva ricostruito?
“Non era una semplice protetta per te. Tu l’amavi”
La Vaso di Collera lo guardò stranita e senza dire nulla annuì con il capo. Doveva essere solo il suo angelo protettore, rispettare gli ordini che le erano stati impartiti da Haniel ma poi i sentimenti si erano  più forti ed era stato impossibile trattenerli, subendo rimproveri da parte del capo gerarchia, il quale l’aveva avvertita dei rischi di innamorarsi del proprio protetto.
Ed era stata ripagata con la sofferenza, solo perché l’aveva rinnegata. Un rinnegamento che era iniziato da quanto si era avvicinata ancora di più a lei e Ignitia si era sentita minacciata e imbarazzata.
Come se i sentimenti fossero veleno corrosivo.
Non si era accorta che Anton si era avvicinato di nuovo a lei e il Lycos Eros ne approfittò per mettere di nuovo una mano sulla faccia e Sheeira ebbe i sensi in allerta.
“Che cosa stai facendo?”
Il Lycos Eros non rispose e si avvicinò sempre di più, ormai erano a pochi passi l’uno dall’altra. Il cuore di Sheeira cominciò a battere sempre più velocemente e la tentazione di baciarlo fu molto forte. Voleva baciarlo appassionatamente e nello stesso tempo fare in modo di dimenticarsi del suo retaggio, della sua sofferenza.
Di vivere la sua vita senza ansie inutili, di vivere normalmente.
Poi la Vaso di Collera si allontanò da lui “Non posso”
“C’è qualche momento in cui pensi a te stessa? Hai bisogno di essere guarita dalla tua fiducia distrutta sull’amore”
A quelle parole Sheeira scoppiò a ridere, pensando al fatto che era da circa tre secoli che pensava solo a se stessa, che era fuggita per le troppe lacrime versate, tre secoli in cui aveva assistito a innumerevoli cambiamenti, in cui aveva visto la morte di molti popoli e la nascita di altrettanti, in cui era diventata l’angelo di Ignitia ed era iniziato il suo calvario.
“Ho pensato talmente tante volte a me stessa che adesso trovo catartico pensare un po’ agli altri, non credi?”
Il Lycos Eros annuì ammirato dall’intraprendenza di Sheeira e cercò di farla mantenere con i piedi per terra “Non illuderti troppo”
“Finché c’è la possibilità, cerco di non arrendermi”
Poi la loro attenzione si spostò su Ignitia e con gioia costatarono che aveva deciso di recarsi nella stanza da letto. Anton si alzò dal divano e battè le mani con foga “Finalmente! Mi si stavano atrofizzando le gambe. Andiamo a giocare all’allegro chirurgo”
Sheeira gli lanciò un’occhiataccia e dopo seguirono la sua ex protetta, stando attenti a non farti percepire da lei. Nonostante l’invisibilità, ogni angelo emanava un profumo che poteva essere percepito da chi possedeva un olfatto sopraffino.
E Ignitia era uno dei pochi esseri umani ad avere quella dote.
Poi il Ciondolo di Dio dava una percezione in più. Conscia del fatto che il soffitto della camera da letto era basso, la Vaso di Collera si abbassò per evitare di farsi male, dimenticando di dirlo ad Anton, il quale diede una forte craniata al soffitto. Il Lycos Eros si mise la mano sulla fronte e rimase per qualche minuto con gli occhi chiusi.
“Vuoi un bacino sulla bua?”
“Potevi avvertirmi, accidenti!”
Sheeira gli diede un lungo bacio nella parte dove Anton aveva sbattuto e gli disse “E perdermi tutto il divertimento? È stato meglio così”
Il Lycos Eros ringhiò sommessamente ed entrarono nella stanza, stando curvi per evitare di sbattere la testa in continuazione e dopo Sheeira fece cenno ad Anton di procedere all’estrazione del manufatto divino.
“Adesso si comincia a ragionare!”                                                  
All’inizio la Vaso di Collera appoggiò la mano destra sulla fronte della ragazza, intimando all’anima di addormentarsi e dopo il Lycos Eros si mise all’opera, sfoderando le unghie. Il mostro purgatoriano incise lo sterno, separando i due lembi di pelle e mettendo in mostra il cuore, un muscolo pulsante capace di gestire la vita di una persona oppure di rovinargliela completamente.
“Era troppo chiedere che il Ciondolo di Dio fosse all’inizio?”
“Lo sai che a Lui non piacciono le cose semplici”
“Deve rivedere le sue prerogative perché sono tutte sbagliate”
Sheeira non si arrischiò a parlare e Anton continuò nel suo operato, spostando l’organo, evitando di rompere qualche arteria e mettendo in rilievo il manufatto divino, il quale si differenziava da quello umano a causa di un colore più rossastro e per alcune striature nere diagonali e verticali, il colore della furia e della passione.
