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Autore: rocchi68    25/07/2017    5 recensioni
Scott ricordava perfettamente cosa aveva detto Chris riguardo quella stagione.
Era stata un fallimento solo perché appartenevano alla vecchia guardia e, quindi, dopo anni a tirare la carretta, erano diventati inutili.
Così si era ritrovato nella fattoria dei suoi genitori a rigirarsi i pollici.
Terminate le superiori, con risultati non proprio invidiabili, piuttosto di rimanersene a casa a sparare contro i topi dalla mattina alla sera, si era lasciato convincere a tentare l’Università.
Rimaneva comunque uno scoglio molto duro da superare: l’estate.
La stagione maledetta che prosciugava le energie di molti, tendeva a svuotarlo tanto da impedirgli di muoversi dal divano.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dawn, Scott
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Scott non credeva che lei intendesse quello con il passare il pomeriggio insieme.
Credeva che si mettessero a parlare oppure a guardare la televisione.
Qualsiasi fossero i suoi progetti difficilmente avrebbe ascoltato i vaneggi della hippie o il brontolare del vecchio orso.
Poteva anche essere una qualche sorpresa con la casa usata come scusa solo per fargli smuovere il culo dal divano.
Non pensava che lei lo portasse nel suo giardino e che si mettesse a meditare.
Non aveva niente contro quella strana abitudine, anche se invitare qualcuno per poi restarsene zitti e immobili non era il massimo dalla vita.
Seduto sul prato, tagliato di recente, e all’ombra di un piccolo albero si chiedeva per quanto potesse rimanere in quella posizione, a suo parere scomoda, senza annoiarsi.
Le ricordava una lucertola.
Una schifosa lucertola che si crogiolava al sole per delle ore e che non aveva niente di meglio da fare.
“Dawn…mi annoio.” Mugugnò, spegnendo il cellulare che sul display, già prima di uscire, segnava appena il 15% di batteria.
“Hmm…”
“Non è possibile che tu mi abbia invitato solo per questo.”
“Hmm…”
“Se racconto a mia sorella che sono stato qui a fare niente, potrebbe anche uccidermi.” Brontolò, continuando a fissarla e rabbrividendo al solo pensiero.
Anche se la pregava con lo sguardo d’interrompere quella pagliacciata, lei con i suoi occhi socchiusi non poteva avvedersene e avrebbe continuato con i suoi esercizi utili a purificare la sua anima.
“Hmm…”
“Mi annoio.” Sbadigliò, stropicciandosi gli occhi.
“Lascia confluire la tua energia positiva.”
“Non importa: farò altro.”
“Hmm…”
“Continua pure con i tuoi esercizi.” Soffiò il rosso, chiudendo gli occhi e iniziando a dormire.
La lieve brezza che rinfrescava quella giornata aveva permesso a Scott di prendere sonno quasi subito.
 
Qualcosa pizzicava.
Non faceva male, ma era comunque fastidioso.
Quella sensazione stava rovinando il sogno di quelle ore.
Lui che correva sulla spiaggia dorata e Dawn che lo seguiva poco dietro senza perderlo d’occhio.
Era questa la parte che più gli piaceva: erano soli e non c’era nessuno che potesse intromettersi e potesse infastidirli.
Lontano, ma neanche troppo, sferzato dal lieve venticello, c’era un orripilante ombrellone arancione con tanto di fiori rosa disegnati sopra.
Quello stile poteva andare bene per una qualche hippie di sua conoscenza: lui non avrebbe mai fatto salire quella robaccia sul mezzo che il suo vecchio gli avrebbe prestato.
All’ombra vi erano 2 teloni e alcune borse stracolme di creme, asciugamani e cibarie.
E loro continuavano a correre.
Scott non sapeva quanto era passato, ma presto raggiunsero l’ombra e si distesero tranquilli.
“Mi piace qui, Scott.”
“Anche a me.”
“Non credevo conoscessi un posto così bello.”
“Anche se non hai ancora imparato a nuotare.” La rimproverò, rimettendosi seduto.
“Non ne sono capace.”
“Sei tu che non vuoi imparare.”
Il fastidio continuava.
Stava distorcendo quel sogno che miseramente iniziava a svanire e a scivolare lontano dai meandri della sua mente.
“Prometti di non arrabbiarti mai con me Scott?”
“Ci posso provare.”
“E se facessi qualcosa di stupido?”
“Come puoi fare qualcosa di stupido se sono sempre con te?” Domandò spiazzandola.
“Può sempre capitare.”
“Con te? Non credo proprio.” Ammise, mentre anche lei si rimetteva seduta e si metteva ad armeggiare con la sua borsa.
Scott credeva stesse cercando il suo cellulare e non immaginava di ritrovarsi il tubetto bianco con la crema oliante tra le mani.
“Puoi passarmi la crema sulla schiena?”
“Solo sulla schiena?” Domandò, provocandola e suscitandole un lieve imbarazzo.
“Forse…” Borbottò languida.
“Io credevo di meritarmi qualcosa in più.” Ammise, riempiendosi le mani e poggiandole dietro le sue scapole.
“Dipende da quanto sarai bravo.”
“Io pensavo che tutto il tuo fisico avesse bisogno d’essere protetto.” Brontolò, facendola avvampare.
“Sei solo un…”
“Maniaco, lo so.”
“Anche se non mi dispiace: significa che ti piaccio davvero tanto.”
“Tu non mi piaci tanto…io ti adoro.” Ghignò, rimettendo il flacone nella sua borsa e invitandola a girarsi nella sua direzione.
“Scott…”
“E anche se sei un po’ strana, non ti sostituirei mai.”
“Non sono strana!” Sbottò lei.
“Questo dipende dai punti di vista.” Ghignò il rosso, tirandola a sé e baciandola con passione.
 
