Anime & Manga > Fairy Tail
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Autore: Musubi    24/07/2017    6 recensioni
_Sono passati vent'anni.
La gilda di Fairy Tail è scomparsa.
Nessuno sa cosa le sia successo, dove siano i suoi membri, perché sono spariti tutti... ma c'è una ragazza, Ayaka, che decide di riformare Fairy Tail con lo scopo di ritrovarne i componenti e, tra loro, anche suo padre.
Comincia quindi la nuova storia di Fairy Tail, tra misteri e risate, combattimenti senza fine e storie di famiglia ma Ayaka ritroverà finalmente quello che stava cercando?_
Storia ad OC, ISCRIZIONI CHIUSE... per ora.
Genere: Azione, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sono imperdonabile, lo so.
Dire “SCUSA” non risolve assolutamente nulla... spero che non vi siate completamente dimenticati della storia, di Ayaka...! Se devo inserire una sorta di riepilogo, non so...
E spero anche che tutti i personaggi apparsi finora sono ben fissati nelle vostre menti così come lo sono nella mia.

Il fatto è che un volta finiti gli esami mi sono così rilassata che per tipo due settimane non ho pensato ad altro che stare stesa sul divano o sul letto e fissando il soffitto o la televisione (mi sono messa anche a rivedere gli ultimi episodi di Naruto!!), scusate ancora...!

Ma ora cominciamo! ^.^

Prima che vi venga un colpo... nella sezione “intervista ai maghi di Fairy Tail” ci sono TUTTI i personaggi OC comparsi fino a questo momento, quindi non vi meravigliate se troverete personaggi che tecnicamente non dovrebbero trovarsi alla gilda (tipo Alèk, tipo Ryoko, tipo Kasai, anche se tecnicamente lui ha lasciato la gilda), okay?
Bene... cominciamo!!
[P.S. Tra l’altro, è raccontato al tempo presente... non so perché ma è stato divertente!]
 

WEEKLY SORCERER
INTERVISTA AI MAGHI DI FAIRY TAIL
Parte 01
“La Master di FT è una sadica, ma bellissima fata”

La porta della gilda si apre così all’improvviso che i maghi hanno pensato a un attacco improvviso, anche perché le due figure che sono entrate hanno quell’espressione agguerrita tipica di chi sta per affrontare il nemico più nemico che esista.
I tali sono Leona e Jack, rispettivamente figlia e allievo di quello che era stato il reporter più cool matto del Weekly Sorcerer, Jason. La somiglianza fisica era davvero molta, ma era nel carattere che Leona è sempre stata diversa dal padre e Jack può tranquillamente, anche se con un certo sconforto, dimostrarlo.
LEONA: Siamo qui per intervistare i maghi di Fairy Tail, io sono Leona.
JACK: E io sono Jack, piacere! Sono l’allievo del grande Jason!
I maghi restano per un attimo con gli occhi a palla, sono passate a malapena dieci ore e quei due già si sono adoperati e attrezzati per venire a intervistarli?!
AYAKA: Benvenuti! Io sono Ayaka Dreyar e sono il Master della gilda.
Leona lancia un’occhiata al suo “assistente” che annuisce, ben sapendo che contraddire quella giornalista è come istigare un regno dedito soprattutto alla costruzione di armi di distruzione di massa alla guerra.
LEONA: Bene, direi che possiamo cominciare con l’intervistare il Master. Dopodiché passeremo agli altri... Ayaka Dreyar, giusto? Quanti anni hai?
AYAKA: Ne ho diciannove!
LEONA: Sei un master giovane, non hai mai cedimenti o insicurezze nel tuo ruolo di capo?
AYAKA: Affatto! Mi viene abbastanza naturale, anche se alcune volte ho paura di perdere il controllo...*Nel dirlo non smette mai di sorridere, cosa che la rende abbastanza inquietante*
JACK: I-In che senso perdere il controllo?
NAOKO: Credimi, non vuoi saperlo...! *Solo in quel momento Jack si rende conto dell’espressione che lampeggia sui visi di tutti i maghi di Fairy Tail, cosa che lo fa impallidire parecchio*
LEONA: Perché questo desiderio di ricostruire Fairy Tail? Cosa vuoi ottenere?
AYAKA: Voglio ritrovare i miei genitori e tutti i membri della gilda che sono scomparsi... e nel farlo renderò Fairy Tail, ancora una volta, la gilda più forte di Fiore!
LEONA: Che nobile aspirazione... Dunque, tu sei la bellissima figlia di Mirajane Strauss e di Laxus Dreyar, dico bene? *Ayaka annuisce fiera* Ma dimmi, anche altri membri della gilda hanno avuto dei figli, come Erza Scarlett o Gray Fullbuster? E a proposito di Fullbuster, la sua progenie ha ereditato qualche strano difetto? Tipo il parlare in terza persona della madre o lo stripper inconsapevole del padre?
AYAKA: Mmh... a dire la verità non ricordo molto di quegli anni e ho fatto promettere a zia Lisanna di non dirmi nulla così che io possa essere ancora più motivata di quanto già non sia. Ricordo però che qualcuno parlava in terza persona, era una donna carinissima che aveva a che fare con l’acqua, dove c’era lei c’era anche quello che tu chiami Fullbuster.
Lisanna non può non pensare tristemente che era il caso di dire che ovunque ci fosse Gray, ecco che spuntava Lluvia...!
LEONA: Bene e... per quello che ti ricordi, c'era qualcuno con cui eri particolarmente legata?
AYAKA: Sì, c’era una bambina. Però non ricordo come si chiami, l’unica cosa che ricordo è un gatto strano che la sorvegliava volando... poi c’erano gli zii Evergreen, Freed e Bixlow, loro li ricordo bene. Stavano quasi sempre insieme al mio papà!
LEONA: Perfetto. Ora parliamo della tua singolare magia... Il tuo Take Over si basa sulle fate, quindi esistono? *Ayaka, ancora una volta, annuisce con un enorme sorriso* E dimmi, dato che le conosci bene, sapresti dirm-
AYAKA: Aspetta! *Esclama all’improvviso la bionda Master* Posso farti parlare con una di loro se vuoi... Fairy Soul!
Senza aspettare che la giornalista seria rispondesse, Ayaka ha già evocato un cerchio viola che l’attraversa interamente. Ora la maga indossa un lungo abito viola a pieghe, scollato e che la fa sembrare una vera dea.
LEONA: Wow... *Gli occhi che fino a quel momento sono sembrati severi e rigidi, ora brillano della luce della Master fasciata in quel grazioso abito* Incredibile...
JACK: Ti prego... *Anche Jack sembra aver visto una divinità per quanto è rimasto a bocca aperta* Ti prego, sposami...
AYAKA: Umani...*Il ghigno che segue è sprezzante* rimangono di sasso ogni qual volta vedono una donna sexy come me, ma guarda in che razza di situazione doveva mettermi quell’idiota!
Il gelo attraversa le ossa di ogni singola persona presente alla gilda, tanto taglienti sono state quelle parole.
LEONA: Eh?
ALEXIS: È normale, fidatevi. Ora state parlando con Seraphina, la Fata dei Sensi.
JACK: Lei è una fata?!
AYAKA: Perché quella stupida mi ha portata qui?
ALICE: S-Seraphina, potresti rispondere alle domande di questi giornalisti?
I due attendono con ansia di poter chiedere qualcosa a una vera fata che intanto li sta guardando con un’espressione scocciata, nervosa e impaziente.
AYAKA: Sentiamo questa domanda...
LEONA: Ecco... volevo chiederti... il nome “Titania”, vale a dire la regina delle fate, ti dice qualcosa? La tua regina si chiama davvero Titania?
La reporter aspetta puntando gli occhi in quelli grigi (ma che sono diventati viola a causa della trasformazione), pronta a scrivere ogni singola parola di quello che dice.
Ma Seraphina non è per nulla gentile, anzi, va perfettamente con la parte sadica della loro Master, quindi si limita a mostrare un sorriso divertito per poi scomparire e lasciare posto nuovamente ad Ayaka che torna a indossare il suo abitino azzurro.
AYAKA: Allora, è stata esauriente?
LEONA: No che non lo è stata!!!! *La calma che da sempre caratterizzava la figlia di Jason è andata a farsi un giro, Jack impallidisce però quando questa afferra gli occhiali dalla montatura rettangolare tigrati* Okay, ultima domanda della prima serie...
Prima serie?”, si chiesero i maghi che certamente hanno notato un tale cambiamento nel colorito di Jack.
LEONA: Tua madre, Mirajane Strauss, ti  ha mai parlato della sua rivale e migliore amica, Erza Scarlett? Hai mai avuto l'occasione di parlarle e di cosa pensi del suo soprannome?
AYAKA: Sì, ricordo di una certa Erza Scarlett... veniva chiamata Titania, vero? Beh, devo dire che è interessante...!
LEONA: E quella che tu chiami zia, Evergreen? Lei dice di essere una fata, cosa ne pensi al riguardo?
AYAKA: Che ne penso? Beh, certamente assomiglia a una fata che ho conosciuto quindi...
LEONA: Bene! È ora di fare sul serio, queste sono domande che certamente influenzeranno il mondo e tutto dipende da come rispondi, perché potresti causare un conflitto che è ben peggiore della guerra contro l’Imperatore Spriggan... Master Ayaka, sei pronta? *In un nanosecondo Leona indossa gli occhiali* Cominciamo: Quali sono le... tue misure?
... Il silenzio che ne segue è abbastanza imbarazzante.
AYAKA: 95, 60, 90
Un coro di “Era così necessario rispondere a questa domanda idiota?!” si leva per la stanza, facendo ricedere a crepapelle la giovane Master.
LEONA: Bene, e ora la prossima! Hai qualche interesse nei confronti dei ragazzi della gilda?! *La giornalista che fino a poco tempo prima sfornava domande serie e diligenti, non c’è più. O meglio, si è trasformata in una macchina inquisitrice, che vuol sapere tutto di tutti, sa tutto di tutti e Jack ha così paura che oramai si è allontanato di qualche metro perché sa già come finirà questa storia*
AYAKA: Interesse di che tipo?
LEONA *Arriccia il naso, si guarda attorno e afferra Alèk mettendolo davanti alla Master che guarda attonita la scena*: Tipo, non ti verrebbe voglia di baciarlo? Abbracciarlo? Accarezzarlo? Farci del sano e piacevolissimo-!
AYAKA: Affatto *Il sorriso che va da un orecchio all’altro mentre nega è per Alèk come un colpo al cuore*
LEONA: Questo vuol dire che *Con un colpo secco nel fianco sposta via il ragazzo* non lo accontenterai mai? Sai com’è... chiunque lo conosca, in particolar modo le sue fans, vorrebbe provarci almeno una volta. Se dovessi chiedere alla prima persona che incontro in mezzo alla strada mi direbbe “Certissimo! Lo faccia accomodare nel mio letto!”!!
Oramai la situazione sta degenerando, Jack ha iniziato a tremare.
AYAKA: Davvero? Wow, sei famoso Alèk!
ALÈK: Seriamente non vorresti provarci con me? *le chiede cingendole le spalle con un braccio*
Ayaka scuote la testa e fa un’alzata di spalle, Alexis è quasi costretta a portare via il fratello onde evitare inutili figuracce.
LEONA: Sei incredibile... Ma dimmi, hai intenzione di pagare Alexis per il lavoro che la costringi a svolgere? *Data la molteplicità di significati che può avere questa frase, Alèk e tutti gli altri si girano verso la Signora degli Elementi preoccupati, pensano chissà quali atrocità la costringe a fare... magari anche spogliarsi e ballare il cancan...*
ALEXIS: Ragazzi, davvero... state decisamente esagerando...
AYAKA: Mi sta aiutando con le scartoffie che il Consiglio ci manda. Sono una vera rottura e da sola mi annoio...
ALEXIS: Anche se è davvero brava nelle questioni diplomatiche, Ayaka si deconcentra subito se lasciata sola. L’ultima volta ha fatto degli origami con le pagine del regolamento e se non arrivavo io a dirle di smetterla avrebbe continuato con tutti gli altri documenti.
In un certo senso gli altri traggono un sospiro di sollievo.
AYAKA: Non ci avevo pensato in realtà... Alexis, vuoi essere pagata?
ALEXIS: Con tutti i grattacapi che mi dai, certamente.
AYAKA: Cosa?! *Questa volta è davvero scandalizzata* Credevo avessi rifiutato!
ALEXIS: E perché mai, scusa?!
La bionda ormai ha gli occhi lucidi e sta per scoppiare a piangere quando la reporter attira inesorabilmente la sua attenzione.
LEONA: Ascoltami bene, Master Ayaka… ho ancora altre domande per te, quindi facciamo in fretta e stammi a sentire. *I suoi occhi sparano saette* Sei ancora traumatizzata dal fatto che Kasai ti abbia toccato le tette? *E qui un tripudio di “E come fai a saperlo?” echeggia per la sala ma Leona li ignora completamente* Lui non l'ha fatto apposta, certo, e forse non ha ancora capito che ha effettivamente combinato-
KASAI: Appunto!, anche io ho un petto, come lei, se lei me lo tocca non ci faccio caso... quindi non capisco perché ti sia arrabbiata in quella maniera...!
LEONA: Te non capisci niente...
KASAI: Ma-!
LEONA: Niente “ma” e tu, Ayaka, rispondi!
AYAKA: Mmh... non posso rispondere
LEONA: E perché?
AYAKA: Altrimenti “perdo il controllo” *Nel dirlo mima le virgolette con le mani, cosa che fa impallidire il rosso e un po’ anche tutti gli altri*
LEONA: Ma io voglio saperlo!!
AYAKA: Va bene *E anche qui un tripudio di “Ti sei convinta facilmente!” echeggia per i tavoli della sala grande* Diciamo che se ci ripenso mi viene una gran voglia di farlo comodamente sedere nudo su una sedia carina piena di aculei e coprirlo, dato che farà freddo sulle montagne innevate, con una coperta di piombo anche questa coperta, nel lato interno, di aculei!
...
AYAKA: Ovviamente la testa deve essere visibile, perché quando mi siederò sulla coperta di piombo devo poterlo vedere bene in faccia! E anche tutti gli spettatori giunti sin lì per vedere lo spettacolo!
Non è un caso se Kasai è scappato e se Alice è svenuta, se Ryoko si è stretta davvero forte ad Asuka che è impallidita e ora si concentra su qualsiasi altra cosa (in condizioni di stress chissà cosa potrebbe accadere al bambino) non fosse la sua Master, se Naoko si è seduto colto da un’improvvisa sensazione di vertigine, se Alexis e Alèk si sono guardati e hanno fatto un passo indietro.
LEONA: ... B-Bene…! Fairy Tail, un sogno che c-continua con te, grazie m-mille di esistere Ayaka e p-punta in alto! *Intanto Leona cerca di non dare a vedere il suo choc interiore, ma balbetta e trema come un foglia* A-Allora passiamo a un altro mago... eh?
JACK: S-Sì... *Jack sta piangendo da quando Ayaka ha iniziato a raccontare* I-I fratelli Alèk e Alexis B-Black...?
LEONA: D-D’accordo... c-cominciamo c-con Alèk.
LISANNA: Prima però... che ne dite di un tè giusto per tranquillizzarci?
Seriamente, Lisanna ha sperato fino all’ultimo che la nipotina non avesse preso QUEL lato di Mirajane... ma a quanto pare è stato tutto inutile.
Mira, è persino peggio di te...”