“Finalmente”
Fiducioso che i guanti di adamante lo avrebbero protetto, il Lycos Eros non perse tempo a prenderlo quando successe qualcosa di impensabile. Dal cuore divino si formarono delle fiamme bianche, le quali sciolsero i guanti di adamante come se fossero burro, recidendo i tendini e facendogli perdere la sensibilità all’arto superiore. Il mostro resistette per quanto potè e dopo ululò la sua sofferenza.
“Aiutami”
A complicare ancora più le cose, come se fossero semplici, l’arteria principale si ruppe e Ignitia cominciò ad avere una forte emorragia, capace di compromettere tutto quanto. La Vaso di Collera urlò di frustrazione, pensando che nulla era facile quando si trattava del Signore dei Cieli.
Più le cose erano complicate e Lui era contento.
Non esisteva nessun disegno divino, al massimo era uno scarabocchio di un bambino distratto.
Il Ciondolo di Dio non poteva essere un ninnolo, un vecchio manufatto disperso in qualche posto remoto? No, un cuore posto al di sotto di un altro per complicare l’esistenza. Sheeira avrebbe preferito mille volte recuperare il Ciondolo di Dio in una radura di spine velenose piuttosto di trovarsi lì.
Si ritrovò a guardare Ignitia, la bellezza imperfetta e un’ondata di sentimenti la travolse di nuovo come un fiume in piena, l’amore che non si era cancellato ma si era ibernato nella sua anima…
“Mi aiuti oppure stai aspettando il coraggio di baciarla?”
“Arrivo”
Il fuoco di Dio stava letteralmente polverizzando il braccio di Anton e Sheeira non sapeva come aiutarlo. Dapprima la Vaso di Collera sbattè le ali velocemente in modo da spegnere le fiamme ma fu inutile, poi appoggiò le mani ai fianchi del Lycos Eros, spingendo indietro e rischiando di farlo affondare ancora di più nel fuoco.
“Hai intenzione di aiutarmi oppure di bruciarmi?”
“L’amore non è ghiaccio ma è fuoco che ustiona l’anima”
L’ex Principato si battè la mano sulla fronte e poi baciò appassionatamente Anton, come se la sua vita dipendesse da lui. Dapprima il Lycos Eros rimase colpito dalla decisione della Vaso di Collera, persona impulsiva ma con un grande cuore e dopo ricambiò il gesto con la stessa foga, ignorando o meglio non dando importanza al fatto che il suo braccio fosse quasi completamente andato e Ignitia stava morendo.
In quel momento esistevano solo loro due, Anton e Sheeira, due esseri sovrannaturali che erano stati feriti dai sentimenti.
Senza staccarsi, con il braccio libero lui cominciò a sbottonarle la camicetta e le palpò i seni, avvertendo che i capezzoli si stavano inturgidendo al suo tocco, che al di sotto della corazza c’era calore. Lei si avvicinò di più e ridacchiò, sentendo l’erezione che premeva nei pantaloni, il desiderio che si faceva più pressante.
Poi il pensiero di quello che dovevano fare colpì Sheeira come un macigno e si staccò da lui in maniera repentina “Ma che cavolo stiamo facendo?”
“Eravamo nel bel mezzo di una scopata” dichiarò Anton senza tanti giri di parole e le diede un’occhiata maliziosa ai seni “E devo costatare che ti è piaciuto”
Sheeira avvampò ma non negò. Le era piaciuto, le era fottutamente piaciuto che lui le avesse palpato i seni ma non era momento per farlo. Senza tante cerimonie, il suo sguardo cadde in basso, laddove costatò che anche lui aveva notevolmente apprezzato. Deglutì in maniera vistosa e lui ridacchiò “E poi dicono che gli angeli sono puritani”
“Io e la purezza non siamo state amiche”
“Vorresti baciarmi”
“Ignitia sta morendo! E ho la missione affinchè Christine non muoia e l’equilibrio non se ne vada a scatafascio!”
“E nel contempo vorresti fare sesso” esclamò Anton con fare voglioso “Segui la mente o il cuore?”
“Ci sono volte in cui la mente deve prevalere sul cuore prima che quest’ultimo possa combinare casini”
“Casini che alcune volte aiutano a non morire”
Sheeira lo guardò stranita e dopo l’attenzione si spostò di nuovo sulla sua ex protetta, al fatto che stesse morendo dissanguata mentre loro decidevano di fare sesso o meno.
“Non sempre possiamo decidere con il cuore, ci sono momenti che dobbiamo pensare con la mente”
Anton schioccò le dita con fare infastidito, stupefatto e anche sconcertato del repentino cambiamento di umore di Sheeira, capace di tanta scelleratezza e tanta risolutezza, capace di pugnalarti alle spalle e guarirti alla luce del sole “Non c’è momento migliore per seguire il proprio cuore. È l’istante a definirci!”
L’ex Principato scosse la testa intestardita ed esclamò “Il Lycos Eros sta prendendo possesso di te! Pensa con…”
Ma Anton non la fece parlare più e la baciò più appassionatamente di quanto avesse fatto prima. Sheeira cercò di respingerlo ma la forza del Lycos Eros era aumentata, come se il tocco con il Ciondolo di Dio lo avesse fortificato e reso più spavaldo del solito. Con stupore e anche con una certa malizia l’angelo ribelle percepì la pressione contro le parti basse.
