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Autore: Heda_Lexa    26/07/2017    1 recensioni
Clexa AU potterverse
Una lama le marchiava la pelle e urla disumane uscivano dalla sua bocca. L'unica cosa a cui riusciva a pensare era il dolore. Dolore. Tanto dolore.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Lexa, Octavia Blake, Raven Reyes, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate, Violenza
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CAPITOLO 6
Erano passati tre mesi da quando Clarke aveva scoperto la verità su Lexa. Inizialmente aveva tentato di parlare con lei poiché il racconto di sua madre era stato molto frettoloso e tante cose non le erano ancora chiare, ma Lexa non ne voleva sapere. Era sempre di fretta e ogni volta che Clarke si avvicinava si dileguava.
Alla fine aveva ceduto e aveva smesso di provarci. Sapeva che Lexa aveva bisogno di tempo e chissà, forse un giorno si sarebbe fidata di lei a tal punto da raccontarle tutto ciò che le era successo.
 
 
I ragazzi si erano riuniti in biblioteca per parlare e salutarsi, dato che era l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale e molti sarebbero tornati a casa.
“Clarke ma allora noi cosa facciamo? Hai parlato con Abby?” chiese Raven. Loro non sapevano ancora se sarebbero tornate a casa o se sarebbero rimaste a Hogwarts.
“Si ci ho parlato stamani. Ha detto che dobbiamo rimanere qua. Lei sarà molto impegnata al San Mungo, con tutti gli attacchi che ci sono stati negli ultimi tempi ci sono un sacco di feriti, ma ogni tanto verrà a Hogwarts.”disse Clarke, che era contenta di poter rimanere al castello. Sperava che con la fine delle lezioni avrebbe potuto parlare con Lexa.
“Molto bene “ disse Octavia guardando Lincoln e stringendolo ancora di più a sé.
“Secondo me è solo felice di poter continuare ad allenarsi con Indra “ disse Monty ridendo.
Indra, infatti, in quei mesi aveva addestrato duramente Octavia, spesso le dava lezioni private e la ragazza era diventata davvero molto brava.
“Ragazzi per noi è l’ora di andare… abbiamo l’ultima lezione di difesa contro le arti oscure.” Disse Nate.
Tutti si alzarono e iniziarono a salutarsi a vicenda, dato che i ragazzi che sarebbero tornati a casa avrebbero preso il treno presto, saltando così la lezione.
Nate diede un bacio a Brian.
“Stai attento mi raccomando”
“Certo amore” gli rispose Brian abbracciandolo.
Si salutarono tutti e Monty, Harper, Jasper, Maya e Brian si diressero a fare i bagagli.
Il resto del gruppo invece si divise prima di raggiungere la lezione della professoressa Woods.
 
 
Raven camminava nel corridoio zoppicando quando una mano le afferrò un braccio  e la tirò dentro ad una stanza.
“Anya mi hai spaventata!” disse Raven con il cuore in gola.
“Era proprio questo il mio intento”
Anya si sporse verso la ragazza e le diede un dolce bacio.
“Volevo salutarti, devo andare via due giorni.”
“Stai attenta Anya…” disse Raven preoccupata.
“Come sempre tesoro.”
Si scambiarono un ultimo bacio, poi entrambe presero strade diverse. Raven si girò un’ultima volta per guardare la sua ragazza e un sorriso le spuntò sulle labbra.
“Se continui a fissarmi così non riuscirò a studiare.” disse Raven alzando la testa dai libri per guardare Anya.
“Lo sai che mi piace guardarti. Comunque ora devo andare, ti aspetto stasera.” Anya diede un bacio sulla guancia alla ragazza, poi si voltò e si diresse verso l’uscita della biblioteca.
Era passato circa un mese dall’incidente e Anya era stata molto premurosa nei confronti di Raven. L’aveva consolata nei momenti brutti, la faceva ridere nei momenti più spensierati e l’aveva aiutata durante la riabilitazione. Abby. infatti, aveva costruito un tutore per Raven che le permetteva di camminare, anche se non come prima. Ogni sera Rraven raggiungeva l’auror nelle sue stanze; Anya le faceva sempre un massaggio alla gamba e parlavano del più e del meno. Come tutte le sere, quindi, la ragazza si diresse verso l’ala riservata agli auror. Arrivata davanti alla stanza di Anya bussò delicatamente, entrò e trovò la ragazza sdraiata sul letto.
“Pensavo stasera non saresti venuta..”
“Scusa ma ho fatto più fatica ad uscire dal dormitorio senza farmi vedere da nessuno.” Disse Raven sedendosi sul letto.
“Dai allunga questa gamba così ti faccio un bel massaggio”
“Non devi farlo per forza… possiamo anche solo parlare stasera.”
“Non lo faccio perché mi sento obbligata… lo faccio perché lo voglio.” Le due ragazze si sorrisero imbarazzate. Dopo un paio d’ore Raven disse: “Sarà meglio che vada.. si è fatto tardi.”
“Certo… allora ti rimetto il tutore.” Anya allungò la mano verso il tutore e così facendo sfiorò quella di Raven. Si guardarono per un momento, poi la più grande prese coraggio e baciò l’altra. Fu un bacio dolce e delicato; quando Anya pose fine al bacio guardò l’altra negli occhi e disse:” la guerra sta distruggendo il mondo magico…e sappiamo entrambe che non risparmierà neanche Hogwarts. Non voglio sprecare quelli che potrebbero essere gli ultimi mesi della mia vita. Voglio viverli a pieno.. e lo voglio fare con te.”
Raven fissava sbalordita l’altra ragazza, poi dopo un attimo di esitazione disse: “ Anche io voglio viverli con te.”
 