 

 

 

 

 

 

 

LA FIGLIA DELLE FATE

 


Capitolo 09

Dark Arts, dell’Alleanza Angelica

 

 


[Qualche istante/minuto/oretta prima della loro entrata in scena]
< Se ti fa piacere puoi chiamarmi Seras! > esclamò la ragazza che si era inginocchiata davanti alla panchina su cui era seduta, il cui enorme sorriso avrebbe illuminata la giornata a chiunque < Cosa ci fa una bambina tutta sola a Hargeon? Cerchi i tuoi genitori? >
< Io non ho i genitori >
La ragazza arricciò le labbra, indecisa sul da farsi: non poteva certo lasciare quella bambina seduta sulla panchina in eterno? Era già passata di lì tre volte e lei non si era mossa di una virgola, si limitava a stringere il peluche e fissare un punto imprecisato dell’orizzonte.
A un certo punto si era convinta di averla sentita parlare da sola.
No. Non poteva aspettare che facesse notte per poi rimpiangere di non avere aiutato una così carina bimba in difficoltà < Quanti anni hai, piccola? >
< Ne ho dieci >
Bene.
< E come ti chiami? >
La bambina la guardò, puntando gli occhioni di un viola scurissimo in quelli azzurri della maggiore < Kurumi. Kurumi Kimura >
< Bene, Kurumi! Che ne dici di fare una passeggiata così mi racconti un po’ di te e ci conosciamo meglio? > le suggerì la rossa facendo leva sulle gambe per alzarsi in piedi per poi aspettare che la bambina facesse lo stesso.
Però la bambina non si mosse.
Per un attimo il sorriso allegro di Seras si spense < Cosa c’è che non va? > non era una stupida e c’era qualcosa in quella bambina che non andava: era troppo... silenziosa per essere una bambina.
I bambini solitamente non sono esuberanti e scassaballe?”, si chiese infatti.
La bambina scosse la testa facendo oscillare i due codini dello stesso colore del fiordaliso chiaro e la frangetta sulla fronte < Non voglio venire >
Seras si perse a osservarla con le mani sui fianchi: indossava una salopette di jeans e una camicetta bianca dalle mani corte e a sbuffo, un paio di ballerine nere e dai calzini corti si poteva intravedere quella che sembrava una voglia a forma di omino, sulla caviglia sinistra.
Ma la bambina, intuendo cosa stesse guardando, alzò subito la calza per coprire la voglia facendo nascere così tanti pensieri nella mente della maggiore.
Questa si riscosse, però, adocchiando un signore che trasportava casse piene di pescato e un sorriso le illuminò il volto, in seguito si riabbassò per parlare alla bambina < Scommettiamo che ti faccio ridere? Se vinco, allora vieni con me e ti offro il pranzo, che dici? >
Kurumi annuì dopo un paio di secondi, in realtà era abbastanza curiosa di come avrebbe fatto visto che si era quasi dimenticata dell’ultima volta che aveva riso in vita sua.
Seras fece scricchiolare le ossa delle mani prima di concentrarsi, si sedette a terra, con la schiena poggiata alla panchina e modellò l’immagine di un enorme drago nella sua testa prima di crearne uno di luce proprio davanti all’ignaro pescatore, così, di botto.
Non ci volle molto prima che questo facesse cadere le casse e corse come un forsennato dalla parte opposta, gridando al mostro e di mettersi tutti al riparo perché stava per abbattersi sulla città una creatura spaventosa.
Seras scoppiò a ridere non appena vide la faccia terrorizzata della sua vittima, sorriso che si allargò di più quando vide Kurumi con una mano sulla bocca dagli angoli piegati all’insù < Visto? Che ti ho detto? > detto ciò si rialzò porgendole una mano < Dai, andiamo... altrimenti troviamo tutto chiuso >
Kurumi strinse un ultima volta il suo peluche ma poi decise di seguire quella stramba ragazza che, a quanto pareva, le piaceva davvero da matti fare scherzi con la sua magia.
< Sei una maga, quindi? > miagolò la bambina senza alzare troppo la voce.
La rossa annuì fiera di se stessa < Esattamente. Quella di prima era la magia Light Make, infatti il drago non era fatto altro che di luce... se avessi voluto fare del male a quel pescatore gliel’avrei messo alle calcagna...! > spiegò, scoppiando nuovamente a ridere.
Qualche minuto dopo erano sedute in un ristorante, una di fronte all’altra.
< E ora dimmi... che ci fai in giro tutta sola? > chiese, mentre il cameriere metteva davanti alla bambina una zuppa e per lei un piatto con almeno cento chili di spaghetti.
Kurumi alzò le spalle < Sono scappata > disse, in tutta sincerità.
Se c’era qualcosa che si poteva dire, a dispetto di quello che potesse sembrare, era la natura empatica della bambina ed era assolutissimamente sicura che quella ragazza che le aveva strappato un sorriso era una persona buona, anche se forse tendeva troppo allo scherzo.
< E da chi? > continuò a chiedere Seras, aggrottando questa volta però le sopracciglia, ricordando cose che forse era meglio non ricordare in quel momento.
Kurumi tremò leggermente < Da un posto brutto > ma non disse più nulla, iniziando a mangiare.
Seras capì che l’atmosfera si era fatta pesante, così decise di cambiare discorso e tra una parola e l’altra, aveva anche scoperto che alla bambina non piacesse il rosso: ecco spiegato perché non vedeva di buon occhio il colore dei suoi capelli.
< Wow, quanto mangi > si azzardò a dire Kurumi, fissando la terza portata di pesce alla griglia e rimanendo ancora più sconvolta dal fatto che Seras riuscisse a mangiare anche le lische < Non ti fa male lo stomaco? >
La rossa sorrise scuotendo la testa.
L’intero pomeriggio lo passarono chiacchierando, anche perché Seras non se la sentiva proprio di lasciarla da sola anche se a un certo punto aveva iniziato a guardare qualche passante con un certo astio negli occhi, come se riuscisse a vedere qualcosa in loro che, invece, Seras non riusciva a vedere... ma si autoconvinse che forse ci stava pensando troppo e che quella bambina era soltanto sola e senza qualcuno che l’aiutasse, per questo ci passò sopra.
Per quanto strana potesse sembrare.
< Quindi... non hai una meta precisa, giusto? > Kurumi scosse la testa < Allora che ne dici di venire con me? Ci divertiremo da matti io e te insieme! >
Gli occhi della bambina si illuminarono e annuì contenta.
Poi però aggrottò le sopracciglia e fece il gesto di tapparsi le orecchie, cosa che non sfuggì certamente a Seras < Che c’è? > le chiese infatti.
< No, nulla > rispose Kurumi abbassando le mani e guardandosi intorno e l’occhio le cadde su quella che sembrava una taverna da cui provenivano strani rumori < Che succede lì? >
Seras si voltò a guardare in quella direzione < Non ne ho idea. Andiamo a vedere >
Fu così che, quando arrivarono, trovarono tre ragazzi intenti a squadrarsi o insultarsi pronti a menar le mani. Nessuna delle due li conosceva ma Seras aveva intuito che uno di loro era certamente un Devil Slayer dal tatuaggio che mostrava sul braccio lasciato scoperto dal gilet.
Fu così che le venne in mente quello scherzo divertente: < Stanno arrivando le guardie!! Dicono che arresteranno chiunque abbia provocato danni alla città, scappate!! > subito dopo vide il moro tramutarsi in un gatto e poi sparire, seguito (o quasi) dal ragazzo dai capelli bianchi.
E poi c’era il Devil Slayer dai capelli rossi < Guarda che ho visto tutto, in parte è anche colpa tua tutto questo casino... se non vuoi essere arrestato, ti conviene andartene! > detto ciò anche lui sparì dalla circolazione.
Kurumi la guardò dal basso < Andrà bene quello che hai fatto? > le chiese.
L’altra annuì per poi scoppiare a ridere < Oddio!, non credevo ci sarebbero cascati così come delle pere cotte! > si piegò in due dalle risate mentre la bambina la osservava immobile, senza mutare espressione.
Poi LO sentì nuovamente e non poté fare a meno di ribattere < Non è vero, Orochi-san > sussurrò flebile la bambina.
< Eh? Come mi hai chiamato? >
La bambina scosse la testa < Nulla >
L’altra rise ancora < Parli anche coi fantasmi, tu? Certo che sei strana forte...! > esclamò tutta allegra per poi guardarsi attorno < Non c’è più nessuno. Devono essersi chiusi tutti in casa... che dici? Andiamo? >
Kurumi alzò la testa per guardarla, curiosa < Andare dove? >
Seras mostrò un sorriso che andava da un orecchio all’altro < A Fairy Tail >
< Dove? > chiese ancora, inclinando la testa.
< Fairy Tail! > esclamò la ragazza < Una gilda fortissima, a Magnolia. Non è troppo lontano da qui, basta prendere il treno... tu hai detto di venire da Crocus, giusto? >
Kurumi annuì.
< Bene, allora... prossima fermata: MAGNOLIA! > gridò e iniziò a camminare, seguita a ruota dalla bambina che per un attimo una strana sensazione la fece voltare indietro dove c’erano quei tre ragazzi.
Quello dagli occhi ambra, vestito di nero e i capelli bianchi... portava qualcun altro con sé, ne era più che sicura.
Perché aveva visto nitidamente che quelle cose erano due.

