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Autore: arangirl    19/07/2017    1 recensioni
Quando Lexa varca per la prima volta la soglia di Hogwarts non ha idea di cosa il futuro avrà in serbo per lei; il mondo magico e i suoi abitanti sono qualcosa di nuovo nella sua vita, ma sorprendentemente tra incantesimi, creature magiche e candele fluttuanti la cosa che Lexa si ritroverà a comprendere meno sarà la sua compagna di corso, Clarke.
Rivali a scuola e nel Quidditch, tra le due streghe potrebbe esserci qualcosa di più della semplice competizione, se solo riuscissero a parlarsi senza litigare...
(Aka la potterverse!AU di cui nessuno sentiva il bisogno, in super ritardo per il concept di maggio del gruppo facebook CLEXA/ELYCIA/LEXARK Gruppo di SUPPORTO italiano)
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Clarke Griffin, Lexa, Octavia Blake, Raven Reyes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Oggi ho deciso io le coppie di lavoro” Il professor Titus si aggirò tra i banchi dell’aula di pozioni mentre il mantello nero sventolava lento ai suoi piedi “Visto che il vostro livello non è omogeneo, ho cercato di assegnarvi un compagno con la vostra stessa media di voti, e di conseguenza ho assegnato ad ogni coppia un compito adeguato. I vostri lavori saranno valutati, spero che serva a qualcuno di voi per alzare la vostra media.”
 
 

Lexa guardò Raven, da sempre la sua compagna di pozioni e la ragazza le sorrise “Bè, di sicuro non staremo insieme questa volta.” Forse non sarebbe stato poi così male, Raven aveva da sempre la tendenza a far esplodere qualsiasi cosa ci fosse nel loro paiolo.
 
 

“Woods e Griffin, voi dovrete fare l’Amortentia.”
 
 

Lexa sospirò; ovviamente.  Clarke andò verso di lei con espressione neutra, e Lexa cercò di sorriderle. Dal ballo dell’anno prima Clarke era stata terribilmente fredda con lei, e Lexa non poteva biasimarla, si era comportata da idiota.
 
 

“Ciao Clarke!” “Lexa… Hai già preso gli ingredienti?” Lexa lesse velocemente la pagina del libro con gli ingredienti e si precipitò verso la dispensa per prendere tutto il necessario, desiderosa di sfuggire allo sguardo di ghiaccio di Clarke.
 
 

“Clarke sembra ancora piuttosto arrabbiata con te…” Raven le sussurrò mentre lei prendeva le uova di Ashwinder, il primo ingrediente richiesto per la pozione “Non posso biasimarla… Deve odiarmi.” Raven scosse la testa “Lexa, sarai pure la migliore della classe, ma su certe cose non ci capisci davvero niente.”
 
 

Mentre Raven si allontanava con i suoi ingredienti, Lexa le corse dietro “Non capisco cosa tu voglia dire… e comunque è Clarke la migliore della classe.” Raven la guardò negli occhi, con espressione vagamente irritata “Infatti siete in due a non capire niente.”
 
 

Lexa tornò al tavolo, dove Clarke stava ancora leggendo attentamente la procedura di preparazione della pozione; gli ingredienti non erano poi così ricercati, pensò Lexa guardando il contenuto del suo cestino: le uova erano abbastanza comuni, così come le spine di rosa e l’olio di peperoncino; l’unica cosa davvero preziosa per realizzare il filtro d’amore era la pietra di luna, che in quel momento brillava di una luce opaca nel fondo del suo contenitore.
 
 

“Forza Lexa, non ho tutto il giorno.” Clarke aprì la mano e Lexa le consegnò le uova, mentre osservava Clarke agitare la bacchetta sopra il paiolo, senza aprire bocca. “Hai già imparato come lanciare incantesimi silenziosi?” Anche Lexa ci era riuscita in un paio di occasioni, ma sapeva bene che era nel programma più avanzato che avrebbero affrontato l’anno successivo “Perché, vuoi farmi credere che tu non ci riesci?”
 
 

Lexa alzò leggermente il sopracciglio in un’espressione di sfida, e puntò la bacchetta verso il fondo del paiolo, dove il fuoco si accese senza che lei dicesse nulla. Se Clarke aveva intenzione di trattarla con sufficienza per tutto il resto della giornata, Lexa non sarebbe di certo rimasta a guardare senza rispondere.
 

Clarke scosse la testa e si rimise a lavoro in silenzio, mentre Lexa finiva di preparare gli ingredienti per le fasi successive.
 
 

“Clarke io non capisco…”
 

“Lexa potresti…”
 
 

Si guardarono negli occhi, interrompendo entrambe la frase che avevano detto nello stesso momento, spezzando il silenzio. Lexa riuscì a sostenere lo sguardo azzurro di Clarke solo per qualche secondo, e abbassò gli occhi verdi sul contenuto del calderone che ora stava assumendo il tipico color madreperlaceo della pozione ultimata “Dimmi pure...” Quello che Lexa voleva dirle sarebbe stato comunque inutile.
 
