Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: Romanticgirl02    27/07/2017    1 recensioni
Ambientato in un lontano medioevo, due regni, una principessa in fuga e vecchio e nuovo amore, incomprensioni, assassini, tragedie... ricordate, niente è come sembra.
P.s premetto che l'ambientazione fa riferimento ad un opera già scritta e NON mia.
Spero di avervi incuriosito.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Tutto il mio mondo crollò così come cadde mio padre privo di vita sul pavimento. Mi avvicinai lentamente a lui e macchiai il vestito con il suo sangue. Alzai lo sguardo e incontrai quello di Hojo avvolto nell'oscurita.

-Hojo dobbiamo chiamare un dottore...-

Dissi piano ma disperatamente. Chiamai varie volte mio padre sempre più disperata. Cominciai a piangere e pregai varie volte Hojo di venirmi ad aiutare ma quando si mosse e venne alla luce della candela il mio cuore smise di battere. Aveva uno sguardo gelido. Il suo candido viso era macchiato di rosso così come la sua spada. Estrasse un fazzoletto dalla tasca e ripulì quest'ultima lentamente. Restai ferma a guardarlo con gli occhi spenti. Non capivo più niente il mio cuore e la mia mente erano nella confusione più totale. 

-Tu non dovevi vedere Kagome. Non mi aspettavo che fossi sveglia. Domani mattina avrei trovato una scusa, ma adesso come puoi vedere non posso mentirti.-

Non capivo una singola parola. Hojo il mio amato Hojo...

-Hojo questo è un incubo vero? È solo l'effetto delle parole di Inuyasha vero?-

Chiesi speranzosa pensando ad un risveglio sereno con mio padre e le persone a me più care che mi sorridono.

-Ahhhh e così il generale dubitava qualcosa...lo sapevo... che gran seccatura...eh chissà se i soldati lo hanno già trovato e ucciso.- 

Si avvicinò con passi lenti a me. Si inginocchiò di fianco a me, prese il mio volto tra le sue mani ancora sporche di sangue si avvicinò fino a sfiorare le mie labbra con le sue. Non doveva andare così. Questo... continuai a piangere mentre Hojo mi baciava. Doveva essere tutto romantico, giusto...ma questo mi fa vomitare. Iniziai a sentire il sapore disgustoso del sangue e mi tornarono in mente le parole di Inuyasha. Probabilmente era morto anche lui e io ero rimasta sola. Con la poca lucidità lo spinsi lontano e iniziai a gridare aiuto. Arrivarono delle guardie ma non erano affatto dalla mia parte. Mi presero e mi portarono fuori sotto un cielo nero, senza stelle. Mi fecero inginocchiare e un soldato mi puntò contro una spada.

-Sai Kagome? Ti avrei sposata. Ti avrei fatto credere che fosse opera dei luridi popolani. Avremmo avuto figli e saremmo potuti vivere felici... ma purtroppo tu hai rovinato tutto. Che seccatura. Ora sarà più difficile legittimarmi come re... bhe vedremo... forza uccidetela-

Il soldato alzò la spada pronto per l'esecuzione.

-Hojo! Perché? Perché!-

Gridai con quanto più fiato avessi. Si girò appena e anch'io lo vidi. Uno sguardo tagliente e freddo. Uno sguardo assetato di sangue. Con un sorriso maligno dipinto sul volto si girò senza darmi spiegazione. Non ero niente e presto sarei morta. Ho vissuto dentro questo castello senza sapere niente del mondo e ora sono sola. Le persone che amo di più non ci sono, chissà se Sango e Miroku stanno bene... chiusi gli occhi pronta a sentire il freddo della lama sul collo. Il mio ultimo pensiero andò ad Inuyasha. Volevo scusarmi con lui e con mio padre, volevo... volevo... il soldato ricevette l'ordine e l'ultima cosa che sentí fu il rombo di un tuono. 

 

Qualcuno mi stava chiamando. Aprí di scatto gli occhi. Non ero ancora morta. Mi guardai attorno e vidi tutti i soldati giacere morti per terra. Delle mani forti mi aiutarono ad alzarmi. Mi imposi di iniziare a correre ma con scarsi risultati. Ero distrutta. L'uomo che mi aveva salvata indossava un cappuccio.