 

Alice si asciugò velocemente l’ennesima lacrima che le solcava la guancia, dispiaciuta a morte per non essere stata in grado di fare di più e di non aver lottato per aiutare i suoi due amici.
Il pugno che Alexis diede al tavolo dell’infermeria risuonò forte e chiaro nelle orecchie di tutti, così come il suo respiro era diventato maledettamente pesante e irregolare < Chi diavolo si credono di essere?! Ci hanno persino lasciato il loro indirizzo...! Appena me li trovo davanti li carbonizzo seduta stante! > gridò, ancora più nervosa e incazzata.
Asuka sospirò, seduta sul letto accanto a Marylin che riposava sotto le coperte, accarezzandole i capelli che avevano precedentemente sciolto per farla stare più comoda sul cuscino.
< Calmati, Alexis, non si risolve nulla così... > suggerì per l’appunto la Devil Slayer.
< Col cazzo che non si risolve nulla! > gridò Naoko, fuori di sé dalla rabbia < Adesso vado lì e li concio per le feste, tutti quanti! Come si sono permessi non solo di attaccare dei nostri compagni... ma di prendersi gioco di noi?! Non c’era certamente bisogno di farci sapere che la loro gilda del cazzo si trova nella città di Malva! >
Naoko era un tipo orgoglioso, questo si era capito, quindi nessuno si era stupito più di tanto quando quel bigliettino con su nome e indirizzo era saltato fuori dalla scollatura di Alice, del tutto ignara della cosa, tra l’altro.
< È chiaramente una sfida > annunciò Ayaka, terribilmente seria, da far quasi paura < Ci stanno sfidando e sanno che andremo a riprenderci i nostri amici, per questo organizzeranno trappole e imboscate... quello che non mi spiego è perché >
< Non ne sono sicura ma credo di conoscere il Master > spiegò Lisanna incrociando le braccia sotto al seno < Dovrebbe chiamarsi Séline e la gilda consta di 4 membri, lei esclusa >
< Soltanto quattro?! > esclamò Naoko.
Lisanna annuì < Dark Arts è alquanto famosa. Anche se sono solo in cinque, hanno raso al suolo diverse gilde e città, dovrete fare attenzione >
< Non preoccuparti zia, andrà tutto bene > affermò la bionda maga con un sorriso determinato in volto < Andiamo a riprenderci Alék e Ryoko, facciamo vedere loro chi comanda e torniamo a Magnolia. Non ci vorrà poi molto, no? >
< Vuoi andare anche tu? >
< Certo! > esclamò Ayaka < Non accetto che due miei compagni vengano catturati e sarà meglio che tutti lo capiscano altrimenti vedrò di far loro molto male >
Asuka si lasciò sfuggire una risatina mentre Alexis sbuffò grattandosi la testa, ora visibilmente più calma.
I singhiozzi di Alice attirarono l’attenzione di tutti i presenti, facendoli voltare verso di lei < M-Mi dispiace... avr-ei dovuto combattere meglio... >
Ayaka scosse la testa < Non preoccuparti, Alice! Non è certo colpa tua... piuttosto tranquillizzati e pensa a riposare. Del resto ci occupiamo noi >
< No. Voglio venire anch’io > esclamò tutto d’un tratto, stringendo la presa sulle lenzuola mentre gli occhi le si riempirono nuovamente di lacrime.
Alice si sentiva uno schifo. Non riusciva a guardarsi in faccia, il fatto che li avessero colti di sorpresa non contava... avrebbe dovuto insistere anche con Byakko e non farsi trascinare via con Marylin.
Avrebbe dovuto combattere di più.
Per questo voleva andare < Voglio rendermi utile e dimostrare a me stessa che posso farcela da sola... non sopporto che i miei amici vengano catturati per salvare me, non posso accettarlo! >
La maga del Take Over la guardò con un sorriso intenerito per poi annuire < Bene! Allora, siamo io e Alice... chi altro vuole venire? >
< Non posso aspettare che quell’idiota di mio fratello torni, devo riempirlo di botte giusto un attimo dopo averlo salvato... che non si ripeta più che mi faccia preoccupare in questa maniera! > esclamò Alexis, piena di vigore.
Naoko non fu da meno < Prenderò a calci quegli idioti che osano prendere in giro Fairy Tail, nessuno si salverà dalla mia ira! >
< Vengo anche io > affermò convintissima Asuka alzandosi in piedi < Ho dello stress accumulato, sarà l’occasione buona per rilassarmi >
Agli occhi di Lisanna parve rivivere quelle esilaranti scene delle passato, tutte le volte che i suoi compagni si adoperavano per qualcuno. Lo spirito della gilda stava risollevandosi grazie a quei ragazzi, grazie ad Ayaka e agli insegnamenti preziosi che l’avevano fatta diventare quel che era: un Master eccezionale!
< Io rimango qui con Marylin, allora... > disse l’albina dopo un po’, mentre la ragazzina ancora dormiva sul lettino < Anche perché senza la mia magia non credo possa esservi tanto utile... tornate tutti sani e salvi >
< Piuttosto, hai qualche altra informazione sulla gilda? > chiese Asuka.
Lisanna annuì < So che fa parte di un’alleanza. Ai miei tempi c’era stata un’altra alleanza, detta Alleanza Balam ma questa conta ben cinque gilde oscure e alcuni dicono che una di queste sia formata da mostri... > spiegò la donna < Quindi fate attenzione >
Ayaka le sorrise e annuì, poi uscì dall’infermeria con tutti gli altri al seguito < Va bene, ragazzi. Si va a  Malva!! >
Questa frase fu l’ultima che giunse alle orecchie di Lisanna, poi alla gilda ci fu il silenzio. Nonostante fosse diventata ormai una donna, ancora non riusciva a trattenere le lacrime per l’emozione: era come rivedere sua sorella, anche se ringiovanita e nonostante fisicamente avesse preso i colori di Laxus, aveva dei tratti praticamente uguali a quelli di Mirajane.
I lineamenti, per esempio, erano quelli di Mira.
Per il carattere, Lisanna aveva paura che l’influenza di tutti gli innumerevoli “zii” avesse avuto la meglio anche se c’era sempre qualcosa che le ricordava i due maghi che erano i suoi genitori: aveva potuto vedere il sorriso incoraggiante e dolce di Mirajane, la praticità con cui aveva gestito la rabbia dei suoi compagni come avrebbe fatto Laxus, quello che poi era diventato l’Ottavo Master di Fairy Tail.
Lisanna ripensò a quel giorno lontano. Da quel momento non aveva più rivisto nessuno se non quei tre ragazzi che non si erano dati pace e che in quel momento stavano girando in lungo e in largo per trovare tracce e indizi della loro casa.
Ayaka Dreyar” si disse con un sorriso “Metticela tutta e non mollare!
Intanto i maghi si erano messi in cammino e per la strada Ayaka non disse assolutamente nulla, a detta di Naoko stava orchestrando un modo per far pentire a quei cinque maghi oscuri di essere nati. Già si immaginava le urla e venne percosso da un brivido lungo tutta la schiena.
In tutto ciò, erano arrivati alla gilda nemica poco dopo che il sole fosse tramontato e a illuminare il loro obiettivo vi era solo la luce della luna.
Sempre senza dire una parola, Ayaka si diresse verso il portone principale. Non aveva senso infiltrarsi, dato che quelli li stavano chiaramente aspettando e tutti gli altri erano d’accordo con lei.
Spalancò la porta con un colpo secco delle braccia e attese qualche secondo nel salone oscurato: c’era qualcuno anche se il buio lo nascondeva.
< Prego, prego... entrate pure... > disse una voce maschile e divertita < Non vi mangiamo mica >
< Dicci dove sono i nostri compagni, razza di imbecille o giuro che vengo lì e ti prendo a calci!! > gridò Naoko stringendo i pugni per la rabbia.
Ayaka avanzò con serietà, venendo seguita immediatamente dagli altri e il fatto che la porta si chiuse da sola con un tonfo non significava certo che le cose sarebbero andare propriamente come Ayaka avrebbe voluto: fosse per lei li sistemerebbe tutti subito così se ne sarebbero andati e avrebbero cenato prima.
La voce maschile rise di gusto poi la luce al centro della sala venne accesa e i membri di Fairy Tail si trovarono dentro quello che sembrava una stanza circolare dalle pareti bianco latte dove non c’era l’ombra di una singola porta.
La figura davanti a loro aveva ai lati dei teli che coprivano chissà cosa (uno per lato) ed era un uomo sui trent’anni < Mi chiamo Wok, signore e signori. Benvenuti alla gilda Dark Arts, è un piacere conoscervi! >
< Meno chiacchiere e dicci perché avete rapito due dei miei maghi > disse Ayaka incrociando le braccia sotto al seno, cosa che non sfuggì all’uomo che si colorò lievemente di rosso.
Ciò fece alzare un sopracciglio ad Asuka facendola sospirare... come al solito gli uomini non sanno dare un ordine preciso alle loro priorità e non sanno dare retto al loro cervello anziché al loro “amichetto”.
< Allora?! > ad alzare la voce fu Alexis, che non ne poteva più di aspettare.
L’uomo si riscosse e un sorriso divertito gli illuminò il volto ambrato < La nostra Master, Séline, vuole mettere alla prova la vostra insulsa gilda > iniziò, facendo tremare di una lieve rabbia la bionda Master < È per questo che vi abbiamo fatto venire qui e prendere parte a delle prove! >
< Prove? >
< Esatto! > esclamò ancora l’uomo < Se supererete tutte le prove, allora vi ridaremo i vostri amici! > e detto questo sfilò i due teli dagli oggetti che oramai avevano attirato l’attenzione di tutti.
Quasi venne un colpo a tutti quando si resero conto che quei due oggetti non erano altro che due statue. Due statue raffiguranti Ryoko e Alèk.
Alexis strinse i pugni e gli occhi cominciarono a colorarsi di rosso così come le punte dei capelli < Che diavolo gli avete fatto?! >
< Nulla di cui tu debba preoccuparti! Ma ti avverto... se dovessi morire loro due non potrebbero mai tornare come prima, quindi non vi converrebbe neanche iniziare una lotta... anche perché io sono estremamente più forte di tutti voi messi insieme! >
< Che cosa?!!! > gridò Naoko imbestialito.
Alice ricordava quel tizio... era insieme agli altri due che avevano abbindolato Alèk e Ryoko e se non fosse stato per Byakko, anche lei avrebbe fatto la loro stessa fine: catturata dal nemico.
L’uomo aveva corti capelli marroni, occhi rotondi e una mascella appuntita: non se lo sarebbe mai potuto dimenticare.
< Prima di iniziare, però, vi pregherei di mettere questi! > e lanciò in direzione dei maghi degli anelli.
< E perché mai dovremmo metterli? Potrebbero essere delle bombe... > disse Asuka, guardandolo con astio.
L’uomo alzò le spalle < Se volete rivedere i vostri amici in grado di muoversi allora mi sa che siete obbligati... >
Ayaka si infilò l’anello dorato senza batter ciglio e poi assottigliò gli occhi < Dicci cosa dobbiamo fare e noi lo facciamo, se non ci piace ti riempiremo di pugni finché non supplicherai pietà > sibilò gelando i presenti.