“Non ti sembra di aver caricato troppo?”
“Le munizioni non sono mai abbastanza” ridacchiò Anton, accarezzando con il braccio libero il viso di Sheeira e rendendosi conto che, anche se appartenevano a mondi diversi, erano molto simili.
La Vaso di Collera sorrise e dopo notò che le fiamme che avevano avviluppato il braccio del Lycos Eros stavano scomparendo anzi stavano ricostruendo la pelle, i tendini e i muscoli che erano stati precedentemente distrutti.
“Io ti odio” esclamò Sheeira d’improvviso con la voce più cattiva che aveva.
Le fiamme ripresero vigore, ritornando a distruggere tutto quello che avevano guarito.
“Ti odio perché con la tua indifferenza mi hai gettato all’Inferno, facendomi patire ogni sofferenza, io che…”
Il Lycos Eros si accorse che la parte ribelle della sua amata stava tentando di vanificare la missione e tentò il tutto per tutto per farla rinsavire, per farla tornare dalla parte giusta.
“Sheeira lotta, è la tua parte di Vaso di Collera che sta cercando di…”
L’angelo ribelle lo schiaffeggiò ripetutamente ma il Lycos Eros non fece nulla, lasciandosi colpire, in quanto Sheeira stava affrontando una prova difficile, tra il dimenticare un torto e farlo pagare con gli interessi.
Con una mossa avventata, il Lycos Eros estrasse la mano ricoperta di fiamme divine, fiamme che lo stavano consumando pian piano e che, se avessero continuato ad espandersi, gli avrebbero impedito l’uso permanente dell’arto superiore e lo appoggiò al fianco destro della creatura celeste.
L’angelo urlò, urlò fino a sgolarsi, urlò perché l’amore contenuto all’interno era più intenso di quello che aveva mai provato e in più era fortificato dai sentimenti di Anton. L’amore amplificato stava cercando di sgrassare tutta quella patina di odio e rancore con cui si era corazzata e che l’aveva fatta diventare una Vaso di Collera.
“Fallo smettere!”
Le fiamme le lambirono il corpo, mostrandole la parte più debole a detta sua, la parte umana che aveva cercato di cancellare per non soccombere. Per costruire una corazza che l’aveva resa più incattivita e meno propensa ad ascoltare gli altri. Un’armatura nata dalla collera di aver fatto l’impossibile per una persona che l’aveva ignorata e da quel singolo episodio aveva pregiudicato tutti i sui contatti angelici. Nella sua mente comparvero le immagini di lei che si scatenava contro i suoi ex colleghi, il sangue che usciva a fiotti mentre li colpiva, l’amore incondizionato e non ricambiato di loro, nonostante lei non li stesse ripagando nella maniera giusta.
E ci rivide anche Anton.
Vide Anton che aveva capito benissimo la sofferenza e si era prodigato a salvarla nel peggior modo possibile e rischiando di morire.
 Vide il Lycos Eros affrontare un gruppo di licantropi per cercare di salvare la figlioletta.
Vide e percepì un amore che era impossibile da assimilare.
Quell’amore che aveva fatto e che aveva dimenticato.
Lei che aveva fatto innamorare molte persone e dell’amore ne era rimasta scottata.
“Fallo smettere”
“Tu smetti di odiare!”
“Io non posso amare una persona che non ha avuto scrupoli…”
Il Lycos Eros la baciò di nuovo e Sheeira lo morse al labbro, rilasciando grazia argentata. Il licantropo cominciò a soffocare, l’argento che gli percorreva nelle vene e ostruiva le vie respiratorie ma non demorse. Stava perdendo la vita, stava perdendo l’uso del braccio ma non voleva rinunciare a Sheeira.
Quello stesso angelo che si dichiarava stronzo ma poi si spaccava per gli altri.
Con un rantolo di voce il Lycos Eros disse “Io ti amo”
Con uno scoppio le fiamme si spensero ed entrambi tornarono alla normalità. Senza perdere tempo, Anton ficcò la mano alla ricerca del Ciondolo di Dio, tirandolo fuori senza tranciare nulla e lo fece vedere all’angelo con un sorriso anemico.
“Ce l’abbiamo fatta”
Appena lo estrasse fuori, la pelle intorno allo squarcio si ricucì, lasciando solo una minuscola e impercettibile al centro. Tutto questo senza che Ignitia si accorgesse di qualcosa. Il Ciondolo di Dio pulsò lievemente nella mano di Anton, il quale esclamò “L’amore fa fare cose folli!”
Sheeira rimase catatonica, pensando a quello che era successo con Anton, al suo quasi ucciderlo, all’amore che aveva dimenticato e che aveva tentato di sgrassare quella parte di odio che si era costruita.
