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Autore: rihal    26/07/2017    1 recensioni
Bella ed Edward sono fidanzati, e vivono a Phoenix. Dopo sette mesi di convivenza, Edward porta la ragazza a conoscere i suoi genitori a Forks; per sei settimane saranno ospiti dalla famiglia, ma quei giorni saranno infernali per Bella.
Cosa succede quando si ritroverà a mettere in discussione il rapporto con Edward? Cosa succede quando ti scopri attratta dal futuro suocero?
Avevo conosciuto lui, e la mia vita era cambiata: tutte le convinzioni radicate nel mio essere erano crollate, riviste con un’ottica nuova, una prospettiva a cui non ero pronta. Lui mi aveva fatto scoprire cosa volesse amare, farlo intensamente, riversando tutti i sentimenti che il mio cuore potesse contenere.
Ero folle, era folle, ma non poteva essere altrimenti.
Pensavo di essere innamorata di Edward, ma mi sbagliavo.
Mi ero innamorata di suo padre.

CRACK PAIRING; WHAT IF; TUTTI UMANI.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Carlisle Cullen, Edward Cullen, Esme Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward, Carlisle/Esme
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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La colazione è il pasto più importante della giornata
 
Sono passati due giorni dalla litigata con Edward. Abbiamo fatto una sorta di pace, una tregua silenziosa fatta di abbracci e qualche bacio rubato; niente sesso, niente magie, come se accanto avessi un marito stanco della routine coniugale.
Questo rapporto freddo non fa altro che alimentare i miei dubbi: possibile che ad una minima incomprensione come quella avuta ci sia questo clima tra noi? Per me certamente non è insuperabile, anche perché con i gli ex ho avuto ben altre questioni, ed erano decisamente più spinose.
Quanto a Carlisle, ho passato ore ad evitarlo; i turni in ospedale, le mie uscite con Alice al centro commerciale, i momenti intimi con Ed hanno aiutato a smorzare i miei iniziali bollori.
Alice si è rivelata una ragazza niente male: adora lo shopping, ma allo stesso tempo ama passeggiare per la città, facendomi da Cicerone in quel minuscolo paese dal meteo instabile.
Sono quasi le undici del mattino: Esme è al lavoro, Alice a scuola, Ed si è rinchiuso in biblioteca ed io sono a casa da sola. Fortunatamente posso contare su mio fratello, che questa mattina si è connesso su Skype dopo averlo supplicato tramite messaggio.
Se c’è una cosa che Jake sa fare è ascoltarmi: nonostante la sua giovane età ha sempre trovato il modo di aiutarmi. Ogni dubbio, domanda, consiglio: chiedere a lui era la cosa più naturale del mondo. Anche in questa vicenda ho deciso di appellarmi al suo giudizio, perché sento la necessità di confidarmi con qualcuno.
“Ciao sorellona!” esordisce con un sorriso caldo. È steso a letto, la maglia dell’università la usa come pigiama.
“Ciao tesoro! Hai fatto colazione?”
“Sì, questa è la seconda tazza” e mi mostra orgoglioso un bicchiere pieno di caffè, la sua bevanda preferita.
“Come vanno le cose?”
A quella domanda deglutisco. Dopo pochi giorni sento come se mi mancassero le forze. Doveva essere una vacanza, e invece Ed è distante, e suo suocero mi manda in subbuglio le sinapsi.
Gli racconto della scena del ristorante: Jacob non ha mai avuto nulla da ridire sul mio ragazzo, ma la sua espressione è facilmente interpretabile. Sorpreso, disgustato, e anche un po’ arrabbiato.
“Non capisco perché ti abbia nascosto questa cosa” ci pensa su, toccandosi il mento, e intanto sorseggia il caffè. Nemmeno io so darmi una risposta, insomma, che io sia ancora in contatti con Garrett lo sa sin dalle prime settimane, addirittura gli mostrai una foto con sua moglie che mi aveva mandato!
“Magari sapeva che mi da fastidio!” provo a sparare qualche opzione, ma non convince nemmeno me.
“Io l’avrei detto, a maggior ragione l’averlo scoperto da te deve esser stato peggio!”
E non sa quanto ha ragione. Mi passo una mano tra i capelli, desiderando che questa situazione non sia mai accaduta.
“Come farai?”
“Non lo so, pare che stiamo su due pianeti diversi. Quando siamo insieme avverto una sorta di lontananza, e non capisco il motivo.”