 

Alla stazione, Kasai si stava sforzando a non pensare ai quei maledetti che aveva incontrato poche ore prima, cercava invece di spostare la sua attenzione su cose molto più importanti: una volta raggiunta l’ennesima città avrebbe dovuto cercare una soluzione a quel suo problema, avrebbe dovuto racimolare dei soldi e tante altre cose di questo tipo.
Invece non riusciva proprio a concentrarsi, anzi.
E poi c’erano loro.
Si lasciò andare in un sospiro quando vide il treno arrivare ma non appena le porte si aprirono per permettere il via vai dei passeggeri, ecco che sentì una voce e un debole tocco sulla spalla < Nuovamente salve > e Kasai, quindi, si voltò verso la fonte di quella voce tanto divertita e quasi gli venne un colpo quando si ritrovò con il naso di un gatto premuto contro il proprio.
Soltanto dopo qualche attimo riconobbe gli occhi rosa del micio nero e fece un salto indietro di almeno due metri < Ancora tu!! > sbraitò guardandolo terribilmente storto, attirando l’attenzione di tutti i civili che passavano da quelle parti < Adesso giuro che la facciamo finita con quest- >
< Per favore, aspetta un attimo > disse il gatto sedendosi compostamente e alzando una zampetta per fargli segno di fermarsi < Ho delle cose importanti e interessanti da dirti, caso il mio Kasai Akuma >
< Che cosa vuoi, stupido gattaccio strano? > chiese allora il rosso < Prima sputi il rospo e prima potrò darti fuoco con le mie mani >
Kyle sospirò scuotendo il capo, terribilmente sconsolato da cotanta... non sapeva nemmeno come chiamare l’atteggiamento del Devil Slayer, sta di fatto che gli stava facendo perdere un sacco di tempo.
Neanche due secondi dopo, ecco che ritrovava quel suo ghigno irritante < Non sei preoccupato per i tuoi amici? >
Il rosso alzò un sopracciglio < Chi intendi? >
Con un agile balzo, il gatto atterrò sulla spalla di Kasai che allontanò la testa da quell’ammasso di pelliccia nera come se rischiasse di scottarsi... similitudine tristissima...! < Ma come “chi”? La bella Master bionda, la passionale Signora degli Elementi, il ragazzo più famoso e ambito del Magazine Sourcerer, la piccola vestita da gotic lolita, la bimbetta degli specchi, la donna pericolosa col pancione, il nanetto da giardino più orgoglioso del mondo, la ragazza strana... ti ricordano qualcuno? >
Kasai lo guardò quasi schifato.
< Passionale? Alexis? Davvero? >
< Dì quello che vuoi ma secondo la mia personale esperienza le ragazze che all’apparenza si mostrano fredde e insensibili sono quelle che a letto ci sanno fare meglio...! Delle vere leonesse >
< ...Sì... Certo... > non era veramente sicuro, ma decise di dargli retta perché il suo istinto gli disse che c’era qualcosa di veramente importante in quello che doveva dirgli e voleva che sputasse il rospo il più in fretta possibile < Comunque, cosa vuoi? >
Kyle mostrò un sorriso che, fatto da un gatto, metteva davvero i brividi e si posizionò sulla testa del rosso Devil Slayer, sempre sedendosi composto < Un uccellino mi ha detto che una certa gilda oscura ha rapito due maghi mooolto promettenti! >
< E allora? >
< E allora si tratta di Alèk e Ryoko, brutto pezzo di idiota! > sbottò alla fine senza però scendere dalla sua testa.
Kasai, d’altro canto, strinse i pugni e quasi stava per darselo uno in testa, ma si trattenne per puro amor proprio < Senti chi parla!, un tizio che va in giro come un gatto o vestito da pinguino è senz’altro un cretino! > poi però una lampadina gli si accese nella testa, facendogli sgranare gli occhi < Che?! Alèk e Ryoko?! >
< Già, già... che hai intenzione di fare, quindi? >
< Mi sembra ovvio, gattaccio-pinguino: sai dove sono? >
Kyle fece un ghigno che, dalla posizione in cui si trovava, Kasai non poté vedere < Malva. Ti consiglio di fare in fretta però. Altrimenti arriverai che sono già tutti morti >
< Non dire cavolate > ribatté mentre si stava già dirigendo verso un’altra linea ferroviaria < Ayaka non permetterebbe mai che un membro di Fairy Tail rimanga anche solo ferito e se dovesse succedere gonfierà di botte il nemico fino a ucciderlo >
Kyle alzò le spalle < Vero. Ad ogni modo si tratta della gilda Dark Arts, fa parte della cosiddetta Alleanza Angelica assieme ad altre quattro gilde oscure... ne hai sentito parlare? >
Ma ormai il rosso non lo stava più sentendo, impegnato com’era a correre.
Bene, anche questa è fatta” si disse Kyle con un sorriso enigmatico, per poi guardare verso una zona precisa, un luogo lontano laddove era convinto ci fosse lui “Lascio il resto a te, brutto teppista”.