Iniziava a fare male.
Tirava e diventava sempre più intenso.
Era come una lieve morsa…sul braccio destro.
Lo stesso braccio che, nel sogno, iniziò a illuminarsi.
Non capiva come fosse possibile e a cosa fosse dovuto quel segno che diventava sempre più grande e doloroso.
Più lo osservava o lo toccava più s’ingrandiva.
E più s’ingrandiva, più gli faceva male.
Perfino il volto di Dawn era contorto in una smorfia di fastidio: era come se quel dolore fosse avvertito anche da lei.
“Mi sento strano…”
Erano queste le ultime parole che riuscì a dire, prima che la figura di Dawn svanisse, anche se non era solo lei a essere sparita.
L’ombrellone era scomparso.
I teloni con i loro sacchi volatizzati.
La spiaggia con il sole e il fresco venticello aveva lasciato il posto all’oscurità.
In tutto questo solo una cosa era rimasta costante: la voce della sua fidanzata.
“Non dovevi prendere sonno!” Sbuffò nervosa, mentre lui teneva gli occhi chiusi e sperava di recuperare l’immagine svanita.
Lo schiaffo che ricevette sulla gamba sinistra e che lo risvegliò del tutto era figlia dei suoi continui pizzicotti per riportarlo all’ombra del suo albero.
“Ahia…”
“Sei un maleducato, Scott.”
“Stavo…sognando…” Borbottò con voce impastata.
“Quando ti ho invitato qui, non volevo darti il permesso di dormire: dovevi farmi compagnia.”
“Mi annoiavo.” Soffiò, cacciando un altro sbadiglio.
“Ho dovuto interrompere la meditazione perché russavi.”
“Russavo perché mi annoiavo.” Spiegò con calma, stiracchiandosi appena.
“Solo perché non provi mai a seguire le mie indicazioni.”
“Scusa Dawn, ma ti sembra normale invitare qualcuno per poi lasciarlo annoiare?”
“Avevo bisogno di qualcuno che potesse bilanciare la mia energia positiva.”
“Potevamo bilanciarci in camera tua.” Ghignò il rosso, facendola arrossire.
“Ringrazia che mio padre non c’è altrimenti saresti morto.”
“Non vuole che la sua principessa sia felice?”
“Certo che lo vuole: è solo che non mi sento pronta.”
“Posso sempre aspettare.” Ghignò il rosso.
“E pensare che stavo meditando così bene, poi ti sei messo a russare come una locomotiva e la perfetta armonia non ha calmato la mia anima.”
“Perché doveva calmarla?”
“Perché si agita quando sono con te.” Ammise con lieve imbarazzo.
“Se ti agiti per così poco, chissà cosa potrebbe accadere se ti raccontassi il mio sogno.”
“Quale sogno?” Chiese vinta dalla curiosità.
“Perché dovrei parlarti del mio sogno se poco fa eri arrabbiata perché dormivo?”
“Io…”
“Sei stava brava, nel mio sogno intendo.”
“Che cosa avrei fatto?” Domandò alterata.
“Se ben ricordo non avevi ancora imparato a nuotare e ti riempivo la schiena di crema.”
“Solo?”
“Stavamo per divertirci e poi mi hai svegliato.” Sospirò rassegnato.
“Mi dispiace.”
“Poi mi hai detto che non devo mai arrabbiarmi con te e che potresti fare qualcosa di stupido.”
“Nel tuo sogno sembra che tu abbia imparato qualcosa sul mio conto.”
“Ti sbagli: sapevo già che eri avventata e mi ero già ripromesso di starti vicino.”
“Scott…”
“Molto più vicino in futuro.” Borbottò, attaccandosi a lei e baciandola.
“Hmm…”
“Lo sai? Baci quasi meglio rispetto alla Dawn del mio sogno.”
“Ehi!”
“Potrei cambiare idea se provassimo qualcosa di diverso.” Ghignò, ottenendo un rifiuto.
“Non ora, Scott.”
“So essere molto paziente, quando ne vale la pena.”
“Vedrai che non ne resterai deluso.” Promise lei, distendendosi sopra il suo corpo.
“Lo spero.”
“Pensa che prima di sentirti russare, volevo interrompere la meditazione per chiederti se eri libero di fermarti per cena.”
“Io sono sempre libero per te.”
“Peccato che abbia mandato a tua sorella un messaggio e lei non era felice di sapere che dormivi.” Sbuffò, facendolo tremare.
“Io…”
“L’avrei fatto, ma non sarebbe stato divertente quanto questo scherzo.” Sorrise, mentre lui la afferrava e rigirava la situazione a suo vantaggio.
“Hai mentito, ma è stata una bugia molto buona.”
“Non sono una così brava ragazza.”
“Le cattive ragazze meritano una punizione.” Ghignò, prendendola in braccio e portandola fino al suo divano, laddove riprese a baciarla con passione.
“E quelli che dormono, mentre qualcuno parla, cosa meriterebbero?” Chiese lei dopo quei minuti d’intimità, accendendo il televisore.
“La mia stima.”
“Riprova…prima di essere sbattuto fuori.” Ringhiò, prendendo il telecomando e girando verso una delle sue sitcom preferite.
“Piuttosto di guardare sta roba andrei fuori volentieri.”
“La tua punizione sarà stare qui con me a guardare la televisione e a rendermi felice.”
“Hai un disperato bisogno di felicità per guardare questa robaccia.” Ridacchiò, mentre lei si appoggiava alla sua spalla, ignorando quell’ultima frecciatina.
 