Affranta, abbasso lo sguardo. Mi sento impotente di fronte a questa realtà.
“Vedrai che presto tutto tornerà come prima.”
La sua rassicurazione non fa l’effetto sperato, o almeno non completamente. Perché so a cosa sto andando incontro, e devo dirglielo.
“Jake, c’è un’altra cosa… oddio, mi sento così in imbarazzo..”
Mio fratello mi sprona a parlare, ma sono ammutolita. Davvero mi sto prendendo una cotta per un uomo sposato, come se fossi un adolescente in tempesta ormonale? Ci mancava anche questa.
“Suo padre…”
“Cosa? Ti odia?”
“Non lo so, spero di no… il punto è…”
Mamma mia. Davvero sto per pronunciare ho una cotta per lui?
Alla soglia dei trenta – e sì, Ed è davvero uno stronzo, ma ha ragione- io mi sono rimbecillita di fronte ad un uomo, il mio futuro suocero, che non mi fila di striscio? E come potrebbe, data la bellezza della moglie e la solidità del loro matrimonio?
“Suo padre è un figo assoluto.”
Pronuncio senza prendere fiato, e a fine frase mi accorgo dell’immensità della stronzata. La faccia di Jake è impagabile, esterrefatto.
Poi, con mia grande sorpresa, scoppia a ridere.
Sta ridendo.
Si sta contorcendo dalle risate.
“Grazie per la sensibilità eh!” Quel ragazzo non ha un briciolo di cervello! Ritiro tutto, se prima lodavo le sue qualità di saggio universitario, ora non tesserà più le sue lodi.
“Oddio Bells! Mi fai morire! Sei la solita cretina!”
“Jacob, non sto scherzando! Ogni volta che mi fissa, quando parla, come si muove… tutto mi fa eccitare!”
Non è la conversazione più comune che io abbia mai avuto con lui, senza dubbio. Ma non gli ho mai nascosto nulla, ovviamente nei limiti della decenza. Una volta maturo, non ho più avuto bisogno di censurare, potevo usare la terminologia senza pormi problemi di scandalo.
“E avete combinato qualcosa?”
“Certo che no!” esclamo. Dal tono sembro offesa, ma il pensiero mi ha già sfiorata una volta.
Lo sguardo di Jake si fa serio.
Vedo che apre bocca, ma è titubante. “Se devi dirmi qualcosa, non esitare.”
Fa un profondo respiro, poi decide di farlo.
“Bells, tu sai quanto apprezzi il libertinaggio” per un attimo accenna un sorriso, ma non si scompone.
“Devi stare attenta, è sposato, sei fidanzata con suo figlio e ultimamente le cose con lui non vanno alla grande. Direi che hai tutte le carte in regola per un tradimento coi fiocchi.”
Effettivamente… sì. Tutte le cause che mi ha fornito sono sufficienti per poter fregarmene della monogamia e decidere di fare avance a Carlisle. Spudoratamente, eroticamente, in qualsivoglia modo.
“Però non otterrei nulla. È sposato” rimarco, più a me stessa che a lui. Sospiro, mi sento totalmente confusa. Insomma, io amo Edward, perché ho queste sensazioni, questo trasporto nei confronti di suo padre?
“Esatto. Soffriresti, e non saresti l’unica.”
Ma oggi Jacob ha mangiato pane e intelligenza?
Appoggio la mano sulla guancia, sorridendogli. Non che non avessi già pensato a quelle cose, ma sentirle dire da mio fratello mi aiuta a passare oltre.
Ha ragione: devo concentrarmi sul rapporto che ho con Ed, e non su fantasie inopportune. Dopotutto sono solo utopie, mere utopie.
E tali dovranno restare.
“Va bene, grazie per la conversazione. Tu come stai?”
“Bene, studio e conosco ragazze.. il solito!” e mi fa l’occhiolino.
So bene quanto successo abbia con l’altro sesso, è sempre stato dotato di fascino.
“Stai attento, ti tengo d’occhio!” lo ammonisco, severa; poi però gli mando un bacio, è impossibile rimanere arrabbiata con quello scemo.
“Pure io, nanetta!” e chiude la chat.
Mi alzo, chiudendo il laptop e dirigendomi in cucina: prendo una tazza e metto a scaldare la teiera; ho ancora un buco allo stomaco.
Improvvisamente sento un rumore alla porta: guardinga, mi avvicino.
“Ma che diamine!” sento esclamare. Dapprima rimango perplessa, poi realizzo: Carlisle. A quanto pare è rimasto chiuso fuori.
Vado ad aprire, e me lo trovo davanti: il camice da dottore è aperto, sotto indossa una t-shirt blu e un paio di pantaloni grigi. Il suo volto ha delle occhiaie belle pesanti, e i suoi capelli non sono in ordine. È la prima volta che lo vedo così stanco, e non posso- e non voglio- negare quanto sia bello anche in questo stato.