-Inuyasha?- 

Chiesi come un preghiera all'uomo davanti a me. Rividi quel ghigno. Le lacrime minacciavano di tornare ma le ricacciai dentro. Volevo scappare via da qui. Mi fece salire sulla sua schiena e iniziò a correre il più velocemente possibile. Arrivammo vicino alle mura ma dei soldati ci accerchiarono. Mi fece sedere a terra e mi mise la sua tunica rossa addosso.

-Questa ti proteggerà. Stai dietro di me capito?-

Non gli risposi perché iniziò subito a combattere. Solo allora notai che aveva due spade. Ne estrasse una e notai che era una spada come le altre. Non avevo mai visto Inuyasha lottare e ne rimasi veramente sorpresa. Aveva un agilità impressionante. Anche molti dei soldati erano demoni ma lui riusciva comunque a tenerli testa. Venne ferito ad un braccio ma non se ne curò minimante e continuò a lottare fino alla fine ma erano troppi. Mi caricò di nuovo sulle spalle. Si tolse velocemente le scarpe e mi chiese di tenergliele.  Cosa aveva in mente di fare? Mi strinsi più forte a lui e in un attimo non avevo più la terra sotto i piedi. Con un salto scavalcò le mura e con un altro si lanciò nella foresta. Si mise a correre più velocemente possibile cercando di non lasciare tracce. Saltò da un ramo all'altro e quando fummo abbastanza lontani mi mise giù per riprendere fiato. Si rimise le scarpe e si sedette davanti a me. 

-Perché mi hai salvato?-

Chiesi non pensando ormai a niente.

-L'ho promesso a tuo padre e anche a tua madre. Perciò non ho intenzione di lasciarti morire principessa.-

Lo guardai e notai ancora il suo sguardo sicuro nel pronunciare quelle parole. 

-Ma io non sono più una principessa. Non ho una casa, non ho una famiglia non ho più niente.-

Gli risposi con un sorriso amaro sedendomi a mia volta poggiando la schiena contro un albero. Ero esausta e volevo farla finita. 

-Mi sembra di avertelo già detto una volta. Non mi importa quale sia il tuo rango, ho fatto una promessa e la manterrò. Ti terrò al sicuro.-

Lo guardai ancora una volta

-Perché? Io per te non sono nessuno...-

-Sei molto più di quanto pensi-

Anche se parlò piano lo sentii benissimo. Sta volta guardava per terra, serio. In silenzio ricominciai a piangere. Lui si avvicinò e mi abbracciò. 

Sussultai appena a quel gesto d'affetto inaspettato. Chiusi gli occhi e piano piano mi addormentai. La mattina dopo una raggio di sole mi svegliò. Nella mia mente era tutto così confuso. Come una cascata mi tornarono in mente tutti i bei ricordi della mia vita, quelli con mio padre, quelli con Sango, con Hojo e con il bambino dei miei ricordi... se solo avessi potuto vederlo meglio... se solo la mia mente mi permettesse di vedere meglio. Mi alzai lentamente e mi guardai attorno. Iniziai freneticamente a cercare Inuyasha ma non c'era da nessuna a parte. Mi feci cogliere dall'ansia e iniziai a chiamarlo con le lacrime agli occhi. Poco dopo dietro di me si mossero dei cespugli dai quali sbucò lui con qualche frutto un mano. Alla mia vista sgranò gli occhi.

-Ehi... va tutto bene?- 

Chiese nel vedermi piangere. Mi asciugai velocemente gli occhi e annui delicatamente. Non volevo mi vedesse piangere di nuovo. Non più. Mi porse un frutto e iniziammo a mangiare. Non era un gran che ma mi accontentai in fondo non potevo pretendere nulla. Finita la colazione Inuyasha mi disse che dovevamo rimetterci in marcia al più presto o ci avrebbero trovati. 

-Dove stiamo andando?-

Chiesi cautamente. Non avevo un posto in cui andare o tornare... dove mai potrei trovare un altra casa o un altra ragione di vita? 