“Sheeira…”
“Mi ero dimenticata dello straordinario potere dell’amore…”
Il Lycos Eros assunse una falsa faccia contrita e la stuzzicò “Pensavo che tu volessi chiedermi scusa per lo scannamento gratuito”
“Quello lo avrei fatto a prescindere”
Poi senza preavviso, lo baciò e gli diede un pizzicotto sul sedere. Anton la ricambiò senza perdere tempo, senza pensare che stavano sprecando tempo per la salvaguardia dello specchio di lapislazzuli e di tutti gli abitanti del Purgatorio, compresa la loro protettrice e Sheeira si allontanò “Non è tempo!”
Il Lycos Eros annuì in maniera serena “Arriverà il tempo in cui ululerò insieme a te”
“Aspetta e spera”
Anton fece una linguaccia per stemperare la situazione e dopo scesero sotto, con il Ciondolo di Dio che pulsava tra le mani, sollevati che tutto fosse andato per il meglio. Entrambi guardarono verso il Cielo che si vedeva dalla finestra, notando che il sole era appena sorto e il tempo stava scadendo.
Il primo novembre era vicino.
“Adesso che cosa farai?”
“Raggiungerò mia sorella nel Luogo o non Luogo degli Angeli per recuperare l’essenza del Paradiso…” a un certo punto la Vaso di Collera gridò “Giù”
Un fascio di luce si materializzò all’improvviso, costringendo Sheeira ad abbassarsi per evitare di essere abbrustoliti e rendere vano il loro operato. Il Ciondolo di Dio cominciò a battere sempre di più, come se avvertisse il pericolo e volesse preservarsi.
Sheeira sentì il bisogno di spalancare le ali e andarsene prima che le cose si complicassero ulteriormente.
Non poteva permettere che il Ciondolo di Dio si danneggiasse.
Si concentrò per mettersi in contatto con la grazia della sorella e la trovò debilitata, una grazia che lottava ma che si stava sgretolando, portando con sé la vita di tre scintille.
Se le cose si fossero messe male, Christine doveva partorire.
Non importava se non erano i tempi giusti, i bimbi non dovevano nascere all’Inferno! E la loro mamma, sua sorella maggiore, doveva tornare all’antico splendore del capo gerarchia delle Dominazioni. Quell’angelo che non aveva avuto remore a scagliarsi contro il suo ex migliore amico e a rilegarlo nel peggiore dei mondi.
Il Lycos Eros e la Vaso di Collera diedero una rapida occhiata per verificare che ci fosse via libera e una nuova scarica di luce, questa volta di maggiore intensità, li colpì violentemente, in particolare Anton, il quale venne sballottato da una parte all’altra della stanza, cominciando ad avere crisi convulsive. La Vaso di Collera gridò “Se devi combattere, fallo ad armi pari. Fatti vedere, pezzo di merda!”
“Noto con piacere che non hai perso la tua vena da combattente. Sono quasi dispiaciuto di non essere riuscito a fiaccare la tua anima. Sono stata troppo buono nella mia cattiveria!”
A quella voce, Sheeira ebbe un sussulto di terrore che le percorse la schiena, ricordando di colpo tutte le torture che aveva subito all’Inferno e riconoscendo il suono della voce del suo ex carnefice.
Davanti a lei si palesò Bloodyn, uno dei comandanti in capo infernali, addestrato da Alastair, capace di trasformare il proprio sangue in fasci di luce, una luce che poteva ferire gravemente Sheeira e uccidere Anton, se non addirittura distruggerlo.
Questa volta aveva posseduto un povero ragazzo di ventitré anni, il quale aveva le braccia completamente bucate dall’utilizzo sconsiderato di eroina e che sicuramente non si era accorto di essere stato posseduto, talmente la droga gli aveva annebbiato il cervello.
Purtroppo Bloodyn era capace di fondere l’essenza demoniaca all’anima e quindi Sheeira costatò con orrore che doveva uccidere il ragazzo per poter sconfiggere definitivamente il demone al suo interno.
“Che cosa c’è? Sei talmente terrorizzata che non riesci a parlare? Allora ho fatto un buon lavoro!”
Sheeira lo fissò guardinga, pensando al fatto che i demoni non sapessero che cosa fosse la modestia e a quel povero ragazzo che si era prestato ad essere il vessillo di Bloodyn e ironizzò “Volevo essere sicura di come ti avrei mandato a fanculo. Che piacere disgustoso vederti. Ti sono mancata? I tuoi nuovi prigionieri non sanno come appagare i tuoi più perversi desideri?”
Il demone fece un sorrisetto sardonico, costatando che la Vaso di Collera era rimasta la stessa di sempre, che la tortura non l’aveva svigorita ma l’aveva resa ancora più determinata e dopo si scagliò contro l’angelo ribelle, colpendola duramente e ripetutamente.
Sheeira incassò i colpi, proteggendosi con le ali e mandò a gambe all’aria il demone.
L’angelo materializzò la lancia da Principato e la scagliò, colpendo la spalla destra e facendo sanguinare il demone e di conseguenza il ragazzo che era stato posseduto. Poi la sua attenzione si spostò di nuovo su Anton, il quale si era ripreso dall’attacco epilettico ed era indifeso dagli attacchi demoniaci.