 

Wok aveva spiegato che avrebbe scelto lui i partecipanti alle varie prove tra i cinque maghi di Fairy Tail, ovviamente la cosa andava a loro vantaggio.
Per questo, dopo un attenta riflessione, puntò prima un dito contro Alice e poi l’altro contro Naoko con un sorriso di vittoria sulle labbra < Ho deciso! Voi due disputerete la prima prova! > poi si voltò e andò verso una porta facendo segno loro di seguirli.
Prima di raggiungerlo Alexis si fermò a guardare la statua di suo fratello stringendo i pugni. Era chiaro: avrebbe ucciso Alèk una volta risolto tutto quel casino.
Una volta oltrepassata la porta si trovarono in quella che sembrava una... bisca?
< Siamo seri? > fece Asuka inarcando un sopracciglio.
La mora si guardò intorno con attenzione senza proferire parola mentre Wok indicava agli spettatori delle sedie poste vicino a un muro così che avessero di fronte il tavolo.
Alice si accomodò leggermente tremante sulla sedia indicatale e lo stesso fece Naoko anche se riluttante: avrebbe voluto sistemare le cose a modo suo ma così facendo avrebbe messo a repentaglio la vita degli amici.
Con l’amaro in bocca si decise di stare al loro gioco almeno fino a quando la situazione non migliorava.
< Bene, ora è il momento delle spiegazioni. La prima prova è una partita a poker! > al che Alice sobbalzò sulla sedia < Sarete in quattro a giocare > e, schioccando le dita, fece entrare due figure avvolte da mantelli neri, un uomo e una donna, ma non era possibile per nessuno di loro sapere che faccia avessero a causa delle maschere da volpe e da cane.
< Le regole del gioco dovreste saperle tutti e due, no? >
Alice alzò debolmente la mano < Ehm... veramente non molto >
Wok la guardò per un istante ma riprese a parlare come se niente fosse < Pazienza. Che dobbiamo farci? Neanche io sono un grande appassionato di questo gioco... > e invece era stato tutto un piano: aveva capito che quella ragazza non era una persona amante del gioco d’azzardo e quel piccoletto era troppo giovane per sapere anche come si tenevano in mano le carte, quindi la vittoria era sua... non c’erano dubbi.
E inoltre...
< Allora, cominciamo? > fece Naoko sedendosi scompostamente < Finiamo in fretta così ci riprendiamo i nostri amici >
< M-Ma... come faccio? Non ci ho giocato molte volte... >
Naoko si voltò a guardare l’amica che era arrossita per la vergogna < Non preoccuparti. Rilassati e andrà tutto bene, ci penserò io. Basta che uno di noi due vinca, giusto? > chiese, rivolgendosi infine a Wok, che annuì sospettoso.
Forse aveva iniziato a capire che Naoko non era un bambino e avesse qualche anno in più...!
< È una sorta di due contro due > spiegò Wok < Sono in tutto dieci mani, io sarò il mazziere. Pronti? >
I quattro giocatori annuirono, chi più deciso e chi meno, ma ugualmente pronti. 
Wok consegnò cinque carte a ognuno, in attesa dell’inizio del vero piano.
Perché ovviamente Dark Arts aveva un piano ber orchestrato e molto presto se ne sarebbero accorte anche le “fatine”.
La prima mano venne vinta dalla donna dalla maschera di volpe, cosa che provocò un moto di risa del mago nemico il quale fece stizzare il biondo esageratamente tanto < Che cazzo hai da ridere?!! >
Wok lo guardò sadicamente divertito ma la risposta alla domanda era chiara, soprattutto dopo che i maghi di Fairy Tail sentirono un lieve fastidio laddove portavano l’anello dorato consegnato dalla gilda oscura: come una piccola puntura.
Ayaka sgranò gli occhi e attivò il suo potere quasi inconsciamente facendo apparire un cerchio magico nero ai suoi piedi che scomparve in un batter d’occhio con suo grandissimo disappunto.
< Lasciate che vi spieghi, ridicole fatine > disse Wok trattenendo a stento le risate con una mano sulla bocca < L’anello che vi abbiamo dato è pieno di veleno, ogni volta che perdete una mano questo vi inietterà il veleno per cui nessuno ancora è riuscito a trovare un antidoto...! > spiegò per poi scoppiare definitivamente a ridere.
Naoko tremava dalla rabbia, stringeva i pugni sul tavolo.
< Vigliacchi > sibilò Alexis mentre le forze pian piano l’abbandonavano costringendola a starsene seduta su quella maledettissima sedia.
Asuka non si mosse, più che altro era terrorizzata per via del bambino che portava in grembo.
< Per aiutarvi, d’ora in poi i due giocatori potranno scegliere a chi verrà iniettata la dose di veleno... a voi l’onore di scegliere, eh? Che dite? > ovviamente si trattava di una domanda retorica.
Ayaka assottigliò gli occhi < Non si tratta solo di veleno che irretisce i muscoli del corpo, non è vero? C’è dell’altro... >
< Perspicace, giovane Master > fece lui voltandosi a guardarla < In effetti il veleno è stato creato apposta non solo per impedire movimenti ma anche per compromettere l’utilizzo della magia. Se ci provate, potreste perderne il controllo e... > lasciò la frase in sospeso, per far capire ai maghi di Fairy Tail che se si azzardassero a utilizzare la magia potrebbero farsi male a vicenda senza volerlo.
< Alice > la ragazza si voltò verso Naoko che intanto aveva fatto avvicinare leggermente la sua sedia alla propria, per poi guardarla negli occhi < Vinceremo noi. Stai tranquilla, ce la possiamo fare. Chiaro? > in un certo senso Alice riusciva a vedere una piccola scintilla di paura negli occhi azzurri del ragazzo.
Le stava dicendo che ce l’avrebbero fatta anche per darsi coraggio, senza scoppiare in grida isteriche e restare lucido per la partita.
Se c’era una cosa di cui poteva essere certa era il fatto che era dotata di grande empatia, per questo si obbligò a mostrare un’espressione decisa e ad annuire.
< Dai carte > esclamarono insieme, determinati a vincere come non mai.
Il giro successivo venne vinto proprio da Alice che era in fibrillazione per esserci riuscita per poi alzare lo sguardo verso il compagno di partita che le sorrise incoraggiante.
Wok, che si trovava leggermente più in alto grazie a una pedana, cercò di nascondere un ghigno prima di dare nuovamente carte. A quel punto vinse l’uomo con la maschera.
Naoko digrignò i denti, la sua rabbia era chiaramente visibile: ora avrebbe dovuto scegliere tra i suoi amici... una cosa del genere non doveva succedere!
< Ho scelto > affermò Alice risoluta come non l’aveva mai vista < Dia a me il veleno > disse, stringendo i pugni sul suo grembo e fissando con ostinazione il nemico che rideva sotto i baffi.
< Se proprio ci tieni, okay >
< Aspetta! Alice! > ma Naoko non fu abbastanza veloce nell’afferrare la sua amica perché una dosa massiccia di veleno penetrò nel suo corpo sempre attraverso l’anello dorato che stringeva al dito indice < Come farai a giocare se ti avveleni, stupida?! >
Alice tremò impercettibilmente prima di guardarlo in faccia con un sorriso < Ce la farò, Naoko. Questa volta lotterò per davvero per la gilda e i miei amici, non permetterò che facciano loro del male! >
Al biondo che ancora stringeva con forza una mano sulla spalla della ragazza costò molto annuire e accettare questa sua decisione: afferrò una sua ciocca di capelli e si mise a osservarli.
Alice arrossì leggermente per questa sua strana azione ma non sapeva che per Naoko quel semplice contatto lo tranquillizzava. Poteva essere orgoglioso quanto voleva e fare la voce grossa ma in fondo aveva paura così come aveva paura lei e non poteva permettere, così come aveva detto poco prima la ragazza, che gli altri venissero avvelenati a causa sua.
La partita continuò arrivando finalmente alla mano supplementare: il punteggio era di cinque a cinque.
Oramai Alice non riusciva quasi più a muoversi, teneva le carte in mano per miracolo, mentre le tre ragazze sedute sulle sedie avevano paura che non ce la facesse a sopportare tutto quel veleno in corpo.
La bionda non riusciva nemmeno a tenere gli occhi aperti e la sua pelle aveva cominciato a diventare troppo bianca, le labbra si colorarono lievemente di blu e faticava a respirare. Quel veleno maledetto la stava uccidendo, dovevano muoversi!
< Datti una mossa!! > esclamò Naoko lanciando un’occhiataccia a Wok che se la stava prendendo troppo comoda per i suoi gusti.
Una volta avute le carte in mano sgranò gli occhi: su ogni carta c’era una lettera scritta nero su bianco che diceva chiaramente...
< MUORI > udì il sibilò di Wok appena poco prima che delle grosse radici sbucassero fuori dal pavimento per intrappolargli le gambe, il busto e il braccio sinistro.
Alzò lo sguardo su Alice che non era messo tanto meglio di lui, anzi, quei grossi rami si stavano strofinando con veemenza contro il getto generoso della bionda facendola arrossire peggio di un pomodoro maturo.
< Dannazione! Non era così il gioco! > esclamò Alexis e Naoko, voltandosi verso di loro, capì che anche loro tre erano state imprigionate da quei grossi rami che sembravano usciti chissà dove.
Wok scoppiò a ridere giocherellando con un grosso pennello tra le mani < Mie care “fatine”, non posso permettere che arriviate alla seconda prova tutti interi... devo prima prendermi qualcosa che vi è caro altrimenti che gusto c’è? >
Ayaka dovette sforzarsi molto per non iniziare a sparare saette ovunque, se l’avesse fatto avrebbe perso il controllo e avrebbe fatto del male si suoi amici... doveva trovare il modo di disintossicarsi da quel veleno altrimenti sarebbe stato difficile utilizzare la magia...!
< Ma voi continuate la vostra partita, maghetti > disse a Naoko e Alice, uno con la sola mano destra libera e l’altra che quasi sveniva dalla vergogna e dalla febbre alta < Facciamo così... io vi do le vostre carte coperte... se decidete di volerle vedere questi rami vi stritoleranno fino a che non possiate più respirare, se decidete di andare alla cieca, beh... sarà soltanto questione di fortuna, che vi devo dire? >
< Muoviti, stronzo!!! > gridò Naoko mentre i rami stavano avvolgendogli il collo.
Wok fece come gli era stato urlato e ben presto sia Naoko che Alice si ritrovarono con cinque carte coperte davanti a loro.
< N-Naoko... come f-facciamo...? > chiese la bionda non sapendo davvero più che fare: la sua determinazione stava scemando con la poca lucidità che le era rimasta, si sentiva svenire ogni secondo che passava.
Lui  guardò Wok con rabbia < Fammene vedere due! > poi si girò verso Alice < Tu non ti azzardare a guardarle, okay? Ci penso io, hai già dato abbastanza, lascia che ci pensi io >
< M-Ma... >
< Sta’ zitta e fammi fare!! > ma non fece in tempo ad aggiungere altro che i rami strinsero violentemente attorno al busto e le gambe, si sentiva come schiacciato e non riusciva a muovere un solo muscolo.
Ma quando vide le carte quasi imprecò: non bastava vederne due, dannazione!
Lanciò un’occhiata alla Master che era riuscita ad afferrare un ramo e lo stava quasi stritolando tanto che era arrabbiata ma più stringeva più si sentiva sopraffare soprattutto all’altezza del seno: quel tizio, che evidentemente comandava i vegetali, doveva essere un vero pervertito dato che faceva di tutto per mettere più in mostra quello che le ragazze cercavano di nascondere.