-Verso Nord, ma ovviamente facendo la strada più lunga. Poiché sono con te mi sembra ovvio che pensino che noi stiamo andando velocemente al Regno del Nord. Perciò noi andremo prima a riprenderci Miroku e la tua amica.- 

Mi porse una mano e incominciammo a camminare. Rimanemmo in silenzio fino al pranzo, che consisteva in qualche nove e alcune bacche trovate qua e là.  Ci eravamo accampati vicino ad un fiume e così chiesi se potevo farmi un bagno. Inuyasha annuì stendendosi sotto l'ombra di un albero. Mi sentivo addosso ancora il sangue di mio padre. Misi la tunica di Inuyasha su un ramo e senza pensarci due volte mi gettai con tutto il vestito in acqua. Volevo lavare via tutto ma non potevo. Non potevo tornare indietro. Ci rimasi un po' poi iniziai ad avere freddo ma non volevo andarmene, quando sarei uscita dall'acqua tutto mi sarebbe ricaduto addosso come un macigno. Senza pensieri uscí e raggiunsi Inuyasha ancora fradicia dandogli la sua veste. 

Lui aprì gli occhi e mi guardò.

-Ehi ma che cavolo hai fatto!-

 

Mi affrettai a ridargli la mia veste per coprirsi. Che diamine stava combinando? Voleva forse ammalarsi? E poi uscire in quello stato... il vestito bagnando aderiva perfettamente alle sue curve lasciando poco spazio all'immaginazione. Spostai velocemente lo sguardo e l'invitai a cambiarsi andò dietro ad un albero e dopo un po' tornò con la mia veste addosso e i suoi vestiti in mano. Accesi un fuoco per riscaldarla e appesi i suoi vestiti su un ramo. Si sedette accanto al fuoco più morta che viva e ciò mi mise una strana ansia. Aveva lo sguardo spento, lontano in chissà quale agonia. Rimanemmo lì per un giorno. Catturai del pesce cercando di fare qualcosa di buono da mangiare, ma lei spiluccava solo qualcosa ogni tanto. Non mi parlava era completamente assente, caduta in un limbo tra la vita e la morte. Era ormai notte inoltrata e lei era rimasta ferma nella stesse posizione per tutto il giorno. 

-Ascolta, non ho più intenzione di fare da guardia del corpo ad un cadavere chiaro? Quindi vedi di mangiare quel maledettissimo pesce.-

Non ricevetti nessuna risposta neanche un movimento. Non mi ascoltava. Mi alzai di scatto e la costrinsi ad alzarsi in piedi ed a guardarmi negli occhi.

-Così dicerto non aiuti! Ti ho detto di mangiare oppure vuoi morire? Se vuoi morire dimmelo che facciamo prima!-

La vidi alzare lo sguardo e fissare intensamente una delle due spade che tenevo al mio fianco. Ma ci stava pensando davvero? Continuai a fissarla per un paio di minuti poi non ce la feci più.

-Perché vuoi morire? Se mi dai una buona motivazione potrei anche aiutarti-

Sta volta il suo sguardo si posò su di me, forse per capire se scherzassi o chissà.

-È tutta colpa mia. Se ti avessi dato retta a te e a mio padre probabilmente lui sarebbe ancora vivo. E adesso per la mia stupidaggine sono rimasta sola, il mio più grande amore ha ucciso mio padre mi ha tolto tutto ciò che io avevo di più caro. Non ha senso continuare a vivere... io voglio raggiungere mio a padre e mia madre... voglio morire.- 

La guardai dritta negli occhi, davvero stava pensando a una motivazione? Con un gesto brusco la intrappolai tra l'albero e me e la costrinsi a guardarmi.

-Ma sei scema? Non esiste nessuna giustificazione per togliersi la vita! Vuoi che tuo padre ti perdoni perché secondo te è colpa tua? Allora vivi... vivi per loro e per le persone che ti hanno amata. Vivi e si la loro luce in modo che possano vivere in te! E poi non pensi a Sango? Cosa penserà quando verrà a sapere tutto ciò? Lei è ancora viva e ti sta aspettando!-

Forse gli urlai contro con troppa foga. Rividi i suoi occhi inumidirsi di nuovo. Mi alzai e iniziai a camminare su e giù intento a decidersi sul da farsi. Questa stupida mi fa proprio impazzire... che razza di discorsi sono? Morire per andare con loro... è vero all'epoca ci avevo pensato anch'io ma infondo riuscivo a rivederli nelle piccole cose della vita... una carezza, una farfalla, una risata... anche solo nel vento o in un canto. Ero ancora immerso nei miei pensieri quando risentì di nuovo la sua voce. 