“Ehi Bella! Grazie, a quanto pare devo far riparare la serratura, non è la prima volta che mi da questi grattacapi!”
“Di niente, figurati!”
Devo allontanarmi. Torno in cucina, e poco dopo arriva anche lui, sbadigliando.
“Sei da sola in casa?”
Una domanda prettamente innocente, ma che fa scattare in me un sussulto incontrollato.
“Sì.”
“Hai già fatto colazione?”
“Sì, ma ho messo comunque a bollire la teiera.”
“Ottimo!” batte le mani, come un bambino, e prende una tazza anche lui “Ho una fame!”
“Ci penso io, penso sarai stanco.” Wow, che genio: dopo un turno massacrante, è più che logico che abbia sonno!
“Grazie mille Bella, sei molto gentile!” mi sorride, un sorrido caldo, gentile, genuino; ricambio, e mi sento incredibilmente goffa davanti ai suoi occhi.
Cerco di mantenere la calma, eseguo ogni mio movimento con estrema lentezza, come per paura di combinare qualche disastro. È come se non avessi pieno controllo delle mie facoltà.
Lo sbircio con la coda dell’occhio, intenta a tirar fuori i biscotti dalla dispensa: sbadiglia ancora, appoggiando la testa sul braccio. È così imperfetto, semplice, lontano dall’immaginario che ho sempre avuto in questi giorni. Vederlo sotto questa luce è una sorpresa.
Avverto qualcosa di intimo, un’atmosfera strana, ma è pacifica: come se lo conoscessi da anni. Prendo i biscotti, li appoggio sul tavolo, e intanto prendo le bustine del thè inglese: ogni gesto mi fa pensare.
È tutto surreale…
Mi sento come quando sono con mio fratello, la persona a cui tengo di più al mondo: una sensazione di serenità mi avvolge, e non capisco… perché mi sento così, quando conosco a malapena Carlisle?
L’acqua è calda: la verso su entrambe le tazze, e immergo la bustina. Sono sovrappensiero, nessuno dei due parla, e mi sporgo in avanti per prendere i biscotti.
Ecco che, come un fulmine, anche lui pare fare lo stesso: le nostre mani si sfiorano, solo per un breve istante. Alzo gli occhi, guardandolo, e lui mi sorride, spingendo la confezione in avanti. Provo uno strano calore, poi il mio cuore batte forte, sempre di più.
“Ti dispiace se vado a dormire?”
“Certo che no!” rispondo, riuscendo a stabilire un contatto visivo. Morde il biscotto, chiudendo gli occhi e riaprendoli subito.
“Questa è stata la miglior colazione della mia vita.”
Quel complimento mi fa sussultare. Abbozzo un sorriso, imbarazzata, e bevo in un sorso il thè, anche se mi scotto la lingua.
Mi alzo, mettendo a lavare la tazza. Canticchio qualcosa, per evitare nuovamente di essere a disagio. Dopo qualche minuto sento la sedia spostarsi, e Carlisle che si fa sempre più vicino.
Mi porge la tazza, e mi volto, trovandolo a pochissimi centimetri di distanza; il mio corpo è proteso verso di lui, così come la mia attenzione, che si concentra esclusivamente sulle sue labbra, e poi sui suoi occhi, magnetici e brillanti.
“Grazie” sussurra, ma è il modo in cui lo dice che mi fa elettrizzare. Ogni parte di me che pensava, sperava di poter andare oltre quell’attrazione sconveniente si ricrede; sbigottita, afferro l’oggetto, la mano tremante rischia di farlo cadere. Mi rigiro verso il lavandino, e apro il rubinetto, cercando la spugna e il detersivo.
“Vado a dormire, a dopo!” mi saluta Carlisle, e la sua figura scompare nella tromba delle scale.
Sospiro, cercando di controllarmi.
Non posso andare avanti così. Devo decidere, decidere chi voglio avere.
È escluso a priori che io mandi a monte la relazione con Edward.
È escluso a priori che io smetta di provare attrazione per Carlisle.
Navigo in acque decisamente turbolenti, e sono ufficialmente, incondizionatamente, nella merda fino al collo.
 
 
 

Hola!!! Spero che vi piaccia anche questo capitolo! Ringrazio chi segue la mia storia, e chi ha letto, se vi va scrivete cosa ne pensate!
La storia sta prendendo una piega decisamente interessante, non credete? Bella cerca di contrastare la sua folle attrazione per il padre, e nel contempo vuole fare pace con il figlio. Riuscirà a non impazzire completamente?
Per scoprirlo, continuate a seguirmi!
 

 
 
   
 
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