< Voglio vedere tutte e cinque le carte! > urlò ancora
< N-Naoko! >
< Ti farai ammazzare, dannazione! >
Il senso di mancamento si fece sentire immediatamente dopo, al che il ragazzo socchiuse gli occhi ma li riaprì subito perché non poteva arrendersi proprio ora.
Ce la doveva fare.
La partita continuò come se niente fosse ma più a rilento data l’impossibilità dei maghi di Fairy Tail anche solo di parlare senza sentirsi soffocare.
< Mi spiace, fatine... > annunciò Wok quando i due tizi mascherati misero giù i loro punti: un full e un poker di sette.
Le carte di Alice, invece, avevano solo una misera coppia di 10 senza che le avesse guardate mentre Naoko se la rideva sotto i baffi < Ho vinto, stronzo! Scala reale!! > esclamò con un sorriso vittorioso sulle labbra.
Wok dapprima gli tremarono le spalle per la rabbia di aver perso ma tornò nuovamente quello di prima facendo finta di nulla < Ma che bravi, avete superato la prima prova... davvero fortunati, non c’è che dire > afferrò la tavolozza che fino a poco tempo prima teneva nascosta agli occhi degli altri e cominciò a mescolare alcuni colori a caso < Ma questa non è solo che una copertura, miei cari ospiti! >
Le figure mascherate si fecero rapidamente da parte mentre Wok prese a disegnare qualcosa su di una pergamena da cui cominciarono a uscire numerosi rami uguali a quelli che li stavano stritolando vivi.
< Dannato! Lasciaci andare!! > strillò Alexis al limite della sopportazione mentre i suoi capelli diventavano rossi così come i suoi occhi < Ti brucio vivo se non rispetti la parola data! >
< Aspetta, Alexis! Anche se minima, hai comunque una traccia di veleno nel tuo corpo: inizierai a bruciare tutto e persino te stessa se fai sul serio! > l’avvertì Asuka.
La mora aggrottò le sopracciglia < Non m’importa se rimango ustionata! Giuro che gliela faccio pagare! > aveva lo sguardo fisso su un Alice che a stento teneva gli occhi aperti mentre veniva stretta sempre di più.
< L’antidoto al veleno vi verrà dato una volta superata la seconda prova... ma non so se riuscirete ad arrivarci vivi! > disse Wok divertito dalla situazione.
A un certo punto però accadde qualcosa.
Perché all’improvviso comparve un’enorme tigre bianca dalle striature nere dallo sguardo feroce e che sembrava avercela a morte con Wok, tanto che snudò le zanne e mostrò gli occhi iniettati di sangue < Hai visto? Te l’avevo detto... la prossima volta che mi dici “non comparire sempre, anche quando non serve” ti rinfaccerò questo momento Alice! > era una tigre maschio.
La tigre parla???!!!” era più o meno il pensiero di tutti in quel momento, poi però fecero caso a quel che aveva detto... “Conosce Alice??!!
< B-Byakko... > mormorò la ragazza ormai al limite delle forze < S-Sei ar-rivato... >
< Già > fece l’animale dagli occhi cerulei facendo un balzo verso Alice e tranciando di netto i rami che la intrappolavano e facendosela cadere su dorso come se niente fosse < Ora ti porto via di qui, Alice >
< A-Aspetta! > esclamò la bionda stringendo con forza il pelo della tigre < I-I miei... ami-ci hanno... b-bisogno di me... > disse con voce flebile, scendendo dal dorso di Byakko e rimanendo in piedi.
Le gambe le tremavano ma non le importava.
< G-Grazie... per essere venuto fino... a qui >
Byakko si teneva vigile e pronto ad attaccare quel tizio che osservava la scena con malcelata irritazione: insomma, questa tigre stava letteralmente distruggendo i suoi piani! < Dannato felino, giuro che ti faccio a pezzi! > e in meno di un secondo disegnò sulla pergamena una grossa gabbia che cadde sonoramente sulla coppia ragazza-tigre imprigionandoli.
Il ringhio della tigre fece eco da tutte le parti < Razza di stupido umano, credi che una gabbia del genere possa impedirmi di portare in salvo la mia Alice?! Fatti sotto e vediamo se non andrai a piangere dalla mamma!! > un’autentica tempesta si abbatté prima contro la gabbia e poi contro Wok che all’ultimo secondo riuscì a scamparla disegnando un muro davanti a sé.
< R-Ragazzi... tenete duro... sto a-arrivando... > disse Alice quasi strisciando verso Naoko con passo malfermo.
< Alice! Ferma lì! > esclamò la tigre, saltando agilmente e distruggendo ogni singolo ramo che intrappolava i quattro maghi che finalmente poterono tornare a respirare normalmente e raggiunsero Alice prima che cadde a terra.
Infatti Ayaka e Naoko la presero appena in tempo prima che si sfracellasse al suolo, subito dopo arrivo Byakko che ringhiò pericolosamente contro i due. Ma né la Master né Naoko si allontanarono, anzi, Ayaka lo guardò con sguardo riconoscente < Ti ringrazio per essere comparso all’improvviso e averci dato una mano ma non devi temere: noi siamo amici di Alice e la proteggeremo costi quel che costi > affermò con convinzione.
< Non mi è sembrato che la steste proteggendo, umani >
Naoko fece appena in tempo a estrarre qualcosa dalla tasca dei pantaloni beige che la tigre quasi gli mangiò la mano, il che lo fece irritare abbastanza < Ehi! Sto cercando di annullare l’effetto del veleno, tigre di merda! Vedi di non intralciarmi! >
Asuka sospirò < Non c’è bisogno di offendere una tigre che ci ha appena salvati, non credi? E poi... con che cosa pensi di preparare un antidoto? >
Naoko sorrise sghembo < Ma io ce l’ho già pronto > spiegò facendo sorprendere tutti < Questo tipo di veleno è rarissimo ma io ho avuto la possibilità di studiarlo per bene e di creare diversi antidoti... alla fine sono riuscito a crearne uno che annienta quasi tutti i tipi di veleno: ecco la nostra salvezza! > esclamò, fiero di se stesso.
Ad Ayaka brillavano gli occhi < Davvero?! Wow! >
Naoko annuì ma il suo sorriso si rabbuiò all’istante < Ma la quantità che posseggo al momento non è sufficiente per curare tutti... Alice ha la priorità ma facendo così soltanto un altro di noi potrà usufruire del siero >
< Non c’è un attimo da perdere > fece Alexis poggiando le mani sui fianchi < Dai quello che resta dell’antidoto ad Asuka. Non possiamo permettere che anche il bambino ci rimetta la vita, dico bene? > la Master sembrò essere d’accordo e la donna ringraziò tutti dal più profondo del cuore e giurò a se stessa che avrebbe ricambiato il favore.
Naoko non perse tempo: aprì la boccetta e fece cadere esattamente tre gocce di liquido azzurrino sulla lingua di Asuka che ingollò automaticamente sentendosi già più in forze rispetto a prima < Sei un grande, Nao! Saresti potuto essere un medico eccezionale! > esclamò sentendo le energie aumentare.
Ma Wok era lì a guardarli con una vena di rabbia che minacciava di scoppiare e presto cominciò a disegnare cose a casaccio attorno a lui: non aveva bisogno di una tavolozza o di un foglio dove disegnare per rendere vive le cose che disegnava... la sua era una magia simile alla Solid Script, una sua variante < State per essere annientati!! >
Ayaka si lanciò verso di lui ma le due figure mascherate le bloccarono la strada afferrandola per i polsi ma Asuka fece comparire un enorme muro di vetro al che i due nemici furono costretti ad allontanarsi < Ti farò pentire di aver fatto del male ad Alice a tutti gli altri, canaglia >
< Non potete sconfiggermi, ridicole “fatine”... perché ho i vostri amichetti in ostaggio e se io vi dico di farvi ammazzare voi lo fate altrimenti li ucciderò!! >
Alexis quasi ruggì come un animale mentre Naoko era concentrato a far bere alla ragazza stesa a terra tutto il siero per far sì che almeno se ne potesse andare sulle proprie gambe o per lo meno aggrapparsi a Byakko mentre fuggivano.
La grossa tigre snudò le zanne e si preparò all’attacco ma attorno a loro presero a comparire diverse figure che man mano che venivano create somigliavano sempre più al nemico, come se fossero delle copie, al che Wok li guardò con aria di sfida < Se ci tenete a prendere l’antidoto che il mio compagno ha nella stanza successiva allora dovrete passare sul mio cadavere! > gridò < Dovrete affrontare tutti i Wok che vedete in questa stanza! >
< Non ce la faremo... siamo troppo deboli > disse Alexis cadendo in ginocchio: quel poco di veleno che era ormai in circolo nel suo corpo la faceva vedere doppio, il che era un problema.
Naoko, invece, si mise entrambe le mani nelle tasche e si mise in piedi dopo essere stato accovacciato e rispose allo sguardo dell’avversario, più deciso che mai < A questo ci penso io, voi trovate un modo per aggirarlo >
Asuka ribatté prontamente < Sei forse impazzito? Il veleno che hai in corpo ti obbliga a non poter usare la magia... vuoi forse autodistruggerti? Non fare l’idiota e lascia che ti aiut- >
< NO!!! Ci penso io ho detto!! >
Ayaka e Alexis si voltarono a guardarlo preoccupate: fin tanto che gridava perché tutti lo prendevano per un bambino o per motivi simili, Naoko aveva gridato così forte solo in poche occasioni... come poco prima, quando intimava Alice di starsene buona e ferma perché fosse lui a essere stritolato.
Effettivamente avvertiva un dolore lancinante al busto e non voleva pensare a una costola rotta e non aveva scelta: quel tizio l’aveva fatto incazzare e ora voleva soltanto riempirlo di botte.
< E va bene > acconsentì la bionda maga del Take Over dando nuovamente le spalle all’amico < Ma se torni monco o peggio ancora, morto, ti farò patire le pene dell’inferno, Sappilo >
Nonostante i reclami di Alexis e Asuka, Naoko annuì ignorando entrambe e concentrandosi al massimo: le copie di pittura erano esattamente trentacinque. Ci avrebbe messo un po’ ma alla fine ce l’avrebbe fatta sicuramente.
< B-Byakko... > la voce flebile di Alice fece voltare non solo la tigre che avvicinò l’enorme testa alla ragazza per farsi accarezzare il muso < A-Aiut-a N-Naoko, okay? >
L’animale guardò il diretto interessato con stizza per poi annuire, dopotutto era la sua adorata Alice che glielo stava chiedendo.
< Poi mi spiegherai per bene chi sei, eh?, Byakko...? > fece Ayaka, tornata allegra come si mostrava alla gilda < Sei proprio una bella tigre, non c’è che dire >
< Ti sembra il momento per i complimenti? > era stata Alexis a parlare, rialzandosi con non poco sforzo < Andiamo e lasciamo questo nanerottolo qui. Quanto meno ci sarà la tigre a fargli da baby sitter... >
< EHI! Io non ho bisogno di nessuna baby sitter, CHIARO?!!! >
Asuka sghignazzò < Sì, Sì... lo sappiamo >
Naoko divenne rosso di rabbia: possibile che ancora pensassero a lui come a un bambino?! “Che palle...!!
Successe tutto in un secondo: Asuka distrusse il muro di vetro per poi sfondare la parete a cui Wok dava le spalle con una velocità inaudita con i pezzi di vetro reduci dal precedente muro che aveva creato.
I maghi si salutarono e così Naoko e Byakko rimasero lì con Alice sdraiata alle loro spalle che li guardava con le lacrime agli occhi: ancora una volta era stata completamente inutile.