“Il mio prigioniero da torturare mi manca molto, i nuovi arrivati non mi danno la stessa soddisfazioni che mi davi tu. Almeno tu facevi resistenza, i nuovi arrivati si arrendono subito. I nuovi arrivati sono burocrati e non guerrieri, sono abituati a timbrare e non a colpire. Il Paradiso ha un grosso problema per quanto riguarda la gestione del personale e la sua formazione. Volevo spedirti una bottiglia di champagne ma poi mi sono reso conto che non ho un cuore. Perdonami”
E nel dirlo comparve tra le sue mani una lancia demoniaca, pronta ad utilizzarla e a rubare il Ciondolo di Dio. Crowley era stato molto chiaro, doveva prendere il manufatto divino e distruggerlo a livello molecolare, per evitare che lo specchio di lapislazzuli venisse ricostruito, per evitare la comparsa della Quinta Cavaliere dell’Apocalisse, l’unico essere divino in grado di sfruttare la potenza della natura insieme ai poteri dei suoi padri.
Anche il male tremava di fronte all’oscurità più assoluta.
“Non so se sia un complimento o un insulto, nel dubbio dico che è un complinsulto! Hai saputo il motivo per cui quel pallone gonfiato per cui lavori, beh vuole conquistare il Purgatorio? Il vero motivo che c’è dietro il suo atteggiamento da conquistadores spagnolo?”
“Il comune desiderio di un padre di vedere la figlia. Anche un demone ha dei sentimenti, sentimenti molesti ma pur sempre validi. Anche il nostro cuore putrefatto batte”
“Batte quando ci sono interessi in gioco”
La Vaso di Collera si scansò per evitare un altro fascio di luce, una luce che ferì il Lycos Eros in pieno volto, danneggiandogli gravemente la retina dell’occhio destro e compromettendo la vista. Sotto lo sguardo cattivo di Bloodyn che la prese in giro per essere una codarda che scappava da una battaglia in corso, Sheeira accorse in soccorsi del Lycos Eros e utilizzò la sua grazia per riparare il danno ma Anton la fermò e l’avvertì “Non preoccuparti per me, io guarirò. Solo l’argento può causare la mia morte, la luce demoniaca mi lascerà inerte per quattro giorni ma poi ritornerò più vitale di prima. Scappa con il Ciondolo di Dio e salva tua sorella! Se Hedesiel dovesse morire, prega solo che Dio faccia una comparsata, altrimenti siamo tutti fottuti”
“Che noia, voglio vedervi fare sesso!”
Sheeira sbuffò, ignorando completamente Bloodyn che cercava di attirare la loro attenzione con gesti allusivi “Non posso lasciarti in questo stato, non me lo perdonerei”
“Vecchia reminiscenza da Principato?” la punzecchiò Anton divertito.
“No, è che non sopporto l’odore delle carcasse morte” rispose Sheeira in tono seccato, abbozzando a un timido sorrisetto “Sta fermo!”
Il Lycos Eros ridacchiò e la Vaso di Collera posò le mani nel petto, concentrandosi sulla grazia e sull’antica benedizione da Principato, sentendo dentro di sé la responsabilità qualora potesse fallire. La conseguenza per il suo fallimento era quella di bruciare l’anima del Lycos Eros e di relegarlo nel peggior Inferno da cui era impossibile uscire.
Cominciò a cantare con Bloodyn che cercava di distrarla in tutti i modi e che aggiunse “Ho saputo il vero motivo, vuole conquistare il Purgatorio e, detto fra noi, non vedo l’ora che accada.  Ti  immagini una creatura potente come Chronie nelle mani dell’Inferno, come soldato a nostro servizio?”
La Vaso di Collera rabbrividì e cercò di non pensare a Chronie libera fra le strade, libera dalla prigione in cui Eve l’aveva relegata, vuoi per convenienza e vuoi per contenere il suo enorme potenziale, capace di sguinzagliare orde di demoni o mostri del Purgatorio a seconda di chi l’avesse reclutatata, mettendo a repentaglio l’intera popolazione terrestre.
“Il mondo tutto per noi. L’Inferno sulla Terra”
“Continua a perderti nei tuoi sogni di gloria. Tanto non si realizzeranno mai!”
Sbuffando Sheeira continuò a benedire Anton  fino a quando Bloodyn arrivò  di soppiatto e le strinse un filo di sangue solidificato attorno al collo, impendendole di respirare.
