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Autore: Fanta Gaia    22/07/2017    0 recensioni
Minerva e Albus una storia d'amore lunga quasi tutta la vita maturata nel silenzio per poi fiorire in un amore senso e passionale
Genere: Poesia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Minerva McGranitt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Più contesti
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Minerva torno nel dormitorio stranamente eccitata non solo dall'idea di poter conoscere di più il mondo magico, questa sua eccitazione non sfuggi a Poppy che prontamente le chiese cosa l'era capitato, Minerva si limito a non risponderle perché ciò che le era successo ancora non lo comprendeva. Inizio a leggere i libri pressi in prestito dalla biblioteca, più leggeva e più si sorprendeva a pensare che un uomo come silente era sprecata a fare il professore, era giunta a conoscenza dell'esistenza di un ministero della magia e l'unica cosa che non riusciva a capire perché silente preferisse fare il professore anziché lavorare li. In tanto le lezioni proseguivano, e Minerva aveva dei risultati sorprendenti soprattutto per trasfigurazioni dove sembra avere un talento naturale questa cosa non sfuggi al professor Silente che decise di mettere un po' alla prova la bravura di Minerva, ma nonostante i suoi sforzi Minerva sembrava superare ogni prova sempre meglio. Silente la chiamo nel suo ufficio, quando entro Minerva non riusciva neanche a guardarlo per tutto il tragitto dal dormitorio fino al suo ufficio si era chiesta perché la avesse chiamata, silente le disse di accomodarsi poi le rivolse un sorriso, e le disse << beh signora McGranitt, lei è davvero una studentessa modello so che eccelle anche nelle altre materie, in questi ultimi tempi ho cercato di metterla alla prova creando per lei prove sempre più difficili ma lei le ha supportate tutte e direi anche brillantemente >> a quei complimenti Minerva finalmente riuscì a guardare silente, gli chiese << allora perché mi ha mandato a chiamare? >>, Silente si aspettava quella domanda e le rispose << ricorda cosa ho detto nella mia prima lezione? >> Minerva ci penso un attimo e disse << che lei non era qui per raccontarci le sue imprese ma bensì per scoprire i nostri talenti >>, << benissimo signorina McGranitt, io penso di aver scoperto il suo talento lei è davvero portata per la mia materia e penso che abbia un talento naturale >> Minerva annui, silente a quel punto riprese con aria seria << posso farle una domanda signorina McGranitt? >> Minerva annui, non riusciva proprio a capire cosa le potesse mai chiedere << volevo sapere se lei è interessata a prendere Delle lezioni private? >> << Certamente signore >> silente le sorrise e dise << allora se per lei va bene potremmo vederci un ora domenica per iniziare, io penso anzi sono certo che se c'è del talento sarebbe un beccato buttarlo via>> detto ciò la congedo. Minerva uscì dal suo ufficio solo allora si rese conto del discorso che aveva sostenuto fino ad un attimo prima. Torno nel dormitorio e non c'è la frecce a non raccontare tutto a Poppy che l'ascolto senza fare commenti, finito il racconto Poppy disse << deve essere magnifico poter passare del tempo con il più grande mago di tutti i tempi >> . Minerva entro nell'ufficio di silente domenica mattina pronta per la sua prima lezione privata, non sapeva perché ma non vedeva l'ora di iniziare aveva aspettato quel momento per tutta la settimana. Silente entro e saluto Minerva, inizio a parlare solo dopo essersi seduto << bene inizieremo da qualcosa di semplice per vedere fin dove lei è arrivata >> dopo qualche test silente torno a parlare << molto bene lei ha una preparazione incredibile e Benso di aver avuto veramente ragione ha molto talento la sua preparazione corrisponde a quella di un ragazzo che frequenta il sesto anno >> Minerva lo ringrazio ed a quel punto inizio la vera e propria lezione , a Minerva piaceva imparare e con silente come insegnate era davvero facile certo a volte incontrava alcuni problemi ma li superava brillantemente subito dopo ed ogni volta che lo facceva silente la lodava. Finite le lezioni silente di solito gli dava qualche libro da leggere che lei finiva in meno di una settimana e che alla lezione successiva glielo restituiva. Dopo alcuni mesi alla fine di una lezione mentre silente si preparava per congedarla e darle qualche libro, Minerva lo fisso per un po' e poi gli chiese < professore posso farle una domanda? >> Silente si voltò verso di lei e gli sorrise << me ne hai appena fatta una ma ti concedo di farmene un altra >> << ho letto molto su di lei ma sinceramente c'è una cosa che non capisco >> con un tono di voce un po' meno sicuro Minerva prosegui << lei è stato da molti definito come il più grande mago di tutti i tempi e conoscendola inizio a pensare che lei lo sia realmente, allora perché lei si limita semplicemente ad insegnare >> a quelle parole silente prese ad avere un aria seria si sedette, mentre facceva tutto ciò Minerva dise non è per forza tenuto a rispondermi ma silente la interrompere e disse << grazie per tutti i tuoi complimenti ma io penso sinceramente di non essere il più grande mago di tutti i tempi anche se molti mi hanno definito cosi, ora prova a farti capire perché ho deciso di insegnare certo ci sono molte professioni che avrei potuto fare, sai mi è stato proposto anche di essere a capo del ministero della magia ma sinceramente penso che non ci sia nulla di meglio che poter trasmettere le proprie conoscenze agli altri so che può sembrare strano ma se ci pensi capirai che anche se un uomo riuscisse a conoscere tutto ciò che c'è da conoscere non saprebbe che farsene perché arrivato a quel punto potrebbe scegliere due strade o utilizzare ciò che sa per un semplice scopo egoistico o darlo agli altri, io ho scelto la seconda anche se ciò che so non è molto >> mentre queste parole venivano pronunciate sia negli occhi di silente che in quelli di Minerva apparve una piccola luce, Minerva capi che ciò che silente gli stava dicendo non lo aveva mai detto a nessuno è questo la fece sentire più vicina a lui di molti altri, silente capi di aver soddisfatto la curiosità della sua allieva e si rialzo dalla poltrona e torno a prendere dei libri per lei.
   
 
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