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Autore: olimponero12    27/07/2017    1 recensioni
[TEMPORANEAMENTE SOSPESA]
Sappiamo che ci sono molte strade per accedere agli inferi e altrettante per uscirvi. Cosa succede quando chi è morto usa queste strade? E se questi evasi cercassero vendetta? Percy Jackson avrà la sfortuna di scoprirlo e di dovervi porre rimedio,insieme ai suoi amici e a un nuovo alleato che dimostrerà quanto può essere pericoloso un semidio con un'arma da fuoco
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Tratto dal testo:
Percy rivolse al pistolero uno sguardo stranito -Tu sei pazzo-. Il corvino rispose sghignazzando -Un pazzo che ha accesso a ingenti quantità di proiettili e polvere da sparo-.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I sette della Profezia, Nuovo personaggio, Thanatos
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Due settimane prima
 
Los Angeles era senza dubbio un posto poco sicuro: uno poteva ritenersi fortunato se non veniva derubato una volta all’anno;sapendo questo non dovrebbe essere sorprendente sapere che l’ingresso principale degli inferi fosse proprio lì sotto. Le vie occupate da pochi passanti quel giorno erano diverse dal solito;diverse per via di un individuo vestito totalmente di nero che camminava con passo rilassato e molleggiato,emanando un’aura di timore reverenziale e rispetto. Il cammino di questa figura venne però intralciato da un ragazzo di circa vent’anni che indossava vestiti consumati. Il giovane rivolse alla figura nera un ghigno divertito –Ehi,dove vai di bello?-. Subito altri due ragazzi spuntarono dal vicolo affianco,piazzandosi dietro l’uomo in nero. –In effetti… Starei andando in quella direzione-. Replicò la figura alzando lo sguardo rivelando due occhi verde spettrale dotati di un cipiglio divertito. Il ventenne ghignò –Beh puoi andare,se paghi il pedaggio-. I ragazzi dietro Joseph si unirono al ghigno divertito del capo,che intanto aveva estratto un coltello a serramanico dalla tasca. “Ecco perché uso sempre la porta di servizio per l’Ade” pensò Joseph subito prima di sbuffare e agire. A sorpresa diede un calcio al petto del ragazzo davanti a sé,facendogli volare il coltello di mano,per poi recuperarlo a mezz’aria e lanciarlo contro la gamba del ragazzo più vicino alla strada facendo affondare l’acciaio nella carne;infine,prima che il terzo ragazzo potesse intervenire,estrasse i revolver dalla cintura e li puntò contro il capo-banda e il ragazzo ancora in piedi. –L’unica cosa che avrai da me sarà un proiettile piantato in fronte,a meno che tu e i tuoi amichetti non vi leviate dai piedi-. Detto fatto il capo-banda e il ragazzo ancora illeso tirarono su il terzo compagno e se la diedero a gambe. –Sfigati-.
 