 

La stanza (raggiunta solo dopo qualche minuti di corsa lungo un lunghissimo corridoio pieno di cornici senza quadri) era piena, stracolma di statue: c’erano statue ovunque.
Dappertutto.
< Lo scultore che ha realizzato queste opere ha davvero molto talento > disse Alexis.
Intanto lei, Ayaka e Asuka avevano iniziato a sentire il loro anello dorato stringere sempre di più e faceva un male cane. Sospettavano che la stessa cosa doveva avvertirla anche Naoko e persino Alice se non era svenuta.
Ayaka si guardò intorno fino a quando non si accorse di un particolare: c’era una figura che certamente non era una statua.
Questa ricambiò il suo sguardo completamente apatico e aprì la bocca per parlare. Decisamente non era una scultura < Bentrovate maghe di Fairy Tail. Io sono Asyût e, se siete giunte fin qui, vuol dire che avete superato Wok. Dico bene? Siete qui per l’antidoto? >
< Esatto > fece la Master < Daccelo senza fare storie e dicci dove sono i nostri amici che voi avete catturato e che state tenendo in ostaggio >
Il nemico questa volta era un ragazzo che non doveva avere più di quindici anni: aveva lunghi capelli blu scuro che incorniciavano un viso grazioso ma privo di qualsivoglia emozione e un paio di occhi neri come la morte.
< Affatto > rispose < A meno che non superiate la seconda prova non posso darvi nessun antidoto >
< Adesso basta con queste maledette prove!!! Che cosa volete ancora da noi?!!! > gridò Asuka stringendo i pugni per la rabbia.
Il ragazzo non mosse neanche un muscolo, se ne stava lì in piedi immobile come una statua a fissarle < La seconda prova è una gara... di bevute >
< Che?! > esclamò Alexis < Ci state prendendo in giro?! >
< Affatto >
Quel suo tono mi sta dando veramente sui nervi...!” pensò la mora arricciando il naso.
< E va bene > disse ancora Ayaka < Ma questa volta sceglieremo noi chi dovrà- >
< Affatto > la interruppe lui assottigliando gli occhi, unica azione compiuta esclusa quella del parlare fino a quel momento < Sarai tu a sostenere la prova >
Alexis sgranò gli occhi per poi mostrare un sorriso ironico < Davvero? Cioè... lei? Ayaka? > guardò verso Asuka che alzava le spalle < Va bene. Ciao Master! >
La bionda sobbalzò < Eeeeh?!! Cosa?! Mi lasciate qui da sola? >
< CERTO! > esclamarono entrambe in simbiosi < Quando avrai finito portaci l’antidoto, grazie > e detto ciò scomparvero oltre la porta alle spalle di Asyût che non fece niente né disse nulla.
La maga del Take Over sospirò e si spalmò una mano sulla faccia con rassegnazione.
< Hai paura di morire? > chiese quello.
Ayaka alzò gli occhi su di lui e un vago sorriso sadico le attraversò il viso < Affatto, caro Asyût. Ma rendiamo il gioco ancor più interessante... che ne dici di una scommessa? > dato che il ragazzo non fece niente interpretò il suo silenzio come un SI < Se vinci tu io ti darò tutto ciò che mi appartiene, persino la mia verginità... ma se vinco io... > e ci fu quella pausa, QUELLA pausa che avrebbe fatto morire di paura chiunque ma non un apatico di quel calibro < ... tu sarai il mio schiavo a vita... ci stai? >

 