 
Nel frattempo Clarke aveva raggiunto Niylah nella sala grande.
“Finalmente sei arrivata-disse Niylah- non ci speravo più.”
“Scusa ma ero con gli altri.”
Niylah diede un bacio a Clarke.
“Mi mancherai…” disse Niylah
“Sono solo due settimane, non è tanto.”
“Lo so, è solo che mi sarebbe piaciuto passare il Natale con te… poi la sera della vigilia c’è anche la festa…”
“Sarà per il prossimo anno Niyla.. comunque ora devo andare, ho l’ultima lezione… stai attenta fuori.” Clarke diede un leggero bacio a Niyla prima di voltarsi e dirigersi verso l’esterno del castello.
Aveva deciso di dare una possibilità alla ragazza un mesetto prima.
Ci teneva molto a lei, ma non come a Lexa. Tutte le volte che si baciavano Clarke cercava di immaginare che ci fosse Lexa al poto di Niylah e anche se sapeva che non era giusto provare a stare con lei per dimenticare la sua professoressa, sperava che un giorno Niylah le sarebbe bastata.
 
 
Lexa stava aspettando che tutti i ragazzi arrivassero per iniziare la lezione quando vide avvicinarsi Julianne.
“Ciao Julianne.. hai bisogno di qualcosa?” chiese imbarazzata.
“No oggi sostituisco Anya. Luna aveva bisogno di un paio di auror per un lavoretto e così sono andati Anya e Sinclair. Spero che la cosa non ti disturbi.”
“No no assolutamente- Lexa rimase un attimo in silenzio poi riprese- dato che siamo tutti direi di iniziare.”
La prima ora passò in un soffio anche se i ragazzi erano già stremati. Ad un certo punto Clarke sentì qualcuno avvicinarsi alle sue spalle e quando sentì il suo tocco un brivido le percorse tutta la schiena.
Lexa prese la mano di Clarke nella sua, proprio come tre mesi prima, e le disse:
“Devi muovere meno la bacchetta… così… ecco brava. Ora prova da sola.”
Lexa si staccò mal volentieri da quel contatto. Le era mancata Clarke e in quei mesi aveva dovuto fare appello a tutto il suo autocontrollo per stare lontana dalla ragazza. Clarke riuscì nell’incantesimo e si voltò verso Lexa sorridendo, ma la professoressa aveva indossato nuovamente la sua maschera e senza degnarla di uno sguardo andò da altri ragazzi.
Dopo un po’ iniziarono i duelli. Lexa stava combattendo contro un ragazzo di tassorosso che, per l’ennesima volta, fu colpito al petto da un incantesimo e finì a terra.
“Alzati! forza- urlò Lexa- in battaglia saresti già morto! Pensi che i tuoi nemici aspetteranno che tu ti sia ripreso?”
Il ragazzo era distrutto e provò a rialzarsi, ma non ci riuscì. Raven allora intervenne: “Non crede di essere un po’ troppo dura professoressa?”
“Voi credete che i miei modi siano duri, ma è così che sopravviviamo.” Disse Lexa.
“Forse la vita dovrebbe essere più della mera sopravvivenza. Non meritiamo di meglio?” chiese Clarke inchiodando i suoi occhi blu in quelli della professoressa. Lexa mantenne il contatto visivo per qualche secondo, tutti intorno a loro le stavano fissando, poi abbassò lo sguardo e sussurrò: ” forse sì.”
“La lezione per oggi è finita- si intromise Julianne- continuate a esercitarvi e, dato che rimarrete a scuola durante le vacanze, se volete noi auror e la professoressa Woods saremo sempre disponibili per darvi una mano. Ora andate.”
Tutti si diressero verso i propri alloggi e Clarke si girò un ultima volta verso Lexa. I loro occhi si incrociarono e in quel momento il cielo si perse nella foresta e viceversa. Clarke sentì il cuore stringersi nel vedere tutta la tristezza di quello sguardo, poi fu richiamata da O’ e si voltò definitivamente.
 