Gli studi di registrazione R.I.P.,con la loro imponenza e il loro colore nero avevano il potere di mettere chiunque in soggezione;utile per convincere la gente a non entrare a curiosare,per poi scoprire uno stuolo di anime che aspettavano di poter riposare in pace o farsi torturare per il resto dell’eternità. Joseph entrò senza esitazioni attraversando le porte in vetro scuro,ritrovandosi in un salone con arredi che mantenevano sempre gli stessi colori: grigio ferro e pelle nera. Il ventisettenne si fece largo tra le anime ciondolanti con lo sguardo perso,avvicinandosi al bancone della sicurezza,dove lo aspettava Caronte con il suo solito abito costoso e occhiali in montatura di tartaruga. –Cary! Come te la passi?-. L’immortale neanche alzò lo sguardo dalla postazione per rispondere al ragazzo –Come ogni volta che mi chiami “Cary”- -Allegro?-. Tirò a indovinare Joseph. -Scazzato-. Il semidio sfoggiò uno sguardo fintamente offeso –Come ti permetti? C’è gente che farebbe a braccio di ferro con Ercole pur di farsi dare un soprannome da me-. Finalmente Caronte alzò lo sguardo piantando lo sguardo percepibile anche da dietro gli occhiali scuri sul ragazzo –Cosa vuoi?-. Joseph senza pensarci un attimo estrasse da sotto il cappotto la lanterna acchiappa-anime –Sarai felice di sapere che ho catturato il tipo morto che se l’è filata il mese scorso-. Subito dalla lanterna uscì una figura verdastra avvolta da una strana nebbia dello stesso colore. –Beh,ce ne hai messo di tempo- -Ho fatto una sosta per festeggiare e ho perso la cognizione del tempo;che male c’è?-. Caronte roteò la testa e  sbuffò con fare esasperato,come a dire: “perché a me?”. Il rapporto tra Caronte e il cacciatore di taglie non era idilliaco;non era neanche brutto,solo andava in due direzioni diverse: il traghettatore manteneva un atteggiamento passivo-aggressivo verso ogni tentativo di interazione di Joseph; al contrario,il semidio tentava di istaurare un rapporto amichevole e scherzoso e quando non ci riusciva (praticamente sempre) passava alle prese in giro amichevoli,come i nomignoli fastidiosi. Forse l’unica cosa che avevano in comune era una passione per i film di Tarantino,soprattutto quelli più sanguinosi come Kill Bill. Joseph recuperò la lanterna e la mise al suo posto sotto il cappotto –Beh se non c’è altro,io levo il disturbo: non mangio un taco di Marco da settimane e sto impazzendo-. Fece per uscire,ma puntuale come un orologio,Caronte gli disse con tono distratto che “suo padre aveva qualcosa da dirgli”. Il ventisettenne si fermò sulla soglia e sbuffò,buttando indietro la testa e girandosi per andare all’ascensore –Aspettavi proprio il momento migliore per distruggere i miei sogni e le mie speranze,vero?-. L’immortale fece un verso di scherno unito a un ghigno –Così impari a chiamarmi “Cary” ogni fottuta volta-. Joseph lo ignorò e si infilò nell’ascensore argentato che stava in fondo alla stanza,ma prima che si chiudessero le porte sibilò,rivolto a Caronte un “antipatico”,a cui il diretto interessato rispose con un “immaturo”. L’interno dell’ascensore era straordinariamente pulito,nonostante venisse usato solo da Joseph e Caronte una volta ogni morte di papa. “Manco fosse il cesso del presidente” pensò il semidio osservando le pareti in mogano con rifiniture in argento e la moquette verde. Thanatos,dio della morte e padre di Joseph,quando non era in giro a mietere anime,si rintanava in un ufficio privato che costituiva l’intero secondo piano degli studi R.I.P.,che usava in genere per riposarsi (per quanto un essere pressoché onnipotente ne avesse bisogno) e per parlare in privato con il figlio e in entrambi i casi non era un buon segno. Il primo caso voleva dire che si stava verificando un boom di morti e il secondo voleva dire un rimprovero per Joseph o (per il piacere di quest’ultimo) una missione molto pericolosa e di conseguenza molto divertente. Le porte dell’ascensore si aprirono con un sibilo così sottile che sembravano fatte di velluto,mostrando a Joseph l’ufficio del genitore divino: moquette verde,pareti in mogano,mobilio in pelle nera con dettagli argentei; sembrava una versione abitabile dell’ascensore,eccezion fatta per le piante dal legno bianco e rami spogli,“come l’albero bianco di Gondor” pensava Joseph ogni volta che le vedeva,e un quarto della stanza costruita come un piccolo bar. L’unica cosa “viva” della stanza era il dio della morte,che se ne stava seduto sulla poltrona di pelle nera rivolta verso le finestre. Joseph si avvicinò col suo solito passo rilassato alla scrivania davanti la quale si trovavano due sedie per gli ospiti –Se stai cercando di imitare un cattivo di James Bond,devo dire… Che finora te la cavi-. La poltrona girò su sé stessa mostrando un uomo di trent’anni  dai lunghi capelli corvini in abito da ufficio,che ridacchiava. –Cosa mi manca?-. Joseph si sedette sulla sedia a sinistra –Bhe,ti manca il ghigno sadico,il dettaglio fisico strambo tipo un monocolo o dei baffetti,un anello e… Un animaletto omicida tra le braccia;ti consiglierei un chihuaua idrofobo,qui a LA ne trovi ovunque-. Thanatos si lasciò andare a una risata spontanea che nessuno penserebbe fattibile dal dio della morte. –Come stai figliolo?