Capitolo
11: Nei guai!
Per nostra sfortuna fummo scoperti.
Non pensavamo che li sotto ci potesse
essere qualcun altro oltre a Naruto.
Avevamo abbassato la guardia, grande
errore per dei ninja al nostro livello. Non eravamo più dei genin
appena usciti dall’accademia e una mancanza simile non doveva minimamente
essere compiuta.
Tre ambu si
erano accorti della nostra presenza e ci avevano accerchiato.
Uno di loro era disposto a lasciarci
andare, se avessimo promesso di non intralciare più i piani del loro capo
Danzo. A parte il fatto che non avremmo mai mantenuto una promessa del genere,
purtroppo per noi, non avemmo possibilità di scelta.
I due compagni dell’ ambu
con la maschera da gatto, non erano dello stesso suo parere. Anzi vedendo l’insistenza
da parte sua a lasciarci andare, cominciarono a considerarlo un traditore, un
qualcuno che si stava opponendo agli ordini del loro capo.
Eravamo in trappola, ma non saremmo stati
da soli.
Cercammo di difenderci, in fondo eravamo
in maggioranza, ma presto altri ambu vennero a dare
man forte ai loro compagni.
Riuscirono a catturarci ed ad
imprigionarci.
Non ci rinchiusero in una prigione, la
sotto non ce n’erano. Ci legarono con delle catene di ferro a delle tubature. Anche
l’ambu con la maschera da gatto fece la nostra stessa
fine.
Essi non vedevano la necessità di imprigionarci
dentro a una gabbia, erano convinti che da li a pochi minuti, qualcun altro
sarebbe venuto a darci una lezione.
Prima di andarsene ci dissero “Mi
raccomando fate attenzione. Non vorremmo mai che il Kyuubi
venga a sbranarvi!” avevano un odioso sorriso sulle labbra.
Erano davvero quelle le loro intenzioni? Farci
uccidere così selvaggiamente? Mi chiedevo su che razza di ninja Konoha faceva affidamento.
Tsunade di sicuro non doveva saperne niente, se
no quegli esseri spregevoli, non si troverebbero più al villaggio.
Quando eravamo liberi dalla sorveglianza
degli ambu, i quali erano andati via con una certa
fretta, Kiba provo a liberarsi dalle catene cercando
di rompere qualche tubatura per poter sfilare via quegli arnesi che ci
impedivano i movimenti.
“Fermo!” disse l’ambu
in nostra compagnia “In questi tubi scorre il gas che va a finire in ogni casa
di Konoha. Se ne rompi una…primo
moriremmo soffocati e secondo con il chakra bollente
che il Kyuubi emana, l’intero villaggio salterebbe in
aria.
Kiba sbiancò di colpo e non solo lui.
Ino cominciò ad agitarsi.” Io non voglio
finire le mie giornate qui! Dobbiamo fare qualcosa e subito!”
“Un modo lo troveremo” disse Shino cercando di tranquillizzare un po’ tutti.
Aveva un’espressione calma, mi chiedevo
come facesse.
Anch’io avevo paura di morire, ma quello
che mi spaventava di più, era il fatto che sarebbe stato Naruto
a sporcarsi le mani del nostro sangue. Quegli ambu
erano troppo codardi per ucciderci loro stessi.
“Shino, come fai a essere così calmo?”
chiese Kiba.
“Agitarsi non serve a niente, fifone!”
disse Sasuke con la sua solita freddezza.
Ogni momento che passavo con lui, mi
rendevo conto di essere stata una stupida a innamorarmi di lui. era un
bellissimo ragazzo, su questo nessuno poteva dire niente, ma non è solo la
bellezza che conta, ma anche l’aspetto interiore…dico
bene?
Non
era cattivo, di questo ne ero convinta. Sapevo che il suo atteggiamento era
solo dovuto all’odio che provava verso il fratello, ma così facendo rischiava
di rimanere, oltre che senza famiglia, senza amici. Ci volle molto tempo prima
che riuscissi a fargli capire che con questo suo atteggiamento, non avrebbe di
certo migliorato le cose.
“Bau bau!”Akamaru
abbagliò, facendoci girare verso di lui.
Solo ad allora ci accorgemmo che lui non
era stato legato. Il cane bianco quando capì che non avevamo scampo, si era
nascosto, per fornirci aiuto in un momento successivo.