Scott si rese subito conto che quel programma era di una palla mortale e più cercava di cambiare canale, più si scontrava con il mutismo di Dawn.
Per la prima mezzora lei aveva riempito quel salotto di chiacchiere e poi si era azzittita.
Fu nel spostare lo sguardo che capì il motivo del suo silenzio: si era addormentata.
Anche volendo gli sarebbe stato impossibile agire su quel maledetto televisore e se si fosse alzato, l’avrebbe risvegliata rovinandole il sonnellino.
Sbuffando appena e girandosi a fissarla si chiese cosa potesse fare oltre a studiarne il volto rilassato e a spostarle un ciuffo che le copriva gli occhi.
“Solo per questa volta.” Mormorò, permettendole di continuare nel suo meritato riposo.
“Non diventerà un’abitudine.” Promise, sbuffando appena.
Per quanto si sforzasse di negare, lui avrebbe sempre perso.
Sarebbe stato sufficiente che lei sbattesse i suoi occhioni, che si distendesse al suo fianco e che appoggiasse la testa sulla spalla per fargli dimenticare quella promessa.
L’avrebbe fatto solo perché era la luce che gli era mancata per troppo tempo e perché non voleva rovinare la sua pace interiore.
E se la pace di Dawn era compromessa, Scott si sentiva responsabile.
“Cercherò di non farti più arrabbiare.” Bisbigliò, mentre lei assottigliava le labbra a formare un delicato sorriso.
Il suo respiro era rallentato all’improvviso, gli occhi si erano aperti del tutto, nonostante la luce intensa che poteva provocarle fastidio e aveva cambiato canale.
Per Scott era ovvio che Dawn fosse stata sveglia per tutto il tempo ed era rimasta in trepidante attesa delle sue parole.
Alla fine, nonostante potesse approfittarsi della situazione, era rimasto immobile e si era fatto perdonare per quel pisolino insolente all’ombra del suo albero.





Angolo autore:

Buonasera cari lettori e rieccoci a un nuovo aggiornamento di Moments.

Ryuk: Detta così sembri ridicolo.

Hai ragione.
Questa volta ho riletto la storia con attenzione e non dovrebbero esserci troppi errori.
Mi scuso per la lunghezza, ma devo avvertirvi che purtroppo sarà così anche per i prossimi e ultimi capitoli.

Ryuk: È faticoso essere romantici, almeno per noi.

Quando c'era la possibilità di scegliere tra amore e ragione, io ero in fila per la seconda qualità e, quindi, nisba.
Accontentatevi dei miei sforzi.

Ryuk: Qualora aveste dubbi, domande o consigli vi ascolteremo a orecchie spalancate.

E detto questo possiamo andare.
Prima di sparire, ringrazio coloro che hanno letto, seguito e recensito la storia.
Il prossimo capitolo uscirà venerdì pomeriggio.
Alla prossima!
   
 
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