-. Joseph si tolse il cappello da cowboy e se lo posò in grembo. Il rapporto padre-figlio tra lui e Thanatos era piuttosto buono,nonostante avesse non più di sei anni e si limitasse ad alcuni,sporadici,incontri faccia a faccia. –Devo intuire che visto l’inizio molto allegro,non sono qui per quell’auto esplosa a Madison?-. Era una prerogativa di Joseph: ovunque andasse per recuperare un’anima in fuga,faceva esplodere qualcosa. C’era da dire che era migliorato: a inizio carriera aveva fatto saltare cinque piani di un palazzo a Washington per riportare agli inferi Benedict Arnold. Thanatos ridacchiò,scuotendo la testa –No,no,non sei qui per quella macchina,ma mi farebbe piacere se non mandassi il conto delle assicurazioni a me;non navigo nei soldi- -Oh ma andiamo! Sei un dio,cosa saranno 13,000 dollari?- -In effetti… -Iniziò Thanatos estraendo alcuni fogli da un cassetto - …i 13,000 dollari sono per l’auto,ma ci sarebbero altri 5,000 per i vari lampioni che hai abbattuto e altri 1,200 per l’autobus ribaltato-. Joseph ammutolì –Oh… Beh così sono 20,000 ma non è la fine del mondo-. Il dio della morte mise via il fascicolo –Comunque,come ho già detto,non ti ho fatto venire per parlare della macchina-. Il semidio si sistemò più comodamente sulla sedia –Allora perché sono qui? Una missione particolare?-. Thanatos sorrise,comprensivo nei confronti del figlio e del suo personalissimo modo di ammazzare il tempo impiegandolo... Ad ammazzare gente,in effetti –Già,una missione molto particolare;ricordi che un po’ di tempo fa abbiamo avuto dei… Problemi di sicurezza,diciamo- -Vuoi dire quando Gea e i suoi simpatici figli di tre metri da quindici tonnellate ti hanno legato come un salame e ti hanno fregato la tua scorciatoia magica portatile resuscita-morti?-. Il dio si fece “leggermente” imbarazzato -…Sì,quello;ad ogni modo,si è verificato un altro piccolo incidente di sicurezza-. Joseph inarcò un sopracciglio,curioso di scoprire dove il padre volesse andare a parare –Cioè?- -Pare che ci sia stata un’evasione di massa-. Gli occhi del semidio si spalancarono al punto che sembrava che le sopracciglia si stessero fondendo con i capelli –Puoi darmi un numero?-
-Un centinaio di semidei e mortali con doti particolari,più una trentina di mostri molto potenti,hanno attraversato il passaggio segreto di Melinoe-
-Quando?-
-Tre giorni fa;abbiamo chiuso il passaggio,ma non abbiamo ancora una lista completa dei semidei evasi-
Joseph era diviso in due:da una parte non vedeva l’ora di partire per dare la caccia a questi evasi,ma dall’altro era preoccupato che da solo non avrebbe potuto trovare e catturare più di cento evasi;gli servivano più informazioni per essere sicuro di cosa fare –Questi evasi,hanno qualche legame tra loro? Parenti divini,motivazioni? Abbiamo qualche indizio su dove siano?-. Thanatos estrasse un altro fascicolo da un cassetto e lo passò al figlio –C’è una persona che ha avuto a che fare con la maggior parte degli evasi,anime e mostri fuggiti insieme a loro-. Joseph aprì il fascicolo senza esitazione e quello che vi trovò dentro lo stupì: nel fascicolo c’era solo una foto che raffigurava un ragazzo di sedici anni circa con indosso una maglietta del campo Mezzosangue,fisico atletico,capelli nerissimi spettinati e occhi verde mare –Percy Jackson-. Thanatos annuì –Quasi tutti gli evasi hanno avuto a che fare con lui,compreso quello che ha orchestrato tutto-. Il ventisettenne alzò lo sguardo e fissò il padre –Questo “capo” ha un nome?- L’immortale scosse la testa –Ci ha lasciato un messaggio in cui rivendicava l’organizzazione di tutto,presentandosi come “il Sovrano” e dicendo che avrebbe avuto vendetta-. Joseph rifletté un momento –Hai detto che solo la maggior parte hanno avuto a che fare con lui: che mi dici degli altri?-
-Quelli che non hanno incontrato lui hanno affrontato altri dei Sette-
-I Sette della profezia? Quelli che hanno sconfitto Gea?-
-Esatto-
Chiunque fosse questo “Sovrano” aveva scelto attentamente chi portarsi dietro,in modo che fosse motivato e allo stesso tempo fedele a lui;il suo obbiettivo era la vendetta contro i Sette,senza dubbio;un ex seguace di Gea forse,ma non poteva esserne sicuro. Quello di cui Joseph era sicuro era il fatto che l’avversario non era uno stupido,sapeva come muoversi;non ce l’avrebbe fatta da solo –Credo che per questa missione avrò bisogno di un piccolo aiuto-. Thanatos rimase incredulo a quest’affermazione: il figlio era sempre voluto andare in missione da solo;se persino lui chiedeva aiuto voleva dire che non sarebbe stato un periodo facile –Posso fornirti i migliori guerrieri dell’oltretomba in breve tempo-. Il semidio Sghignazzò –Niente non-morti papà;voglio gente viva-
-A chi stavi pensando?-
-Conosci il detto “squadra che vince non si cambia”?- si lasciò sfuggire un sorrisetto divertito guardando la foto del figlio di Poseidone –Vediamo se vale anche per i semidei-
 