“Akamaru sei
grande!” disse Kiba tutto felice, quando vide che in
bocca al cane c’era una specie di piccola sega, non più in buone condizioni. Probabilmente
era appartenuta a qualche artigiano del passato, e ora serviva a noi per
rompere le catene.
Il primo a liberarsi ovviamente fu Kiba, il quale provvide successivamente a liberare tutti
noi.
Mentre trafficavamo con le catene,
diversi tremori della terra, ci avvertivano dell’avvicinamento di Naruto.
Mancava solo l’ambu,
quando Ino attirò la nostra attenzione.
“Ragazzi! Io credo che siamo nei guai!”
Un Kyuubi con
tre code era davanti a noi.
Potevamo sentire il calore del suo chakra. In quello spazio chiuso quel caldo ci faceva
soffocare. Era come se ci fosse stato un incendio. L’ossigeno sembrava quasi
essere bruciato dalle fiamme.
Naruto era messo a 4 zampe e ringhiava. I suoi
lineamenti si erano fatti più canini. Denti e unghie erano cresciuti in modo
innaturale per un umano e gli occhi sembravano ancora più intrisi di rosso delle
altre volte.
Ci guardava con uno sguardo assassino…no, non è esatto, Kyuubi
ci guardava come un predatore guarda la sua preda.
“Q-quello è Naruto?”Chiese Ino.
“Esatto! Solo che ora non è nella sua
forma migliore!” disse Shikamaru.
“Presto ragazzi, dobbiamo andarcene da
qui!” disse l’ambu spaventato.
“No! siamo venuti fin qui con uno scopo…e non ce ne andremo senza Naruto!”
dissi decisa mettendomi davanti agli altri.
“Sakura, ti devo ricordare cosa è
successo a chi ha affrontato Kyuubi 16 anni fa? Come pensi
di riuscire a fermarlo?” chiese Ino.
Scossi la testa. Non ne avevo la più
pallida idea.
Speravo da una parte che mi riconoscesse,
ma avevo intuito che maggiormente Naruto era sotto il
controllo della volpe e più diminuiva la sua capacità di intendere e di volere.
“Ha u-un chakra spaventoso! Non saremmo mai in grado di affrontarlo!”disse
Hinata spaventata.
Naruto lanciò una palla di chakra
verso di noi.
Neji si posizionò davanti a tutti e disse “Non
ti devi arrendere ancor prima di aver tentato. Rotazione suprema!” esclamò
cominciando a girare su se stesso ad una velocità sorprendente, per rendere
nulla la tecnica usata dal demone.
Neji era riuscito a bloccare la sfera di chakra, ma essa era riuscita comunque a scalfirlo, lasciandogli delle lievi
bruciature, soprattutto sulle mani.
Ino provvide subito a curarlo.
“è troppo potente. Non resisteremo a
lungo!” disse Kiba “ ma non mi arrendo, Akamaru!”
Il mio compagno richiamò il suo fedele
amico per andare all’attacco insieme. Praticarono la tecnica delle zanne
perforatrici, ma Naruto con un semplice ruggito,
riuscì a rispedire i due indietro.
“Naruto
fermati!” gli urlai. “Sono io, Sakura! Non mi riconosci?”
Lo chiamai diverse volte, ma lui non
sembrava sentirmi. Anzi aveva ingaggiato una dura lotta con tutti i miei
compagni e uno alla volta, li aveva messi al tappeto, anche Sasuke,
Neji e Shikamaru che erano
i migliori tra noi.
Troppo grande era la sua potenza e la sua
rabbia, dopo l’ennesima volta che veniva trattato come un mostro.
Si preparava a sferrare un ultimo colpo. Un
attacco ben più grosso di tutti gli altri.
Potevamo avvertire la sua potenza sulla
pelle. Se non si fosse fermato, non solo noi avremmo fatto una brutta fine,
anche Konoha sarebbe stata in serio pericolo.
Le fondamenta sulle quali il villaggio
sorgeva, sarebbero state spazzate via, creando così un distruzione, se non
totale, di gran parte del paese.
Dovevo fermarlo…a
tutti i costi.
Non lo chiamai più. Sapevo che era
inutile.
Mi misi a pochi metri distante da lui con
le braccia aperte e uno sguardo determinato. Non avevo nessuna intenzione di
tirarmi indietro e soprattutto di abbassare lo sguardo.
Quella si sarebbe rivelata una lotta
mentale.