 

“Volevo chiederti di passarmi il mestolo più grande. Tu cosa stavi dicendo?” Lexa le passò il mestolo e per un attimo le loro mani si toccarono, nello stesso modo in cui, anni prima, si erano sfiorate sul tavolo della biblioteca. Lexa si lo ricordava ancora benissimo il modo in cui il suo cuore aveva smesso per un attimo di battere, così come minacciò di fare in quel momento “Non capisco perché tu sia così arrabbiata con me.”
 
 

Lo sguardo di Clarke si rabbuiò mentre continuava a mescolare la pozione, evitando i suoi occhi “Che tu ci creda o no Lexa, hai davvero ferito i miei sentimenti. So che tu e le tue amiche probabilmente pensate che io sia un automa senza cuore solo perché mi piace fare bene le cose, ma sì, anch’io provo delle emozioni ogni tanto. E il tuo stupido scherzo dell’anno scorso mi ha davvero fatto star male.”
 
 

Lexa la guardò incredula “Scherzo? Clarke… Non penso nulla di quello che hai appena detto. L’anno scorso ho combinato un disastro, ma… non volevo farti star male. Mi sarebbe piaciuto veramente andare al ballo con te.”
 
 

Clarke alzò le spalle, come se non credesse a una parola di quello che Lexa le aveva appena detto. Lexa cercò di cambiare argomento allora, non del tutto sconfitta “Sai che l’amortentia dovrebbe sapere un odore…” “Diverso per ogni persona, assumendo la fragranza di quello che più gli piace.” Clarke finì la sua frase citando il libro parola per parola, e Lexa la guardò stupita “Non sei l’unica ad aver già iniziato a studiare per i G.U.F.O.”
 
 

“Ma certo… Stando tanto tempo con Raven e Anya mi dimentico che c’è qualcuno che ancora studia in questa scuola.” Clarke accennò un sorriso “Ho sentito che stanno insieme adesso…” Lexa annuì “Sì, dal ballo. Sono insopportabili…” Lexa rise “O forse sono io che non mi sento molto a mio agio nel fare la terza in comodo.”
 
 

Clarke rimase in silenzio allora, come se volesse dire qualcosa ma non riuscisse a farlo, e Lexa cambiò argomento “Allora, cosa senti quando annusi l’amortentia?” Clarke la guardò per un attimo prima di prendere un profondo respiro sopra il paiolo “Sento il profumo dei colori a tempera…” Lexa la guardò con interesse, non aveva idea che a Clarke piacesse dipingere “Il profumo di pioggia, come quello del mantello di viaggio di mio padre e…” gli occhi di Clarke si liberarono dallo sguardo triste che li aveva coperti nel nominare il padre, sostituito da un leggero stupore che colorò il viso della ragazza “E poi c’è un altro profumo… ricorda la lavanda.”
 
 

Lexa cercò di trattenersi, ma la curiosità ebbe la meglio su di lei “Per caso Niylah profuma di lavanda?” Lo sguardo di Clarke si spostò su di lei, sorpreso nel sentire nominare il nome dell’altra ragazza “Non sono affari tuoi Lexa, ma visto che sembri così interessata… no.” Lexa non riuscì a non evitare di sentire un leggero sollievo che non riuscì a spiegarsi a quelle parole “Bè dopo l’anno scorso… pensavo che, sai…”
 
 

“Ci siamo frequentate per qualche mese quest’estate, ma lei ha finito la scuola e sta viaggiando per il mondo raccogliendo oggetti magici per il ministero della magia francese, quindi era un po’ troppo… complicato. Ma penso che tu possa capirmi, no?”
 
 

Lexa la guardò confusa e Clarke agitò la mano al di sopra del paiolo, evitando il suo sguardo “Non stai con Costia?” Lexa provò un nodo alla gola nel sentire il tono con cui Clarke aveva nominato la ragazza di Beauxbatons “Siamo uscite insieme qualche volta quando lei era ancora qui, ma poi basta. Siamo rimaste amiche comunque, le scrivo ancora.” Non sapeva perché stava confidando quei dettagli personali a Clarke, ma la risposta sembrò suscitare un particolare interesse nella ragazza, perché questa volta le sorrise più apertamente.
 
 

“E tu? Che profumo senti?” Lexa esitò solo per un attimo prima di annusare la pozione, e poi sorrise “C’è il profumo di casa mia, lo spray che Indra mette sempre in ogni angolo…” Clarke la guardò dubbiosa “Cos’è uno spray?” Lexa le sorrise “Dopo te lo spiego… Sento profumo di candele…” Lexa arrossì lievemente “ e d’inchiostro e pergamene nuove…” quell’odore si mescolava leggermente con quello della carta stampata, ma evitò di dirlo, avrebbe solo scatenato altre domande da parte di Clarke. “E poi sento il profumo di…” Lexa si bloccò per un attimo, confusa “Di cosa?” Clarke la guardava negli occhi, aspettando che finisse, e Lexa le sorrise “E’ strano, ma sento odore di gatto.”
 