“Lasciami andare…”
Bloodyn continuò a stringere, rischiando di recidere di netto la vena carotidea della ragazza e sibilò “Non posso permettere che tu porti il Ciondolo di Dio all’interno del Luogo o non Luogo, non posso permettere a nessuno di andare nel luogo dove risiede lo specchio di lapislazzuli. La ricostruzione può portare alla resurrezione della Quinta Cavaliere dell’Apocalisse…”
“Se non faccio nulla, mia sorella muore…”
“Tua sorella è spacciata comunque. Astrea avrebbe dovuto uccidere la madre di Violet, invece di farsi prendere dalla pietà e consentire la nascita della cacciatrice. L’ho sempre detto che voi angeli avete il polso troppo leggero”
Il demone continuò a stringere e il potere del sangue demoniaco cominciò a infettare la grazia della Vaso di Collera, rischiando di provocarle convulsioni e rush cutaneo. La mano che reggeva il Ciondolo di Dio perse stabilità e l’artefatto stava cadendo a terra quando Anton balzò in piedi, cercando di sferrare un attacco alla schiena del comandante infernale, gli artigli pronti a ghermire il cuore demoniaco e salvare la vita di Sheeira.
“Non fai più la spavalda! Brava ragazza”
Forte della sua arroganza, Bloodyn perseguì nel suo intento di uccidere l’angelo ribelle, la pelle del viso totalmente cianotica a causa della mancanza di ossigeno e il demone non si accorse dell’attacco repentino sferrato dal Lycos Eros.
“Lasciala stare”
Anton scatenò un attacco, tirando fuori dalla cassa toracica un cuore demoniaco pulsante. Il Lycos Eros lo soppesò nella mano, cercando di non vomitare per il concentrato di malvagità che si trovava nelle sue mani e lo spingeva a fare cose improponibili, come ad esempio affondare i suoi artigli nel cuore di Sheeira.
Bloodyn continuò ad infierire su Sheeira, non rendendosi conto di quello che il mostro purgatoriano aveva combinato.
Poi a un certo punto cominciò ad ansimare e Sheeira cadde sul pavimento in malo modo, storcendosi la parte superiore dell’ala destra e dopo il demone si girò ringhiando verso Anton.
“Come hai osato?”
Il Lycos Eros lanciò il cuore e lo riprese sotto lo sguardo  incattivito di Bloodyn, poi strizzò l’occhio in direzione di una malconcia Vaso di Collera e le sussurrò “Vattene via”
Poi il mostro corse via con l’organo infernale per dare una possibilità all’angelo di portare avanti la missione e il demone non perse tempo a inseguirlo, intenzionato a punirlo per l’affronto subito e anche per vedere come urlava un Lycos Eros.
Sheeira rimase accanto a Ignitia che dormiva beata, totalmente ignara della lotta sovrannaturale che aveva imperversato a casa sua, indecisa se seguire il consiglio di Anton e andare via con il Ciondolo di Dio o rischiare il tutto per tutto per aiutarlo.
Si alzò con difficoltà, riparando le ossa dell’ala e scese sotto. Il demone aveva messo Anton all’angolo ed era intenzionato a torturare in maniera intensa. Il Lycos Eros la guardò con disapprovazione “Vattene via”
“Io non posso lasciarti in balia di lui…”
“Tranquilla me la caverò…”
E detto questo gettò il cuore demoniaco nel tritarifiuti che si trovava nel lavandino e Bloodyn con un’occhiata lo fece volare fuori, facendolo atterrare nell’orto posto davanti casa. Anton si liberò delle erbacce e provocò Bloodyn “Tutto qui? Mi deludi profondamente” poi si fermò, assaggiò uno dei pomodori che si erano spiaccicati nella mano “Possiamo fare la salsa”
Bloodyn fece un sorriso stiracchiato ed esclamò, colpito dall’intraprendenza del ragazzo ad essere sfrontato “La tua strafottenza mi commuove profondamente. Quasi quasi mi dispiace punirti”
“Scusami ma non sei il mio tipo”
Il demone ridacchiò “Appena morirai, ti voglio come cameriere di sala nel mio palazzo”
E poi cominciò a stringere il palmo della mano destra, conficcandosi le unghie in profondità e il Lycos Eros ululò dal dolore, in questo il demone stava trasformando il suo sangue in argento liquido ricoperto di spine.
“Lascialo stare!”
Bloodyn fermò l’attacco e si girò a guardare Sheeira con fare meravigliato “Sei ancora viva?”
La Vaso di Collera spalancò le ali, mostrandosi in tutta la sua potenza e si scagliò contro il demone, sferrandogli un pugno alla mandibola, la potenza ottenuta per la rabbia di aver visto Anton ferito. Il Lycos Eros si alzò sulle gambe malferme e sibilò furibondo “Vattene, non sprecare energie. Vai a salvare tua sorella. Ci penso io a lui”
“Anche tu sei importante”
Bloodyn  sputò per terra, riprendendosi dal pugno dell’angelo e ricambiò il gesto. Sheeira non si fece cogliere impreparata, si abbassò per evitare il colpo e ne approfittò per rincarare la dose, materializzando l’ascia degli Angeli e recidendo i tendini della gamba al demone.
“Bastarda”
“Io ti adoro quando mi fai questi complimenti”
Anton guardò prima Sheeira che fissava in maniera impudente Bloodyn e poi il mostro infernale stesso, il quale si passò la lingua sull’enorme spacco che si era procurato al labbro superiore  e ghignò “ Noto con grande soddisfazione che stai mettendo a frutto i miei insegnamenti. Sei sprecata per il Paradiso”
“Non ho i requisiti giusti neanche per l’Inferno. Che dici Anton, sono buona per il Purgatorio?”