 
 
 
 
Campo mezzosangue,casa grande,due settimane dopo
 
 
-Ed ecco come sono finito qui-. Il racconto di Joseph aveva lasciato di sasso gli otto semidei presenti: Percy seduto su un divano,insieme ad Annabeth,Jason in piedi accanto a Piper,Leo seduto sul tavolino da ping pong che giocava con la pallina,Frank e Hazel dall’altro lato e Nico che se ne stava rintanato in un angolo buio,lo fissavano tutti un po’ diffidenti; questo ragazzo era comparso del nulla sparando a sangue freddo a un uomo,salvando la vita di Percy,per poi risucchiare l’anima di Tantalo in una lampada ad olio sovrannaturale e adesso se ne usciva con questa storia secondo cui sarebbe figlio della morte in persona,aspettandosi che gli credessero senza battere ciglio. Leo intervenne spezzando il silenzio alquanto pesante che si era formato –Sono solo io o questa cosa sembra una trama da film?-. Joseph si voltò verso il figlio di Efesto con lo sguardo di chi ha appena incontrato chi lo capisce con uno sguardo –Vero? A me ricorda R.I.P.D.,quello con Ryan Reynolds-. Il volto di Leo si illuminò –Oh amico,ho adorato quel film!-. Annabeth fulminò il ragazzo sul posto –Leo! Stai serio per almeno cinque minuti-. Leo si zittì all’istante,scatenando una reazione divertita in Joseph –Wow,allora è vero quello che dicono su quella che ha trovato l’Athena Parthenos;sei davvero tosta-. Jason intervenne bloccando una possibile risposta di Annabeth –Possiamo sapere come fai a sapere tante cose di noi?-. Joseph sbuffò –Mi prendi in giro? Non c’è essere greco o romano che sia che non vi conosce!-. Leo si riscosse dal terrore trasmessogli da Annabeth –Quindi siamo famosi?-
-Relativamente parlando;ma non sono qui per parlare di questo-
Percy si alzò dal divano portandosi le mani ai fianchi –Fammi capire: vieni a sapere che più di cento anime di semidei e mortali che ce l’hanno con noi sono evasi dall’inferno,accompagnati da una trentina di mostri,anche loro che ce l’hanno con noi e l’idea migliore che ti viene in mente è venire da noi per chiederti di venire con te per dare la caccia a questo mini-esercito prendendo per partito preso che ti crederemo?-. Joseph strinse le labbra strabuzzando leggermente gli occhi,assumendo un’espressione alquanto idiota -…Già;niente male vero?-. Tutti nella stanza lo fissarono come se avessero a che fare con un qualche idiota con pesanti andicap,prima che Nico aprisse bocca per la prima volta da quando era cominciato il “meeting”,catalizzando l’attenzione di tutti su di lui –Un modo per provare quello che dice c’è-. Jason guardò attentamente il figlio di Ade –Cioè?-
-Se è davvero figlio di Thanatos può costringere l’anima di Tantalo a rivelargli tutto ciò che sa,confermando la sua storia-
L’attenzione passò in un attimo a Joseph che stava giocando con un accendino zippo come se niente fosse,facendo riportare l’attenzione di Jason sull’amico –Questo qui saprebbe fare una cosa del genere?-
-“Questo qui” sa fare quello e tante altre cose,tra cui l’aggiustarti la piega dei capelli con un proiettile;ho sentito che ti è già capitato durante la guerra contro Gea,quando avete incontrato Scirone-. Jason al ricordo di quella giornata si portò istintivamente una mano ai capelli. –Per quanto riguarda l’interrogare l’anima del gran bastardo,è vero,posso farlo-. Estrasse senza esitazione la lampada brillante di luce verde spettrale per poi appoggiarla sul tavolino da caffè davanti a lui. Per un po’ non successe niente,poi Joseph si accigliò e si rivolse alla lampada:-Porta fuori da lì le tue cadaveriche chiappe,oppure ti faccio incarnare in un coniglio e ti faccio stufato-. La lampada iniziò a brillare con più intensità e ad emanare una sottile nebbia verdastra,formando una coltre sempre più fitta intorno alla lampada. Era evidente a tutti che quello che stava accadendo non era come le evocazioni che faceva Nico,era qualcosa di più potente e oscuro,che incuteva un certo timore. Ad un tratto dalla lampada fuoriuscì una fiamma verde che si avvicinò fluttuando lentamente verso Joseph. Sotto gli occhi scioccati di tutti la fiamma iniziò ad assumere una forma umana;iniziarono a spuntargli delle braccia fatte di piccole scintille verdi e il nucleo della fiamma si allungò a formare un torace con una testa. Pochi secondi e la fiamma aveva assunto la forma miniaturizzata di Tantalo,che fissava rabbioso il figlio di Thanatos. –Sei ancora più brutto di quanto ricordassi,sai?