-Aiutami... aiutami... voglio essere più forte, non voglio dimenticarmi di loro- 

E come questa supplica uscì dalle sue labbra, decisi che mai l'avrei abbandonata. Mai più. Mi sedetti accanto a lei e gli promisi che l'avrei aiutata. Pian piano si calmo e scivolò in un sonno profondo. Una volta mattino la svegliai e un po' a rilento ci mettemmo in marcia. Se ci stavano cercando era meglio darsi una mossa, non mi andava per niente di essere catturato. Sicuramente se quell'inetto di Hojo sarà già diventato re e avrà già messo una taglia sulla mia testa... ma su Kagome? Probabilmente dirà che l'ho rapita o roba del genere. Dopo ore di cammino giungemmo ad un piccolo villaggio. Decisi di acquistare un po' di riso barattando qualche pesce, almeno avremmo avuto qualcosa di diverso da mangiare per un po'. Camminavamo tra la gente cercando di non destare sospetti, ma gli sguardi della gente erano puntati su di noi. Come biasimarli? Io con le mie stupide orecchie canine vado in giro con due spade e lei cammina con un cappuccio in testa nascondendosi tra la gente! Entrammo in una locanda e ci sedemmo ad un tavolo. Presi una bottiglia di sakè e iniziai a sorseggiarlo. Intanto ascoltavo i pettegolezzi delle persone sedute negli altri tavoli. Sembra che ancora la notizia non sia arrivata. Bene abbiamo ancora tempo. Pagai con le poche monete rimaste ed uscimmo riprendendo il cammino. Kagome era sempre più triste... mi dava fastidio un enorme fastidio. Io mi facevo in quattro per lei e l'unica cosa che ricevevo era uno sguardo perso nel vuoto. Mi girai su le maniche. A Sud fa veramente troppo caldo! Andammo via dal villaggio in silenzio e all'imbrunire ci accampammo. Non ho scelto certo la strada più veloce però mi aspettavo di essere qualche chilometro più avanti... guardai di nuovo la mia muta compagna di viaggio. Presi un bacchetto e iniziai ad intagliarlo con un coltellino. Non avevo in mente bene cosa fare. Così provai ad intagliare un cavallo e appena e vi finito glielo porsi. Alzò lo sguardo tristemente lo prese e se lo strinse al petto... niente non c'era modo di farlo parlare. Mi stesi sull'erba girandomi dall'altra parte. Per fortuna che voleva aiuto...

-Grazie... è molto bello... -

Un po' a rilento ma almeno ha parlato.

-Accidenti sei proprio una mocciosa piagnucolona!- 

Dopo aver dato luce a questo mio pensiero mi girai appena guardando la sua reazione con la coda dell'occhio. Era forse una scintilla di rabbia quella che ho visto passare nei suoi occhi? Continuai a stuzzicarla, magari così sentivo che era viva.

-Smettila di dire che sono una mocciosa piagnucolona!-

-Non lo sei?-

Mi girai verso di lei sfidandola con lo sguardo e ricevetti la mia povera statuina in testa. E lei tornò tra i suoi pensieri.

-No dai per favore! Non di nuovo. Di qualcosa!-

-Per esempio?-

-Per esempio che sono bellissimo, intelligente e sopratutto un ottima guardia del corpo...-

La sua risposta questa volta non tardò tanto ad arrivare.

-Senti un po' tu! Ti rendi conto che sei solo un grandissimo narcisista? Queste cose dette da me te le sogni! Ma tu guarda...  buona notte!-

Detto ciò si girò su un fianco e chiuse gli occhi. D'altro canto io mi girai a pancia in alto e misi il braccio sopra la testa e rimasi a fissare il braccialetto di cuoio nero... probabilmente non si ricorda... la guardai di nuovo un ultima volta poi mi addormentai. Quella notte dopo tanto tempo, sognai di nuovo la piccola Kagome, con il suo sorriso e con le sue smorfie. Chissà magari un giorno tornerà a sorridere per qualcuno...

 

Ciao tutti!

Povera Kagome! Per lei è stato un duro colpo! Infondo la capisco poverina! Comunque il nostro Inuyasha pian piano sta riuscendo a togliere Kagome dal suo guscio... come potete vedere lui si ricorda di lei, ma lei quasi nulla. Ho pensato, poiché lei aveva sei anni quando l'ha incontrato per la prima volta, che si fosse dimenticato di lui, eppure qualcosa gli è rimasto come quel braccialetto. Che ne pensate? A presto! 

P.s probabilmente dal prossimo capitolo la storia potrebbe passare direttamente al rating rosso.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Romanticgirl02