Dopo l’ennesimo corridoio, questa volta però vuoto, Asuka e Alexis si ritrovarono in un’arena di pietra (al chiuso) con degli spalti vuoti tutt’intorno.
Al centro dell’arena c’erano le due figure, l’uomo e la donna con le maschere, in piedi, e altri due individui: una ragazza e un ragazzo.
La ragazza aveva lunghi capelli rosa fermati in numerose treccine e occhi color ambra mentre il ragazzo li aveva azzurri, corti e un paio d’occhi turchini. Se ne stavano mezzi abbracciati lì, ad aspettarle con un ghigno divertito.
Quando le due maghe di Fairy Tail li raggiunsero, si presentarono < Piacere, io sono Lola... mentre questo è il mio fidanzato Avram! Siete giunte fin qui... ma che brave che siete! >
< Lascia stare i convenevoli e ridateci i nostri amici > disse la Signora degli Elementi parecchio incazzata.
< Dici quel bel maschione e... >
<  ...la formosa ragazza che abbiamo preso? >
Asuka assottigliò lo sguardo < Sì, proprio loro. E ora diteci dove si trovano! >
Lola ridacchiò malvagia per poi schioccare le dita < Proprio qui > e le due figure si tolsero il mantello e la maschera che indossavano.
Quasi venne loro un infarto nel constatare che quei due tizi mascherato erano proprio Alèk e Ryoko! Però c’era qualcosa che non andava... i loro sguardi erano vacui, non accennavano nessun movimento verso di loro o un sorriso. Nulla.
< Che cosa gli avete fatto?! > ruggì Alexis mentre sentiva la magia scorreva pericolosamente nelle sue vene.
Lola si limitò a un’alzata di spalle < Non c’è tempo per le spiegazioni, vi dirò soltanto in che consiste la terza prova che dovrete superare... voi due dovrete combattere contro queste due piccole “fatine” che sono sotto il nostro potere finché non vi ammazzerete a vicenda! > non appena terminò ciò che stava dicendo la ragazza si avvicinò pericolosamente ad Alék abbracciandolo da dietro e facendo per salirgli sulle spalle, appoggiando il mento sulla sua spalla e avvicinando le labbra al suo orecchio < Vai e distruggile! >
Il corpo di Alèk si muoveva da solo e in un attimo si lanciò contro la sua stessa sorella che sconvolta, non ebbe il tempo di schivare il suo pugno allo stomaco che l’atterrò in un istante.
< Alexis! > gridò Asuka preoccupata e velocemente si mise tra i due fratelli pronta a difenderla < Glass Wall > disse e l’ennesimo muro di vetro si creò di fronte a lei.
Ma sapeva benissimo che con la sua forza, Alèk non ci avrebbe messo molto prima di infrangerlo. Si rivolse quindi alla mora che si teneva l’addome con un’espressione dolorante e incredula allo stesso tempo.
Incapace quasi di reagire, Alexis si limitò a stringere i denti trattenendosi dall’urlare.
< Non possiamo far loro del male... non sono chiaramente loro che hanno deciso di passare alla parte del nemico. Lo si può notare guardandoli in faccia > fece la rossa e quasi riuscì a tranquillizzarsi ma il pugno di Alèk contro il muro la fece sobbalzare.
Una grossa crepa si aprì nella parete trasparente.
< Alexis, dobbiamo cercare di immobilizzarli senza far loro del male >
La mora annuì < Ma come facciamo? Fermare mio fratello è praticamente impossibile a meno che non lo si ferisca gravemente >
Asuka si ritrovò d’accordo con l’affermazione della ragazza ma non riuscì a pensare altro che Alèk sfondò il muro con il secondo pugno e ricominciò il suo attacco violento contro le due.
Questa volta Alexis si concentrò a schivare i colpi ma si ritrovò presto con le spalle al muro e l’imponente stazza del fratello  la superava di qualche centimetro e preparava l’ennesimo colpo.
Lei non voleva ferirlo. Non poteva.
Non riusciva nemmeno a muoversi.
Le sembrava strano che fosse finita a dover affrontare suo fratello... insomma... nonostante tutto gli voleva bene!
< Glass Maze > il pugno di Alèk finì contro la scatola di vetro nel quale si ritrovò intrappolato dando alla sorella il tempo di andarsene.
Si sentiva terribilmente in colpa < Scusami, Asuka >
< Non preoccuparti, piuttosto... dobbiamo pensare a un modo per renderlo inoffensivo > ma nel dirlo Alèk aveva già frantumato la scatola e le guardava apatico.
A quel punto parlò Avram < Beh, direi di lanciarti anche tu nella mischia, no? > nel dirlo avvicinò Ryoko attirandola a sé per la vita < Vai, bellezza, e distruggile! >
In quel preciso momento la ragazza scomparve in quello che sembrava una specie di portale che si richiuse subito dopo. Senza che le due se ne rendessero conto però, Ryoko riapparve alle loro spalle con un paio di pistole magiche puntate contro la loro testa.
Fortunatamente Asuka se ne accorse in tempo e gridò alla mora di spostarsi.
I due maghi della gilda oscura se la ridevano seduti sugli spalti e non facevano nulla per nascondere questo loro sentimento < Siete ridicole! Se volete sopravvivere dovrete annientarli, non c’è altro modo...! >
Alexis non riuscì a evitare l’ennesimo colpo di Ryoko e un proiettile magiche le attraversò la gamba: non riusciva quasi più a muoversi a causa del veleno < Col cavolo...! >
Ryoko sparò vari colpi per impedire che Asuka si potesse avvicinare alla mora per aiutarla a rimettersi in piedi e la donna stava seriamente iniziando a scocciarsi.
E lei odiava essere scocciata.
< Ryoko!!! > gridò la rossa < Riprenditi, dannazione! Siamo noi! Asuka e Alexis! > per poi guardare con la coda dell’occhio Alèk che si avvicinava sempre più minaccioso alla propria sorella < E anche tu, Alèk! Non vedi che stai per ferire tua sorella?! Che vi è successo?! >
< È a causa del nostro incantesimo > spiegò Lola con un sorrisino < A causa nostra ora i vostri amici sono sotto il nostro più completo controllo! >
Avram annuì < Non avete scampo >
< Siete finite > Alexis si morse il labbro quando percepì suo fratello a un passo da lei.
< La gilda di Fairy Tail verrà nuovamente distrutta!! >
Alèk fece per afferrarla per il collo ma in un attimo i capelli di lei divennero verdi così come gli occhi e un potente terremoto fece tremare l’arena e le tribune, costringendo i due maghi nemici a mettersi in guardia.
Alexis li guardò con rabbia < Non avete alcun diritto di costringere i nostri amici a fare cose che non vogliono... > affermò decisa, ma tale decisione scemò nel momento esatto in cui la terrà cominciò a spaccarsi senza che Alexis stesse facendo niente.
Questo dev’essere l’effetto del veleno... Dannazione, la mia magia sta dando i numeri!
Data la situazione Avram decise di rendere le cose ancora più interessanti < Ryoko e Alèk, vi do un nuovo ordine...! > la sua espressione mutò in quella di un perfetto pazzo con tanto di sorriso storto < Suicidatevi > disse < E se qualcuno tenta di fermarvi allora uccidetelo senza pietà >
Il terrore sui volti di Asuka e Alexis si palesò immediatamente, soprattutto quando Ryoko si puntò le sue pistole alle tempie e si preparò a premere il grilletto mentre Alèk si diresse a passo spedito verso la spaccatura della terra, pronto ad afferrare quell’insolito pezzo di pietra appuntita e conficcarsela nel petto.
< Alèk!!! Dannazione, stupido! Fermati!!! > gridò sua sorella senza la forza di potersi alzare, i muscoli le facevano male e la ferita alla gamba peggiorava sempre di più < Alèk!! >
La Devil Slayer cercò di concentrarsi nonostante la situazione critica  < Punch Line Attack > disse e delle giganti mani di vetro apparvero dal nulla agguantando Ryoko bloccandole le braccia.
Poi ne creò un’altra con lo scopo di fermare Alèk ma questo, non appena si accorse dell’arto di vetro, lo colpì con un potentissimo calcio facendo volare schegge di vetro dappertutto.
Tutto successe in una frazione di millisecondo.
Alèk che avvicinava pericolosamente la punta contro il suo petto, Alexis che scattava in avanti, Ryoko che era riuscita a scappare dalla morsa delle mani di vetro attraverso i suoi portali interdimensionali e ora aveva persino recuperato la sua pistola... e poi un’esplosione.
Un’esplosione che fece collassare il soffitto.
< Uh, vedo che sei irruento come al solito > fece una voce maschile abbastanza divertita < Ma a quanto vedo non sei arrivato proprio in tempo, rosso >
Una figura alta e slanciata atterrò con grazia al cospetto dei maghi che stavano patendo le pene dell’inferno in quell’arena, rivelando in parte la sua identità. Perché non c’era nessuno lì che la conoscesse, semplicemente permise di poterla vedere in volto.
Indosso portava un top che le lasciava scoperto l’ombelico ma che evidenziava le sue forme, pantaloni larghi, guanti lunghi fino sotto le spalle e che si allacciavano attorno all’indice e al medio e un foulard legato al collo.
Era una ragazza abbronzata con delle simpatiche striscioline rosse sotto gli occhi, dello stesso colore i suoi capelli di media lunghezza. Infine aveva gli occhi azzurri brillanti di ilarità < Vi conviene arrendervi, siamo del Concilio e non abbiamo alcuna intenzione di- >
< Seras, non credo sia una buona cosa > a interrompere la ragazza fu una voce infantile, una bambina che se ne stava su quel che rimaneva degli spalti con un grazioso peluche e un gatto nero al suo fianco i cui occhi rosa splendevano d’interesse.
La bambina in questione aveva chiari capelli fiordaliso legati in due codini e un paio di occhi viola scuro < Non si scherza su queste cose >
La rossa sbuffò divertita < Uffa! Eddai, Kurumi... è solo un innocente scherzetto... > ma vedendo che l’espressione della bambina non cambiava poi molto si arrese con un alzata di spalle < E va bene. Ecco la verità: siamo dei maghi che hanno seguito un gatto nero che farebbe girare le scatole a chiunque in quanto una certa gilda è finita nei guai > spiegò con tono canzonatorio.
Asuka non poté credere ai suoi occhi.
Poi un’altra figura apparve con un balzo, atterrando giusto al centro dell’arena: era una persona che conosceva bene.
< Che ci fai qui? > gli chiese, infatti.
Il ragazzo fece scricchiolare le ossa delle mani, incavolato nero.
< Cavolo > imprecò < Non posso andarmene che ecco che vi cacciate nei guai >
Asuka alzò un sopracciglio, sinceramente confusa e incredula di fronte a quella frase uscita proprio dalla SUA bocca < Sei serio? >
Lola e Avram che avevano seguito tutta la scena si erano leggermente indisposti verso questi nuovi arrivati che avrebbero mandato all’aria tutto il loro piano < E voi chi diavolo sareste? >
La rossa sorrise a trentadue denti < Io sono Seraphina ma chiamatemi anche Seras, piacere! > poi indicò la bambina sugli spalti < Quella creaturina così piccola e carina è Kurumi Kimura e il gatto credo di chiami Kyle a quanto ho capito... che ne so io?! >
Una potente fiammata azzurra venne si scaturì dal ragazzo dagli occhi blu che era già pronto a colpire < Kasai Akuma. E state per fare entrambi una brutta fine >

 

< Com’è che avevamo concordato? >
< ...N-No... t-ti p...-preg-go...! >
Una luce sinistra illuminò quegli occhi, facendolo tremare ancora di più. Le sue labbra si muovevano sensuali contro il suo orecchio mentre sentiva le sue mani scendere sempre di più.
Ormai non gli restava che pregare.
< Mi spiace > disse il diavolo < Ora, vuoi o non vuoi, farai tutto quello che dico io >

 

 

 

 

 

 

ANGOLO DI AYAKA

Okay. Sarò quanto più breve mi riesce… spero.
Cosa ve ne pare?!! Sono estremamente curiosa di sapere cosa ne pensate. È arrivato finalmente il momento di menare le mani, yuppieee!!, vi ho lasciato con abbastanza suspense? Insomma... vi ho lasciati con Naoko e Byakko che sta per affrontare Wok, Ayaka che sta per iniziare a bere come non ha mai fatto in vita sua, l’inaspettato (???) intervento di Kasai, Seras, Kurumi e Kyle, e lo scambio di battute tra un certo diavoletto e qualcuno di mooolto impaurito... ALLORA?!
Per le spiegazioni di come quei quattro si siano riuniti dovrete aspettare il prossimo capitolo ma finalmente stiamo andando avanti, no? Ho altri quattro personaggi maschili da inserire (tra cui uno mio) e non vedo l’ora!
Li inserirò nel prossimo capitolo, prometto!

Non ho ancora scritto lo Special 02, scusate, ma preferisco aspettare un po’.

Ma cosa più importante!

Non so se dal prossimo capitolo ci riuscirò o dovremo aspettare che sconfiggano la gilda oscura ma credo sia ora di pensare alla love story dei vostri OC!
Evvai! (Oggi mi sento proprio gasata, wow) anche se si sono aggiunti altri personaggi e mi dovrei leggermente muovere visto che non potete aspettare in eterno, NO?! Bene.
Quindi, se avete idee sulla futura relazione che potrebbe avere il vostro OC, ditemelo per messaggio privato (anche più opzioni) e cercherò di accontentare un po’ tutti.

Se però qualcuno vuole aspettare perché non convinto, non fa nulla.
Anche perché come ho già detto ci sono altri OC maschili e sicuramente ne arriveranno altri femminili quindi a voi la scelta.

A presto!

Ayaka


P.S. non so chi sta seguendo Fairy Tail come sto facendo io ma... non vorrei spoilerare niente, in effetti, quindi mi limiterò a... niente... T.T ciao!

   
 
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