-. Se possibile Tantalo assunse un’espressione ancora più furiosa –Allora,io fossi in te inizierei a parlare,dicendoci ad esempio chi ti ha fatto evadere e chi altro c’è nel club-. Gli sguardi di tutti erano catalizzati sulla scena. Era incredibile quanto il corvino sembrasse rilassato e completamente indifferente al fatto che stesse parlando con l’anima di un uomo morto millenni prima e che poche ore prima aveva tentato di uccidere Percy. –Non ho idea di chi fosse;tre giorni fa un fascio di luce verde mi ha avvolto e mi sono ritrovato in un bosco-. Joseph maledisse in silenzio chiunque avesse scatenato tutto quel trambusto; era stato più furbo del previsto facendo in modo che gli evasi non sbucassero nel suo nascondiglio. –Mi sono ritrovato di fronte a un tizio con una tunica nera e una maschera dorata che si è messo a parlare di un piano per distruggere due campi di semidei e avere vendetta-. Joseph sollevò un sopracciglio –E tu non hai accettato?-. Tantalo fece un verso di scherno –Non mi interessava niente di distruggere due campi di mocciosi,a me importa solo di uccidere Percy Jackson-. Il semidio scosse la testa sbuffando –Ok,sei completamente inutile,puoi tornare nella lampada-. Se il processo di materializzazione fu lento,quello di ingresso fu molto veloce: la nebbia verde si strinse intorno a Tantalo e cominciò a ruotare formando una specie di vortice che lo risucchiò all’interno della lampada. Joseph si alzò dalla sedia,rimettendo la lampada sotto il cappotto –Bhe direi che non ci ha dato indizi su chi sia il capo della banda e su dove si trovi,ma almeno adesso sapete che non mento-. Percy si avvicinò a Joseph con uno sguardo che avrebbe fatto pensare che lo stesse per prendere a calci,quando allungò la mano verso il cacciatore di taglie addolcendo lo sguardo –Grazie per avermi salvato e… scusa se non ti abbiamo creduto-. Joseph sbuffò e strinse la mano di Percy con forza –Non c’è problema amico-. Una volta lasciata la mano del figlio di Poseidone si rivolse agli altri semidei –Sentite,so che siete incastrati in una brutta situazione con questa cosa della società dai triumviri e Apollo trasformato in un mortale dal cognome idiota ma… per questa faccenda mi servirebbe davvero il vostro aiuto,senza contare che potrebbe aiutarvi con questi due casini,che dite?-. I Sette si scambiarono sguardi dubbiosi e Joseph non li poteva biasimare: gli stava chiedendo di seguirlo in una missione quasi sicuramente suicida. Dopo una decina di secondi Jason prese parola –Ragazzi,io credo che dovremmo seguirlo;i mostri e le altre anime evase cercano noi e se non li fermiamo è possibile che facciano del male a gente che non centra. Senza contare che progettano qualcosa per distruggere entrambi i campi;dobbiamo fermarli-. Tutti annuirono,convinti dalle parole di Jason. Nico uscì dall’angolo scuro –Siamo con te Parker,ti aiuteremo-. Joseph guardò tutti i semidei nella stanza con uno sguardo esaltato –Bene,bene. Credo proprio che sarà una cosa fantastica-
 
 
 
 
 
 
Angolo autore
 
Salve gente! Avevo iniziato questa storia molto tempo fa,ma l’avevo abbandonata per mancanza di idee. Ditemi liberamente che ne pensate;tutte le opinioni sono ben accette. Date anche un’occhiata alle altre mie storie,soprattutto al tonight show con Olimponero. Come al solito,qui Olimponero,passo e chiudo!
   
 
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