Avevo paura di non riuscire a superarla.
Il mio timore di quegli occhi pieni di odio era troppo grande.
Non demorsi e la mia determinazione fu
premiata.
Vidi Naruto
abbassare il colpo che stava preparando e fissarmi a lungo.
Piano, piano si avvicinò a me.
Ebbi l’istinto di fare qualche passo indietro,
ma per fortuna le mie gambe non obbedirono.
L’ultima cosa che Naruto
doveva vedere era il mio timore verso i suoi confronti.
Poi lo sentii. Era un suono debole, ma
chiaro.
Naruto mi stava chiamando.
“S-sakura!”
Il mio cuore si fermò, come anche il mio
respiro. Mi aveva riconosciuta.
Sperai che quei momenti di terrore
fossero finiti, ma Naruto era ancora sotto controllo
della volpe e quell’attimo di lucidità non era bastato per far tornare il
ragazzo in se stesso.
Si mise a ringhiare. Era un ringhio
possente che fece tremare le mura.
Quel poco che avevo visto del ragazzo era
svanito. Ora Kyuubi era nuovamente davanti ai miei
occhi e questa volta non si sarebbe fermata.
Era la fine, per me, per i miei compagni…per tutti.
Chiusi gli occhi aspettando che la morte
sopraggiungesse, ma non successe niente.
Quando alzai le palpebre, vidi davanti a
me le spalle di Kakashi, Tsunade
e di un ambu. Per un attimo pensai che l’ambu in questione fosse lo stesso che aveva tentato di salvarci, ma dopo uno sguardo più attento, mi
resi conto che la maschera era diversa.
Dopo il primo stupore, spostai il mio
sguardo verso Naruto, che stava lottando con dei cani
fatti di legno, che gli si buttarono addosso.
Successivamente venni a sapere che quell’ambu di nome Yamato, aveva il
potere di sopprimere il chakra della volpe a nove
code.
I cani riuscirono a imprigionare kyuubim la quale lentamente si ritirò, lasciando un Naruto esausto, ma cosciente.
Mi avvicinai subito a lui per vedere le
sue condizioni, mentre Tsunade si occupava degli
altri.
Solo quando tutti ricevemmo le cure di
cui avevamo bisogno, l’hokage e Kakashi
fecero a tutti quanti noi una bella lavata di capo.
Non erano contenti che avessimo…che io avessi disubbidito agli ordini dell’hokage e soprattutto che avevo fatto rischiare la vita a
tutti i miei compagni.
“Spero che questo vi serva da lezione! Potevate
morire, ve ne rendete conto? “ disse furiosa Tsunade
passando il suo sguardo su ognuno di noi “siete fortunati che Shino, sia riuscito a mandare un messaggio a suo padre,
tramite i suoi insetti e che esso sia venuto ad avvertirci!”
Tutti ci girammo verso Shino.
Se non avessimo fatto partecipare anche
lui a quella spedizione, non so come avremmo fatto a salvarci da quella
situazione.
“Ora sarà meglio andare, prima che altri ambu vengano a infastidirci” disse l’ambu
con la maschera da gatto. Solo allora capimmo il motivo per cui non ci volesse
morti anch’egli. Non era un ambu della radice, ma si
spacciava per uno di loro per poi informare l’hokage
dei loro piani. In poche parole era una spia dalla nostra parte.
Tutti ci rialzammo da terra, per uscire
finalmente da quel luogo orribile, ma facemmo solo pochi passi prima di
ritrovarci davanti un numero spropositato di ambu.
“cavoli, ma quanti sono?” chiese Shikamaru “Che seccatura!”
Ci mettemmo in posizione di difesa,
quando ci accorgemmo che fra gli ambu qualcuno si
muoveva nella nostra direzione.
“Mi avevano avvertito che degli intrusi
avevano cercato di rubarmi nuovamente Kyuubi, ma non
pensavo che tu fossi così stupida Tsunade! Non melo
aspettavo date…cioè non così direttamente.” disse l’uomo
“Danzou!” disse
L’hokage guardando l’uomo con disprezzo.
“Spiacente Tsunade,
ma non posso permettere che tu e i tuoi mocciosi, mi impediate di realizzare il
mio sogno!” disse sorridendo “Oh non ti preoccupare per Konoha…presto
avrà un nuovo Hokage e una nuova politica!” disse
prima di dare l’ordine ai suoi uomini di attaccare.