“Il terzo regno è sempre pronto a darti il cazzotto di benvenuto”
Il demone li guardò tra l’ammirazione e il disprezzo e poi tornò a stringere la mano, costringendo il Lycos Eros a contorcersi per il dolore. Anton appoggiò le mani per terra, vittima di spasmi, il sangue oramai trasformato in argento spinato.
La Vaso di Collera urlò dal disappunto “Lascialo stare”
Bloodyn scoppiò a ridere “Che quadretto delizioso. Una Principato che difende a spada tratta un Licantropo dell’Amore. Mi viene da vomitare per la dolcezza”
La Vaso di Collera urlò dalla rabbia e con un colpo di ali lo fece sbilanciare, facendolo finire dritto nei filari dei pomodori. Sheeira fece un ringhio di soddisfazione, Bloodyn era finito tra le Soliacee.
“Perché ridi?”
“Indovina dove sei finito?”
“In una piantagione di pomodori e allora?” rispose Bloodyn in tono sarcastico e poi sbiancò “Oh cavolo!”
Sheeira lo fissò senza nessuna pietà e con flemma cantò in purgatoriano “Ievaset”
Una colonna di olio sacro scaturì dal sottosuolo e circondò il comandante infernale, una colonna di olio che prese in maniera repentina, grazie a una grazia aggiunta all’ultimo accordo. Il demone ringhiò, cercando di trovare una scappatoia da quella trappola mortale, allargando le ali nere e sbattendole per disperdere le fiamme ma Sheeira diede disposizione a che la colonna di fuoco sacro non lo facesse scappare e dopo poco tempo, con un urlo disumano di Bloodyn non ne rimase più nulla, né fuoco demoniaco, né involucro di carne di quel povero disgraziato che era stato posseduto a sua insaputa.
Anton si rialzò, sputò l’ultimo grumo di argento che si era formato, liberando il suo organismo dalla sostanza tossica, osservò il terreno bruciacchiato e affermò “Ricordami di non farti mai incazzare. Potevi risparmiare il povero Salvator”
“Bloodyn aveva legato la sua essenza demoniaca al sangue dell’umano. Nessun esorcismo poteva salvarlo. Salvator era compromesso”
“Non hai nemmeno provato”
“Metti in dubbio quello che ti ho detto?”
Il Lycos Eros scosse la testa, decidendo che era meglio non incominciare una discussione con lei e le consegnò il Ciondolo di Dio. Non appena ci fu questo passaggio, ci fu uno strano fenomeno, in quanto sulla schiena del licantropo dell’amore comparvero delle bellissime ali nere, simbolo della benedizione da Principato.
Era diventato un Lycangelo, un essere sovrannaturale molto raro, capace di guarire come gli angeli e nello stesso tempo di utilizzare i suoi poteri da Lycos Eros.
“Meraviglioso”
“Eh lo so, sono un vero schianto…Sheeira grazie”
L’angelo non rispose e il Lycos Eros si girò a guardare il perché la sua amata era rimasta bloccata.
“Sheeira sei ritornata”
La Vaso di Collera rimase immobile mentre una raggiante e stupefatta Ignitia si precipitò ad abbracciarla, incurante che aveva avuto il petto squarciato e che era stata una pedina per salvare il mondo. Anton osservò Sheeira, combattuta tra il voler ricambiare il gesto e voler affondare la lama nel suo cuore.
“Mi dispiace Shy, sono stata..”
Sheeira l’allontanò un po’, mordicchiandosi il labbro inferiore e osservandola per intero. Non era cambiata molto, il viso era sempre lo stesso, lo stesso viso imperfetto con naso aquilino che tanto aveva amato e poi disse con un grande sorriso “Non ti preoccupare, è acqua passata”
Ignitia rimase incerta, come se avesse percepito la menzogna nella voce “Ti trovo migliorata”
“L’inferno è stato un ottimo centro benessere”
A quella frase, Ignitia fece un passo indietro, temendo che la furia della Vaso di Collera si abbattesse su di lei e tornò dentro, congedandosi “Quando vuoi, io sono qui”
E dopo chiuse la porta alle sue spalle. Sheeira si girò verso Anton, il quale la fissava con fare insistente e sogghignante “La smetti?”
Il Lycos Eros alzò le spalle divertito, prese dimestichezza con le ali e le fece l’occhiolino “Se hai bisogno di me, dispiegherò le mie nuove ali”
“Mi auguro che ci sarà vento contrario”
Poi si abbracciarono e Anton ne approfittò per baciarla. Sheeira ricambiò il gesto e dopo gli diede un pugno in faccia, frantumandogli il setto nasale. Il Lycos Eros cadde a terra stordito, con un grande sorriso sulla faccia e l’angelo spiccò il volo diretta verso il Luogo o non Luogo degli Angeli.