 
“Lexa posso parlarti?” chiese Julianne mentre Lexa si stava allontanando.
“Certo.. ovvio” rispose la ragazza un po’ imbarazzata.
Si sedettero su una panchina lì vicino e Julianne tirò fuori una fotografia dalla tasca dei pantaloni.
“Ho trovato questa foto mentre facevo i bagagli per venire qua circa tre mesi fa… ero entrata nella camera di Costia e l’ho vista sotto a un mucchio di libri. Ho visto mia figlia felice molte volte… ma quando era con te… la sua felicità era indescrivibile e questa foto lo dimostra.  Per lei fu difficile quando tu scomparisti. Non sapeva se eri viva o no e questo la distruggeva. Quando hanno scoperto dove ti trovavi ho provato in tutti i modi a convincerla a non prendere parte alla missione, ma lei non ne voleva sapere…”
“Julianne..”provò a interromperla Lexa, ma la donna continuò.
“Fammi finire Lexa… per lei tu eri l’amore della sua vita. E sono davvero contenta che prima di morire abbia provato queste emozioni…- la donna fece una lunga pausa, poi continuò-  lei rimarrà per sempre mia figlia, io non posso andare avanti, non posso superarla, ma tu puoi. Puoi trovare un nuovo grande amore. Ho visto come guardi Clarke, come la cerchi con lo sguardo, ma anche come la eviti. Non farlo Lexa. Tu meriti di essere felice. Quindi lascia andare il passato e perdona. Perdona Costia per essersene andata troppo presto e per averti lasciato sola. Perdona te stessa per averla odiata per essere morta e lascia andare il senso di colpa. La sua morte non è colpa tua. E soprattutto perdona Clarke per averti fatto riscoprire quelle emozioni, per averti fatto provare di nuovo cosa si prova ad amare e ad essere amati.  Perdona, Lexa.. e vai avanti. Hai una vita davanti a te e meriti di essere felice.” Julianne guardò Lexa con gli occhi lucidi.
“Andare avanti non significa dimenticare.. Costia sarà sempre parte di te e questo nessuno potrà mai cambiarlo. Dai una possibilità a Clarke. Costia vorrebbe la tua felicità.” La donna si alzò e fece una carezza sul viso di Lexa e se ne andò. La ragazza rese in mano la foto che la donna aveva lasciato sulla panchina. Ritraeva lei e Costia sorridenti. L’aveva scattata durante la loro prima vacanza insieme. Calde lacrime iniziarono a rigarle il viso e i ricordi dei momenti passati con Costia gli invasero la mente. Che cosa devo fare??! Pensò Lexa.
Salve a tutti! Rieccoci qua con un nuovo capitolo. Anya si sta prendendo cura di Raven e la loro relazione sembra andare a gonfie vele. Lexa invece non ne vuole sapere di aprire il suo cuore a Clarke. Chissà se con il discorso di Julianne cambierà idea. A Clarke invece Niylah basterà ?
Se vi va lasciatemi una recensione per farmi sapere cosa ne pensate del capitolo…
 
May we meet again.
   
 
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