 

In quel momento accadde una cosa che Lexa non riuscì a capire, perché il volto di Clarke diventò completamente rosso, come se Lexa le avesse appena rivelato il segreto più imbarazzante del mondo “Di gatto? Sei sicura?” la sua voce era poco più che un sussurro, ma Lexa era troppo vicina al volto dell’altra ragazza per non sentirlo “Bè non so se i gatti abbiano un odore particolare… Ma questo mi ricorda il profumo del gatto che avevamo una volta a casa mia.” Il gatto era di Indra da prima che Lexa arrivasse a casa sua ed era morto di vecchiaia qualche anno prima; a Lexa era sempre stato simpatico Oscar, ma da qui a dire che annoverava i gatti tra le cose che più amava c’era un abisso.
 
 

Clarke fece per dire qualcosa, ma l’ombra del professor Titus calò su di loro ed entrambe si zittirono “Ottimo, davvero ottimo ragazze, come sempre. La luminescenza madreperlacea e la consistenza sono perfette! Dieci punti a Grifondoro e Corvonero!” Entrambe sorrisero al professore e, mentre la lezione volgeva al termine e gli altri ragazzi iniziavano a uscire dall’aula, Clarke la guardò con un sorriso timido che raramente Lexa le aveva visto in volto “E’ stato davvero bello lavorare con te Lexa, dovremmo farlo più spesso.”
 

 
Lexa annuì con un sorriso, contenta che finalmente le cose si fossero chiarite tra lei e Clarke. Quando uscì trovò Raven ad aspettarla, le sopracciglia leggermente bruciacchiate “E’ successo di nuovo?”
 
 

Raven scosse la testa “La povera Harper non aveva idea di cosa la stava per colpire… Non è brava come te a evitare i miei disastri.” S’incamminarono verso la sala grande per il pranzo, mentre Lexa raccontava a Raven di quello che era appena successo con Clarke “Uhuh tu, Clarke, una pozione d’amore… E’ destino!”
 
 

“Smettila con questa storia Raven, penso di aver bruciato qualsiasi possibilità avessi con lei tempo fa.” Lexa non era nemmeno sicura di averla mai avuta una possibilità con Clarke. Raven fece per ribattere, ma furono interrotti da una serie di rumori che le fecero bloccare. Esattamente davanti all’ingresso della Sala Grande, un gruppo di Grifondoro stava miagolando sonoramente, ridendo nella loro direzione.
 
 

Lexa riconobbe Finn e Bellamy con altri ragazzi di cui non ricordava il nome e, dietro di loro, Clarke che la guardava con espressione dispiaciuta. Finn si avvicinò a lei e le sorrise “Non fare quella faccia Woods, ti stiamo preparando al tuo futuro di gattara pazza.” Lexa arrossì violentemente, girandosi a guardare Clarke “Perché gliel’hai detto?”
 
 

Lexa si sentiva tradita, stupida e ingenua per aver pensato anche solo per un minuto che tra lei e Clarke ci potesse essere dell’amicizia; probabilmente Clarke aveva fatto tutto per vendicarsi di quello che Lexa aveva fatto l’anno prima, nonostante si fosse scusata con lei mille volte. Lo sguardo di Clarke passò dal dispiaciuto al sorpreso “No, Lexa aspetta…” “Pensavo che fossi meglio di così Clarke.”
 
 

“Ohhh, com’è sensibile…” Finn rise e Raven tirò fuori la sua bacchetta, puntandola verso il petto del ragazzo “Attento Collins, sono bravissima ad incendiare le cose.”
 
 

“Soprattutto i ratti, e vista la tua somiglianza con loro io mi preoccuperei.” Anya era spuntata dietro di loro, incenerendo con lo sguardo i ragazzi davanti a lei. Lexa lanciò un ultimo sguardo deluso a Clarke prima di entrare nella Sala Grande a testa bassa, pensando a come nel giro di poche ore tutta la scuola avrebbe saputo della sua nuova passione per i gatti.
 
 

“La mia eroina…” Raven diede un bacio sulla guancia ad Anya, che arrossì leggermente “Oh, smettetela voi due!” Lexa scosse la testa anche se riusciva a sentire il sorriso sulle sue labbra; infondo era felice che le due amiche stessero bene insieme.
 
 

 “Lexa se vuoi ti porto un gatto…”
 
 

“Zitta Raven…”
 
 

“Va bene.”








Note: Ciao a tutti! Eccoci con un nuovo capitolo, e qui tocchiamo picchi di trash mai visti..... cioè dai l'amortentia la dovevo mettere, anche se penso sia una pozione abbastanza fuori dalla portata di uno studente (ma Lexa e Clarke sono brave, si sà, piccole Hermione XD). Spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate se vi và, mi fa sempre molto piacere! Alla prossima!
  
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