All’ Inferno Crowley urlò il suo disappunto e dichiarò guerra. Pensava che con Bloodyn tutto sarebbe andato per il verso giusto, che avrebbe sconfitto Sheeira e Anton senza problemi e invece tutto era andato male e si rischiava che il piano non andasse a compimento. Controllò nello specchio di sangue la cella di Chronie e notò che la ragazza gli stava rivolgendo un sorriso beffardo, come se avesse capito il suo fallimento e ne stesse gioendo.
“Bisogna saper perdere, non sempre si può vincere…”
Con un colpo di mano rovesciò il sangue demoniaco sul pavimento lercio. Qualcuno mugolò di dolore in un angolino nascosto della stanza e Crowley lo zittì con una coltellata in pieno petto, facendolo stramazzare al suolo. Il Re dell’Inferno lo voltò a pancia in su e gli sputò in faccia.
“Siete tutti così lamentosi. Mi chiedo perché avete deciso di essere demoni”
Schioccò le dita e un paio di demoni arrivarono a togliere il corpo esanime del loro collega. Uno di loro si arrischiò a chiudere gli occhi in segno di misericordia e il suo collega fu costretto a strappargli gli occhi.
“Date gli occhi a Cerbero”
Il demone spalancò la bocca e non si arrischiò a parlare per evitare di essere punito più duramente. Con un po’ di esitazione, l’altro demone gettò gli occhi a un cerbero che passava da quelle parti. Crowley unì le dita con fare compiaciuto “Nessuna pietà per i puri di cuore”
I demoni fecero la riverenza e il Re dell’Inferno ordinò loro “Chiamatemi Lyarel”
“Sarà fatto”
“Volevi vedermi Crowley?”
Il Re dell’Inferno si girò con fare compiaciuto e lo guardò, senza neanche dire una parola.  Osservò le corna da stambecco sulla testa, simbolo di tutti quei demoni che erano stati assegnati al reparto torture mentali, in quanto erano state dotate di un veleno che si diffondeva per via aerea, facendo impazzire i prigionieri e poi si spostò verso i monconi delle ali, eredità di un Cielo che lo aveva rinnegato.
Per quello che aveva intenzione di fare, Lyarel era perfetto.
Chi meglio di un ex angelo poteva fare da spia ai suoi compagni di banco?”
“Vuoi prendermi le misure?”
Crowley schioccò le labbra, visibilmente seccato dalla battuta dell’angelo demoniaco ma decise di passare oltre “Diciamo che stai per rifare una rimpatriata”
“Che cosa vorresti dire?”
“Mi sa che cadere dai piani alti ti ha fatto sbattere la testa”
E detto questo, il demone fece comparire tra le sue mani una fialetta contenente un fumo azzurro. Alla sua vista, Lyarel impallidì e arretrò.
“Non vuoi ritornare alla tua vecchia vita?”
“Per essere il soldatino di una divinità che ogni tanto compare? No grazie. Ci hai provato Crowley!”
Lyarel tentò di uscire dalla stanza ma fu agguantato da alcuni demoni che lo immobilizzarono. L’ex angelo caduto ringhiò, cercando di togliersi dalla morsa ferrea e urlò “Non torno più quello di prima!”
“Non ti ho chiesto il permesso! Tu lo farai! Ho bisogno di un qualcuno che mi faccia rapporto e mi dica come sconfiggere quei maledetti Winchester! Non ci posso mandare un demone perché diventerebbe poltiglia…”
“Fottiti Crowley”
“Da solo non godo abbastanza. Tenetelo stretto”
Senza farselo dire, i demoni afferrarono le corna dell’ex angelo e lo costrinsero a guardare in alto. Crowley gli aprì la bocca con forza e gli versò il contenuto in gola. Lyarel cercò di vomitarlo ma fu inutile. Il fumo azzurro cominciò ad espandersi in tutto il corpo, ripulendo da tutte le nefandezze demoniache, riportandolo al suo strato originale. Cadde in preda alle convulsioni, la stanza fu illuminata dalla nuova rinnovata grazia, le ali ritornarono più splendenti che hai, una potenza angelica che distrusse i demoni che lo tenevano stretto, le corna che rientrarono nella testa.
“Vai e fai rapporto”
“Ai suoi ordini, signore. Ah un’ultima cosa…”
Lyarel spostò i capelli all’indietro e si avvicinò a Crowley. Il Re dell’Inferno lo guardò con sospetto, l’ex angelo demoniaco gli sorrise in modo ampio e poi lo baciò sulla bocca.
“Che cos…?”
Poi non disse nulla, visto che l’ex angelo lo trapassò da parte a parte con un fendente. Il Re dell’Inferno posò le mani nel tentativo di fermare il flusso di sangue e Lyarel gli sputò in faccia.
“Per avermi costretto a ritornare un angelo. Appena sarò di nuovo un demone, ti farò pentire di questa scelta”
Crowley cadde agonizzante nel pavimento lurido e Lyarel spalancò le ali, diretto verso il Luogo o non Luogo degli Angeli, laddove i Winchester e le consorti avrebbero preso l’essenza del Paradiso. 

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: GabrielleWinchester